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  1. lmikko

    Bologna. Peso Monetale. Scudo Sec. XIX

    Nel catalogo di una prossima asta (San Martino AUCTION 1 30 May 2024 - 31 May 2024) è apparso questo peso monetale con descrizione Italia, Bologna. Peso Monetale. Scudo Sec. XIX. Ae. Gr. 28,95. R. Il testo sul Dritto e il peso mi fanno supporre che possa essere riferito allo scudo del Governo Popolare (1796-1797): infatti gli scudi pontifici hanno un peso inferiore (26,43 gr.). Qualcuno potrebbe confermare la mia ipotesi? Inoltre vi chiedo se è possibile identificare dove i pesi monetali sono stati coniati e utilizzati, in mancanza di punzone identificativo.
  2. Per chi fosse interessato alla monetazione gonzaghesca, novellarese, modenese e per tutti i numismatici più curiosi, come anticipato nella discussione in collegamento ho recentemente pubblicato su academia.edu la mia analisi di una particolare tipologia di sesino, totalmente sconosciuta ed inedita, emesso dalla zecca di Novellara. Presentazione ed analisi recentemente pubblicata sul n°399 di Panorama Numismatico. Di seguito il collegamento: https://www.academia.edu/113171106/Zecca_di_Novellara_un_sesino_di_tipologia_inedita Mario
  3. Durante il rifacimento del metanodotto è spuntato un insediamento di epoca romana, riapre al pubblico lo scavo E' prevista il primo dicembre la riapertura al pubblico dello scavo archeologico condotto a Cesenatico in via Canale Bonificazione all’altezza del numero civico 199 Durante il rifacimento del metanodotto è spuntato un insediamento di epoca romana, riapre al pubblico lo scavo La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, in collaborazione con Snam e il Comune di Cesenatico, considerato il successo dell’apertura del cantiere effettuata il 20 ottobre scorso e le numerose richieste di riproporre l’evento in modo da permettere a più persone di poter vedere gli scavi archeologici, organizza per il giorno 1 dicembre la riapertura al pubblico dello scavo archeologico condotto a Cesenatico in via Canale Bonificazione all’altezza del numero civico 199. L’indagine archeologica è collegata con l’intervento di “Rifacimento del metanodotto tratto Ravenna-Jesi e opere connesse di interesse nazionale” realizzato da Snam che, tramite alcune indagini a carattere preventivo, ha portato al rinvenimento di un interessante sito archeologico con evidenze di epoca romana. In particolare, gli scavi hanno permesso di mettere in luce i resti di un insediamento con tracce di un’assidua frequentazione dal I secolo a.C. fino al IV-V secolo d.C., contraddistinto da una vasta area produttiva con fornaci e strutture connesse. Le visite guidate, con la collaborazione dei tecnici di Snam, saranno condotte dal Funzionario Archeologo Annalisa Pozzi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna e dagli archeologi della ditta Gea e prevederanno la presentazione delle caratteristiche salienti del sito archeologico e l’esposizione dei reperti recuperati durante lo scavo. Si potrà inoltre assistere alle attività di scavo attraverso il racconto del “dietro le quinte” del lavoro dell’archeologo. L’apertura del cantiere è prevista per tutta la giornata dalle 08:30 alle 16:00. Non è necessaria la prenotazione, ma in caso di un notevole afflusso di visitatori, il personale della Soprintendenza organizzerà più turni di visita con orario di chiusura fissato intorno alle 15:30. Per ragioni di sicurezza l’accesso all’area dovrà essere effettuato con scarpe adeguate. Si segnala inoltre che sarà possibile accedere solo con i dispositivi di protezione individuale (giubbotto e caschetto), che verranno messi a disposizione per ciascun partecipante da parte di Snam.. https://www.cesenatoday.it/cronaca/durante-il-rifacimento-del-metanodotto-e-spuntato-un-insediamento-di-epoca-romana-riapre-al-pubblico-lo-scavo.html
  4. Salve a tutti ragazzi, premetto che non sono un esperto riguardo ai gettoni.... Volevo chiedervi se sapreste darmi delucidazioni su un gettone telefonico 7906 con assi alla tedesca... È normale? Perché da quel che ho letto la maggior parte dei gettoni ha assi alla francese... Grazie mille ?
  5. ARES III

    Claterna: un tesoro di 3.000 monete

    Sotto il prato c’è una città romana. Scavano e trovano un tesoro di 3mila monete e 50 gemme a Claterna, nei pressi di Bologna. Scoperto anche rarissimo quinarius A sinistra: il disegno delle rovine che preme dal sottosuolo sul prato. A destra: lo scavo archeologico in corso @ Foto ARCA Appennino Bolognese Nello scavo del sito archeologico di Claterna, situato strategicamente lungo la via Emilia tra le colonie Bononia (Bologna) e Forum Cornelii (Imola), archeologi hanno effettuato scoperte straordinarie che promettono di trasformare questo luogo in un parco archeologico senza precedenti nel Nord Italia. Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura del governo Meloni, ha svelato in anteprima i risultati, presentandoli come relativi a una sorta di “Pompei del Nord”. Claterna sorse nel territorio dell’attuale Comune di Ozzano dell’Emilia, 14 079 abitanti, realtà appartenente alla città metropolitana di Bologna. Gli archeologi, impegnati in scavi che coprono solo una piccola porzione del vasto insediamento di Claterna, hanno riportato alla luce oltre 3.000 monete, sia in argento che in bronzo. Questi ritrovamenti comprendono un notevole numero di danari, molti dei quali in condizioni di conservazione ottimali. Ancora più significativo è il ritrovamento di 50 gemme incise, suggerendo la possibile presenza in città di una bottega specializzata nella loro produzione. Il gioiello della scoperta, tuttavia, è un eccezionale ‘quinarius’, risalente al 97 a.C. Questa moneta presenta una raffigurazione dettagliata di una ‘vittoria alata’ che scrive su uno scudo, poggiato su un trofeo. La presenza chiara della scritta ‘ROMA’ testimonia la celebrazione di vittorie militari e la connessione della città con il potere romano. Lucia Borgonzoni ha commentato oggi con entusiasmo i risultati – che sono stati presentati stamane, 10 novembre 2023 – affermando che “i reperti restituiscono materiali molto preziosi e significativi”. Il ritrovamento delle monete d’argento e delle gemme colorate, presumibilmente prodotte localmente, suggerisce che Claterna non fosse solo un centro di passaggio, ma anche un vivace centro commerciale. L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare Claterna da un sito archeologico in un parco archeologico di risonanza internazionale. Con una vastità di 18 ettari, Claterna si candida a diventare il più grande sito non stratificato del Nord Italia. La sottosegretaria Borgonzoni ha sottolineato il carattere unico del sito, annunciando il finanziamento da parte del Ministero della Cultura di nuovi interventi, con uno stanziamento di circa 450.000 euro per il periodo 2022-2024. L’ampio spazio circostante Claterna permetterà la creazione di un parco archeologico completo, con aree dedicate a parcheggi e servizi. Borgonzoni ha evidenziato anche la previsione di riutilizzare il Teatro per spettacoli culturali, con l’obiettivo di valorizzare il territorio circostante sotto un profilo culturale e turistico. Il Ministero della Cultura ha pianificato nuovi finanziamenti a sostegno di Claterna, con un fondo già in atto (2022-2024) e ulteriori risorse previste per il futuro. Un finanziamento di 60.000 euro per il prossimo anno sarà specificamente destinato all’ampliamento dello scavo del Teatro, promettendo ulteriori rivelazioni sulla storia e la grandezza di questa affascinante città romana. Situata strategicamente sulla via Emilia tra le colonie romane di Bologna (Bononia) e Imola (Forum Cornelii), Claterna si ergeva con orgoglio come una tappa vitale lungo la maestosa arteria stradale. Questa antica città romana, il cui nome era tratto dal vicino torrente Quaderna, è stata testimone della storia millenaria della via Emilia. Le radici di Claterna: una tappa cruciale fra due grandi colonie Fondata probabilmente come un centro di sosta cruciale tra le due colonie principali, Claterna, come molti altri insediamenti lungo la via Emilia, occupava una posizione regolare, corrispondente a una giornata di marcia per le legioni romane. La sua collocazione era tra la frazione di Maggio e il torrente Quaderna, conferendole un’importanza strategica nella rete stradale romana. Tra strade antiche e nuove colonie: la nascita di Claterna Con l’inizio della colonizzazione romana della Gallia Cisalpina e la costruzione della via Emilia, Claterna vide la luce come risultato della convergenza di un altro importante tracciato, forse la via Flaminia Minor, che attraversava l’Appennino e collegava la strada emiliana ad Arezzo. Fondata all’inizio del II secolo a.C., Claterna inizialmente si sviluppò come un modesto villaggio, ottenendo successivamente lo status di municipium nel I secolo a.C. e diventando il capoluogo di un territorio compreso tra i torrenti Idice e Sillaro. Il triste declino: crisi e abbandono Come molte città dell’Impero romano, Claterna iniziò a declinare durante la tumultuosa crisi del III secolo. Colpita dagli impatti economici e politici delle istituzioni romane, insieme alle incursioni barbariche che caratterizzarono l’epoca, la città vide un graduale impoverimento e una diminuzione demografica. Questo processo culminò nell’abbandono definitivo tra il V e il VI secolo, durante il periodo post-caduta dell’Impero romano d’Occidente. Claterna si trasformò in un raro esempio di città scomparsa nella regione dell’Emilia-Romagna. Scavi e ritrovamenti: alla scoperta dell’eredità romana di Claterna Gli archeologi, affondando le loro pale nella terra carica di storia di Claterna, hanno portato alla luce un patrimonio unico. Fra i tesori riportati alla luce figurano una villa romana con mosaici straordinariamente conservati e le testimonianze delle antiche arature che solcano ancora la terra. Un viaggio nella storia romana di Claterna, che un giorno potrebbe risorgere come un parco archeologico dedicato a svelare gli affascinanti segreti della sua epoca d’oro. https://stilearte.it/sotto-il-prato-ce-una-citta-romana-scavano-e-trovano-un-tesoro-di-3mila-monete-e-50-gemme-a-claterna-nei-pressi-di-bologna-scoperto-anche-rarissimo-quinarius/ Claterna era una città posta sulla via Emilia fra le colonie romane di Bologna (Bononia) e Imola (Forum Cornelii). La sua localizzazione è fra la frazione di Maggio ed il torrente Quaderna (affluente dell'Idice) da cui la città prendeva il nome. Claterna è sorta probabilmente come tappa nel tragitto fra le due colonie maggiori, come tanti altri centri che costellano la via Emilia, tutti a una distanza pressoché regolare l'uno dall'altro, che corrisponde ad una giornata di marcia delle legioni. Con l'inizio della colonizzazione romana della Gallia Cisalpina e la costruzione della via Emilia, in parte forse sul tracciato di un antico sentiero pedecollinare, Claterna fu fondata alla confluenza nell'Emilia di un'altra strada romana che attraversava l'Appennino, forse la via Flaminia Minor, che congiungeva la strada emiliana con Arezzo. L'insediamento, di medie dimensioni per quei tempi, sorse verso l'inizio del II secolo a.C. (le fonti storiche indicano il 183 a.C.). Inizialmente un semplice villaggio, ottenne il rango di municipium nel I secolo a.C., come capoluogo di un territorio compreso fra i torrenti Idice e Sillaro.
  6. Buongiorno, chiedo lumi agli esperti di questa monetazione in merito ad un Piacentino Antico visto recentemente in asta di grammi 0,68. Per paragone vi posto il mio che mi sembra identico, addirittura ci vedo gli stessi cunei, sembra quasi lo stesso conio, voi che ne dite? grazie. P.S. il mio pesa circa 1 grammo.
  7. Buonasera a tutti, volevo mostrarvi l’ultimo arrivato nella mia collezione. Si tratta di un Ducato di Rinaldo d’Este, zecca di Modena, con data del 1722, la più rara della serie. Approfitto di questo post per chiedere ai più esperti di me se effettivamente questa moneta può essere considerata così rara (addirittura R3 sul MIR). Inoltre so che fra il 1719 ed il 1722 dovevano essere battuti 500.000 Ducati utilizzando vecchie mezze lire ritirate dalla circolazione, ma che a causa della scarsa quantità proprio di queste ultime il numero di Ducati coniati si fermò a 475.000. Può essere dunque che la rarità di questa data sia derivata proprio dal fatto che nel 1722 venne interrotta prematuramente la battitura di tali monete? grazie a chi vorrà intervenire. Cioso.
  8. ARES III

    Teste di Kainua

    Teste votive di terracotta emergono dall’area sacra della città etrusca di Kainua a Marzabotto Saranno presentate il 16 febbraio alle 17.30 alla Biblioteca di Marzabotto – Bologna – le scoperte della campagna di scavi che si è svolta nella città etrusca di Kainua, situata nel territorio comunale di Marzabotto. Lo annuncia il Museo nazionale etrusco della cittadina emiliana. Elisabetta Govi, professoressa di Etruscologia ed antichità italiche all’Università di Bologna, parlerà di “Kainua. La campagna di scavo 2022 e gli ultimi ritrovamenti”. “In questa occasione – spiegano gli studiosi del Museo etrusco – verranno illustrati i risultati dell’ultima campagna di scavo dell’estate 2022 che ha visto importanti ritrovamenti utili a definire ancora meglio il ruolo dell’antica Kainua nel contesto etrusco-padano. Novità importanti riguardano la configurazione monumentale del santuario della dea Uni di cui sono emerse strutture imponenti che consentono di ricostruire il paesaggio sacro della città. Inoltre la scoperta di un deposito votivo ha portato alla luce testimonianze importanti delle pratiche svolte dagli abitanti, tracce di azioni rituali tra le quali spiccano teste votive in terracotta di pregevole fattura” Una delle teste votive emerse nel corso degli ultimi scavi @ Università di Bologna/ Museo nazionale etrusco di Marzabotto Kainua fu fondata nel VI sec. a.C. nel corso del generale riassetto economico e politico dell’intera Etruria padana, fortemente incentrato sullo sfruttamento della Valle del Reno come via commerciale. “La scelta del sito fu sicuramente determinata dalle condizioni favorevoli che offriva il pianoro; collocato in prossimità del fiume Reno e circondato da colline, un luogo in cui l’approvvigionamento idrico era garantito dalla presenza di una ricca falda d’acqua a limitata profondità. – spiegano gli archeologi dell’Università di Bologna – Nella seconda metà del secolo (Fase II) sembrano potersi collocare le tracce di un abitato con una compiuta organizzazione e grandi potenzialità economico-commerciali; lo dimostrano i resti di edifici domestici, santuariali ed impianti artigianali oltre ai materiali rinvenuti in questi contesti, testimoni dell’elevato livello culturale della comunità etrusca stanziata sul pianoro. Tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C. (Fase III) la città viene rifondata (Kainua la “nuova”), mediante un atto rituale che risistemò urbanisticamente il precedente impianto dandogli un assetto definitivo e più rispondente ai principi della fondazione Etrusco ritu”. Agli inizi del IV sec. a.C. la calata dei Celti determinò la fine della città etrusca. In seguito all’occupazione da parte di un nucleo di popolazione gallica, la città venne perse la propria identità urbana, divenendo una sorta di avamposto militare. “Il nome etrusco della città (Kainua) – annotano gli archeologi dell’Università di Bologna – è stato recentemente dedotto grazie al fortunato rinvenimento di un fondo di coppa recante l’iscrizione: kainuaϑi. La desinenza -ϑi della parola indica che il termine è declinato al caso locativo, al fine di indicare il nome di un luogo (kainua appunto) che è stato riconosciuto come il nome etrusco della città. La terminazione -ua della parola avvicina questo termine ad altri poleonimi (nomi di città n.d.r.) etruschi come Mantua, Genua, Addua, Padua e Berua. La radice kain- della parola sembrerebbe poi avvicinabile all’aggettivo greco kaniòs/kainòn, che significa “nuovo”. Il nome Kainua verrebbe così a significare “la nuova”. “Ad uno sguardo d’insieme emerge l’esistenza di un vero e proprio piano urbanistico, elaborato teoricamente e applicato concretamente sul terreno al momento della rifondazione della città. – sostengono gli studiosi dell’Università di Bologna – Questo risulta imperniato su quattro principali assi stradali larghi 15 metri (chiamate plateia A, B, C e D), che incrociandosi ortogonalmente suddividono l’area dell’abitato in 8 porzioni definite regiones. Queste risultano poi ulteriormente ripartite in isolati (insulae) da una rete di strade minori di larghezza 5 metri; all’esterno dell’area abitativa si trovano poi l’acropoli, dislocata su una piccola altura a nord-ovest e due necropoli, a nord ed est dell’abitato”. “Se dunque l’aspetto dell’impianto urbano risulta fortemente avvicinabile alle esperienze magnogreche, la sua rigorosa orientazione secondo i punti cardinali presuppone un’impostazione diversa, tipicamente etrusca, e volta a costituire la città come una proiezione terrestre dell’ordine celeste; il templum. A questo va aggiunta la presenza sull’acropoli di strutture architettoniche che possono essere interpretate come sede di un rito funzionale alla fondazione della città e al tracciamento delle sue infrastrutture. Sulla base di queste osservazioni è stato possibile ricostruire in maniera puntuale lo svolgimento del rituale di fondazione; la forma urbana di Kainua-Marzabotto corrisponde infatti alla figura che collega i punti estremi delle albe e dei tramonti del sole al solstizio d’inverno e d’estate. Nel corso del rito in questi punti vennero deposti dei cippi, iscritti con una croce e orientati secondo i punti cardinali (decussis); quello principale, risulta visibile ancora oggi sul campo, al centro esatto dell’antica città”. https://www.stilearte.it/teste-votive-di-terracotta-emergono-dallarea-sacra-della-citta-etrusca-di-kainua-a-marzabotto/
  9. Gettone Zuccherificio Jolanda di Savoia valore 5000 Lire uso Spaccio
  10. Buongiorno a tutti, vorrei condividere con tutti voi il mio ultimo acquisto, un Giorgino di Francesco I d’Este della zecca di Modena. Non si tratta però del classico Giorgino di Francesco I, tipologia di moneta non particolarmente rara da trovare, bensì si tratta della rarissima variante con il busto del duca rivolto a sinistra. Il MIR lo indica con una rarità R4, ma non presenta una foto di tale moneta (quella presente sul catalogo è un fotomontaggio) ed anche cercando online non sono ancora riuscito a trovare tracce di altri esemplari come il mio (tranne i due presenti all’interno della collezione Reale). qualcuno ha già visto passare questo tipo di moneta in qualche asta o vendita pubblica? sono molto gradite anche eventuali foto di altri esemplari! grazie in anticipo, Francesco.
  11. Gianlucai

    Medaglia Luigi e Madonna

    Chiedo aiuto per identificare e datare questa medaglia. Da una parte si legge Luigi e si vede sulla destra un crocifisso, dal'altra parte si legge madonna ss. ..... rosa. Grazie.
  12. Buona serata a tutti Tutti conosciamo il Grosso in argento,che nel periodo dei comuni a cavallo del 1200-1300 venne battuto più o meno in tutta la penisola coi simboli delle varie città di emissione. Per la zecca modenese son monete che si trovano con una certa facilità. Nello stesso periodo,e con lo stesso tipo di conio,vennero battuti anche i denari piccoli in mistura con un bassissimo contenuto d'argento (160/1000 di argento e 840/1000 di rame) che sono molto rari da trovare e ancora di più in condizioni dignitose. Sono più rari non tanto perché ne furono coniati meno ma perché nessuno ,visto il fino irrisorio,li ha "tesaurizzati", nascosti o murati per conservarli in tempi di calamità o guerre. 12 denari equivalevano ad un grosso. Questo è il primo esemplare che mi è capitato di vedere in mano e si è andato ad aggiungere subito in collezione vista anche la sua ottima conservazione. Moneta ben più rara di quanto dicano i cataloghi. Peso 0,55 grammi e 14mm di diametro. Cosa ne pensate? Vi piace? Grazie a tutti e un saluto Marco
  13. Gianlucai

    Medaglia Lauretana?

    Vi chiedo aiuto per identificare questa medaglia e a datarla. Da un lato sembra la madonna di loreto ma non ne sono sicuro. Grazie a tutti coloro che contribuiranno all'identificazione..
  14. Qualcuno riesce a datare questa medaglia e se è identificabile, in quanto in rete non si trovano medaglie dei due Beati. Grazie.
  15. apollonia

    STRABOLOGNA 83

    Salve Asta Ranieri Bronzo: 95,5 g, 63 mm Medaglia del campionato di atletica leggera UISP-CNA La UISP (acronimo di Unione Italiana Sport Per tutti, in precedenza Unione Italiana Sport Popolare) è un'associazione di promozione sociale riconosciuta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed un ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, presente sull'intero territorio italiano. CNA è l’acronimo di Campionato Nazionale Amatori. apollonia
  16. Salve Alcuni anni fa avevo acquistato all’asta Ranieri di Bologna alcuni esemplari del titolo raffiguranti le antiche dodici porte di Bologna che condivido in questa discussione. Porte della città di Bologna Per la descrizione v. https://www.bolognawelcome.com/it/blog/le-porte-di-bologna e https://it.wikipedia.org/wiki/Bologna Porta S. Isaia, Petroniana 1981 Bronzo: 87 mm apollonia
  17. apollonia

    Medaglia della StraBologna 1986

    Salve Asta Ranieri D/ 20 APRILE 1986 STRABOLOGNA R/ COMUNE DI BOLOGNA U.I.S.P./PER U.N.I.C.E.F./ACQUA AL MALI Bronzo: 62 mm, 81,9 g La StraBologna è una camminata ludico-motoria con tre percorsi all’interno del centro storico con partenza da via Rizzoli e arrivo in Piazza Maggiore. La partecipazione all’evento è aperta a tutti i cittadini di ogni età, sesso, nazionalità e ai loro amici a quattro zampe. Lo scopo dell’evento è la promozione della salute attraverso la pratica dell’attività motoria e di sani stili di vita. L’evento del 1986 rientra nel Progetto UNICEF “Acqua al Mali”. apollonia
  18. Qualcuno è in grado di identificare questa medaglia e a datarla? Da una parte credo che sia il sacro cuore di Gesù (Nel cuore ci sono delle parole che non riesco a leggere : prima riga illeggibile seconda riga si legge parzialmente PASSI... e nella terza riga ci sono tre frecce). Grazie.
  19. Qualcuno è in grado di interpretare quello che è scritto sul retro della medaglia e a datarla? Grazie.
  20. Riccardo2204

    Punzone argento Napoli metà XVIII secolo

    Buonasera a tutti, starei cercando notizie riguardanti un punzone su un argento della metà del 1700. Il punzone a mio parere sembra incompleto ma si nota la lettera F, qualcuno se ne intende o conosce siti con l’elenco degli argentieri di quel periodo? Grazie
  21. Per chi fosse interessato alla monetazione modenese ho pubblicato su academia.edu la mia analisi di una particolare tipologia di giorgino che, tradizionalmente attribuito al periodo di governo di Francesco I d'Este, appare collocabile in un altro periodo storico e attribuibile ad un altro zecchiere. Analisi recentemente pubblicata sul n°380 di Panorama Numismatico. Questo studio arriva a completamento del mio precedente studio sulla identificazione e collocazione cronologica delle varie tipologie di sesini, bolognini, muraiole e giorgini, emessi a nome di Francesco I d'Este e recentemente pubblicato nei numeri 325, 326, 327, 328, 329, 330 e 331 di Panorama Numismatico. Di seguito il collegamento: https://www.academia.edu/77426016/Modena_analisi_di_una_particolare_tipologia_di_giorgino_con_santo_genuflesso_attribuito_a_Francesco_I_dEste n.b. per questo studio, come per altri in corso di pubblicazione, sono debitore di informazioni, immagini e documentazione con i nostri @Cioso e @msclrt che voglio pubblicamente ringraziare ciao Mario
  22. Gianlucai

    Medaglia devozionale

    Chiedo aiuto per identificare questa medaglia e a datarla. In un lato è scritto in latino. Grazie.
  23. Gianlucai

    Medaglia Lauretana e ....

    Chiedo aiuto per identificare un lato di questa medaglietta e a datarla. Da un lato c è la madonna di Loreto tra lampade mentre dall'altro lato non so identificarlo. Grazie.
  24. Dal cantiere delle Maestre Pie spunta una necropoli etrusca Via Montello, la scoperta nel cortile interno dell’istituto: sono già emerse 40 tombe del VII secolo a. C.. Le suore, proprietarie dell’area, al primo ritrovamento hanno avvisato la Soprintendenza archeologica Al primo colpo di benna dell’escavatore, ne è stata scoperta una manciata. Ora, dopo quasi 4 mesi di scavo archeologico, sono ben 40 le tombe etrusche del VII secolo a.C. rinvenute nel cortile interno della Scuola Maestre Pie di via Montello. Quaranta, al momento, le sepolture trovate, ma non è ancora detto che questa sia la cifra finale. Uno scavo ricchissimo e che sarà oggetto di attenti studi. Tutto è cominciato quando le suore, proprietarie della Scuola, decidono di costruire, nell’area interna al loro istituto, un nuovo edificio. Progetti, permessi: tutto fila liscio. Siccome il Piano urbanistico generale mette il bollino rosso alla zona a causa dell’alto potenziale archeologico, il Comune gira l’incartamento alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara per il semaforo verde. Via IV Novembre, ben a conoscenza della presenza di necropoli etrusche dalla metà dell’VIII secolo a.C. in zona, interviene con un saggio preventivo nel cortile. Et voilà: cinque le tombe scoperte di primo acchito. Stop immediato ai lavori, differiti alla conclusione delle indagini, e apertura dello scavo archeologico, tuttora in corso. "È molto verosimile ipotizzare che in quell’area vi sia un’alta concentrazione di sepolture sia a incinerazione sia a inumazione", spiega Sara Campagnari della Soprintendenza. Incinerazione e inumazione sono, dunque, le due tipologie di sepoltura: nella prima, il corpo cremato viene messo in un’urna, il cinerario; nella seconda, viene seppellito direttamente nella tomba con o senza cassa lignea. "Nella fase storica corrispondente a questa necropoli che, nella storia etrusca, viene definita orientalizzante – precisa Campagnari –, rileviamo una prevalenza di incinerazioni. Verso il quinto secolo, la tendenza s’inverte". Uomini o donne: non si evidenzia una prevalenza né degli uni né delle altre. Tutti sono, però adulti. Tranne forse "una incinerazione di bambino". Piccola curiosità: "Le tombe, in alcuni casi, si sovrappongono all’interno dello spazio della necropoli". Da qui si deduce "che fosse una necropoli molto frequentata e utilizzata in un ristretto arco di tempo"; di piccola o media grandezza, ma con un buon corredo funerario. Gli archeologi hanno rivenuto di tutto: dai vasi ai piattelli impilati fino ai coltelli, alle tracce di stoffe o agli accessori come le fibule a drago. Tipici delle sepolture femminili, i rocchetti e le fusaiole. "Queste tombe – puntualizza la funzionaria della Soprintendenza – non appartengono a persone di spicco, bensì a coloro che, paragonate ai nostri tempi, potrebbero essere caratterizzati da uno status medio. Ciò significa di un buon livello". Al punto che in molte sono state trovate tracce del rituale funerario "che presuppone una certa ‘disponibilità economica’", poiché richiede libagioni e ceramiche ad hoc. https://www.google.com/amp/s/www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/dal-cantiere-delle-maestre-pie-spunta-una-necropoli-etrusca-1.7553596/amp
  25. Era parecchio che cercavo un mezzo scudo G.P.B. non sembra male,no?! Ho un debole per le monete di questo periodo italiano. Diametro mm.36,0 nel punto più largo, Peso g.14,35, Asse a medaglia, Contorno: foglie in rilievo - 5 Paoli 1797 - in argento 833%
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