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3 Follis dalla Gallia e le relative identificazioni
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in Monete Romane Imperiali
Buon giorno, matti che ti giungono dalla Gallia 3 follis della Prima Tetrarchia, tutti appartenenti alla numerosa serie GENIO POPVLI ROMANI. Li ho classificati tutto, uno facilmente, il secondo con qualche ricerca, il terzo con una certa difficoltà e di seguito vi rivelerò il perché. Il primo è stato di relativamente facile classificazione. - MAXIMINANVS NOBIL C, busto laureato e corazzato rivolto a destra./ R: GENIO POPVLI ROMANI, Genio calzante modius rivolto a sinistra, reggente patera nella mano destra e cornucopia nella sinistra. Chlamys sulla spalla sinistra. 28 mm, 8,3 g. Nessuna lettera nei campi e in esergo, tipico delle emissioni londinesi e di talune galliche continentali. Presenza di residui di argentatura e di depositi di malachite. Ho utilizzato quella sorta di Vangelo delle emissioni londinesi che è il “The London mint of Constantius & Costantine” di Cloke/Toone. Troviamo un esemplare calzante nel CT 3.01.031 – RIC 33, segnalato come comune (41 esemplari nei 4 hoard di riferimento). Emesso a nome di Galerio Massimiano dal 303 al 1 maggio 305.- 16 commenti
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Buongiorno, prendo spunto da un articolo della Dott.ssa Ceci pubblicato su Archeo e di cui vi presento un ampio riassunto. Lo scritto tratta dell’iconografia di Moneta e trae spunto dall’analisi di un pregevole esemplare di AE Medaglione passato qualche mese fa in asta da NAC. Numismatica Ars Classica > Auction 114 Lot number: 835 Lot description: Diocletian, 284 – 305. Medallion circa 284-286, Æ 29.72 g. IMP C C VAL DIOCLETIANVS P F AVG Laureate, draped and cuirassed bust r. Rev. MONETA AVGG The three Monetae standing facing, heads l., holding scales and cornucopiae; at their feet, heaps of coins. C 326. Gnecchi II, 15 and pl. 125, 1. Toynbee –. Mazzini 326 (this coin). Very rare. An excellent portrait of magnificent style struck in high relief and a lovely brown tone, extremely fine / good extremely fine. Ex M&M sale 76, 1991, 911. From the Mazzini and the Pierre Bastien collections. https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1462541&AucID=3010&Lot=835&Val=2dadd39f9c6fecaa5049ce7870cccbd0 L’iconografia si rifà a Moneta (colei che ammonisce, avverte), epiclesi attribuita a Giunone, le cui oche sacre custodite nel tempio sul Campidoglio avevano segnalato l’irruzione dei Galli di Brenno nel 396 a.C. Il tempio di Giunone Moneta sorgeva appunto sul Campidoglio laddove nel tempo vi fu la zecca di Roma: per tale motivo l’attributo MONETA indicò dapprima l’area prossima all’edificio templare e quindi la produzione del contante emesso dalla zecca stessa (oltre ai termini nummus e pecunia). La testa di Moneta compare su denari repubblicani e non è ben chiaro se rappresenti la personificazione della divinità tutelare del contante o ancora la stessa Giunone come protettrice dello stesso. Bertolami Fine Arts - ACR Auctions > E-Auction 73 Lot number: 670 Lot description: Roman Imperatorial, T. Carisius, Rome, 46 BC. AR Denarius (17mm, 4.11g, 6h). Head of Juno Moneta r. R/ Implements for coining money: anvil die with garlanded punch die above, tongs and hammer on either side; all within laurel wreath. Crawford 464/2; RBW 1614; RSC Carisia 1a. VF. https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=1526605&AucID=3181&Lot=670&Val=3598230a0b6a9cae948e56c6b21d55c6 A partire da Domiziano, in seguito a una ristrutturazione e spostamento degli edifici della zecca, Moneta assume una dignità autonoma e deriva l’aspetto da AEQUITAS con bilancia e cornucopia, spesso con legenda MONETA o MONETA AUGUSTI). A partire da Commodo la figura triplica in modo da rappresentare i metalli monetali, ovvero oro, argento e bronzo. Nel caso del Medaglione in oggetto di studio, la figura centrale propone una bilancia retta da un’asta più lunga delle altre due, probabilmente a simboleggiare una maggior rilevanza nella pesatura dell’oro, forse effettuata con uno strumento più preciso e di maggior precisione; inoltre la posizione centrale fa ritenere che la posizione centrale, preminente rispetto alle altre due, indichi una posizione di importanza maggiore. Infine un particolare non comune ai tipi iconografici delle tre Moneta: ai piedi delle iconografie giace un piccolo cumulo che sta probabilmente ad indicare un gruzzoletto di monete e che doveva indicare probabilmente la ricchezza e la floridezza economica romana. Ciao Illyricum
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Ciao, recentemente ho postato la notizia della Chiesa medioevale ritrovata a Torino e Flavio riferisce che si sapeva che si trovava lì, sotto edifici più recenti.In pratica... s'erano "smarriti" una Chiesa! (Scherzo, naturalmente... :D ) Ma oggi ho trovato un'altra notizia: nell'Illiria (Dalmazia)... si erano "smarriti" niente popo' di meno che un anfiteatro! :D http://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/cultura/2013/11/13/Croazia-Spalato-scoperto-anfiteatro-romano_9614954.html Anche qui affermano che: ''... Si sapeva che era da qualche parte in centro, non lontano dalle mura dell'antico palazzo – continua Buzancic – dato che nel 1647 il governatore veneziano della Dalmazia, il provveditore generale Leonardo Foscolo, ne ordino' la demolizione per evitare che nel corso della Guerra di Candia gli Ottomani non lo usassero per fortificarsi nei pressi di Spalato...'' Ciao Illyricum :)
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Quei piccoli caratteri in basso del tondello ...
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in Monete Romane Imperiali
Ciao, quante volte abbiamo cercato di decifrare quei caratteri che si celano in exergo del rovescio di una moneta e che ci sono utili per capire la zecca, l’officina emittente e la data di emissione? In un caso però una combinazioni di caratteri esplicita non solo questi dati ma oltre a ciò sono il risultato di un determinato periodo storico. Certamente i dati presentati nella presente discussione agli utenti più addentro ai temi numismatici saranno già noti. Ma pensando ai miei primi passi, quando mi perdevo in una mare di XXI, K, A, P, etc… in exergo (e talvolta accade ancora ;) ) e a coloro che sono alle prime armi, ho pensato di presentare questo argomento, un po’ di nicchia se vogliamo, ma che ben rappresenta un periodo storico delimitato (e la confusione riflessa nella monetazione coeva). E dimostra in fin dei conti, quanta Storia sia racchiusa in pochi caratteri alfabetici. PROLOGO STORICO La Crisi del III secolo aveva evidenziato la difficoltà nella reggenza dell’Impero da parte di un unico imperatore. Questo non solo per la vastità di un territorio soggetto a invasioni spesso contemporanee a campagne belliche in altri settori ma anche per l’instabilità politica dovuta all’uccisione del regnante di turno (Aureliano e Probo su tutti) come ormai accadeva da tempo, spesso da parte dell'esercito stesso o da figure a lui vicine. E spesso lo iato di potere tra il regnante defunto e il suo successore coincideva con una recrudescenza dei disordini dovuti a incursioni di popoli barbari, ringalluzziti dall’assenza di una guida a capo dell’esercito. Diocleziano ben conscio di questa evidenza elesse a Mediolanum nel 285 un Cesare con funzioni di co-imperatore e successore: la scelta ricadde su Massimiano (Marcus Aurelius Valerius Maximianus Herculius), un illirico nato a Sirmium attorno al 250 d.C., anche perché non aveva generato un erede al trono maschio. Le qualità di condottiero di Massimiano ben si integrarono con quelle politiche di Diocleziano e nell’arco di un paio d’anni il primo ristabilì l’ordine in vari settori imperiali. In pratica fu l’origine della Tetrarchia. Diocleziano Massimiano- 6 commenti
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