Cerca nel Forum
Risultati per Tag 'dii nutritores'.
Trovato 1 risultato
-
Oggi vi parlo di questa moneta che ho acquistato recentemente in asta e che ho trovato un po’ per caso (se così si può dire) girando in rete, attratto dalla tipologia che, onestamente, non conoscevo. Come sempre accade, la moneta e’ stata poi lo spunto per un personale approfondimento che ho il piacere di condividere ora con voi. Eccola: Antoniniano, zecca di Antiochia. Peso: 3,42 grammi Diametro massimo: 21 mm D/ P COR SAL VALERIANVS CAES: busto di Salonino, radiato e drappeggiato, a destra R/ DII NVTRITORES: il sovrano, stante a destra con il braccio destro disteso e con un bastone (o corto scettro) nella mano sinistra, riceve un globo niceforo da Giove stante a sinistra con un lungo scettro verticale nella mano sinistra ed una clamide che scende dalla spalla sinistra. Salonino, quindi. Vediamone per sommi capi la breve storia partendo dal capostipite della sua famiglia, Valeriano I. Bisogna dire che tutta la faccenda dinastica e’ piuttosto complessa e presenta ancora lati oscuri. Io ho cercato di sintetizzare quelle che ad oggi paiono le ipotesi più plausibili sulla base delle fonti e delle letture che ho fatto, ma non sono escluse altre interpretazioni. Anzi, se qualcuno di voi ne sa di più, ben venga. Valeriano I sposò Mariniana da cui ebbe probabilmente un solo figlio, ovvero Gallieno. Dopo la morte di Mariniana, Valeriano I si risposò con Cornelia Gallonia da cui avrebbe avuto un altro figlio, ovvero Publio Licinio Valeriano, detto talora “Il giovane” che condivise la sorte finale con il suo fratellastro Gallieno trovando la morte in quel di Mediolanum nel 268 durante l’assedio di Aureolo. Sul fatto che Publio Licinio Valeriano sia fratellastro di Gallieno non sono tutti d’accordo; anzi oggi molti tendono a considerarlo secondogenito di Valeriano I e Mariniana. Valeriano I, salito potere nel 253, si associò subito al trono Gallieno e regnò insieme a lui fino alla tragica fine che lo colse nel 260 d.C. mentre era prigioniero di Sapore I, re dei Persiani della dinastia sasanide. Alla morte del padre, Gallieno divenne imperatore unico regnando poi fino al 268, come accennato. Gallieno, in un anno imprecisato, sposò Cornelia Salonina. Dalla coppia sarebbero nati tre figli: Valeriano II (Publio Licinio Cornelio Valeriano) , Salonino (Publio Licinio Cornelio Valeriano Salonino) e Mariniano. Ma su Mariniano ci sono dubbi. Qualcuno dice che il terzo figlio fosse, in realtà, una figlia. L’Epitome de Caesaribus addirittura sostiene che lo stesso Salonino fosse, il realtà, figlio di una concubina di Gallieno di nome Pipa o Pipara, ma questa ipotesi pare poco probabile alla luce dei gentilizi e dei cognomina. Insomma, una Beautiful. Io non vado oltre: sono già negato con le mie parentele, figuratevi con quelle degli altri. Comunque, il dato di fatto e’ che Valeriano I aveva probabilmente intenzione di creare una sorta di dinastia che avrebbe dovuto dare maggior solidità all’impero, limitando, almeno in teoria, il rischio di usurpazioni. Sappiamo, però, come andò poi a finire. Ma questa e’ una altra storia. Ad ogni buon conto, noi abbiamo monete soltanto di due figli della coppia imperiale Gallieno/Salonina: Valeriano II e Salonino. Su Salonino, poi, si sa davvero poco. Come detto, Salonino dovrebbe essere il secondogenito di Gallieno e Salonina e sarebbe nato intorno al 243 d.C. con il nome di Publius Licinius Cornelius Valerianus Saloninus. Quando Gallieno fu associato al trono da suo padre, il giovane primogenito Valeriano II fu nominato Cesare e quando questi morì (forse nella primavera/estate del 258) il titolo passò a Salonino. Era poco più di un bambino (o un adolescente che dir si voglia)…ma si sa…in quegli anni si cresceva in fretta. O meglio, si doveva crescere in fretta. E, infatti, Salonino fu subito inviato in Gallia, sotto la tutela del Prefetto del Pretorio Silvano per proteggere i settori settentrionali dell’impero. Nel 260 d. C. il governatore della Germania Inferiore, Postumo, fermò una invasione di Franchi che avevano saccheggiato alcune città romane. Salonino e Silvano chiesero a Postumo di restituire subito l’ingente bottino recuperato, ma questi non lo fece. Postumo, infatti, fattosi elevare al trono imperiale dai soldati, si ribellò alla autorità imperiale rappresentata in quei territori proprio dal giovane Salonino. La drammaticità della situazione indusse Silvano a spingere per la nomina di Salonino al rango di augusto, al fine di aumentarne la fedeltà da parte delle truppe non ancora schierate con il ribelle ed acquartierate a Colonia, città verso la quale Postumo di stava muovendo. Postumo, dopo un breve assedio, espugnò Colonia (forse favorito anche dal tradimento di alcuni soldati imperiali) e fece mettere a morte Salonino e Silvano, inaugurando il cosiddetto “Impero delle Gallie”. Salonino fu, dunque, anche augusto per meno di un mese; tuttavia, a suo nome, furono addirittura coniate monete con tale titolo. Una carriera rapidissima e purtroppo culminata con una fine tragica e prematura. Torniamo alla mia moneta. Spesso le monete di Salonino vengono attribuite al fratello Valeriano II. Ed anche in questo caso e’ stato così: la moneta era in vendita come antoniniano di Valeriano II. Come mai? Forse la legenda inganna in quanto il nome Salonino e’ espresso qui dalle sole lettere SAL, mentre appare scritto per esteso il cognomen VALERIANVS. O forse che Valeriano II ha più mercato di Salonino? Su quest’ultimo punto non saprei….non ho elementi per dirlo. Secondo il Goebl (un testo di riferimento per la monetazione di questo periodo, ma anche per la datazione degli eventi di questi anni convulsi ad occidente come ad oriente) si tratta di una moneta della 5^ emissione di Antiochia (datata al 258 d.C.) per Valeriano I che era così strutturata: La mia moneta e’ la 1606e secondo Goebl (la “e” indica la tipologia di busto): Sempre il Goebl ne indica 36 esemplari noti (quindi C, comune). Devo dire che trovo la moneta piuttosto gradevole: le effigi sono nette e ben centrate, le legende si leggono praticamente per intero e poi, cosa per me non da poco, ci sono ancora chiare tracce di argentatura (quelle chiazze più chiare che si vedono al dritto dietro la testa di Salonino ed al rovescio tra le due figure). Il dritto e’ molto espressivo. L’effigie di Salonino e’ quasi quella di un bambino che indossa una corona più grande di lui, in tutti i sensi, direi. Con l’abito drappeggiato, poi, mi ricorda quasi gli anni delle mie elementari, quando di andava a scuola con il grembiule nero ed il fiocco azzurro. Scusate la divagazione, ma l’immagine mi ha suscitato quel ricordo. Ma molto particolare e’ il rovescio. Cominciamo dalla legenda, DII NVTRITORES. E’ la prima e ultima volta che la troviamo su una moneta romana. Cosa significa? Con una libera traduzione potremmo dire “allevato ed educato dagli dei”, anche se letteralmente sarebbe “Dei nutritori”. Vediamo ora le due figure. Quella sulla sinistra e’ in abito militare, con corona di alloro, mantello e scettro; chiaramente un sovrano che Goebl (salomonicamente) indica genericamente con K (kaiser in tedesco, che potremmo tradurre con "principe"). Quella sulla destra e’ nuda, con una clamide che scende giù dalla spalla sinistra. E’ Giove, il primo e il più rappresentativo degli dei. Ma di quale sovrano si tratta? Ho letto un po’ di cose, ma i dubbi restano. Dovrebbe essere proprio il giovane Salonino, innanzi tutto in quanto la moneta e’ sua. Poi in quanto riceve la Vittoria quale agente e beneficiario della stessa (con chiaro riferimento alla sua missione in Gallia come rappresentante della autorità imperiale) con il sostegno e l’appoggio degli dei che ne alimentano e sostengono le doti (soprattutto militari, ma non solo). Ma potrebbe anche trattarsi di una sorta di cerimonia di investitura divina al momento della assunzione del titolo di cesare (avvenuta in quell’anno), considerando il globo niceforo come simbolo del carisma imperiale e della virtus dinastica del giovane principe. Tuttavia, il sovrano ha la testa coronata di alloro e Salonino al momento della emissione della moneta era solo un cesare. Potrebbe quindi essere anche suo padre Gallieno? Lui, in quando padre, era colui che letteralmente nutriva e allevava Salonino, con il l’aiuto ed il buon auspicio degli Dei. Inoltre, Gallieno era pur sempre uno degli imperatori (con Valeriano I) e quindi fautore e beneficiario ultimo della vittoria in senso lato in quegli anni burrascosi. Infine: perché la legenda al plurale? Giove sarebbe qui, nel suo ruolo di padre degli dei, il rappresentante di tutte le divinità e questo spiegherebbe il titolo al plurale: gli dei tutti allevano ed educano il giovane cesare. Comunque (che sia Salonino o Gallieno) il sovrano era ancora vivo al momento della coniazione della moneta e pertanto non poteva essere divinizzato e associato agli dei. A meno che qui il termine “dio” sia attribuito per estensione proprio anche a Gallieno per esaltarne il ruolo di padre di Salonino così come Giove era il padre degli dei. Gallieno e Giove uniti nel sostenere Salonino. Mi farebbe piacere conoscere il vostro parere in proposito. Due parole ancora sullo stile: e’ quello “orientale” (siamo nella zecca di Antiochia). Si caratterizza per tratti del volto un po’ più magri ed allungati, più piccoli, ma comunque ben delineati e rifiniti anche se meno naturalistici. Questo stile “orientale” si protrarrà anche successivamente al periodo di cui parliamo nelle emissioni di Claudio II ed Aureliano un po’ in tutte le zecche orientali, non solo ad Antiochia, quindi. Gli antoniniani orientali si caratterizzano per un più alto quantitativo di argento rispetto agli analoghi contemporanei prodotti nelle zecche occidentali. Onestamente, non so a spiegare il motivo di questa differenza. Inoltre, guardando le monete in fotografia, devo dire che pare abbiano anche un metallo di aspetto diverso, un po’ più poroso, ruvido per così dire (cose che ho riscontrato direttamente sull’esemplare in oggetto). Ma magari questa e’ solo una mia impressione. Tornando al nostro, le emissioni di Antiochia per Salonino si caratterizzano per la legenda di rovescio P COR SAL VALERIANVS CAES, come sulla mia moneta. Per Salonino esistono anche altre emissioni “orientali” con una legenda di dritto diversa, ovvero SALON VALERIANVS NOB CAES che sono state attribuite ad una generica “Second Eastern Mint” la cui sede è stata assegnata dallo stesso Goebl a Samosata (sulla base dei tradizionali studi di Alföldi del 1937), sebbene ci siamo opinioni contrastanti; infatti, alcuni attribuiscono questa zecca a Emesa, o a Cyzico o addirittura ad una non precisata sede in oriente. Questa zecca deve comunque essere stata di una certa rilevanza se si pensa che nell’hoard di Qula (scavato nel 2016 nell’odierna Palestina), gli antoniniani assegnati al regno congiunto Valeriano/Gallieno provengono per il 72% dalla zecca di ‘Samosata’ e per il 28% dalla zecca di Antiochia. Come avete capire da questi minimi accenni ci sono molti punti oscuri circa le zecche orientali in questi periodi turbolenti, ma e’ normale, se pensiamo che era in corso una lunga e logorante guerra coi Sasanidi e che le zone di confine passavano spesso di mano e di conseguenza le zecche aprivano o chiudevano in rapporto agli eventi bellici. Comunque, io mi fermo qui in quanto non avrei le conoscenze e le capacità per andare oltre. Per chi volesse approfondire allegherò qualcosa in calce. Ecco un esempio assegnato alla “Second Eastern Mint” , una SPES PVBLICA: Come si vede molto simile come stile. Come raffronto della ritrattistica di Salonino in altre zecche abbiamo una PIETAS AVGG di Lugdunum: Ed una PRINCIPI IVVENT di Roma: Fonti: - Goebl - Wildwinds - Forum Ancient Coins - Bruno Bourdel: Les antoniniens emis sous le regne conjoint del empereurs Valerien et Gallien; III Monetae - Storiche: Epitome de Caesaribus, Historia Augusta, Zosimo, Zonara Per chi volesse approfondire gli aspetti dinastici/familiari ecco un assaggio: Per chi volesse approfondire il breve regno di Salonino come augusto con le sue rare emissioni ecco un articolo del nostro Grigioviola: Tre_nuovi_antoniniani_a_nome_di_Salonino (1).pdf Per chi volesse approfondire la questione intricata delle zecche orientali nel III secolo: 2016_A_Hoard_of_Antoniniani_from_Qula_At.pdf Poi...a voi! sul forum c'e' un tutto! Buona ricerca e buono studio. Ciao da Stilicho
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.