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Un'ipotesi sui suberati del Primo Impero
Illyricum65 ha aggiunto un nuovo link in Monete Romane Imperiali
Ciao, cercando altri dati sono incappato in un articolo a mio avviso interessante e buon spunto di riflessione per le imitative romane. Infatti ho letto in questi giorni “The distribution of silver counterfeited coins in the forts from Roman Dacia. Fraud or monetary policy” di Cristian Gazdac (2006). Si tratta di un articolo di poche pagine (quasi una comunicazione) che considera la cospicua presenza di monete d’argento suberate presenti in alcuni siti della Dacia. Circa il 25% delle monete argentee rinvenute sono dei denari suberati (periodo da Traiano a Massimino I il Trace) con punte massime, in alcuni siti, del 50%. La domanda dell’autore è se l’utilizzo di queste monete fosse dovuto a frodi o se si trattasse di un aspetto della politica monetale: si trattava di monete con un utilizzo speciale e da chi erano utilizzate (civili o militari), erano specifiche dell’area dacica o si trattava di un fenomeno diffuso nell’Impero? Ma la parte che ho trovato ancora più interessante è la seguente: quale era la legislazione romana contro i falsari monetari? Si legge spesso sui testi accenni a delle generiche “leggi contro la contraffazione” ma sempre in maniera sfumata, senza entrare in dettaglio. La prima legge in merito è dell’84 a.C. (edictum cum poena et iudicio) a nome di Marius Gratidianus e nell’81 a.C. il tema viene ripreso da Silla in una sezione della Lex Cornelia de falsis altresì conosciuta come Lex Cornelia testamentaria nummaria (*). (*)La lex Cornelia de falsis (anche nota come lex Cornelia testamentaria nummaria o lex testamentis) dell’81 a.C., parte del corpus legislativo silliano, ha rappresentato una pietra miliare nella storia dell’archivistica per la lotta alla falsificazione documentale e uno strumento fondamentale per la garanzia di veridicità delle informazioni conservate negli archivi. La lex Cornelia de falsis va a inquadrarsi in un processo di sviluppo dell’istituto della poena falsi che parte con l’inquadramento come crimen della falsificazione dei signa apposti sui testamenti e che si conclude con l’estensione della punibilità anche dei falsari di signa apposti su qualsiasi tipo di documento. (tratto da http://www.bucap.it/news/approfondimenti-tematici/storia_degli_archivi/lex-cornelia-falsis-storia-archivi.htm)
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