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Trovato 18 risultati

  1. Dragobizantino

    COSTANTINO I INCREDIBILE... PUÒ ESSERE?

    Buongiorno, scusate la domanda insita nel titolo... navigando su Internet ho visto questo nummus di cui allego le uniche foto disponibili dal sito... lo dichiarano XF-AU... ma io notoriamente malpensante oltreché novizio ( 1 anno o poco più) della materia chiedo a chi qui ne sa tanto e ha voglia di rispondere😊👋🏼 Al momento mi fa caricare solo qst... Grazie fin d'ora. Fabio
  2. Buongiorno. Ho ritirato oggi una monetina delle serie Vrbs Roma/lupa romana che ho acquistato perché incurosito dal disegno nel campo al rovescio che non ho ritrovato in letteratura e che non riesco a identificare. Questi i dati generali forniti dal venditore as is: Constantine I (306-337 AD) - C, 333-334 AD - Trier Mint. Obv: VRBS ROMA, helmeted and mantled bust of Roma left. Rev: She-wolf standing left, suckling the twins (Romulus and Remus); two stars above; (palm branch)//TRP Ref: RIC VII 561 Diametro: 16mm Peso: 2.35g Come è possibile vedere dall'immagine la dimensione del tondello è leggermente più piccola rispetto al conio così che non si riesca a leggere nella sua interezza l'elmo di Urbs Roma al diritto. Ma quello che mi ha colpito e che ritengo interessante, come già accennato, è la raffigurazione al verso. Il venditore assegna la moneta al tipo RIC VII 561 che riporterebbe "palm branch", cioé ramo di palma, tra le due stelle e che Alberto Trivero Rivera nel suo articolo su wildwinds definisce come ramo di alloro. Ma nella descrizione manca totalmente la segnalazione di quell'oggetto/simbolo/"coso" che pare cadere in picchiata nella schiena della povera lupa (Due bambini hanno detto che pare una cicogna infilzata) o, al contrario, sorgere da essa. A me pare una mano rivolta verso l'alto ma, ripeto, non ho assolutamente idea di che possa essere. A voi, amici, che pare? un errore di conio o un qualcosa che al momento non sono in grado di riconoscere? Mi piacerebbe che @antvwaIa partecipasse alla discussione anche perché se fosse una variante potrebbe inserirla nella sua casistica. Allego le immagini fornite dal venditore in quanto non ho ancora avuto la possibilità di effettuare io stesso delle riprese fotografiche. DIRITTO ROVESCIO
  3. Spero con questa moneta di aver svolto tutte le ricerche con diligenza. Tuttavia data la mia poca esperienza chiedo di fare le pulci e segnalare eventuali errori o omissioni da parte mia (o eventualmente confermare quanto scrivo). DRITTO: CONSTANTI-NVS MAX AVG - Rosette-diademed, draped and cuirassed bust right. ROVESCIO: GLOR-IA EXERC-ITVS - Two soldiers stg. facing one another, reversed spear in other hand, inner hand on shield set on ground; between them two standards. Peso: 2.351 g Dimensioni: 18.17 x 17.92 mm Datazione: 329-330 a.D. Mintmark: RFP (Roma) Reference: RIC VII, pg.336, n.327
  4. Come accennato nella mia precedente discussione ([una moneta e una storia] Maxentivs pro Vrbe Sva - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo), lo scontro tra Massenzio e Costantino fu presto inevitabile ed avvenne al Ponte Milvio, il 28 ottobre del 312. La vittoria, come sappiamo, arrise a Costantino. Massenzio, sconfitto, vi perse la vita. Il crollo finale del regime di Massenzio possiede una eccezionale testimonianza archeologica: la scoperta nel 2005 delle sue insegne imperiali sul colle Palatino, dove furono sepolte dagli sconfitti per impedire che finissero nelle mani dell’odiato nemico. Sono conservate presso il Museo Nazionale di Palazzo Massimo, a Roma. Io ho avuto la possibilità di vederle dal vicino in occasione della mostra “Costantino 313” tenutasi al Palazzo Reale di Milano nel 2013 per commemorare il cosiddetto “Editto di Milano”. Sono splendide, in particolare lo scettro con il suo bel globo verde. Dopo Ponte Milvio, Costantino (in parallelo con le azioni volte consolidare il suo dominio) si applicò coscientemente per soppiantare Massenzio nel cuore dei Romani con una oculata campagna propagandistica. Non deve quindi stupire che Costantino sia ricorso al più potente strumento allora disponibile: le monete. Il RIC VI riconosce tre monete, tutte coniate a Roma nel 313: la 303, la 304 e la 312. Vediamole nel dettaglio. Cominciamo dalla 303 e 304: Si tratta di due monete aventi al rovescio la legenda LIBERATORI VRBIS SVAE: Ecco la 303: Della 304 non ho trovato una immagine (magari qualcuno di voi mi può aiutare). Essa si distingue dalla 303 in quanto il busto di Costantino e’ laureato, drappeggiato e corazzato (E) anziché solo laureato e corazzato (D); inoltre la 304 e’ stata coniata dalla 3^ officina (T), mentre la 303 dalla seconda (S). Tuttavia, sono noti esemplari “non in RIC”: Questa e’ la RIC VI 303 ma della terza officina (T): Ed ecco la RIC VI 304, ma seconda officina (S): Ed ora passiamo alla RIC VI Roma 312: Qui il rovescio e’ dunque RESTITVTOR VRBIS SVAE Queste monete LIBERATORI VRBIS SVAE e RESTITVTOR VRBIS SVAE sono strettamente collegate alla serie CONSERV URB SVAE di Massenzio. Tuttavia, mentre il dritto e’ logicamente cambiato (ora vi ci appare l’effigie di Costantino), il rovescio e’ lo stesso (sempre la dea Roma seduta dentro un tempio), ma con una legenda del tutto diversa: LIBERATORI VRBIS SVAE alternato a RESTITVTOR VRBIS SVAE, che identificano senza ombra di dubbio Costantino come vincitore del tiranno (“liberator”) e come restauratore (“restitutor”) della pace e della giustizia nella città di Roma, ora identificata come “sua”, nello stesso modo che aveva usato Massenzio nella sua serie (in cui si era identificato come “conservatore”, “protettore”). Particolare il fatto che entrambi i tipi siano stati coniati a Roma nel 313; probabilmente furono emessi per il consumo immediato del popolo di Roma: il messaggio doveva essere forte e chiaro. Con Costantino le parole non sono mai banali. Le parole “liberatori” (addirittura al dativo, una vera e propria dedica) e “restitutor” rappresentano appieno lo sforzo del vincitore di rappresentare il suo rivale Massenzio non come un mero usurpatore, ma come un tiranno dal quale il Senato ed il popolo romano erano stati liberati. E’ una differenza sottile, ma non da poco. Allarghiamo ora per un attimo un po’ il discorso. E’ da notare come, di pari passo alla produzione delle serie succitate da parte della zecca di Roma, anche altre zecche abbiano prodotto monete volte ad enfatizzare lo stesso tema. Ecco allora i tipi : ROMAE AETER AVGG di Londinium (es. RIC VI 269): ROMAE RESTITVTAE: sempre Londinium (es. RIC VI 272): RECVPERATORI VRB SVAE di Arelate (es. RIC VII Arelate 33): Anche queste produzioni terminano presto. Si chiude, infatti, nel 315 con il tipo RESTITVTORI LIBERTATIS da dalle zecche di Ticinum e Treviri: RIC VII Treveri 23: e’ in bianco e nero, ma e’ un solido RIC VII Ticinum 31: solido anche qui Come detto sopra, in Costantino nulla e’ casuale, anche la scelta di queste ultime zecche. La scelta di Londinium potrebbe essere legata (questo e’ un mio pensiero) al forte legame con la Britannia. Basti pensare che, alla morte del padre Costanzo Cloro, furono proprio le truppe di stanza ad Eburacum a nominarlo addirittura augusto nel 306. Quanto a Ticinum , in realtà significa Mediolanum dove Costantino si recò dopo aver lasciato Roma. Proprio a Mediolanum, nel febbraio del 313, si celebrò il matrimonio tra la sorellastra Costanza e Licinio, che sancì l’alleanza tra i due augusti. Fu poi in quella sede ed in quella occasione che fu promulgato il cosiddetto Editto di Milano, che fu stabilito il nuovo assetto dell’impero e che fu programmata la guerra contro Massimino Daia. Non dimentichiamo poi il ruolo che la città aveva avuto come capitale occidentale durante la prima Tetrarchia ed anche la sua posizione strategica. Quanto a Treviri, sappiamo che fu a lungo capitale imperiale dove Costantino risiedette come Cesare e dove svolse una intensa attività edilizia, a dimostrazione del forte legame con questa città. Ricordiamo, a titolo di esempio, la Basilica Palatina: Ma a Treviri tornò anche dopo aver lasciato Milano per affrontare una campagna contro Franchi e Germani e vi celebrò anche i decennalia del regno, proprio nel luglio del 315. Quanto ad Arelate, ricordiamo che proprio Costantino vi aveva trasferito la zecca di Ostia (se ne e’ già parlato). Come detto, Costantino lasciò Roma nel gennaio del 313. Il brevissimo lasso di tempo trascorso in città fa emergere tutta la sua capacità di statista in grado di riconquistare la fiducia e il rispetto del Senato e del popolo romano con una vera transizione ideologico-religiosa (se così si può dire) , anche se certo la forza degli eserciti ebbe il suo peso (oltre che grande uomo di stato era anche un grande uomo di armi). Non dimentichiamo come Costantino fosse arrivato a Ponte Milvio, ovvero sotto l’egida dell’ ”In hoc signo vinces”, paladino di Cristo contro il pagano Massenzio. Se guardiamo alle monete su postate, però, non vi sono ancora simboli cristiani, ma addirittura c’e’ ancora un tempio pagano e una dea (anche se questa dea e’ Roma). Inutile dire quindi che, al momento della sua partenza, una tale radicale trasformazione non era stata ancora completata, anche se certamente era avviata nella giusta direzione. Ne e’ una ulteriore prova la costruzione dell’Arco ordinata dal Senato poco tempo dopo, nel 315: La cosa per noi interessante e’ nella iscrizione: Al centro dell'attico è presente la seguente iscrizione: «IMP(eratori) · CAES(ari) · FL(avio) · CONSTANTINO · MAXIMO · P(io) · F(elici) · AVGUSTO · S(enatus) · P(opulus) · Q(ue) · R(omanus) · QVOD · INSTINCTV · DIVINITATIS · MENTIS · MAGNITVDINE · CVM · EXERCITV · SVO · TAM · DE · TYRANNO · QVAM · DE · OMNI · EIVS · FACTIONE · VNO · TEMPORE · IVSTIS · REM-PUBLICAM · VLTVS · EST · ARMIS · ARCVM · TRIVMPHIS · INSIGNEM · DICAVIT ·» «All'imperatore Cesare Flavio Costantino Massimo Pio Felice Augusto, il Senato e il popolo romano, poiché per ispirazione divina e per la grandezza del suo spirito in una sola volta con il suo esercito ha vendicato lo Stato, per mezzo di una giusta guerra, sia dal tiranno che da ogni sua fazione, dedicarono questo arco insigne per trionfi.» Le parole chiave sono sicuramente INSTINCTV DIVINITATIS: Costantino ha vinto per “ispirazione divina”. Ma di quale dio? Non vi e’ ancora un accenno diretto al Dio dei Cristiani, anche se dietro lo si intuisce chiaramante. E’ ancora un po’ presto per una affermazione esplicita, ma e’ questione di poco. E poi colpisce anche la parola “DE TYRANNO”: come detto su, nella sua politica propagandistica, Costantino ha liberato Roma non da un semplice usurpatore, ma da un vero e proprio tiranno. Insomma, le parole sono pietre, nel vero senso della parola. Quanto alla attività edilizia iniziale, in riferimento all’area del foro, a Costantino (che trovò molti monumenti – o almeno i due principali, ovvero il tempio di Venere e Roma e la cosiddetta Basilica) non solo già progettati e strutturati, ma anche quasi del tutto conclusi o prossimi alla conclusione, non restò che eseguire sia l’eventuale e non precisabile completamento strutturale e decorativo sia, più probabilmente, la dedicazione o ridedicazione con il suo nome. Proprio nel periodo che seguì la vittoria su Massenzio, iniziò inoltre la costruzione della sua prima basilica, quella del Laterano. Si è molto discusso su questa collocazione ‘periferica’ della cattedrale. L’interpretazione più in voga è quella che mostra un Costantino assai prudente che non vuole urtare l’aristocrazia e la popolazione stessa, ancora in forte maggioranza pagana, e preferisce quindi inserire la cattedrale il più lontano possibile dal centro della vita pubblica, ove si trovavano anche molti luoghi sacri della religione pagana. O forse, più prosaicamente, la basilica era così grande che difficilmente poteva essere collocata nell’affollato centro cittadino? Della vecchia basilica, oggi resta il nucleo principale del cosiddetto Battistero Lateranense: In vicinanza, Costantino iniziò anche la costruzione del nuovo palazzo imperiale, chiamato Sessorium (sui resti del vecchio palazzo di Elagabalo agli Horti Spei Veteris) dove risiedette la madre Elena. Di esso rimangono i resti delle Teme Eleniane e il cosiddetto tempio di Minerva Medica, in realtà una splendida aula decagona con cupola. Vi era anche una chiesa (oggi chiesa di Santa Croce in Gerusalemme) che doveva contenere le reliquie di Cristo trovate dalla madre Elena in Terrasanta. Successivamente al periodo che ci interessa, Costantino effettuerà poi una intensa attività edilizia in senso “cristiano” che esula dalla attuale discussione. Per chi vuole approfondire alleghero’ una lettura. Fonti: - RIC volume VI - Constantine the Great-- History and Coins (constantinethegreatcoins.com) - Iconografia_di_Costantino.pdf - Roma_costantiniana.pdf Le_iconografie_monetali (1).pdf Ciao da Stilicho
  5. Stilicho

    Caccia all'intruso

    Era da qualche tempo che avevo preparato una discussione imperniata su un quiz da proporre nella sezione "imperiali". Poi, facendo il mio solito giretto per il forum (con mascherina e distanziamento, si intende ?), ho notato un crescendo di quiz in tante sezioni. “Cavolo…-ho pensato- per una volta che decido di farne uno…ecco che tutti hanno pensato la stessa cosa; sono proprio sfigato ”. (Non che questa sia poi la vera sfiga, si intende! con quello che succede di questi tempi…..). Poi mi sono detto, con una punta d’orgoglio: “Adesso l’ho preparata e mo’ la pubblico pure io.” Così ho deciso di passare all’azione. Questo quiz e’ dedicato in particolare ai neofiti e ai semplici appassionati (come me, appunto), ma penso che possa essere utile come ripasso anche a quelli più esperti e “scafati” (si sa: repetita iuvant). Il fine di ogni quiz è quello di trovarne la soluzione, ma nel nostro caso questa non è la cosa più importante. Infatti, al di là di tutto, ciò che conta è il tipo di gioco che è alla base e che ha fondamentalmente lo scopo di allenare l’occhio a guardare bene le monete, a leggere e interpretare le legende, a identificare le effigi. Altri scopo importante e’ quello di abituarci a vedere la moneta nel contesto in cui e’ nata: una moneta non può prescindere dalla sua storia e dalla Storia, quella con la S maiuscola. Infine, (cosa da non trascurare) una delle funzioni di ogni gioco (e anche di questo, spero) è quella di divertire, di svagare insomma….proprio (anche se forse non proprio così) come questo di un Mike Bongiorno d’annata…. E in questi tempi tristi sappiamo bene quanto ne abbiamo bisogno, di ridere e dimenticare…. Del resto, come diceva la banda di “Indietro tutta”…. Insomma, non e’ importante il gioco, ma giocare. Ma torniamo a bomba. Questo e’ comunque un quiz. E quindi ha un soluzione che sta a voi trovare. Vediamo chi sarà il più bravo ed il più veloce. Il titolo di questa immagine e’: “Costantino I e i suoi figli”. Guardate bene le monete dalla A alla T: qual e’ l’intruso (o gli intrusi)? E perché? Fonte: Doug Smith Ora tocca a voi. Buona caccia! Ciao da Stilicho
  6. Qualche sera fa, facendo un giro su Academia Edu, ho trovato un articolo dal titolo “A previously unrecorded reverse for Constantine I” a firma di Victor Clark, uno studioso di numismatica antica (soprattutto romana), storico, ricercatore e collezionista di bronzi del tardo Impero Romano, con un particolare interesse per Costantino I. Da appassionato di monete costantiniane (ma non solo, tanto mi affascinano le monete imperiali), incuriosito dal titolo, mi sono addentrato nella lettura, pur con i limiti del mio inglese. In questa discussione, dunque, riporterò una breve sintesi dell’articolo succitato integrata da quanto ho trovato in rete e da alcuni approfondimenti tratti da pagine del nostro forum (una vera miniera!). La moneta di cui si parla è questa: D/: IMP C CONSTANTINVS P F AVG: busto di Costantino I, laureato e corazzato, a destra R/: VICTORIA…..: l’imperatore sulla destra, in abito militare, con in mano una lancia, riceve un ramo di palma dalla Vittoria. Tra di loro, una figura inginocchiata offerente. ESERGO: SARL RIC VII Arles – La particolarità di questa moneta è che passò su eBay: fu infatti venduta per circa 460 euro sulla piattaforma nel gennaio del 2017 insieme ad altre monete. Ecco il lotto: Questa la descrizione del venditore: "Lot of 6 Obvious and Very Fine Roman Coins, The Licinius is 25 mm for Reference." Mi colpisce l’aggettivo “obvious”, che magari avrà anche l’accezione di “chiaro”, “evidente”, ma… Clark dice che sebbene questo rovescio non sia noto per Costantino I, tuttavia l’iconografia risulta somigliante a quella presente su alcune monete coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia: Queste sono monete di raffronto che Clark propone, coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia, tratte dal libro di Vicent Drost, Le monnayage de Maxence (Société Suisse de Numismatique, 2011), plate 52, images 58-60. La zecca di Ostia fu aperta da Massenzio nel 308 con maestranze provenienti dalla zecca di Roma con cui rimase in stretto collegamento pur mantenendo una sua completa autonomia. Come ho letto qui sul forum, la zecca venne fissata da Massenzio ad Ostia per poter coniare in un luogo più sicuro (lontano dai confini e dalle tensioni interne) e anche, soprattutto, per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Dopo la morte di Massenzio a seguito della sconfitta di Ponte Milvio del 312, la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese. La chiusura della zecca avvenne poi nel 313 d.C. e le maestranze furono trasferite ad Arles (Arelate) dove fu quindi aperta una nuova zecca in quanto Costantino I aveva deciso di decentralizzare la produzione monetaria e al tempo stesso di ricompensare la Gallia per il contributo fornito nella lotta contro Massenzio. Questo spiega la somiglianza stilistica tra le monete coniate ad Ostia e quelle di Arelate. Il trasferimento della zecca è documentato da due monete di Costantino, una VTILITAS PVBLICA (la partenza della zecca da Ostia) e una PROVIDENTIAE AVGG (l’arrivo della zecca ad Arelate): Ma torniamo alla nostra moneta. Nello specifico, secondo Clark, essendo lo stile molto simile a quello di Ostia, è probabile che questa sia stata coniata subito dopo il trasferimento della zecca ad Arelate. La legenda del rovescio è visibile soltanto in parte; si riesce, infatti, a leggere solo VICTORIA. Quale sarà il resto della legenda? Questa è una altra moneta “unlisted” di Costantino I proveniente dalla zecca di Ostia: Il dritto mostra un ritratto di Costantino I molto simile a quello della moneta in questione (pur coi i limiti di conservazione evidenti). Al rovescio la legenda e’ VICTORIA AET AVGGG NNN, con tre G e tre N, in riferimento a tre imperatori e cioè Costantino I, Licinio I e Massimino Daia. La zecca di Arelate non ha battuto alcuna moneta a nome di Massimino Daia. Il che fa quindi pensare che la nostra moneta sia stata battuta al termine delle ostilità tra Licinio I e Massimino Daia che terminarono con la battaglia di Tzirallum e la sconfitta di quest’ultimo (aprile 313). Considerato il rovescio con la Vittoria, si e’ tentati di ipotizzare che la figura inginocchiata sul dritto rappresenti addirittura Massimino Daia sconfitto. Ecco che il rovescio (sulla base degli esempi di Ostia) potrebbe quindi essere qualcosa di molto simile a VICTORIA AET AVGG NN (e varianti), con due G e due N, in riferimento ora a due imperatori, ovvero Costantino I e Licinio I. Da notare che la seconda lettera della parola che segue VICTORIA sembrerebbe, per l’appunto, una “E”. Questo aprirebbe verso altre possibilità tipo VICTORIA PE [RPETUA] o VICTORIA FE [LICITAS]. La moneta, dopo giri che non conosco, e’ tornata da dove e’ partita, ad Arles, all’Arles Museum of Antiquity. Non so se sia già stata esposta al pubblico. Ho provato a fare un giro sul sito del museo, ma non ho trovato nulla. Vorrei chiudere facendo alcune considerazioni personali: - eBay è davvero un posto strano. Spesso lo citiamo nelle nostre discussioni, quasi sempre con una accezione negativa. Sembra quindi davvero incredibile che proprio su questa piattaforma si possano trovare queste peculiarità. Forse l’insegnamento che bisogna trarre è che bisogna sempre guardare le cose con un atteggiamento critico, evitando preconcetti. - Come detto da Clark, nuovi tipi di Costantino non appaiono molto spesso, quindi, quando questo succede, e’ davvero una bella scoperta. Da profano, mi domando quanti ce ne siano ancora, considerando l’alto numero di emissioni di Costantino I. - Al di là dello specifico della moneta in questione, quello che mi colpisce (e che mi affascina) e’ lo studio, la ricerca, l’analisi, il metodo che c’e’ dietro un lavoro di ricerca. Io, da semplice appassionato, guardo ammirato. E mi rendo conto di quanto ci sia da imparare, ogni giorno, se si ha voglia di leggere, di studiare, di approfondire. Ogni moneta ha una storia da raccontare se si è disposti ad ascoltare. - Questo che ho riportato e' solo un resoconto di un articolo. Nel nostro forum ci sono però molte persone esperte di monetazione costantiniana. Sarebbe interessante avere anche il loro parere, Io non ho le competenze necessarie, ma leggerò con molto interesse e curiosità. Questo e' l'articolo originale di Clark: A_previously_unrecorded_reverse_for_Cons.pdf Questa e' una bellissima discussione sulla zecca di Ostia e sul trasferimento della stessa ad Arelate: Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso vi pregherei di segnalarmelo, senza remora alcuna. Ciao. Stilicho
  7. Qualche giorno fa stavo facendo un giro sul web per guardare un po' di monete. Guardare tante monete è sicuramente un bel divertimento, ma anche bell’allenamento in particolare per l’occhio inesperto di semplice appassionato (come il mio, insomma). Ti abitua a riconoscere i profili imperiali, a leggere e a sciogliere le legende, a conoscere le varie tipologie di rovesci….. e anche a cercare (ripeto cercare) di distinguere il falso dal vero. Questo è un vero campo minato, soprattutto per quanto mi riguarda, non avendo una preparazione ed una esperienza sufficienti. Certo, la patacca è sempre dietro l’angolo, ma onestamente cerco di stare tranquillo. Tranquillo, ma attento. In fondo, la mia è una passione, un divertimento nel senso del “divertissement” di Blaise Pascal ovvero distrazione, diversione, svago. E tale voglio che resti. È poi ovvio che tanto dipende anche dalle cifre che investi (e le mie sono sostanzialmente basse) e su queste va tarato il rischio che si corre. Colleziono da pochi anni e la cosa curiosa è che mentre all’inizio cercavo la moneta bella in sé (magari anche per il desiderio di mostrarla), ora cerco la moneta che mi piace, anche se magari non è perfetta. Ho scoperto che anche le imperfezioni sono interessanti. Mi sono trovato ad apprezzare la moneta un po' vissuta. Ho capito che per me, oltre al lato estetico (importante, ci mancherebbe, per non dire fondamentale) conta tanto il lato storico, il pensiero di avere tra le mie mani un pezzetto di passato assai remoto e il pensiero che questo pezzettino di passato sia mio. Dopo questo preambolo (che spero non vi abbia annoiato), torno a bomba. Dicevo che stavo facendo un giro in rete. Ad un certo punto mi imbatto in questa moneta: Costantino I 19 mm 2.7 grammi D/: CONSTAN-TINVS AVG; busto laureato di Costantino I, a destra R/: D N CONSTANTINI MAX AVG; al centro corona con VOT XX ESERGO: PT RIC VII Ticinum 140 Ora vi chiedo: Cosa ne pensate, in particolar modo riguardo alla autenticità di questa moneta? Vi premetto però che è una sorta di gioco. Ovviamente non posso dirvi tutto, altrimenti si perderebbe l’aspetto interessante (o almeno spero!!) della discussione. Sentitevi liberi di esprimere le vostre opinioni in tutta serenità, esperti e no, studiosi, semplici appassionati, curiosi. L’argomento della autenticità, da come ho visto nelle molte discussioni a riguardo sul nostro forum (e da come ho cercato di dire in breve all’inizio), è molto scivoloso. A maggior ragione quando si valuta una moneta da una foto, senza averla in mano, senza poterla toccare, vedere, “sentire”. Del resto (purtroppo), considerato che spesso acquistiamo on line, è proprio quello che spesso ci troviamo a fare: giudicare da una foto. Quindi, in piena libertà: a voi la parola! Buona serata Stilicho
  8. Flavia Giulia Elena (248-329) fu moglie dell'Imperatore Costanzo Cloro e madre dell'imperatore Costantino I che nel 313 firmò L'Editto di Milano, stabilendo la libertà di professione religiosa nell'impero Romano. Sant'Elena è nota per essersi convertita al cristianesimo e aver presumibilmente ritrovato la "vera Croce" di Cristo, nel corso del viaggio in Terra Santa nel 327-328. La medaglia straordinaria di Papa Pio X, emessa nel 1913 ricorda la visione e la conversione di Costantino I nel corso della Battaglia di Ponte Milvio IN HOC SIGNO VINCES "sotto questo segno vincerai" e a dritto raffigura i busti di Pio X, Sant' Elena con la Croce, Costantino I con lo stendardo contenente il Cristogramma PX e in basso la vista della Basilica Vaticana, entro cartigli e tra rami di alloro. La splendida medaglia è opera di Heinrich Kissing. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AF1110/8
  9. Oggi vorrei condividere con voi un articolo molto interessante che ho letto su Academia.edu dal titolo: “Una rarissima moneta datata di Costantino I”, a firma di Nicola Tammaro. Questo articolo parla per l’appunto di una rara moneta di Costantino I, riscoperta dopo alcuni secoli di oblio. Ecco come e’ andata. Nel 1987, lo studioso svizzero Pierre Strauss, mentre era in visita al Museo della moneta di Lisbona, rimase colpito da un nummo confuso in mezzo ad altri bronzetti e facente parte della collezione dei Reali portoghesi. Si trattava di questa moneta: Era un bronzo della zecca di Londinium per Costantino in occasione del suo secondo consolato (anno 312). Tale moneta manca nel RIC, pur essendo citata dal Cohen. D/: CONSTANTINVS PF AVG, busto laureato e corazzato di Costantino I, a destra. R/: P•M•TR•P•C-OS•II•P•P•, personaggio giovanile diademato, seduto a sinistra su due corni dell’abbondanza (su una sedia curule), con il braccio sinistro poggiato su uno dei corni e con la mano destra che regge uno scettro. Una stella nel campo sinistro del rovescio, PLN in esergo. Come era arrivata a Lisbona? La moneta era in possesso di dell’Abate Charles d’Orleans de Rothelin, (1691-1744) la cui ricca collezione (alla morte di questi) fu acquistata da Filippo V di Spagna. Ma la moneta non soggiornò a Madrid. Infatti, finì a Lisbona grazie agli stretti legami esistenti in quel tempo tra i reami di Spagna e Portogallo: la figlia primogenita del re di Spagna Filippo V aveva sposato Giuseppe I del Portogallo. Tre secoli dopo, nell’ottobre del 2012, una seconda moneta analoga fu trovata da un metaldetectorist della contea di Norfolk (Gran Bretagna) e fu acquisita ed esposta dal Museo del Castello di Norwich: Questa l’immagine della moneta con una ottima definizione che ho scaricato dal sito del PAS (Portable Antiquities Scheme). Esiste anche un terzo esemplare, da collezione privata: Secondo l’autore, i tre nummi provengono dal medesimo conio. Nell’articolo segue poi una analisi delle emissioni *|//PLN di cui questa moneta fa parte. Questo il link all'articolo di Academia.edu: https://www.academia.edu/14325378/UNA_RARISSIMA_MONETA_DATATA_DI_COSTANTINO_I Questa la pagina del PAS: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/534674 Buona serata. Stilicho
  10. Lo so, sembra la presentazione di un disco di Renato Zero - il che poi non mi dispiacerebbe, visto che da adolescente lo ascoltavo molto, peccato non aver assistito dal vivo ad una delle sue esibizioni! Invece si tratta, indovinate un po', di una moneta…. Questa (rovescio): Molti di voi (soprattutto i veterani del forum) la conosceranno già, ma molti altri no, per questo ho deciso di presentarla. Infatti, tra i secondi (tra quelli cioè che ne ignoravano l’esistenza) ci sono anche io, che l'ho scoperta per caso “googlando” tra un tondello e l’altro. Questa moneta ha suscitato la mia curiosità e pertanto ho colto l’occasione per approfondire e per studiare. Penso comunque che, anche per chi già sa, una ripassata non sia poi una cattiva cosa, non credete? Come avete visto mancano il dritto, i dati ponderali, il metallo di cui è fatta….Certo, se l’avessi presentata nella sezione “identificazioni”, molti avrebbero (e giustamente!) storto il naso, perché è una presentazione lacunosa e incompleta. Ebbene, non lo ho messi perché dovete dirmeli voi... E non barate andando su Internet eh? O cercando in vecchie discussioni… L'ho già fatto io Questa moneta, a mio avviso, può prestarsi (o almeno spero) ad alcune considerazioni che mi auguro emergano nella discussione. Provate anche solo a limitarvi alla semplice osservazione (questo soprattutto per i meno esperti): c'è già materia su cui ragionare. Quindi: Liberate la fantasia! Ciao da Stilicho
  11. Statere

    liberator urbis suae

    Buonasera, volevo chiedere se qualcuno avesse una immagine dei tipi di coniazione costantiniana "Liberatori urbis suae", non riesco a trovare un esemplare, grazie mille.
  12. Ciao a tutti, stavo guardando sul sito di Moruzzi Numismatica questa moneta di Costantino I che mi aveva particolarmente colpito per l'espressività del volto dell'imperatore: La descrizione e' questa: Impero Romano, COSTANTINO I, 307-337 d.C., PICCOLO BRONZO, Emissione: 330-331 d.C., D/ CONSTANTINVS MAX AVG, busto laureato con paludamento e corazza a destra, R/ GLORIA EXERCITVS / P CONST, due soldati stanti di fronte volti l'uno verso l'altro con lancia; in alto una corona, Zecca di Arelate, Rif. bibl. R.I.C., 345; Cohen, 254; Metallo: AE, gr. 2,78, (MR126290), Diam.: mm. 17,69, SPL . Però mi sembra che la classificazione non sia corretta. Infatti la RIC VII 345 e' così descritta da wildwinds: Arles RIC VII 345 Constantine I AE18, 2.53 grams, Arles. AD 330-335. CONSTANTI-NVS MAX AVG, rosette-diademed, draped and cuirassed bust right. / GLOR-IA EXERC-ITVS, two soldiers holding spears and shields with two standards between them with dots on banners. Star above the standards. Mintmark PCONST. RIC VII Arles 345; cf Sear (1988) 3886. Text Image A me sembra che possa trattarsi invece della RIC VII 370, anche se non ne sono convinto (mi sembra di notare alcune differenze): Arles RIC VII 370,P Constantine I, AE follis, Arles. AD 330-335. CONSTANTI-NVS MAX AVG, rosette-diademed, draped, cuirassed bust right. / GLOR-IA EXERC-ITVS, two soldiers holding spears and shields with two standards between them, with long rectangular banners. Wreath in upper centre. Mintmark PCONST. RIC VII Arles 370. Text Image Vista la mia inesperienza, mi farebbe piacere la vostra opinione non solo sulla classificazione, ma anche sulla moneta in sé. Grazie a chi vorrà intervenire. Stilicho
  13. Nikko

    Un'inedita emissione londinese?

    Complice il mio ultimo acquisto, mi piacerebbe discutere con gli appassionati e non della zecca di Londinium di un piccolo enigma numismatico. E' cosa nota che la zecca britannica chiuse i battenti intorno al 325 con le le serie PROVIDENTAE AVGG e CAESS per Costantino I e figli e le SECVRITAS e SALVS REIPVBLICE a nome di Elena e Fausta. Già da qualche anno il segno di zecca era passato da PLN a PLON,cui fu anche momentaneamente aggiunto un crescente. A pagina 116 del RIC VII ,tra le note a piè pagina, si cita, inoltre, un unico esemplare della serie PROVIDENTIAE AVGG avente PLON dot come mintmark. Se è vero che una rondine non fa primavera, una singola moneta non è sempre sufficiente distinguere una emissione inedita, soprattutto se la differenza sta in un "pallino". Devo infatti ricordare che dal processo di incisione dei conii potevano risultare dei piccoli buchi, in modo particolare al centro del conio, che sulla moneta diventavano proprio dei pallini; gli anglosassoni li chiamano "centering dot", punti di centraggio dei conii. D'altra parte, sono numerosi gli esempi di mintmark caratterizzati dalla presenza di un dot, e parlo di un vero e proprio simbolo, voluto dall'incisore.. non di un casuale residuo di lavorazione dei conii... Nel corso degli anni sono emersi numerosi ulteriori esemplari col suddetto segno di zecca (PLON dot) e nasce spontanea la domanda: siamo di fronte a una sorta di costante "incidente" di conio o a una vera e propria nuova emissione?
  14. Cristian97

    Gloria exercitus Costantino I

    Salve a tutti sto cercando (per acquistarne una e per avere più informazioni) una gloria exercitus di Costantino I, mi interessa questa moneta perchè ho letto essere la prima moneta su cui compare il monogramma di cristo px (chi-rho), ho letto anche che dovrebbe essere stata coniata ad aquileia. qualcuno mi può dare più informazioni su questa moneta ed eventualmente suggerirmi dove ne posso acquistare una? quanto costa all'incirca si trova al veronafil (a cui penso di andare sabato prossimo) ?
  15. Nikko

    Piccolo quiz

    Come definireste questo particolare ritratto rispetto ai "tipi" riportati nel RIC VII? Il quesito sembrerà banale, ma non lo è....
  16. Ciao a tutti :) Pensate che questa moneta possa essere del tipo "Eyes to the heavens" che capita di osservare in alcuni busti di Costantino I? Allego la moneta in questione: E una certamente del tipo per un confronto: Cosa ne pensate? Grazie, Matteo :)
  17. Nel 313 fu coniata a Roma una serie di tre monete a nome sia di Costantino I che di Licinio. Furono coniate anche a Treveri, ma solo a nome di Costantino I. Queste monete sono: FVNDAT PACIS, Marte avanzante verso destra con un trofeo sulla spalla sinistra e un prigioniero seduto dietro di lui. GLORIA PERPET, due Vittorie avanzanti verso destra e reggenti una corona di alloro e un ramo di palma. Uno stendardo tra di loro. SAPIENT PRINCIPIS, un altare con sopra una civetta; una lancia disposta trasversalmente sull'altare, scudo a sinistra, elmo a destra. Tutte e tre mostrano al dritto Costantino o Licinio col capo scoperto. Le prima due possono considerarsi come 1/2 follis (1½ scripula), la terza come 1/4 follis (3/4 scipulum). FVNDAT PACIS: 1.355g, 1.262g, 1.402g, 1.586g, 1.741g, 1.864g, 1.626g, 1.722g, 1.448g, 1.393g, 1.762g, 1.172g, 1,846g, 1.754g, 1.114g, 1.442g. GLORIA PERPET: 1.596g, 1.318g, 1.249g, 1.306g, 1.448g, 1.640g. SAPIENTIA PRINCIPIS: 0.832g, 0.702 , 0.958g, 0.992g. Molto interessante è capire perchè furono coniate queste frazioni. Partendo dal presupposto che la popolazione non avesse bisogno di questo tipo di monete, è praticamente certo che queste furono realizzate per commemorare gli eventi che si verificarono in quei mesi. Costantino che sconfigge Massenzio, Licinio che sconfigge Massimino II, la sorella di Costantino in sposa allo stesso Licinio rafforzando quindi la pace tra i due Augusti e soprattutto l'Editto di Milano che, ratificato da entrambi i regnanti, garantiva la tolleranza religiosa.
  18. Nikko

    Incerta patina

    Chi ritiene che la piaga delle patine farlocche colpisca solo i grandi bronzi si sbaglia di grosso, gli economici "bronzetti" non parrebbero del tutto immuni da sofisticazioni. La moneta che allego sembrerebbe avere (e uso il condizionale) una patinella non propriamente genuina. Ex collezione Pierre A. Zanchi ( aka White Mountain Collection), ex CNG eAuction 242 (lotto 401), ex Gert Boersema. Ecco come appare fotografata da CNG: Ecco come appare fotografata da Gert Boersema e nella realtà: Indubbiamente il fotografo di CNG ha utilizzato dei filtri fotografici.
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