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Armi e monili dei Celti all'arrivo dei Romani: scoperta necropoli dell'Età del Ferro a Casalromano
ARES III ha risposto a un topic di Vel Saties inviato in Storia ed archeologia
Scoperta necropoli dei Cenomani a Casalromano (Mantova): Celti all’arrivo dei Romani in pianura Padana alla fine dell’età del ferro La necropoli dell'età del ferro scoperta a Casalromano (Mantova): si riferisce ai Galli Cenomani Una importante necropoli della tarda età del ferro è stata scoperta a inizio 2023 e scavata entro l’inizio dell’autunno a Casalromano, in provincia di Mantova. La soprintendenza sottolinea che si tratta della prima “ad essere stata indagata con moderni metodi scientifici” nell’area. Gli archeologi hanno individuato tredici tombe, di grande importanza per capire il delicato momento di passaggio della Gallia cisalpina nell’orbita di Roma tra la seconda metà del II secolo a.C. e l’inizio del I secolo a.C. Le indagini fanno parte di un progetto che ha interessato “alcuni siti del territorio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi” oggetto di indagini geofisiche (magnetometro e georadar), curate dall’archeologo esperto in field archaeology, Guglielmo Strapazzon, in collaborazione con l’Istituto Centrale per l’Archeologia e a fondi speciali stanziati dalla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. “All’epoca in queste zone erano stanziati i Cenomani, popolo guerriero di cultura celtica, che a partire dalla fine del III secolo a.C. ha intessuto rapporti di alleanza con i romani – sottolinea il comunicato della Soprintendenza – Proprio queste relazioni pacifiche avrebbero portato i Cenomani ad adottare diverse usanze dei romani, tra le quali quella della cremazione dei defunti, l’uso di deporre monete nelle tombe e l’adozione di tipologie ceramiche di imitazione. Tipicamente celtiche sono invece alcune scelte del corredo che vedono la sistemazione vicino alle ceneri di armi, nelle tombe maschili, e monili in vetro colorato, come vaghi di collana e armille, che connotano generalmente le tombe femminili”. “Proprio la combinazione tra i risultati del georadar – continua la soprintendenza – che ha individuato un nucleo di fosse rettangolari disposte su diverse file, e quelli del magnetometro, che ha restituito forti anomalie magnetiche in corrispondenza di alcune di esse, ha consentito in prima battuta di procedere a sondaggi mirati che hanno riportato alla luce due tombe a incinerazione con preziosi corredi. Si tratta di due sepolture, una maschile e una femminile, che oltre alle ceneri dei defunti conservavano diversi reperti. In quella femminile è stato rinvenuto vasellame in ceramica, un coltello in ferro e monili come fibule e una collana in vaghi di vetro e bronzo, da quella maschile, invece, il corredo di un guerriero, caratterizzato dalla presenza di uno scudo, di cui si è conservato l’umbone, una lancia, anch’essa senza l’asta in legno, deteriorata dal tempo, una lunga spada con fodero, un coltello e un ricco corredo ceramico”.
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