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  1. Il 3 febbraio 2024 il Museo Civico Carlo Verri di Biassono ha ospitato il primo incontro del ciclo di conferenze intitolato "Identità di un territorio". Il direttore del Museo Civico Carlo Verri e accademico dei Lincei, prof. Ermanno A. Arslan, racconta la complicata convivenza sul territorio brianteo di Celti e Romani, da un punto di vista archeologico, con la relazione "Celti padani e Romani: un rapporto difficile".
  2. Il Salotto del GAAm - "Non solo Celti. Gli antichi popoli dell’Italia settentrionale"
  3. Vel Saties

    Là dove è nata la civiltà di Halstatt

    La cultura di Hallstatt (1200 a.C. - 500 a.C.) è stata una cultura dell'Europa centrale dell'età del bronzo e degli inizi dell'età del ferro. Prende il nome dalla cittadina di Hallstatt, nei pressi di Salisburgo (Salzkammergut), nei dintorni del quale è stato rinvenuto il sito tipo attribuito a tale cultura. Nel 1846 Johann Georg Ramsauer, direttore delle locali miniere, scoprì una grande necropoli preistorica del I millennio a.C. Gli scavi proseguirono nella seconda metà del XIX secolo, fino al 1876, ad opera dall'Accademia delle scienze di Vienna, portando alla scoperta di oltre mille tombe con una ricca suppellettile funeraria. Gli oggetti si erano conservati particolarmente bene a causa della salinità del suolo. Lo stile e la decorazione degli oggetti rinvenuti erano fortemente caratteristici e oggetti simili erano diffusi in gran parte dell'Europa. A causa dell'importanza della scoperta il sito diede il nome alla fase più antica dell'età del ferro nella cronologia elaborata nel 1872 dall'archeologo svedese Hans Hildebrand, mentre la fase più recente dell'età del ferro prendeva il nome dal sito di La Tène (Cultura di La Tène). Gli abitanti del sito sfruttarono le miniere di salgemma esistenti nell'area, da cui si ricavava il sale, indispensabile ovunque per la conservazione dei cibi e che comportava intensi scambi commerciali. Il sito declinò con l'inizio dello sfruttamento delle vicine miniere di Hallein e fu abbandonato per una frana nel IV secolo a.C. Nella necropoli le sepolture a inumazione sono di poco più numerose di quelle a incinerazione. Le fasi La cultura di Hallstatt si sviluppò tra il XIII e il VI secolo a.C., come probabile evoluzione della "cultura dei campi di urne" a cui inizialmente si sovrappone, e fu suddivisa in quattro fasi principali: Hallstatt A e Hallstatt B corrispondono alla tarda età del bronzo (1200-800 a.C. ca.) Hallstatt C corrisponde agli inizi dell'età del ferro (800-600 a.C. ca.) e alle tombe a tumulo principesche Hallstatt D (600-500 a.C. ca.) l'area occidentale, probabilmente in connessione con il commercio verso il Mediterraneo, acquista una maggiore importanza La ceramica e gli oggetti di ornamento presentano ugualmente significative differenze tra i diversi periodi. La cultura di Hallstatt è collegata alla formazione dei Protocelti. La diffusione Collocazione della Cultura di Hallstatt (XIII-VI secolo a.C.). Si possono inoltre distinguere in questa cultura un'area orientale (Croazia, Slovenia, Ungheria occidentale, Austria, Moravia, Slovacchia) e un'area occidentale (Italia settentrionale, Svizzera, Francia orientale, Germania e Boemia). Gli scambi commerciali e i movimenti migratori delle popolazioni diffusero ulteriormente la cultura di Hallstatt nella metà orientale della penisola iberica e nelle isole britanniche. Contatti commerciali Il commercio con la Grecia, che probabilmente si svolgeva a partire dalla colonia di Massalia (Marsiglia) è attestato dal ritrovamento di vasi in ceramica a figure nere di stile Attico nelle tombe più ricche delle fasi più tarde. Sono attestate inoltre importazioni di lussuose opere toreutiche dall'Etruria. Si importavano inoltre ambra, avorio e vino. Alcuni ritrovamenti avevano fatto pensare alla presenza di importazioni di tessuti di seta dall'oriente, ma analisi recenti hanno smentito questa ipotesi. Dal sud veniva importata una tintura rossa. I tumuli principeschi Girocollo in ambra. Corazze ed elmo dall'Austria Nelle zone centrali della cultura di Hallstatt si rinvennero tombe particolarmente ricche sotto grandi tumuli, riferibili cronologicamente alla fase finale di questa cultura. Ai tumuli sono associati abitati fortificati in altura. I corredi presentano spesso beni di lusso di importazione, che testimoniano dei numerosi contatti commerciali. Le tombe contengono spesso carri da guerra a quattro ruote e finimenti da cavallo. Tra gli esempi più noti si possono citare i tumuli di Býčí Skála ("Roccia del Toro"), di Vix e di Hochdorf an der Enz. Un modello di carro da guerra fatto in piombo è stato rinvenuto nel sito di Frögg, in Carinzia. I siti fortificati comprendono spesso officine per la lavorazione del bronzo, dell'argento e dell'oro. Si possono citare i siti di Heuneburg, nell'alta valle del Danubio, nella cui necropoli sono stati rinvenuti nove grandi tumuli, di Mont Lassois presso Châtillon-sur-Seine, nella Francia orientale, con la ricca tomba di Vix, e di Molpir nella Repubblica Ceca. Di particolare pregio artistico gli elaborati gioielli di bronzo e di oro, e le stele scolpite, come il celebre guerriero di Hirschlanden.
  4. Scoperta necropoli dei Cenomani a Casalromano (Mantova): Celti all’arrivo dei Romani in pianura Padana alla fine dell’età del ferro La necropoli dell'età del ferro scoperta a Casalromano (Mantova): si riferisce ai Galli Cenomani Una importante necropoli della tarda età del ferro è stata scoperta a inizio 2023 e scavata entro l’inizio dell’autunno a Casalromano, in provincia di Mantova. La soprintendenza sottolinea che si tratta della prima “ad essere stata indagata con moderni metodi scientifici” nell’area. Gli archeologi hanno individuato tredici tombe, di grande importanza per capire il delicato momento di passaggio della Gallia cisalpina nell’orbita di Roma tra la seconda metà del II secolo a.C. e l’inizio del I secolo a.C. Le indagini fanno parte di un progetto che ha interessato “alcuni siti del territorio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi” oggetto di indagini geofisiche (magnetometro e georadar), curate dall’archeologo esperto in field archaeology, Guglielmo Strapazzon, in collaborazione con l’Istituto Centrale per l’Archeologia e a fondi speciali stanziati dalla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. “All’epoca in queste zone erano stanziati i Cenomani, popolo guerriero di cultura celtica, che a partire dalla fine del III secolo a.C. ha intessuto rapporti di alleanza con i romani – sottolinea il comunicato della Soprintendenza – Proprio queste relazioni pacifiche avrebbero portato i Cenomani ad adottare diverse usanze dei romani, tra le quali quella della cremazione dei defunti, l’uso di deporre monete nelle tombe e l’adozione di tipologie ceramiche di imitazione. Tipicamente celtiche sono invece alcune scelte del corredo che vedono la sistemazione vicino alle ceneri di armi, nelle tombe maschili, e monili in vetro colorato, come vaghi di collana e armille, che connotano generalmente le tombe femminili”. “Proprio la combinazione tra i risultati del georadar – continua la soprintendenza – che ha individuato un nucleo di fosse rettangolari disposte su diverse file, e quelli del magnetometro, che ha restituito forti anomalie magnetiche in corrispondenza di alcune di esse, ha consentito in prima battuta di procedere a sondaggi mirati che hanno riportato alla luce due tombe a incinerazione con preziosi corredi. Si tratta di due sepolture, una maschile e una femminile, che oltre alle ceneri dei defunti conservavano diversi reperti. In quella femminile è stato rinvenuto vasellame in ceramica, un coltello in ferro e monili come fibule e una collana in vaghi di vetro e bronzo, da quella maschile, invece, il corredo di un guerriero, caratterizzato dalla presenza di uno scudo, di cui si è conservato l’umbone, una lancia, anch’essa senza l’asta in legno, deteriorata dal tempo, una lunga spada con fodero, un coltello e un ricco corredo ceramico”.
  5. ARES III

    Due Regenbogenschüsselchen nell'acqua

    Cammina nei pressi di un corso d’acqua e scopre due scodelline d’oro dell’arcobaleno. Risalgono al II secolo a.C. © Foto: Stefanie Friedrich, Archaeological State Collection, Monaco di Baviera Due coppelle d’oro celtiche sono state trovate da un appassionato d’archeologia nei pressi di un corso d’acqua, nei dintorni di Denklingen, un comune tedesco di 2.484 abitanti, situato nel land della Baviera. L’uomo compie lunghe passeggiate nei campi, alla ricerca di evidenze antiche e ha sviluppato una notevole capacità nell’individuare luoghi frequentati anticamente da gruppi umani. E’ stata durante una di queste perlustrazioni che il suo occhio è stato colpito da un riflesso di luce. Sono Regenbogenschüsselchen (coppelle, ciotoline o scodelline dell’arcobaleno) o rainbowls, come le chiamano gli inglesi. Secondo l’ipotesi più diffusa sarebbero state monete. Secondo altri studiosi esse sarebbero stati oggetti di valore con fini rituali. “Una scoperta eccezionale e soprattutto rara, soprattutto in zona – spiegano gli studiosi di Archäologische Staatssammlung, che hanno presentato nelle ore scorse il ritrovamento – Le monete risalgono al II secolo a.C. e quindi all’epoca in cui l’economia monetaria celtica era appena iniziata. Il motivo principale presenta una stella incorniciata da quattro piccoli emisferi. Finora ce ne sono solo tre simili a questo tipo di moneta”. “Le monete pesano circa due grammi. – spiegano gli archeologi – Probabilmente avevano un alto potere d’acquisto per le relazioni all’epoca. L’onesto cercatore ha deciso di donare le monete della Collezione Archeologica Statale di Monaco per renderle disponibili al pubblico. E comunque solo i bambini nati di domenica possono, secondo le leggende, trovare queste monete speciali alla fine di un arcobaleno”. Le singolari circostanze che ne accompagnavano spesso il rinvenimento hanno creato molte leggende, dominate dall’arcobaleno, attorno a questi singolari oggetti. Molti esemplari riemergevano dalla terra in circostanze quasi magiche, nel XVIII secolo, dopo le devastazioni dovute alla pioggia. Dilavate dalle precipitazioni, si mostravano lustre e scintillanti agli occhi attoniti dei contadini della Germania meridionale. Queste circostanze diedero origine alla credenza superstiziosa che esse fossero la creazione dal contatto magico dell’arcobaleno con il terreno. Il nome popolare inizialmente attribuito – Regenbogenschüsselchen – è poi divenuto una termine correntemente accettato nell’uso scientifico. Nonostante l’apparenza esteriore, non è tuttavia certo che le coppelle o comunque queste minuscole ciotole d’oro avessero una funzione monetaria vera e propria. L’iconografia, i siti di rinvenimento, e l’associazione ad oggetti dal valore sacrale e votivo, come torque o alberi placcati in oro, lasciano intendere che il loro ritrovamento sia probabilmente da riferire a deposizioni votive e a rituali magici, suggerendone una destinazione cultuale e cerimoniale piuttosto che un uso economico. Ritrovamenti di queste coppelle sono avvenuti in un vasto territorio che va dall’attuale Ungheria fino all’Austria e alla Germania meridionale. https://www.stilearte.it/cammina-nei-pressi-di-un-corso-dacqua-e-scopre-due-scodelline-doro-dellarcobaleno-risalgono-al-ii-secolo-a-c/
  6. Cammina in un campo e trova una moneta d’oro del fulmine cruciforme, risalente al 60-20 a.C. Lo statere – recto e verso – trovato nel campo di Steventon @ Foto Surrey County Council Uno statere d’oro, attribuibile a una zecca belga e appartenente alla tipologia “Hampshire Thunderbolt”, risalente al 60-20 a.C. circa è stato trovato in queste ore, durante una ricerca di superficie in un campo britannico, a Steventon, villaggio e parrocchia civile dell’Hampshire, in Inghilterra. Questa località è nota per aver dato i natali alla scrittrice Jane Austen. La zona è molto suggestive, verdissima, scarsamente popolata e divide il proprio territorio tra aree di pianura e una morbida fascia collinare. Lo statere d’oro trovato ora – e registrato ieri sul portale del British Museum – presenta, sotto il profilo grafico, nel recto, una barca stilizzata con figure mentre nel verso mostra un motivo a fulmine cruciforme con oggetti negli angoli. La moneta – che pesa 1,33 grammi e ha un diametro di 12 millimetri – rimane, per ora, affidata a chi l’ha trovata. Si può presumere che il reperto sia dichiarato tesoro e che possa essere acquistato, a prezzo di mercato, da un museo o da un’istituzione culturale della zona. https://www.stilearte.it/cammina-in-un-campo-e-trova-una-moneta-doro-del-fulmine-cruciforme-risalente-al-60-20-a-c/ PS: c'è un errore nel testo dell'articolo perché la moneta non è uno statere ma un quarto.
  7. ARES III

    Aiuto per celtica

    Buona serata e ancora buon anno Vorrei chiedere un aiuto per identificare questa Ostkelten, perché purtroppo non ritrovo più ne il Pink ne il Dessewffy. @gpittinicosa ne pensi ? Grazie a tutti.
  8. ARES III

    Imitativa di Histiaia

    Ho visto ieri questa moneta in argento Celtica , imitativa di Histiaia e volevo condividerla con Voi: viene definita 'Tetrobol' Ag LOWER DANUBE INFERIORE. Una tribù classificata. Intorno al II - I secolo a.C. Dembski -. Lanz -. OTA -. LT 9417. Av. Testa stilizzata della ninfa Histiaia a sinistra. Rv. poppa stilizzata a destra; intorno, imitando la leggenda sotto forma di un motivo a zigzag e palline. R.: 15 mm, 1.03g
  9. Mircodimarta

    Identificazione moneta celtica

    CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: Diametro: Metallo Presunto:mistura / tracce di argento Buonasera a tutti! Chiedo gentilmente una catalogazione (anche presunta) di questa moneta celtica. Ringrazio anticipatamente! Ps. Non so nemmeno se l'ho messa nel verso giusto, pertanto sentitevi liberi di ruotarla.
  10. ARES III

    Va bene che è celtica ma questo .....

    Buongiorno Vi sottopongo questo bizzarro tondello celtico imitativo delle tetradracme di Thasos: un vero mostro! Partiamo dai dati: Thrace. Thasos. Celtic imitation. 1st century BC. Tetradrachm (16.62g, 2h). OTA -; Flesche 765. Lightly toned. Amazing style. Choice extremely fine. From a European private collection; Solidus Numismatik 2015 (5) lot 8. La testa pur deformata è ancora distinguibile, ma quello che mi sembra veramente pazzesco è la trasformazione di Ercole con la clava in tre girini (o qualcos'altro)! Fate Voi il confronto con due esemplari originali di Thasos (per i non avvezzi sono gli ultimi due esemplari postati).
  11. ARES III

    Obolo celtico

    Buona serata Sottopongo alla Vostra attenzione uno strano obolo celtico in argento che ho visto solo in due occasioni, il quale si ritiene essere stato battuto dai Boii dell'area slovacca nel primo secolo a.C. Al dritto c'è un volto stilizzato all'interno di una corona mentre al rovescio si vede un gallo. Referenze: Dembski - , Paulsen - , Slg. Lanz - , Slg. Flesche - , Göbl OTA - , Kolnikova, Nemcice S. 184, Typ V. Vi allego le foto delle due monete: 1- la prima ha un diametro di 10mm e pesa 0,58 g 2- la seconda ha un peso di 0,47 g
  12. Numbus

    monete dei Pitti

    Ciao a tutti. Sono un appassionato di Numismatica e di scozia. Volevo sapere se esistono e dove posso trovare delle monete delle antiche tribù scozzesi come i pitti o i caledoni. ciao e grazie a chiunque mi possa essere d'aiuto.
  13. ciao a tutti, mi servirebbe una informazione. Ho una moneta celtica che vorrei vendere. Prima pero' vorrei sapere a che popolo appartiene. Mi hanno detto agli insubri ma da quello che ho visto su internet mi sembra leggermente differente. Altra cosa, vorrei sapere il prezzo a cui potrei venderla. La moneta è in argento, pero' purtroppo non conosco nè il peso nè le dimensioni esatte. grazie in anticipo a chiunque mi possa essere d'aiuto.
  14. Buongiorno a tutti, Scrivo per comunicare che, all'interno del ciclo di incontri "Gli investigatori dell'arte e dell'arte e dell'archeologia" vi sarà un pomeriggio dedicato alla monetazione preromana dell'Italia settentrionale. Il ciclo si svolgerà a Torino tra ottobre e novembre 2014 presso il Rettorato dell'Università. L'incontro sulla numismatica celtica sarà il 5 novembre 2014 e gli ospiti saranno: Ermanno Arslan (Accademia dei Lincei, Roma) Federico Barello (Soprintendenza Beni Archeologici del Piemonte e M.A.E., Torino) Federico Biondani (Dipartimento Beni Culturali, UNIPD) Sarà un'ottima occasione per fare il punto sullo stato della ricerca in questo particolare settore, ma anche per parlare degli gli ultimi ritrovamenti nel territorio veronese ed infine per illustrare i primi risultati delle analisi composizionali effettuate dal Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino. La locandina dell'evento con tutte le informazioni utili può essere trovata qui oppure in coda al messaggio. La partecipazione alle giornate è gratuita. Per info e prenotazioni scrivere a: [email protected] Saluti, etrusco Seminari BC - web.pdf
  15. etrusco

    Incontro sulla monetazione celtica padana

    Buongiorno a tutti, Ho già riportato l'evento nella sezione "Segnalazione mostre e convegni" ma lo posto anche qui per una più capillare diffusione... Ho infatti il piacere di segnalarvi che, all'interno del ciclo di incontri "Gli investigatori dell'arte e dell'arte e dell'archeologia" vi sarà un pomeriggio dedicato alla monetazione preromana dell'Italia settentrionale. Il ciclo si svolgerà a Torino tra ottobre e novembre 2014 presso il Rettorato dell'Università. L'incontro sulla numismatica celtica sarà il 5 novembre 2014 e gli ospiti saranno: Ermanno Arslan (Accademia dei Lincei, Roma) Federico Barello (Soprintendenza Beni Archeologici del Piemonte e M.A.E., Torino) Federico Biondani (Dipartimento Beni Culturali, UNIPD) Sarà un'ottima occasione per fare il punto sullo stato della ricerca in questo particolare settore, ma anche per parlare degli gli ultimi ritrovamenti nel territorio veronese ed infine per illustrare i primi risultati delle analisi composizionali effettuate dal Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino. La locandina dell'evento con tutte le informazioni utili può essere trovata qui oppure in coda al messaggio. La partecipazione alle giornate è gratuita. Per info e prenotazioni scrivere a: [email protected] Saluti, etrusco Seminari BC - web.pdf
  16. Illyricum65

    Un altro hoard britannico

    Ciao, saltuariamente "scandaglio" il web alla ricerca di nuovi hoard monetali britannici. Mi interessavano maggiormente quelli della seconda metà del III secolo ma ... son di "bocca buona", ormai mi incuriosiscono tutti! :D Oggi vi presento questo hoard, costituito da monete celtiche (ma non esclusivamente) rinvenuto a giungo nell'Inghilterra meridionale e attribuito alla tribù dei Coriosolitae. L'ipotesi è che sia stato celato nel periodo quando Giulio Cesare compì la sua "scorribanda" (come definire altrimenti la sua incursione punitiva verso le popolazioni autoctone, ree a suo avviso -e probabilmente a ragione, visti i legami culturali e commerciali tra le due sponde della Manica- di aver aiutato i Galli continentali contro i quali stava combattendo) nel territorio britannico (area dell'attuale Kent). Il link è il seguente: http://www.dailymail...or-friends.html o quello BBC http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-jersey-18579868 Sovrapponibile nei contenuti e meno... multimediale. Ciao e... buona visione Illyricum :)
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