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  1. Britannia Romana: le emissioni numismatiche imperiali nel periodo tra Claudio e ai Severi. Parte 2: il periodo severiano. 209-211 d.C. – Propagator Imperii Nel 191 fu nominato governatore della Britannia Clodio Albino che nel 193 fu elevato a Cesare: il 19 gennaio 197 si scontrò con Settimio Severo per la porpora imperiale presso Lugdunum, venendo sconfitto. Questo fatto di prima importanza per le sorti dell’Impero fu tale anche per la Britannia: le truppe schierate a difesa delle frontiere del nord e in genere sull’isola vennero spostate sul continente per lo scontro finale con quelle severiane e ciò conferì rinnovato vigore alle incursioni barbariche a nord. Il proconsole Virio Lupo fu costretto a comprare la pace pagando tributi alla confederazione dei Meati. Il governatore Lucius Alfenus pianificò un restauro del Vallo Adrianeo laddove danneggiato e riportò anche alcune vittorie militari nella Scozia meridionale: la frontiera settentrionale continuò comunque ad essere soggetta a disordini e il governatore chiese più volte rinforzi per fronteggiare la minaccia portata dai Meati e della confederazione caledone. Settimio Severo decise di intervenire personalmente (208 o 209 d.C.) e al suo arrivo in Britannia fu raggiunto da ambasciatori barbari che chiedevano la pace: l’imperatore rigettò l’offerta, essendo egli intenzionato ad annientare le popolazioni barbare e a chiudere il problema. Un’iscrizione da Aneus (Tracia) riporta l’invio nel mese di settembre di alcuni ambasciatori cittadini al cospetto della corte imperiale a Eboracum; è verosimile che l’anno sia il 208 d.C. e ciò testimonierebbe la presenza in Britannia della Familia Imperialis probabilmente nell’ottica della preparazione alla spedizione militare dell’anno successivo. Accompagnato dalla moglie Giulia Domna e i sui figli Caracalla e Geta e si insediò a Eburacum, la città romana di una certa dimensione più prossima alla zona delle operazioni militari. Furono potenziati i granai al Nord nei pressi del Vallo Adrianeo, necessari allo stoccaggio, conservazione e distribuzione dei cereali alle numerose truppe impiegate nella spedizione caledone. Nel 209 d.C. vi fu la prima spedizione nei territori caledoni sotto il comando congiunto di Settimio Severo e Caracalla: la campagna fu coronata da successo come dimostrato anche dalla presenza di bolli laterizi impiegati nel forte militare di Carpow con titolo “B” (“Britannica”) di cui fu fregiata la Legio VI Victrix. La spedizione ripercorreva il percorso effettuato da Agricola attorno all’82 d.C. : è possibile che Settimio abbia utilizzato le mappe e le informazioni sui territori portate a Roma e qui conservate negli archivi. Così come è verosimile che abbia seguito l’esempio di Agricola anche nell’utilizzo della Classis romana a supporto dell’attacco di terra: sull’altro versante i Caledoni probabilmente memori della pesante sconfitta subita a Mons Graupius evitarono lo scontro campale e si limitarono ad operazioni di guerriglia contro un contingente nemico superiore per equipaggiamento e organizzazione. Oltre a ciò l’esercito romano portò a compimento il restauro del Vallo Adrianeo (operazione iniziata già nel 207 dal governatore Alfenus Senecio come testimoniato da molte iscrizioni in suo onore rinvenute sul Vallo stesso). Settimio Severo. AE medaglione. (35 mm, 48.68 g). Zecca di Roma. Emesso nel 208 d.C. SEVERVS PIVS AVG testa laureata su busto corazzato rivolta a destra / PM TRP XVI, Alto ponte ad archi con torri ai due lati; sotto imbarcazione sul fiume, COS III PP in esergo. RIC --, RSC 441. Settimio Severo. AE asse. Zecca di Roma. Emesso nel 208 d.C. SEVERVS PIVS AVG testa laureata su busto corazzato rivolta a destra / PM TRP XVI, Alto ponte ad archi con torri ai due lati; sotto imbarcazione sul fiume, COS III PP in esergo. RIC 786. Secondo gli studiosi l’iconografia richiama un rovescio di epoca traianea che rappresenta il ponte sul fiume Danubio; è possibile che la scena rimandi in questo caso a quello sul fiume Forth costruito dai legionari per il compimento delle operazioni belliche nella Britannia del Nord. Va comunque rimarcato che non si tratta di un’opera provvisoria (un ponte su barche) bensì di una struttura in muratura. Caracalla. AE medaglione. Zecca di Roma. Emesso nel 208 d.C. ANTONINVS PIVS AVG testa laureata su busto corazzato rivolta a destra / PONTIF TR P XI COS III, ponte su barche attraversato da soldati; TRAIECTVS in esergo. RIC ---. Erodiano e Cassio Dione riportano l’utilizzo da parte romana di ponti mobili su barche da parte dell’esercito romano guidato da Caracalla sia per l’attraversamento di fiumi che di zone paludose o pesantemente acquitrinose (i cosiddetti pontes longi). Il rovescio di questo esemplare così come il corrispondente asse RIC 441 potrebbe riferirsi a queste strutture o ad un ponte su barche posto per l’attraversamento di uno dei fiumi scozzesi.
  2. Buongiorno, la presentazione che Vi propongo è un piccolo lavoro incentrato sulla Britannia e i suoi riflessi nella monetazione imperiale romana. Non è definitiva (alcune monete sono difficili da reperire come immagine) ma ritengo di aver raccolto un discreto catalogo tematico. Buona lettura! Britannia Romana: le emissioni numismatiche imperiali nel periodo tra Claudio e ai Severi. PROLOGO: L’esistenza della Britannia era nota alle popolazioni mediterranee fin dall’antichità classica grazie alle rotte commerciali di greci e cartaginesi finalizzate al reperimento di minerali ricchi di stagno di cui l’isola britannica era ricca. Le imbarcazioni, una volta superate le Colonne d’Ercole (Stretto di Gibilterra), costeggiavano le coste atlantiche spagnole e francesi e raggiungevano la Manica. Per i Greci le isole britanniche infatti avevano assunto il nome di Cassiteridi (Κασσίτερος / Kassiteros = isole dello stagno) e vari geografi greci ne diedero descrizioni perlopiù vaghe o riportate. Le prime citazioni nei testi latini riferite all’isola britannica risalgono al De bello Gallico di Giulio Cesare dove è riportato che durante la campagna gallica le popolazioni isolane fornivano appoggio alle tribù galliche continentali contro i Romani. E’ tuttavia verosimile ritenere che le motivazioni che spinsero Cesare ad invadere la Britannia fossero molteplici e tra queste la ricerca di fama e gloria personale e la possibilità di ottenere magari ulteriori richezze. Cesare condusse a scopo intimidatorio due spedizioni sull’isola, una con forze militari contenute (quasi una sorta di esplorazione) nel 55 a.C. e una seconda l’anno seguente con l’impiego di ben 5 legioni, 2000 cavalieri e 800 navi da guerra e da carico. In quest’ultima, dopo una prima vittoria romana i Britanni attaccarono il campo romano; il contrattacco portò i Romani ad avanzare nei territori britannici, conquistando anche un oppidum locale. Alla luce della malparata, il principe britanno Cassivellauno comandante della coalizione fu costretto a mediare la pace con Giulio Cesare, raggiunta con l’aiuto di alcuni capitribù filo-romani. Fu stipulato il pagamento di un tributo annuale e la consegna di ostaggi; oltre a ciò fu sancito che le tribù britanniche alleate di Roma non venissero attaccate dalla fazione anti-romana pena un intervento militare da parte di Roma. Stabilito ciò, Cesare rientrò in Gallia: l’isola britannica era entrata nella sfera d’influenza romana pur senza alcuna reale conquista territoriale ma mediante la creazione di una serie di clientele e di rapporti diplomatici e commerciali. Questo sistema resse per un po’ di tempo, con l’invio di ambasciatori tra le due parti e il rafforzamento degli scambi commerciali: Ottaviano pianificò più invasioni mai messe in pratica e lo stesso accadde per Caligola (40 d.C.). LE CAMPAGNE MILITARI ROMANE Parte 1 – da Claudio a Commodo 43 d.C. – La conquista romana della Britannia Nel tempo le frizioni ed i contrasti tra tribù britanniche si acuirono anche con appelli all’intervento militare di Roma da parte di principi tribali alleati; le richieste d’intervento rimasero inascoltate dagli Imperatori romani fino a che queste divennero il comodo casus belli per Claudio. Questi, desideroso di celebrare la propria gloria con una conquista militare prestigiosa (si trattava pur sempre di una terra lontana e poco conosciuta ma la cui conquista era sfuggita a vari suoi famosi predecessori) accolse l’esortazione all’intervento militare romano posta da Verica, principe britannico della tribù degli Atrebati, già alleati di Giulio Cesare, deposto ed espulso da Caratacus, capotribù dei Catuvellauni. Il grosso dell’esercito romano costituito un contingente militare composto da quattro rodate legioni (II Augusta, IX Hispania, XIV Gemina e XX Valeria Victrix) affiancate da circa 20.000 truppe ausiliarie batave sbarcò nelle coste meridionali dell’isola al comando di Aulus Platius (Alio Plauzio) e di altri comandanti tra i quali Titus Flavius Vespasianus, il futuro imperatore. Le truppe romane sconfissero i Britanni guidati da Caratacus e dal fratello Togodumnus (Togodumno) nei pressi dei fiumi Medway e Tamigi, conquistarono la capitale cateuvellauna Camulodunum (Colchester) ed imposero il dominio romano nel sud dell’isola britannica. Per avanzamenti successivi nei successivi quattro anni di conflitto Roma potè vantare la conquista di tutta la Britannia meridionale esclusi i territori dell’attuale Galles che vennero acquisiti successivamente con varie campagne militari (nel periodo 60 - 78 d.C.).
  3. " Britannia on Roman coins." - L. Juhasz View File La rappresentazione della Britannia sulle monete romane. Submitter Illyricum65 Submitted 06/05/2020 Categoria Monete Antiche  
  4. "Aspetti di vita quotidiana, religiosa, militare e civile in Britannia e lungo il Vallo di Adriano." - A.C. Iliceto View File Tesi sulla vita in Britannia e sul Vallo Adrianeo in età romana. Submitter Illyricum65 Submitted 26/04/2020 Categoria Monete Antiche  
  5. "Circulation of money in Roman Britain from the First to Third Century" - Creighton View File Tesi di laurea che analizza la circolazione monetazione in Britannia dal I a III secolo d.C. Submitter Illyricum65 Submitted 22/04/2020 Categoria Monete Antiche  
  6. Illyricum65

    Beachy Head Hoards

    Il contenuto della presente discussione è proposta e condivisa tra lo scrivente Illyricum e grigioviola, accomunati dal comune interesse per il tema e, questa volta, dal fatto di aver provveduto pressochè contemporaneamente all’acquisto di alcuni esemplari provenienti dallo stesso hoard. L’amico grigioviola aveva già parlato in passato del deposito monetale oggetto di studio e il presente testo non vuole essere una ripetizione di quanto già espresso ma un approfondimento di quanto già riportato allora. BEACHY HEAD HOARDS "The coins were found in one of the valleys between Beachy Head and Birling Gap. The men were digging flints about two feet from the surface. The pick struck against the crock in wich the coins were deposited, and they all rolled out. The crock fell to pieces from the blow and exposure to the external air". Lettera tra Mr. Insoll e Mr. Willet, luglio 1879. Ciao, la ricerca di monete da hoard britannici certificati continua… e talvolta salta fuori in rete qualche esemplare in vendita. Al fine di ampliare la raccolta personale ho acquisito da rivenditore professionale britannico (lo stesso dal quale acquistai le Grassmoor Hoard) due esemplari provenienti da un hoard del quale non avevo testimonianze. Si tratta del Beachy Head Hoard: e a questo punto coloro che sono più addentro nel tema mi chiederanno “Beachy Head Hoard ? Di quale anno?” Questo perché l’area di Eastbourne (East Sussex) è ricca sia di invenimenti monetali romani che umani antichi. Probabilmente perché questo territorio costiero dell’Inghilterra meridionale è prossimo al punto di maggior vicinanza al continente e l’alta scogliera, alternata a basse spiagge, consente un’ampia visibilità sul Canale della abbinata ad una relativa facilità di sbarco. Quindi un luogo facilmente raggiungibile ma che consentiva una vigilanza ad ampio raggio. In altra maniera non si spiega il susseguirsi di insediamenti umani in un territorio che attualmente si presenta brullo, aspro, spazzato da venti spesso impetuosi che condizionano anche lo sviluppo della vegetazione (e mi riportano alla mente gli effetti della “mia” Bora sulla vegetazione nelle zone più esposte alla sua azione, specie in quelle cosiddette a “landa”). Un ambiente degno, in poche parole, di fare più da sfondo a “Wuthering Heights” o “Jane Eyre”di Emily Bronte che non a un testo con velleità storiche…
  7. Illyricum65

    Nether Compton Hoard

    Ciao, come noto, risulto affetto da una strana malattia... la “hoard mania”,:D e rientrato temporaneamente dal I secolo d.C.(vedi discussione sulle imitative di Claudio I,) ero alla ricerca di qualche esemplare disponibile… così ho pensato di portare compagnia alle già descritte monete del IV secolo provenienti dal Grassmoor Hoard http://www.lamoneta.it/topic/108636-grassmoor-hoard/?hl=grassmoor Come sappiamo il fenomeno dell’hoarding ha radici già nella Gran Bretagna pre-romana e nel periodo post-romano continua, fino ai tempi recenti. Così ho acquistato questa costantiniana proveniente dal Nether Compton Hoard. E’ un hoard che già presentai nella discussione sugli hoard romano-britannici: http://www.lamoneta.it/index.php?app=core&module=search&do=search&fromMainBar=1 Rinvenuto il 19/2/1989 da Mike Pittard con l’utilizzo di un MD. Il sito di Nether Compton (Dorset) è costituito dai resti di una strada romana, di resti dell'età del ferro e di un edificio romano. Foto da Google Earth con sovrapposte le evidenze sotterranee. Foto da Google Earth con indicato il luogo di ritrovamento dell'hoard. L’annuncio e le foto del ritrovamento furono pubblicate su The searcher (Issue 44, Aprile 1989) Consegnato dal rinvenitore al Dorchester Museum, fu dallo stesso reso a Pittard, venduto e disperso nel 1994. Non venne mai redatto un preciso elenco del deposito. Il vaso contenente le monete e altre 33 monete addizionali furono donate al museo.
  8. Illyricum65

    Britain Hoard - addenda

    Ciao, è uscito recentemente pubblicato su www.academia.edu un interessante articolo di R. Bland sugli hoard britannici: “Hoarding in Britain: an overview”. Edito nel 2012, è una sorta di breve compendio sul tema. Per chi non lo conoscesse, Roger Bland http://www.britishmuseum.org/about_us/departments/staff/portable_antiquities_treasure/roger_bland.aspx è stato Curatore del Department of coins and medals del British Museum, ha diretto il Department for Culture, Media and Sports, è responsabile per il Portable Antiquies Scheme (PAS) e dal 2012 dirige il Department of Prehistory and Europe dello stesso British Museum. Per cui uno studioso molto qualificato sul tema: di seguito vi riporto degli abbondanti riassunti stralci del lavoro, con particolare attenzione al periodo romano in Britannia, per renderne fruibile la lettura anche a chi non avesse familiarità con la lingua inglese. Il fatto che l’autore lo abbia reso disponibile sulla piattaforma mi fa ritenere che possa tranquillamente trattarlo in Sezione senza incorrere in problemi di copyright. Ove possibile ho integrato il testo con immagini, grafici e links di riferimento. Infine pongo alla Vs. attenzione il testo con il fine di stimolare eventuali discussioni, considerazioni ed osservazioni. Partiamo affermando che questo articolo completa ed aggiorna quanto scrissi nel 2011 nella discussione http://www.lamoneta.it/topic/72935-britain-hoards/ MI pare innanzitutto interessante iniziare segnalando che nell’estate 2013 è iniziato un programma di ricerca intitolato “Crisis or continuity? The deposition of metalwork in the Roman world: what do coin hoards tell us about Roman Britain in the third century AD?” in collaborazione tra il BM e l’Università di Leicester.
  9. Illyricum65

    Peover Superior Hoard

    Ciao, ecco un hoard britannico abbastanza recente come data di rinvenimento. Si tratta del Peover Superior Hoard. Scoperto nel gennaio 2015 da due cercatori con MD nei pressi di Altrincham, Cheshire, tra Manchester e Liverpool. Nonostante il freddo pungente Rick Parker e Ronald Lees compirono vari surveys e dopo quattro infruttuose uscite decisero di tentare un’ultima volta. Il metal detector iniziò a suonare e il sessantaduenne Lees iniziò a rimuovere il terreno, trovando una moneta. Ben presto si resero conto di aver individuato un deposito monetale di una certa consistenza e si recarono a denunciare la scoperta al locale Finds Liaison Officer. Sono emerse in totale circa 7.000 monete (6.959 per l’esattezza)! L’hoard si trovava deposto in un vaso ceramico. Il deposito monetale al momento del ritrovamento Il deposito rimosso per il recupero Dopo la ripulitura in studio L'asportazione del deposito monetale
  10. Illyricum65

    Wold Newton Hoard

    Ciao, speravate che avessi smesso di monitorare i depositi monetali britannici di età romana e quindi di non subire l’ennesima discussione sul tema? Speranza vana, periodicamente compio qualche ricerca e qualcosa di nuovo salta fuori. Per cui torno a tediarvi in merito… In questi giorni ho trovato notizia di un hoard scoperto un paio d’anni fa ma che solo ora comincia ad avere visibilità: il Wold Newton Hoard. Rinvenuto nel 2014 presso il villaggio omonimo (East Yorkshire) dal metaldetectorista David Blakey, consta di 1857 monete dell’epoca tetrarchica. Alcune foto con il rinvenitore e con il Dott. Woods dello Yorkshire Museum.
  11. Illyricum65

    Cunetio Hoard e Focus TV

    Ciao, stamani al rientro da alcune commissioni familiari ho avuto la fortuna di “intercettare” casualmente il programma Time Team su Focus TV (canale 56 D.T.) incentrato su Cunetio, la città romano-britannica di cui si erano perse le tracce e venne alla ribalta dopo la scoperta del cosiddetto “Cunetio Hoard”, 55.000 monete della seconda metà del III secolo. Di Cunetio ne avevo già parlato nella scheda relativa presente nella disussione “Britain Hoards” (che mi son permesso di rinominare con un più corretto “Roman-Britain Hoards”) http://www.lamoneta.it/topic/72935-roman-britain-hoards/?hl=%2Bcunetio#entry777366 Purtroppo era al termine e così ho cercato il programma sul web, trovandolo caricato su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=1hdPPgae84o Il programma è in lingua originale (inglese).
  12. Ciao a tutti, volevo proporre ai fruitori della Sezione un articolo a nome dell’archeologo inglese Adrian Chadwick. Attualmente risiede e lavora a Leicester (come ricercatore presso la locale Università) ma per un certo periodo è stato nello Yorkshire, occupandosi delle evidenze dell’Età del Bronzo, del Ferro e romane di questa zona. Studiando quest’ultimo periodo non ha potuto fare a meno di occuparsi degli hoards monetali romano/britannici specie nell’area dello South Yorkshire. Da ciò ha tratto l’idea di pubblicare i dati emersi dall’analisi dei depositi monetali in un articolo dal titolo “Coin hoard data from South Yorkshire” consultabile su Academia.edu: https://www.academia.edu/8183161/Chadwick_A.M._2014._Coin_hoard_data_from_South_Yorkshire Di seguito ve ne propongo un riassunto. L'articolo si basa sull'analisi di 79 hoards rinvenuti nell'area di studio in vari anni. Innanzitutto emerge che nella maggior parte vi sono carenze nei dati inerenti sia gli aspetti paesaggistici e topografici dei contesti (32 dei casi pari al 41%) che quelli del contesto e più specificamente deposizionali (64 pari all’81%!). Ciò deriva probabilmente dall’epoca di rinvenimento: fino a qualche anno fa non si era molto attenti a riportare compiutamente i dettagli dei vari rinvenimenti monetali. Inoltre la presenza di hoard magari non troppo rappresentati numericamente o considerati tutto sommato “comuni” ha sicuramente portato a questa carenza informativa. Per il discorso “aspetti paesaggistici e topografici “ tagliamo quindi 14 hoard su cui non si hanno alcun dato. Otteniamo 65 siti con i seguenti riscontri: Ovvero: Colline/montagne (sommità) 6 9.23% Colline/montagne (declivi/fianchi) 38 58.46% Colline/montagne (base) 1 1.54% Affioramenti rocciosi 2 3.08% Fondovalle/pianura alluvionale 11 16.92% Basso piano (sommità) (?) 1 1.54% Basso piano (declivio) (?) 5 7.79 Rive fluviali 1 1,54 NB:.il termine “low ground” mi era un po’ ermetico come significato. Spero di averlo interpretato correttamente in “bassopiano” intendendo con ciò un rilievo continuo e inferiore ai 300 mt di altitudine, dal momento che si parla di "sommità" e "declivio", la prima delle due non riscontrabile in una "terra bassa" ovvero una depressione del terreno. E’ bene notare che l’ambiente “collina” (sai esso sommitale o in declivio) rappresenta ben il 68% del totale!
  13. Illyricum65

    I denari di Skellow Hoard

    Ciao, alla luce de miei interessi più specifici, la ricerca di hoard romano-britannici e la monitorizzazione di nuove evidenze in tal senso mi impone una periodica ricerca di nuovi dati. Oggi vi presento un nuovo deposito monetale inglese, “nuovo” in realtà per me, perché si tratta di un hoard scoperto nel lontano 1994 dal club di metal detectorist “White Rose Researcher”. Si tratta dello Skellow Hoard rinvenuto in località Robin Hood’s Well presso Burgwallis (South Yorkshire). Burgwallis ha dato evidenze di una serie di forti (tre, sovrapposti). Due (uno maggiore e uno minore per dimensioni) denotano la presenza di un doppio, mentre un probabile terzo (molto danneggiato) ha un fossato singolo e due entrate contrapposte. Crop markings of the Burgh Wallis auxilliary Roman fort of late 1st-2nd century showing the typical 'playing card' shape, two or three superimposed forts are discernable, one appears to be an extension of the other. Vi furono raccolte ceramiche samiane (una specie di terra sigillata di fabbricazione locale o gallica) tipiche di una frequentazione abbastanza precoce in ambito britannico. Nel 1973 furono raccolti due radiati di Tetrico I e Carausio, indicanti una fase abitativa relativa al III secolo inoltrato. Furono costruiti nei pressi della strada che da Lindum (Lincoln) passando per Danum (Doncaster, 7 km a sud) giungeva a Eburacum (York) e la loro esistenza era supposta da tempo: infatti fu scritto in passato (1830), ben prima dell’identificazione dei cropmarks, che “[il sito] is situated on the line of the great Roman road from Lincoln to York and it is manifest from the number of Roman coins which have been discovered in its immediate vicinity, together with fibulae and other small relics of the people, that there was some kind of settlement at this spot…”. Nell’area circostante vi sono evidenze di strutture di età del Ferro/ Romano-Britannica. Lo stato di conservazione del sito è stato compromesso dalla costruzione della strada “A1” che ha distrutto parte dell’area archeologica.
  14. Illyricum65

    Beau Street Hoard

    Ciao, ecco un altro deposito monetale britannico di un certo interesse e molto oserei dire... "didattico". Il Beau Street Hoard, rinvenuto a Bath, nel Somerset, è il V° più ampio hoard trovato in Britannia e il più grande in assoluto mai scoperto in una città romana britannica. Ricostruzione Aquae Sulis in epoca romana. Si tratta di circa 22.000 monete romane d’argento datate dal 32 a.C. al 274 d.C.; fu trovata a circa 150 mt dai famosi Bagni Romani di Bath, costruiti quando la località era la colonia di Aquae Sulis. E' chiaro che il motivo di questo deposito è di tipo cultuale e legato alla presenza della sorgente termale/cultuale e ai servizi ad essa collegata. L'acqua scorge da una riserva sotterranea naturale a una temperatura di 47°C. Sopra una delle tre sorgenti termali di Bath, tra il I e il V secolo d.C. i Romani edificarono un complesso termale, costituito da un bagno e un tempio dedicato a Sulis, dea celtica identificata dai colonizzatori come Minerva. Gli scavi cominciati a fine '800 hanno portato alla luce rilevanti resti dell'imponente struttura e di elementi decorativi, che oggi formano il Roman Baths Museum. Bagni Romani Ricostruzione museale di tempio. Oggetti rinvenuti presso i Bagni ed esposti nel Museo. http://www.romanbaths.co.uk/Tours/Panomorphic_Room_Hire_Tour/Great%20Bath.html Link per una visita 3D dei Roman Bath.
  15. Illyricum65

    Bredon Hill Hoard

    Ciao, recentemente, durante le “periodiche” ricerche che compio sul tema “Britain Hoards” ho trovato notizie di un sito scoperto nel 2011. Si tratta di Bredon Hill Hoard, Worcestershire, dove nel giugno di quell’anno J. Carpenter e M. Gilmour, due metal-detectorist, hanno individuato un hoard monetale di medie dimensioni (3784 monete). Lo smistamento dei vari imperatori Alcune monete Un Probus Un Floriano come appena rinvenuto e con parziale pulizia
  16. Illyricum65

    Un altro hoard britannico

    Ciao, saltuariamente "scandaglio" il web alla ricerca di nuovi hoard monetali britannici. Mi interessavano maggiormente quelli della seconda metà del III secolo ma ... son di "bocca buona", ormai mi incuriosiscono tutti! :D Oggi vi presento questo hoard, costituito da monete celtiche (ma non esclusivamente) rinvenuto a giungo nell'Inghilterra meridionale e attribuito alla tribù dei Coriosolitae. L'ipotesi è che sia stato celato nel periodo quando Giulio Cesare compì la sua "scorribanda" (come definire altrimenti la sua incursione punitiva verso le popolazioni autoctone, ree a suo avviso -e probabilmente a ragione, visti i legami culturali e commerciali tra le due sponde della Manica- di aver aiutato i Galli continentali contro i quali stava combattendo) nel territorio britannico (area dell'attuale Kent). Il link è il seguente: http://www.dailymail...or-friends.html o quello BBC http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-jersey-18579868 Sovrapponibile nei contenuti e meno... multimediale. Ciao e... buona visione Illyricum :)
  17. Illyricum65

    A proposito di Costantino ...

    Ciao, approfitto della discussione di Nikko sulla monetazione di Costantino per ricollegarmi sul personaggio e proporre una riflessione su di lui. Come taluni sanno, recentemente sono stato nel Regno Unito per alcune ricerche in compagnia di cancun. Una delle mete delle nostre visite è stata York/Eboracum. E' mia intenzione proporre più avanti una sorta di "diario di viaggio fotografico", magari nella Sezione Agorà. York (Yorvik in lingua vichinga) è una bella città inglese con un centro storico molto caratteristico. Sono presenti le mura medioevali, una porta sassone, tratti di mura ed un torrione (la cosiddetta "Multiangular Tower") della fortificazione romana del III secolo che prese il posto di quelle del forte legionario del I secolo, più che altro "simboliche". Vicino alla York's Minster (Cattedrale di York) c'è la seguente famosa statua bronzea: E' dedicata a Costantino il Grande, che da questa città iniziò il suo percorso politico-militare che lo portò a divenire unico reggente dell'Impero. Capacità, tenacia, abilità politica e fors'anche... la famosa Fortuna che aiuta gli audaci lo portarono a questo risultato. Ma non è questo il punto. Guardate la spada: non è un gladio, è una spatha gallica o una spada medioevale. Lunga, simile a quelle galliche. E da qui la mente ha cominciato a divagare... Mi è ritornato in mente un testo inglese: UNROMAN BRITAIN di Russel and Laycock (2010-2011) Un buon testo spesso criticato dagli studiosi ancorati alla visione tradizionale della Storia Romana. Tende a rimarcare l'autonomia, l'indipendenza dell'isola britannica durante il dominio romano. Romana sì come dominio ma autonoma nel suo essere più recondito.
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