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Il 30 ottobre del 1873, nella contea di Selborne, a metà strada tra Alton e Petersfield, nel Blackmoor Park , vennero alla luce due vasi in terracotta (ollae) contenenti ben 29788 monete - prevalentemente antoniniani - da Gordiano a Costanzo Cloro. Il ripostiglio sarà noto con il nome di Blackmoor Hoard ed è il quinto in ordine di grandezza tra quelli rinvenuti in Gran Bretagna. Il ripostiglio venne inizialmente studiato dall'allora conte di Selborne che ne pubblicò un report preliminare catalogando il tutto sulla base del Cohen nel numero 17 di Numismatic Chronicle del 1877. Lla famiglia dei conti di Selborne ne detenne la proprietà dalla data della sua scoperta fino agli anni '70 quando il quarto conte di Selborne non lo vendette tramite la casa d'aste Christie's: L'asta fece realizzare prezzi molto elevati per l'epoca e fece un discreto clamore. Successivamente fu definita da alcuni numismatici come un "enormous hoard of horribly cleaned junk, which made crazy prices". Successivamente nel 1982 Roger Bland pubblicò un nuovo studio sul deposito, dandogli la giusta inquadratura e importanza storica: Ciclicamente alcune monete provenienti da questo ripostiglio, riappaiono in commercio. Si tratta per lo più di antoniniani in cattivo stato di conservazione e piuttosto comuni, dato che la stragrande maggioranza di monete apparteneva all'Impero Gallico e soprattutto agli ultimi imperatori Tetrico I e II. Il report preliminare che ne fece il conte Selborne è il seguente: Nella mia collezione, durante gli ultimi anni (e con alcune recenti acquisizioni fresche di questi giorni), sono riuscito a radunare un piccolo gruzzolo proveniente dal Blackmoor hoard: poca cosa, solo 6 monetine su 29.788, ma comunque un discreto frammento di uno dei principali (se non altro per dimensioni) ripostigli britannici. In aggiunta, un fascino particolare a queste monete di per sé davvero umili, deriva dalla documentazione di corredo che fortuitamente e in maniera davvero eccezionale, sono riuscito a reperire e che vorrei condividere con voi. La moneta più pregiata del mucchio è un antoniniano di Postumo che ho trovato accompagnato dal suo tag (cartellino) originale e risalente molto probabilmente alla fine degli anni '80, primi '90 con un uso misto di stampa, macchina da scrivere e penna biro: D\ IMP C POSTVMVS PF AVG R\ IMP X COS V RIC 289 Arrivano poi un gruppetto di quattro esemplari che sono invece accompagnate da bustine d'epoca appositamente create alla fine degli anni '70 dal negozio numismatico londinese posto di fronte al British Museum di Londra, il "Museum Galleries": D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ LAETITIA AVGG RIC 87 D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ PAX AVG RIC 100 D\ GALLIENVS AVG R\ AETERNITAS AVGG, Γ Goebl 577/a D\ GALLIENVS AVG R\ ORIENS AVG, Z retrograda Goebl 616/a Infine, l'ultimo pezzo del gruppo e quello fresco di questi giorni, accompagnato dal cartellino del precedente collezionista oltre che dalla ricevuta originale d'acquisto del 1977 in cui viene indicata la provenienza dal ripostiglio in questione: D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ LAETITIA AVGG RIC 87 E questo, per il momento, è tutto dal Blackmoor Hoard: un bel connubio tra "storia numismatica" e "storia del collezionismo", quel mix che fa tanto impazzire il sottoscritto e che arricchisce di valore - simbolico ed emozionale - dei tondelli che altrimenti, presi singolarmente, risulterebbero anonimi e snobbati dai più. Spero di non avervi annoiato troppo... e soprattutto mi auguro di essere riuscito a condividere le emozioni che provo nel maneggiare questo materiale!
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