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  1. L’ASSE dei SUFETI: una MONETA rara, misteriosa e… “longeva” -> https://www.cronacanumismatica.com/lasse-dei-sufeti-una-moneta-rara-misteriosa-e-longeva/ Magistrati cartaginesi in Sardegna, i sufeti lasciarono memoria fino all’alba dell’epoca romana come testimonia un asse coniato a Cagliari nel I secolo a.C. di Enrico Piras | Le monete, come certi monumenti, vengono utilizzate dagli studiosi come fonti per far luce su molti lati oscuri della storia. Tuttavia, anche i numismatici hanno il privilegio di trovare, talvolta, delle monete che pongono più domande di quelle a cui rispondono, come ci dimostra quella di cui parleremo. Si tratta di un asse della Repubblica romana, alquanto raro, risalente al 44-28 a.C. circa. La moneta, in bronzo e con diametro di mm 30-32 e un peso di g 25, presenta al D/ due teste accollate a destra, accompagnate dalla legenda ARISTO MVTVMBAL RICOCE SVF. Al R/, invece, si può vedere un tempio tetrastilo con la legenda VE NE RIS e, in esergo, KAR. L’interpretazione di entrambe le facce ha dato adito a diversi interrogativi. Una delle poche certezze è che si tratta di una moneta sarda, poiché la scritta KAR attesta inequivocabilmente la provenienza dalla zecca di Cagliari, e che è un asse. Tuttavia, anche se la moneta è romana ed è stata coniata nell’epoca sopra indicata, gli altri elementi dell’iconografia e della legenda contengono riferimenti al dominio cartaginese della Sardegna, in particolare la scritta SVF, che è abbreviazione di sufetus ossia sufeti. I sufeti erano i funzionari che, nell’antica Cartagine, formavano la suprema magistratura collegiale del Giudicato. Ogni anno ne venivano eletti due e avevano il compito di convocare e presiedere le assemblee degli anziani e del popolo, amministrare la giustizia, comandare gli eserciti e di assolvere, forse, qualche obbligo religioso. Numerosi documenti epigrafici testimoniano che centri della Sardegna punica come Karalis, Nora, Bithia, Sulcis e Tharros, a partire almeno dal IV secolo a.C. furono governati da sufeti. Essi stavano a capo di queste città, anche se non c’è motivo di ritenere che i loro poteri fossero più ampi di quelli dei loro colleghi a Cartagine; in particolare, è improbabile che i sufeti sardi assolvessero funzioni militari. Detto questo, è opportuno ricordare che il dominio punico in Sardegna terminò nel 238 a.C. e che l’ultima moneta cartaginese dell’isola è un medio bronzo-potin risalente grosso modo al 216 a.C., posteriore di qualche anno alla conquista romana. Fa quindi meraviglia che ancora negli ultimi anni della Repubblica venissero battute monete che rimandavano ai sufeti. Tuttavia, l’interpretazione della legenda SVF non è in discussione, per cui non resta che accettare che alcune importanti istituzioni puniche abbiano resistito a lungo dopo la fine di Cartagine, come provato anche dalle fonti epigrafiche, e che quanto meno il loro ricordo sopravvivesse in Sardegna ben due secoli dopo che essa era diventata romana. Secondo la maggior parte degli studiosi, le due teste visibili al diritto raffigurano proprio gli ultimi due sufeti della città di Cagliari, e i nomi nella legenda, di origine cartaginese, sarebbero i loro. Secondo Martini, invece, i profili potrebbero essere quelli di Lepido e Ottaviano, il che sposterebbe la data della moneta al secondo triumvirato (43 a.C.). Uno dei due nomi, ovvero MVTVMBAL, suggerisce un collegamento con la divinità fenicia Baal. Questo era, insieme a El, Eliun e Melqart, uno degli appellativi con cui i Cartaginesi definivano il loro dio supremo, e voleva dire “Signore”. D’altra parte, i nomi divini documentati anche in Sardegna dalle testimonianze letterarie ed epigrafiche, come Baal ‘Addir, Baal Hammon e così via, ben si accordano con questa concezione della divinità. La proverbiale chiusura della Sardegna, regione attaccata alle proprie tradizioni e refrattaria ai cambiamenti, potrebbe aver contribuito alla conservazione parziale di culti religiosi punici e alla loro fusione con quelli proto sardi. D’altra parte, anche il tempio raffigurato al rovescio, per quanto dedicato a Venere, sembra conservare uno stile architettonico cartaginese.
  2. Illyricum65

    I coccodrilli di Nimes

    Ciao, contravvenendo a quanto dichiarato nell’ultima discussione su Costantino e zecca di Londinium, ho acquistato qualcosa che da lì non proviene. Un’occasione contraddistinta da un prezzo stra-onesto e che mi è utile per un testo al quale sto lavorando da tempo. Quando tutto contento l’ho mostrata a mio figlia undicenne il suo commento spontaneo ma sincero è stato: “Papà, capisco comperare monete ma acquistarne una tagliata a metà proprio non lo comprendo!” :D E pensare che il bello di questa monetina sta proprio in questo! Per farla breve ho acquisito un Dupondio di Nimes/Nemeausus di Augusto e Agrippa e non nella versione “integro” ma in quella “dimezzata”. Il tutto per ricollegarmi al filo portante di queste due discussioni http://www.lamoneta.it/topic/117288-spiccioli-romani/?hl=%2Bmonete+%2Btagliate#entry1331725 http://www.lamoneta.it/topic/113730-un-interessante-caso-di-dimezzamento/?hl=nimes#entry1290770 con particolare riferimento alla seconda. Inoltre ho ripescato questa: http://www.lamoneta.it/topic/21530-mezzi-assi-di-nimes/
  3. Buongiorno a tutti. Chiedo cortesemente se c'è qualcuno che possa aiutarmi a classificare questo dupondio. CAES VESP AVG PMTRPC... 13 gr. 24 mm Grazie.
  4. Marco Tiburtino

    Aiuto per datazione asse romano

    Buongiorno a tutti, chiedo un vostro parere circa la datazione dell'asse romano riportato nella foto, serie "Giano bifronte/Prua di nave". Nel cartellino che accompagna la moneta, come datazione, viene riportato il periodo 268-225 a.C. Da alcune comparazioni che ho fatto su alcuni cataloghi di monete on-line, mi sembra però più probabile una datazione più bassa, ad es. 209-208 a.C. La moneta ha un diametro di ca. 33 mm. e un peso di ca. 39 gr. Grazie. Marco
  5. sigi64

    Ripatinare?

    Buongiorno, come recuperare questo asse di augusto Completamente spatinato e con presenza di ossidazione di ferro?
  6. Salve a tutti! Ho trovato questa moneta su un'asta online venduta come "da identificare": peso 18.25 grammi, diametro 29-30 mm, autenticità credo buona... Che sia di Antonino Pio sembra chiaro, ma ho difficoltà nell'identificazione per il verso non proprio messo benissimo. Ha visto che Antonino Pio ha emesso sesterzi di peso molto variabile, anche se il diamtro sembrerebbe quasi suggerire che si tratti più di un asse, pur se il materiale (anche se pulito e spatinato) sembra indicare di più quasi un sesterzio... Chi mi dà una mano?!? Altre foto nei commenti, se riesco a metterle...
  7. Richiesta di autentica e valutazione. Impero Romano Druso 23 d.c Asse peso 9 grammi diametro 29 mm Grazie Eliot
  8. Salve a tutti Cerco maggiori informazioni circa questo asse in rame di Antonino Pio acquistato recentemente all'asta Peso 10,80 gr Diametro 28 mm Ringrazio tutti in anticipo
  9. Illyricum65

    Asse di Geta

    Buonrgiorno, recentemente ho acquisito per pochi spiccioli un asse imperiale di età severiana. Presenta un foro ed è alquanto “circolato” (così almeno ritengo) ma pienamente attribuibile; inoltre l’emittente ha sempre attirato la mia simpatia rispetto a quel pazzoide del fratello maggiore. Si tratta di una emissione di Geta come Cesare collocabile nel 209 d.C. Come noto Settimio Severo nominò Caracalla e Geta rispettivamente Augusto e Cesare nel 198; solo nel 209 (a quasi vent’anni di età) la carica del secondogenito fu equiparata al fratello. [P SEP]TIMVS GETA CAE [ S ] / PONTIF COS II - S C Pesa 5 g per un diametro di 23 mm. Al diritto c’è Geta (ritratto giovanile) rivolto a destra, a rovescio una figura elmata rivolta a sinistra seduta su trono cui è appoggiato uno scudo, reggente una lancia.
  10. Buonasera, La scorsa settimana ho acquistato quello che pensavo fosse un'asse di Galba. Certo, è molto rovinato, ma andava bene per la finalità dell'acquisto. Nel corso della catalogazione ho notato che questa tipologia di asse non era presente nel RIC vol. I, a questo punto ho pensato ad un inedito, attribuibile al gruppo IV emesso dalla zecca imperiale di Roma per le peculiari caratteristiche della leggenda. L'effigie imperiale sembrava corrispondere alla Aa (testa nuda a ds.) che, combinata con l'iscrizione SER GALBA IMP CAESAR AVG TRP, definita nel RIC come tipo n. 18, non trovava nessun riscontro negli assi riportati dal RIC per questo imperatore, allo stesso tempo anche la rappresentazione della PAX al rovescio non trovava alcuna corrispondenza. Dopo un primo momento di perplessità, ho cercato di approfondire l'analisi del tondello. In effetti la condizione della moneta potrebbe avermi ingannato, i particolari dei rilievi sono poco definiti (soprattutto al rovescio),le leggende sono poco voluminose e sembrano esserci diverse bolle, non dovute a corrosione. Inoltre il peso è calante (7,7 g invece dei consueti 10/11 dell'asse), mentre il diametro di 26,5 mm sembra poter essere nella norma. Tutti questi elementi mi hanno portato a pensare che si tratti di una moneta fusa, un falso d'epoca. Dal confronto con altri tipi emessi dallo stesso imperatore, mi sembra di aver individuato l'origine del modello nel dupondio catalogato al n. 413 del RIC vol. I. La leggenda del diritto corrisponde esattamente a quella della mia moneta ed inoltre, da un esame più attento della testa di Galba, si evince la labile presenza di una traccia della corona di alloro, proprio appena prima della seconda parte della leggenda AESAR AVG TRP. In questo modo, il riesame del diritto (leggenda 18 con effigie Ca - testa laureata a ds) mi riporta esattamente al dupondio n. 413 RIC vol. I, che corrisponde anche nel tipo rappresentato al rovescio. Infatti, analogamente al citato dupondio, la mia moneta presenta la rappresentazione della Pax, a sin., tra le lettere S C, nell'atto di sostenere un caduceo con il braccio sinistro e con un ramo (praticamente invisibile) nella mano destra, il tutto circondato dalla leggenda PA X AVGVST. Quindi, al termine della mia ricerca, una volta smaltita la delusione per il mancato inedito, sono convinto di trovarmi in presenza di una moneta fusa, già utilizzata per la circolazione d'emergenza in qualche area periferica dell'impero, vista anche la qualità non eccelsa della fusione. Non essendo molto esperto in monetazione imperiale, vorrei sapere se la mia interpretazione è condivisibile, sono gradite correzioni e suggerimenti. Grazie Federico
  11. Lipadusa

    Patina nera artificiale?

    Buongiorno a tutti, vi leggo con passione da tempo in quanto da un anno ho cominciato a interessarmi (in modo del tutto amatoriale) di monetazione romana con particolare attenzione alle coniazioni sotto Antonino Pio. Tra un acquisto fallito e una lettura approfondita mi sento pronta per il mio primo acquisto. Ho individuato un asse di Antonino pio di cui vi riporto il link che presenta una patina nera. Ho letto varie vostre discussioni a riguardo e so quanto è difficile appurarne l'autenticità anche dal vivo ma vorrei chiedere un parere a chi sarà così gentile da offrirmelo. https://www.vcoins.com/it/stores/traianvs_coins/250/product/antoninus_pius__as_140143_ad_rome_mint_roma_seated_tr_pot_cos_iii_scarce/847556/Default.aspx la moneta è in vendita presso vcoins e lo store è spagnolo. Nel complesso mi pare una bella moneta dalle forti suggestioni, ma dal momento che l'affascinante patina nera è così discussa e che in questa moneta il gioco di chiaroscuri mi pare quasi pittorico ci terrei ad avere un parere da tutti voi che avete passione ed esperienza grazie!
  12. Quintus

    Asse di Claudio

    Giringirando mi sono imbattuto in questo... Claudio, 41-50 d.C. Denominazione: Asse Zecca: Roma Diritto: TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP, head of Claudius, bare, left Rovescio: S-C across field, Minerva, helmeted and draped, advancing right, levelling javelin in right hand and shield in left Peso: 10.32 gr Diametro: 27 mn Da quello che ho visto dovrebbe essere un: Sear (RCV 2000 Edition) N.1861, RIC 100, Cohen 84v, BMC 149 Ma guardando tante foto non ne ho trovata una con i tratti del volto troppo simili. Voi che ne pensate? E' buono? Quanto, secondo voi, val la pena di investire? Ciao e grazie. TWF
  13. Ciao a Tutti, non scrivo quasi mai nella sezione monete romane, ma questa volta non potevo non farlo..... Un asse di Germanico proposto a prezzo fisso dal dr. Brandt su vcoins mi ha subito "insospettito" per la patina ed il colore.... https://www.vcoins.com/en/stores/klassische_muenzen/85/product/germanicus__ad_19___as_rome_ad_40__41_under_caligula___rare_ef/784546/Default.aspx Così ho fatto delle ricerche e i miei sospetti erano fondati...... Proviene da una CNG e-auction di anni fa, solo che da allora, la moneta ha avuto un restyling degno di un discreto artista.....https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=229609 Moda per l'autunno Lancaster-Tubinga... Saluti ODISSEO
  14. Volevo una conferma sulla classificazione di questo asse di Domiziano dei ludi saeculares dell'88.......... L'ho classificato al RIC II 385b (scarce) per la testa a sinistra, risulta meglio in mano che in foto (da scanner), diritto meglio del rovescio ma nel complesso sicuramente non oltre MB comunque. d: IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VIII CENS PER PP r: COS XVIIII LVD SAEC FEC SC in esergo poco visibile 10,4 gr e 28,3 mm. Grazie........... :D
  15. Richiesta di autentica e valutazione. Impero Romano Marco Aurelio 161-180 d.c Asse peso 8 grammi diametro 27 mm Grazie Eliot
  16. Ciao a tutti! Ho provato ad identificare le 19 monete romane che mi ha lasciato nonna. Anche se avevano delle annotazioni non mi trovo. Prima. Impero Romano Domiziano 81-96 d.c Dupondio D- Busto R - Fortuna con spighe e frutta Tutte le monete che ho trovato da confrontare non hanno il retro di questa. Non riesco quindi ad identificarla ed a quantificarne il valore Posso chiedere aiuto anche per le altre ? Grazie. Eliot
  17. Buonasera carissimi! Stasera vi posto una chicca che a me personalmente è piaciuta molto. Vindonissa fu un forte costruito probabilmente dopo la disfatta di Teutoburgo, durante la riorganizzazione del confine di Tiberio e Germanico. Da buon campo legionario non poteva esimersi dall'avere questi splendidi ritrovamenti al suo interno. Purtroppo non ho saputo trovare di più a riguardo. Evidentemente al confine mancavano sottomultipli e quindi, cosa fare, tagliamo a metà... :D Ma i quadranti non arrivavano in Svizzera? Tutti a Berlino: Sempre a Berlino ce n'è un altro, senza dicitura di provenienza. Sempre a Berlino, infine, ci sono altri esemplari contromarcati o comunque provenienti da Vindonissa. Tutti riferibili a questo periodo (Divus Augustus). Questa tipologia, che tutti avrete riconosciuto, deve aver circolato tantissimo! Praticamente in ogni scavo del periodo se ne ritrovano a bizzeffe... Beh, oh voi amanti del limes, fatevi avanti :D
  18. Mirko8710

    Assi di Augusto e Numa Pompilio

    Stasera sono in vena di rotture, pardon. Sto per affrontare la questione degli Assi di Augusto con al rovescio la testa di Numa Pompilio. Nel 15 d.C. i tre monetieri erano Piso, Naevius Surdinus e Plotius Rufus e hanno coniato, ciascuno, la solita accoppiata "corona civica, SC contornato da legenda". Secondo il RIC tutti e tre hanno coniato un Sesterzio, un Dupondio e un Asse (a parte Surdinus, due) ciascuno. Sempre secondo il RIC, successivamente, sono stati coniati Assi a nome di tutti e tre, con al dritto la testa di Augusto rivolta verso destra e al rovescio la testa barbuta di Numa Pompilio contornata dalla legenda dei tre monetieri. I ritratti, i pesi, lo stile in generale, sono molto variabili e basta confrontarne alcuni per notare queste differenze. I RIC interessati sono: da 390 a 393 con i tre monetieri e da 394 a 396 solo a nome di Piso (proveniente dalla gens Calpurnia che si dichiarava direttamente discendente del figlio di Numa Pompilio, Calpus). RIC 390: 6.05g, Asse, British Museum Al D/ (destra orario) CAESAR DIVI F (sinistra antiorario) AVGVST. Testa piccola di Augusto, laureata, rivolta a destra. Bordo lineare. Al R/ (legenda oraria) CN PISO L SVRDIN C PLOT RVF. Testa di Numa a destra. Bordo lineare. RIC 391: segnalato come riferimento Willers, pl. XII, 1, con un peso di 12,65g; segnalato esemplare a Berlino. Al D/ (legenda oraria) CAESAR DIVI F AVGVST. Testa di Augusto (flat-topped?) a destra. Bordo lineare. Al R/ (legenda oraria) CN PISO L SVRDIN C PLOT RVF. Testa di Numa a destra. Bordo lineare. RIC 392: segnalato come riferimento Willers, pl. XII, 2, con un peso di 9,24g; segnalato esemplare a Berlino (18208141, v. immagine, 9,24g). Al D/ (legenda oraria) CAESAR DIVI F AVGVST. Testa di Augusto (flat-topped?) a destra. Bordo lineare. Al R/ (legenda oraria) CN PISO C PLOT L SVRDIN. Testa di Numa a destra. Bordo lineare (grossolano). RIC 393: Hall 741, 285; ex Hirsch 11 (1904), con un peso di 11,16g Al D/ (legenda oraria) CAESAR DIVI F AVGVST (forse AVGVSTVS). Testa di Augusto (flat-topped?) a destra. Bordo lineare (grossolano). Al R/ (legenda oraria) CN PISO C PLOTIVS L SVRDIN. Testa di Numa a destra. Bordo lineare (grossolano). RIC 394: 14.90g, dichiarato Dupondio da CNG; Mazzini 379, 14,92g Al D/ (destra orario) CAESAR AVGVSTVS (sinistra orario) TRIBVNIC POTEST. Testa di Augusto (grossa) a destra. Bordo lineare. Al R/ (legenda oraria) CN PISO CN F IIIVIR A A A F F. Testa di Numa (grande) a destra. Bordo puntinato. RIC 395: CBN 433, 12,13g (differisce dal soprastante per l'assenza di linea di bordatura). Al D/ (destra orario) CAESAR AVGVSTVS (sinistra orario) TRIBVNIC POTEST. Testa di Augusto (grossa) a destra. No bordo (anche se dalla foto che pubblica lo stesso RIC pare che lo abbia). Al R/ (legenda oraria) CN PISO CN F IIIVIR A A A F F. Testa di Numa (grande) a destra. Bordo puntinato. RIC 396: AMC 469 (ex Glendining 3-4-1952 (Ryan), 2697, 8,67g Al D/ (destra orario) CAESAR AVGVSTVS (sinistra orario) TRIBVNIC POTEST. Testa di Augusto (piccola) a destra. Bordo lineare. Al R/ (legenda oraria) CN PISO CN F IIIVIR A A A F F. Testa di Numa (grande) a destra. Doppio (?) bordo lineare. Il Cohen, dal canto suo, ci propone altre monete. 379: Al D/ (sinistra orario) CAESAR (destra orario) AVGVST TRI. Testa di Augusto (grande) rivolta verso destra. No bordo. Al R/ CN PISO FRV F IIIVIR A A A F F. Testa diademata di Numa (grande), diademata, a destra. Bordo puntinato. Questa tipologia non è segnalata nel RIC. 380: Al D/ (legenda oraria) CAESAR DIVI F AVGVST. Testa di Augusto (piccola) laureata, a destra. Bordo puntinato. Al R/ (legenda oraria) CN PISO L SVRDIN C PLOT RVF. Testa di Numa (piccola), diademata, a destra. Bordo puntinato. Anche questa non è segnalata nel RIC. 381: Al D/ (legenda oraria) CAESAR DIVI F AVGVST. Testa di Augusto (piccola) laureata (forse), a destra. Bordo puntinato. Al R/ (legenda oraria) CN PISO C PLOT L SVRDIN. Testa di Numa (piccola), diademata, a destra. M. Sambon. Questa, in teoria, dovrebbe essere la RIC 392. Sarebbe interessante riuscire a reperire altre monete. Magari qualcuno con un'ampia bibliografia può trovare le mancanti. Voi cosa ne pensate? Avete qualche notizia in più? Come la vedete sul fatto che non ci sia la sigla del Senato? K. Pink (NZ 1946, p. 115) nutriva dei dubbi sull'intera serie, proprio a causa dell'assenza di questa sigla. Il RIC, invece, propende per l'originalità di queste emissioni (o almeno di alcune), giustificando il tutto come un tentativo di rinnovamento degli Assi (ricordo che nel 15 a.C. furono coniati solo bronzi), in conseguenza alle nuove tipologie di Denari e Aurei emessi l'anno prima. Ultima annotazione: nel citare le differenze fra le varie monete, il RIC, accenna ad un "fabric" che in certi casi mostra del "tooling". Cosa vuole dire? Buona lettura e grazie in anticipo per le risposte. Mirko
  19. Gentilmente mi confermate che questo asse è di Vespasiano? Diametro 26 mm. Mi è venuto il dubbio perchè il volto è rivolto verso destra. Grazie.
  20. Gentilmente riconoscete questa moneta romana? Peso: 9,1 gr Diametro: 27 mm
  21. le90

    floriano

    salve! sfogliando virtualmente il catalogo dell'asta 64 della NAC mi sono imbattuto in questa moneta che sinceramente non avevo mai visto e di cui si possono notare diverse particolarità. Il peso è di 7 grammi più o meno e viene descritta come asse: ma ha ancora senso nel 275-276 parlare di asse? è vero, il peso lo ricollega a un asse, ma in quell'epoca di forte incertezza e svalutazione era vantaggioso coniare assi di peso quasi pieno? o forse questo esemplare potrebbe essere un sesterzio ridotto? del resto avevo vagamente sentito dire una volta che gli ultimi "sesterzi" o pseudotali vengono coniati da Floriano e questo potrebbe essere uno di quelli. Inoltre al rovescio compare S-C, scomparso sui bronzi già da Aureliano dopo la rivolta dei monetieri per volere dello stesso, come punizione verso il Senato per avervi preso parte. Perchè qui ricompare? forse come omaggio di Floriano e un segno da parte sua di voler restituire al Senato questo privilegio? Del resto Tacito, suo fratellastro, attuò già una politica riconciliatoria verso quell'istituzione che tra l'altro lo scelse come successore di Aureliano. L' S-C su questa moneta di Floriano può essere intesa come una (breve) prosecuzione della politica di Tacito. che ne pensate voi?
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