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Scavi nella rete fognaria, trovato un sarcofago
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Archeologia, scavi rete fognaria, trovato un sarcofago Un sarcofago di terracotta con coperchio a spioventi, con all'interno parti di scheletro di un individuo adulto Archeologia, scavi rete fognaria, trovato un sarcofago Agrigento - Un'importante scoperta archeologica è stata fatta in occasione dei lavori di scavo per la messa in opera della nuova rete fognaria ad Agrigento, nella frazione del Villaggio Peruzzo dove è venuto alla luce un grande sarcofago. Gli archeologi hanno fermato tutto e dato avvio alle attività di scavo e ricerca. Si tratta, nel dettaglio, di un sarcofago di terracotta con coperchio a spioventi, con all'interno parti di scheletro di un individuo adulto del quale al momento non si conosce il sesso. Sia la sepoltura che i resti sono stati danneggiati da strati di argilla provenienti dal fiume Akragas, che hanno portato via ossa e deformato la sepoltura. Quanto rimasto però suggerirebbe che il morto (o la morta) fosse particolarmente alto e robusto. Tutto intorno il sarcofago erano deposti quindici vasetti, tra cui unguentari (vasi per contenere profumi o unguenti medicinali), brocchette e piccole pissidi con coperchio (vasetti utilizzati per contenere gioielli o polveri per il trucco), deposti come corredo funerario. https://www.ragusanews.com/attualita-archeologia-scavi-rete-fognaria-trovato-un-sarcofago-190475/ Villaggio Peruzzo "archeologica": ritrovato un sarcofago durante gli scavi per la fognatura L'area di Villaggio Peruzzo e San Leone si confermano ricchissime di testimonianze archeologiche e "scrigno" di sorprese sempre molto affascinanti. L'ultima scoperta, finora tenuta nel più stretto riserbo, risale a giugno scorso, quando, durante i lavori di messa in opera della nuova condotta fognaria del progetto per le nuove reti e il nuovo depuratore della fascia costiera di Agrigento, proprio al Villaggio Peruzzo, è emerso dalla terra un grande sarcofago. Presenti, come previsto dal servizio di sorveglianza prescritta dalla Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento, diretta da Vincenzo Rinaldi, ovviamente gli archeologi, che hanno fermato tutto e dato avvio alle attività di scavo e ricerca. Si tratta, nel dettaglio, di un sarcofago di terracotta con coperchio a spioventi, con all’interno parti lo scheletro di un individuo adulto del quale al momento non si conosce il sesso. Sia la sepoltura che i resti sono stati danneggiati da strati di argilla provenienti dal fiume Akragas, che hanno portato via ossa e deformato la sepoltura. Quanto rimasto però suggerirebbe che il morto (o la morta) fosse particolarmente alto e robusto. Tutto intorno il sarcofago erano deposti quindici vasetti, tra cui unguentari (vasi per contenere profumi o unguenti medicinali), brocchette e piccole pissidi con coperchio (vasetti utilizzati per contenere gioielli o polveri per il trucco), deposti come corredo funerario. Dopo lo scavo, necessario per rimuovere terra e detriti, è seguita un’attenta documentazione grafica e fotografica e i reperti sono stati prelevati e trasferiti al laboratorio di restauro della Soprintendenza di Agrigento per le delicatissime fasi di pulizia, restauro e consolidamento. Anche il sarcofago è stato smontato e trasferito al laboratorio di restauro per un complesso lavoro di pulitura e ricomposizione. La tomba, sulla base della tipologia del sarcofago e dei reperti di corredo, è databile al IV sec. a.C, mentre sono in programma attività di analisi per identificare il contenuto dei vasetti. Al termine delle attività di studio, la Soprintendenza ha in programma l’esposizione del sarcofago nell’ambito di una mostra in cui saranno presentati tutti i ritrovamenti effettuati nel corso delle attività di archeologia preventiva, finalizzate appunto a conciliare la realizzazione di opere pubbliche (e non) e resti storici. -
Agrigento, il gigante Telamone della Valle dei Templi si alzerà in piedi
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Agrigento, il gigante Telamone della Valle dei Templi si alzerà in piedi La statua originale, alta quasi 8 metri, tornerà a ergersi entro l'estate: un prezioso lavoro realizzato ricomponendo vari blocchi trovati all’interno delle rovine del Tempio Muove importanti e decisivi passi in avanti il progetto di restauro, musealizzazione e fruizione del Tempio di Zeus Olimpio con la messa in piedi di uno dei maestosi Telamoni. Dopo anni di studi, di ricerche e di restauri il gigante di pietra dell’antica Akragas è quasi pronto a rialzarsi all’interno della Valle dei Templi di Agrigento. Il Telamone potrebbe svettare già a fine estate. L’imponente monumento alto quasi 8 metri, decorava nel V secolo a.C. il Tempio di Zeus Olimpio, le cui rovine sono tra le principali attrazioni del sito archeologico. «Non si tratta di una copia, come quella già esistente al tempio di Zeus – spiega il direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta – ma di un Telamone originale realizzato ricomponendo vari blocchi tutti appartenenti alla stessa figura recuperati all’interno delle rovine del Tempio. A lavoro completato si riuscirà a mettere in posizione eretta una immagine di almeno dodici metri di altezza». Un vero colpo d’occhio che sarà visibile e potrà essere ammirato da più zone. Una ulteriore attrazione per il parco Patrimonio Unesco. Il Telamone che sarà oggetto di anastilosi, la tecnica di restauro con la quale si rimettono insieme i pezzi originali di una costruzione andata distrutta, è stato ricostruito in questi anni combinando blocchi originali conservati nell’area del tempio, scoperti già nel 1920. Oltre novanta frammenti che appartenevano ad almeno otto diversi Telamoni. Il progetto, firmato dagli architetti Roberto Sciarratta e Carmelo Bennardo, che include anche la ricostruzione di una parte della trabeazione del tempio di Zeus Olimpio, prevede inoltre la musealizzazione dell’intera area templare. Sulla base degli studi condotti con l’Istituto Archeologico Germanico di Roma, nei cui pressi si è scoperta un’antica città, sono stati recuperati i vari reperti che saranno esposti lungo il lato nord del tempio, dove una mostra permanente contribuirà a far conoscere ai visitatori il simbolo della grandezza di Agrigento nel mondo greco. https://agrigento.gds.it/articoli/cultura/2023/08/12/agrigento-il-gigante-telamone-della-valle-dei-templi-si-alza-in-piedi-0fbf882f-a4e2-46b6-b884-6bf2f17044e1/ -
Anello antico da indentificare
Irene1308 ha aggiunto un nuovo link in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
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Decagramma di Akragas
Ospite ha aggiunto un nuovo link in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Ciao a tutti, vi chiedo gentilmente di guardare questa moneta, apparteneva a mia nonna... e vorrei sapere se c'è la possibilità che sia un originale.. non ho la possibilità di pesarla per adesso, ma è molto leggera.. la moneta è tenuta molto bene per essere una moneta cosi antica.. ho fatto qualche ricerca e il mio dubbio è che queste monete siano state coniate solo in argento, è la mia sembra di bronzo o rame... qualcuno sa dirmi qualcosa in più? vi ringrazio- 10 commenti
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