In attesa della recensione al vol. 57 (2011) degli “Annali” dell’Istituto Italiano di Numismatica, con piacere allego una sintesi del mio articolo, avente per titolo: Anno Domini 1498. La renovatio della zecca aquilana, pp. 187-192.
Abstract
La letteratura ha esaminato la politica monetaria e la produzione delle zecche del Regno di Napoli al tempo di Federico d’Aragona (1496-1501), finora però l’importante ruolo svolto dalla zecca dell’Aquila, “sussidiaria” a quella di Napoli piuttosto che “minore”, non era stato debitamente considerato.
Riesaminati i capitoli di grazia concessi (10 dicembre 1496) in fase devozionale, l’attenzione si è fermata sulle vicende del 1498, anno in cui la zecca, per una serie di motivi, subisce un triste cambiamento con la sostituzione degli ufficiali; cambiamento che ripristina il potere regio sulla zecca aquilana, riproponendo l’antico parallelismo tra i ministeri delle due maggiori officine del Reame.
Tra i documenti rinvenuti, conservati a L’Aquila nel fondo antico dell’Archivio di Stato, vi è la lettera di nomina del nuovo maestro di prova, trascritta e riprodotta (Tavola XIX).
Achille Giuliani