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Risultati per Tag 'Vindolanda'.
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Ciao, cercavo tutt'altro ed ho trovato questa notizia di un paio d'anni fa, relativa ad un piccolo deposito monetale rinvenuto a Vindolanda. Ritengo che il sito sia noto ai più ma per chi non lo conoscesse: "Vindolandia era un forte di truppe ausiliarie costruito dai Romani in Britannia e ubicato a circa due chilometri dalla parte meglio conservata del Vallo di Adriano. Di fatto serviva a vigilare sulla Stanegate, la strada che andava dal Tyne al Solway Firth. Dagli scavi archeologici emerge che il forte fu ricostruito molte volte. Da questo forte provengono delle tavolette scritte in antico corsivo romano da cui emergono molti interessanti dettagli sulla vita delle guarnigioni delle zone di frontiera." Liberamente tratto da Wikypedia. Vi consiglio inoltre una visita all'accattivante link del sito http://www.vindolanda.com/Home.htm (e ammirate la promozione al sito che viene effettuata) dove tra l'altro recitano che nel 2013 ricorrono i 1800 anni dalla fondazione (ma ho letto che in realtà la prima fase è del 79 d.C. ad opera di Agricola). Per chi non avesse voglia di leggere, qualche immagine, con musiche dal "Gladiatore": ... o ancora, per chi volesse sognare: Ma torniamo al tema del titolo. L'articolo http://www.pasthorizonspr.com/index.php/archives/07/2011/archaeologists-discover-a-hoard-of-silver-roman-denarii-coins-at-vindolanda riporta che è stato rinvenuto un piccolo deposito di denarii del 180-200 d.C. 21 monete, non tante come quantità, deposte in un involucro in materiale organico, infatti erano raccolte in uno spazio di 10 cm. Quello che mi pare interessante è la parte successiva che identifica il 21 denari come "una somma pari a un decimo della paga annuale di un ausiliario romano". Anche qui va aperto un inciso: se si trattava di un fante allora rappresentava anche un quinto della paga annua, se quanto riportato in questa tabella e preso da G.Cascarino, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. II - Da Augusto ai Severi, Rimini 2008, pp. 48-54 e 84-86; Y. Le Bohec, L'esercito romano da Augusto alla fine del III secolo, Roma 2008, pp. 280-284. è corretto. Quindi si tratterebbe esattamente di una "frame", di un istante, rappresentante quello che girava in quel momento per le mani, ovvero le tasche, di un soldato romano (e per quanto ausiliario, sempre pagato dall'Impero stesso). Si può notare che sono compresi: Lucio Vero, Antonino Pio, Faustina I, Marco Aurelio Imperatore e Cesare, Adriano, Traiano, Nerva, Vespasiano. Non compaiono denari più vecchi, a maggior contenuto di argento, ritirati e rifusi o tesaurizzati. Infine, se di solito davanti ad un hoard mi vien da chiedermi "chi ha celato queste monete e perchè?..." in questo caso abbiamo l'autore del fatto, il perchè... e pure un sospetto sul perchè non sia tornato a recuperarle, inviato da chissà dove (in Britannia venivano inviati anche Siriani!) a presidiare un forte miltare eretto in un territorio inospitale (rispetto al bacino mediterraneo), abitato da popolazioni ostili e bellicose... in poche parole... del tutto "barbaro"... Ciao Illyricum :)
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- Hoard
- II secolo d.C.
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