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Alfonsino d'argento "stellare"
JunoMoneta ha aggiunto un nuovo link in Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia
Buonasera a tutti gli illustri membri del forum. Era da un pò di tempo che volevo sottoporre alla vostra attenzione questo tondello, ma volevo prima attendere il ritorno del nostro incommensurabile curatore. Inoltre oggi finalmente ho ricevuto la visita del mio amico fotografo che si è portato dietro tutta la sua costosissima attrezzatura per fotografare un pò di monete...così, almeno finché Fabrizio non ha terminato di illuminarmi con le sue lezioni di fotografia, ho un pò di materiale che spero di riuscire a sottoporvi nel corso della pausa natalizia. Ma veniamo alla moneta. Si tratta di un carlino o alfonsino d'argento del secondo tipo secondo il Pannuti-Riccio (P. R. n. 5). recentemente attribuito da alcuni studiosi alla zecca dell'Aquila (D'Andrea-Andreani, n. 70). Pur privo del segno di zecca nel campo, presenta infatti rilevanti analogie stilistiche con il carlino certamente aquilano (nello stile dell'effigie e nella punteggiatura a coppie di stellette). Non fosse che questo esemplare ha una stella in più. posizionata nel campo del rovescio in basso a destra, sotto la protome di leone. L'esemplare risulta coniato in argento e pesa 3,52 grammi. La stelletta sotto la protome è particolarmente nitida e rilevata, ed è da escludere l'ipotesi di una ribattitura, di cui peraltro non vi è traccia in altri punti del tondello. Potrebbe essere messa in connessione con un altro esemplare (D'Andrea-Andreani n. 68), certamente coniato a L'Aquila (quest'ultimo reca infatti l'aquiletta in campo al rovescio) e che presenta due stellette in eccesso nel campo del diritto (una tra i pali d'Aragona, una sopra la croce di Gerusalemme). Anche la legenda del rovescio a mio giudizio presenta elementi rilevanti. Essa coincide perfettamente con quella descritta nel Corpus XVIII a pagina 74 al n. 173: Si tratta al rovescio di una legenda molto regolare, con le singole parole in epigrafe scandite da coppie di stellette, e con una coppia di rosette in apertura e in chiusura. L'aspetto singolare è che vi è un'altra stelletta, chiusa tra i segni di interpunzione e l'ultima coppia di rosette. Insomma, si tratta di una stelletta a cui viene data in legenda la stessa rilevanza di una parola. La stessa rilevanza che, in un altro esemplare presumibilmente aquilano (D'Andrea-Andreani n.69), veniva attribuita ad un misterioso segno a forma di tenaglia terminante in una croce. Tutto questo sembra voler intenzionalmente investire la stelletta di un significato particolare. Mi affido alla vostra esperienza, sperando che qualcuno più fortunato di me voglia fornirmi i riscontri con il Perfetto, che molta cura e attenzione ha dedicato a questi piccoli segni nella sua importante opera sulla zecca aquilana.
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