E' cosa poco nota che negli anni '50 i governi di Francia, Germania e Italia discussero in segreto la formazione di una forza nucleare congiunta, progetto poi abbandonato e proseguito singolarmente dalla Francia. Poco noto è anche che in seguito l'Italia tornò sui suoi passi e decise di mettere in piedi una piccola forza nucleare basata su sottomarini a propulsione nucleare: anche questo programma però fu abbandonato dopo qualche anno, senza che fossero realizzati nè sottomarini nè testate nucleari. Ma si fece in tempo a costruire alcuni prototipi dell'Alfa, l'SLBM (missile balistico lanciato da sottomarino) che avrebbe dovuto essere istallato su quelle unità navali, e sperimentarli. Uno è sopravvissuto ed è conservato ancora oggi all'aeroporto militare di Cameri: la tecnologia sviluppata nel programma è stata in parte applicata alla progettazione dei missili spaziali successivamente sviluppati in ambito ESA.
A seguire due foto degli Alfa e un vecchio articolo di una rivista specializzata che ne parla nel dettaglio.