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Risultati per Tag 'Mozia'.
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Mozia era una splendida colonia fenicia, ricca ed elegante, ubicata su una piccola isola (ora chiamata di San Pantaleo) poco distante dalla costa della estremità occidentale della Sicilia. Diodoro Siculo diceva che Mozia era “costruita in maniera sommamente artistica per la moltitudine e la bellezza delle case, grazie alla ricchezza degli abitanti.” Lo testimoniano i resti delle poderose mura... ...delle tante torri e del kothon (piscina sacra o forse ricovero per le navi): I reperti più significativi della antica Mozia sono esposti in un piccolo museo ivi creato da Giuseppe Whitaker, membro di una ricca famiglia inglese proprietaria di importanti cantine a Marsala, appassionato studioso di scienze naturali, storia e archeologia, che a inizio del Novecento acquistò l’isola e vi condusse i primi studi sistematici. La bellezza e la ricchezza espresse da Diodoro Siculo sono bene testimoniate dalla statua del Giovane di Mozia (detto anche Efebo o Auriga).... ...e dalla “maschera ghignante” proveniente dal tofet, santuario fenicio-punico: Oggi l’isola che ospita i resti di Mozia e’ piuttosto incolta e disabitata. La laguna dello Stagnone che la circonda e’ uno splendido parco naturale. Molto caratteristiche le sue saline: Ma veniamo alla storia. Dopo la vittoria sugli Ateniesi nell’ambito della guerra del Peloponneso (che aveva visto scontrarsi Atene e Sparta con vittoria di quest’ultima e dei suoi alleati), Siracusa diventò la città più potente della Magna Grecia, cosa che la portò inevitabilmente allo scontro con Cartagine per la supremazia sulla Sicilia. Proprio a Siracusa emerse la figura del tiranno Dionisio che trasformò la città in una vera potenza mediterranea, dotata di un forte esercito con il quale si apprestò allo scontro coi Cartaginesi. Nell’ambito di questa lotta per la supremazia sull’isola, i Siracusani arrivarono a minacciare la città cartaginese di Mozia. Si era nel 397 a.C. e Mozia era una città fondamentale per i traffici cartaginesi proprio grazie alla sua posizione che consentiva facili collegamenti con la Sardegna, la Corsica, le isole Baleari e la Spagna. Dioniso di Siracusa, arrivato dinnanzi a Mozia, iniziò l’assedio. Come si è detto, la città si trova su una isoletta che allora era unita alla terraferma da una striscia di terra attraversata da una stretta strada, ancora visibile oggi sotto il pelo dell’acqua: I Siracusani dovettero attraversare questa lingua di terra, ma per dover trasportare le macchine d’assedio (Mozia aveva bastioni molto alti) dovettero impegnare tempo ad allestire terrapieni e durante queste operazioni vennero continuamente bersagliati dalle catapulte abilmente costruite degli abitanti. Nonostante ciò, i Siracusani arrivarono davanti ai bastioni. Ma, giunti lì, si accorsero che, essendo l’sola molto piccola e molto abitata, le case erano state costruite molto alte, più delle mura se non a volte delle torri. E proprio dai tetti di quelle case gli abitanti iniziarono a lanciare frecce incendiarie sugli assedianti che comunque non desistevano e si avvicinavano. Ecco le parole di Diodoro Siculo: “Taluni, all’udire i lamenti di mogli e figli, cercavano una morte da uomini piuttosto che vedere i loro figli in schiavitù. La fuga dalla città è impossibile, poiché interamente circondata dal mare che era controllato dal nemico. Ciò che più terrorizzava i fenici (gli abitanti di Mozia) e la maggior causa di disperazione era il ricordo della crudeltà che avevano usato contro i prigionieri greci e la prospettiva di soffrire di un simile trattamento. Non rimaneva loro altra scelta che combattere coraggiosamente e vincere o morire.” Nonostante ciò, i Siracusani riuscirono ad entrare in città, ma si accorsero che i cittadini non erano nelle strade, bensì asserragliati nei piani alti delle loro altissime case e quindi si trovarono nella necessità di costruire ponti di legno dalle loro torri d’assedio fino ai tetti delle abitazioni: "Combattendo sui ponti sospesi, [i siracusani] soffrivano molto a causa della strettezza del campo e per la disperata resistenza degli avversari, che avevano abbandonato ogni speranza di salvezza. Così alcuni perirono in scontri corpo a corpo e nello stesso momento ferivano ed erano feriti; altri, spinti dai fenici, cadevano dei ponti di legno e trovano la morte precipitando a terra." Alla fine, però, la superiorità dei Siracusani ebbe la meglio; la città fu occupata e iniziò il sistematico saccheggio delle abbondanti ricchezze, la distruzione degli edifici e il massacro di uomini, donne, bambini e vecchi che fu fermato però da Dionisio che preferì alla fine vendere come schiavi tutti gli abitanti superstiti di Mozia, tranne quelli di origine greca che, considerati traditori, furono crocifissi. L'anno successivo Mozia venne ripresa dai Cartaginesi, ma perse di importanza in conseguenza della fondazione di Lilibeo. Mozia, quindi, dovette essere quasi del tutto abbandonata. Questa e' la sezione di Storia e Archeologia, ma il nostro sito si chiama "La moneta". Quindi mi piacerebbe integrare la discussione con l'immagine di qualche moneta (se esiste) di Mozia o ad essa riferita. Mi affido quindi alla competenza degli abituali frequentatori di sezione per un eventuale contributo che sicuramente arricchirebbe la discussione (così come del resto ogni altro eventuale contributo specifico). Fonte: - M. Scardigli: Il viaggiatore di battaglie; UTET Ciao da Stilicho
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identificazione moneta Sicilia Occidentale
Ospite ha aggiunto un nuovo link in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Buongiorno a tutti... chiedo in anticipo scusa per la mia inesperienza! Non sono in grado di identificare e datare questa moneta. So che viene da Erice o Mozia o dintorni, il diametro è 2 cm e il peso è di 9 grammi. Purtroppo hanno cercato di pulirla con un coltellino, creando non pochi danni. Si presenta grigio scuro antracite e sul bordo, nel punto in cui è stata grattata di più, è grigio chiaro. Su un lato vedo chiaramente una testa di profilo, sull'altro non sono sicura del soggetto: io vedo un cavallo alato in posizione araldica (Pegaso?), il proprietario invece vede un granchio. Non riesco a identificare alcuna lettera. Infine, ho notato che non viene attratta dalla calamita. Spero che le info date siano sufficienti. Grazie mille a chiunque sia in grado di aiutarmi...- 44 commenti
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- Erice
- Sicilia Occidentale
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identificazione moneta Sicilia occidentale
Ospite ha aggiunto un nuovo link in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Buongiorno a tutti... chiedo in anticipo scusa per la mia inesperienza! Non sono in grado di identificare e datare questa moneta. So che viene da Erice o Mozia o dintorni, il diametro è 2 cm e il peso è di 9 grammi. Purtroppo hanno cercato di pulirla con un coltellino, creando non pochi danni. Si presenta grigio scuro antracite e sul bordo, nel punto in cui è stata grattata di più, è grigio chiaro. Su un lato vedo chiaramente una testa di profilo, sull'altro non sono sicura del soggetto: io vedo un cavallo alato in posizione araldica (Pegaso?), il proprietario invece vede un granchio. Non riesco a identificare alcuna lettera. Infine, ho notato che non viene attratta dalla calamita. Spero che le info date siano sufficienti. Grazie mille a chiunque sia in grado di aiutarmi...
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