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La medaglistca non è fatta solo di grandi artisti, di incisioni curate e perfette, di produzioni impeccabili ... esiste una medaglistica parallela nel periodo napoleonico, e non solo, fatta di ingenio, di sapersi arrangiare, di emissioni più o meno private di uomini (o donne) che con il loro entusiasmo e la loro memoria hanno voluto celebrare il "Còrso". Queste emissioni artigianali, fatte di idee e bulino e poco di più, sono molto rare e, per ognuna di esse si conoscono pochi esemplari. Raramente trovano rilievo nelle collezioni, ancor più raramente pubblicate in opere di riferimento. Sono generalmente considerate "fuori zecca" cioè emissioni private, e quindi di difficile catalogazione. Personalmente le trovo affascinate tanto quanto se non di più delle emissioni di zecca, con la loro perfezione ed i brillanti incisori che firmano il conio. Una delle poche produzioni che trova casa nell' opera di George-Julien Fellmann. Trésor de numismatique et de glyptique, etc. Collection des Médailles de l'Empire français, et de l'Empereur Napoléon. Parigi 1840 l'opera che per prima rappresenta le medaglie illustrandole "fotograficamente" e non disegnandole, è la medaglia che Vi descrivo. Si tratta del lavoro di lavorante al seguito dell'armata francese in Russia. La storia, o leggenda, vuole che il nostro abbia prodotto queste medaglie in Russia poco dopo la battaglia della Moscowa o di Borodino il 7 settembre del 1812. Una delle battaglie più cruente e sanguinose del ventennio napoleonico: 250.000 soldati tra i due schieramenti e 80.000 tra morti e mutilati; una carneficina, dove l'attacco frontale dei francesi trovò l'organizzata risposta dei cannoni russi. La vittoria fu di Napoleone, il generale Kuvuzov abbandonò il campo di battaglia dopo il furioso fuoco dell'artiglieria francese, ma a che prezzo. Ben vero che si apri la via di Mosca ai francesi, una strada che portò dritta alla fine dell'astro napoleonico in Europa. E' una battaglia ampiamente celebrata, anche in Italia, per l'utilizzo di reparti di cavalleria composti quasi esclusivamente da truppe formate nella penisola. Or dunque, parrebbe che per celebrare la vittoria nella piana di Borodino, e l'entrata a Mosca cinque giorni dopo dell'esercito francese, sia stata fusa e dorata una medaglia, cui si conoscono ad oggi tre o quattro esemplari solamente. Il calco della medaglia è stato ricavato da un'emissione di Lione del 1800 per il ristabilemento di Piazza Bellecour. La legenda poi incisa lettera per lettera al bulino. Oltre all'esemplare riprodotto sul TNE (Tresor Numismatique Empire) tavola LIII.9 proprietà del Dr. Burney, l'esemplare qui illustrato ex collezione Julius 2536 poi collezione privata svizzera, ed infine un terzo esemplare in collezione privata italiana. L'esiguità dell'emissione è facilmente intuibile dal lavoro che ha richiede sia la fusione, la doratura e l'incisione al bulino. La medaglia non è riportata dal Bramsen, e non è censita dal Diakov. Entrata dell' esercito francese a Mosca Parigi 1812, op.Chavanne fusione in bronzo gr. 36,552 - Ø 42,23mm [ 3,64mm D/ op. cfr Chavanne, L'ARMEE FRANCAISE ENTREE A MOSCAU LE XIIII SEPT.re M.D.CCC.XII. busto a sinistra del dell'Imperatore in abiti da Primo Console, sul taglio della spalla CHAVANNE F. Rv: op. -, BATAILLE / DE LA / MOSKWA / GAGNÉE PAR / LES FRANCAIS / LE VII SEPTEMBRE / M D CCC XII in serto di rami di quercia Contorno: liscio ↑ medaglia per fusione Bibliografia: Bramsen manca, Julius 2536 (this), Essling manca, TNE 53.9. Conservazione Molto Bella, di grande rarità ed interesse. Posa della prima pietra nella piazza Bellecour a Lione Lione 1800 op.Chavanne Bronzo gr. 46,05 Ø 43,18mm [3,77mm D/ op. Chavanne, A BONAPARTE VAINQUEUR ET PACIFICATEUR, busto in uniforme da generale a destra, nel troncato della spalla CHAVANNE F., in esergo LES LYONNAIS - RECONN: , Rv: op.-, LE X MESS.R / AN VIII / BONAPARTE / A POSÉ LA I. PIERRE / DE LA GRANDE PLACE / DE LYON / DETRUITE / EN L'AN II, in serto di rami di quercia legati con nastro alla base. Contorno: liscio ↑ medaglia per coniazione Bibliografia: Bramsen 59, Julius 832 (br), Esssling 845 (br), TNR LXXVIII.3, De Felissent 242, Conservazione: quasi Splendida di rarità non comune.
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