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MG Kroton: statere inedito dalla CNG e l'inizio della fase a doppio rilievo
dracma ha aggiunto un nuovo link in Monete greche: Sicilia e Magna Grecia
Una combinazione di coni crotoniati “possibly unpublished” viene segnalata dalla Classical Numismatic Group, Electronic Auction 380, lot 39, del prossimo 10/08/2016. Si tratta di uno statere (gr. 6,67; mm. 19) proveniente dalla collezione “Volteia” con i seguenti tipi: D/ QPO a d. Tripode su base lineare con sostegni conformati a zampe leonine e bacino sormontato da tre anse circolari di cui quella centrale maggiore delle laterali; sotto il bacino, due volute; tra i sostegni laterali, due volute. A s., chicco di grano. R/ QPO a d. Tripode su base lineare con sostegni conformati a zampe leonine e bacino sormontato da collo su cui si ergono tre anse circolari di cui quella centrale duplice e maggiore delle laterali; tra i sostegni laterali, duplici volute. A s., foglia d’edera. Gli editori della CNG datano il pezzo al 430-420 a.C. circa in base al confronto con HN 2113-19, tuttavia è possibile qualche ulteriore precisazione. Il simbolo del chicco d’orzo è certamente agganciabile a due serie contrassegnate da lettere (E, ME) che tuttavia presentano il simbolo al R/. La prima appare contrassegnata, al D/, da Herakles libans e leggenda OIKIMTAM con lettere arcaizzanti (san, iota a tre tratti); la seconda, da un’aquila ad ali chiuse stante su capitello ionico. Entrambe le serie si caratterizzano per una resa iconografica del tripode del tutto analoga a quella dello statere in esame (volute sotto il bacino e alla base del tripode) e per la posizione della leggenda (attestata nella forma QPOT) e del simbolo. NAC AG, Auction 13 (1998), 197 SNG Fitzwilliam IV, 763 Per quanto concerne il R/, caratterizzato dal simbolo della foglia d’edera, rilevante appare il confronto con le emissioni con aquila su testa di cervo/tripode con collo e foglia d’edera del tipo SNG ANS, 3, 350 non solo per la resa alquanto stilizzata del simbolo, quanto per la rappresentazione del tripode con collo segnato da solchi orizzontali, foggia delle anse e resa delle volute. Roma Numismatics Ltd., Auction VI - Session 2, 29/9/2013, lot 342 (ex Peus, 372, 30/10/2002, lot 71) Ulteriore elemento di confronto è rappresentato dall’iconografia del tripode su una serie di divisionali (trioboli e dioboli) con octopus al R/. CNG, 102, 18/5/2016, lot 78 (ex coll. AG Collection; ex Lanz, 72, 29/5/1995, lot 108) Terminata la fase incusa, che a Crotone si snoda per circa un secolo (ca. 530/25-435/30 a.C.), la nuova tecnica a doppio rilievo si inaugura, seguendo Rutter, con le due serie contraddistinte da Herakles oikistas (ultimo quarto del V sec.) a cui seguirebbero le emissioni con Aquila/tripode che interrompono il pressoché rigido abbinamento Tripode/Tripode (o, successivamente, Tripode/Aquila) che aveva accompagnato la monetazione crotoniate fin dagli esordi. Mi chiedo, pertanto, se la moneta in esame, proprio per la ripetizione dello stesso tipo su entrambi i lati, non costituisca una delle prime - se non la prima - emissioni prodotte con la nuova tecnica a doppio rilievo prima che il nuovo tipo dell’aquila contrassegni in modo stabile il D/ di tutte le serie successive. In tal caso si potrebbe pensare ad una datazione prossima alla fine degli incusi e restringere la forchetta cronologica agli anni immediatamente successivi al 435/30 a.C. -
MG Una discutibile "alleanza"
dracma ha aggiunto un nuovo link in Monete greche: Sicilia e Magna Grecia
È recentemente apparso sul mercato antiquario un nominale eneo di Crotone datato dopo il primo quarto del IV secolo a.C. e contrassegnato dai seguenti tipi: D/ Tripode, KPO R/ Chicco, MET CNG 115, 16.09.2020, 23 BRUTTIUM, Kroton. Circa 375-325 BC. Æ (11.5mm, 1.74 g, 11h). Alliance issue with Temesa. Tripod; KP-O flanking / Barley grain; T-EM (retrograde) flanking. CNG 53, lot 82 var. (legends), otherwise unpublished, but cf. Rutter, South, pl. 33, 11 and HN Italy 2204 for a similar, but earlier, issue. Dark green patina. VF. Extremely rare. From the Martinez Collection, purchased at the Verona Numismatic Conference, September 2005. Nella scheda informativa l’esemplare viene ricondotto ad un’alleanza (!) tra Crotone e Temesa (!) quest'ultima identificata dalla legenda presente al rovescio, considerata retrograda e letta pertanto nella forma TEM (!). Viene poi evidenziata la sostanziale unicità del pezzo se si escludono esemplari affini per tipologia (ma non sul piano epigrafico) apparsi sul mercato antiquario (e.g. CNG 53, 15.3.2000, 82) o presi in esame da Rutter (Rutter 1979, pl. 33, 11 e HN 2204). Un riesame degli elementi interni della moneta, congiuntamente ad un più ampio spoglio bibliografico, consente di apportare alcune puntualizzazioni. a) Le legende presenti su ambo i lati presentano disposizione e ductus speculari. Entrambe si compongono di tre lettere di cui le prime due contigue e disposte su un lato del tipo mentre l’ultima distanziata e collocata sul lato opposto (KP-O al D/ e ME-T al R/). Ne consegue che se la legenda del D/ deve inequivocabilmente leggersi KPO, quella del R/ va interpreta necessariamente come MET più che TEM. La forma TEM (riconducibile a Temesa), benché notoriamente attestata, compare in epoca ben più antica del IV secolo, investendo peraltro solo il metallo prezioso (AR). Né la frammentarietà delle fonti storiche e della documentazione archeologica conserva memoria dell’ipotizzata alleanza Crotone-Temesa nel secondo quarto del IV secolo a.C. b) Allo stato attuale della documentazione la moneta risulta effettivamente un unicum e pertanto di non facile inquadramento cronologico. Qualche osservazione è tuttavia possibile. Sia Metaponto che Crotone emettono monete in bronzo contrassegnate da tripode/chicco. Per Metaponto, in particolare, le serie interessate (figg. 1, 2) sono quelle del tipo HN 1638 (= Johnston 1989, 2), datate nell'ultimo quarto del V secolo a.C., il cui livello ponderale abbraccia valori compresi tra 2.4 e 1.5 gr.: D/ Tripode, MET R/ Chicco, HE o TE (figg. 1-2) Fig. 1 - Savoca Numismatik, 9th Blue Auction, 25.8.2018, 33 (erroneamente attribuita a Crotone; gr. 2, 36) Fig. 2 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 17, 4.10.2005, 49 (gr. 2,19) Gli esemplari, diversificati dalle sigle sul R/, appaiono omogenei sotto il profilo iconografico per la resa del tripode con anello centrale di grosse dimensioni e anse laterali rese di profilo. Ad essi possono aggiungersi i pezzi illustrati da Attianese provenienti dal commercio antiquario (Attianese 2005, 121-122, nn. 8-9) che per elementi iconografici, epigrafici (sigla TE al R/) e ponderali - gr. 2,20; gr. 1,60 (consunta) - sembrerebbero riferibili alla zecca metapontina più che a quella crotoniate. Per Crotone la situazione appare più complessa. Gli esemplari con tripode/chicco (Rutter 1979, gruppo III; Taliercio 1993, fase 1. III; HN 2204), appaiono ascrivibili alla più antica fase della monetazione in bronzo crotoniate (ca. 420-410/5 a.C.), contraddistinta dall'uso del koppa arcaico (fig. 3). L’esiguità dei pezzi finora noti (2 ess.: gr. 1,73; 1,04) non consente di definire con certezza il livello ponderale che, in ogni caso, appare più basso rispetto a quello degli esemplari di Metaponto con analoga tipologia, come sembrerebbe documentare il pezzo recentemente apparso sul mercato antiquario (fig. 4: gr. 1,68). Fig. 3 - Rutter 1979, pl. XXXIII, 11 (gr. 1,73) Fig. 4 - Auktionshaus H. D. Rauch GmbH, E-Auction 35, 17.9.2020, 53 (gr. 1,68) Questi elementi, benché non esaustivi e ancorati all'esigenza di una base statistica più ampia, consentono forse di meglio precisare la cronologia dell’esemplare KPO-MET. Se da un lato la presenza del kappa esclude per CNG una collocazione nelle fasi iniziali della produzione enea, dall'altro anche la datazione al 375-325 presenta alcune criticità. Le serie collocate da Rutter in questo ambito temporale (HN, 2211-2216), corrispondenti alla terza fase della classificazione proposta dalla Taliercio, differiscono dalla moneta in esame sia per elementi tipologici (testa di Athena/aquila su testa di cervo; Aquila stante o su testa di ariete/tripode con alto collo) ed epigrafici (presenza di lettere e sigle), sia per il livello ponderale decisamente più elevato (da gr. 26 a gr. 3 circa). A ciò si aggiunge la presenza di un duplice etnico, che costituisce un elemento di originalità all'interno della monetazione enea della polis e che non trova alcun riscontro all'interno delle serie citate. Affinità tipologiche ed epigrafiche si rilevano invece con alcune serie di stateri in argento, talora legati da incroci di conio, contrassegnati dall’Herakles oikistàs (fig. 5) o dai tipi tripode/tripode (fig. 6) e Aquila su capitello ionico/tripode (figg. 7-8), sia per la costante presenza del chicco, sia per la comparsa di lettere e sigle (E, ME). La moneta con Herakles OIKIMTAM (oikistàs) si rivela di particolare interesse in quanto il conio di D/ è lo stesso che batte alcuni esemplari con Apollo e Python (fig. 9), datati da Stazio nel periodo della spedizione ateniese in Sicilia (Stazio 1984, 386 s.), dove però la legenda del R/ - KPOTON - documenta la progressiva ma non ancora definitiva transizione all'alfabeto ionico. Fig. 5 - CNG, MbS 58, 19.9.2001, 84 Fig. 6 - CNG, E-A 380, 10.8.2016, 39 Fig. 7 - Gemini, LLC, III, 9.1.2007, 44 Fig. 8 - RN, 18, 29.9.2019, 491 Fig. 9 - CNG, E-A 472, 15.7.2020, 474 Se pertanto le corrispondenze sul piano tipologico ed epigrafico non sono casuali, si potrebbe proporre per la moneta di bronzo con tripode, KPO/chicco, MET un inquadramento tra lo scorcio del V secolo ed il primo decennio del IV, nel periodo immediatamente successivo al momento iniziale della produzione enea della città (gruppi I-II Rutter: 420-410/05 a.C.). Restano ovviamente da indagare le motivazioni che indussero Crotone a riprodurre in questo periodo tipo (chicco) e legenda (MET) propri di un’altra città e l’unicità del pezzo impone le dovute cautele in proposito. Si può tuttavia osservare che agli esordi della monetazione in bronzo sia Crotone che Metaponto non sembrano esenti da consonanze sul piano tipologico: Crotone adotta un tipo (chicco) proprio di Metaponto, che a sua volta riprende il tripode (crotoniate?) su serie databili nell’ultimo quarto del V secolo (HN 1637-1638 = Johnston 1989, 1-2; fig. 10). Tali serie, assegnate a Metaponto da Rutter e Johnston, vengono invece attribuite a Crotone da Attianese (2005, 334-338) che ipotizza un’alleanza tra le due città “verso la seconda metà del IV secolo per rapporti non solo politici, ma tanto più economici e commerciali” (p. 338). Fig. 10 - BFA, E-a 73, 14.9.2019, 131 (gr. 4,06) Per concludere una considerazione di ordine metodologico. La compresenza di tipi (e/o legende come nel caso dell’es. CNG) riferibili a città diverse sulla stessa moneta non si traduce, sic et simpliciter, in un’“alleanza” tra due centri. Tanto più che il tripode raffigurato sulle serie enee metapontine del tipo HN 1637-8 (fig. 9), proprio per l’assenza di etnico, non necessariamente costituisce un esplicito riferimento a Crotone. Potrebbe ad esempio sottintendere un richiamo ad Apollo, quest’ultimo peraltro raffigurato sul D/ di una serie bronzea di Metaponto e richiamato al R/ proprio dal tripode associato al tipo e alla legenda di metapontini (fig. 11). Fig. 11 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 30, 28.5.2009, 11 Bisogna, pertanto, prestare la dovuta attenzione nell'interpretazione storica del dato numismatico, soprattutto in assenza di opportuna documentazione storiografica e/o quando non si dispone di solidi ed incontrovertibili elementi di giudizio. Nel caso dell’esemplare a legenda KPO-MET poi, anche a voler seguire (dubitativamente) l’ipotesi dell’“alleanza”, andrebbero definiti tempi e modi della stessa, peraltro un contesto, quale quello proposto dai compilatori (375-325 a.C.), segnato dall'occupazione dionigiana di Crotone e da una serie di eventi destabilizzanti per la città. Riferimenti: Attianese 2005 = P. Attianese. Kroton. Le monete di bronzo, Soveria Mannelli 2005 HN = N.K. Rutter et alii, Historia Numorum. Italy, London 2001 Johnston 1989 = A. Johnston, The Bronze Coinage of Metapontum, in G. Le Rider (cur.), Kraay-Mørkholm essays. Numismatic studies in Memory of C.M. Kraay and O. Mørkholm, Louvain-la-Neuve 1989, 121-136. Rutter 1979 = South Italy and Messana, in Le origini della monetazione di bronzo in Sicilia e in Magna Grecia, Atti del VI Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici di Napoli - Napoli 1977, Roma 1979, 193-223 Stazio 1984 = A. Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone, Atti del XXIII Conv. di Studi sulla Magna Grecia (Taranto-Crotone 1983), Taranto 1984, 369-398. Taliercio 1993 = M. Taliercio Mensitieri, Problemi della monetazione in bronzo di Crotone, in A. Mele (cur.), Crotone e la sua storia tra il IV e il III secolo a.C. (Napoli 1987), Napoli 1993, 111-129. -
MG Inedito diobolo crotoniate?
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L’ampia gamma di materiale numismatico offerto dal mercato antiquario continua a sottoporre all'attenzione di studiosi e appassionati nuovi ed interessanti esemplari. È il caso dell’unicum rappresentato dal divisionale in argento battuto da RN. D/ Tripode con collo sormontato da tre anse di cui la centrale di prospetto e le laterali di profilo. Bordo lineare. R/ Testa d’aquila volta a d.; in basso, . Bordo lineare. AR; gr. 0,72; mm. 10; 9h Roma Numismatics Ltd, E-Sale 55, 18/4/19, 94 (from the inventory of a European dealer) L’esemplare viene attribuito dai compilatori – con riserve – alla zecca di Crotone per motivi essenzialmente tipologici, benché nella scheda a corredo dell’esemplare venga opportunamente segnalata l’unicità del pezzo (Possibly Unique, apparently unpublished in the standard references, no other examples on CoinArchives). In effetti l’accoppiamento tripode/testa d’aquila non risulta attestata all’interno delle emissioni argentee della città mentre contraddistingue una serie in bronzo che per dettagli iconografico-stilistici e dati di rinvenimento sembra collocarsi nell’ultimo quarto del V secolo a.C. (P. Attianese, Kroton. Le monete di bronzo, Soveria Mannelli 2005, 118; Rutter, HN, 2203; M. Taliercio Mensitieri Problemi della monetazione in bronzo di Crotone, in A. Mele cur., Crotone e la sua storia tra IV e III secolo a.C., Napoli 1993, fase I, gruppo III; N.K. Rutter, South Italy and Messana, in Le origini della monetazione di bronzo in Sicilia e in Magna Grecia, Atti del VI Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici di Napoli-Napoli 1977, Napoli 1979, gruppo II). Ben 18 esemplari provengono dal ripostiglio di Gizzeria (IGCH 1913) in associazione con divisionali in AR e AE di Metaponto, Thurii, Velia, Rhegium, Terina e Messana (M. Taliercio Mensitieri, Ripostiglio di Gizzeria, in E. Spagnoli-M. Taliercio Mensitieri, Ripostigli dalla piana lametina, Soveria Mannelli 2004, 195 ss.). Rutter Group II, Gizzeria hoard 1 of 18, pl. XXXIII 10 (www.magnagraecia.nl/coins/Bruttium_map/Kroton_map/jpgs/KroRutter_II_ha.jpg) Per quanto concerne la definizione del nominale, se l’attribuzione a Crotone risulta corretta, il peso di gr. 0,72 all'interno del sistema acheo-corinzio dovrebbe corrispondere al valore del diobolo. Alquanto singolare la presenza della lettera gamma sui divisionali, benché essa non risulti estranea alla monetazione crotoniate, come si evince dalla sua attestazione su stateri inquadrabili nella prima fase a doppio rilievo (440/30-420 a.C.). SNG ANS, 320 -
MG Un inedito emiobolo di Crotone
dracma ha aggiunto un nuovo link in Monete greche: Sicilia e Magna Grecia
Un’interessante frazione d’argento inedita è apparsa nell’asta CNG, 102, 18/5/2016, lot 80 (ex NAC, E, 4/4/1995, 2126 ex AG Collection): D/ Crescente lunare; a s., K R/ H Emiobolo AR, mm. 6.5, gr. 0,14 Ca. 400-350 a.C. Gli editori della CNG individuavano il centro di emissione nel Brutttium e in particolare a Crotone sulla base della corrispondenza del tipo del R/ con HN 2188, del quale Rutter cita un solo esemplare riprodotto da Garrucci (tav. CX, 14), identificandolo come emiobolo. Nella classificazione proposta dall’HN (p. 172), l’esemplare si inquadra nella prima metà del IV secolo a.C., collocandosi al margine di un gruppo di frazionali in argento battuti su quattro tagli diversi (triobolo, obolo, tetartemorion, emiobolo), a cui è possibile aggiungere alcune varianti non rilevate da Rutter. GRUPPO A Nominale: Triobolo (HN 2185) 1. D/ KPO a s. Tripode con anello centrale su linea perlinata; a d., foglia. R/ Fulmine; a s., astro; a d., aquila retrospiciente su colonna ionica 2. D/ KPO a s. o a d. Tripode su linea perlinata; a d. o a s., foglia. R/ Fulmine; a d. o a s., astro; a d. o a s., aquila retrospiciente su colonna ionica GRUPPO B Nominale: Obolo (HN 2186) 1. D/ K-P-O. Tripode con alto collo. R/ K-P-O. Tre crescenti lunari 2. D/ KPO a s.. Tripode c.s.; a d., spiga (nn. 2-3) R/ K-P-O. Tre crescenti lunari 3. D/ Tripode c.s.; a s., B R/ Tre crescenti lunari Si ricorda la presenza della medesima lettera sui nominali di alto taglio con Hera Lakinia/Herakles: GRUPPO C Nominale: Tetartemorion (1/4 obolo; HN 2187) D/ K-P. Tripode con collo. R/ lettere pi e tau GRUPPO D Nominale: Emiobolo (HN 2188) D/ Tripode R/ H Un esemplare di gr. 0,99 (!!) con i medesimi tipi “rinvenuto in agro di Isola Capo Rizzuto” nel Novembre 1991” è illustrato da P. Attianese, Kroton. Ex Nummis Historia, Settingiano 1992 , p. 84 n. 87, ma il dato non appare controllabile. Riassumendo: abbiamo 4 nominali identificati dalla progressiva degradazione ponderale oltre che dalla riduzione del modulo: a) Triobolo: 8+ ess. p. max: gr. 1,18 p. min.: gr. 0,89 p. medio: gr. 1,01 mm. 13-12 b) Obolo: 4 ess. p. max: gr. 0,50 p. min.: gr. 0,37 p. medio: gr. 0,44 mm. 10-8,5 c) Tetartemorion (1/4 obolo): 2 ess. p. max: gr. 0,36 p. min.: gr. 0,25 p. medio: gr. 0,30 mm. 9,4-9 d) Emiobolo: 3+ ess. p. max: gr. 0,20 p. min.: gr. 0,14 p. medio: gr. 0,17 mm. 6,5-6 I dati pondo-metrici dell’esemplare della CNG (mm. 6,5; gr. 0,14) risultano pienamente compatibili con quelli degli emioboli crotoniati del gruppo D, all’interno del quale trova pregnante collocazione anche la scelta dei tipi, per la corrispondenza della lettera che contrassegna il R/ (H), plausibilmente interpretata come iniziale del nominale (emiobolo). Si aggiunge la presenza della lettera K, certamente iniziale dell’dei crescenti lunari al D/, ampiamente attestati, a Crotone, nel repertorio figurativo del metallo prezioso (AR) e di quello vile (AE). -
Buongiorno a tutti, I've recently bought a nomos of Kroton during an auction (see picture attached). 30mm, 7,26 gr., 12h. This stater should belong to the first issues of the polis of Kroton. It is very similar to the SNG Cop 1736 but I could'nt find any coins struck by the same dies. I've searched in the collection of the BnF (cabinet des médailles), in the SNG uk, in the SNG Cop... but without success. Unfortunately, I don't have (yet) the SNG ANS nor the study of Attianese and couldn't check in these publications... Could someone help me to find a die match (and check in these books)? Grazie in anticipo! My coin is also visible here: http://coins.ha.com/itm/ancients/greek/ancients-bruttium-croton-ca-530-500-bc-ar-stater-or-nomos-30mm-721-gm-12h-/a/3042-32019.s?type=bidnotice-confirm Kroton_stater.bmp
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