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Risultati per Tag 'Inghilterra'.
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Nuova serie di monete britanniche - Re Carlo III
vathek1984 ha aggiunto un nuovo link in Monete Estere
Non so se avevate notato che è appena uscita la nuova serie di monete britanniche, la prima per Carlo III. https://www.royalmint.com/annual-sets/2023/definitives/king-charles-iii-definitives-2023-brilliant-uncirculated-coin-set/ Dopo la morte di Elisabetta II erano state già emesse alcune monete con l'effige del nuovo sovrano, in particolare, già alla fine del 2022, i primi 50 pence per la normale circolazione. Ma questa è la nuova serie ufficiale che andrà a sostituire l'ultima di Elisabetta II, quella per intenderci con lo stemma riprodotto a pezzi sui vari tagli, tipo puzzle, che personalmente ho sempre trovato molto carina nel saper fondere la tradizione con una idea di base fortemente innovativa. La foto è della nuova moneta da 1 pound, invece se cliccate sul link sopra si vedono anche gli altri tagli. Che cosa ne pensate? Vi piacciono? Da notare che, pare solo per il 2023, di fianco alla testa del sovrano sul diritto vi è una minuscola coroncina a ricordare l'avvenuta incoronazione del nuovo re. -
Forse la prima "porta" per gatti risalirebbe a 400 anni fa...
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
La prima "porta per gatti" al mondo? Risale a 400 anni fa e la inventò un vescovo inglese Il foro del maestoso portale della cattedrale di Exeter, capoluogo della contea inglese del Devon e tra le città più antiche del Regno Unito, potrebbe essere la gattaiola (porta per gatti) più vecchia del mondo. La porta risale a più di 400 anni fa e il buco in questione conduce a una cavità in cui si trova un grande orologio. Diane Walker, storica della cattedrale e autrice di diverse pubblicazioni, ha detto che il vescovo aveva fatto praticare il foro per consentire al suo gatto di "catturare i topi ". "Questa porta si porta dietro un sacco di leggende associate ad essa - conferma Walker - c’è un documento che dice che all’epoca c'è stato un pagamento di otto pence per un falegname che venne a praticare il taglio per il vescovo Cotton, e l’alto prelato arrivo qui nel 1598". Sugli antichi registri, inoltre, si dice che lo spazio interno era stato scavato nel 1376 per installare l'orologio e che i roditori erano attratti nella cattedrale dal grasso animale usato per lubrificare il segnatempo. Altri documenti dell’epoca, mostrerebbero che i gatti erano addirittura sul libro paga della cattedrale. "Tra il XIV e XV secolo - riprende la studiosa - sono presenti sui registri della cattedrale pagamenti di 13 pence e occasionalmente di 26 pence per il gatto. Non sappiamo se si tratta di razioni doppie perché avevano svolto un buon lavoro di bonifica ratti o se in realtà ce n’era più d’uno. Ci sono probabilità che esistano altre cat-flap in antiche porte e portali che non hanno avuto però una registrazione storica di quando sono stati ritagliati, per cui pensiamo che quello di Exeter sia il primo del genere”. https://www.lastampa.it/la-zampa/2023/09/16/news/gattaiola_piu_vecchia_mondo_scoperta_inghilterra-414559987/ -
CORPUS OF EARLY MEDIEVAL COIN FINDS and SYLLOGE OF COINS OF THE BRITISH ISLES
Vel Saties ha aggiunto un nuovo link in Monete dei Regni Barbarici
Sperando di fare cosa gradita mi sono imbattuto in questo meraviglioso progetto. Mentre in Italia si passa amenamente il tempo in altro modo, in UK hanno trovato tempo e finanziamenti per questo progetto in cui si pubblicano i ritrovamenti monetali altomedievali su suolo britannico oltre ad una checklist dei depositi di monete dalle isole britanniche, c.450-1180 -> https://emc.fitzmuseum.cam.ac.uk/ EMC (The Corpus of Early Medieval Coin Finds) è un progetto con sede presso il Fitzwilliam Museum di Cambridge che registra singoli ritrovamenti di monete datate tra il 410 e il 1180 d.C. SCBI (la silloge delle monete delle isole britanniche), che è sostenuta dalla British Academy, pubblica, invece, monete nelle collezioni dei musei in Gran Bretagna e in molte altre parti del mondo. Corpus di reperti numismatici altomedievali Il database EMC è nato da iniziative individuali per registrare singoli ritrovamenti di monete del periodo 410-1180 d.C. da parte di DM Metcalf, Mark Blackburn, Mike Bonser e altri. La crescita nell'uso dei metal-detector durante gli anni '70 e '80 ha portato a un rapido aumento del numero di tali ritrovamenti, e nel 1987 gli sforzi per registrarli sono stati consolidati con l'istituzione di un 'Coin Register' annuale, stampato nel British Numismatic Rivista. Un decennio dopo, Mark Blackburn, custode di monete al Fitzwilliam Museum di Cambridge, ha avviato un progetto che avrebbe unito i punti di forza del "Coin Register" e di altre pubblicazioni di reperti di monete con la portata e la flessibilità di Internet. Con il sostegno finanziario del Leverhulme Trust, nel 1996 ha fondato il Corpus of Early Medieval Coin Finds (EMC), con sede nel Dipartimento di monete e medaglie del Fitzwilliam Museum. Il sito Web EMC è diventato accessibile al pubblico nel 1997 e il database iniziale dei reperti includeva oltre 6.000 record entro il 2001. Il database EMC ora contiene più di 12.000 record provenienti da tutta l'Inghilterra e il Galles. Continua a crescere al ritmo di 300-400 nuove monete scoperte all'anno. Silloge delle monete delle isole britanniche Il progetto British Sylloge fu proposto per la prima volta nei primi anni '50 da Christopher Blunt e altri membri delle Società Birtish e Royal Numismatic. Fu formato un comitato informale sotto la presidenza dello storico Sir Frank Stenton, che nel 1956 ne ottenne l'ammissione come comitato della British Academy. Il primo volume, sulle monete anglosassoni nel Fitzwilliam Museum, Cambridge è stato pubblicato dalla British Academy nel 1958. Da allora ha pubblicato oltre 70 volumi. Lo scopo della serie è pubblicare cataloghi dettagliati e completamente illustrati di monete delle isole britanniche in collezioni britanniche e di altro tipo. I volumi spaziano dalle monete britanniche preromane ai gettoni del XVII secolo, con una copertura più dettagliata della monetazione anglosassone. Le collezioni registrate comprendono quelle di oltre duecento musei nazionali, universitari e provinciali in Gran Bretagna e Irlanda e di musei in Scandinavia, Germania, Polonia, Lettonia, Estonia, Russia e Stati Uniti d'America. La forma digitalizzata di SCBI è stata creata come complemento al database EMC all'inizio degli anni 2000, sulla base del materiale dei primi 50 volumi che risalgono al periodo c. 410-1180. Le monete dei volumi successivi verranno aggiunte al database nel prossimo futuro. L'importanza dei singoli reperti I ritrovamenti singoli sono monete che si pensa siano state perse individualmente, presumibilmente per caso, mentre circolavano di mano in mano. Sono quindi molto diversi dai depositi di monete, che è più probabile che siano il risultato di una deliberata selezione e occultamento. I tesori gettano una luce importante su quali monete potrebbero essere disponibili in una volta e sulle reazioni alle crisi militari e di altro tipo, ma sono un indicatore molto meno affidabile della forma complessiva dell'economia monetaria. I reperti singoli rappresentano una finestra su dove e come il denaro coniato veniva utilizzato nell'alto medioevo. Questo corpo di materiale è diventato irriconoscibile sin dalla prima diffusione del metal detector negli anni '70. Prima di allora, la comparsa di un'unica nuova moneta altomedievale attraverso un ritrovamento fortuito o uno scavo archeologico era un evento degno di una pubblicazione dedicata. Ora, centinaia di monete di questo periodo vengono alla luce ogni anno. Sono segnalati volontariamente da numerosi utenti di metal detector in Inghilterra e Galles, che conoscono il valore di contribuire con le loro scoperte al database, in modo che possano essere consultati dai ricercatori e dal pubblico in generale. I cercatori sono incoraggiati a fornire quanti più dettagli sulla posizione e sul contesto delle loro scoperte con cui si sentono a proprio agio, e dovrebbero tenere presente che alcune informazioni possono essere registrate privatamente senza essere rilasciate al pubblico. Preso da solo, un singolo ritrovamento ha ben poco da dire. Ma quando migliaia di persone possono essere censite attraverso il database EMC, è possibile raggiungere nuove importanti conclusioni sulla forma mutevole dell'economia altomedievale. È grazie ai singoli ritrovamenti che si può identificare un notevole aumento nella scala della monetazione inglese nel periodo che va dal 680 al 750 circa. perso molto ampiamente. Sulla base dei singoli ritrovamenti, questo è emerso come il periodo più ricco di uso della moneta nell'area tra il 400 e il 1200 circa. I singoli ritrovamenti hanno anche rimodellato la comprensione della geografia dell'uso della moneta. È ora possibile rintracciare in dettaglio i diversi modelli di circolazione di vari tipi di monete, o di monete di particolari città di zecca nel X secolo e oltre. I reperti singoli hanno portato alla ribalta una categoria completamente nuova di contesto di ricerca: il cosiddetto "sito produttivo". Questo è un termine coniato dai numismatici per riferirsi a una serie di luoghi (principalmente nell'Inghilterra orientale) che hanno prodotto un gran numero di reperti singoli e altri oggetti metallici nelle immediate vicinanze, ma che non si pensa rappresentino un tesoro disperso. Piuttosto, si ritiene che fossero luoghi in cui le monete venivano utilizzate in modo particolarmente intenso. Le scoperte fatte dai rilevatori in "siti produttivi", segnalate a EMC e ad altri database, hanno aperto la strada a ulteriori indagini archeologiche e storiche, spesso con risultati drammatici. A Torksey nel Lincolnshire, un certo numero di rilevatori che lavorano da diversi decenni hanno recuperato una grande quantità di materiale altomedievale, tra cui monete di origine inglese, franca e araba, pezzi di hack-silver e hack-gold, pesi e molto altro ancora. Si ritiene che i campi in cui sono avvenuti questi ritrovamenti siano ora il sito di un accampamento dove la "Grande Armata" vichinga trascorse l'inverno dell'873/4. A Rendlesham nel Suffolk, vicino al famoso antico cimitero anglosassone di Sutton Hoo, i ricercatori hanno scoperto nel corso di molti anni un vasto assemblaggio di monete d'oro e d'argento del settimo e ottavo secolo e altri oggetti associati. Grazie ai successivi rilievi e scavi, questi ora costituiscono una parte importante nella comprensione di un importante sito reale, nel progetto finanziato da Leverhulme Lordship and Landscape in East Anglia AD 400−800: Man mano che il corpo dei dati single find si espande, continua a stimolare nuove ricerche. Altre linee di approccio produttive hanno incluso l'esame delle potenziali distorsioni nei dati, sia a livello locale che nazionale; confronti tra dati sul tesoro e reperti singoli; e la relazione tra i ritrovamenti di monete e vari aspetti della documentazione storica, come la distribuzione della ricchezza nel Domesday Book o il verificarsi di incursioni vichinghe note o toponimi in antico norvegese.- 4 commenti
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Trovata moneta d'oro di Edoardo III risalente al 1356-1361
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Altre Monete Medievali
Un appassionato di metal detector ha trovato, in queste ore, una moneta d’oro medievale in un campo agricolo di Wingfield, un villaggio del Sud-Ovest dell’Inghilterra. Il recto della moneta medievale @ Titolare dei diritti: Salisbury and South Wiltshire Museum “La moneta – dicono gli archeologi – è un mezzo nobile d’oro medievale di Edoardo III risalente al 1356-1361 d.C. (serie G Quarta monetazione periodo pre-trattato). Essa – nella foto, sopra – reca la scritta EDWAR DEI G REX ANGL (Edoardo, per Grazia di Dio, re dell’Inghilterra, ndr.) e raffigura il re in piedi, frontalmente, su una nave. È incoronato e indossa l’armatura, e tiene nella mano destra una spada e nella sinistra uno scudo inquartato con le armi dell’Inghilterra e della Francia”. Il verso della moneta medievale @ Titolare dei diritti: Salisbury and South Wiltshire Museum Nel verso la moneta – che fu battuta tra il 1356 e il 1361 e che potete osservare nell’immagine qui sopra – reca l’iscrizione del primo salmo biblico penitenziale – DOMINE [NE IN FV]RORE TVO ARGVAS ME. L’invocazione completa del salmo è “Domine, ne in furore tuo arguas me: neque in ira tua corripias me” che viene così tradotta in italiano: “Signore, non mi riprender con furore, / e non voler correggermi con ira, / ma con dolcezza e con perfetto amore”. La scritta è iconograficamente completata da una croce fiorita con un giglio che fiorisce all’estremità di ogni lembo e al centro un vano ornato (contenente l’iniziale del re). “In ogni angolo figura un leone passante, guardante, con sopra una corona” – proseguono gli archeologi – il tutto entro una treccia di otto archi. La moneta fu battuta dalla Zecca di Londra”. La moneta pesa 2,92 grammi e ha un diametro di 24,1 millimetri. Sotto il profilo semantico l’oggetto, attraverso le parti alfabetiche e quelle iconografiche rappresenta la potenza del Re, scelto da Dio, e il suo timor di Dio, quasi che il sovrano riconoscesse che la sua azione politico-militare potrebbe non inserirsi nel dettato biblico. La croce gigliata, al di là delle ricorrenze araldiche, risulta come una sorta di omaggio compensativo al Signore stesso. Il reperto, dopo l’osservazione da parte degli esperti e l’indicazione del luogo del ritrovamento è stata riconsegnata al cercatore, che la conserverà fino al momento in cui, con certezza, il reperto sarà dichiarato tesoro. A quel punto enti pubblici potranno acquistare il reperto a prezzi di mercato, quindi a un valore non svalutato dall’interesse pubblico. I proventi della vendita saranno divisi tra il cercatore e il proprietario del campo in cui è avvenuta la scoperta. https://www.stilearte.it/tra-le-zolle-di-un-campo-agricolo-trova-una-moneta-doro-del-trecento-il-significato-delle-figure-e-delle-iscrizioni/ -
Ritrovato un anello della famiglia di Anna Bolena ?
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
Passeggiando con metal detector vicino a un palazzo antico trova un anello della famiglia di Anna Bolena L’appassionato di metal detector che ha trovato il gioiello. Sullo sfondo il palazzo di campagna appartenuto alla famiglia di Anna Bolena. Qui lei fu ospitata con il re alcuni giorni. A destra l’anello di famiglia trovato nel campo Ashley Solly, appassionato inglese di ricerche di superficie, stava passeggiando con il proprio metal detector in un campo, nei pressi del palazzo appartenuto ai familiari regina Anna Bolena – divenuta poi moglie di Enrico VIII – con l’idea di mettere alla prova la propria strumentazione di rilevamento. Certamente non avrebbe mai sperato in tanto, quando il rilevatore ha segnalato la presenza di metallo. Solly ha estratto l’utensile da giardinaggio che porta con sé e ha rimosso una minuscola porzione di terreno. Nel terriccio scuro di humus brillava un oggetto d’oro. Straordinario. Un anello antico, con un sigillo ed elegantissime decorazioni a livello di smalti. Ashley Solly ha avvisato il coroner. Si è mosso il British Museum che ha confermato che l’anello è un prezioso oggetto del Cinquecento, probabilmente appartenuto alla famiglia di Anna Bolena. Lo stemma è inequivocabile, per risalire alla famiglia. Quindi si ritiene che l’oggetto sia stato perso circa 500 anni fa dal padre o dal fratello di Anna Bolena. Anna Bolena in un ritratto d’epoca Anna Bolena è stata regina consorte d’Inghilterra e Irlanda, dal 1533 al 1536, come seconda moglie di Enrico VIII Tudor. Fu madre della futura regina Elisabetta I . Il suo matrimonio con Enrico VIII fu causa di considerevoli sconvolgimenti politici e religiosi che diedero origine allo Scisma anglicano. Dal matrimonio non nacquero figli maschi. Così, anche per questo motivo, Enrico VIIII decise di ripudiare Anna, prendendo un’altra moglie. Anna Bolena fu poi accusata di alto tradimento con il fratello e presunti amanti, rinchiusa nella torre di Londra e giustiziata. Il prezioso oggetto – che è stato valutato 40mila sterline – viene esposto in questi giorni per la prima volta all’Hampton Court Palace, palazzo reale situato nel distretto londinese di Richmond upon che fu proprio una delle residenze preferite di Enrico VIII. Il castello è aperto al pubblico e costituisce una delle maggiori attrazioni turistiche della zona. “L’anello con sigillo d’oro viene esposto nella magnifica Sala Grande – dicono i responsabili del castello-museo – Esso è stato scoperto in un campo nel Kent vicino alla casa di campagna di uno dei cugini della regina Anna Bolena, palazzetto che la ospitò con il re Enrico VIII. L’anello con sigillo d’oro fornisce un allettante legame con la famiglia. Sul gioiello è incisa una testa di toro e decorato con raggi di sole e stelle di smalto bianco, ed è inoltre decorato con le icone della Vergine con il Bambino e di Santa Caterina d’Alessandria. L’anello è stato analizzato al British Museum dove è risultato essere coerente con oggetti della prima era Tudor, portando gli storici a suggerire che potrebbe essere appartenuto a Thomas o George Boleyn, il padre e il fratello di Anne Boleyn. La testa di toro araldica raffigurata su di esso appare tra le insegne della famiglia Boleyn e il sigillo appare proprio in un documento redatto dal padre di Anna, Thomas Boleyn, risalente a quel periodo”. Perché il toro? Il nome della famiglia Boleyn veniva scritto – in alcuni casi – o pronunciato come Bullen, cioè come toro. L’anello con il sigillo del muso di toro, uno degli emblemi araldici dei Bolena La figura bovina dell’anello è reversibile, come s’usava spesso nel Cinquecento. Girata dalla parte opposta diventa una figura femminile Sul gioiello – spiegano gli studiosi della reggia-museo – appare anche il monogramma R. Sia Thomas che George Bolena detennero il titolo di visconte di Rochford dal 1525 al 1529, il che significa che entrambi gli uomini avrebbero avuto il diritto di portare il monogramma di Rochford. Sir Thomas Boleyn (c.1477 – 1539), il padre di Anna, fu uno dei cortigiani più influenti di Enrico VIII e fu persino creato Cavaliere della Giarrettiera all’ascesa al re nel 1509. Suo figlio George (c.1504 – 1536) in seguito seguì le sue orme per entrare il servizio del Re, diventando un gentiluomo di camera del re, responsabile dei segugi del re e anche ambasciatore in Francia. Tuttavia, il suo legame con il sovrano si dissolse quando. in seguito fu implicato nella caduta di sua sorella, incontrando la stessa sorte di Anna alla Torre di Londra nel 1536. “L’anello – confermano gli studiosi – è stato scoperto non lontano da Shurland Hall sull’isola di Sheppey nel Kent, che era tra l’altro il luogo di residenza di Sir Thomas Cheney (o Cheyne), un parente dei Boleyn nonché Constable dei castelli del Kent di Rochester e Dover. Questo squisito oggetto è stato acquistato da Historic Royal Palaces (HRP), l’ente di beneficenza che si prende cura di Hampton Court Palace. Sarà ora mostrato ai visitatori nella Sala Grande, che si trova proprio nel cuore del palazzo Tudor sopravvissuto (gli appartamenti costruiti per la regina Anna Bolena andarono perduti nel XVII secolo ) . Sede dell’ultima grande sala medievale con tetto a travi in Inghilterra, i lavori della Sala Grande iniziarono nel 1532 per celebrare il matrimonio del re con Anna Bolena, con motivi relativi alla nuova regina incorporati negli elementi architettonici decorativi”. https://www.stilearte.it/passeggiando-con-metal-detector-vicino-a-un-palazzo-antico-trova-un-anello-della-famiglia-di-anna-bolena/ Si precisa che l'uso del MD è disciplinato dalla legge italiana e che all'estero sono in vigore normative differenti dalle nostre. -
Probabile Prova di conio della Half Crown britannica del 1820
vathek1984 ha aggiunto un nuovo link in Monete Estere
Ho reperito questo tondello al mercatino dell'antiquariato, in una ciotola con varie medaglie. Ho avuto immediatamente l'impressione che si trattasse di un qualcosa proveniente dalla zecca, una prova di stampa uniface. Per la precisione qui abbiamo il solo rovescio della Half Crown britannica del 1820, emessa sotto il nuovo sovrano, Giorgio IV. Da una breve ricerca online non ho trovato ulteriori riferimenti, ma i trial strike uniface erano piuttosto comuni nel periodo per le monete di nuova emissione. Che cosa ne pensate voi? Ogni parere è bene accetto.. -
Medaglia Giubileo Regno piú Lungo Regina Vittoria
caravelle82 ha aggiunto un nuovo link in Medaglistica
Salve a tutti Ho recuperato da una ciotola del mercatino questa medaglietta,giá col foro ecc. come da foto,al modico prezzo di 0.50 cent . Ho trovato solo queste informazioni. È in piombo/stagno,come si può notare. Ha uno spessore importante. Essa celebra il Giubileo di diamante della regina e imperatrice Vittoria. Oltre Numista,non ho trovato altro,neanche vendite online,su ebay o altre piattaforme. Non riesco a capire chi l' ha coniata, perchè non si trova in giro,se ha uno pseudo e piccolissimo "valore", se il foro è "nato cosí" e se fosse veramente un souvenir......... A voi la parola. Grazie dell' aiuto Riccardo -
Aiuto per identificazione sigillo provenienza inglese
Serena95 ha aggiunto un nuovo link in Araldica
Ciao a tutti cari amici de lamoneta.it, come altre volte mi è capitato, approfitto del vostro preziosissimo aiuto per cercare di identificare un sigillo di cui inserisco le immagini. Si tratta di un sigillo posto sul retro di un dipinto antico di provenienza inglese che misura 2,5cm circa. Sapreste aiutarmi? Vi ringrazio sempre tanto, un buon pomeriggio a tutti!- 6 commenti
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Lombardia Aiuto per identificazione sigillo provenienza inglese
Serena95 ha aggiunto un nuovo link in Araldica
Ciao a tutti cari amici de lamoneta.it, come altre volte mi è capitato, approfitto del vostro preziosissimo aiuto per cercare di identificare un sigillo di cui inserisco le immagini. Si tratta di un sigillo posto sul retro di un dipinto antico di provenienza inglese che misura 2,5cm circa. Sapreste aiutarmi? Vi ringrazio sempre tanto, un buon pomeriggio a tutti! -
Il guerriero di Marlow “riscrive” la storia anglosassone
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Storia ed archeologia
L'articolo che leggerete contiene riferimenti espliciti (quasi istigatori) all'utilizzo del Metal detector. Ricordando che le normative italiane sono assai differenti da quelle inglesi, e che l'utilizzo di questo strumento è consentito anche in Italia ma con precisi e più stringenti vincoli normativi, si avvertono i nuovi iscritti che non lo sappiano già, che non si può iniziare a scavare come conigli. Grazie e buona lettura. Nel Berkshire inglese torna alla luce la sepoltura di un capo tribale del VI secolo d.C., accompagnato da un ricco corredo di armi e manufatti. Un ritrovamento che fornisce nuovi dettagli sulle vicende che tormentarono la valle del Tamigi subito dopo il collasso della Britannia romana. Successo per il crowdfunding lanciato dall’Università di Reading per finanziare il restauro e l’analisi dei reperti. Sue Washington è una ricercatrice dilettante della Maidenhead Search Society, l’associazione britannica che raccoglie gli appassionati della ricerca archeologica effettuata con l’impiego di metal detector. Due anni fa stava esplorando una collina nei pressi di Marlow, località del Berkshire affacciata sulla valle del Tamigi, quando il suo apparecchio si mise a suonare. Rinvenire oggetti metallici nella campagna inglese è cosa tutt’altro che infrequente e ben di rado si incappa in reperti significativi. Tornando sul posto qualche giorno dopo, però, Sue si accorse che non si trattava del solito falso allarme: smossa un po’ la terra, ecco spuntare due recipienti di bronzo, di quelli che gli antichi deponevano nelle tombe per accompagnare i defunti. Com’era suo dovere, la donna contattò subito il Portable Antiquities Scheme, il progetto di archeologia pubblica che il British Museum ha dedicato alla catalogazione di materiale archeologico segnalato dagli amatori: sono infatti numerosi gli appassionati che, del tutto legalmente, percorrono in lungo e in largo l’Inghilterra e il Galles con il metal detector, sperando d’imbattersi in testimonianze del passato. Una volta esaminati gli oggetti rinvenuti dalla Washington, cui nel frattempo si erano aggiunte due cuspidi di lancia in ferro, gli esperti ipotizzarono che i reperti potessero provenire da una sepoltura privilegiata di epoca anglosassone (V-XI secolo). Il luogo del ritrovamento, in effetti, si trovava in una zona di confine tra gli antichi regni di Wessex, Kent e Mercia, che in quei secoli si contendevano il territorio. Il sito, purtroppo, era già stato in parte compromesso dalle attività agricole, ragion per cui gli archeologi dell’Università di Reading, intervenuti sul posto, decisero di procedere allo scavo completo dell’area. Il “gigante” anglosassone I lavori sono iniziati nell’agosto 2020 sotto la guida di Gabor Thomas, professore associato di Archeologia altomedievale, in collaborazione con il Portable Antiquities Scheme e con il Drakon Heritage and Conservation, e hanno visto la partecipazione della stessa Sue Washington e di altri membri della Maidenhead Search Society. I loro sforzi sono stati ampiamente ripagati: non solo è stata riportata alla luce l’importante sepoltura di un capo guerriero anglosassone, ribattezzato il “guerriero di Marlow”, ma i dati raccolti hanno anche consentito di riconsiderare quanto si conosceva a proposito di un periodo della storia inglese, quello fra tardo-antico e alto Medioevo, per molti versi ancora ricco di zone oscure. Vissuto nel VI secolo d.C., il “guerriero di Marlow” era stato deposto insieme a un ricco corredo di armi e oggetti preziosi. Oltre ai recipienti di bronzo e alle punte di lancia, ad accompagnarlo nel viaggio verso l’eternità c’era una spada ancora custodita nel suo fodero in legno e cuoio, ben preservato e decorato con elementi in bronzo. Accanto alla salma, un recipiente di vetro e altri oggetti personali. Ciò che ha destato la maggior impressione è stato proprio lo scheletro del defunto, anch’esso ben conservato. Apparteneva a un individuo di sesso maschile di altezza imponente per l’epoca, intorno ai 180 cm, e dotato di un fisico molto robusto: a indicarlo, le significative inserzioni muscolari sulle ossa, segno che svolgeva un’intensa attività di combattimento. Ci spiega Gabor Thomas: «Ci aspettavamo di trovare una sepoltura anglosassone, ma quel che abbiamo rinvenuto è andato ben oltre le nostre speranze. La scoperta permette di addentrarci in maniera più profonda nella storia di questo lembo di territorio, seguendolo nei decenni immediatamente susseguenti al collasso dell’amministrazione romana in Britannia: un periodo in parte ancora poco conosciuto. Si tratta della prima sepoltura di questo tipo ritrovata lungo il medio corso del continente per far fronte alla crescente minaccia delle invasioni barbariche. Il vuoto creatosi con la dipartita delle legioni e il conseguente progressivo e inesorabile collasso delle strutture amministrative imperiali vennero colmati dal crescente flusso d’immigrati provenienti dalle coste continentali, che diedero vita a nuovi equilibri, identità e strutture di potere. Nel VI secolo, l’epoca in cui visse il “guerriero di Marlow”, l’Inghilterra era occupata da numerosi e vari gruppi tribali, alcuni dei quali mutarono la loro struttura per dare vita ai cosiddetti “regni anglosassoni”. Finora gli storici ritenevano che la regione del medio corso del Tamigi, compresa tra Londra e Oxford, fosse una zona di confine: una sorta di “terra di nessuno” contesa da gruppi stanziati sulle rive opposte afferenti ai regni di Wessex, Mercia e Kent. La scoperta della tomba suggerisce, invece, che anche questa piccola zona ospitasse gruppi autonomi governati da guerrieri di alto rango, e che solo in seguito tali comunità siano state conquistate e assorbite dai più grandi e potenti regni confinanti. Uno di questi capi tribali potrebbe essere proprio il “guerriero di Marlow”, come sembrano suggerire la sua statura imponente, la qualità del suo corredo e il luogo stesso della sepoltura, in posizione prominente sulla collina in direzione nord-sud verso il Tamigi: come se fosse “a guardia” del territorio. A chiarire l’entità del suo ruolo e gli altri dettagli della sua vita saranno le analisi scientifiche che verranno presto condotte sui resti e sul Dna. https://percevalasnotizie.wordpress.com/2020/11/28/archeologia-il-guerriero-di-marlow-riscrive-la-storia-anglosassone/amp/ Testo pubblicato su “Storie di Guerre & Guerrieri” n. 34 / 2020 (in edicola) e in contemporanea su “Vi racconto una storia….“. -
DE GREGE EPICURI Cari amici, non mi occupo affatto di banconote, ma volevo mostrarvi questa "sterlina di Owen" (cosiddetta) del 1832. Il suo inventore, Robert Owen, si può definire un precursore del socialismo inglese: aveva pensato di limitare o abolire le disuguaglianze stipendiali, pagando i dipendenti con un buono corrispondente ad un'ora di lavoro. Non vi so dire (o meglio: non mi ricordo!) quale fosse però il valore corrispondente attribuito alle merci, il che è piuttosto importante!! Un marchingegno c'era, e il prof. Del Corno (Storia delle Dottrine Politiche) ce lo aveva anche spiegato, ma sono passati molti anni e la cosa mi sfugge. Forse qualcuno del Forum potrà spiegarcelo.
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Salve forum, Ho qualche dubbio su questa medaglia, in particolare per via del bordo non uniforme. È genuina? Rame 41mm, 29g Dovrebbe far parte del progetto Kings and Queen of England, realizzate nel 1731, ricercando online non mi risultano riconi, eccetto per un contemporaneo decisamente scadente in termini di qualitá Attendo vostre buona giornata Gasp
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Salve a tutti , quest'oggi vorrei condividere il mio ultimo acquisto ! Si tratta di un lotto di 4 esemplari di penny proveniente dalla collezione di Lord Stewartby ( Ian Stewart ) , la cui seconda parte ( di 4 ) è stata recentemente battuta da Spink. Gli esemplari in oggetto , seppur tutti diversi , appartengono alla prima classe di penny coniati dopo la riforma monetaria di Edward I del 1279 e possono pertanto essere collocati intorno al 1280. Coniati esclusivamente a Dublino attraverso l'uso di conii prodotti in Irlanda, i pence della prima classe posso essere divisi ulteriormente in ulteriori sotto gruppi a seconda delle varianti presenti sul diritto e sul roverscio. Non le elenco perchè mi piacerebbe che siate voi a elencare quali sono le differenze fra questi 4 esemplari :) I primi tre esemplari provengono a loro volta dalla collezione dell'illustre Jeffrey J. North , il primo e il terzo in particolare sono entrambi pure pubblicati negli articoli presenti sul BNJ 61 e 67 l'ultimo invece venne acquistato nel 1947 da Lord Stewartby ed è pubblicato sul suo libro dedicato alla monetazione medievale inglese .
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Era da tempo che volevo aprire una discussione riguardante una qualche emissione medievale inglese , spinto anche da altri utenti del forum ho così deciso di iniziare oggi parlando della prima serie di monete auree coniate da Edoardo III. Fino alla salita al trono di Edoardo III , avvenuta nel 1327 all'età di 14 anni , nel panorama delle monete inglesi l'unica moneta aurea era il Gold Penny coniato nel 1257 sotto il regno di Enrico III , la cui introduzione si rivelerà ben presto un fallimento dovuto alla sbagliata rapportazione col penny d'argento , tanto da potare al suo ritiro già nel 1270 dopo alcuni tentativi di rivalutazione nei confronti del penny. La monetazione in uso nell'Inghilterra medievale era quindì esclusivamente argentea, adatta quindì per le contrattazioni quotidiane ma, non per quelle di importi elevati per le quali era necessario ricorrere all'uso di monete straniere come il fiorino o lo scudo d'oro francese. La pressione sempre più forte della classe marcantile portò il 14 Dicembre 1343 all'autorizzazione per l'emissione di una nuova serie monetale aurea. Nacque così il double leopard (o florin ) ; il leopard e l' half leopard o Helmet. Il double leopard pesantemente influenzato dallo scudo d'oro di Filippo IV rappresenta al diritto la figura di Edoardo III seduto in trono . La legenda è EDWR D GRA REX ANGL Z FRANC DNS HIB ( letteralmente : Edoardo per grazia di Dio re d' Inghilterra e di Francia , signore d'Irlanda ) mentre al rovescio IHC TRANSIENS PER MEDIUM ILLORUM IBAT ( "Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò" S.Luca 4.30 ) Il peso era di 7g. ( esattamente 2 volte un fiorino ) mentre il diametro di 35 mm. Il suo valore corrispondeva a 6 scellini ovvero a 72d. Le sorti di queste monete furono però , come per il gold penny , estremamente brevi . I mercanti infatti ,visto il loro valore nominale nettamente superiore a quello intrinseco, si riutarono di utilizzarle , non accettandole sistematicamente come mezzo di pagamento. La prima serie di monete d'oro inglesi venne quindì già nell'Agosto 1434 ritirata dalla circolazione e rifusa per essere rimpiazzata dal Noble e le sue frazioni .
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Buon giorno, Premesso che da un anno a questa parte, ho letteralmente perso la testa per la monetazione del nuovo mondo ed oggi volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto, una delle coniazioni più affascinanti della numismatica inglese e non solo: Giorgio II d'Inghilterra, Mezza Corona, 1746, Lima. Ebbene, il motivo di tale fascino risiede nella parola "Lima" sotto il ritratto del Re. Si tratta di un riferimento all'argento catturato dalle navi spagnole, che erano state assalite nei pressi della città peruviana di Lima, allora parte dell'impero Spagnolo. La maggior parte di questo argento è stato catturato in una sola azione comandata da un uomo, successivamente considerato uno dei più grandi ufficiali della Marina Reale Britannica. Nel 1740, La Gran Bretagna entró in guerra contro L'impero coloniale Spagnolo, e Re Giorgio II diede al Commodoro George Anson l'arduo compito di catturare i possedimenti spagnoli in Sud America. Il 18 Settembre dello stesso anno, Arson e la sua flotta di 8 vascelli (HMS' Gloucester, Wager, Tryal, Pearl, Severn seguite dalla Anson's flagship Centurion e un vascello carico di provviste) salparono verso il Nuovo Mondo. Nonostante numerosi successi, la fortuna non fu dalla parte di Anson, che si ritrovò una flotta svantaggiata dall'abbandono di due navi, La Pearl e la Severn, che furono costrette a tornare indietro per via del mare difficile incontrato durante la navigazione verso Capo Horn ma soprattutto per colpa della malattia che si insidiava sempre di più tra l'equipaggio, costringendo l'affondamento di ogni nave spagnola conquistata, e quindi, la perdita di tutto il denaro che sarebbe entrato dalla loro vendita. A dispetto di aver fatto irruzione in un piccolo insediamento spagnolo in Sud America e catturato diverse navi mercantili spagnole, Anson non era riuscito a realizzare quanto sperato inizialmente. La sua flotta dimezzata, non aveva più abbastanza uomini per attaccare qualsiasi insediamento spagnolo a terra. Egli fece sapere che una volta terminati gli accordi di Macao, aveva intenzione di salpare a Jakarta e da lì, in Inghilterra. Una volta in mare e lontano da orecchie indiscrete, tuttavia, comunicó al suo equipaggio l'intenzione di fare un ultimo tentativo di catturare un galeone Spagnolo. Tali navi, venivano considerate inestimabili per via dei carichi d'argento che partivano solo una o due volte l'anno verso la Spagna, e Anson sperava di ottenere un ultimo grande successo prima di tornare a casa. Dopo aver trascorso diversi mesi in mare, l'equipaggio della Centurion avvistò il loro obbiettivo: la vela del Galeone Neustra Señora de Covadonga per Manilla. Nonostante l'equipaggio della Centurion fosse devastato e decimato dalla malattia dopo più di tre anni di campagne nel Pacifico, il galeone spagnolo cedette dopo ben 90 minuti di cannoni. Quando gli uomini di Anson salirono a bordo della nave catturata, scoprirono un enorme tesoro di argento, tra cui oltre 1.300.000 pezzi da otto (8 Reales) e altri 35.000 once di lingotti d'argento, oltre a tutto il resto del carico della nave e la nave come premio stesso. Dopo diverse fermate lungo il percorso per raccogliere le forniture e membri dell'equipaggio supplementari, la flotta Britannica arrivó finalmente in Inghilterra il 15 giugno 1744, solo 500 uomini dei 1854 dell'equipaggio ufficiale riuscirono a tornare a casa. Tutto l'argento catturato venne trasportato immediatamente alla Royal Mint di Londra, ci vollero decine di carri per il trasporto e folle enormi si riunirono lungo le strade per acclamare lo spettacolo dei carri scintillanti. Dal prezioso bottino vennero coniate monete con l'aggiunta della parola Lima sotto l'effigie del re. (in alto le tre tipologie di monete coniate dal bottino di Lima: Mezza corona, uno Scellino e 6 pence, datati 1746/47, Lima) ---- Spero questa breve storia sia stata di vostro gradimento :) In basso un ulteriore dettaglio della mezza corona da me acquistata: a presto Gaspare Frazzitta.
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Ciao oggi ho trovato questa moneta mentre facevo l'orto. Vorrei innanzitutto chieedervi come posso pulirla e poi il valore e se veramente è in argento! e lo stato di conservazione!
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Il disegno per le monete da 1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi (in inglese "pence") prevede il disegno di sezioni dello scudo dello Stemma Reale che formano un unico scudo quando sono riuniti. La nuova moneta da una sterlina è caratterizzata dal disegno dello scudo nella sua interezza che rappresenta il Regno Unito come un tutt'uno. Voi lo sapevate ??
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Salve ragazzi! guardate in cosa mi son imbattuto stamane: http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_mondo/2015/04/14/una_moneta_sarda_del_2_300_a_c_la_scoperta_in_gran_bretagna-3-414922.html che dire...a me non capita mai di trovarne cosí per caso <_<
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Salve, dove posso trovare informazioni sulla monetazione vittoriana? Ho provato a cercare qualcosa su internet ma non sono riuscito a trovare un sito con tutte le informazioni su tutte le monete...qualcuno può aiutarmi? Grazie
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SCAMBIO Lotto penny inglesi, Regina Vittoria
vathek1984 ha aggiunto un nuovo link in Annunci Numismatici
Salve a tutti, Apro un nuovo topic oltre quello solito, poichè mi è capitato un bel lotto di monete inglesi, in gran parte Half Penny e Penny della Regina Vittoria, che mi piacerebbe scambiare poichè non rientrano tra le mie collezioni principali...sarei disponibile anche a scambiare le monete in blocco per scambi interessanti, quindi proponete pure..;) Il lotto è così composto: - Farthing: 1915-1927 (due pezzi)-1928-1942-1943-1948; - Half Penny: 1882-1888-1889-1891; - Penny: 1875 (Large Date)-1877-1878-1882-1883-1885-1888-1889-1890 (tre pezzi). La conservazione per i farthing varia dal qBB al qFDC, mentre la conservazione dei penny ed half penny oscilla tra il qMB ed il BB+ (in ogni caso sono tutte monete più che collezionabili). Vi aspetto numerosi...:) -
Salve a tutti :) Vorrei oggi chiedere un vostro parere sulla seguente moneta: si tratta di un penny inglese della Regina Vittoria coniato nel 1864, al di là di una tiratura mediamente elevata di oltre 3 milioni di pezzi ho notato che si tratta di una data abbastanza ricercata. Inoltre esistono due varianti che il Krause in mio possesso denomina rispettivamente "plane 4" e "crosslet 4", riferendosi alla forma del 4 finale nella data. Ora non sono riuscito a trovare delle foto specifiche di queste due varietà, pertanto se c'è qualche esperto di monetazione britannica sarei curioso di sapere per quale delle due propende...:) Che ne dite della conservazione inoltre? So che è abbastanza usurata, ma al contempo si tratta di moneta che si trovano mediamente in stato di conservazione anche peggiore poichè hanno circolato a lungo....arriva all'MB per voi? E per quanto concerne il valore?
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Identificazione e valutazione monete
Matteooo ha aggiunto un nuovo link in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
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Inghilterra - il nuovo biglietto da £50 2011
apulian ha aggiunto un nuovo link in Cartamoneta e Scripofilia
Il 2 novembre 2011 la Bank of England ha emesso il nuovo biglietto da 50 sterline, sostituendo quello dello stesso importo che circolava da più di 15 anni. I miei zii sono andati a Londra lo scorso week-end e, molto gentilmente, mi hanno portato un esemplare di questa nuova banconota :) Il nuovo £50 presenta una grafica simile a quello da £20 emesso nel 2007 (clicca). Da un lato c'è il ritratto della regina Elisabetta II utilizzato ormai da vent'anni, mentre sul retro sono raffigurati James Watt (a destra) e il suo socio d'affari Matthew Boulton. Boulton è un nome noto ai collezionisti di monete britanniche: applicò la macchina a vapore alla produzione di monete, ed è sua la paternità dei famosi Cartwheel pennies Questa banconota si presenta abbastanza moderna, con pochi richiami alla "tradizione": quello più evidente è la scritta Bank of England in caratteri svolazzanti, così come avviene fin dalle prime emissioni dell'istituto di Threadneedle Street. (vedi £1 del 1813) Come tecnologia di sicurezza, è stato usato il Motion security thread e il registro di stampa che mostra il segno £. E' presente anche un altro filo metallico, sulla destra, e la costellazione EURion su entrambi i lati. Mancano, però, sia un ologramma che un elemento con inchiostro cangiate, due accorgimenti ormai "standard" per la sicurezza delle banconote. Ecco come si vede il biglietto in controluce: si apprezza la filigrana, il registro di stampa e i due fili di sicurezza A questo indirizzo il volantino illustrativo ufficiale della Bank of England con la descrizione analitica delle misure di sicurezza. Mie considerazioni personali: il nuovo biglietto mi sembra freddo e un po' smorto rispetto al precedente, di cui ho apprezzato l'imponenza e la grafica tradizionale. In particolare, sento la mancanza della rosa stampata in rilievo e in inchiostro "metallizzato" alla destra della testa della regina.... Forse mi devo soltanto abituare al nuovo modello :)- 4 commenti
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