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Ciao, un annetto fa avevo postato un sesterzio neroniano DECVRSIO di provenienza inglese descritto nella seguente discussione: http://www.lamoneta.it/topic/138564-nuovo-arrivo-dalla-britannia/?hl=decursio#entry1584590 Allora avevo “favoleggiato” sulla vicenda del militare romano che la aveva smarrita e quanto emerso su base stilistica, ovvero una probabile provenienza dall’area balcanica (mesiaco-tracica), mi fece supporre nel mio inconfessato delirio fantastico (che non espressi per iscritto) testimoniasse il trasferimento della sua Legio/vexillatio da quest’area a quella britannica. Fatti naturalmente verosimili su base storica ma assolutamente non comprovabili con certezza. Ma talvolta è bello lasciare sfogo alla fantasia… pensare al trasferimento del suo possessore fatto di marce forzate, di attraversamenti di fiumi e del Canale della Manica o del Mare del Nord (se proveniente dal Reno). Magari, nel suo viaggiare, lasciare lungo suo passaggio, come un novello Pollicino, tracce materiali costituite dalle monete spese nei passaggi nelle varie città e villaggi incontrati lungo il percorso… oppure immaginarlo a immettere monete nel borsello come resto di transazioni economiche e da lui stesso veicolate alla sua destinazione finale. Oppure anche no… magari una moneta faceva parte del suo stipendium ed erogata anche, semplicemente, dallo stesso Stato. Questo fantasioso prologo mi è utile per presentare il nuovo esemplare che custodisco nel mio “deposito monetale” personale … un nuovo DECVRSIO. Stesso venditore UK, un anno dopo. Peso 26.3 g, diametro 35 mm. Esemplare a mio avviso assolutamente autentico e di fattura ufficiale. Presenta superfici color bruno scuro soggette a qualche traccia di lieve corrosione e solo in alcuni settori (legenda del diritto) sembra presentare un residuo di patina (e dovendo trovare un difetto all’esemplare questo è quello che reputo maggiore). Sui rilievi è visibile l’oricalco e questi presentano usura da circolazione, maggiore al diritto. Mi pare di identificare il “rectius” (globo) al prolungamento del collo del ritratto per cui la zecca emittente dovrebbe essere Lugdunum. Io lo catalogherei come il RIC I 396 Lyon contraddistinto da legenda NERO. CLAVD. CAESAR. AVG. GER. P. M TR P IMP P P. , “rectius” di dimensioni ridotte e al rovescio SC nei campi. Vi prego di aiutarmi e confermarmi l’attribuzione (fermo sestando che il globo è piccolo ma presente e quindi riconducibile a Lugdunum) che gli ho assegnato. Ciao Illyricum ;)
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