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Una lettura interessante
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Negli ultimi 12 anni sono state raccontate da svariate fonti così tante balle sull'Euro (e di riflesso anche sull'Europa in generale) che ormai c'è abbastanza materiale da scriverci sopra interi libri: ci ha pensato l'economista Lorenzo Bini Smaghi, che fra l'altro è stato membro del Comitato esecutivo della BCE dal 2005 al 2011, in "33 false verità sull'Europa", edito di recente dalla casa editrice il Mulino. In quest'opera vengono smentite leggende metropolitane, imprecisioni & palle varie sull'Euro ed altri fattori politici ed economici connessi più o meno strettamente ad esso, sinteticamente ma con precisione in 33 mini-capitoli di poche pagine ciascuno. Ecco di seguito l'indice dei capitoli, particolarmente interessanti sono quelli che riguardano Euro e BCE: LA COSTRUZIONE EUROPEA 1. L'Europa è stata fatta dalle élite 2. L'Europa non ha legittimità democratica 3. L'Europa è paralizzata dalla burocrazia L'EURO 4. L'euro ha tolto la sovranità agli Stati 5. Uscendo dall'euro si recupera sovranità 6. Fuori dall'euro si cresce di più 7. Con l'euro si è messo il carro davanti ai buoi 8. L'euro non è un'area monetaria ottimale 9. Il cambio all'entrata dell'euro era sbagliato 10. L'euro penalizza le economie più deboli 11. L'euro ha favorito i risparmiatori del Nord Europa 12. L'euro ha favorito gli esportatori del Nord Europa 13. L'euro riduce i salari dei paesi deboli 14. L'irreversibilità dell'euro è anti-democratica LA BANCA CENTRALE EUROPEA 15. La Bce è ossessionata dall'inflazione 16. La Bce deve stampare moneta 17. La Bce deve essere prestatore di ultima istanza 18. La Bce è ostaggio dei diktat tedeschi 19. La Bce sottrae il signoraggio ai cittadini 20. La Bce finanzia le banche invece delle imprese 21. La Bce ha salvato le banche tedesche I VINCOLI DI BILANCIO 22. I vincoli di bilancio non sono più attuali 23. La crisi è del debito privato, non servono vincoli sul debito pubblico 24. I vincoli di bilancio non tengono conto della ricchezza dei paesi 25. L'Europa ci impone solo austerità 26. Il Fiscal Compact strozza l'economia, va abolito 27. Il debito pubblico è iniquo, non bisogna ripagarlo I RAPPORTI TRA PAESI 28. L'Europa ha pagato per l'unificazione tedesca 29. Il mercantilismo della Germania ha impoverito gli altri paesi 30. Non si trovano i soldi per l'Imu ma si finanzia il Fondo salva Stati 31. Ci vogliono due euro, uno del Sud e uno del Nord Europa L'ITALIA 32. L'Italia non ha un problema di export 33. Va stimolata la domanda interna -
Considerazioni sulla natura giuridica dell’euro. Finalmente arriva la risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro,nella quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perché le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene.Il commissario Olli Rehn afferma che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’Eurosistema. Ma cos’è quest’Eurosistema? “L’Eurosistema è composto dalla BCE (Banca Centrale Europea)e dalle BCN (Banche Centrali Nazionali)dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC(Sistema Europeo delle Banche Centrali) coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100€ ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). Ci chiediamo ora quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn: Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000302/2012 alla Commissione Articolo 117 del regolamento Oggetto: Natura giuridica della proprietà dell’euro La Commissione informa che “al momento dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono addebitate in conseguenza”. Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione? Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta: IT - E-000302/2012 - Risposta di Olli Rehn a nome della Commissione (12.3.2012) L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete. Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge: La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione. E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio. Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione.Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo. Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione. L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente. A tutti noi un in bocca al lupo. Link al video del discorso del prof. Giacinto Auriti. [media=] [/media]
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