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  1. Alla fine, l’oro, arrivò nelle collezioni che poi formarono il museo archeologico della Pilotta ora completamente rinnovato. Un fatto per nulla scontato, perché era il 1821 e si stava costruendo quello che poi sarebbe diventato il teatro Regio. Nello scavo, da un vaso, emerse un ricchissimo tesoretto, che fortunatamente non finì fuso per la passione archeologica che da tempo permeava la città. Il tesoretto del Regio era composto da 33 aurei, la cui datazione parte dall’imperatore Nerone ed arriva fino a Gallieno, che regnò fino al 268 d.C. Ma la parte più impressionante è rappresentata da 16 monili d’oro di varia foggia e dimensione, ma tutti di pregevolissima fattura: anelli, collane, catene, elementi di glittica con pietre dure, raffinate decorazioni. Gli studiosi pensano che si potesse trattare di una ricompensa per un alto funzionario imperiale, o per un militare di alto grado, sepolto poi nel vaso per far sfuggire il tesoro alle invasioni del periodo, ipoteticamente di Alamanni e Iutungi. È proprio l’aureo di Gallieno, montato come un medaglione, a consentire la datazione del tesoro a quella turbolenta fase del III secolo.
  2. Sperando di fare cosa gradita pubblico una serie di piccoli filmati prodotti da Archaeoreporter sul c.d. Tesoro di Como. Oltre a ciò segnalo il link alla pubblicazione in PDF sul sito del Portale numismatico dello stato ed il link per l'acquisto della versione cartacea dello stesso Riporto dalla descrizione di youtube:
  3. Illyricum65

    Il Circo Massimo. Storia e numismatica.

    Buongiorno, uno dei più spettacolari, imponenti e rappresentativi monumenti dell’Antica Roma è stato sicuramente il Circo Massimo, sebbene la situazione attuale non lo testimoni in modo evidente. Passeggiandovi e camminando nelle strade in ghiaino polverose è difficile immaginare il fasto di marmi che doveva avere il luogo quasi duemila anni fa. Situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, è ricordato come sede di giochi fino dagli albori della città di Roma: è il luogo dove Romolo avrebbe tenuto il ratto delle Sabine durante i giochi in onore del dio Consus. Poco distante dal corso del Tevere, probabilmente l’area fu da sempre luogo dove svolgere operazioni di mercato e di scambio tra popolazioni, magari legate anche a attività rituali e di socializzazione tra i vari gruppi. Le prime strutture furono erette in legno, probabilmente mobili, durante il regno di Tarquinio Prisco che festeggiò con dei Ludi la vittoria su Apiolae. Impianti stabili furono eretti attorno al 329 a.C., con strutture in muratura a partire dal secondo secolo a.C. Nel 55 a.C. Pompeo indì dei giochi tra una ventina di elefanti africani che danneggiarono alcune strutture delle tribune: Cesare fece costruire un fossato colmo d’acqua proveniente dal Tevere a protezione delle stesse. Augusto compì altri interventi aggiungendo al spina centrale con l’Obelisco Flaminio (attualmente al centro di Piazza del Popolo dove fu spostato da papa Sisto V). All'epoca la capienza era di circa 90.000 persone. Un secondo obelisco fu eretto nella spina nel 357 d.C. da Costanzo II, corrispondente a quello Lateranense (ivi psizionato da papa Sisto VI) Rappresentazione ideale del Circo Massimo in stampa rinascimentale; in centro la cosiddetta spina. Sempre dallo stesso testo, dettaglio della spina; questa era larga 2 metri, alta mediamente attorno ai 6 metri e lunga da metae a metae circa 215 metri. Era decorata con obelischi (come simboli solari), statue di divinità (es. Cibele e Nettuno) ed altari. https://mariamilani.com/ancient_rome/circus_maximus.htm
  4. Buongiorno, Durante la recente ricerca sui denari di epoca severiana ho avuto la (buona) ventura di vedere altre emissioni coeve a quelle delle monetazione argentea. Ve li presento di seguito e penso che migliore occasione per introdurre questi altri esemplari è questa coppia di monete con rovescio MEDUSA (ovvero quell’iconografia che richiamò la mia attenzione sui denari). Settimio Severo (193-211). Aureo, Roma / Sirmium (? ). Obv. SEVERVS PIVS AVG. Busto rivolto a destra. PROVIDENTIA. Testa di Medusa frontale rivolta con lo sguardo a ¾ a sinistra; con ali e serpenti nei capelli, i serpenti che si avvolgono intorno. RIC IV Settimio Severo 285 (aureus). Della più alta rarità, probabilmente solo il secondo esemplare conosciuto. Trovato nel 1953 a Radinca, Serbia. Caracalla Augustus, 198 Aureus intorno al 207, AV 7.28 g. ANTONINVS - PIVS AVG Busto rivolto a destra. PROVIDENTIA Testa alata di Medusa frontale rivolta leggermente verso sinistra. C -. BMC -. RIC -, cf. 164 (Denarius). Calicó 2800. Della più alta rarità, apparentemente solo il secondo e il miglior esemplare conosciuto. Un ritratto molto attraente, un tipo di bellezza incantevole, perfettamente battuto e centrato su un flan completo. XF. Testo & provenienza: Numismatica Ars Classica NAC AG Asta attuale 120 del 6 ottobre 2020, lotto: 810. Stima: 125.000 CHF; Prezzo di partenza: 100.000 CHF; asta in corso. Fonte e offerte live https://www.biddr.com/auctions/nac/browse?a=1267&l=1345469 Quindi vi propongo una fantastica rappresentazione artistica della testa frontale di Giove Ammone nella sua grande maestà. Settimio Severo, 193 Aureo 207, AV 7.21 g. SEVERVS - PIVS AVG Testa rivolta a destra. IOVI VICTORI Testa di Giove Ammone che vista di tre quarti . C 249. BMC p. Nota 219 *. Hunterian 91. RIC 272. Calicó 2468. Della più alta rarità, pochissimi esemplari conosciuti. Elemento di grande fascino con un fantastico e insolito ritratto di Giove nel miglior stile del periodo. Tono rosso chiaro, un graffito (p) sul troncamento del collo, altrimenti XF come conservazione. Testo & provenienza: Numismatica Ars Classica NAC Asta 59 di 04.04.2011, lotto: 1043. Stima: 150.000 CHF; Prezzo di partenza: 120.000 CHF; prezzo realizzato: 240.000 CHF. Questo bellissimo e non comune aureo è stato battuto prima del trasferimento della famiglia dei Severia in Gran Bretagna, una partenza monumentale che avrebbe richiesto la piena attenzione e le risorse dell'Imperatore. Per motivi che non sono del tutto chiari, il resoconto letterario delle attività di Severus nell'anno 207 latita, costringendoci a contare su prove esterne, quali le iscrizioni monetali, per ricostruire una storia che è nota nelle grandi linee ma non nei dettagli. Fortunatamente, ci sono pezzi di prova che indicano che c'è stata una spedizione dei Severi nel Nord Africa nel 207. Diversi tipi di monete sostengono questa indicazione, tra cui questo aureus dedicato a ′′ Giove il Vittorioso ′′ (IOVI VICTORI), che porta il ritratto frontale di Zeus-Ammon, un dio che spesso è simbolico del Nord Africa. Alle prove numismatiche possiamo aggiungere che un'iscrizione africana datata al 208 registra la sconfitta di un terreno insidioso - presumibilmente una ribellione e forse una che richiedeva un intervento significativo. Inoltre, il fatto che uno dei consoli del 207 fosse L. Settimio Aper, parente dell'imperatore di Leptis Magna, potrebbe essere un'ennesima indicazione di una presenza imperiale in Nord Africa in questo momento storico. (liberamento tratto da Blandor Abazi (Roma Rep) , Facebook) Questa ultima osservazione mi conforta in quanto una mia ricerca sull'attività di Settimio Severo nel biennio 207-208 era risultata vana. Mi pareva strano infatti che Caracalla fosse stato inviato da solo in Britannia a preparare la progettata spedizione britannica. Avevo solo trovato un'indicazione generica sul fatto che probabilmente vi erano stati disordini in Africa non documentati storicamente (e che avrebbero richiesto l'attenzione e magari la presenza dell'Imperatore in loco a dirigere le operazioni militari). E forse questi inaspettati eventi in Africa avevano porato a un rinvio della partenza della famiglia imperiale in Britannia... non vi suona strano che prima Settimio invia il co Augusto in autonomia sul campo delle operazioni e poi si trasferisce con tutta la famiglia imperiale (e probabilmente parte della corte) nella lontana e inospitale Britannia? Percepite l'importanza storica della numismatica (se già non vi fosse palese)?
  5. Illyricum65

    "Faces of Power"

    "Faces of Power" View File Carrellata di ritratti imperiali tratti dalla Victor. A. Adda Collection. Submitter Illyricum65 Submitted 21/04/2020 Categoria Monete Antiche  
  6. giugg

    Bibliografia aurei imperiali

    Buonasera a tutti, da neofita vorrei chiedervi se esiste qualche libro o qualche catalogo che tratta specificamente degli aurei romani imperiali. Grazie a quanti interverranno
  7. carissim* per chi di voi non lo avesse avuto o visto, segnalo che Sylviane Estiot ha messo in rete sul proprio profilo di Academia.edu la parte del volume XXIV della serie Trésors monétaires della BnF dedicata a Le trésor d’or romain de Lava, Corse (terminus 272/273 de notre ére), ovviamente in versione .pdf. Visto il tipo di ritrovamento, le problematiche connesse e l'interessante revisione dei dati noti, mi sembrava importante indicare la possibilità di poter leggere la pubblicazione ora più facilmente, sia ai frequentatori della sezione, che agli amici còrsi. Per ciò, per chi fosse interessato, ecco qua il link: https://www.academia.edu/1369293/Le_tresor_dor_romain_de_Lava_Corse_terminus_272_273_de_n._e._ Ovviamente bisogna registrarsi gratuitamente per scaricare il pdf. Un saluto cordiale e buona giornata a tutt*, MB
  8. Illyricum65

    L'oro nel periodo romano

    Ciao a tutti, questa discussione mi è venuta in mente dopo aver visto in TV un documentario sull’ oro. Chiaramente, visto il mio interesse, legato all’antichità e alla numismatica ed in particolare a quella romana. Così ho svolto una ricerca (invero abbastanza descrittiva e tutto sommato poco corredata da immagini) su questo tema. Spero che apprezziate quanto mi accingo a proporre alla vostra attenzione e chissà, magari, stimoli qualche vostro contributo, sempre gradito. ORO NELL'ANTICA ROMA L’oro, nel mondo romano, aveva grande importanza: secondo Plinio il Vecchio si trovava però solo al decimo posto della scala dei prodotti naturali più preziosi per l’uomo, preceduto dalle piume dei cimieri dei generali (!). Era prezioso anche per la sua simbologia: d’oro erano i mitici pomi delle Esperidi, gli alberi del favoloso regno di Atlante, il vello conquistato da Giasone, il cocchio del Sole, il ramo che dovette strappare Enea per entrare nel mondo dei morti e le laminette orfiche. Il leggendario re Mida chiese di trasformare in oro tutto ciò che avesse toccato e sappiamo dalle fonti letterarie di re del mondo antico molto ricchi, come Creso, sovrano di Lidia nel VI sec. a.C.: Ciro il Grande quando conquistò la Lidia trovò 24000 libbre d’oro, vasellame e altri oggetti sempre del prezioso metallo, come un trono, un platano e una vite. Il possesso dell’oro fu un fondamentale simbolo di ricchezza per Roma, naturalmente. Plinio ci racconta che alcuni cercarono di produrre oro artificialmente con l’orpimento (solfuro di arsenico): l’imperatore Caligola tentò di fondere una grande quantità di orpimento, ottenendo oro di qualità eccezionale, ma talmente poco che decise di non ripetere l’esperimento; probabilmente si trattò di una truffa ai danni del sovrano. Stando a calcoli molto approssimativi si pensa che in tutta la sua storia sia stato estratto qualcosa come 100-135.000 tonnellate d'oro (un cubo coi lati di 17-18 metri). La cifra non è alta, ma non si deve dimenticare che questo minerale, una volta tolto dalla terra, grazie alle sue proprietà naturali e sociali, non scompare, non rientra nella terra, nell'acqua o nell'aria. Questo ovviamente non significa che quando l'oro era in circolazione sotto forma di moneta non si consumasse, o non si siano perduti ingenti quantitativi d'oro. Si pensa anzi che almeno il 10% di tutto l'oro estratto sia andato irrimediabilmente perduto, o nei fondali marini o in tesori sepolti chissà dove, o polverizzato durante la lavorazione, consunto nell'impiego delle monete. Oggi addirittura il suo impiego nelle tecnologie più avanzate rende antieconomico il suo riutilizzo. Se ne è estratto così tanto che l'attuale produzione mondiale (circa 2.400 tonnellate) aggiunge solo il 2% ogni anno a quella cifra.
  9. Illyricum65

    Deposito monetale entusiasmante ...

    Ciao, ho scoperto oggi l’esistenza di un deposito monetale spettacolare. “Che pizza, ricomincia con la solita solfa di un hoard inglese del III secolo…” direte voi… e invece no. Stavolta svario e resterete strabiliati alla vista di ciò che vi propongo... Quello che vi presento è un hoard del III secolo costituito da circa 2600 aurei (pari a 18,5 kg di metallo fino) deposti in un recipiente bronzeo e rinvenuto il 9 settembre 1993 durante degli scavi per costruzioni edili nell’area dell’antica Augusta Treverorum. Le monete coprono un periodo che va da Nerone a Settimio Severo. L’ipotesi è che siano state celate nella cantina di un edificio di epoca romana da un facoltoso abitante che, durante la guerra tra Settimio Severo e Clodio Albino, morì e non recuperò il ricco deposito monetale. Verosimilmente il “tesoro” di una famiglia di alto ceto…
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