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Questa serie comprende tre denari: Il primo, monotematico, presenta Roma, volta a sinistra su entrambe le facce: http://numismatica-c.../moneta/R-G11/1 Il secondo, monotematico, presenta Saturno su entrambe le facce: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G11/3 Il terzo, combinazione dei precedenti, presenta su una faccia Roma sull’altra Saturno: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G11/2
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Un rivoluzionario del 100 a.C.
L. Licinio Lucullo ha aggiunto un nuovo link in Monete Romane Repubblicane
Lucio Appuleio Saturnino, Membro della gens Apuleia, fu nipote dell'Appuleio Saturnino pretore nel 166 a.C. Nel 104 a.C., Saturnino fu questore, con l'incarico di sovraintendere all'importazione di grano a Ostia. Il Senato ritenne però che non si impegnasse abbastanza, e fu destituito e sostituito da Marco Emilio Scauro, esponente degli optimates; si schierò allora con Mario e i populares. Venne eletto tribuno della plebe per il 102 a.C.; si guadagnò l'inimicizia di Quinto Cecilio Metello Numidico, che, in qualità di censore, lo avrebbe espulso dal Senato con l'accusa di immoralità, se non fosse stato per l'opposizione del proprio collega. Saturnino e Mario decisero allora di prendere il potere facendo eleggere per l'anno 100 a.C. Mario al consolato, Saturnino al tribunato per la seconda volta e Gaio Servilio Glaucia, grande demagogo assieme, alla pretura. Nel 101 a.C., prima della convocazione dei comizi per le elezioni, Saturnino rischiò di finire estromesso dalla competizione elettorale a causa di un procedimento giudiziario: infatti giunsero a Roma gli ambasciatori di Mitridate VI, re del Ponto, con ingenti somme di denaro destinate a corrompere i più eminenti senatori, ma Saturnino accusò pubblicamente i senatori e insultò gli ambasciatori, che si lamentarono per la violazione della propria inviolabilità. Il Senato allora lo mise sotto processo Saturnino: poiché l'accusa doveva essere verificata da una corte composta da soli senatori, erano certi che Saturnino sarebbe stato condannato. Il giorno dell'udienza, però, Saturnino riuscì a sollevare i popolo in suo favore e costrinse i giudici, impauriti dalla plebe, a dichiararlo innocente. Subito dopo il processo ebbero luogo i comizi elettorali, nei quali vennero eletti Mario e Glaucia, ma non Saturnino. Come tribuno della plebe venne infatti eletto Appio Nonio, suo oppositore. Accadde però che durante la notte seguente alle elezioni, Nonio venne assassinato da sostenitori di Saturnino, il quale il giorno dopo venne eletto tribuno in sua sostituzione. Il suo primo provvedimento di rilievo fu una legge agraria che prevedeva la distribuzione delle terre della Gallia che erano state occupate dai Cimbri, recentemente sconfitti da Mario. Una clausola di questa legge obbligava ogni senatore a giurare di farla rispettare entro cinque giorni dalla sua promulgazione, pena l'espulsione dal Senato. Metello, saldo nel rifiutarsi di giurare, fu espulso dal Senato ed esiliato. Saturnino fece inoltre approvare una lex frumentaria, che prevedeva la vendita del grano a cinque sesti di asse al modio (prezzo irrisorio, ove si consideri che poco dopo il 124, la legge frumentaria di Gaio Gracco aveva fissato il prezzo di vendita del grano al suo prezzo di costo, di 6 assi per modio) e una lex coloniaria che promuoveva la fondazione di colonie in Sicilia, Acaia e Macedonia. Saturnino vinse anche le elezioni per il tribunato del 99. Glaucia invece si candidò per il consolato; per aiutarlo a vincere, Saturnino fece uccidere pubblicamente, durante i comizi un altro candidato, Gaio Memmio. Il Senato decise di reagire: emise un senatus consultum ultimum dichiarando Saturnino e Glaucia nemici pubblici. Intervenne allora il loro alleato Mario, che - armate le sue fedelissime truppe di bastoni, anziché spade - fece sbaragliare, senza eccessivo spargimento di sangiue, le squadre di balordi che avevano tiranneggiato le strade di Roma. Saturnino e Glaucia si asserragliarono sul Campidoglio; catturati, furono rinchiusi nella Curia Hostilia, l’antichissima sede del senato, risalente al re Tullio Ostilio. La folla inferocita allora, salita sul tetto della Curia, lapidò a morte Saturnino. Anche Glaucia, fuggito in una casa vicina, fu scovato e ucciso. Fonte: wikipedia ( http://it.wikipedia.org/wiki/Lucio_Apuleio_Saturnino )
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