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Antologia di Numismatica e Storia

Le migliori discussioni e studi selezionati per voi

Cosa si può trovare “nascosto” in un museo
Cari amici, vi racconto questa “storiella” per farvi sbavare un po’
accadde qualche anno fa che io venni contattato dall’Hungarian National Museum di Budapest per aiutarli a catalogare le monete del V-VIII secolo dei regni romano barbarici, per i quali dovrebbe nei prossimi anni uscire il catalogo.
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L'aes grave di Volterra
La monetazione sicuramente attribuita alla zecca di Volterra si articola in tre serie di aes grave (dal dupondio all'oncia le prime due, dal dupondio al semis la rimanente) caratterizzate tutte dalla presenza al dritto di una testa giovanile gianiforme -forse Culsans, divinità collegata alle porte- con uno strano copricapo (che ricorda un po', in maniera stilizzata, quello indossato dall'augure dell'omonima serie attribuita dubitativamente alla Val di Chiana) e dalla legenda retrograda velaθri (il nome etrusco di Volterra) al rovescio...
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Gemme dall’ antichita’
Continuando la ricerca di eccezionali pietre lavorate provenienti dal mondo romano , ricerca da me iniziata tempo fa partendo pero’ dal generico ed ultimamente proseguita dall’ utente Polluce con la presentazione della “Gemma costantiniana”  , vorrei ora proporre questa ulteriore magnifica gemma denominata : “Trionfo di Licinio” , dando cosi’ maggior spazio a questi particolari piccoli capolavori dell’ arte glittica...
    • Grazie
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Bonoso
Di questo usurpatore si è parlato in più occasioni in questo forum, talune direttamente altre abbinandolo al "compagno" Proculo. Per chi volesse fari un piccolo tour in queste precedenti discussioni, troverete dei link all'interno della discussione.
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Un problema quasi irrisolto
Sono molti anni che sento parlare di questo problema:
negli zecchini le facce dei dogi sono realmente riprodotte?
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Le reliquie numismatiche di Sisto V
Roma, un giorno imprecisato del 1586.

Gli operai che lavoravano al disfacimento dell’antico Patriarchio per la realizzazione del nuovo Palazzo Lateranense rinvennero, tra le macerie del vecchio edificio, una cassa di ferro, contenente 125 aurei di vari imperatori tardo romani e bizantini.
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Il rarissimo gigliato “pratese” di Roberto d’Angiò, Re di Napoli.
Quest’oggi volevo proporvi una nuova discussione “trasversale”, dato che l’argomento di cui andremo a trattare ci permetterà di spaziare in situazioni storiche e numismatiche dal Mezzogiorno al Settentrione della nostra penisola. Anche questa volta, al centro del nostro dibattito troviamo un sovrano napoletano della dinastia francese degli Angioini, Roberto d’Angiò (1309-1343), autore di una coniazione molto particolare ed estremamente rara che merita di sicuro un approfondimento.
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