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I contenuti con la più alta reputazione dal 03/07/25 in Risposte

  1. Grazie all'amico Faini abbiamo questa foto del mercatino scattata nella seconda metà del 1980, usata da Corriere della Sera per un articolo. Mi fa piacere condividerla.
    8 punti
  2. L'anno senza cents La guerra del 1812 ebbe conseguenze anche sulla produzione monetaria degli Stati Uniti. Non per le monete d'oro, le uniche rimaste erano le half eagles, che furono regolarmente coniate fino al 1814, e poche anche nel 1815. Qualche problema in più lo ebbero quelle d'argento: la coniazione dei dimes fu sospesa nel 1812 e 1813, per riprendere nel 1814, prima di un nuovo, lungo stop fino al 1820. I quarti di dollaro non si coniavano più dal 1807, e la produzione riprese proprio nel 1815, a guerra finita, mentre i mezzi dollari continuarono ad essere coniati in quantità per tutti gli anni del conflitto. Le difficoltà maggiori le ebbero gli spiccioli in rame, cents e half cents, che erano anche le monete più diffuse. Il rame, al pari dell'oro e dell'argento, scarseggiava nell'America di inizio Ottocento, e quello che c'era doveva ovviamente servire anche per altri scopi: così, la gran parte dei tondelli per le monete veniva importata dall'Europa. Importazione che cessò bruscamente nel gennaio 1811, a causa del blocco navale inglese. Altrettanto bruscamente cessò la produzione dei mezzi centesimi, sospesa quello stesso anno dopo che erano stati coniati poco più di 60.000 esemplari, quantità irrisoria rispetto agli standard precedenti. Riprenderà, addirittura, solo nel 1825. I centesimi, invece, si riuscì a coniarli fino al 1814, dando fondo alle scorte di tondelli. Ma anche quelle finirono, e così nel 1815, prima che potessero riprendere le importazioni (avverrà nel settembre di quell'anno), anche la produzione dei centesimi venne sospesa. Quello fu "l'anno senza cents", l'unico, nella storia monetaria degli Stati Uniti, in cui questi spiccioli non furono coniati. (foto da PCGS) E ora, prima di abbandonare i discorsi sulla guerra del 1812, che altrimenti rischierebbero di essere più lunghi della guerra stessa ci sono ancora un paio di storie da raccontare, su due "effetti collaterali", di politica e costume, che sicuramente tutti conoscete, poiché entrati a far parte dell'immaginario collettivo, non solo americano... ne parliamo nel prossimo post petronius
    5 punti
  3. Buonasera a tutti, di recente acquisizione. Un Sestino di Federico III D'Aragona. Prima cosa chi fu costui? Era il figlio di Ferdinando I e di Isabella di Taranto; fratello di Alfonso II e zio di Ferdinando II, successe al nipote Ferdinando II, morto precocemente senza eredi nel 1496. Sestino - Ae Questo esemplare grammi 1,51 diametro mm. 19 Secondo il Mir 109 il peso è g 2,00 22/20 mm. D/FEDERICVS°D°G°R°SI; Busto del Re radiato volto a d. con lunghi capelli. R/+SIT:NOMEN:DNI:BENEDIT Croce Potenziata in cerchio lineare Questo esemplare si presenta di stile insolito diverso dagli altri in mio possesso. Inoltre si apprezzano quelle che sembrano delle lettere dietro la capigliatura. Potrebbe trattarsi di un falso d'epoca o è magari ribattuto su un altra, moneta? Aspetto vostri graditi pareri. Saluti Alberto
    5 punti
  4. Buonasera a tutti, confesso di averli presi io. Freschi di Adozione li ho fotografati insieme prima di metterli in Scuderia con i Fratellini. Saluti Alberto
    5 punti
  5. Peter Jefferson No, non è un parente povero, e nemmeno il fratello furbo di Thomas. E i due non si sono nemmeno mai incontrati, perché quando Peter fece la sua prima apparizione alla Zecca di Philadelphia, Thomas era già morto da qualche anno. Accadde, si dice, all'incirca nel 1830. Peter incominciò a volare intorno alla Zecca, per poi infine entrare a curiosare. I lavoratori della zecca rimasero sicuramente sorpresi quando videro un'aquila calva aggirarsi tranquilla nelle stanze, ma lo presero come un buon auspicio e all'inizio lasciarono l'uccello a se stesso. Ogni notte, quando gli operai finivano il turno, lo mandavano fuori per chiudere la zecca. L'aquila faceva qualche volo notturno sulla città e tornava la mattina presto. Peter era alla zecca ogni mattina prima che gli operai arrivassero, aspettando pazientemente che aprissero le porte e lo facessero rientrare. Rimaneva dentro, appollaiandosi e volando dentro la zecca durante il giorno. A detta di tutti, era piuttosto docile e non gli dispiaceva stare vicino alle persone, tenendosi però in disparte la maggior parte del tempo, ma senza preoccuparsi se le persone gli si avvicinavano troppo. L'uccello divenne il beniamino della città man mano che si diffondeva la voce del suo attaccamento alla zecca e della sua tolleranza verso gli umani, e la gente lo riconosceva durante i suoi regolari voli su Philadelphia. Lo chiamarono Peter, forse il nome di un operaio che gli era particolarmente affezionato, e Jefferson, probabilmente un omaggio all'ex-presidente scomparso pochi anni prima, nel 1826. Ma per tutti, semplicemente Peter. Rimase lì per circa sei anni, fino a quando, un brutto giorno del 1836, era appollaiato, forse, su una pressa per coniare, non è del tutto chiaro, quando la macchina si accese. Sebbene gli operai si fossero precipitati a spegnerla, l'ala di Peter restò incastrata nei meccanismi e rimase gravemente ferito. Nonostante i grandi sforzi di tutti, Peter perse la capacità di volare e, a causa delle ferite all'ala, morì pochi giorni dopo l'incidente Per onorare la memoria dell'aquila, e per tenere Peter, che era diventato un pilastro della Zecca e una specie di mascotte non ufficiale dell'istituzione, gli operai lo fecero impagliare, posizionandolo all'ingresso principale della Zecca... dovrebbe essere ancora lì Secondo la leggenda, Peter sarebbe servito da modello per due delle più belle monete degli Stati Uniti, non a caso quelle che più di ogni altra raffigurano un'aquila vicina al vero: il dollaro di Christian Gobrecht e il Flying Eagle cent di J.B. Longacre. "Io non avevo visto per molti anni quella moneta, ma poi ne sono rimasto veramente impressionato e ho pensato che... è, con tutta probabilità, il miglior disegno su una moneta americana." Parola di Augustus Saint-Gaudens petronius
    5 punti
  6. Salve, dico la mia.. io leggo CΤΕΦΑΝΟΥ (STEFANO) e ΑCΚΑΛΟΝ ΙΤΟΥ (ASKALON in Israele) . POTREBBE essere un sigillo bizantino del vescovo Stefano di Maiuma di Ascalona che partecipò al concilio di Gerusalemme nel 518. Ho un esempio di un suo sigillo similare su un verso. https://www.acsearch.info/search.html?id=335862
    4 punti
  7. Perché V.E. III era napoletano!
    4 punti
  8. Cinquina in argento di Carlo V di zecca napoletana.
    4 punti
  9. Ciao a tutti! Come per molte serie di successo, sono stati creati degli spin-off basati sulle stesse, che hanno sfruttato la loro popolarità. Ecco, oggi qui abbiamo una costola della discussione di @petronius arbiter “The Eagle and I”, basata su un'immagine di un capo dei pellerossa Shawnee in cui anche @nikita_ si è cimentato nell’identificare il medaglione con cui Tecumseh è spesso rappresentato mentre l’indossa intorno al collo. https://www.lamoneta.it/topic/230569-the-eagle-and-i/page/2/#findComment-2535700 Forse la soluzione la troviamo proprio su... una moneta! In questa foto del 25 cent canadese del 2012 si riesce abbastanza bene a vedere il volto di Re Giorgio III, ma perché? Tecumseh guidò una confederazione di tribù native in un periodo in cui l’espansione degli Stati Uniti minacciava i loro territori e le loro culture. In questo contesto, egli vide nei britannici un alleato strategico nella lotta contro l’espansione americana. Durante la Guerra del 1812, Tecumseh si schierò apertamente a favore dei britannici, condividendo con loro l’obiettivo di contenere la crescita degli Stati Uniti. Questo medaglione, chiamato "peace medal", veniva donato dai britannici ai leader nativi come segno di riconoscimento e di alleanza. Peccato solo che questo sia del 1814, cioè addirittura postumo (Il capo morì nel 1813) forse questo sarebbe stato più probabile, anche se qui il faccione del Giorgio era più snello Oltre a essere un accessorio, rappresentava un potente strumento diplomatico, simbolo della complessa interazione tra culture e poteri coloniali. I britannici speravano che sostenendo Tecumseh si sarebbe potuta creare una sorta di stato cuscinetto indigeno nella regione dei Grandi Laghi. Tuttavia, le promesse di supporto britannico non si realizzarono completamente. È un dato di fatto, comunque, che la sua immagine nelle raffigurazioni di Tecumseh possa variare in base a diverse interpretazioni storiche, questa mia vuole solo essere una delle possibili opzioni. Alla prossima, Njk ===================== Per saperne di più: https://firstnationswarof1812.wordpress.com/culture/peace-medals/ https://collections.gilcrease.org/object/6515 https://collections.gilcrease.org/object/6516 https://www.monnaiecanada.com/fr/pieces-canada/25-cents/25-cents-2012-2019/2012-b.unc-tecumseh-col.canada-25-cents https://en.numista.com/catalogue/pieces39726.html https://it.wikipedia.org/wiki/Tecumseh
    4 punti
  10. Salve. I gettoni della guerra civile statunitense, nota anche come guerra di secessione statunitense, sono coniazioni private distribuite negli Stati Uniti tra il 1861 e il 1864, diffusamente usati soprattutto nel Nord-Est e nel Midwest per sopperire alla scarsità di centesimi emessi dal governo in quel periodo. Alcuni gettoni riportano la dicitura “cent”, ma nella maggior parte manca perché le dimensioni erano uguali a quelle delle monete da un centesimo di Lincoln. Rame: 3,30 g, 18,5 mm D/ Busto della Liberty classica rivolta a sinistra, circondata da 13 stelle e la data “1863”, con bordo in rilievo. R/ ARMY / & / NAVY (Esercito e Marina) all’interno di una corona floreale d'alloro a sinistra e di quercia a destra con sciabole incrociate. apollonia
    4 punti
  11. La battaglia di New Orleans, combattuta l'8 gennaio 1815, fu, come detto, l'ultima della guerra. Una battaglia che si sarebbe potuta evitare, se solo fosse giunta in tempo la notizia che due settimane prima, il 24 dicembre 1814, a Gand, in Belgio (ma il Belgio non c'era ancora ), era stato firmato il trattato di pace tra il delegato americano John Quincy Adams (futuro Presidente) e gli inglesi. Questi ultimi avevano occupato la città e diverse zone limitrofe, ma l'incompetenza di Pakenham (niente a che vedere, in questo, con il più famoso cognato), gettò le truppe inglesi in bocca a un genio militare autodidatta, Andrew Jackson, che con la sua milizia del Tennesse ne ebbe facilmente ragione. Alla fine, le due parti lasciarono sul terreno più di 1500 caduti tra cui lo stesso comandante britannico. Vediamo una raffigurazione della battaglia in un dipinto del 1910 di Edward Percy Moran. Il trattato di pace, di fatto ripristinava lo status quo antecedente il conflitto, con la restituzione da parte di entrambi i contendenti dei territori conquistati. E nient'altro. Ma la guerra del 1812 ebbe comunque importanti conseguenze per gli Stati Uniti. L'embargo, con il blocco delle importazioni, anziché danneggiarle come temuto, diede un potente stimolo alle industrie manifatturiere del New England. La morte di Tecumseh e la sconfitta inflitta, sempre da Jackson, agli indiani Creeek nella battaglia di Horseshoe Bend il 27 marzo 1814, infransero la potenza indiana a est del Mississippi, facilitando la colonizzazione a Ovest. La guerra ispirò inoltre un forte sentimento nazionale a un'Unione ancora debole, e aggiunse un considerevole gruppo di eroi, con Jackson in testa, al pantheon americano. Per Andrew Jackson significò l'inizio di una fulgida carriera, prima militare poi politica, culminata nel 1828 con l'elezione a Presidente degli Stati Uniti, carica nella quale fu confermato quattro anni dopo. E nel 1929, esattamente un secolo dopo il suo primo insediamento, comparve, per la prima volta, sulla banconota da 20 dollari, dove lo si può vedere tuttora. Negli ultimi anni ci sono state diverse proposte per sostituirlo (con una donna, probabilmente), essendo diventato nel frattempo un personaggio assai poco politically correct. Ma non se ne è fatto nulla, e dubito lo si faccia con la corrente amministrazione petronius
    4 punti
  12. Buongiorno e buon 8 marzo a tutte le amiche che ci seguono, oggi è una data che non deve farci dimenticare quel lontano 1911, ma anzi, ci deve ricordare che nel 2025 ancora succedono delle atrocità contro le donne che sono inammissibili in un mondo cosidetto "moderno" ho raccolto alcuni francobolli che rappresentano donne famose e quelle che purtroppo sono nate meno fortunate, spero che tra tutti noi possiamo ampliare questo post che dedicheremo a tutte le donne del mondo. grazie
    4 punti
  13. Buongiorno a tutti gli Amici. Oggi mi piace condividere con Voi un altro antoniniano della mia collezione : Valeriano I. L'esemplare fa parte del gruzzolo del tesoretto di Rocquencourt e risulta pubblicato . Spero sia di vostro gradimento. Buona domenica. Mario
    4 punti
  14. Buongiorno a tutti gli amici che seguono questo post. Oggi un nuovo esperimento sull'argento per queste 500 lire 1960 malmesse dalla patina bruttina. vi offro direttamente il prima ed il dopo insieme e magia magia, nessuna perdita di peso da erosione del metallo. @ART @Bruzio @Alan Sinclair @fatantony @torpedo
    4 punti
  15. Buongiorno @eracle62 ripesco la discussione che non avevo ancora letto e metto le foto del mio esemplare. Un saluto Marco
    4 punti
  16. Buona sera a tutti gli Amici . Stasera condivido con Voi un'altra chicca della mia collezione a cui sono particolarmente affezionato: un antoniniano di Probo del tesoretto di Reyssouze. L’11 ottobre dell’anno 2014, nel corso di lavori presso un terreno privato a Reyssouze, piccolissimo centro del dipartimento dell’Ain in Francia, in maniera del tutto fortunata fu scoperto un ripostiglio contenente 2096 monete; il tesoretto conteneva 2079 antoniniani e 17 denari: dopo un preliminare studio, l’intero ripostiglio è stato messo in vendita attraverso un’asta pubblica. Tutte le monete sono state ritrovate in un vaso in lamina di bronzo di uso comune la qualcosa ha lasciato fin da subito immaginare ad un ripostiglio domestico; tra l’altro il segmento temporale tra la moneta più antica (195 d.C.) e quella più recente (286 d.C.) è di oltre 90 anni. Il tesoro di Reyssouze, pertanto, molto probabilmente, deve essere stato accumulato da più generazioni con finalità di evidente tesaurizzazione. Tra gli antoniniani ritrovati, una rilevante fetta riguarda coniazioni risalenti agli anni dell’impero di Probo (177 esemplari); in quegli anni l’imperatore fu costretto a mantenere alta l’attenzione per le invasioni barbariche che interessarono la Gallia e tale condizione potrebbe aver contribuito ad occultare il denaro in considerazione della poco stabile sicurezza del territorio. Spero di fare cosa gradita. Mario
    4 punti
  17. Per me non è mai stato importante il valore venale di ciò che possiedo, ma lo è il valore della conoscenza che essa mi restitutisce unitariamente al divertimento nell'averla appresa.
    4 punti
  18. Usata per pagare un pezzo di pizza nella pizzeria di mio cugino a Roma, 2€ del 2024 Vaticano. Di regola non vengono emesse per la circolazione normale (vengono vendute in folder oppure date sfuse ai difendenti). Ho gia il folder del 2024, ma questa me la tengo comunque, non capita spesso trovarla in giro.
    4 punti
  19. Complimenti: una rara variante senza pietrina, io non ce l'ho! 😁 ====== Per chiudere, qui la foto delle mie pescate di oggi al mercatino delle pulci: esattamente: NIENTE. Sono assai deluso, neanche un banchetto di numismatica e/o filatelia (per non parlar di banconote, quelle scarseggiano sempre).
    4 punti
  20. Ho portato a casa 6 monete al costo di soli tre euro due sono rovinate, di cui una da studio ed una d'argento che ho già ma per 50 cent non si lasciano 5 grammi d'argento .835. Jamaica: un bel monetone da 50 cent di dollaro giamaicano del 1989, moneta commemorativa. Sempre Jamaica, ma questa volta una monetina da 5 dollari del 1995, un nominale da dieci volte tanto la precedente. Questo dovuto all'inflazione incessante in Giamaica sin dalla metà degli anni '90, al momento ci vogliono circa 170 dollari giamaicani per un euro. Belgio: 25 cent BELGIQUE del 1913 (monogramma secondo tipo coniazione 1913-1929) Iran: 50 rials del 1364 (1985) Un franco svizzero del 1875 in argento che già possiedo, la metto insieme alla mia piccola raccolta di monete doppie d'argento semi lisce trovate in ciotola, al raggiungimento dei 100 grammi andranno a finire dal compro oro. Infine una moneta piuttosto compromessa da studio, ne posseggo una in condizioni decisamente migliori, un grano napoletano del 1792.
    4 punti
  21. Il problema è che fino a quando rimarrai convinto delle tue supposizioni allora è inutile, almeno per me, andare avanti... C'è un concetto che dovrebbe essere preso in considerazione da tutti i collezionisti, quando si fanno delle affermazioni le stesse devono essere inconfutabili,se ci sono dei dubbi, come nel caso del tuo coronato (ribattiture, scivolamento e usura)nessun professionista serio ti metterà per iscritto che quel coronato è con sigla YC,e anche se ne trovi uno disponibile a farlo ciò non significherà che troverà riscontro tra gli appassionati di questa tipologia, perché per quanto si possa parlare di periti, commercianti,aste e compagnia cantante, il vero esperto è l'appassionato collezionista di questa determinata tipologia di monete,se non hai riscontri da questa categoria di esperti allora puoi stare tranquillo che non è un coronato con sigla YC... Mi ero già proposto di non rispondere ai tuoi quesiti per le motivazioni di cui sopra ma visto che più volte hai rimarcato il problema della scarsità di partecipazione in sezione allora mi sono sentito in dovere di farlo,ma per il bene della sezione,se poi i miei interventi non ti piacciono mi dispiace per te ma non è un problema mio... Mi dispiace dirlo ma io sono profondamente convinto che tendenzialmente non cerchi un parere ma delle affermazioni a quello che pensi tu,e questo si capisce anche dal fatto che ogni volta rimarchi il discorso che la moneta è R5,che la moneta è inedita,che la moneta è così,e per me questi non sono discorsi da appassionato collezionista ma più da aspirante investitore...
    4 punti
  22. Che bel thread. E' circa un paio di anni che ho ricominciato a collezionare monete contemporanee come avevo cominciato a fare da bambino, e ho qualche bella moneta trovata in ciotola, di gran lunga il mio sport preferito. Inizio da questa, che credo sia quella di più alto valore trovata fino ad ora: 100 lire 1972 stanghetta, in ottimo stato, comprata senza accorgermi che fosse una 1972 / per 20 centesimi di euro.
    4 punti
  23. Non prendermi così sul serio, verifica sempre. Queste monete con quello che comunemente viene definito "leonelupo" sono attribuite un po' a tutte le tribù celtiche della zona lombardo-piemontese a seconda degli autori. In realtà ci sarebbe molto da scrivere anche attingendo alle esperienze personali di ognuno, sia archeologi che semplici appassionati, ma per ora non ci sono dati sufficienti per avere un quadro nitido. Io dico sempre di attenersi più al territorio che a presunte popolazioni, che tra l'altro in quanto celtiche non erano stanziali. Per esempio poco fa sono stati citati i libui, che gli autori romani descrivendoli brevemente li stanziano nella zona di Alessandria ma successivamente in spostamento verso nord. Pautasso attribuisce nettamente queste emissioni agli insubri, Gorini è più cauto e si basa più sul territorio, Bordin che gestisce un sito dove classifica queste dracme padane, ed alcune di queste con il leone lupo le attribuisce ai Boi, idea controcorrente ma che secondo me non è così fuori luogo se teniamo conto che proprio i Boi prima di scendere verso Bologna fondarono insediamenti nella pianura a nord del po' . Queste popolazioni celtiche provenienti dal nord delle alpi continuarono a spostarsi anche sul territorio "italiano" a sud delle alpi finché non furono sconfitti dai romani e costretti a stanziarsi definitivamente o come nel caso dei Boi espulsi o deportati. Questo continuo spostamento complica ulteriormente un quadro già di per sé complicato per l'esiguità delle fonti scritte contemporanee che ci parlano di queste emissioni. Spesso attribuiamo una dracma ad una popolazione che all'epoca della coniazione non si trovava più nel luogo dove la coniazione si pensa sia avvenuta. Per questo e per altri "piccoli" e "sfuggenti" particolari raccomando sempre cautela con l'attribuire monete che fino al primo dopoguerra non conoscevamo, la maggior parte degli esperti le classificava come marsigliesi o etrusche
    3 punti
  24. Il terzo libro dell’iniziativa per i giovani sarà “ Guida alla numismatica “ di Chiara Marveggio, un libro di nozioni base per chi inizia con glossario dei termini utilizzati in numismatica.
    3 punti
  25. DE GREGE EPICURI Per me è' stata una conferenza fantastica. Abbiamo sentito un sacco di cose, ascoltato una storia appassionante di "ricostruzione" del tesoretto che era andato subito disperso fra i maggiorenti di Volterra...vicende di famiglie nobili o importanti, della corsa ad accaparrarsi le ultime antichità, di scienziati ottocenteschi seri e ostinati (a volte con un po' di sicumera). Per un qualche pregiudizio localistico, parte delle monete sono state subito attribuite a Populonia: c'era la Gorgone, quindi...Ma le gorgoni di Volterra sono diverse da quelle etrusche, ed al rovescio hanno il quadrato incuso, che in Etruria non c'è mai. E gli ippo-galli? Strane bestie simili ai pegasi, ma non troppo. Pare che siano tipici del tesoretto di Volterra, ad Auriol (circa 2100 monete!) non ce ne sono. E certo non sono etruschi. Comunque, occorre arrivare al 2007 perchè i dubbi su "Populonia" siano espressi ad alta voce, almeno in Italia, e si cominci a riconoscere che queste monete, certo ispirate a Focea, sono provenzali, forse di Marsiglia, o giù di lì. Le monete sono ora 52 (alcune evidentemente sono andate disperse precocemente) , conservate a Firenze, e forse, dopo la pubblicazione fondamentale degli anni '70, meriterebbero qualche ulteriore approfondimento. Non sono mancati interventi sia in sala che a distanza, alcuni di veri esperti (Giorgio Aulisio ad esempio, che finalmente ho avuto il piacere di risentire).
    3 punti
  26. Uno dei 4 libri di numismatica che saranno donati da parte del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio ai ragazzi entro i 26 anni di età nell’ambito dell’iniziativa “ Un libro di numismatica per i giovani “, e che saranno presenti a Pistoia CollExpo 2025 il 29 marzo sabato, e’ il libro di Federico Barello “ Archeologia della moneta “consigliato anche nei corsi universitari e che, per argomenti trattati e immediatezza, e’ un riferimento per gli appassionati e studiosi di numismatica.
    3 punti
  27. Ciao @Rufilius, @torpedo, @Antonino1951, @Litra68, @califfo64, grazie per i vostri interventi che ho molto apprezzato 🙂 ANTONIO
    3 punti
  28. @Alan Sinclair la via è sempre quella...purtroppo con meno tavoli e persone
    3 punti
  29. Ciao! più lo guardo e meno mi sembra un Tornesello veneziano che, per la precisione, era moneta che circolava principalmente in Grecia e nelle isole veneziane della Grecia. Se guardiamo il Tornesello di Enrico Dandolo (1353) quando il suo peso e la dimensione non erano ancora svilite dal tempo, erano di 0,52/0,72 grammi e diametro di 17 mm. Col tempo, ovviamente, si ridussero, ma anche nella migliore condizione, il peso è la metà della moneta riconiata. Direi proprio che non è un Tornesello e anche le supposte lettere non aiutano! saluti luciano
    3 punti
  30. L'esercito regolare, ridotto a 6700 uomini, era male equipaggiato e comandato da veterani della guerra d'indipendenza, ormai vecchi. Non esistevano navi da guerra, soltanto una mezza dozzina di fregate. E, soprattutto, le casse dello stato erano quasi vuote, e quando, nel 1814, il governo tentò di imporre nuove tasse per finanziare la guerra, le entrate furono molte meno del previsto a causa di una diffusa evasione fiscale (anche allora ). Nonostante tutto, l'invasione del Canada sembrava davvero a portata di mano. Con una popolazione di solo mezzo milione di abitanti, a fronte di sette milioni e mezzo di americani, il Canada aveva scarsa disponibilità di uomini validi. Il lungo confine tra i due paesi era difeso solo da 4500 soldati, né l'Inghilterra poteva inviare rinforzi, perché impegnata contro Napoleone. Insomma, il Canada sembrava tanto palesemente vulnerabile, che Thomas Jefferson (non più presidente, ma sempre enormemente influente), definì la campagna "una semplice passeggiata" (il confine tra USA e Canada in una mappa del 1812) Ma il primo tentativo di invasione, nel 1812, fu un fiasco completo: non solo gli americani furono respinti, ma cedettero ai canadesi Detroit e altri forti di confine. Andò meglio nel 1813: dopo aver conquistato York (attuale Toronto), allora capitale del Canada, gli americani diedero alle fiamme il Parlamento e altri edifici pubblici, prima di ritirarsi al di là del lago Ontario. Si può parlare di vittoria, ma gli effetti generali sulla guerra furono minimi. Seguì una lunga serie di battaglie, con risultati alterni, tra le quali va citata almeno quella del fiume Thames, vinta dagli americani, e nella quale trovò la morte, il 5 ottobre 1813, il leggendario capo indiano Tecumseh, considerato il più grande statista della storia dei Nativi americani, e oggi onorato sia in Canada che negli Stati Uniti Nel 1814, gli inglesi, pensando di aver ormai archiviato la pratica napoleonica con l'esilio dell'imperatore all'Elba, inviarono in America un corpo di spedizione forte di 20.000 uomini. Che dopo aver occupato buona parte della costa del Maine, spazzò via la resistenza americana giungendo fino a Washington D.C., costringendo alla fuga il governo e incendiando, per rappresaglia di quanto avvenuto a York, il Campidoglio, la Casa Bianca (nel dipinto) e altri edifici pubblici. Era il 24 agosto 1814. Gli inglesi avevano poi cercato di attaccare, ma senza successo, Baltimora, poi si erano ritirati. Nel frattempo, un'altra offensiva inglese partita dal Canada aveva subito una sconfitta determinante nella battaglia di Plattsburg (11 settembre 1814), grazie alla quale gli americani misero definitivamente al sicuro i loro confini. Ma un altro esercito inglese, comandato da Sir Edward Pakenham, cognato del Duca di Wellington, si preparava ad attaccare New Orleans: se l'impresa fosse riuscita, gli americani avrebbero rischiato di perdere la Louisiana. Quella di New Orleans, combattuta l'8 gennaio 1815, fu l'ultima battaglia della guerra. Anzi, più che una battaglia, un sanguinoso, inutile massacro Continua...
    3 punti
  31. Ciao, il primo è un sesterzio dell'imperatore Marco Aurelio con la personificazione della Liberalitas sul rovescio, con i classici attributi di questa divinità cioè la cornucopia dell'abbondanza e l'abacus ( uno strumento di calcolo matematico, tipo "pallottoliere" per rendere l'idea 🙂) vedi foto. La tipologia è quella individuata da @Rufilius,per quanto riguarda invece la corretta catalogazione restringerei al RIC 1147 o 1205 (vedi foto). Sul secondo esemplare dell'imperatore Claudio concordo con la catalogazione di @Ale75. ANTONIO Foto sesterzi e dell'abacus della Liberalitas.
    3 punti
  32. Ammazza, ma se c'avete avuto tutti problemi a entrare, chi è che m'ha fregato tutte le monete su cui avevo puntato? 🤬 Vabbè, vi perdono. 😇
    3 punti
  33. Qui c'è il collezionista.. che diventa custode di un qualcosa che altrimenti sparirebbe nel limbo del tempo, ne vede l' arte, il messaggio che porta, la storia, la bellezza .. ecc... .. e per lui.. anche se non vale niente nel mondo mercantile .. lo custodisce come un raro tesoro. 😊 Sono contento che ci siano commenti di questo tipo.
    3 punti
  34. Se accettiamo l’attribuzione ad Ottone III, guardando il rovescio, le possibilità sono poi 3: - CIVITA GLOR(IO) - INCLITA CIVITA - IMPERATOR …in questo caso, ciò che leggerei più facilmente è “IMPERATOR”… Quindi mi sentirei di concludere per un denaro di Ottone III imperatore, putativamente collocabile tra il 996 e il 1002 (anche se mi pare di aver letto da qualche parte che qualcuno sospetta, per l’abbondanza dell’emissione, che la datazione possa essere anticipata ancora a prima dell’incoronazione ad imperatore, quindi a prima del 996, e/o estesa a dopo il 1002, con produzione postuma).
    3 punti
  35. Salve secondo me invece è un bronzo di Macrino per Amphipolis in Macedonia 🙂 https://www.acsearch.info/search.html?id=3520459
    3 punti
  36. Sono curioso di sapere come sia uscita da una zecca una banconota incompleta come questa...forse invece di eseguire i controlli di qualità erano tutti in pausa pranzo o in sciopero per adeguamento contrattuale.
    3 punti
  37. Placchetta FRATELLANZA D'ARMI 1915-1916
    3 punti
  38. Questo tipo presenta proprio EQUITAS REX REGNI , non è ribattuto
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  39. Salve. Ottone: 10,30 g, 33 mm D/ EIN FRIEDENS BLIK DES LANDES GLÜCK (UNA VISIONE PACIFICA DELLA FELICITÀ DEL PAESE) Minerva e Speranza ai lati di un’ara con alberello d’alloro In esergo IETTON R/ Scritta su nove righe DES / FRIEDENS / IUBEL TÖNT / DURC HOST WEST / SUD UND NORD / HEIL SEY / WIEN UND PARIS / HEIL IEDEM / LAND UND ORT! (LA GIOIA DELLA PACE RISUONA DA EST A OVEST, DA SUD A NORD, DA VIENNA A PARIGI. SALUTE AD OGNI PAESE E LUOGO!). In esergo 1800 Scheda sul forum al link https://maxentius.lamoneta.it/PagineMedaglie/Speranzedipace_1800.htm apollonia
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  40. Ed ecco anche i miei acquisti da ciotola del mercatino domenicale! Oggi è andata bene anche a me!😄 Un paio di monete ad 1€ l'una Il lek lo avevo già ma lo avevo ma lo avevo pagato di più quindi ne ho approfittato per ammortizzare😄 Il 50 cent Vaticano invece era l'unico taglio che mi mancava della serie insieme al 5 cent e al 5 lire!
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  41. Oh e io che stavo aspettando che si "caricasse" l' immagine 🤣
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  42. Quando l'Impero Romano arrivò in Tanzania. La Metropoli perduta di Rhapta Nelle mappe geografiche dell'antica Roma, la città di Rhapta era ai margini meridionali del mondo conosciuto. Sorprendentemente abbiamo resoconti di contatti commerciali tra Romani e questo emporio lontanissimo (4500 km dall'Impero). Secondo Tolomeo e Plinio il Vecchio, diversi mercanti romani intrattenevano viaggi di routine verso l'Azania (l'antico territorio che oggi prende il nome di Tanzania). Come fecero i romani a raggiungere le propaggini più meridionali dell'Oceano Indiano? Vediamo di capirci meglio in questo breve documentario.
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  43. Buonasera, condivido la mia prima moneta alla corte dei Flavi. Domiziano, denario, 95-96, Roma, gr 3,24; diam. 19 mm; asse conio 6h; Tipo RIC 788. D/ IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P XV; Domiziano, testa laureata verso dx. R/ IMP XXII COS XVII CENS P P P; Minerva armata nella postura dell’ Athena Promachos, con lancia sollevata nella dx e scudo nella sx, su colonna rostrata, con ai piedi una civetta. La dea è una presenza costante nelle emissioni di Domiziano. Una piccola Minerva accompagna il ritratto dell’imperatore anche in questo specchio d’argento (Karslruhe, Badisches Landesmuseum). La storiografia antica, che pure condannò severamente Domiziano, gli riconobbe alcune iniziali doti di governo e di moderazione. In seguito, soprattutto dopo il tentativo di usurpazione da parte del legato di Germania Saturnino, le fonti tratteggeranno invece il ritratto di un uomo sempre più paranoico e crudele, capace trovare compiacimento non solo nel torturare ed eliminare gli avversari politici o i rivali amorosi, ma persino le mosche, che si sarebbe divertito a trafiggere con uno stilo acuminato (bizzarria che, a distanza di secoli, avrebbe ispirato una feroce poesia satirica di Luigi Pirandello dal titolo La caccia di Domiziano). La lista dei suoi supposti atti esecrandi è assai lunga, fino alla fatale congiura ordita da alcuni personaggi di corte, forse anche la moglie Domizia Longina. Tale fosco ritratto fu certamente inasprito dal tentativo di Domiziano di introdurre un modello di sovrano autocratico, esplicitamente dominus et deus (in tal senso possono essere lette anche le azioni contro ebrei o cristiani e contro filosofi oppositori del regime). Risulta difficile stabilire quanto gli eccessi autoritari e le violenze attribuite a Domiziano (in un mondo in cui comunque gli uni e le altre erano assai comuni) debbano essere ascritti a effettive sofferenze psicologiche o patologie dell’imperatore e quanto invece siano dovute ad una storiografia di parte, tanto legata all’idea di princeps quanto ostile a quella di dominus. A bilanciare i difetti, vi sono comunque l’attivissima ed espansiva politica estera, una notevole politica edilizia ed urbanistica e l’impegno amministrativo. E’ sotto Domiziano che si registra il progresso della romanizzazione della Britannia, grazie alle vittoriose campagne condotte da Agricola. E se il confronto con i Daci fu meno fortunato, le guerre germaniche contro i Catti furono invece celebrate da un trionfo, completarono le conquiste di Vespasiano e incrementarono la sicurezza dei territori provinciali grazie al controllo strategico del saliente tra Reno e Danubio, tra la Germania Superior e la Vindelicia. La politica edilizia e dedicatoria, volta anche a dar lustro alle modeste origini della dinastia vanta, oltre al completamento dell’anfiteatro flavio, numerosi interventi nelle province e nella capitale (danneggiata da ben tre incendi), tra cui figurano ovviamente il celebre stadio (piazza Navona) e l’insuperabile palazzo sul Palatino (Domus Flavia e Domus Augustana), esteso tra la Domus Tiberiana e la zona che sarà poi occupata dalla Domus Severiana. L’attenzione al consenso sociale è testimoniata tra l’altro dalla celebrazione dei Ludi Saeculares, le cui diversi fasi celebrative sono ben documentate sulle monete di Domiziano.Tra le azioni amministrative figura il decreto volto a ridurre la viticoltura nelle province, con il doppio intento di difendere la produzione italica e di aumentare la produzione cerealicola, riducendo il rischio di carestie (editto che. più o meno disatteso, resterà in vigore fino alla sua abrogazione da parte di Probo). In chiusura ricordo una mostra abbastanza recente, dal cui catalogo ho tratto molti dei cenni storico-biografici: Domiziano Imperatore. Odio e amore (Musei Capitolini, Villa Caffarelli, 13/07/2022 - 29/01/2023). Il titolo originale inglese, forse più azzeccato, era God on Earth. Un caro saluto e a presto, Lucius LX
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  44. Salve allego immagini documenti postale per approfondimento. Ringrazio in anticipo
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  45. Inserisco la foto dei tagli, tutti rigato. Sauti
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  46. Si, ho capito,non stavo accusando te delle giustificazioni…. Stavo solo valutando che, al solito, invece di incentivare i comportamenti virtuosi, alla fine li si penalizza , facendo un favore a chi , invece, pensa per se stesso…. All’italiana…. Eppure gli esempi da seguire ci sarebbero, ma al solito , noi dobbiamo essere più furbetti e abbassarci ad agire da pidocchiosi anche a livello istituzionale , anzi: soprattutto a livello istituzionale…
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  47. Uno dei 4 libri di numismatica che saranno donati da parte del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio ai ragazzi entro i 26 anni di età nell’ambito dell’iniziativa “ Un libro di numismatica per i giovani “ e che saranno presenti a Pistoia CollExpo 2025 il 29 marzo sabato e’ un must della numismatica che introduce ma anche accompagna chi si accinge nel percorso numismatico. Philip Grierson non ha bisogno di tante presentazioni, ma qui sotto oltre alla copertina del libro, trovate il suo profilo e le info sul libro, quindi ragazzi e’ secondo me una grande occasione da non perdere!
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  48. Carissimo/a @Filcal88,pietra tombale sopra e discorso chiuso. Scuse accettate. Voglio solo ricordare che qui nessuno è pagato e se non avrai la risposta subito abbi un po' di pazienza. Avanti con le tue belle pagine e 👋
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  49. Ricordo che alla conferenza possono partecipare tutti, al termine della conferenza il consueto brindisi. Per chi non può partecipare di persona di seguito i link per poter seguire la conferenza in diretta utilizzando google meet. Link 1 dalle 21.00 alle 22.00: https://meet.google.com/xeq-fenp-oek Link 2 dalle 22.00 alle 23.00: https://meet.google.com/req-hbeq-rgx
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