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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/28/25 in Risposte

  1. Buongiorno a tutti!! Finalmente ho sottomano l’ultima moneta acquistata all’ asta di Nomisma (Lotto 1059 - ALBANIA Zogu (1925-1939) 5 Franga 1926). Vi posto alcune foto (le prime due sone quelle di Nomisma), la moneta è periziata e sigillata SPL/FDC da C. Bobba. Avevo deciso di toglierla dalla bustina ma adesso che la vedo sono molto in bilico, mi piace anche la perizia che è del 1977 (figurarsi che all’epoca veniva stimata 250,000 lire). Voi al posto mio che fareste? Grazie in anticipo per ogni suggerimento ed’ opinione.
    4 punti
  2. E' ovviamente un'immagine creata con l'IA (accidenti a chi la usa...), proveniente fra l'altro da un annuncio su ebay, non fosse altro che è piena di errori: oltre alle stelle in numero inferiore, feud non è una parola francese (si dice fief), c'è la congiunzione Y in spagnolo e il feudo si chiama Baux non Bax... A che pro postare simili immagini, solo per credere di essere fighi a postare per primi? Bah... Non male come primo post: meteora...
    4 punti
  3. Sono lieto di arricchire questa splendida carrellata con una piastra di Francesco de' Medici, recentemente entrata nella mia collezione.
    3 punti
  4. Le perizie di Cesare Bobba sono come reliquie. Sono sacre! Io l’ho conosciuto bene. Un vero signore della Numismatica.
    2 punti
  5. Sono sempre stato propugnatore di una legge che vieti l' accesso agli smartphone e al WEB in generale ai minori di 21 anni e ai minori di un determinato QI. L' ideale sarebbe un qualcosa tipo patente o porto d'armi.
    2 punti
  6. I Medici non li disdegno affatto. Poiché la discussione riguarda il periodo successivo al Cinquecento, mi scuso e rispondo con un'altra piastra medicea di Ferdinando II giovane, anch'essa proveniente dall'ultima asta NAC del 2024.
    1 punto
  7. Ciao a Tutti, finalmente trovo un attimo di tempo per pubblicare questa nuova discussione a beneficio di appassionati e cultori. Sfogliando e leggendo il nuovo listino LEU (FPL 1 di gennaio) non ho potuto fare a meno di notare che al lotto n.37 viene messa in vendita una didramma di GELA che già da una prima occhiata mi ha destato forti perplessità: https://leunumismatik.com/en/fpllot/43/37 Ed infatti dopo una verifica anche con il Corpus redatto da Jenkins nel 1970 "The coinage of Gela", risulta essere censita tra le primissime falsificazioni realizzate all'indomani del famoso tesoro del 1956 trovato da alcuni operai intenti a lavorare allo Scalo della Stazione Ferroviaria (IGCH 2066). La moneta è stata acquistata da LEU all'ultima Lansky-Lambert auction ed è proveniente dalla famosa collezione Gillet: https://www.biddr.com/auctions/lansky/browse?a=2971&l=3350746 Ho ricostruito info e foto e tutto torna anche con la descrizione del falso (altro clone gemello) descritto da Jenkins (autore e studioso formidabile!!!!!). Da una semplice comparazione con altri esemplari indubbiamente genuini ed originali citati da Jenkins si possono apprezzare le evidenti discrepanze. Vedete i post successivi. Saluti Odisseo
    1 punto
  8. Secondo me può rientrare nelle imperiali
    1 punto
  9. poi bisognerebbe indagare,se fattibile,sulla storia politica di questo personaggio
    1 punto
  10. salve,quelli di Cesare portano il suo nome,questo RUFUS,ergo per me è repubblicano familiare,mia opinione
    1 punto
  11. Concordo 💪
    1 punto
  12. Buonasera a tutti, ho 17 anni e già da qualche anno ho iniziato a collezionare monete romane imperiali e monete dei Savoia. Ultimamente ho deciso di rendere questa mia passione e questa mia collezione più strutturate e di concentrarmi sulle monete romane imperiali, seguendo il tema dei denari a partire dalla dinastia Giulio-Claudia fino a quella dei Severi. Mi affiderò per l'acquisto - come ho sempre fatto - a negozi fisici per evitare qualsiasi inconveniente. Volevo chiedervi se secondo voi è valida la mia scelta tematica e se ritenete necessario l'acquisto di un catalogo come il RIC o il Cohen da affiancare a libri sul periodo storico e a "Monete romane" di Savio che ho già ordinato: è una spesa che vorrei evitare dato che un adolescente può fare affidamento solo alle festività per ampliare la propria collezione... O esiste un "GIGANTE" delle monete romane che fa al caso mio? Spero di non aver fatto delle domande banali o già poste in discussioni precedenti. Grazie in anticipo, Cordiali saluti P.S. Ogni altro consiglio è bene accetto. 😁
    1 punto
  13. Salve a tutti, è rispuntato il falsone da NAC..... https://www.biddr.com/auctions/nac/browse?a=5760&l=7091564 Saluti Odisseo
    1 punto
  14. I segreti piacciono a coloro che sono soliti non mantenerli. Pensiero di C. Colton. apollonia .
    1 punto
  15. 3° Convegno Estivo delle Terre Verdiane - 26 luglio 2025 MOSTRA – MERCATO COLLEZIONISTICO NUMISMATICA – PICCOLO ANTIQUARIATO – CARTOLINE STAMPE – LIBRI ANTICHI e tanto altro… Dalle ore 9:00 alle 18:30, presso il Parco Comunale ex-Barattieri a San Pietro in Cerro (PC) INGRESSO LIBERO e ORARIO CONTINUATO (Le entrate saranno due: da via Roma, di fronte alla Chiesa di San Pietro, o da via Marconi, 3) Vi aspettano tanti esperti ed appassionati del settore! Presenza di stand gastronomici per pranzo. Servizio bar attivo per tutto il giorno. In caso di maltempo, l’evento verrà rimandato. Per maggiori informazioni, richieste o prenotazione plateatico: 👉 Luca Albano 👈 📞 3490034314 ✉️ [email protected] - ✉️ [email protected] Facebook: PRO LOCO "il Cerro" - Instagram: @prolocoilcerro www.prolocoilcerro.it 2025-07-convegno-verdiano.pdf
    1 punto
  16. Ciao carissimo, in ogni caso 1 esemplare della nouvelle vague falsificatorum è in mio possesso.🤣
    1 punto
  17. Sei poco gentile verso un artista, in futuro leggeremo un libro chiamato "Corpus Opus Ricczan0ensis" 🤣 e questi esemplari varranno un sacco di soldi!
    1 punto
  18. Sicuramente uno al Giubileo ed uno alla Sede Vacante. Ma le monete dedicate alla Sede Vacante, per tradizione secolare, riportano lobstemma del cardinale Camerlengo. Ergo su quella non mi aspetto particolari novità. Come non me ne aspetto da un eventuale argento: da un lato lo stemma e dall'altro la colomba con la classica scritta 'veni sancte spiritus'.
    1 punto
  19. cari amici è con piacere che volevo condividere la mia prima moneta straniera. è un monetone in rame da 5 copechi, anno 1790, coniato nell'impero russo sotto la sovrana Caterina II. forse inizio la mia collezione di monete di zecche straniere proprio da questo bel modulo che mi ha sempre affascinato, anche appunto per la inusuale grandezza.
    1 punto
  20. Emissioni a scopo pubblicitario della manifestazione https://coins.ha.com/itm/expositions-and-fairs/1904-louisiana-purchase-exposition-encased-cent-ms62-ngc-hendershott-14-90/a/1204-12435.s La scritta sul ferro di cavallo si può tradurre in TIENIMI CON TE E NON FINIRAI MAI SUL LASTRICO. apollonia
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  21. Ciao il RIC lo trovi in rete dove puoi scaricarlo se non riesci fammelo sapere sorò lieto di inviartene una copia . Silvio
    1 punto
  22. Nessuna domanda è mai banale! Il Cohen è superato e diciamo che ha un valore come opera storica numismatica, più che come strumento moderno di catalogazione. Il RIC è sicuramente IL catalogo per eccellenza e è valido anche per le parti introduttive, quindi io ti consiglierei questo. È un buon investimento utile anche per il futuro. Prova a vedere se in zona da te c'è qualche biblioteca che lo possiede... Difficile ma non impossibile (biblioteche universitarie, circoli numismatici...) giusto per dargli un'occhiata e vedere un po' il tenore del testo. Detto questo... Complimenti per la tua decisione di intraprendere questa nuova avventura collezionistica! @gpittini ti ha dato una dritta notevole che su due piedi mi era sfuggita... Il sear è un ottimo testo per iniziare! E usato lo si trova anche a buon prezzo.
    1 punto
  23. De Grege Epicuri. Il Cohen lo trovi in rete. Il Ric e' molto costoso e non mi pare il caso di acquistarlo: lo puoi eventualmente consultare nella biblioteca di qualche grosso circolo numismatico, o a Milano alla Soc. Numismatica Italiana. Potresti forse comperare i volumetti Sear dei denari ( sono 5, mi pare) o una copia usata del vecchio Sear, in rete si trova. Io leggerei qualche altro volumetto di numismatica romana, oltre al Savio, es. quello di Francesco Gnecchi, vecchio ma utile ( Hoepli), quello di Arslan o quello di Belloni. Sono molto diversi
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  24. Buonasera a tutti, @Marcus Pintanto complimenti per la tua passione, sei giovanissimo, io ho iniziato a 10 anni ma non avevo le idee chiare come le hai tu. Ottima la scelta di affiancare i libri alla collezione di monete. Io spazio in più monetazioni e magari sono la persona meno indicata per darti il giusto consiglio. Il tuo progetto Numismatico mi sembra stimolante e non esageratamente impegnativo, visto la tua Giovane età avrai tempo per portarla avanti. Man mano avrai anche la disponibilità economica e potrai dedicare qualche risorsa in più per la tua passione senza aspettare le festività. Fai con calma le tue scelte e i tuoi acquisti non avere fretta per poi ritrovarti con una moneta che non ti soddisfa, a me è successo. Saluti Alberto
    1 punto
  25. Basta farsi un giretto su ebay/delcampe & Co.
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  26. La data 1928 littore, porta piccole modifiche nel ritratto del re, motivo per cui fu ritenuta necessaria una nuova Prova. Devo inoltre segnalare la moneta L. 20 1927 anno V Prova con il contorno liscio assente al Pagani, ma presente nel Simonetti al 47a, proveniente dall'asta Santamaria 1961 e poi all'asta Negrini 1999 (collezione Rocca) venduta a Lire 4.400.000; infine a Nomisma n.15 2000 Lire 5.200.000. Per quanto riguarda la Prova grezza di macchina, secondo il mio parere esistono più dei 3 esemplari citati; io ho contato almeno 17 passaggi in asta dal 1986 ad oggi; anche ammettendo più passaggi della stessa o delle stesse monete, pare inverosimile che solo 3 siano rimasti in collezioni, risultando 16 andati aggiudicati. A questi, si devono aggiungere gli esemplari presenti al Museo della Zecca e nella collezione ex Reale.
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  27. Ciao Marco e benvenuto sul forum Premetto subito che l'argomento patina è molto vasto e complesso (hai cominciato alla grande! ); ad alcuni piace avere in collezione monete patinate mentre altri le preferiscono brillanti come appena coniate. La tua Lira presenta la tipica patina disomogenea formatasi in ambiente umido e dopo una (probabile) pulizia. Trattamenti eseguiti sulla moneta infatti pregiudicano sia l'omogeneità della futura patina che anche il suo appeal. Una patina attraente infatti, impreziosisce e valorizza la moneta, ed è anche sinonimo di integrità da trattamenti invasivi e penalizzanti come appunto una pulizia. Per darti un'idea ti allego la foto di un mio vecchio esemplare da 2 Lire, con fondi lucenti e una patina omogenea di vecchia collezione.
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  28. Direi che sei partito male,molto male... @CdC
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  29. Tanti auguri, anche se in ritardo.
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  30. sovrapponendo le due immagini (poi qualche grafico lo saprà fare meglio di me), si osserva che al rovescio (credo, non sono esperto di questa monetazione) cambiano alcuni dettagli: la forma della A di PietAs e della A di Augusti è leggermente spostata la puntinatura (perdonatemi non mi sovviene il termine!) sulla S di Augusti cambia anche la C di SC, che perde il trattino superiore nella seconda immagine
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  31. La tipologia di questa moneta “anonima” per la città di Venezia e tutto il dominio ha già formato oggetto di ampie e numerose discussioni all’interno del Forum. Si tratta di una moneta “comune”, già considerata tale dal Papadopoli. Entrò in scena con una Legge del 1571, precisamente del 5 gennaio 1571. Leggiamo dalla Treccani (1934) a firma dello storico e noto numismatico italiano, Giuseppe Castellani (morto nel 1938) -che ebbe l’onore, alla morte del Conte Papadopoli, di compilare il catalogo della Collezione Papadopoli donata al Museo Correr, e pubblicato nel 1925 col titolo di “Catalogo della raccolta Papadopoli Aldobrandini"- che il “5 gennaio 1571 la repubblica di Venezia, per affrettare la coniazione delle specie minute di cui c'era urgente bisogno, autorizzò l'emissione di una moneta d'argento da 10 gazzette o 20 soldi al titolo inferiore di 478/1000 e del peso di gr. 8,28. La nuova lira di peso e diametro maggiore di quelle allora correnti venne subito qualificata con l'accrescitivo lirone. Essa è anonima e porta da un lato il leone in soldo e dall'altro la Giustizia seduta; se ne fecero con la indicazione del valore X e anche 20.” La moneta è in argento ma con un titolo molto basso; praticamente, su mille parti di metallo, 478 sono in argento e 522 di una lega che verosimilmente potrebbe essere di rame (o maggiormente costituita da rame). Il Papadopoli indica: argento, titolo 0.478 (peggio 602), peso grammi 8.28 (grani veneti 160). La descrizione della moneta è conosciuta a tutti. Il Papadopoli descrive 12 esemplari di cui 11 rappresentano delle “varietà” rispetto al tipo n. 263 di riferimento. Il tipo che posto -esemplare del tutto semplice- può essere ricondotto alla fattispecie di cui al tipo-varietà 269 del Papadopoli. Peso e diametro, come riportato dalla Casa d’aste di provenienza, sono: 7,10 grammi (il che farebbe pensare -forse- ad un’operazione di tosatura) e 33 mm. In questo esemplare, come per la variante 266 del Papadopoli stesso, la corona della Giustizia “esce un poco dal circolo” di perline. Circolo di perline che non si arresta esattamente alla linea d’esergo del R/ (come indica il Papadopoli) ma prima, all’altezza delle zampe dei due leoni. Oltre alla bella chioma a boccoli della Giustizia che, spesso, è consunta, notiamo le due “stelle” costituite da sei raggi alla destra e sinistra del numerale X. Papadopoli tiene a precisare, al riguardo, che qualche volta “le stelle di 6 raggi mancano di una punta”. Ma come andrebbe letta la legenda del R/? IVSTITIAM DILIGITE (come parrebbe indicare il Papadopoli) o DILIGITE IVSTITIAM (come parrebbe indicare anche se noi seguissimo la lettura della legenda del D/, quindi in senso orario partendo dall’alto)? In proposito, si ritiene che la legenda del R/ faccia riferimento alla locuzione latina “Diligite iustitiam qui iudicatis terram”, che tradotta letteralmente, significherebbe “amate la giustizia, voi che siete giudici in terra”. Parole con cui inizia il libro della Sapienza, attribuito a Salomone, e che rappresenterebbe un monito divino e universale ai governanti dei popoli. Come sopra detto, la moneta godeva della veste legale in funzione della legge 5/1/1571. Siamo in un momento particolare per la Serenissima. I primi anni del dogato di Alvise Mocenigo (1570-1577) si caratterizzavano ancora per la necessità di cercare i denari per sorreggere le guerre. Tali necessità indussero i Reggitori della Repubblica a cercare tali risorse finanziarie nel “posto” più facile, ovvero tra i cittadini. Furono autorizzate, pertanto, operazioni di prestito dai cittadini a condizioni onerose, autorizzando quindi i Provveditori ad acquistare, ad esempio, sino a 10.000 marche d’argento con le quali stampare “gazzette” e “soldini” di stampo nuovo. E’ in questo contesto che i Provveditori, con la legge di cui sopra, furono autorizzati a coniare con gli argenti che si trovavano in Zecca monete da dieci gazzette della stessa lega delle gazzette e con la cifra X, per quella somma che “crederanno conveniente, e ciò per poter stampare maggiore quantità di metallo di quanto si faceva” (cfr. Papadopoli). A tal riguardo, di seguito, il Documento CCLV conservato presso l’Archivio di Stato e datato MDLXX V januarij. Molti lo sanno, ma è sempre utile ricordare il More Veneto proprio leggendo il Documento proposto. Il termine more veneto (abbreviato in m.v.) indica la presentazione di una data secondo il calendario vigente nell'antica Repubblica di Venezia Per evitare fraintendimenti le date dei documenti venivano affiancate dalla dicitura latina more veneto, ossia "secondo l'uso veneto": in tal modo, ad esempio, la data 5 gennaio 1570 (MDLXX) more veneto corrispondeva alla data generale 5 gennaio 1571. Vi è da sottolineare, però, che l’uso della datazione more veneto era ristretta ai documenti pubblici delle autorità veneziane con sede nella Dominante e nel Dominio, e delle autorità locali site nel Dogado, mentre i documenti ecclesiastici, quelli delle autorità suddite come ad esempio le città e i comuni di Terraferma, e i documenti privati anche redatti a Venezia seguivano lo stile comune con inizio dell'anno il 1º gennaio o lo stile "a nativitate" con inizio dell'anno il 25 dicembre. Le ultime datazioni more veneto si riferiscono al gennaio e febbraio 1796 m.v., 1797 secondo lo stile comune; il calendario alla veneta fu abbandonato con la caduta della Repubblica. A parte questa digressione, merita di essere ulteriormente evidenziato l’uso del termine Lirone e Lirazza. A tal riguardo, ci aiuta Angelo Zon, grande storico veneziano e numismatico, e ripreso dal Papadopoli. Pare, quindi, che il “pezzo” fu detto lirone “ed infatti così esso si trova indicato in molti documenti”. Nel contempo, il pezzo è chiamato anche lirazza, soprattutto “in quelli meno antichi”. Da ultimo, possiamo concludere che tutte queste monete con bassa lega, come altri similari, rimasero in circolazione fino al 1722 quando furono sostituite da altri pezzi con un titolo di argento ancora inferiore. Ma tutte queste monete presentavano in sé un comune denominatore, ossia che “venivano coniate ogni qual volta difficoltà monetarie facevano sentire il bisogno di moneta spicciola che non uscisse dallo Stato” (cfr. Papadopoli). Fenomeno che, inevitabilmente, come è stato ben sottolineato, faceva conseguire un rialzo nel prezzo delle migliori monete d’oro e d’argento. Domenico
    1 punto
  32. Certo, infatti ho specificato "se hai i soldi". I milionari ad esempio comprano monete anche comuni ma in conservazioni eccezionali da 1000 euro a 7000 o oltre, a volte combattendosele alla morte. Il senso del denaro è molto soggettivo e oltretutto ha a che fare con la decenza: un denario comune, anche in ottime condizioni, a 1500 euro può essere una follia. Recentemente in asta le alte conservazioni sono combattutissime, oltre la decenza e la convenienza, appunto
    1 punto
  33. concordo in parte con il tuo ragionamento, se parliamo di pezzi rari o unici ci può stare, se parliamo di pezzi comuni non sono d'accordo,se una moneta ha un valore stimato di 500 euro io da collezionista se voglio proprio quel pezzo posso anche pagare un pò di più 100/200 euro , non pagherei 1500 euro per una moneta che vale 500. ovviamente questo è il pensiero di una persona inesperta
    1 punto
  34. Puoi trovare la scheda del denario qui, con tutti i simboli noti: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G117/1 Colgo l'occasione per ricordare a tutti che abbiamo un eccezionale e gratuito catalogo on-line: https://numismatica-classica.lamoneta.it/ E' una risorsa incredibile, che tanti ci invidiamo, ma molti di noi stessi utenti del forum non la conoscono.
    1 punto
  35. Tra i principali elementi "pacchiani" del falso LEU (ex Gillet): -la capigliatura del dio Gelas arzigogolata che scimmiotta quella del conio Jenkins 5 ì, ovviamente completamente diverso -l'assenza del taglio in rilievo della protome di Gelas -al dritto la mancanza del piede di sinistra del cavaliere sotto la pancia del cavallo -la lancia sghemba del cavaliere -le redini curve etc.... -la completa assenza di morbidezza e rotondità dei modellati al dritto ed al rovescio INSOMMA UNA PORCHERIA CHE NULLA A CHE VEDERE CON LA MAESTRIA DEL CONIO ORIGINALE. Odisseo Per un confronto (lato capigliatura) con il Jenkins 5 che però presenta un conio di rovescio (oltre ovviamente di dritto) diverso. Posto l'esemplare ex collezione Abecassis venduto dalla "vera" LEU con la vendita 81 del 2001 (lot. 48). Odisseo
    1 punto
  36. E per finire una serie di esemplari autentici di Jenkins 3 tra cui il pezzo del British Museum (BM) pubblicato come plate coin da Jenkins e il pezzo ex Pennisi, acquistato alla mitica asta 98 del 1933 esitata da Hamburger con una favolosa collezione di monete siciliane, e riapparso nella vendita Spink del monetiere di Robert P. Ball. Odisseo Altro esemplare autentico venduto da Gorny nel 2008 (Auktion 164 lot. 48) Odisseo
    1 punto
  37. Le foto del pezzo LEU prima della rimozione della patina posticcia, come risulta dalla foto del photofile della collezione Gillet di cui possiedo gelosamente uno degli originali regalatomi da un noto commerciante ormai scomparso ed amico di Silvia Hurter che lo realizzò prima della famosa vendita Kunstfreund 1974 in cui vennerò poste all'incanto le monete migliori della collezione. Odisseo Ora, allego le foto del clone gemello pubblicato da Jenkins nel suo Corpus con relativa descrizione della forgery 1. Odisseo Un confronto tra i due falsi: LEU FPL 1 già Lansky e Gillet collection e il F1 di Jenkins. Odisseo
    1 punto
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