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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/26/25 in Risposte
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Buongiorno come promesso condivido la seconda acquisizione tra gli invenduti della Nomisma 72 con foto sempre tratte direttamente dal sito dell’asta in quanto anche questo esemplare è inscatolato (orrore! 😁🤣🤣). L’attuale momento di mercato delle prove di Vittorio Emanuele III è estremamente favorevole per chi desideri inserire in collezione questi rarissimi oggetti del desiderio perché non è particolarmente di moda. Questo fenomeno possiamo senza dubbio definirlo ciclico e riguarda oggi anche le emissioni per numismatici. La mancanza di potenziali acquirenti interessati fa sì che oggi rimangano spesso al palo a prezzi assai interessanti come è avvenuto per questo superbo esemplare, il migliore mai visto, vantando un MS 66+. In mano oltretutto ha una lucentezza incredibilmente vivace, che le immagini di Nomisma non consentono di apprezzare appieno ed è veramente privo di difetti o graffietti. Il Littore è una delle monete del Re Numismatico che vanta, oltre che una straordinaria bellezza, anche il maggior numero di prove, forse più di tutte. Oltre alla prova “classica” (che possiedo), alla “prova di stampa”, che è questa (la meno rara) ora entrata in raccolta, ci sono anche le introvabili “prova circolare”, la “prova grezza di macchina” e la “prova senza ritocco”, anche quest’ultima in collezione. Poi, stranamente, anche la data 1928 ha la sua brava prova, stavolta “orizzontale”. Cosa tutto sommato abbastanza strana perché segue la regolare emissione del 1927-VI per cui non se ne comprende la motivazione. Con questa acquisizione e sono arrivato a quattro Littori del 1927 con anno V: (1) la versione normale, che non può definirsi una prova, e che malgrado la rarità si trova tutto sommato abbastanza facilmente pur avendo una emissione dichiarata di 100 esemplari, tiratura che infatti molti mettono in dubbio, (2) la prova classica, orizzontale, (3) la prova di stampa e (4) la prova senza ritocco. Ora mi metto a caccia della grezza di macchina e della prova circolare, impresa non semplice, ma non impossibile.6 punti
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Il succo della questione è tutto qui. Numismaticamente parlando è un sistema valutativo precario e discutibile, cosa su cui concordo pienamente. Se ne è parlato diffusamente nelle tante discussioni succedutesi qui sul forum. Quindi taglio corto. Commercialmente, però, è una gran trovata, dal momento che il mercato lo sta premiando. Tutto il mondo guarda il "numerino" e paga se questo è più alto di un altro. Ideale geniale! C'è poco da dire a questo riguardo, se non fare complimenti agli inventori perchè hanno ideato quello che "la massa" voleva. Anche qui taglio corto perchè all'atto pratico, triste a dirsi, è così. Perdonami ma mi sembra un'opinione estremamente di parte che non tiene conto di importanti variabili e realtà economiche, questioni importanti con cui qualsiasi Collezionista è costretto a confrontarsi visto che il denaro, che nessuno regala, è fondamentale se si ricercano esemplari di grande qualità. Essendo io perfettamente capace di valutare la qualità delle monete autonomamente, non mi sento meno collezionista di un altro se scelgo di mantenere la moneta slabbata perchè voglio tutelare il mio acquisto dal punto di vista commerciale (specialmente se l'ho pagato fior di quattrini e il grading assegnato è anche generoso!). Del "numerino" non mi interessa nulla, ma dei soldi che ci stanno dietro (cioè che ho sborsato) si, eccome, visto che il denaro me lo sudo! E anche se del "numerino" non mi interessa nulla, so per certo che un eventuale regrading sarebbe una via dispendiosa in termini di tempo e di ulteriore denaro, quindi, ben venga un eventuale "numerino" alto dello slab se la moneta ivi contenuta, oltre che molto molto bella, è anche costata tanto. In virtù di queste considerazioni, che credo essere onestamente equilibrate e concrete, credo sia pacifico che ognuno deve sentirsi libero di gestire le proprie risorse (ovvero, aprire o meno uno slab) come meglio crede, e questo senza sentirsi meno collezionista di un altro. Con questo non voglio entrare in polemica con la tua affermazione, lo preciso, ma solo provare a mettere fine a questa "infinita crociata" contro un metodo valutativo che ormai è una consolidata realtà a livello mondiale, che, volente o nolente, esiste e per questo va "accettato" (ripeto, come realtà, perchè nessuno viene obbligato ad avvalersene). Preciso infine che non parlo da investitore, come potrei essere facilmente etichettato, ma da ex collezionista che ha investito delle risorse importanti in pezzi di grande qualità, e che all'atto della vendita della mia collezione ho preferito comunque non avvalermene esclusivamente per evitare lungaggini temporali e un ulteriore aggravio di spese (perchè le monete le avevo ben pagate). Sono stato fortunato che il mercato mi abbia comunque premiato, ma, francamente, se avessi potuto far slabbare le monete lo avrei fatto. Si, e non mi vergogno a dirlo ne mi sento meno collezionista di chi invece aprirebbe lo slab come fosse il maligno; per me il denaro investito è importante perchè non sono ricco, me lo sudo e mi serve per vivere. Siamo d'accordo, ma non vedo questo cosa c'entri con lo slab. Il giudizio (sarebbe meglio parlare di parere, perchè non si può definire tale la striminzita descrizione e il risicatissimo "numerino" sul cartellino dello slab) lo troviamo da ogni parte: nelle descrizioni delle aste, nei cartellini delle imbullettature... nelle "perizie" fotografiche... Che facciamo, ci mettiamo a puntualizzare sempre e comunque? Ti pigli quanto scritto e poi la giudichi da te. Lo slab è ormai una realtà, che, per certi versi, "tutela" e premia la qualità. A me non piace, e avrei anche preparato uno scritto comparativo con il sistema peritale che sto cercando di approntare. Non mi sono avvalso di questo metodo, ma non per questo lo demonizzo, perdonatemi, così come viene fatto da alcuni Numismatici che, non dico dovrebbero lodarlo, ma accettarlo come un'altra realtà commerciale così come lo sono le ridicole imbullettature nostrane (spesso ancora chiamate perizie...) che a leggere certi pareri scritti sopra non sai se ridere o piangere. Sempre con stima e rispetto Fabrizio5 punti
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Gentilissimi Amici buongiorno. Oggi condivido con Voi un antoniniano di Valeriano I della mia collezione che adoro particolarmente per il ritratto dell'imperatore. Personalmente ritengo che il maestro incisore sia stato particolarmente efficace nel riprodurre il volto di Valeriano I . Mi piacerebbe sapere il Vostro giudizio. Porgo cordiali saluti a tutti Voi e posto le foto della moneta. Mario4 punti
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@Scudo1901 Innanzitutto complimenti per l' ottima acquisizione. Anche io come te sono in possesso sia dell' esemplare di "PROVA DI STAMPA" sia della" PROVA SENZA RITOCCO". A tutti gli esemplari de te citati vorrei inoltre aggiungere anche il 20 Lire PROVA TECNICA SENZA RITOCCO. Un altro meraviglioso esemplare in questa fantastica serie di Littori.3 punti
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Proseguo sempre con la mia città Dritto di un mezzo ducato di Rinaldo d'Este per Modena.3 punti
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Le motivazioni per comprare e collezionare monete sono molteplici. Di solito si parte perchè una moneta ci colpisce in modo particolare. E non deve essere per forza un capolavoro o una rarità esimia. A me è successo con un 10 centesimi di Umberto I e anche bruttino. E tutte le motivazioni vanno bene. Poi c'è chi, oltre all'aspetto esteriore della moneta si incuriosisce e vuole sapere di più. Magari si dedica a una piccola zecca poco studiata e scopre cose nuove. Sinceramente non mi dispiace la difesa ad oltranza di @Scudo1901 dello slab, perchè dietro vedo passione e motivazioni che comunque possono essere giuste. Personalmente ho trovato interessante ed istuttivo il confronto. E ognuno di noi potrà trarre le proprie conclusioni. Arka # slow numismatics3 punti
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Questa cartolina indirizzata alla Principessa Lancellotti di Frascati, presenta una striscetta adesiva che copre lo scritto a lei indirizzato. Mi domando chi e quando è stato fatto tutto ciò, e se conviene o meno cercare di toglierla per leggere il messaggio. Che ne pensate? Tutte le notizie su questa cartolina, saranno bene accette. Grazie e buon pomeriggio a tutti.2 punti
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Buonasera, recentemente ho ricevuto in regalo un raccoglitore di banconote Mondiali , tale album è di produzione Tedesca e tutte le descizioni sono in lingua tedesca, le schede che descivono le banconote sono movibili e molte di loro nei vari traslochi che ha effettuato, si sono mischiate, non essendo io personalmente un grande conoscitore di banconote straniere, ma sinceremente mi piaciono molto, volevo chiedere un aiuto agli esperti del settore per chiedere notizie in merito alle banconote che inserisco, se non scoccio ne avò diverse, intanto un grazie anticipato a tutti coloro che mi potranno aiutare, allego anche la scheda che dovrebbe riguardare la banconota postata, saluti F.P.2 punti
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DE GREGE EPICURI Concordo, ritratto veramente bello. Ma date un'occhiata al settore "Provinciali", dove ultimamente sono usciti molti Valeriani, con una ritrattistica però molto varia, e a volte sorprendente.2 punti
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Dalle lettere del taglio e dai piccoli particolari più o meno nitidi del rovescio, non mi sembra una fusione. Ma ammetto però che non sono così preparato da distinguere ad occhio una fusione da una coniazione. Molto probabilmente non è autentica, ma a pelle non mi sembra una produzione moderna2 punti
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Salute leggo sul Corriere Della Sera questo articolo di Fubini che vi giro: ( Federico Fubini) C’è una raffineria a Mendrisio, a otto chilometri dal confine svizzero con l’Italia, che in dicembre è stata raggiunta da un’ondata di ordini. La domanda è tale che è passata a turni di ventiquattro ore eppure non ha ancora smaltito le richieste dell’inverno, quando il mondo aspettava il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. L’azienda si chiama Argor-Heraeus, è sulla strada per Lugano, possiede una fonderia e fa un mestiere speciale: fonde e forgia lingotti d’oro puro al 99,99%. Dice il suo co-amministratore delegato Robin Kolvenbach: «Argor-Heraeus ha avuto una domanda significativa di fusione e trasformazione di oro da lingotti da 400 once in lingotti da un chilo. È iniziata nei primi giorni di dicembre». Così sono arrivati a Mendrisio timori e calcoli innescati ovunque nel mondo dal ritorno di Trump, dalle sue minacce sui dazi e dai dubbi che circondano il dollaro quale moneta di riserva senza rivali anche in un futuro più o meno distante. L'articolo prosegue sul sito del Corriere odjob2 punti
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Con un po' di ritardo, tanti auguri ai Marco, più o meno santi che siano! Saluti, Marco2 punti
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Devo fare gli auguri a mio nipote....ore 21 passate mi salvo in calcio d' angolo😅. Grazie2 punti
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cari amici è con piacere che volevo condividere la mia prima moneta straniera. è un monetone in rame da 5 copechi, anno 1790, coniato nell'impero russo sotto la sovrana Caterina II. forse inizio la mia collezione di monete di zecche straniere proprio da questo bel modulo che mi ha sempre affascinato, anche appunto per la inusuale grandezza.1 punto
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Buona giornata e buon 25 Aprile Come ogni anno arriva questa ricorrenza ed è una diatriba tra le varie componenti politiche per intestarsela: è più mia; no è più mia .... Io sono figlio di un partigiano; mio papà allora diciassettenne, accompagnava suo padre che portava gli antifascisti da Cremona nella Val di Susa, per transitare poi in Francia. Mio papà c'è ancora, ha compiuto il gennaio scorso 99 anni e mi domando quanti altri partigiani "veri" ci sono ancora. Mah, forse lo saprà l'ANPI, 10, 20, 100? Considerato che mio papà non è iscritto a questa associazione. In ogni caso dico: viva la festa della liberazione e viva la festa di San Marco che, oggi, gli amici veneziani festeggiano. Durante la Serenissima, questo era un giorno di gran festa; piazza San Marco era tutta addobbata ed il popolo poteva accompagnare il doge che presenziava ad una processione, una delle sue tipiche e ricorrenti "andate", alla quale partecipavano tutte le maggiori figure istituzionali, gli ambasciatori, i rappresentanti delle arti e dei mestieri, nonchè quelli delle scuole di carità insieme al patriarca ed al clero. Sempre in questo giorno, c'era l'usanza (che si rispetta anche oggi) per gli uomini, di regalare un bocciolo di rosa rossa alla propria madre o moglie, o fidanzata. E' il bocciolo di San Marco (bòcolo de San Marco). Auguri con la musica San Marco del Rondò Veneziano! luciano1 punto
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The coin is unquestionably authentic; however, it has undergone tooling, with clear evidence of intervention particularly noticeable on the Pope’s face on the reverse and on the tiara on the obverse.1 punto
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Grazie @petronius arbiter sempre puntuale e preciso, ne ho un altra da 20 dollari di un altra banca la posterò domani e poi eventualmente posterò alcune per chiedere qualche notizia, un caro saluto1 punto
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Impariamo a guidare el tram de Opcina con questo video (purtroppo capire l'insegnante richiede una certa dimestichezza col dialetto triestino): Il video della riattivazione della linea il 2 febbraio:1 punto
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DE GREGE EPICURI La SPES è una delle personificazioni più longeve della monetazione romana, accompagnata (come dice l'invito) da diverse qualificazioni: augusta, firma, bona, publica, populi romani, e così via. Inizia col sesterzio di Claudio che tutti noi collezionisti di romane abbiamo avuto: figura femminile che avanza verso sinistra, con un fiore in mano, e che con la sinistra regge la lunga veste pieghettata...Sesterzio su cui si è a lungo discusso (@Illyricum) anche per i numerosi esemplari non ufficiali che circolano, probabilmente di produzione ispanica. Poi la SPES è continuata per tutto l'impero, fino al IV secolo, nei tre metalli. Speranza per chi e di chi? E di che cosa? Su questo Claudia Perassi ci dirà molte cose interessanti.1 punto
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Bel biglietto, soprattutto in regalo Della stessa banca ho quello da 20 dollari, che avevo mostrato qui, facendo anche un po' di storia Aggiungo a quanto detto a suo tempo che la Canal Bank (conosciuta anche come Canal and Banking Company) era la più grossa banca di New Orleans prima della Guerra Civile. Arrivò ad emettere cartamoneta per un valore facciale di oltre 1 milione 700 mila dollari, e oggi i suoi biglietti remainders sono arrivati fino a noi in grandi quantità, soprattutto i tagli minori, ma arrivò a stampare biglietti da 1000 dollari, cifra spaventosa per l'epoca, e quelli sì sono rari. Valore nell'ordine di qualche decina di euro, a titolo di esempio https://www.ebay.com/itm/326506617601? https://www.ebay.com/itm/156328522799 Io farei una media tra i due, 40/50 euro, ma devo confessare che non seguo più molto il mercato. petronius1 punto
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Io proporrei di prestare anche attenzione al foruncolo sul mento e la nuca della regina. Con tutti quei colpetti e righette, sembra anche a voi circolata?1 punto
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Ciao, bel biglietto, mancando il numero progressivo, le firme e la data, significa in buona sostanza che non è stata emessa. So di considerevoli rimanenze, dell'epoca naturalmente, ma questo fa si che nonostante abbia più di un secolo e mezzo è una banconota comune. @petronius arbiter ti saprà dire molto di più.1 punto
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@Scudo1901, a parte che il littore è proprio una tra le più belle del Regno, questa tua nuova è proprio una moneta superba, bella e particolare in quanto "prova di stampa".1 punto
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Guarda la zona del collo, presenta le classiche "bollicine" 😃 Almeno cosí a me sembra 😌1 punto
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Molto bene, ottima acquisizione soprattutto rispetto all’obiettivo finale!! 💪1 punto
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Fra gli effetti della crisi finanziaria 2008 e del COVID, l'invasione dell'Ucraina e adesso Trump la situazione politica ed economica mondiale è instabile come mai dalla fine della Guerra fredda. E' normale che tutti si stiano buttando ad accumulare oro come non ci fosse un domani... perchè di questo passo un "domani" rischia di non esserci davvero: ci sono troppe crisi globali a poca distanza una dall'altra e l'assetto geopolitico mondiale sta cambiando e diventando più simile a quello di un secolo fa.1 punto
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Cari amici, È stato finalmente pubblicato il volumone (542 pp, 427 medaglie descritte ed illustrate, peso 2,5 kg!) "Venezia attraverso le medaglie. l'Ottocento" di Leonardo Mezzaroba, con il contributo dell'indimenticato Piero Voltolina e di Meri Beni Voltolina, una amica che con grande passione porta avanti la conoscenza e la valorizzazione della collezione e della mole di informazioni che ci ha lasciato Piero. Opera imperdibile non solo per i collezionisti appassionati di Venezia, rappresenta in un certo senso la naturale continuazione della monumentale opera del Voltolina sulle medaglie veneziane pre-1797. Allego copertina e due brevi estratti dall'introduzione, gentilmente concessi dalla signora Meri Beni. Su sua esplicita richiesta, chi fosse interessato all'acquisto (ad un prezzo davvero conveniente per l'importanza dell' opera) può scrivermi in privato e volentieri farò da tramite.1 punto
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Vero in generale, ma in questo caso credo non lo sapessero proprio. Fino a poco tempo fa anche quella data era presa a peso d'oro.1 punto
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Salute esordisco con: https://www.cronacanumismatica.com/a-cronaca-numismatica-il-premio-business-excellence-award-2025/ Complimenti al Direttore Ganganelli ed a CN Lo scudo papale dell'arco spezzato Una rara moneta d'oro di Clemente XI, un condottiero valoroso e una cruenta campagna contro i Turchi per una pagina di storia da riscoprire. Continua a leggere Anno 1926, la nuova zecca in medaglia Nel 1908 la posa della prima pietra, nel 1911 l'inaugurazione, ma solo quindici anni più tardi una coniazione per il palazzo dell'Esquilino. Continua a leggere Milano Cortina 2026, tocca a Livigno e Predazzo Sul mercato due nuove once d'argento da 6 euro dedicate agli sprot del circo bianco: stavolta sono di scena snowboard e salto con gli sci. Continua a leggere Lituania, 2 euro per la difesa della nazione Emessa la prima commemorativa bimetallica 2025 della piccola repubblica baltica: un appello alla protezione dei confini e dell'indipendenza. Continua a leggere Asta Ranieri 20 online, il meglio di... Sarà battuta il 9 maggio la prossima vendita di monete e medaglie italiane e mondiali della ditta bolognese: le offerte sono aperte. Continua a leggere Venezia, le medaglie dell'800 in un libro Novità editoriale da Libra Media & Services: Leonardo Mezzaroba firma un importante volume di 544 pagine sulle medaglie di Venezia del XIX secolo. Continua a leggere La SNI rinnova le cariche sociali L'assemblea annuale che si è tenuta a Milano ha rinnovato gli organi direttivi per il 2025-2027 confermando presidente Nicolò Pirera. Continua a leggere Una vita fra musica e medaglie Ricordo del maestro Giuseppe Montanari, direttore d'oerchestra e cultore dell'arte di Pisanello e Cellini recentemente scomparso. Continua a leggere Primo emendamento: la US Mint conclude la serie La preziosa oncia in platino da 100 dollari del 2025 è dedicata al fondamentale diritto alla petizione previsto dalla Costituzione USA. Continua a leggere DA APPROFONDIRE Un eccezionale aureo di Diocleziano Storia di una moneta imperiale romana di estrema rarità dedicata a Marte Propugnatore e riapparsa di recente sul mercato. Continua a leggere La storia dei Gesuiti in medaglia Dalla fondazione dell'ordine da parte di sant'Ignazio di Loyola alla soppressione di fine XVIII secolo a oggi, la Compagnia di Gesù si racconta. Continua a leggere Ecco la moneta per Campari, salute! IPZS dedica al bitter, eccellenza italiana fin dall'800, una 4 euro in argento che fonde moderno design e una storica "reclame" di un secolo fa. Continua a leggere La banconota più grande del mondo Arriva dal Burundi e ha per tema lo sfruttamento commerciale di flora e fauna questo biglietto di banca da record destinato ai collezionisti. Continua a leggere1 punto
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Ciao , mi pronuncio solamente riguardo l'attribuzione che ritengo arbitraria da parte della casa D'Aste ,probabilmente una moneta riferita all' ultimo re longobardo è più appetibile di una anonima.1 punto
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Purtroppo con gli acquisti sempre più online e la chiusura dei negozi fisici ci stiamo tagliando le gambe da soli.1 punto
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Di queste rare dracme incuse di Poseidonia, unisco un notevole esemplare che passerà a giorni il 6 Maggio, in vendita Hirsch 397 al n. 28 .1 punto
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Infatti ! se esistessero veramente meteoriti bronzei (cosa assurda) sarebbero la prova che su altri pianeti esisterebbe una civilta' simile alla nostra , ma purtroppo non raggiungibile tecnologicamente tramite segnali con radiotelescopi a causa della loro civilta' primitiva rispetto alla nostra . Questo e' il paradosso per cui nella nostra Galassia o Via Lattea , ricevere segnali da altre civilta' sarebbe un evento quasi impossibile in quanto questa ipotetica civilta' extraterrestre si limiterebbe a civilta' quasi (o superiore) al livello della nostra .1 punto
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Francamente non capisco quale sia il problema e perché tutto questo astio verso lo slab. Nessuno impone l’acquisto di una moneta in slab. Semplice!1 punto
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La tipologia di questa moneta “anonima” per la città di Venezia e tutto il dominio ha già formato oggetto di ampie e numerose discussioni all’interno del Forum. Si tratta di una moneta “comune”, già considerata tale dal Papadopoli. Entrò in scena con una Legge del 1571, precisamente del 5 gennaio 1571. Leggiamo dalla Treccani (1934) a firma dello storico e noto numismatico italiano, Giuseppe Castellani (morto nel 1938) -che ebbe l’onore, alla morte del Conte Papadopoli, di compilare il catalogo della Collezione Papadopoli donata al Museo Correr, e pubblicato nel 1925 col titolo di “Catalogo della raccolta Papadopoli Aldobrandini"- che il “5 gennaio 1571 la repubblica di Venezia, per affrettare la coniazione delle specie minute di cui c'era urgente bisogno, autorizzò l'emissione di una moneta d'argento da 10 gazzette o 20 soldi al titolo inferiore di 478/1000 e del peso di gr. 8,28. La nuova lira di peso e diametro maggiore di quelle allora correnti venne subito qualificata con l'accrescitivo lirone. Essa è anonima e porta da un lato il leone in soldo e dall'altro la Giustizia seduta; se ne fecero con la indicazione del valore X e anche 20.” La moneta è in argento ma con un titolo molto basso; praticamente, su mille parti di metallo, 478 sono in argento e 522 di una lega che verosimilmente potrebbe essere di rame (o maggiormente costituita da rame). Il Papadopoli indica: argento, titolo 0.478 (peggio 602), peso grammi 8.28 (grani veneti 160). La descrizione della moneta è conosciuta a tutti. Il Papadopoli descrive 12 esemplari di cui 11 rappresentano delle “varietà” rispetto al tipo n. 263 di riferimento. Il tipo che posto -esemplare del tutto semplice- può essere ricondotto alla fattispecie di cui al tipo-varietà 269 del Papadopoli. Peso e diametro, come riportato dalla Casa d’aste di provenienza, sono: 7,10 grammi (il che farebbe pensare -forse- ad un’operazione di tosatura) e 33 mm. In questo esemplare, come per la variante 266 del Papadopoli stesso, la corona della Giustizia “esce un poco dal circolo” di perline. Circolo di perline che non si arresta esattamente alla linea d’esergo del R/ (come indica il Papadopoli) ma prima, all’altezza delle zampe dei due leoni. Oltre alla bella chioma a boccoli della Giustizia che, spesso, è consunta, notiamo le due “stelle” costituite da sei raggi alla destra e sinistra del numerale X. Papadopoli tiene a precisare, al riguardo, che qualche volta “le stelle di 6 raggi mancano di una punta”. Ma come andrebbe letta la legenda del R/? IVSTITIAM DILIGITE (come parrebbe indicare il Papadopoli) o DILIGITE IVSTITIAM (come parrebbe indicare anche se noi seguissimo la lettura della legenda del D/, quindi in senso orario partendo dall’alto)? In proposito, si ritiene che la legenda del R/ faccia riferimento alla locuzione latina “Diligite iustitiam qui iudicatis terram”, che tradotta letteralmente, significherebbe “amate la giustizia, voi che siete giudici in terra”. Parole con cui inizia il libro della Sapienza, attribuito a Salomone, e che rappresenterebbe un monito divino e universale ai governanti dei popoli. Come sopra detto, la moneta godeva della veste legale in funzione della legge 5/1/1571. Siamo in un momento particolare per la Serenissima. I primi anni del dogato di Alvise Mocenigo (1570-1577) si caratterizzavano ancora per la necessità di cercare i denari per sorreggere le guerre. Tali necessità indussero i Reggitori della Repubblica a cercare tali risorse finanziarie nel “posto” più facile, ovvero tra i cittadini. Furono autorizzate, pertanto, operazioni di prestito dai cittadini a condizioni onerose, autorizzando quindi i Provveditori ad acquistare, ad esempio, sino a 10.000 marche d’argento con le quali stampare “gazzette” e “soldini” di stampo nuovo. E’ in questo contesto che i Provveditori, con la legge di cui sopra, furono autorizzati a coniare con gli argenti che si trovavano in Zecca monete da dieci gazzette della stessa lega delle gazzette e con la cifra X, per quella somma che “crederanno conveniente, e ciò per poter stampare maggiore quantità di metallo di quanto si faceva” (cfr. Papadopoli). A tal riguardo, di seguito, il Documento CCLV conservato presso l’Archivio di Stato e datato MDLXX V januarij. Molti lo sanno, ma è sempre utile ricordare il More Veneto proprio leggendo il Documento proposto. Il termine more veneto (abbreviato in m.v.) indica la presentazione di una data secondo il calendario vigente nell'antica Repubblica di Venezia Per evitare fraintendimenti le date dei documenti venivano affiancate dalla dicitura latina more veneto, ossia "secondo l'uso veneto": in tal modo, ad esempio, la data 5 gennaio 1570 (MDLXX) more veneto corrispondeva alla data generale 5 gennaio 1571. Vi è da sottolineare, però, che l’uso della datazione more veneto era ristretta ai documenti pubblici delle autorità veneziane con sede nella Dominante e nel Dominio, e delle autorità locali site nel Dogado, mentre i documenti ecclesiastici, quelli delle autorità suddite come ad esempio le città e i comuni di Terraferma, e i documenti privati anche redatti a Venezia seguivano lo stile comune con inizio dell'anno il 1º gennaio o lo stile "a nativitate" con inizio dell'anno il 25 dicembre. Le ultime datazioni more veneto si riferiscono al gennaio e febbraio 1796 m.v., 1797 secondo lo stile comune; il calendario alla veneta fu abbandonato con la caduta della Repubblica. A parte questa digressione, merita di essere ulteriormente evidenziato l’uso del termine Lirone e Lirazza. A tal riguardo, ci aiuta Angelo Zon, grande storico veneziano e numismatico, e ripreso dal Papadopoli. Pare, quindi, che il “pezzo” fu detto lirone “ed infatti così esso si trova indicato in molti documenti”. Nel contempo, il pezzo è chiamato anche lirazza, soprattutto “in quelli meno antichi”. Da ultimo, possiamo concludere che tutte queste monete con bassa lega, come altri similari, rimasero in circolazione fino al 1722 quando furono sostituite da altri pezzi con un titolo di argento ancora inferiore. Ma tutte queste monete presentavano in sé un comune denominatore, ossia che “venivano coniate ogni qual volta difficoltà monetarie facevano sentire il bisogno di moneta spicciola che non uscisse dallo Stato” (cfr. Papadopoli). Fenomeno che, inevitabilmente, come è stato ben sottolineato, faceva conseguire un rialzo nel prezzo delle migliori monete d’oro e d’argento. Domenico1 punto
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Vedi @arnold, ... io sono dell' idea che l'uso del metal detector dovrebbe essere accettate regolamentato come in altri Paesi, tipo Inghilterra; potrebbero così venire a conoscenza monete e manufatti importanti che altrimenti resterebbero sottoterra oppure, se trovati da "appassionati" , dimenticati in un cassetto o entrati in un circuito clandestino. Casi come il tuo mi fa dubitare che in Italia si potrebbe arrivare ad un sistema ottimale e legale di ricerca. Troppi stupidi si dotano di metal detector e vanno alla ricerca. Dev'essere bello ... Nella natura, all' aria aperta, cercare e trovare qualcosa di "nascosto", di antico ... Ma se uno trova qualcosa di interessante, di importante, ... per la cultura intendo, per la conoscenza storica e numismatica, ... che fa? Segnala? Fa intervenire chi di competenza? O si porta a casa ciò che ha trovato? Magari senza avere il minimo di conoscenza di cosa sia o possa essere l' oggetto metallico che ha trovato. Magari lo lima ... pensando possa essere un meteorite ( stupidamente, permettimi di dirtelo, visto l'aspetto dell'oggetto) ... e poi magari pensa possa essere un aes rude ( "o cacchio ormai l'ho limato" spero pensi e ti rammarichi di averlo fatto) ... Cosa sono quegli oggetti? Aes rude? Aes signatum? Pezzi di una fucina dell' età del rame? Possono indicare un insediamento preistorico non ancora conosciuto? Una persona cosciente ed intelligente avrebbe segnalato il ritrovamento? Forse si forse no; sarebbe giusto e bello se fosse si. Se li trova un'altro tipo di persona, cercatore di tesori, che fa? Se li porta a casa come fossero suoi. E magari li lima ...1 punto
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Dal regno degli Ostrogoti in Italia, un esemplare, stimato RR, di 1/2 siliqua per ill re Vitige, con al diritto busto diademato ed al rovescio leggenda in ghirlanda . Sarà il 5 Settembre in vendita InAsta 113 al n. 234 .1 punto
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