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  1. nikita_

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/05/25 in tutte le aree

  1. Facendo seguito alla discussione “ci metto la faccia”, che ne dite di aprire anche agli altri secoli? Qualcuno, un po’ più timidamente, ha inserito i volti dei secoli successivi… Ma perché non raggrupparli qui? XVII, XVIII… fino all’Ottocento è tutto valido. Comincio io, vi lascio un busto di Ferdinando Gonzaga, dapprima cardinale e poi VI duca di Mantova e IV del Monferrato. Siamo agli inizi del XVII secolo, con un ducatone per Casale datato 1617. N.
    3 punti
  2. Più che un divano sembra un jukebox Per caso ci ho preso? E di questi si che ne esistono ed anche tantissimi tipi. Su per giù come questo
    2 punti
  3. No, non ho detto che è falsa. Ecco il link: https://www.numisbids.com/sale/2688/lot/?lot=644
    2 punti
  4. 2 punti
  5. Da un documento dell'Archivio di Stato di Napoli del 1733 compaiono le "Camere de Limatori". Che abbiano a che fare con il riporto al marco dei tondelli?
    2 punti
  6. Ciao @niko, mi fa piacere che tu abbia dato un seguito alla bellissima discussione aperta da @Philippus IX! Come nella precedente, "metto le facce" di alcuni pontefici che hanno regnato nel corso del '600. Il XVII secolo è forse per la monetazione pontificia la massima espressione artistica relativamente alla ritrattistica papale, grazie alla grande abilità incisoria dei maestri che si sono succeduti al servizio del soglio di Pietro. La famiglia Hamerani, Mola, St. Urbain, Borner, Lucenti hanno prestato opera proprio durante questo secolo, lasciando sui tondelli da loro incisi segno perenne della loro maestria. Ecco una carrellata di volti dei papi del '600, presentati in ordine cronologico. Sono tutti testoni della mia collezione: Paolo V (1605-1621) Urbano VIII (1623-1644) Innocenzo X (1644-1655) Clemente X (1670-1676) Innocenzo XI (1676-1689) Alessandro VIII (1689-1691) Michele
    2 punti
  7. Stamattina ho finalmente deciso di cimentarmi nella pesca in ciotola. Era una mini ciotola, con al massimo una ventina di monete. 2 monete a 5 euro, un poco più dello standard della discussione. 1 soldo 1867 E 1 lira 1906 aquila araldica
    2 punti
  8. Plurale! fior di tette, mai considerarne solo una! Questa o ha la maglietta trasparente oppure ha partecipato e vinto le olimpiadi di 'Miss maglietta bagnata'
    2 punti
  9. In riferimento al fatto che secondo chi ha postato il cartellino sarebbe meglio parlare della moneta e non del cartellino faccio presente che si giudica ciò che viene postato, avendo postato un cartellino che sta alla moneta come il cavolo a merenda ho ritenuto opportuno farlo presente,il cartellino è un' imbarazzante riadattamento che a mio parere non è stato realizzato dal Signor Alberto De Falco,ma non ci vuole un genio per capirlo,il riferimento è ad un' altra moneta,con la biro nera è stata riportata la data 1848 che va a coprire la data 1841 in blu,sulla riga della conservazione è riportata SPL in verde che va a coprire la conservazione BB in blu,non capisco cosa c' è scritto in rosso che è stato poi sovrascritto da RIBATTUTA in nero, quindi abbiamo ben 4 colori diversi di biro,non ci vuole molto per capire che quel cartellino è stato usato per rendere la moneta più appetibile,si sa,le monete napoletane con i cartellini firmati dal Signor De Falco hanno tutt' altro appeal ma chi ha fatto ciò ha solo fatto un casino... il fatto che la moneta sia passata in asta con questo cartellino non vuol dire proprio nulla... Il vero esperto è il collezionista,ma quello vero...
    2 punti
  10. Condivido in parte il tuo pensiero. Però poi penso alla mia Piastra 1848 reimpressa , nel vassoio di velluto dove riposa...sotto c'è il cartellino descrittivo e autografato dal precedente possessore: Il Grande Mario Pin. Che la riportò raffigurata nel suo pregevole studio sulle varianti delle Piastre di Ferdinando II. Se il cartellino non lo avessi ricevuto, la Piastra avrebbe avuto comunque per me la stessa bellezza e ricevuto le stesse attenzioni e lo stesso amore. Il cartellino di provenienza gli dà un qualcosa in più secondo me , io è come se avessi un pezzo di Mario Pin. Per non parlare dei pochi pezzi che posseggo con cartellino della Varesi 42 provenienti dalla famosa CIVITAS NEAPOLIS ! Il cartellino gli dà prestigio e un plus valore.
    2 punti
  11. 1 punto
  12. qP = quasi piatta (la donna rappresentata, quindi al singolare) P = piatta
    1 punto
  13. Nota per confinologi e altri curiosi. A questo indirizzo c'è un dettagliato studio sul confine Canada - USA con un ricco repertorio fotografico e cartografico: https://clui.org/projects/united-divide
    1 punto
  14. Sarò sincero, ho provato lo smac in questi giorni, ma non ho notato nulla di più del semplice sapone neutro (se non un odore più pungente). Non mi ha molto convinto e penso lo darò a mia moglie, perché mi ha spiegato che è il prodotto migliore per pulire le sneakers 🤣
    1 punto
  15. Con i prodotti citati da @caravelle82 e l'aggiunta del bicarbonato, ho ottenuto ottimi risultati per alcune monete di importanza e costo modesti.
    1 punto
  16. Esatto, mi sono fidato della classificazione che avevo a suo tempo dato alla mia moneta, che in effetti invece è anch'essa RIC 547. L'indice di rarità è comunque lo stesso.
    1 punto
  17. Aiuto, messa maluccio. Sembra ruggine, non so se riesce a pulire in modo non invasivo. Dal D potrebbe avere l'aspetto di qualcosa di pontificio? Riesci a leggere? Poi aiutaci anche con i dati di peso e diametro, che qui si naviga un po' buio
    1 punto
  18. Ciao Non sono un purista eh per questo argomento, intendiamoci 😆, peró certi prodotti li tengo fuori ecco. Per dire, per pulire io uso solo : - pannetti microfibra delicatissimi; - acqua demineralizzata; - olio di vaselina o paraffina; - bisturi o similari per i casi di cancro; - pennellini; - forno di casa 😆 - sapone neutro Stop
    1 punto
  19. Eh si @Alessio Calda, ci lasci la suspance senza foto.. 😀
    1 punto
  20. Buona sera amici. E' stato espressamente richiesto il parere di esperti storici , voi siete tutti docenti universitari di numismatica o qualcosa del genere per caso? Se si va bene altrimenti tutti zitti . Consentitemi questo intervento per sorridere un po' e buona serata a tutti. Gabriella
    1 punto
  21. Ciao, a beneficio di quanti seguono posto l'esemplare della discussione a confronto con quello trovato da @gioalcon stessi conii di dritto e rovescio e con forma del tondello praticamente identica 🙂. ANTONIO
    1 punto
  22. poi basta guardare l'immagine di sfondo del tuo profilo! BANZAI!😁
    1 punto
  23. Oggi un souvenir… dal nemico! Se la frase “Coniata nel bronzo nemico” non è un semplice slogan ad effetto: questa medaglia fu davvero realizzata fondendo il bronzo dei cannoni catturati all’esercito austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale. La produzione venne ufficialmente istituita qualche anno dopo la fine del conflitto, attorno al 1921, quando si decise di realizzare una medaglia commemorativa per tutti coloro che avevano prestato servizio per almeno 4 mesi in zone di guerra (cosa che fa di lei un oggetto assai comune). da un lato: GVERRA - PER L’UNITÀ - D’ITALIA ('naltra volta?) con Vittorio Emanuele III elmato e la firma dell'artista, S.Canevari. Al retro compare una figura femminile, cara ai militari, la Berna... no, scusate, la VITTORIA alata. Da interpretare è la gestura delle braccia, quello destro - senza ghirlanda - piegato e rivolto verso l'alto, forse a salutare e quello sinistro che sembra voler proteggere il capo, facendo la funzione dello scudo mancante, che sovente la Dea porta. In esergo cammina su degli scudi da trincea sostenuti da soldati. Il nastrino tricolore è rovinato, ma i colori anche dopo un secolo resistono al tempo: sarà merito della qualità dei tessuti usati all'epoca. E la cassettina si riempie ulteriormante 😁 njk =========== Per saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Medaglia_commemorativa_della_guerra_italo-austriaca_1915-1918 https://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Canevari
    1 punto
  24. 1 punto
  25. C’è la tolleranza e la tua sul peso è del 5 x 1000. Quindi 0,1 in più o in meno, ti allego il Regio Decreto
    1 punto
  26. Sono i misteri delle aste; si possono fare affari (pochi) e prendere cantonate colossali.
    1 punto
  27. Buon sabato a tutti. Ritorno sulla discussione di ieri sera. Mi scuserete, ma non posso non tornarci, premettendo che le mie intenzioni sono quelle di parlare a degli "amici" e non a dei "nemici". Quindi, vi prego di inquadrare il tutto in questa ottica. Ieri sera, sinceramente, in alcuni momenti mi sono sentito molto disorientato. Ad un certo punto mi stavo convincendo di essermi cacciato in un pasticcio, di avere a che fare con una moneta con delle criticità. Mi stavo ripromettendo di tirarmi fuori da tutto, di farla finita con tutti questi problemi artificiosi, decisamente secondari, ma pur sempre capaci di farmi stare male. Specialmente in questo periodo in cui i governi di parecchi stati sono tanto bravi da cacciare le popolazioni in situazioni veramente disperate. Con problemi, in questi casi, veri, molto gravi, angoscianti, per i quali sarebbe più giusto stare male. Ma torniamo a noi. Dopo aver presentato la mia 1848 reimpressa ci sono stati DUE interventi sulla moneta ( Rocco, post 59/60 e il mio in risposta a Rocco). Invece, ci sono stati 23/24 interventi sul cartellino ( credo che un altro sia arrivato mentre sto scrivendo). Qualcuno comprensibile ( per es., Rocco o Demonetis), altri, a mio parere, meno. E' come trovarsi di fronte ad una bella auto, ma, invece di parlare dell'auto, si fanno commenti a valanga su un pneumatico che ci accorgiamo essere sgonfio. E' come osservare il dito che indica la Luna e non la Luna. Questo mi ha fatto spaventare. Mi ha fatto spaventare il fatto che il cartellino era diventato "enorme" nella sua importanza, portandomi a pensare a dei riflessi negativi sulla stessa moneta. I numeri e le date si accavallavano ( 141,498,499, 71, 74, P.R. 75/79, R3, 300000, 2500000, 27,23...). Ma, mi dite chi se ne frega di un cartellino? Stiamo collezionando cartellini? O, forse, stiamo ancora collezionando monete? Su un cartellino, nemmeno sigillato, possono scrivere tutto ed il contrario di tutto. Non sono firmati ed hanno il valore della cartastraccia. Vai a sapere chi ha scritto e perché ha scritto! Sì, in teoria possono dare un flebile contributo alla moneta, ma, in sostanza, lasciano il tempo che trovano. Io, in tutta sincerità, l' ho allegato (SBAGLIANDO!) perché De Falco va di moda, ma l'ho letto molto molto distrattamente. Non lo farò più. Successivamente, ho osservato le tre o quattro piastre 1848 reimpresse presenti in questa stessa discussione e mi è risultato (almeno così mi sembra) che la mia e quella di Rocco abbiano lo stesso conio. Ma, va finire che anche le rimanenti abbiano ancora a che fare col medesimo conio. Bisognerebbe controllare bene. Allego le foto della mia piastra e di quella di Rocco, affiancate. Notare, al dritto, il punto che precede la base della "F" di Ferdinandvs o quello che si trova sopra la parte superiore destra della "R" di Reimpressa. Idem, credo, per le altre reimpresse presenti in discussione. Spero i punti si vedano, perché le foto risulteranno piccole e poco chiare, avendole tirate fuori dal forum. Un caro saluto a tutti.
    1 punto
  28. Io ho finalmente aggiunto questo, lo cercavo da tempo in ed.originale. Skuby
    1 punto
  29. È proprio quello che volevo fare partendo da una base, grazie mille mi sei stato utile.
    1 punto
  30. Database ci sono. Ad esempio numisbids.com è gratuito, mentre acsearch.com è a pagamento. La cosa migliore però, è farsene uno personale in base alle tipologie monetali di tuo interesse mano mano che vengono esitate nelle varie aste
    1 punto
  31. Nessuno sta “bocciando” la moneta. Mi sembra che @Rocco68 lo abbia ben evidenziato. Ammetti però che il cartellino non sia coerente? Dai!! E guarda che non è la prima volta che accade con i cartellini “de Falco” più o meno “dubbiosi” non tanto sulla loro originalità quanto piuttosto su verosimili “adattamenti”.
    1 punto
  32. Anche io avevo un dubbio inizialmente ma poi guardando bene con una buona luce non ci sono differenze... Spero così si noti meglio
    1 punto
  33. Monete normanne e sveve, quando Palermo era la capitale del regno di Sicilia. C’è ancora Zucchetto in centro? Persona cordiale e competente, lo consiglio vivamente.
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  34. Bellissima matrice, finemente incisa e forse resa brillante da una ripulitura attenta e adeguata. Stile sei-settecentesco, quindi purtroppo i repertori recenti di motti ci aiutano poco e nulla. Non escluderei l'ambito spagnolo, se la figura in capo fosse (come sembra) una panela piuttosto che un cuore.
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  35. Da wikipedia https://it.m.wikipedia.org/wiki/Motti_presenti_nelle_armi_delle_famiglie_italiane Fa riferimento ai motti di queste famiglie Post tenebras spero lucem Benvenuti (Ombriano, Montodine (Cremona)) Post tenebras spero lucem Corvi (Campania, Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Veneto)
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  36. Buonasera a tutti. Aggiorno i dati sui Tarì 1794 SICLIAR : questo esemplare è stato esitato oggi all'Asta Ghiglione M72, lotto 242 (Variante non segnalata) Ad oggi sarebbero Tre gli esemplari che ho schedato.
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  37. Segnalo l'uscita di questo volume dedicato alle imitative britanniche: https://www.greenlightpublishing.com/irregular-counterfeit-coins-of-roman-britain-hugh-williams-c2x41305175 By far the most common coins found by detectorists are the Romano-British copies of the third and fourth centuries. They are often described as 'barbarous radiates' or even more disparagingly as 'Roman grots'. These little bronze offerings have a charm of their own and deserve more than to be condemned to a detectorist’s junk box or ignored by numismatists and archaeologists as being unimportant. The purpose of this book is to highlight some of the more interesting copies from Roman Britain and to show that they too tell a story. They form miniature pieces of art made by local British artisans for use by the Romano-British population. This book aims to illustrate the range of copies found in a way that will be of interest to numismatists, archaeologists, collectors and detectorists – this book aims to foster in the reader an appreciation of an important aspect of the art of Roman Britain, and consign the description 'grots' to never ending banishment. Book Review: Hugh Williams, Irregular and Counterfeit Coins of Roman Britain (2024) Any detectorist who has found large numbers of Roman coins will be well aware that many pieces are unofficial (irregular, counterfeit, contemporary copies) – we have many thousands of such coins on the PAS Database. Irregular Roman coins were produced throughout the period of occupation in Britain and, in this excellent book, Hugh Williams covers the full spectrum, from plated Roman Republican denarii to copies of late Roman silver siliquae. This volume provides an excellent overview of the different periods of forging in Roman Britain, giving the reader a comprehensive coverage of the many types of irregular coins which they are likely to find. To aid identification of irregular coins, this book is lavishly furnished with many excellent images. This provides a wonderful pictorial overview of the material which is of great help to the reader. Williams is to be congratulated on producing a clear and accessible account of irregular coins in Britain, a volume which will be of enormous help to finders and recorders of Roman coins. Dr Sam Moorhead Greenwich, October 2024
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  38. Buongiorno a tutti! Dopo averci rimuginato parecchio su, sentivo il desiderio di condividere con voi qualche appunto raccolto dalle mie ultime letture... letture che a molti sembreranno ormai “classiche” e scontate, ma che per me sono state “rivelatrici”, dal momento che mi hanno finalmente chiarito alcuni concetti spesso richiamati o implicitamente dati come assioma in molte discussioni che trattavano di economia monetaria medioevale... cercherò quindi di riassumere qui ciò che mi è parso di comprendere... laddove sembri confuso o impreciso, pregherei chi ne sa di più di correggermi, per favore! Partirò dal già più volte citato (in altre discussioni precedenti) “Moneta e civiltà mediterranea” pubblicato da Carlo Cipolla nel 1957... in particolare, tra i brevi saggi in esso contenuti, volevo focalizzarmi sul terzo, intitolato “Il grosso problema della moneta piccola”, che deve aver avuto un certo impatto sulla riflessione successiva dato che il titolo è stato ripreso o citato in saggi successivi ad opera di altri studiosi di storia economica. Cipolla si concentra in questo saggio sulla “moneta piccola” (quella utilizzata per i piccoli scambi quotidiani, gli “spiccioli” insomma) partendo dall’analisi delle regole per mantenere un “sano sistema di moneta divisionale”... regole tutt’altro che scontate, dato che sono state riconosciute diffusamente come valide solo dal XVII secolo ed applicate per la prima volta in Gran Bretagna solo nel 1816: tra le cause che avevano impedito, nei secoli precedenti, la piena ed efficace attuazione di tali regole Cipolla cita la limitata sovranità monetaria, fenomeno tipico dell’età Medioevale e tanto più sviluppato nella realtà italiana, fatta di entità politiche territorialmente poco estese, con dinamiche di potere in costante confronto e concorrenza con quelle delle entità vicine. La moneta “divisionaria“ è pero davvero tale solo quando le diverse specie monetarie sono “in rapporto razionale e costante” tra loro, cioè quando la moneta “piccola” rappresenta un’effettiva frazione del valore dell’”unità monetaria”. Passando ad analizzare il periodo prettamente medioevale, Cipolla precisa che in quegli anni la “moneta piccola” non era davvero “divisionaria”, ma si poneva con la moneta “grossa” in un rapporto più complesso. “Moneta piccola” e “moneta grossa” NON costituivano cioè (come potevo inizialmente pensare, abituato all’euro ed ai suoi centesimi) elementi differenti, ma raccordati, di un unico sistema organico, bensì proprio due sistemi monetari paralleli, con situazioni di “contatto” ma a loro modo indipendenti, e con diversi contesti di circolazione sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale... e quindi con diverse evoluzioni nel tempo e diverse funzioni.
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  39. Al numero 79 del P.R. corrisponde la piastra 1841 testa grande,la piastra 1848 REIMPRESSA è catalogata al numero 75... Traete voi le giuste conclusioni...
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  40. Io utilizzo per una prima classificazione questa sorta di catalogo online: List of Chinese cash coins by inscription Poi una volta individuata la moneta vado per la classificazione fine ull'Hartill. In quella lista dovrebbero esserci tutte o quasi, e con un po' di pratica si individuano in maniera molto veloce.
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  41. Cochin China (or Japan) specimen La eagle contenuta nel secondo cofanetto non consegnato da Roberts (destinato alla Cocin Cina o al Giappone) è la più misteriosa di tutte Perché nessuno l'ha mai più vista da allora Ci sono stati, nel tempo, presunti ritrovamenti, il primo risalirebbe al 1913 (vendita della collezione Thomas Elder), ma la descrizione del lotto indica che si trattava soltanto di un business strike, una moneta effettivamente coniata nel 1804, di alta qualità. Altri presunti avvistamenti sono avvenuti tra il 1940 e il 1947, ma tra mancanza di documentazione e conferme che, anche in quei casi, si trattava di business strike, tutto è finito nel nulla. Diverse fonti indicherebbero che questa moneta è oggi in una collezione privata, ma di fatto finora non è stato possibile tracciare in modo affidabile alcuna sua apparizione dagli anni '30 dell'Ottocento. petronius P.S.: cercatela nel cassetto del nonno
    1 punto
  42. Così é presentato un vistoso esemplare dei rarissimi stateri incusi di tipologia sibarita, con leggende SIRIN OS / PVX . Sarà il 3 Maggio in vendita Artemide LXIII al n. 124 .
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  43. Ma disperse, per fortuna, non vuol dire perse per sempre... anche se ci hanno messo un po' a ricomparire. Per i dollari, come abbiamo visto nella discussione dedicata, sono bastati meno di dieci anni, il primo è venuto a conoscenza del mondo numismatico nel 1843, ma per le eagles ce ne sono voluti più di trenta. E di quest'ultime, a differenza dei dollari, non esistono coniazioni "postume", gli unici esemplari creati sono i quattro contenuti in origine nei cofanetti. Japan (or Cochin China) specimen L'aquila Plain-4 del 1804 rimase sconosciuta alla comunità numismatica fino all'agosto del 1869, quando il dott. Benjamin Betts pubblicò la foto di un esemplare della sua collezione sull'American Journal of Numismatics . La moneta, appare leggermente circolata, con un difetto di tondello, o punto di matrice, tra le lettere T e Y in LIBERTY. A causa di alcune leggere differenze di conio rispetto alla eagle sicuramente appartenuta al Re del Siam, e a un'altra con caratteristiche ad essa simili, si ritiene essere una di quelle contenute nei cofanetti non consegnati, destinati agli imperatori di Giappone e Cocin Cina (impossibile stabilire a quale dei due). Coniata, dunque, nel 1835. Questa moneta ha un notevole pedigree, ininterrotto dal 1869 a oggi. E' stata il pezzo forte di molte collezioni famose, tra cui va citata almeno quella di Louis E. Eliasberg (che anche noi abbiamo citato più volte in altre discussioni, in quanto l'unico ad assemblare una collezione completa di monete statunitensi), prima di trovare una casa che si pensava definitiva nella leggendaria collezione di Harry W. Bass Jr. Come parte della Harry Bass Core Collection, è stata visionata da milioni di numismatici, esposta alle principali convention di monete e presso la sede centrale dell'ANA (American Numismatic Association) a Colorado Springs. Dove si pensava sarebbe rimasta per sempre. Invece, ne è uscita nel 2022, per essere esitata nell'asta Heritage del 29 settembre di quell'anno. Certificata da PCGS in conservazione PR63, ha realizzato 2.280.000 dollari, diritti inclusi. Una cifra senz'altro notevole, ma ben lontana dal record per la tipologia (foto da Heritage Auctions, cliccateci sopra per vederla in tutta la sua magnnificenza ) petronius
    1 punto
  44. Buonasera Stasera mi sento di condividere un acquisto di qualche anno fa ormai che ha dato una svolta alla mia collezione. Il Ducatone con la 'Barcaccia' di Francesco I é forse la moneta più iconica di questa zecca. Al dritto il Busto corazzato del duca volto a sinistra con il particolare di un volto sulla spalla. Al rovescio l'impresa della nave tra i flutti simbolo di un animo che affronta le avversità e che ha fiducia nei propri mezzi....il Crespellani pensa che il vascello sia un omaggio ai galeoni spagnoli ed alla Spagna di cui Francesco era fedele alleato. Il motto in legenda NON ALIO SIDERE significa "non sotto un'altra stella" sempre a rimarcare la fedeltà alla Spagna. Moneta importante in argento di 44 mm di diametro e 31,35 grammi di peso. Un saluto
    1 punto
  45. La moglie sta di fronte al marito e gli chiede: - Hai mai visto 20 euro completamente accartocciati? - No, risponde lui confuso. Lei sorride, sbottona la camicetta e infila lentamente la mano nella scollatura, tirando fuori una banconota completamente accartocciata. Il volto del marito si illumina e sembra apprezzare molto! Così la moglie continua: - Hai mai visto 100 euro accartocciati? Eccitato, l'uomo fa' cenno di no con la testa. Così la donna si alza lentamente la gonna e tira fuori una banconota da 100 euro accartocciata. L'uomo afferra la banconota e inizia ad ansimare per l'eccitazione. - E ora... gli sussurra la donna all'orecchio - Dimmi se hai mai visto 30.000 euro accartocciati... Con la voce tremula l'uomo dice: - No mai, ma voglio assolutamente vederli! La donna gli risponde: - Vai a vedere in garage.
    1 punto
  46. Peccato aver perso l’appuntamento. Che evento era?
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  47. Aprirei una segnalazione a EBay, credo che loro possano intervenire e annullare la vendita.
    1 punto
  48. Infatti.. vedendo i principali siti di compro oro vedo che acquistano metallo 24carati pagando 54 euro al grammo.
    1 punto
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