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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/04/25 in Risposte
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Caro @Ulpianensis ha toccato un argomento molto interessante ma non semplice da svolgere in un thread sul forum (nel corso che tengo adesso ad UniMi ci dedico diverse ore). Tuttavia, con le letture di Cipolla, Saccocci (ma anche de La Ronciere, Goldthwaite, Mandich etc.. se le interessa il caso fiorentino) e più modestamente qualcosa anche della sottoscritta, dovrebbe avere molte informazioni utili per capire meglio le varie questioni che solleva. Un paio di consigli (ma forse si tratta di cose che già sa...in qual caso perdoni il mio reminder): - attenzione ad utilizzare dati e date di studi non recenti (vedi Desimoni per Genova, ad esempio) che potrebbero farle confrontare - come si suol dire - pere e mele... - attenzione a capire da quali fonti è tratto il fino delle monete al quale si vuole fare riferimento per la discussione, soprattutto per quanto riguarda i denari e le monete in bassa lega d'argento o mistura (per i quali non si possono usare in modo affidabile dati da certe analisi non distruttive, ad esempio; idem documenti non chiari o di datazione incerta). Infine, e forse rilevante al fine delle sue osservazioni: per quello che posso aver visto io studiando i casi di Pisa, Lucca, Genova e in tempi recenti anche Milano, ciò che dice Cipolla in linea generale è ancora valido, anche perché mi pare che le riflessioni di apertura del thread siano state generate dalla lettura di testi riguardanti la situazione monetaria di Firenze nel Trecento. Invece, negli ultimi post mi pare che si stia parlando delle prime serie di grossi ad inizio Duecento e della loro relazione con i denari del relativo sistema di conto. Ma ciò non è paragonabile (o almeno non del tutto) con la situazione monetaria che si verificò dalla seconda metà del XIII secolo in poi (e soprattutto dal 1280/90) quando l'argento cominciò a scarseggiare, ad apprezzarsi rispetto all'oro e si ripeterono sempre più frequenti i problemi di approvvigionamento dell'argento che nel XIV secolo sfocieranno nella cosiddetta "bullion famine". Ciò innescherà l'operazione di sopravvalutazione nominale dei nuovi grossi cui seguirà inesorabile il deprezzamento (a Firenze: i grossi guelfi dal 1345), la creazione di soldini, sesini e quattrini (Venezia, Milano e Firenze: anni '30-50 del Trecento), e le guerre dei quattrini a forza di ribassi del fino a parità nominale (Pisa e Firenze tra 1366 e 1371-72) etc....cui allude anche Cipolla nel suo saggio. Spero di essermi spiegata, anche se non garantisco la massima lucidità vista l'ora in cui riesco a scrivere. Buona prosecuzione di discussione, MB8 punti
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King of Siam set Nell'agosto del 1962, David Spink, della casa d'aste Spink di Londra, si presentò alla convention dell'American Numismatic Society, dichiarando di essere venuto in possesso di un cofanetto in pelle contenente una serie di monete, tra cui un dollaro 1804 fino a quel momento sconosciuto, e un'altrettanto sconosciuta1804 eagle Plain-4. Gli esperti cui venne mostrato concordarono che si trattava del cofanetto fatto preparare da Roberts per il Re del Siam, anche in considerazione del fatto che Spink sosteneva di averlo acquistato da due anziane signore che riteneva essere discendenti di Anna Leonowens... ma di questo abbiamo già parlato L'esterno del cofanetto era in marocchino giallo, con su impressa un'aquila americana (lo abbiamo visto in precedenza). Il suo interno era rivestito in velluto blu, con alloggiamenti previsti per undici monete, ma ne conteneva solo nove. Le monete, tutte proof, erano half cent, cent, dime, quarter e half dollar, quarter eagle e half eagle no motto (di questa tipologia non abbiamo ancora parlato ), tutte datate 1834. Ad esse si aggiungevano un dollaro d'argento e un 10 dollari d'oro, entrambi datati 1804. Era abbastanza ovvio che l'half dime (5 centesimi) del 1834 mancava dalla fila inferiore, essendo la più piccola delle monete: molto probabilmente era scivolata fuori negli ultimi 128 anni. L'altro foro era più misterioso e c'erano due possibilità logiche basate sulle dimensioni del foro vuoto. Avrebbe potuto essere per il quarter eagle with motto, ma questi erano stati interrotti dopo il 28 giugno 1834 e non erano più "correnti" a novembre, quando era stato preparato il cofanetto. Inoltre, se era incluso quello, perché non includere anche la half eagle with motto del 1834, che era stata anch'essa interrotta pochi mesi prima? Non sembrava logico. Fu sollevata un'altra possibilità, la piccola medaglia inaugurale d'oro di Andrew Jackson del 1833. Sarebbe stato importante, e appropriato all'epoca per il protocollo internazionale, avere l'immagine del Presidente mentre si presentava questo set al Re del Siam, inoltre la medaglia era esattamente della stessa dimensione del foro esistente nella scatola. E la fila superiore è composta tutta da monete d'oro, sembrerebbe la possibilità più probabile avere tutto oro in cima, poi argento e rame mischiati per dimensione nelle due file successive Anche se siamo nel campo delle ipotesi, e quasi sicuramente non sapremo mai la verità, successivi proprietari ritennero opportuno completare l'insieme, oltre che con un altro esemplare di half dime del 1834, proprio con la medaglia presidenziale, e oggi il cofanetto appare così (foto da Tyrant Collection) petronius4 punti
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Non credere che, nonostante il mio parere espresso, non mi sia mosso per approfondire la questione. Ho sottoposto le foto delle monete fin qui pubblicate (ed ho reperito l'immagine del 10 Centesimi PROVA) ad un gruppo ristretto di NIP che hanno confermato - con stupore - i tre conii differenti di cui erano ben noti solo i due da me presentati. Quindi, confermo che la tua moneta è il primo conio direttamente derivato dalla "prova". Cosa scriverò sul Gazzettino? Che grazie a dei forumisti de La Moneta ho potuto portare a conoscenza dell'esistenza di un terzo conio (ovvero il primo in ordine cronologico) del 10 Centesimi. Se vuoi, puoi scrivermi con MP per darmi il tuo nome che aggiungerò sotto la foto della tua moneta. Ovviamente la Briciola verrà aggiornata prima della pbblicazione (a dir la verità, ed è per questo che ne ho parlato in questa discussione, avevo un dubbio subliminale sul perché le firme dei due conii in mio possesso fossero diversi dalle firme della "prova").3 punti
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Segnalo l'uscita di questo volume dedicato alle imitative britanniche: https://www.greenlightpublishing.com/irregular-counterfeit-coins-of-roman-britain-hugh-williams-c2x41305175 By far the most common coins found by detectorists are the Romano-British copies of the third and fourth centuries. They are often described as 'barbarous radiates' or even more disparagingly as 'Roman grots'. These little bronze offerings have a charm of their own and deserve more than to be condemned to a detectorist’s junk box or ignored by numismatists and archaeologists as being unimportant. The purpose of this book is to highlight some of the more interesting copies from Roman Britain and to show that they too tell a story. They form miniature pieces of art made by local British artisans for use by the Romano-British population. This book aims to illustrate the range of copies found in a way that will be of interest to numismatists, archaeologists, collectors and detectorists – this book aims to foster in the reader an appreciation of an important aspect of the art of Roman Britain, and consign the description 'grots' to never ending banishment. Book Review: Hugh Williams, Irregular and Counterfeit Coins of Roman Britain (2024) Any detectorist who has found large numbers of Roman coins will be well aware that many pieces are unofficial (irregular, counterfeit, contemporary copies) – we have many thousands of such coins on the PAS Database. Irregular Roman coins were produced throughout the period of occupation in Britain and, in this excellent book, Hugh Williams covers the full spectrum, from plated Roman Republican denarii to copies of late Roman silver siliquae. This volume provides an excellent overview of the different periods of forging in Roman Britain, giving the reader a comprehensive coverage of the many types of irregular coins which they are likely to find. To aid identification of irregular coins, this book is lavishly furnished with many excellent images. This provides a wonderful pictorial overview of the material which is of great help to the reader. Williams is to be congratulated on producing a clear and accessible account of irregular coins in Britain, a volume which will be of enormous help to finders and recorders of Roman coins. Dr Sam Moorhead Greenwich, October 20242 punti
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Al numero 79 del P.R. corrisponde la piastra 1841 testa grande,la piastra 1848 REIMPRESSA è catalogata al numero 75... Traete voi le giuste conclusioni...2 punti
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La tua invece è un Chunhua Yuanbao, prodotto per conto dell'imperatore Zhao Jiong tra il 990 e il 994 d.C., il codice Hartill sarebbe il 16.32 o il 16.33:2 punti
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ricordo perfettamente quando acquistai questa moneta su eBay da un privato... a quei tempi non avevo particolari conoscenze.. la vidi in vendita mi piaceva e la presi... qualche giorno dopo ne vidi un'altra simile in vendita da parte di un altro utente.. entrambe erano periziate dallo stesso professionista che ha anche un negozio di numismatica.. mi piace e prendo anche l'altra. Per cui il mio dubbio oggi è stato... vuoi vedere che anche l'altra è un primo conio?? ebbene si.... 🤣👍... non si trovano in giro sul web e io ne possiedo 2.. sarebbe interessante interessante sapere la loro provenienza... visto che provenivano dallo stesso professionista e in vendita a distanza di pochi giorni da 2 utenti diversi2 punti
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Confermo la ricezione dell'invito per i suoi 18 anni (x3 oppure x4)2 punti
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Salve, chiedo qui perchè non riesco a recuperare maggiori informazioni riguardo a questo Gettone: Ascensore TEL 367358 Brev Dickman. Lascio foto in allegato per chi può aiutarmi, il retro è vuoto ha solo il classico taglio centrale ma non mi fa caricare la foto. Grazie in anticipo e cordiali saluti. (Ieri facendo l’iscrizione al forum mi ha fatto scrivere il primo post in una sezione sbagliata, se legge qualche moderatore può cancellarlo tranquillamente visto che io non sono abilitato a farlo.)1 punto
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Buongiorno, ho acquistato questa moneta da 1 lira Vittorio Emanuele ii del 1850 zecca di Torino Moneta rara coniata in poco più di 5000 esemplari, vorrei un parere sulla conservazione, a parer mio potrebbe essere un bel SPL1 punto
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A conferma di quanto già detto da @gennydbmoney -ma solo per ulteriore scrupolo- ho controllato il testo P&R. Quindi: a) il tipo 79 a pag. 499 si riferisce alla piastra del 1841 (è presente anche foto/riproduzione). b) il P&R descrive poi due esemplari di piastra 1848; a pag. 498 per i tipi 74 e 75. La differenza tra il 74 e il 75 è che il 74 non presenta la lettera R al D/ mentre il secondo (75) presente la R al D/. Rimangono fermi i relativi pesi indicati a 27,53 grammi. Non ci sono foto/raffigurazioni. c) i citati tipi 74/75 -nel noto prezziario con nota di Aurelio de Falco (gennaio 1988)- sono classificati rispettivamente in termini di rarità come “C” e “R3”. Quindi la 75 (piastra con la R) avrebbe un grado di rarità molto superiore con un prezzo, in base al prezziario, che oscilla(va) da 300.000 lire (MB) e 2.500.000 lire (FDC).1 punto
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Nessun disturbo, scherzi?! 🙂 Il problema è che non merito il "grande" di cui mi sei 🤗 benigno elargitore, perché ho poco da dire su questo stemma: la fattura è ottocentesca, l'aspetto generale mi fa pensare a qualcosa che parla tedesco e a partire dalla Svizzera, dove di chiavi araldiche ce ne sono non poche. Incuriosiscono le iniziali CC scritte in nesso sulla fronte del piedestallo, probabilmente del titolare. Blasone (forse può servire): di rosso, a due chiavi poste in palo e affrontate. p.s. per @Rocco68: bella la (coppa?) a figure nere del tuo avatar, con i due occhi apotropaici di sapore marittimo...1 punto
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PIETRADEFUSI (AV) MADONNA SS. DELL'ARCO INCORONATA IL 5 AGOSTO 1888 Dispiace che questa antica chiesa è stata sconsacrata in quanto pericolante.1 punto
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Come da richieste @SicilianoMagnoGreco ecco qui: Moderna tecnologia con totalizzato digitale!1 punto
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In un altro sito che utilizzo per la stessa moneta sono previsti anche gli anni di regno sino al 19, sarà una mancanza di Numista, quindi un 17 Moneta: 1 Kuruş (Kurush / Piaster) (Turchia(1789~1807 / AH1202~1222 - 20th Caliph Selīm III (s. M.III)) Col:TR-001291,WCC:km498 🪙1 punto
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L'inquadramento storico e socio-culturale è diverso: il libro di Duby focalizza il periodo dalla crisi VI secolo al pieno sviluppo economico del secolo XII e prende in esame soprattutto i contadini e coloro che guerreggiavano.1 punto
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vediamo se il grande @Antonino1951 ci sa togliere la curiosità? a me comunque i disegni sulle due mezze mele non sembrano coincidere con specularità..1 punto
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Come promesso, invio foto del retro del cartellino De Falco. Posso anche sbagliarmi, ma non darei eccessivo peso ad una possibile pasticciata presente sul cartellino. Cioè, non mi viene da pensare ad una "furbata" realizzata, poi, attraverso una modifica maldestra. Il cartellino è solo un accessorio e la stragrande maggioranza delle monete napoletane non l'hanno ... Molto meglio niente piuttosto che un cartellino successivamente corretto, per secondi fini, in modo grossolano e sconveniente. Proprio questo mi porta a pensare, ripeto, che il cartellino sia nato così, che sia "genuino" nella sua sciattezza. Le mie altre reimpresse non hanno il cartellino...Comunque sia, il mio è, naturalmente, solo un parere personale... Saluti. Buon pomeriggio. Scusate, il mio computer, nella esposizione, ha seguito le orme del cartellino...1 punto
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Giusto!! Avevo scritto mi sembra perché non ero sicuro e infatti sul pagani mi sbagliavo...🥶1 punto
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Sono senza parole ! E' proprio bravo, tra l'altro consideriamo che stiamo parlando di monete cinesi ! 😄1 punto
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Grazie @Roy Batty, perfetto ! Complimenti, sei proprio un esperto in questa tipologia !1 punto
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Dalla regione dell' Auranitide e dalla sua città di Bostra, un attraente esemplare di dracma al nome di Traiano, con al diritto busto laureato dell' imperatore ed al rovescio cammello . Sarà il 29 Aprile in vendita Harlan J. Berk 231 al n. 379 .1 punto
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Ciao @Meganeura! Capisco i tuoi dubbi, ma penso che lo stile del Giovanni Battista possa essere dipeso, da moneta a moneta, dallo stile dell’intagliatore dei conî… in effetti, la legenda (+IOHANNES•B•) ed il peso (quasi 1,80 g) sono piuttosto univoci… fiorino grosso d’argento di primo gruppo (prima del 1250) o “fiorino vecchio”, seconda serie (post 1235)! Bell’esemplare, peraltro, e offerto da una casa d’aste che è una garanzia! P.S.: ho trovato molto semplice e chiara da seguire la classificazione di questo lavoro recente: https://www.academia.edu/42677288/M_De_Benetti_La_monetazione_in_argento_della_zecca_di_Firenze_proposta_per_una_nuova_classificazione_ca_1235_1303_In_Rivista_italiana_di_Numismatica_e_Scienze_Affini_121_2020_pp_269_2941 punto
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Da come si vede, per questi casi e con questi dati, la mezza idea di una tendenza a sovrastimare il valore dei grossi rispetto ai denari per quanto riguarda il contenuto argenteo non sarebbe così supportata, se non forse - oltre al caso di Venezia - per il caso di Milano… Resta però da dire che, mentre per le zecche toscane mi è parso che la documentazione d’epoca faccia riferimento per i grossi (a parte la prima emissione pisana), ad un valore nominale di un soldo = 12 denari, non ho trovato riferimenti a documentazione d’epoca che invece “quoti” effettivamente i grossi “pesanti” di Genova e di Milano rispettivamente a 6 denari genovesi ed a 6 denari imperiali (o a 12 denari terzoli), per cui in conclusione non ho trovato ulteriori supporti alla mia “ipotesi” iniziale… …però ho fatto un’interessante “full immersion” in alcuni documenti molto utili… che mi stanno suggerendo altri thread!😉1 punto
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Riprendo nuovamente questa interessante discussione e partendo dallo spunto dell'ottimo Marco @El Chupacabra condivido un 5 lire 1865 Torino in discreta conservazione. Questa moneta è in collezione da poco tempo e mi chiedevo se la patina che la contraddistingue possa a pieno titolo considerarsi non artificiale in quanto (a) presente soprattutto ai margini vicina al contorno e (b) non lascia scoperte le zone immediatamente prospiciente i rilievi. A Voi ogni più opportuna considerazione e contributo Grazie e cari saluti1 punto
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Non vedo ragioni per avere dei dubbi. Conservazione modesta con tracce di montatura e probabilmente bordo ritoccato.1 punto
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Vi ringrazio, siete molto simpatici.. anche io sono pensionata (felicemente da 18 anni!!) ma ho trovato questo forum una compagnia più simpatica dei social dove le persone sembrano obbligate a dire il loro parere inutile. Qui invece siete persone preparate e si sente la passione per la storia e la curiosità per la ricerca e la voglia di condividere le proprie passioni! Grazie davvero! Perchè ho queste cose? Mio suocero che era direttore al ministero degli affari con l'estero, girava tantissimo e conservava tutto. E' morto nel 1990 e le sue cose sono state divise tra i 5 figli. Mio marito ha messo tutto dentro l'armadio e nessuno li ha più guardati!!! Da un po' di tempo mi è venuta la smania di cercare di svuotare il più possibile gli armadi, pensando alle maledizioni che ci manderanno i figli quando dovranno svuotare casa nostra!! E quindi ho trovato di tutto: porcellane, carte geografiche, monete, francobolli, pugnali malesi !!! Da qui sto cercando di capire il valore (se ne hanno) di ogni cosa e poi capire che cosa farci!!! Un lavoro al di sopra delle mie capacità e conoscenze. Così ho cominciato a lanciare appelli nei vari settori... ma non ho ancora trovato il tesoro e quindi è ancora più complicato decidere che cosa farci !!!!1 punto
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Bel Matapan....ho anche offerto sul lotto ma ha preso il razzo x lo spazio....come del resto anche quelli che ho visto in una prossima asta molto gettonata anche se di Dogi diversi.1 punto
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L'aquila e il serpente O, per meglio dire, l'aquila o il serpente? La vulcanica mente di Franklin, che una ne pensava e cento ne inventava ben prima del tacchino, quando ancora nessuna scelta era stata fatta, anzi, prima ancora che il problema si presentasse agli americani, nel 1775, quando i combattimenti tra coloni e inglesi erano già iniziati ma la Dichiarazione d'Indipendenza doveva ancora essere scritta, aveva proposto di adottare come simbolo nazionale un animale del tutto diverso, a dire il vero assai poco amato dalla maggior parte delle persone, che ne hanno spesso un vero e proprio terrore: il serpente. Ma non uno qualsiasi, bensì il più conosciuto e famoso del Nordamerica, the rattlesnake, il serpente a sonagli Il 27 dicembre 1775, il Pennsylvania Journal pubblicò la seguente lettera a firma di "An American Guesser", un indovino americano, nel quale gli storici riconoscono concordemente Benjamin Franklin. "Ho osservato che su uno dei tamburi appartenenti ai marines che si stavano sollevando era dipinto un serpente a sonagli, con questo modesto motto, 'Non calpestarmi'. Poiché so che è usanza avere un qualche simbolo sulle armi di ogni paese, ho supposto che questo potesse essere adatto per le armi dell'America; e poiché non ho nulla a che fare con gli affari pubblici e il mio tempo è perfettamente mio, per impiegare un'ora oziosa, mi sono seduto a indovinare cosa si volesse intendere con questo insolito simbolo. Ho avuto cura, tuttavia, di consultare in questa occasione una persona che ha familiarità con l'araldica, da cui ho appreso che è una regola tra gli studiosi di quella scienza che le proprietà degne dell'animale debbano essere considerate, ma non, al contrario, quelle vili. Mi informò anche che gli antichi consideravano il serpente un emblema di saggezza, e in qualche modo portatore di un certo atteggiamento di durata infinita: entrambe le circostanze suppongo possano essere tenute in considerazione. Dopo aver acquisito questa informazione, e ricordando che i paesi sono talvolta rappresentati da animali a loro peculiari, mi è venuto in mente che il serpente a sonagli non si trova in nessun'altra parte del mondo oltre all'America, e potrebbe quindi essere scelto, per questo motivo, per rappresentarla. Ma poi 'le proprietà mondane' di un serpente, pensai, sarebbero state difficili da indicare. Ciò sollevò piuttosto che reprimere la mia curiosità, e avendo visto spesso il serpente a sonagli, ripassai nella mia mente ogni proprietà per cui si distingueva, non solo dagli altri animali, ma anche da quelli dello stesso genere o classe di animali, cercando di attribuire a ciascuna un significato, non del tutto incoerente con il buon senso. Ricordai che il suo occhio superava in luminosità quello di qualsiasi altro animale, e che non ha palpebre. Può quindi essere considerato un emblema di vigilanza. Non inizia mai un attacco, né, una volta impegnato, si arrende mai: è quindi un emblema di magnanimità e vero coraggio. Come se fosse ansioso di prevenire ogni pretesa di litigare con lui, nasconde nel palato le armi di cui la natura lo ha fornito, cosicché, a chi che non lo conosce, sembra un animale indifeso; e anche quando quelle armi vengono mostrate e tese per la difesa, sembrano deboli e spregevoli; ma le loro ferite, per quanto piccole, sono decisive e fatali. Consapevole di ciò, non ferisce mai finché non ha generosamente dato avviso, anche al suo nemico, e lo ha messo in guardia contro il pericolo di calpestarlo. Ho sbagliato nel pensare che questa fosse una forte rappresentazione del temperamento e della condotta dell'America? Il veleno dei suoi denti è il mezzo necessario per digerire il suo cibo, e allo stesso tempo una distruzione certa per i suoi nemici. Questo può essere inteso come un'indicazione che quelle cose che sono distruttive per i nostri nemici, possono essere per noi non solo innocue, ma assolutamente necessarie alla nostra esistenza... é curioso e sorprendente osservare quanto siano distinti e indipendenti l'uno dall'altro i sonagli di questo animale, e tuttavia quanto siano saldamente uniti insieme, tanto da non poter essere mai separati se non rompendoli in pezzi. Uno di quei sonagli, singolarmente, è incapace di produrre suono, ma il tintinnio di essi insieme è sufficiente ad allarmare l'uomo più audace del mondo. Il serpente a sonagli è solitario e si associa ai suoi simili solo quando è necessario per la sua conservazione. In inverno, il calore di un certo numero di esemplari insieme preserverà le loro vite, mentre singolarmente probabilmente perirebbero. Può essere inteso nel senso che coloro che amano la libertà e le benedizioni che l'America offre, una volta che si sono avvicinati a lei, non la lasciano mai più, ma trascorrono la loro vita con lei." Bisogna riconoscere che l'idea di Franklin non era senza ragioni, e anche se non ebbe seguito a livello "nazionale", l'immagine del serpente fu adottata in svariati ambiti, non ultimo quello monetario. Sono diverse le banconote emesse dalle colonie, prima e durante la guerra d'indipendenza, che raffigurano il serpente a sonagli, come questi 20 dollari della Georgia del 1778. Il motto latino nel tondo, NEMO ME IMPUNE LACESSET, significa "nessuno mi provocherà impunemente", e ben si adatta a quanto scritto tre anni prima da Franklin nella sua lettera. Viene ripetuto anche al retro del biglietto. Certo, se gli Stati Uniti avessero davvero adottato il serpente a sonagli per il loro Grande Sigillo, poi questo avrebbe dovuto vedersela con il Grande Sigillo del Messico, raffigurante anch'esso un'aquila... ma un'aquila che divora un serpente a sonagli petronius1 punto
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Dal “Memoriale”: Doverosa precisazione: l’esemplare postato non riguarda la presunta lira per Venezia con Natoleone. Ma è l’unico riferimento al Natoleone che trovasi nel Memoriale.1 punto
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Buongiorno a tutti e buona domenica, Inizio la mia giornata Numismatica, proponendo questa discussione sulle monete della repubblica Napoletana del 1648, (ovviamente chiedo scusa in anticipo nel caso già ci fosse una discussione analoga chiedendo al @cdc di chiudere la presente in tal caso). Mi farebbe piacere se anche altri partecipassero postando le proprie monete inerenti questo accadimento, sono 5 le tipologie, due del 15 grana, poi la Pubblica, il Grano e il Tornese. 5 Tipologie per mettere insieme una interessante Collezione. ? Io ho iniziato con il Grano che oggi vi presento Grano della Repubblica Napoletana anno 1648. Inasta Asta 94 ora Collezione Litra68 Al diritto HEN.DE.LOR.DVX.REIP.N scudo coronato con all'interno la scritta SPQN. Rovescio :^HINC^ET^VBERTAS^1648; Frutta e spighe in un canestro decorato, a sinistra le sigle GA/C e a destra la X (mi sembra di leggere nel mio esemplare) come contrassegno. Catalogato al n'4 pag. 258 del Manuale '' La Moneta Napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503 - 1680'' di Pietro Magliocca. Alcuni cenni Storici sulla Repubblica Napoletana del 1648. Fonte Wikipedia. La prima Repubblica napoletana fu una breve entità politica seicentesca, creata a Napoli dopo la fine della rivolta popolare, animata da Masaniello e Giulio Genoino, contro il regime vicereale spagnolo. Nonostante le forti specificità delle vicende napoletane di quel periodo, la sua storia deve comunque essere inquadrata all'interno delle vicende europee legate alla guerra dei trent'anni e alla rivalità tra Francia e Spagna. Fu guidata da Enrico II di Lorena, duca di Guisa, discendente di Renato d'Angiò. La repubblica sopravvisse dal 22 ottobre del 1647, quando fu dichiarata da Gennaro Annese, fino al 5 aprile 1648, data della caduta del forte di Nisida e del rientro in città delle truppe spagnole. Ma chi era Enrico di Lorena? Fonte Enciclopedia Treccani Guisa, Enrico II duca di. - Quinto duca di G. (Blois 1614 - Parigi 1664); figlio cadetto del duca Carlo, destinato alla vita ecclesiastica e arcivescovo di Reims a quindici anni, per la morte del fratello maggiore e del padre (1639-40) divenne capo della casa. Sostenitore del conte di Soissons nella sua ribellione, fu (1641) condannato a morte in contumacia dal parlamento di Parigi, ma ottenne il perdono (1643) e anche il ducato, che era stato confiscato (1632) al padre. Dopo la rivolta di Masaniello si recò a Napoli, incoraggiato da Mazzarino, per sostenervi le pretese della casa di Lorena alla corona di Napoli. Proclamato capo della Repubblica napoletana, fu (1648-52) prigioniero degli Spagnoli; ritentò l'impresa (1654), ma anche questa volta non mantenne a lungo il possesso della città. Spero di avervi fatto cosa gradita. Saluti Alberto1 punto
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E della moglie Cornelia Supera niente? Povera donna.. cosa t'ha fatto? 🤣1 punto
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Credo l’oro 24 carati si acquista a circa 54 euro al grammo.. basta vedere i principali siti di compro oro1 punto
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Alla fine ho trovato una medaglia napoletana dela fine dell'800 con sant'Eligio, guardate qui amici.1 punto
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