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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/25/25 in Risposte
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Grazie per i commenti e i complimenti. In realtà sono io che dovrei ringraziare quelli che hanno condiviso con me l'entusiasmo della scoperta dei documenti e la fatica della loro analisi. Tra gli altri @PriamoB, @jaconico, @Sntgnr e tutti gli amici del club del giovedì sera, oltre a Claudio Bugani, Franco Stefano Perosio, Donatella Chiapponi e tutto lo staff dell'Ilsrec di Genova. Grazie anche all'editore Alberto D'Andrea che è stato pazientissimo nel sopportare le mie manie perfezionistiche. E grazie a tutti quelli che, avendo letto il mio libro, vogliano condividere qui le loro impressioni, anche quelle negative. Un commento positivo fa piacere ma uno negativo aiuta a migliorare.8 punti
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Ciao! Finalmente è entrata nella mia collezione una moneta di Vittorio Emanuele II. In particolare, una 5 lire del 1872 della zecca di Milano. La conservazione sul sito è riportata come BB. Che emozione averla tra le mani, è stupenda e gigantesca.6 punti
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A seguire, allego le scansioni di altre due monete che raffigurano due cugini: Francesco I di Borbone su una Piastra napoletana 1825 e Ferdinando VII (figlio di Carlo IV) re di Spagna nel 1808 e dal 1813 fino al 1833, su un Pezzo da 8 messicano datato 1817. Infine, condivido un'altra coppia di monete, entrambe coniate nel 1854: Ferdinando II di Borbone raffigurato su una Piastra napoletana e la cugina Infanta Isabella, che successe al padre nella titolarità del regno con il nome di Isabella II di Spagna, regnando dalla morte di quest'ultimo fino al 1868, raffigurata su una moneta spagnola da 20 Reales della Zecca di Madrid.6 punti
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Salve, segnalo: Una scommessa per la Libertà – Storia del Prestito della Liberazione del Comitato di Liberazione Nazionale ligure Davide Oldrati Con l’occupazione nazista dell’Italia, nel 1943 cominciava una guerra di liberazione che impegnò trasversalmente l’intera società italiana. Fu una lotta che parve inizialmente disperata per via della preponderanza delle forze nazifasciste ma che presto avrebbe riservato un esito favorevole alla nascita della nostra Repubblica. Nel corso di quella lotta, il reperimento di adeguati finanziamenti si impose da subito come una priorità per poter tenere testa agli eserciti della Germania nazista e della Repubblica di Salò. A questo scopo, il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria ideò un innovativo progetto di Prestito per la Liberazione, che fu implementato utilizzando le banconote in corso all’epoca applicandovi una foratura a stella e dei timbri con il valore facciale dei biglietti moltiplicato per cento. Quell’inedito esperimento fu a stretto giro imitato anche in altre regioni dalle rispettive autorità resistenziali e, grazie al ritrovamento dei documenti completi della contabilità presso l’archivio dell’Istituto Ligure di Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci” di Genova (ILSREC), risulta oggi il progetto di autofinanziamento meglio documentato della storia della Resistenza. Il libro ne segue l’intera vicenda, dalle premesse fino al tardivo rimborso ad opera del neonato governo repubblicano, con ampi cenni storici e numerose testimonianze dei protagonisti dell’epoca. Prefazione dell’autore. 144 pagine a colori, formato foglio A4 € 40,005 punti
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Buonasera a tutti e Bentornato @LOBU. E' sempre un piacere leggere i tuoi interventi. Un' unica piccola precisazione: la 10 Torrette, Variante molto rara, è stata censita da @Raff82 e dal sottoscritto nel nostro modesto studio "Errori nella Piastra 1834 di Ferdinando II°", pubblicato su " Il Gazzettino di Quelli del Cordusio " n.10. Con quella che hai condiviso (complimenti! ) siamo a Cinque esemplari. Manca questa che era stata resa pubblica da un componente di questo forum. Eccola: Stesso conio, riconoscibile dalle tre Torrette (invece che pallini ) nello Scudo del Portogallo e dall'esubero di metallo, sempre al R/, a lato di ET HIER. Ciao, Beppe5 punti
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In quest'ultimo anno ho avuto modo di rielaborare un po' la mia raccolta - da una parte - facendo una selezione, una vera e propria cernita di quei vassoi appesantiti da monete di un unico millesimo, pieni di esemplari con le più disparate curiosità e di doppioni di varianti rare, raccolti nel tempo in qualsiasi conservazione ai fini di studio e - dall'altra parte - ho cercato di allargare i miei orizzonti, ormai fermi da anni sull'ultimo secolo della Zecca di Napoli. Così, ho pensato di intraprendere uno studio più approfondito, prima sulla monetazione della zecca di Palermo, poi di altri stati preunitari, fino alle zecche spagnole ed altre ad esse collegate da un fil-rouge tanto largo quanto profondo, ma in un arco temporale ben definito... I Borboni a partire da Carlo. A tal proposito, ho iniziato a raccogliere qualche pezzo solo per il piacere di maneggiarlo. Mi sono reso conto che l'impostazione stereotipata del collezionare per Zecca, per me era limitante ed ho scoperto che, intendere la collezione come se fosse un albero genealogico, per me è estremamente più appagante. Oggi, ne approfitto per mostrarvi alcune monete, che non sono da considerarsi come "le più belle delle nostre collezioni" ,ma sono probabilmente le più rappresentative di questo mio nuovo modo di concepire la collezione. E' un modo per abbattere schemi mentali prestabiliti, per certi versi indotti o assimilati dal sistema, dai cataloghi, dalle aste o da altri collezionisti. Un modo per rigenerare qualcosa di fossilizzato o più semplicemente, per contrastare un periodo di stasi, un modo per rimescolare le carte, un nuovo stimolo che funge da "nuovo inizio". Solo per fare un esempio, posto un rametto dell'enorme albero dei Borboni: Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia (1734-1759), poi re di Spagna (1759-1788). Primogenito di Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese, nacque a Madrid il 20 gennaio dell'anno 1716. Capostipite della dinastia dei Borbone delle Due Sicilie. Alla morte del fratello Ferdinando VI, re di Spagna (1746-1759), Carlo gli successe su quel trono e fu chiamato solo allora - come re di Spagna - Carlo terzo, mentre non ebbe mai numero d'ordine come re di Napoli. Dei sei maschi che aveva avuto fra tredici figli, il primo, Filippo, fu dichiarato incapace a succedergli; il secondo divenne, dopo la sua morte, Carlo IV; al terzo, Ferdinando, di otto anni, Carlo trasmise, il 6 ott. 1759, poco prima d'imbarcarsi per la Spagna, il trono di Napoli e di Sicilia. Carlo morì a Madrid il 14 dicembre 1788. Condivido le scansioni di due mie monete in argento di grosso modulo che lo raffigurano: una Piastra da 120 Grana 1753 della Zecca di Napoli ed un Pezzo da 8 Reales 1777 della Zecca di Città del Messico. Ferdinando I (Napoli, 12 gennaio 1751 - Napoli, 4 gennaio 1825). In seguito all'ascesa di suo padre al trono spagnolo, continuò il ramo napoletano della dinastia diventando re di Napoli con il nome di Ferdinando IV e re di Sicilia con il nome di Ferdinando III. Nel 1816 unificò i due regni nel Regno delle Due Sicilie ed assunse il nome di Ferdinando I, governando fino alla sua morte. Il fratello maggiore Carlo IV (Portici, 11 novembre 1748 - Napoli, 20 gennaio 1819), alla morte del padre divenne re di Spagna (1788-1808), continuando il ramo spagnolo dei Borbone. Condivido le immagini di due monete che raffigurano i due fratelli: Ferdinando IV re di Napoli su una Piastra napoletana del 1805 e Carlo IV re di Spagna su un Pezzo da 8 Reales del 1808 coniato in Messico.4 punti
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Grazie davvero @ilnumismatico per la pazienza e la voglia di lasciare consigli. Questo forum è davvero di grande aiuto. Il motivo per cui faccio un salto sul forum ogni giorno è per guardare, soprattutto. Vedere gli esemplari degli altri è di grande aiuto. Però quando riesco anche ad avere scambi di questo tipo, ancora meglio.3 punti
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Ci siamo passati tutti all’inizio Ti allego due ritagli effettuati sulle tue foto, per focalizzare la tua attenzione su alcuni dettagli che possono darti un piccolo aiuto nell’ individuare eventuali trattamenti impropri attuati sulla moneta. Come vedi la patina è presente solo a ridosso dei rilievi, e contestualmente sono identificabili chiare rigature nei campi (chiaramente visibili soprattutto al dritto dietro il ritratto). Questi due aspetti fanno capire che la moneta è stata maldestramente “strofinata” (o spazzolata, da vedere in mano l’entità dei graffi) compromettendo la naturale omogeneità della bellissima patina che aveva l’esemplare. Questo aspetto si traduce negativamente: - sulla valutazione qualitativa e sull’appeal generale (avrebbe avuto davvero un bellissimo colpo d’occhio con la sua patina intatta, senza graffi, e la valutazione qualitativa sarebbe potuta anche arrivare a un bel Bb/spl generale, considerando che i rilievi sono molto molto belli e conservati) - sulla valutazione economica, che è l’aspetto più importante. In fase di contrattazione è quindi importante sapere COSA guardare e COME valutarlo, e nel caso richiedere ulteriori foto più chiarificatrici che mettano in risalto lo stato dei campi (perché in base all’inclinazione della luce i graffi possono benissimo essere poco o per nulla visibili). Comunque di nuovo complimenti perché la moneta è piacevolissima, e se il buongiorno si vede dal mattino dimostri già un buonissimo gusto nella scelta. Se hai bisogno di aiuto, siamo qui Fabrizio3 punti
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Buongiorno a tutti, io farei come suggerito da @giuseppe ballaurie poi lo massaggerei con le dita dopo averlo ben passato con olio di vasellina per rinfrescare il metallo. Saluti Alberto3 punti
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https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://numismaticamente.it/numismatica-contemporanea/10-tornesi-1819-falso-depoca&ved=2ahUKEwiyzaT_paWMAxXM3gIHHdonGbsQr4kDegQIZRAD&usg=AOvVaw0gPEem5PQ2MxKtWwBBpcl33 punti
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Cari collezionisti, Posto qui un esemplare di 20 lire littore 1927 con patina. I vostri commenti sono graditi.2 punti
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Questa cartolina illustrata del grande pubblicitario, illustratore e pittore francese, Achille Mauzan (questo l'ho trovato facile), è partita da Catania il 12 febbraio 1917 per arrivare a Donnafugata il 14 febbraio 1917. Destinatario il visconte Gaetano Lestrade. Che bello quando i timbri son chiari! Il mittente chi è? Sembra lo stesso cognome del destinatario. E non vedo nessun messaggio, nemmeno dei saluti. Che ne pensate? Qualche idea? Grazie ragazzi.2 punti
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Grazie a tutti per i pareri. Come suggerito da Tony ho provato a fare nuove foto, chissà che non aiutino un po' Mi è scappato un puntino rosso sotto il naso del re. 🤣2 punti
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Buona sera didrachm. Non voglio ergermi a giudice di nessun comportamento, ma, a volte mi chiedo se i suoi giudizi sono dettati da una attenta analisi delle immagini o sono dettati dall'intento di vivacizzare la discussione. Cordialissimi saluti e buona serata. Gabriella2 punti
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Il Peacock salpò dal Siam il 4 aprile 1833, e dopo una breve sosta a Singapore e una più lunga a Batavia (odierna Giakarta), riprese il mare per l'ultima tappa del viaggio, l'Oman. Roberts nutriva grandi speranze per il buon esito del suo ultimo incontro, basate soprattutto sul fatto di aver già conosciuto il Sultano dell'Oman, ed essere stato da lui ben accolto, nel 1828, quando aveva tentato di risollevare le sorti della sua attività commerciale a Zanzibar, isola nella quale il Sultano trascorreva buona parte del suo tempo. Ma di Sayyid Said bin Sultan Al Saidi, Sultano di Muscat e Oman abbiamo già parlato nella discussione sul dollaro 1804 e quindi non vi tedierò oltre limitandomi a dire che le speranze di Roberts non furono deluse. E così il Peacock potè riprendere la strada per le Americhe, arrivando a Rio de Janeiro. Qui Roberts si trasferì sulla U.S.S. Lexington, con la quale proseguì il viaggio fino a Boston, dove sbarcò il 25 aprile 1834, ventisei mesi dopo la sua partenza. Roberts venne ricevuto dal Presidente Jackson e dal Segretario di Stato, e i due trattati che aveva sottoscritto con Siam e Oman furono ratificati dal Senato il 30 giugno. Dopodiché si mise subito al lavoro per organizzare il ritorno nei due paesi, con le copie dei trattati, e i regali necessari che gli erano stati richiesti. Ai quali propose di aggiungere: "Un set di nuove monete degli Stati Uniti in oro, argento e rame, disposte ordinatamente in un bel cofanetto in pelle". E fu così che l'11 novembre 1834 una lettera venne inviata dal Dipartimento di Stato a Samuel Moore, Direttore della Zecca, con il seguente comando: "Il Presidente ha disposto che un set completo delle monete degli Stati Uniti sia inviato al Re del Siam, e un altro al Sultano di Muscat. Viene richiesto, quindi, di fornire al Dipartimento due campioni di ogni tipo ora in uso, sia d'oro che d'argento e di rame." E noi finalmente torneremo a parlare delle monete petronius2 punti
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Farò del mio meglio…di solito abbondo in questo 😁, tra l’altro Quelli del Cordusio avrà sabato un suo banco il E12 che servirà come meeting point e per consegnare ai giovani i libri in tarda mattinata e pomeriggio.2 punti
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Grande Fabrizio. Come sempre ti distingui per completezza di informazioni e signorilità! PS: son tornato....2 punti
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Buongiorno, Oggi vorrei condividere questo discreto esemplare di una moneta conosciuta con il nome di Manus Dei. Costantino viene divinizzato (Divus -DV- nella legenda) e, per commemorare l'evento, viene battuto questo piccolo capolavoro. Al dritto l'imperatore appare con la testa velata, il volto austero e solenne. Al rovescio Costantino tiene le briglie di una quadriga che veloce sale verso il cielo. È una scena gloriosa, una scena degna del suo grande nome ma, quello che colpisce più di tutto è la mano, appunto la mano di Dio, che scende giù sulla terra, come un raggio di sole, e va a prendere il suo figlio prediletto. La tipologia con bighe e quadrighe è piuttosto comune tra le monete romane, mentre credo che sia unica questa di Costantino con la Manus Dei (correggetemi se sbaglio). Le misure: 1.68 g per 16 mm Credo sia la RIC VIII #37 Costantinopoli Se qualcuno potesse fornire ulteriori informazioni ne sarei grato. Atexano2 punti
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Ciao dalle tue parole traspare una grande passione e questo è sempre commendevole. Mi sento di riprendere il sempre saggio consiglio dell'amico Fabrizio @ilnumismatico aggiungendo che, soprattutto per le monete comuni, spesso vale la pena di aspettare e di puntare su una conservazione almeno SPL perché poi col tempo ci si pente e diventa difficile sostituire i BB che - oggi - sono difficili da rivendere, specie se con qualche colpetto. Comunque complimenti; i miei sono solo suggerimenti da vecchietto . Per confronto ti allego le foto del mio esemplare. Un caro saluto2 punti
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Grazie @Carlo. . Anche se non sono un esperto la passione per la numismatica è tanta e poi questo forum pieno di esperti molto educati ti spinge a imparare più facilmente e nello stesso tempo,come dice Nino,ad aiutare chi ne sa di meno, senza pretese 🙂 Buona giornata.2 punti
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Heritage World Coin Auctions > CSNS Signature Sale 3123 Auction date: 1 May 2025 Lot number: 31116 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Ancients Vespasian (AD 69-79). AE sestertius (34mm, 25.07 gm, 6h). NGC Choice VF 5/5 - 2/5, edge chips. Rome, AD 71. IMP CAES VESPASIAN AVG P M TR P P P COS III, laureate head of Vespasian right / IVDAEA-CAPTA, palm tree in center, bearded and draped Jewish captive standing right (on left), hands tied behind back, grounded shield behind, and Judaea seated right on cuirass (on right), in attitude of mourning, resting left elbow on knee, supporting head with left hand, pile of arms behind both figures, S C in exergue. RIC II.1 159. GBC 6, 6530. The famous reverse legend IVDAEA CAPTA refers to the triumph of Vespasian's son Titus over the Jewish rebels and the destruction of the Second Temple in Jerusalem the prior year. Six hundred years earlier, the Babylonian king Nebuchadnezzar II and his conquering army had destroyed the Temple of Jerusalem, carrying away the Jewish people as slaves back to Babylon. The Romans chose to leave the subjugated Jewish population in place, a mistake that would come back to haunt them in the Bar Kokhba Revolt 60 years later. But if not steal the Jewish population as the Babylonians had done, what did the Romans loot from Judaea as spoils of war? Though the Romans had been enraged by the insubordination of the Jews, they held a certain respect for the ancient nature of the Jewish religion and its institutions, part of the reason that Roman authorities permitted Judaism while persecuting newer "cults" like Christianity. When the triumphant army of Titus descended upon the city in August AD 70, they fixated on the Temple, the center of the Jewish faith and therefore of the revolt against Rome. Before destroying the structure, the Roman legionaries looted the sacred relics of the Temple, including the Table of the Sacred Bread, a table of solid gold that held various food and drink that was a type of permanent offering to God. But the greatest prize of all was the gold menorah, which was paraded through the streets of Rome along with the aforementioned Table and the sacred trumpets during Titus' triumph. The whole scene, including the menorah, is featured prominently on the Arch of Titus, which still stands today in Rome. www.HA.com/TexasAuctioneerLicenseNotice2 punti
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Gradevolissimo esemplare, che, dalla foto, sembrerebbe avere degli hairlines da leggera spazzolatura, che hanno compromesso la formazione di una patina che sarebbe stata molto molto gradevole. Sarebbe stato un Bb (nonostante i due leggeri colpi al dritto e al rovescio) da manuale se non avesse avuto questa pecca. Prestate SEMPRE attenzione allo stato dei campi. Vedo frequentemente monete imbullettate in una certa conservazione con campi compromessi da hairlines più o meno marcati. Occhio…!2 punti
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Ciao, si tratta come già detto da chi mi ha preceduto di un antoniniano dell'imperatore Claudio ll il Gotico recante sul rovescio la personificazione di Marte in marcia con lancia e trofeo. In questo caso rappresenta il Marte Vendicatore ( Mars Ultor), simbolo di potenza e riscatto dai torti subiti, che ritorna vittorioso dopo una battaglia. Raffigurazione del dio della guerra molto presente sulla monetazione romana. Marte Vendicatore, al quale già l'imperatore Ottaviano Augusto fece erigere un tempio nel suo Foro i cui resti sono ancora oggi visibili. Questo per ricordare la vittoria di Filippi di Marco Antonio e dello stesso Ottaviano contro le ultime legioni repubblicane degli uccisori di Cesare ( Bruto, Cassio) che così fu vendicato. Ebbe inizio il periodo che portò la Repubblica ad essere sostituita dell'Impero. Il RIC di appartenenza è il 66 ed il tuo esemplare appartiene alla variante con busto drappeggiato e corazzato. Posto foto di esemplare stessa tipologia e dei resti del tempio di Mars Ultor al Foro di Augusto 🙂 ANTONIO2 punti
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grazie,molte volte vado a sensazioni,la mia monet.di riferimento è altra.cerco di aiutare senza pretese.nino2 punti
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@Antonino1951 e @Ale75 voi due insieme siete uno spettacolo da leggere, due macchine da guerra delle identificazioni! Complimenti davvero!2 punti
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Buonasera a tutti, complimenti @Rocco68 per il tuo esemplare nuovo di zecca! E' una meraviglia! Condivido la scansione del mio umile 10 Tornesi della Zecca di Roma, 31,84 grammi, moneta da studio. BOMBINO MONETARIO FALSO E PER GIUNTA CHIMICO Bombino che non può emettere consolidati per la ragione semplicissima che non troverebbe chi gli comprasse; che non può mettere imposizioni perchè i suoi sudditi dopo avergli chiuso il cuore, gli han chiuso la loro borsa, ed il suo reame, Bombino ha immaginato un altro modo di far quattrini. Come il famoso duca d'Angoueleme, figlio di Carlo IX, e di Maria Touchet, che faceva moneta falsa al palazzo di Bellegarde, Bombino si è consacrato ai metalli di bassa lega, ed in questo momento per esempio, si coniano alla zecca di Roma, nel più gran segreto; (voi vedete come il segreto è serbato a Roma, lo sa perfino il Lampione!) ottocento mila ducati, cioè tre milioni e quattrocentomila franchi di moneta di rame di dieci tornesi l'una, con una data anteriore, beninteso, all'espulsione di Bombino dal regno di Napoli. Perché questa moneta perda l'apparenza di nuova si fa restare, per un poco di tempo, in barili con della morchia d'olio mista al tartaro di vino. L'esilio rende industre Bombino! Ecco Bombino diventato, non solamente monetario falso, ma chimico! In questo modo s'effettua l'ossidazione, e le monete rimangono coperte di un leggero strato di grasso che le fa prendere per monete antiche; si pongono poi nelle casse, e si spediscono a Napoli per la via di terra per mezzo dei carrettieri, o per quella di mare sui bastimenti. Giunte al loro destino, delle persone di fiducia le mettono in circolazione. Questa operazione ha un doppio scopo: imbarazzare le finanze dello stato gettando sul mercato una quantità eccessiva di rame, d'un valore più nominale che reale; ritirare dalla circolazione somme eguali in oro e in argento, e servirsene a profitto di Bombino. Nei primi del corrente mese novanta carri pieni di tornesi falsi sono usciti dalla zecca pontificia. Conclusione. TANTO E' LADRO CHI RUBA, CHE CHI TIENE IL SACCO! Tratto da "IL LAMPIONE" 23 Aprile 18612 punti
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Salve, sicuramente le mode ancora tirano, monete comuni ma eccezionali continuano ad avere ottime quotazioni, mentre per quelle rare vanno bene visti i collezionisti o la nicchia acculturata che è disposta a spenderci soldoni..il mercato indica l oro adesso al max, ma se dovesse finire la crisi o la preoccupazione della guerra o di alcune guerre economiche sicuramente il dato potrebbe essere in discesa..1 punto
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Le foto non sono il massimo…con immagini migliori potrebbe salire di mezzo grado, soprattutto al D. Temo però che allo SPL non ci arrivi. Ma certamente posso sbagliarmi. 💁1 punto
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Salve,con il prezioso indizio di @Adelchi66 forse l'ho trovata. La scheda dice che è un tetartemorion (1/4 di obolo) greco incuso di Cilicia con re persiano. Adesso passo la palla agl'esperti per capire se greca o persiana 🙂 https://www.acsearch.info/search.html?id=66974561 punto
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Un plauso all’autore per aver affrontato un argomento assai delicato e pieno ancora di luci e ombre. Avendo potuto osservare in anteprima le fasi della sua indagine storica non posso che complimentarmi e consigliare la lettura dell’opera 👏🏻1 punto
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Il francobollo in questa posizione significa .."addio per sempre" . Il francobollo è al suo posto non è stato staccato. Sarà difficile anche trovarle se non sono state intitolate in merito.1 punto
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Ciao @Meleto, grazie per le precisazioni. In realtà ho anche letto in una vecchia discussione qui nel Forum, che esistono delle varianti rare, cioè a diritto, tra CONFOEDERATIO HELVETICA la presenza di un punto/pallino rotondo tra le due parole. L'ho pagata euro 110 scontata perché veniva qualcosina in più, secondo me non cara ma costosa 😆.1 punto
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Al nome di Valeriano I, 2 notevoli esemplari in AE : il 1^ un raro ed interessante medaglione da Pergamo di Misia, il 2^ da Hierapolis di Frigia . Saranno entrambi il 2 Aprile in vendita Rex 20, rispettivamente ai nn. 479 e 488 .1 punto
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Ne sono felice. Conosco personalmente l'autore e lo ringrazio per il lavoro svolto. Soprattutto per la chiarezza che è stata fatta nella numerazione, svelando i vari falsi che erano in commercio. Bravo Davide.1 punto
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BB è la sua conservazione, non va oltre secondo il mio modestissimo parere, che esprimo benché le foto non siano granché idonee a ciò. Comunque complimenti, moneta carica di storia e, da sempre, molto ricercata. Acquista un certo valore se SPL o superiore. Ben tornato.1 punto
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Ciao, riporto in auge anch'io la discussione in quanto ci sono capitato sopra per caso con un mio contributo milanese. Un ritratto di Ludovico il Moro sul testone di Milano che è anche un'opera straordinaria di propaganda oltre che di arte monetaria rinascimentale. Raffigurato di profilo, secondo la tradizione numismatica classica, Ludovico appare con un'espressione fiera e solenne. Dal punto di vista artistico, è un chiaro esempio della fusione tra il gusto rinascimentale per il ritratto realistico e la necessità di autocelebrazione dei sovrani dell'epoca. La moneta non era solo un mezzo di scambio, ma anche un veicolo politico: il testone milanese con il volto di Ludovico serviva a ribadire il suo dominio sul ducato in un periodo di grandi tensioni politiche, tra la minaccia francese e gli intrighi interni. Un saluto.1 punto
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Il quarto dono numismatico dell’iniziativa per i giovani sarà il Gazzettino di Quelli del Cordusio n.11, per chi non l’avesse ancora, ma la sorpresa sarà qualche copia di ristampa dell’ormai mitico numero 1 del 2017, questa e’ ormai una grande grande rarità !1 punto
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In questo caso al contrario sarebbe l'impronta sul conio e quindi l'oggetto monetiforme sarebbe ''giusto''. Arka # slow numismatics1 punto
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Ciao Artur Potrebbe essere il risultato di un conio generato dalla "battuta" di una moneta buona sul conio liscio e non ancora indurito? luciano Ciao Marco Potrebbe essere che anche il Cristo sulla tua tessera/gettone sia stato creato in negativo adottando la medesima procedura. Un Cristo conforme che usato come matrice, genera una iconografia in negativo!? saluti luciano1 punto
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Ciao, contrariamente da quello che pensi, un solo giudizio “secco” non è il modo più completo per poter esprimere al meglio la qualità di una moneta. Principalmente questo è causato: 1) dall’essenzialità della scala valutativa nostrana, che diventa ancora più inadatta mano mano che ci si allontana dalla valutazione di monete moderne (ad esempio monete coniate a martello o monete antiche). 2) dall’assenza di un’iter peritale più analitico che offra maggiore chiarezza riguardo tutti gli aspetti che influiscono sulla qualità finale di una moneta (non aggiungo altro dato che queste sono tematiche che sto affrontando per sviluppare un nuovo sistema di grading) Tradotto in parole povere, prendo a spunto proprio il caso dell’esemplare FDC citato in questa discussione che, venduto a una cifra molto conveniente. Sorvoliamo sul fatto che questa monetazione non si trova, commercialmente parlando, in un buon momento. Per la tipologia in questione, la sola definizione di FDC non basta, dato che parliamo di monete praticamente sempre afflitte da difetti di conio riconducibili, nella maggior parte dei casi, a debolezze di conio e imprecisioni del bordo. Già solo da questo aspetto capiamo che c’è fdc e fdc… senza contare eventuali aspetti che potrebbero valorizzare ancora di più l’esemplare, come ad esempio un’attraente patina di vecchia collezione (allego foto per illustrare cosa intendo) oppure, al contrario, il solito lavaggio che rende l’esemplare “anonimo e senza carattere” (senza addentrarci su eventuali danni che potrebbe arrecare se fatto impropriamente) o eventuali segni di contatto insidiosi che potrebbero deturparne la godibilità. Sono tutti aspetti che andrebbero esplicitati ai fini di una completezza valutativa che oggi, di fatto, non esiste. In sostanza, il solo grado “FDC” dice poco; le monete hanno da dire molto più di quanto una fredda e sintetica sigla potrebbe comunicare.1 punto
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CROCIFISSO con Reliquie di S. CARLO, B. GABRIELE V. PERD. e S. OLYMPIA V. M., misure cm.12,2x7.1 punto
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