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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/28/25 in tutte le aree
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DE GREGE EPICURI Stamattina, grazie alla prof.ssa Monica Baldassarri ed alla dott.ssa Giulia Valli (conservatore del medagliere del Castello Sforzesco) poco meno di dieci studenti ed ex-studenti del corso di Numismatica Medievale hanno potuto accedere al..."sancta sanctorum". E' stata una esercitazione davvero straordinaria. Dopo alcune notizie introduttive, abbiamo potuto esaminare tre maxi-plateaux di monete: il primo di monete genericamente "barbariche", il secondo di ostrogote, il terzo di longobarde. Racconto quel che ricordo, forse con imprecisioni. Il primo gruppo conteneva prevalentemente bronzi imitativi del III e IV secolo: quindi, radiati imitativi e imitative costantiniane; alcune particolarmente ben fatte e di peso insolito. Il secondo plateau conteneva molte monete d'oro e d'argento, a partire da numerosi solidi di Focas, altri solidi a nome di Anastasio (Vittorie di produzione romana), silique e rarissimi quarti di siliqua (alcuni milanesi, con monogramma, n° 35 del primo testo di Arslan). Le monete longobarde riguardavano zecche dell'Italia Settentrionale e Centrale: qui si sono visti soprattutto i vari tremissi con Vittoria frontale (diritto con ritratto stilizzato di Anastasio), monete in Ag molto rare (con stella e altri rovesci), monete in oro "a stella" fra cui una straordinaria di Novate a nome di Desiderio, piccole monete in Ag a nome di Pertarito (scritta PER). Insomma, una mattinata numismatica indimenticabile!5 punti
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Salute Il n°414 di Panorama Numismatico del marzo 2025 ha, nel suo interno, pubblicati i segg.articoli: Per le curiosità numismatiche: Giulio Cesare Croce (1550-1609), scrittore e cantastorie, diede voce scherzosa alle classi inferiori della società e alla difficile esistenza del popolo. Gianni Graziosi, attraverso le opere di Croce, fornisce cenni sull’attività della zecca bolognese e sulle monete di che circolavano al tempo, in Alcune note su opere di Croce e sulla monetazione bolognese del tempo. Per la monetazione antica: Soldato e ufficiale esperto, Vetranio servì sotto Costantino I e divenne magister militum sotto Costante I, come racconta Roberto Diegi, in Vetranio, un usurpatore che se la cavò molto bene, ovverosia come l’attaccamento alla vita può prevalere sull’amor proprio. Alberto Castellotti parla di Un sesterzio di Druso Maggiore che più bello non si può, un insolito esemplare appartenente al monetiere del Museo Archeologico di Firenze. Per la monetazione medievale e moderna: Jacopo Feola ha individuato un particolarissimo coronato con sigle sovrapposte, caso riscontrato per la prima volta su un esemplare del primo tipo, come illustra in Un inedito coronato napoletano dell’incoronazione di Ferdinando I d’Aragona. Maurice Cammarano racconta la storia di un raro 5 soldi francese del 1643 che lascia Parigi, va nell’Oriente Latino e viene contromarcato, garantendone la buona qualità dell’argento, ma ritornato in Francia viene bucato come una moneta falsa, in La triste fine di un raro 5 soldi francese del 1643. L’arte fiamminga del XVI secolo rappresentò spesso l’attaccamento al denaro e la condanna delle attività lucrose e capitalistiche, come racconta Paolo Cammisuli in Il denaro nell’arte pittorica fiamminga e olandese tra Rinascimento e Barocco. Benedetto Mura propone un Aggiornamento e nuove valutazioni sulle monete della Zecca di Sassari coniate dal Giudice Guglielmo I d’Arborea, a partire da una moneta inedita coniata a Sassari. Recensioni: Le molte facce di una moneta. Denaro e materialità nella Storia: saggi in onore di Lucia Travaini, a cura di Monica Baldassarri, Barrie Cook, Stefano Locatelli, Milano University Press 2025. Stefano Poddi, Operation Bernhard. The Counterfeits of block 19. History’s biggest counterfeiting swindle, Edizioni D’Andrea, Roseto degli Abruzzi 2025. Per le Notizie dal mondo numismatico: Donato al Museo della Banconota il progetto della prima “banconota” italiana, consegnato alla Banca d’Italia dall’Ing. Gerardo Vendemia. Accademia Numismatica Italiana: sotto il segno del Giano per unire passato e futuro: a Grottaferrata, in provincia di Roma, un gruppo di noti studiosi, cultori, collezionisti e professionisti ha fondato l’Accademia Numismatica Italiana, ANit. Il nuovo numero di «Panorama Numismatico» è disponibile al prezzo di 6,00 euro presso la Redazione o sullo shop online. Salutoni odjob3 punti
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Avendo iniziato ha seguire il corso della Prof.ssa Baldassarri devo dire che la lezione di oggi è stata veramente impagabile. L'opportunità che gli studenti oggi hanno avuto, quella di potersi esercitare su monete che è difficilissimo vedere, lo si deve alla Professoressa che è riuscita a coinvolgere la Dottoressa Valli che ha messo a disposizione una sala del Castello e i tre vassoi contenti monete tremendamente interessanti.3 punti
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Si , e il volume è completato dalle vetrine virtuali, presenti sul sito numismaticadellostato.it, che presentano le schede di catalogo e le fotografie di tutte le monete e i reperti del Tesoro. Dallo stesso sito può essere scaricato liberamente il libro in formato Pdf. https://www.medaglieri.numismaticadellostato.it/static/notiziario/flip/Notiziario_16_2022/index.html Oppure: https://www.archeomedia.net/wp-content/uploads/2022/05/Il-Tesoro-di-Como.pdf Saluti MB3 punti
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Ciao @Alan Sinclair, si tratta di una variante di conio, non è semplice usura, ci sono due conii differenti che definirei "BASTONE NODOSO" e "BASTONE LISCIO" 😄 Probabilmente nell'approntare i conii, per quanto nel periodo esistesse una meccanizzazione abbastanza avanzata, c'era ancora spazio per le rifiniture e gli aggiustamenti manuali da cui nascono queste piccole differenze. Dal confronto di questi due rovesci di esemplari passati in asta Aureo&Calicò (SPA) nel 2022, si possono notare altri particolari che variano oltre al bastone; piccole differenze per i ciuffi d'erba tra le rocce e una diversa "definizione" delle foglie del ramo sulla sinistra del tondello: Già il Pagani aveva classificato le due varianti (Pagani 158 e 158a), poi di recente riprese dal MIR (3094/2 e 3094/3). Ciao, RCAMIL.2 punti
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Esimi, forse non vi siete resi conto dell’estrema rarità di queste 10000 lire. Qua non stiamo parlando di una comune Capranesi, ma di una rarissima “Capraresi”! Ricoperta d’oro per giunta! 🙃😇2 punti
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Salve,moneta... 1 kreuzer della città libera di Costanza in Germania https://en.numista.com/catalogue/pieces72125.html2 punti
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Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung > Auction 310 Auction date: 3 March 2025 Lot number: 260 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: NÖRDLICHE LEVANTE. SELEUKIDEN. Antiochos VI. Epiphanes Dionysos, 144 - 142 v. Chr. Tetradrachme ø 31mm (16.71g). 144 - 143 v. Chr. Mzst.Antiocheia am Orontes. Vs.: Kopf mit Strahlenkrone u. Diadem n. r., dahinter Stern. Rs.: ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΑΝΤΙΟΧΟΥ / ΕΠΙΦΑΝΟΥΣ ΔΙΟΝΥΣΟΥ, Dioskuren mit Lanzen u. wehenden Mänteln n. l. reitend, r. im Feld ΤΡΥ, darunter Monogramm u. ΣΤΑ, l. unten ΘΞΡ (= 169. Jahr der Seleukidenära), alles im Kranz. SC II, 2000.1f; HGC 9, 1032. Herrliches Porträt! vz. Provenienz: Ex Fritz Rudolf Künker Auktion 397, 2023, Los 2360; ex Sammlung Dr. Kurt Conzen (1925-1997), erworben am 20. März 1976 bei Kroha, Kölner Münzkabinett für 9500,- DM. Estimate: 2500 EUR2 punti
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Ho trovato questa interessante nota della Soprintendenza competente, in merito al tesoro di Como, dalla quale sembra che non si tratti propriamente di un ritrovamento fortuito. https://sabapcolc.cultura.gov.it/precisazioni-sul-tesoro-di-como/2 punti
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Grazie demonetis per questa segnalazione,non ho ancora visionato la prossima asta Nomisma,sono contento perché sono in possesso di almeno due di queste ciof....ehm,prove... Almeno potrò fargli un cartellino annotando addirittura un passaggio in una vecchia asta Santamaria... Dimenticavo,una delle due è in metallo colore argento,devo dedurre che sia ancora più raro di questo in ottone,sono ancora più contento... Adesso che ci penso,sulla baia sono in vendita diversi esemplari di questa grande rarità,vado a comprarli subito...2 punti
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Buongiorno, Tutto regolare, le monete cadevano random nella macchina che imprimeva il motto nel taglio. Un saluto Raffaele.2 punti
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Per me quello che hai scritto è turcomanno primordiale dialettale antico, l'unica cosa che ho capito è l'alluminio da cucina Ad ogni modo credo che non avrebbero sorvolato così a cuor leggero sul peso dell'oro contenuto in quella cosa limitandosi ad un semplice 'laminato in oro' , ripeto, buon per loro se è come dici, se fossi il possessore me ne libererei per monetizzare domani stesso.2 punti
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Salve, vi comunico che anche quest' anno si terrà il Convegno Filatelico, Numismatico e varie presso lo Spazio Espositivo. " La Cattedrale" di Pistoia. Venerdì 28 dalle ore 15 alle 19 e il Sabato 29 dalle ore 9 alle 18 Vi aspettiamo numerosi Adriano1 punto
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Gli ultimi arrivi Tallero senza data. Esemplare splendido al dritto, al rovescio il conio è stanco Tallero del 1607, condizione non eccelsa, ma millesimo rarissimo: 5 esemplari noti, di cui uno nella Collezione Reale, più altri 2 con data corrotta di difficile lettura. un bell'R4 Tallero del 1613. Un R5. In tutto sono noti 2 esemplari1 punto
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Caro Matteo Credo puoi richiederlo direttamente al museo che organizzato l’esposizione: museo delle Culture villa Malpensata riva Antonio Caccia 5 6900 Lugano mail: [email protected] puoi richiederlo al Dr.Paolo Maiullari vice direttore del Musec, resp per l’organizzazione della mostra1 punto
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Si aggiungono: gruppo di francobolli: 100-30-15-lire serie michela-80 lire italia turrita POSTE MILANO VIA ARQUA 115 lire serie michelan-frammento 20 lire: VENINI ( vedi primi invii)-timbro MILANO VIA GIULIO CORRADI1 punto
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Bronzo di Antiochia (Pisidia) con Ermes rivolto a sinistra che riporta nella didascalia il riferimento RPC Online, 7350 (numero temporaneo) (Numismad, Auction 6, lot 1191, 28.01.2023). Stima 25 EUR. Risultato 22 EUR. Roman Provincial Pisidia. Antioch. Pseudo-autonomous: Reign of Antoninus Pius. AE. (Bronze, 1.04 g. 12 mm.) 138-161 AD. Obv: ANTIOCH. Draped bust of Hermes (head assimilated to portrait of Marcus Aurelius as Caesar), l.; to r., caduceus. Rev: COLONI. Cock walking, r. Ref: Krzyżanowska 140–1, VII.7–9; BMC 1; RPC Online, 7350 (temporary). Year: 138-161 AD Diameter: 12 mm - Weight: 1.04 g - Material: Bronze apollonia1 punto
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L'espressione qui calza a pennello! LAMINATO oro! 😁 ma solo pochi nanometri! 🤣1 punto
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Salve. Propongo ancora un 2 cavalli di Filippo II con interessanti variazioni in legenda. Sigla IBR. Peso gr.2,62, quindi non lontano dai 2,71 standard. Sotto il marchio. Dovrebbe corrispondere al n. 171 di pag. 147 del volume " La moneta napoletana...1503/1680" del Magliocca. La curiosità (una gran bella curiosità) consiste nel fatto che, al rovescio, la legenda, invece di riportare " SICIL.ET.HIERVSAL ", riporta, in modo chiaro ed inequivocabile, le lettere nella sequenza che segue " S I G T ( rovesciata) T (rovesciata) E T ( normale) H I..." . Dobbiamo pensare che il coniatore fosse ubriaco o possiamo anche pensare ad altro? Saluti1 punto
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Vi avvenne una delle battaglie piu' famose dell' antichita' romana , ma in certo senso meno conosciute , si potrebbe anche dire "dimenticate" , se non forse per queste importanti e lodevoli manifestazioni e pubblicazioni museali , regionali . Grazie . Un amplio compendio su questa battaglia : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=f2abfd03f9e4624498bd581592cdf16ab25ffe21fae57456de65f029a24c672dJmltdHM9MTc0MDcwMDgwMA&ptn=3&ver=2&hsh=4&fclid=17e35ba6-783e-6284-10c7-4e3b7917631b&u=a1aHR0cHM6Ly9pdC53aWtpcGVkaWEub3JnL3dpa2kvQmF0dGFnbGlhX2RpX0NsYXN0aWRpdW0&ntb=11 punto
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Grazie mille @Ale75, intuivo l'area tedesca, ma non essendoci scritte od altro sono impazzito nella ricerca ma senza alcun frutto. Buona giornata. Sergio1 punto
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Il fatto è che non ci siamo proprio con questi oggetti accalappia "investitori", sappiamo i danni delle televendite ecc. sul tema, in quanti ci sono cascati strapagandoli? Se pensiamo al valore quasi nullo di quelle proposte come opere d'arte da fantomatiche aziende numismatiche..... in tanti nel corso del tempo sono venuti anche in questo sito per chiedere lumi sul loro valore, per poi scoprire che è stato un incauto acquisto ben inculcato. A questo punto mi vien da pensare, quel che c'è scritto sui certificati e oro colato?1 punto
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Numismatica Ars Classica NAC AG Auction 114 date 06.05.2019, lot: 43. Gela. Didrachm circa 420-415, AR 8.76 g. Rider galloping r., wearing Phrygian helmet, short chiton and chlamys, hurling javelin from upraised r. hand. Rev. ΓΕΛΑΣ Forepart of man-headed bull (the river-god Gelas) l. Giacosa pl. 26 obv (this coin). Rizzo pl. 18, 10 (these dies). SNG Copenhagen 271. AMB 289 (this coin). Jameson 191 (this obverse die). SNG Ashmolean 1740 (this obverse die). SNG Lockett 777 (this obverse die). Jenkins 479.12 (this coin). Very rare, according to Jenkins only five specimens of this issue in private hands. Lovely old cabinet tone and good very fine Ex NAC sale 13, 1998, AMB, 289. From the A.D.M. and Harald Salvesen collections.1 punto
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Buongiorno a tutti. Penso che lo spessore di 22µ si riferisca all'intera stampa e quindi argento più oro.1 punto
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Buongiorno, 13° della serie IL £.50 " LE GREGGI" "SARDEGNA" dentellato 14 1/4 x 14 avente filigrana Ruota I e Ruota III questo francobollo con ruota I si trova in DB- DA e SA interessanti tutte e tre allo stato di nuovo in ruota III si trova in DB - SA e SB DB e SA piccolo interesse e SB discreto interesse allo stato di nuovo 1 - fronte francobollo 2-3-4 - filigrana DB - DA - SA tipo I 4 - 5 filigrana DB - SA - SB tipo III 6 - filigrana lettere Filigrana lettere sia alta che bassa Alcune selezioni di usi Postali1 punto
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Ciao! E' un esemplare stupendo; se ne vedono pochi così belli e senza consunzioni o ammaccatute. I dati di diametro e peso coincidono? In ogni caso i tre anellini alla destra del redentore, in basso vicino alla gamba, è l'unico. C'è solo un tipo che, oltre al segno che ha il tuo, ne ha uno uguale tra le gambe del redentore. Non è il tuo caso. saluti luciano1 punto
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Il mio pensiero di appassionato. La zecca di Siscia e' nota per la innumerevole serie di lettere e simboli che compaiono sia in esergo sia nei campi e che identificherebbero (ma il condizionale e' d'obbligo) sia le officine (esergo) che le emissioni (campi). Che io sappia, infatti, non vi e' ancora una chiara e sicura interpretazione di ciò. In riferimento alla moneta oggetto della discussione, in esergo leggo SISCE e nei campi F/A su R (?) Leggendo un po' ho trovato che quella R strana secondo alcuni sarebbe una sorta di C su R, per altri tipo un monogramma KR, per altri ancora un simbolo a se stante (ma penso che cercando si potrebbero trovare altre ipotesi): Ae3 Gratien Comunque, credo che si tratti del tipo XXXIII: Non cambia tuttavia la classificazione. Interessante poi che questa moneta, che rappresenta la superiorità dei Romani sui barbari, sia stata coniata pochi anni prima della disastrosa sconfitta di Adrianopoli del 378 d.C. che segnerà una vera cesura. Ciao. Stilicho1 punto
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Sono sicuro che se veramente ci fossero 12,75 grammi d'oro 24k l'avrebbero indicato nel certificato a caratteri cubitali! hanno menzionato invece solo il peso dell'argento. Sinceramente non so fare quei calcoli, ma credo a pelle che siano veramente troppi. Penso al prezzo contenuto dell'oro commestibile 24k per esempio: 10 pezzi cm. 4,3 x cm. 4,30 Quanto ce ne può essere su di un foglio delle dimensione di un 10.000 lire marinare? Vanno da un orafo e si tolgono il dubbio, se fosse come dici me la toglierei alla velocità della luce.1 punto
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Buonasera ggcasarini, lei scrive che sono 130 annulli di Milano, le porgo una domanda, da che fonte risulta questo numero e soprattutto, che periodo coprono , perchè le posso dire per certo che se partiamo dai primi del 900 ad oggi siamo molto più di 130 bolli , consideri che solamente di Tondo riquadrati ce ne sono un centinaio e terminano negli anni 20, consideri poi altri 100 anni quanti tipi di bolli possano esserci di Milano, poi se vuole che gli amici del forum di dedicano ad inserire i bolli di loro proprietà, sarebbe da creare una scaletta, altrimenti uno non sa se il bollo che vuole inserire è stato già inserito o no, mi creda ,non è una cosa semplice, inserire a casaccio è molto dispersivo e poco leggibile e in pratica non farebbe riuscire la sua bella idea, ma tutto si può fare, saluti1 punto
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Ritrae baccanti rappresentate come danzatrici ma anche cacciatrici e satiri che suonano il doppio flauto. Gli archeologi l'hanno battezzata la «casa del Tiaso». La megalografia ritrovata a Pompei A più di 100 anni dalla scoperta della Villa dei Misteri un nuovo grande affresco getta luce sul mistero di Dioniso nel mondo classico. In una grande sala per banchetti, scavata nelle ultime settimane nell’area centrale di Pompei, nell’insula 10 della Regione IX, in una domus è emerso un fregio di dimensioni quasi reali, ovvero una megalografia, cioè dipinto a grandi figure, che gira intorno a tre lati dell’ambiente. Il quarto era aperto sul giardino. Il fregio mostra il corteo per Dioniso, il dio del vino: ci sono baccanti rappresentate come danzatrici. Ma anche come cacciatrici feroci, con un capretto sgozzato sulle spalle o con una spada e le interiora di animali nelle mani. E poi giovani satiri con le orecchie appuntite che suonano un doppio flauto, mentre un altro compie un sacrificio di vino in stile acrobatico. Gli archeologi hanno battezzato la domus con il fregio «casa del Tiaso», proprio in riferimento al corteo di Dioniso. Al centro della composizione c'è una giovane donna con un vecchio sileno che impugna una torcia una torcia: si tratta di una inizianda, ovvero una donna mortale che tramite un rituale notturno sta per essere iniziata nei misteri di Dioniso, il dio che muore e rinasce promettendo lo stesso ai suoi seguaci. Un dettaglio curioso consiste nel fatto che tutte le figure del fregio sono rappresentate su piedistalli. Come fossero statue, mentre al tempo stesso movimenti, carnagione e vestiti le fanno apparire come fossero vive. «Siamo nel cosiddetto secondo stile pompeiano - rivela il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel - il fregio può essere datato agli anni 40 e 30 avanti Cristo. Questo significa che nel momento dell’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei, il fregio dionisiaco era già presente da un secolo sulla parete. La megalografia è in una sala banchetti e apre un nuovo dibattito sui rituali per Dioniso. Al centro non c'è il dio come nella Villa dei Misteri, ma c'è una donna. Che si ritrova al centro di questo corteo. Ed è l'unica che guarda al centro verso la sala. Abbiamo di fronte una iconografia di iniziazione». Per il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, questa megalografia rappresenta una novità assoluta «sul più contemporaneo dei dei», appunto Dioniso. «Zuchtriegel è un fuoriclasse circondato da fuoriclasse - ha detto il ministro - immaginate come sarà questo posto tra un secolo. Noi non ci saremo, ma ci sarà qualcuno che parlerà del ritrovamento di questo ciclo di affreschi. Questo è uno squarcio di luce su un aspetto importante. Tengo a sottolineare l’importanza di una novità, sul più contemporaneo degli Dei, Dioniso». Scoperta a Pompei una «nuova villa dei Misteri»: riemerge lo spettacolare affresco gigante dedicato a Dioniso. Risale al 40 a.C. | Corriere.it1 punto
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Buongiorno a tutti! Visto che la sezione "dorme" da un po' di tempo cerco di svegliarla postando un nuovo "piccolo" arrivo... Come da titolo si tratta di un Viennese del I tipo di Emanuele Filiberto, non capisco molto la divisione in due tipologie di questa moneta essendo solo una variante del conio tra le zue zecche che hanno coniato questa moneta... l'ordinanza era la stessa e cambiano solo gli anellini/rosette nei contorni ai due lati. Ma adattiamoci alle vecchie catalogazioni e seguiamo la strada sino ad ora seguita. Il MIR la considerava con un grado di rarità R8, mentre il secondo tipo veniva classificato R6, ora il Cudazzo ha eguagliato le due tipologie a R5, ovviamente per gli esemplari usciti in questi anni, anche se a parer mio il primo tipo si vede comunque un poco meno del secondo. Moneta quasi introvabile diversi anni fa, non ero ancora riuscito ad aggiungerla in collezione, per fortuna è diventata meno rara e sono riuscito a tappare il buco! Piccolina, 15 mm di diametro per un peso di 0,82 gr. ora è vicina alla sorella di Chambéry.1 punto
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Buongiorno, visto che sono stato citato dall'amico(se posso permettermi) @caravelle82, esprimo il mio personalissimo parere, posso parlare per esperienze vissute e che vivo tuttora, sono presidente di un Associazione Filatelica e Numismatica da 30 anni e vi sono iscritto da 47 in questi lunghi anni di militanza tra francobolli e moneti ho visto tutti i cambiamenti possibili, la moda delle schede telefoniche, i miniassegni, praticamente spariti e chi le collezionava non erano ragazzini..., le cartoline sono sempre state seguite e sempre lo saranno, di tutti i generi, paesaggistiche, militari, XX ennio, ecc. gli interi postali hanno avuto una grande impennata, i francobolli, dolente nota, purtroppo oggi chiamarli francobolli è un eufemismo, sono delle figurine adesive e quasi tutte brutte, come ha detto bene caravelle 82 le aste filateliche ancora fra vendita in asta e dopo asta vendono il 40/50 % del catalogo, con circa 2000/3000 lotti, pertanto chi compera cè, è l'età di chi compera che deve fare capire, parliamo dai 55 anni a salire, i giovani sono spariti, e la numismatica? parliamo di materiale normale o bello, non dell'eccezionale che avrà sempre un seguito, il Regno è praticamente in coma, la Repubblica escluso il 46/47 e a dire il vero poco anche quelle, non ha richieste, la moda ora è l'Euro soprattutto i 2€ e le fantomatiche varianti di conio o errori che in monete coniate in milioni di esemplari, sono all'ordine del giorno, in questo caso qualche giovane viene attratto da questa collezione, ma per quanto? visto i prezzi che stanno chiedendo per le confezionate in card ecc. la mia Associazione ha 70 iscritti i più giovani esclusi due ragazzi, sono da 63 anni a salire fino 95 anni, il problema non è perchè cala il collezionismo, il problema è sempre sarà il cambio generazionale. potrei parlare anche di quadri, mio secondo amore, ma qui la storia è molto lunga, per altre forme di collezionismo non posso esprimermi, saluti1 punto
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si Matteo è molto ben fatto e ricercato avendovi collaborato un paio di studiose di Ginevra e LUgano. Tra l'altro a parte alcune rare pubblicazioni, sul tema delle monete Africane primitive rischia di essere uno dei pochissimi lavori disponibili. Negli anni '80-'90 tali pezzi sono stati molto popolari e numerose Gallerie, in primis a Parigi ma anche a Milano facevano a gara a vendere le diverse tipologie, soprattutto quelle dei coltelli rituali (oltre alle immancabili cavigliere e i rappresentativi 'spadoni'). Successivamente pero' tali oggetti sono passati un po' di moda (al pari delle maschere rituali africane) e ora non è che siano divenute piu' rare ma semplicemente si è rarefatta l'offerta perché è venuta meno la domanda. Un grande raccoglitore americano, Opitz, forse il maggior collezionista di monete primitive (di tutti i Paesi pero' non solo africane) aveva una magnifica raccolta e molti pezzi sono illustrati nella sua opera magna.1 punto
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Artemide aste ci propone un'altra bellissima moneta di questa misteriosa tipologia1 punto
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Il click day lo trovo una roulette russa, farraginoso e molto penalizzante per chi comincia la coda per entrare e nel frattempo quello che desidera si esaurisce coda infinita per pagare e nel frattempo ti si esaurisce la moneta che hai nel carrello alla fine tu rimani senza e altri ne hanno acquistate diverse per specularci sopra. bene come si faceva un tempo con modulo di prenotazione e pagamento e meno emissioni spesso inutili.1 punto
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Sono d'accordissimo per l'abbonamento sullo stile dell'Lussemburgo o Vaticano. Poi in aggiunta, bene i click day. Ma non dobbiamo essere dipendenti da quelli! Ricordo che già una volta [6 o 7 anni fa] c'erano i moduli per prenotare ed acquistare le monete, e non avevo mai perso un emissione... ora è un delirio da curare con gli ansiolitici il click day.... ancora prima dell'anno 2000 c'era un efficiente servizio cortesia dove a prenotazione e pagamemto avvenuta della monetazione annuale, veniva offerta agli abbonati una medaglia in argento celebrante l'ipzs...... roba ormai impensabile che accada... ma non è che 25 anni fa l'ipzs a fare così fosse in perdita... solo aveva cura degli abbonati... e gli interessi dei depositi si trasformavano in medaglie d'argento pubblicitarie dell'azienda stessa.... Pertanto ben vengano forme di abbonamento che tutelino i collezionisti seriali e stabili.... poi in aggiunta ok al mercato libero....1 punto
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Da Metaponto di Lucania, un vistoso esemplare di statere nella tipologia con al diritto testa di divinità maschile, forse Pan . sarà a giorni, il 25 Gennaio, in vendita Burgan Num. 25-1 al n. 10 . Unisco, dalla rete, per similitudine, un esemplare classificato Noe 460 .1 punto
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Si può dire che sia così. Ma (nel caso della componente portoghese dello stemma Borbone) il diverso numero delle torri conseguiva al fatto che nessun re del Portogallo vigilava sull'operato della zecca di Napoli... ...al contrario di quel che accadeva sulle monete della zecca di Lisbona (o di dove coniassero i portoghesi)! E poi c'era re e re, chi più e chi meno attento ai particolari del proprio stemma, non importa se complesso o meno.1 punto
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Bellissima domanda! Piccola premessa: generalizzare è difficile, sempre; in questo caso lo è ancora di più, data la vastità dell'argomento che sollevi. In linea di massima, un "modello deliberato dall'autorità" viene predisposto proprio perchè lo stemma venga riprodotto esattamente in quel modo e in ogni caso. Ma bisogna distinguere i tempi e i modi in cui lo stemma nasce e vive. Oggi la facilità del copia&incolla si abbina a una mentalità attenta ai millimetri, e le riproduzioni spesso sono identiche all'originale. Ma non sempre. A volte perchè la riproduzione è fatta su supporti minuscoli (spesso più piccoli di un tondello monetato), a volte perchè si riproduce a mano, a volte perchè si vuole riprodurre interpretando, o perchè non si sa interpretare, eccetera... In passato, ciò che contava era il contenuto di ciò che si vedeva. Se un re stabiliva di darmi uno stemma con un leone bianco in campo rosso, poco importava se il pittore mi realizzava un leone snello, e lo scultore me lo modellava panciuto, e l'orafo me lo stilizzava, e un altro artigiano in un altro modo ancora... L'importante era che fosse bianco su rosso. Ma in molti casi abbiamo stemmi che hanno attraversato i secoli rimanendo sostanzialmente uguali. Nonostante il mutare degli stili artistici, che spesso fa sembrare diversissimi due esemplari di uno stesso stemma che in realtà sono identici. Idem per le diverse abilità manuali dei diversi artefici. In definitiva, la risposta al quesito non è nè sì, nè no. Occorre esaminare caso per caso.1 punto
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...abbondandis in abbondandum, diceva Qualcuno... (da: https://it.wikiquote.org/wiki/Totò,_Peppino_e_la..._malafemmina)1 punto
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Stesso anno, diverso conio. Da quel che so (e perdonate le parole di un non-numismatico), questo tipo di monetazione borbonica si caratterizza proprio per il profluvio di "varietà" di cui è ricco, e dal quale l'araldica non è purtroppo immune. La soluzione al problema, credo, non potrà non affidarsi alle ipotesi che dicevamo sopra. A meno che non esistano testimonianze scritte (bandi, note di zecca, ecc.) che ci offrano una soluzione ma temo che, se fossero esistite, molti studiosi ne avrebbero fatto tesoro da subito...1 punto
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Le sette torri, o castelli, rappresentano il Regno di Castiglia, a cui il Portogallo è appartenuto per qualche anno, e che era appunto composto da sette regni e contee https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Castiglia petronius1 punto
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Buonasera a tutti. Riprendo questa discussione di qualche mese fa con la citazione di un aneddoto (monetario) riguardo uno dei grandi personaggi della storia napoletana: il Dottor Domenico Cotugno (1736-1822), di origine pugliese, si trasferì a Napoli durante l'adolescenza, coltivando la sua passione per le scienze naturali e la medicina, divenendo titolare di cattedra all'Università di Napoli a soli 30 anni e, successivamente Decano e Rettore della stessa. Dumas, nella sua "Storia dei Borbone di Napoli", citandone i pregi, racconta che egli fosse solito fare consulti gratuiti a tutti coloro che si recassero a casa sua e che la sua tariffa fosse di tre piastre per ogni visita effettuata, con un guadagno di 80000 franchi l'anno (più avanti, l'Autore ci informa che 1000 piastre equivalevano a 5000 franchi, quindi il suo guadagno annuo ammontava a circa 16000 piastre, ovvero circa 19200 ducati, una discreta sommetta...); tre piastre a visita: l'equivalente di una visita specialistica da un "primario" dell'epoca... Dumas, inoltre, narra che l'ambasciatore di Spagna, visconte D'Errera, fu da lui assistito e guarito in due mesi, onorandolo di una ricompensa di mille piastre e che il Cotugno, gliene restituì 820, scrivendogli: <<Signor ambasciatore, io fo pagar le mie visite tre piastre ognuna - Sessanta visite importano centottanta piastre; vi ritorno la differenza, non avendo due prezzi.>>.... Diceva una canzone napoletana: "Tiempi bell' 'e 'na vota....". Nella speranza di non avervi tediato, vi auguro buona serata. P.S. Ho appena scoperto che il brano che ho tratto dal libro di Dumas è presente anche su internet: http://www.repubblicanapoletana.it/L1fc2.htm.1 punto
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