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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/26/25 in tutte le aree
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Cari Amici buon giorno. Oggi per Voi, dalla mia collezione, un antoniniano di MARINIANA . CONSECRATIO L'esemplare fa parte del gruppo di antoniniani ritrovati nel Tresor de la Guerche sur l'Aubois !!! La moneta è pubblicata (Rome 34) Spero, vivamente, che possa piacere. Un abbraccio a tutti Mario8 punti
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Buonasera, condivido l’ultimo arrivo, una moneta dell’imperatore Graziano. (D): DN GRATIANVS PF AVG; busto panneggiato di Graziano con diadema di perle, verso dx (autorità emittente Valentiniano I); (R): GLORIA RO-MANORVM. La lettura del venditore per campo ed esergo è: F|/R/(R) // DSISCP; imperatore con diadema e abito militare, volge la testa indietro mentre procede verso dx trascinando dietro di sé un prigioniero inginocchiato; con la sx impugna il labaro cristiano. AE3; diam. mm 17,5; gr.2,13; asse coniazione 1h; zecca di Siscia, 4a officina. Tipo RIC IX 14c, sottotipo xxxv. La lettura del rovescio proposta dal venditore non mi è chiarissima. Nella dx del campo la lettera superiore mi sembra A piuttosto che R (anche confrontandola con le A di GRATIANUS). Riguardo la lettera sottostante sono del tutto ignorante: sembra una sorta di monogramma, una R “uncinata” superiormente. L’ultima lettera dell’esergo, infine, viene indicata come P ma mi lascia dei dubbi. Grazie sin da ora per ogni commento e correzione. Secondo quanto leggo, i ritrovamenti inglesi si riferirebbero principalmente all’utilizzo di queste emissioni per il pagamento delle truppe inviate in Britannia nel 367 al comando di Flavio Teodosio, magister equitum praesentalis di Valentiniano I, nonché padre del futuro imperatore Teodosio. Rimediando agli insuccessi iniziali di Saverio e Giovino, il comes Teodosio riuscì a risolvere un quadro di gravi disordini in Britannia (Ammiano Marcellino, XXVII,8) prolungando il dominio romano sull'isola per i successivi quaranta anni. Primogenito di Valentiniano e Marina Severa, Graziano è co-Augusto a 8 anni e imperatore a 16 (alla morte del padre) ma deve spartire il potere sull’Occidente con il fratellastro Valentiniano II, nato dalle seconde nozze di Valentiniano con Giustina (già sposa dell’usurpatore Magnenzio). Valentiniano II ha appena quattro anni ma sotto il controllo della madre tiene corte a Milano regnando su Italia, Illiria e Africa, mentre Graziano governa da Treviri su Gallia, Spagna e Britannia (Zosimo IV,19,2). Durante il proprio regno, nel breve giro di due anni (378-380) Graziano vive da co-protagonista due eventi epocali, il primo politico-militare, l’altro culturale-religioso. Nel 378 l’imperatore Valente, suo zio, cade ad Adrianopoli, esito tragico della pessima gestione da parte romana di una massa di Goti profughi che Valente aveva deciso di accogliere all’interno dei territori imperiali (Ammiano, XXXI, 4,10 sgg.; Jordanes, Getica, XXXVI). Graziano – che nel Maggio 378 aveva trionfato ad Argentovaria sulla tribù alamanna dei Lentiensi (Ammiano, XXXI, 10-17) - non raggiunge in tempo Valente il quale, invidioso delle imprese del nipote (così dice Ammiano), il 9 Agosto dà battaglia senza attendere i rinforzi del nipote. Il secondo evento due anni dopo, nel 380, quando Teodosio - che Graziano aveva designato alla gestione dell’Oriente dopo i fatti di Adrianopoli - pone fine alla storia di Roma pagana con l’editto di Tessalonica (un successivo decreto di Teodosio, nel 391, dichiarerà impuro e contaminante anche solo guardare le statue degli dèi pagani). Graziano, nonostante un precettore d’infanzia pagano (il poeta Decimo Magno Ausonio), una volta augusto si allinea alla svolta religiosa di Teodosio promulgandone l’editto e accogliendo le posizioni più intransigenti del vescovo di Milano, Ambrogio. Graziano cancellerà i contributi pubblici e i lasciti testamentari privati ai collegi sacerdotali pagani, e interrompendo una tradizione che veniva fatta risalire all’età regia (con la costruzione del più antico ponte di Roma, il pons Sublicius) rifiuta la sacra carica di Pontifex Maximus, restituendo la veste tradizionalmente offertagli. “Se l’imperatore non vuole essere pontefice massimo, presto vi sarà un pontefice massimo” afferma uno dei sacerdoti, predicendo il trasferimento del titolo al papa cristiano (Zosimo IV,36,5). Nel 382, inoltre, Graziano rimuove dalla Curia Iulia la statua della Vittoria e l’altare che accoglieva i sacrifici e i giuramenti del Senato e la cui collocazione si doveva ad Augusto al tempo del trionfo di Azio. Dopo la morte di Graziano, i senatori pagani sperarono si ripetesse quanto già accaduto con Costanzo nel 357, quando una prima rimozione si era risolta grazie al “restauratore” Giuliano II. Stavolta si confida soprattutto nel dodicenne Valentiniano II e in sua madre, di fede ariana, ai quali il grande oratore Simmaco - prestigioso esponente senatoriale pagano nonchè prefetto dell’Urbe - indirizza nel 384 una celebre supplica (Relatio III) perorando la ricollocazione di quelli che egli considera i simboli della storia e della fortuna di Roma, perciò condivisibili da pagani e cristiani nel segno di una religiosità universale (si richiede anche, ovviamente, il ripristino del quadro finanziario tradizionale). Il vescovo Ambrogio soffocherà però ogni speranza di dialogo, “istruendo” l’imperatore con due durissime lettere (Epistola XVII e XVIII), nella quali chiarisce sin dalle prime righe che gli dèi pagani sono “cose demoniache”. La lettura dei testi di Simmaco e Ambrogio, offre un quadro vivissimo dello scontro finale tra la morente cultura pagana e la trionfante età cristiana. L’altare sarà ripristinato un’ultima volta dall’imperatore Eugenio (392), ma dopo la sconfitta di questi contro Teodosio, viene nuovamente rimosso. Sarà ancora una volta Simmaco a guidare una delegazione a Milano (402) per rivolgere la richiesta di ricollocazione a Onorio e Arcadio, ma la domanda viene definitivamente respinta e l’altare distrutto. Tornando a Graziano, se egli rimuovendo la statua e l’altare aveva tradito la Vittoria, la Vittoria avrebbe presto tradito lui (direbbe un pagano…). Magno Massimo, un militare assai capace che aveva operato in Britannia, postosi alla testa di un forte scontento delle truppe legato pare al massiccio ingresso di barbari ben pagati nell’esercito (Zosimo IV, 35,2), sbarca sul continente presso Parigi e sconfigge Graziano, il quale tenta la fuga ma trova la morte (383) a Lugdunum per mano di Andragazio, magister equitum di Magno Massimo. Un saluto, grazie e a presto, Lucius LX3 punti
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Le ultime aquile Almeno per un bel po' Le difficoltà "politiche" della Zecca, e soprattutto la scarsa disponibilità di metalli preziosi (la scoperta dei grandi giacimenti d'argento in Nevada e dell'oro in California era ancora lontana), non potevano non avere riflessi sulla produzione monetaria, che venne dapprima rallentata, per poi cessare del tutto, e per molti anni, per i nominali più alti dei rispettivi metalli, il dollaro d'argento e i 10 dollari d'oro. Si deve tuttavia riconoscere che coloro i quali sostenevano l'inutilità di una monetazione nazionale non avevano tutti i torti, in particolare proprio riguardo a questi due nominali. Il dollaro aveva un più che valido sostituto nel "pezzo da otto" spagnolo, che si trovava dappertutto in quantità, e gli era parificato come valore, anche legale. Quanto ai 10 dollari, come abbiamo visto anche in precedenza, erano una somma che molti faticavano a ritrovarsi in tasca. Il 1804 fu l'ultimo anno di produzione per queste monete, la cui coniazione riprese più di 30 anni dopo. Ma mentre, come sappiamo, tutti i dollari coniati in quell'anno, ben 19.570 secondo i registri della Zecca, portano la data del precedente, e sono indistinguibili da essi, per le Eagles le cose andarono in maniera diversa. Perché esistono monete da 10 dollari datate 1804, ed effettivamente coniate in quell'anno. Il totale del coniato sarebbe stato di 9.795 pezzi, di questi più di 6.000 datati 1803, il restante, stimato in 3.757, porta la data del 1804. Il disegno del dritto è quello di Robert Scot che già conosciamo, al rovescio l'aquila araldica in uso dal 1797 su questo nominale, mentre le stelle nel giro del dritto sono definitivamente 13, quelle delle colonie originali: probabilmente avranno capito che continuando ad aggiungere una stella ad ogni nuova entrata nell'Unione, ben presto sarebbe finito lo spazio (foto da Heritage Auctions) Le restrizioni colpirono anche le altre monete d'oro, in particolare le quarter eagles, che subirono anch'esse un lungo stop: la produzione venne sospesa nel 1808 per riprendere solo nel 1821, e procedere a singhiozzo fino al 1834. Da lì in poi continuò ininterrotta fino al 1929. Il destino migliore toccò alle half eagles, le monete da 5 dollari, che erano le più richieste. La loro produzione continuò quasi senza interruzioni (pochissimi gli anni saltati) fino al 1929. Quanto all'aquila, bisognerà attendere fino al 1838 per vederla di nuovo, e con un nuovo disegno, opera di Christian Gobrecht. Ma nel mezzo, quella di Scot conoscerà ancora un breve, ma fulgido, momento di gloria... sia pure in maniera quasi clandestina petronius3 punti
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... interessantissima serata, complimenti al relatore Gianfranco Pittini per la sua competenza storica, allego una foto della serata3 punti
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ciao @leop, non capisco che problema c'era a postare le fonti: si fa riferimento ad una discussione di @Illyricum65 che a sua volta linka un forum esterno: https://www.lateromanbronzecoinforum.com/index.php/topic,2515.0.html Davvero da salvare queste foto, per confrontare gli esemplari in caso di dubbi. Scrivono che questi falsi siano coniati, non fusi.3 punti
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Mi manca, ho il due e cinque paisa nepalesi dell'emissione successiva (anni '50/'60), i rametti sono stati tolti, non sarei riuscito ad individuarla senza l'indicazione dell'Asia. La tua dovrebbe essere un 2 paisa del Nepal degli anni '30/'40. Circa 1990/2000 (ma non facevi sino al 1951/52? ) calendario VS naturalmente.2 punti
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Salve,dovrebbe essere una cinquina di Ferdinando II d Aragona zecca di Napoli. Vedo scritto IERAVSALEM invece di IERVSALEM.. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FEIIAR/22 punti
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confezione orribile...chi disegna queste cose...completo co0ntrasto con le monete che deve ospitare2 punti
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Molto interessanti i francobolli postati, tra questi ovviamente quelli commemorativi del decesso dell'anziano presidente hanno un surplus di fascino.. Grazie a @littleEvil per questa chicca!2 punti
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Buongiorno a tutti,dopo diverso tempo che cercavo un tarì come quello postato dall' amico Doppiopunto al post 6 sono riuscito ad entrare in possesso di questo esemplare che allego... Al dritto il punto dopo la P del Perger si presenta vistosamente distante,al rovescio mancano i punti dopo le sigle del Planelli mentre c'è il punto sia dopo INFANS che dopo la M del Mannara...2 punti
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Numismatica Genevensis SA > Auction 20 Auction date: 9 December 2024 Lot number: 1035 Price realized: 40,000 CHF (Approx. 45,641 USD / 43,094 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: ROMAN EMPIRE Caligula, 37-41. Sestertius 39-40, Rome. C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P Pieta, veiled, seated left, holding a patera in her right hand and leaning on a statue with her left elbow. In exergue, PIETAS / DIVO - AVG / S - C Temple with six columns ornated with a garland; on the pediment, Mars between four small figures; above the pediment, a quadriga; inside the temple, Caligula, veiled, standing on the left, sacrificing near an altar; on the left, a man bringing him a bull; behind, a figure holding a patera. 30,47g. Cohen 10; RIC p. 111, 44. A splendid specimen in extraordinary condition. This coin commemorates the inauguration of the Temple of Divine Augustus, completed in 37 AD. The scene showing Caligula leading a sacrificial ceremony reminds us that the emperor assumed the religious office of Pontifex Maximus. This dignity gave him control over the religious life of the empire, allowing him to appoint certain priests and preside over the recruitment of vestals, monitor foreign cults and organize secular games. Starting price: 40000 CHF2 punti
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Buongiorno a tutti, all' ultima asta Inasta 116 E-LIVE del 18,19 e 20 Febbraio 2025,al lotto 1587 e' passato questo grano NEAPOLIS REX 1622 di Filippo IV di Spagna,a mio avviso non e' ne un conio rozzo ne tantomeno uscito dalla zecca,ma lo reputo una contraffazione d'epoca,ho avuto la possibilità di osservare diversi esemplari ma questo presenta al dritto un ritratto di Filippo IV decisamente diverso da quello che troviamo nelle emissioni originali dell' epoca e che personalmente faccio fatica ad associare al Re... Al D/:PHILIPP.IIII.D.G...busto del Re volto a sinistra,dietro troviamo la sola lettera M,manca la C come manca anche la data... Al R/:NEAPOLIS.REX.1622...croce di Gerusalemme accantonata da crocette simili,da notare la N di NEAPOLIS capovolta... https://inasta.bidinside.com/it/lot/209522/zecche-italiane-napoli-filippo-iv-/2 punti
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i problemi maggiori, come per il RIC online, sono a mio avviso: 1 - solo alcuni musei partecipano, e solo con alcune monete 2 - non c'è verifica... quindi se un museo ha toppato nel classificare .... e succede migliaia di volte!!!! ti trovi roba sbagliata, che poi ti ritrovi sbagliata ovunque... ci vorrebbero dei curatori che entrano nel merito, e molti, per singole competenze, e un progetto che coinvolga molti musei.... per esempio italia e francia non ci sono praticamente mai...hai detto poco...2 punti
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Buongiorno a tutti! Visto che la sezione "dorme" da un po' di tempo cerco di svegliarla postando un nuovo "piccolo" arrivo... Come da titolo si tratta di un Viennese del I tipo di Emanuele Filiberto, non capisco molto la divisione in due tipologie di questa moneta essendo solo una variante del conio tra le zue zecche che hanno coniato questa moneta... l'ordinanza era la stessa e cambiano solo gli anellini/rosette nei contorni ai due lati. Ma adattiamoci alle vecchie catalogazioni e seguiamo la strada sino ad ora seguita. Il MIR la considerava con un grado di rarità R8, mentre il secondo tipo veniva classificato R6, ora il Cudazzo ha eguagliato le due tipologie a R5, ovviamente per gli esemplari usciti in questi anni, anche se a parer mio il primo tipo si vede comunque un poco meno del secondo. Moneta quasi introvabile diversi anni fa, non ero ancora riuscito ad aggiungerla in collezione, per fortuna è diventata meno rara e sono riuscito a tappare il buco! Piccolina, 15 mm di diametro per un peso di 0,82 gr. ora è vicina alla sorella di Chambéry.2 punti
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Visto che qui e altrove abbiamo molto discusso di piazza in comune fra due città facciamo un piccolo OT andando più a nord. In UE e altrove ci sono vari casi di città di due stati/paesi fisicamente unite fra loro: due di queste, Haparanda (Svezia) e Tornio (Finlandia) si sono fatte anche loro una piazza in comune, che da entrambi i lati si chiama Victoria. L'hanno realizzata nell'area indicata in giallo su questa mappa: https://www.europan-europe.eu/media/default/0001/14/e14_fi_ssf_tornio_haparanda_pdf.pdf e sulla linea di confine hanno piazzato dei cuori per i selfie. Nonostante sia la Svezia che la Finlandia siano in UE qui la situazione è un po' meno omogenea che a Gorizia e Nova Gorica: a sinistra del cuore sotto sono un'ora in avanti e usano l'euro, a destra un'ora indietro e usano la corona svedese. Questa caratteristica del luogo è usata per festeggiare due capodanni in una sera, il 31 dicembre.1 punto
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Come ogni goriziano o goriziofilo la conosco bene, e anche se sul Sabotino ho fatto una scalata a piedi (molti anni fa) fin lì non sono mai andato. Comunque ricordo bene un periodo in cui fu modificata in "SLO", se non sbaglio per l'entrata della Slovenia in UE.1 punto
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In questo articolo di Cronaca Numismatica c'è un'intervista dove fanno vedere anche il suo primo bozzetto della 500 lire bimetallica. https://www.cronacanumismatica.com/otto-marzo-con-laura-cretara-quelle-500-lire-troppo-in-anticipo-sui-tempi/1 punto
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Così sono proposti 2 particolari esemplari in AE, il 1^ da Tralles di Lidia al nome di Augusto ed il 2^ da Nicea di Bitinia al nome di Massimino per Massimo . Entrambi saranno il 14 Marzo in vendita N&N London 62 rispettivamente ai nn. 267 e 245 .1 punto
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Salve. Dal post n. 118 ho fatto un po' di confusione. Ho approfondito la ricerca dei coronati con sigla "Y" e non quelli con sigla "V", sigla "V" che Genny ed altri collezionisti leggono nel mio coronato, in disaccordo con me (ed altri) che vi leggo la sigla "Y su C". Anche nei giorni scorsi ho proseguito in questa ricerca. Chiedo scusa se mi è andato in fumo il cervello. Ma, per non buttare via del tutto il lavoro fatto sulla sigla "Y", lo riepilogo sinteticamente nella foto n.1. In questa foto si può notare che i primi cinque coronati, quelli, appunto, con sigla "Y", al rovescio riportano in legenda "SICILI:IER", mentre gli altri tre, con sigla "Y su C" riportano "SICIL.IER". Fine del discorso sulla sigla "Y", che, per la verità, c'entra poco o nulla con quanto andiamo discutendo. Riavvolgiamo la pellicola e via. Andiamo alla sigla "V". Alcuni collezionisti ritengono che sia proprio essa ad essere presente sotto la croce del mio coronato, mentre altri, me compreso, ritengono esserci la sigla "YC". Allego alcune foto: * foto 1: riguarda la sigla "Y", come già precisato poco sopra; * foto 2-3-4-5: Coronati con sigla "YC", gli unici conosciuti fino ad oggi; * foto 6: descrizione delle due varianti scovate dal Cagiati con lettera "V" sotto la croce (inviatami da Lorenzo, con cui mi sono sentito); * foto 7: Coronato con sigla "V" sotto la croce; * foto 8: rovescio dei quattro Coronati sigla "YC" + rovescio Coronato sigla "V" affiancati. Si nota che: * i quattro coronati sigla "YC" (mio compreso) riportano al rovescio TUTTI la legenda con "SICIL.IER". Mentre, il Coronato sigla "V" riporta la legenda con "SICILIE.IER" (come riferito ed evidenziato anche dal Cagiati -foto 6); * i quattro Coronati sigla "YC" hanno TUTTI, mio compreso, la croce entro un cerchio con linea continua, invece, il Coronato con sigla "V" l'ha entro un perlinato; * i quattro Coronati (mio compreso) presentano TUTTI, nella parola FERDINANDVS, una "V" rovesciata al posto di una normale "A", invece, il Coronato con sigla "V" presenta, per contro, una normale "A". E qui mi fermo, ma forse si potrebbe anche andare avanti. Sussistono ancora dubbi Ringrazio tutti. Buona serata.1 punto
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A me non sembra che questa moneta sia stata pulita e lucidata pesantemente, anzi mi pare una moneta in alta conservazione, con un bel lustro.1 punto
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Ciao venivano usate per tutti e tre i motivi, e per validare la circolazione di monete di altre polis. Silvio1 punto
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Anche ieri è stata un'interessante serata, Gianfranco ha da prima dato dei cenni geografici, storici ed economici di questa regione e poi è passato alle zecche e monete. Sono rimasto sbalordito su quante zecche erano attive nel periodo ma più ancora sulle moltitudine di contromarche, più di 850 tipi (si è potuto consultare il libro "Greek Imperial Countermarks" di C.J. Howgego del 1985), utilizzate su queste monete, contromarche che ancora non se ne conosce lo scopo reale: se per validare monete molto consunte, validare monete di imperatori precedenti o riassegnare alla moneta un nuovo valore. Si sono viste molte monete, alcune di queste con le più svariate contromarche. Ringraziamo Gianfranco e tutte le persone che hanno assistito all'incontro. P.s. Per la serie non si finisce mai di imparare ieri sera ho appreso perchè la sigla del rame è Cu1 punto
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inserisco un piccolo contributo 14°Cavalleggeri Alessandria Cavalleggeri di Lodi Cavalleggeri Nizza Cavalleggeri di Catania Lancieri di Milano1 punto
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qualora fosse vorrei sapere che ha usato, fa dei lavori che i miei fanno ridere...e gli da pure il lustro...hahahahahahahaa un saluto1 punto
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Personalmente non ne capisco di monete €uro, noto solamente che l'usura avrà sicuramente contribuito, ma la mancanza è quasi netta, come se fosse stata asportata. Essendo del 2007, come da titolo, è con questa tipologia di mappa: Volendo escludere il falso, anche se non abbiamo ancora i ponderali e l'altra faccia, ma potrebbe esserlo, o è un'occlusione parziale di conio, o è un'occlusione parziale di conio1 punto
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https://numismatics.org/coi/ lodevole iniziativa, senza dubbio. Il catalogo, ahimè, segue il lavoro del Metlich e di conseguenza molte tipologie (in questo lavoro non inserite) non sono prese in considerazione.1 punto
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Buongiorno ieri mi è arrivata questa raccomandata. Sopra ci sta una piccola raccolta di francobolli. Chi ha detto che non si usano più?😀 ( Non ho resistito , dovevo farvela vedere )1 punto
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Complimenti Silvio, è molto bella nella sua semplicità oltre che rara... mi piace tantissimo.1 punto
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Confermo, è un 2 cavalli di Filippo II di Spagna per il Regno di Napoli, sotto al collo del Re c'è la sigla GR del mastro di zecca Germano Ravaschieri...1 punto
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Peccato... Chiudo questa discussione in attesa, speriamo, di qualche altra data in futuro. Saluti Simone Curatore della sezione "Segnalazione mostre, convegni, incontri e altro"1 punto
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Ciao, la moneta ha davvero un bassissimo appeal, vuoi per la pesante lucidatura, e vuoi per i rilievi appiattiti dall'usura. Io non la prenderei in una conservazione così bassa e per nulla gradevole. Personalmente a volerla proprio ti consiglio di pagarla il meno possibile... 70... 80, a volerla proprio 100, ma neppure. Se ti fai un giro tra le aste un esemplare gradevole lo trovi. Ti metto un esempio, esitato lo scorso dicembre da Montenegro, in gradevole Bb, a 130€ + diritti: https://montenegro.bidinside.com/it/lot/341/genova-8-lire-1796-dvx-et-gub-stemma-/1 punto
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Chiudete la Zecca! Addirittura Eppure, anche se oggi ci può sembrare assurdo, la Zecca degli Stati Uniti rischiò davvero la chiusura, pochi anni appena dopo la sua apertura. E non senza qualche ragione. A causa della scarsa qualità dei macchinari, e la mancanza sia di materie prime che di personale qualificato per sostituire queste apparecchiature, la Zecca non era in grado di produrre monete a sufficienza per venire incontro alla domanda. Agli americani che vivevano al difuori delle grandi città del Nordest, capitava di rado di vedere una moneta americana. Nel 1800, la quasi totalità delle monete che si potevano trovare in circolazione erano di provenienza straniera. In aggiunta a questo, si scoprì che a causa di un errore di calcolo di Hamilton, le monete d'oro contenevano metallo prezioso in quantità leggermente superiore al nominale: il risultato fu che molte, anziché circolare, venivano tesaurizzate, e spesso rifuse per recuperare il metallo. Così, gli ultimi anni del Settecento e i primi dell'Ottocento, furono davvero duri, con molti parlamentari che, considerando la Zecca un fallimento, premevano perché fosse abolita. Nel 1801, poi, i depositi di metalli preziosi calarono drammaticamente, e la Zecca si trovò davvero sull'orlo dell'estinzione. Appena l'anno prima il Senato aveva votato una risoluzione che chiedeva l'abolizione della Zecca, e la firma di un contratto per la produzione monetaria con la Bank of the United States. La scarsità monetaria fu attribuita all'inefficienza e all'incompetenza degli addetti alla Zecca, che sotto l'amministrazione del Presidente Jefferson era vista come un lusso costoso scaricato sulle spalle degli americani dalle amministrazioni precedenti (e ti pareva ). Questa incertezza fece sì che la sede della Zecca rimanesse a Philadelphia mentre tutti gli altri uffici statali, alla fine del 1800, venivano trasferiti nella nuova capitale federale in costruzione sulle rive del Potomac... in verità, allora, poco più di un fangoso villaggio di frontiera, con appena 3000 abitanti Come sembravano lontani i tempi in cui George Washington scriveva questa lettera a David Rittenhouse, primo Direttore della Zecca. Eppure erano passati appena una decina d'anni. Continua... E la lettera? Ah, quella la leggerete domani1 punto
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Medaglione in bronzo di Gallieno (Apollonia Mordaion, Pisidia) che raffigura al rovescio un tempio a otto colonne in vista frontale, con la statua dell'imperatore in abito militare con lancia al suo interno (Gorny & Mosch, Auction 273, 19 Nov 2020). Il titolo ΛΥ - ΘΡ - ΚΟ sul rovescio indica un insediamento di Lici e Traci in Apollonia. Lot 359 Estimate: 500 EUR. Lot unsold. PISIDIEN. APOLLONIA MORDIAION. Gallienus, 253 - 268 n. Chr. AE Medaillon ø 43mm (36,24g). Vs.: ΑΥΤ Κ Π ΛΙ - ΓΑΛΛΙΗΝ, drapierte Panzerbüste in Dreiviertelansicht n. r., Kopf im Profil n. r. Rs.: ΑΠΟΛ-ΛΩ-ΝΙ-ΑΤΩΝ / ΛΥ ΘΡ ΚΟ, achtsäuliger Tempel in Vorderansicht, darin die Statue des Kaisers in Militärtracht mit Speer. SNG von Aulock 4999; SNG BN 1365; von Aulock, Pisidien 162. Grüne, partiell braungefleckte Patina, ss Die im Abschnitt der Münze genannten Abkürzungen ΛΥ - ΘΡ - ΚΟ beziehen sich auf die Ansiedlung von lykischen und thrakischen Kolonisten auf dem Territorium von Apollonia. The title ΛΥ - ΘΡ - ΚΟ on the reverse indicates a settlement of Lycians and Thracians in Apollonia. apollonia1 punto
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Salve. Ho pensato di aprire una discussione sui gettoni di cui è nota una coppia o una serie di tre o più controvalori diversi, che ospiti anche eventuali gettoni dello stesso controvalore ma di materiale diverso. Al via con i tre gettoni della serie Fonderie Necchi di Pavia. Meleto ha trovato un gettone in bronzo della stessa azienda (sorta nel 1835) emesso agli inizi della sua attività, quando si chiamava Fonderia Necchi come indica la legenda sul dritto, dove il fiore a sei petali non è coniato ma sbalzato sul tondello. Sul rovescio il bronzo presenta una stellina pentafilla sopra la cifra-controvalore che è di dimensioni inferiori ma di stile molto simile a quella sul gettone di ottone. Dalla storia della Necchi di Pavia risulta che l’azienda ha mantenuto la denominazione “Fonderia” fino al 1907, e che dopo il 1907/1908 ha assunto quella di “Fonderie” quando si costituì come "Società Anonima Fonderie Ambrogio Necchi". Di particolare interesse la segnalazione da parte di Meleto di un articolo a firma di Novella Vismara sul Bollettino di società pavese di Storia patria dell'anno 2020 (a. CXX), dove tra i gettoni della raccolta dei Musei civici di Pavia ne viene descritto uno in bronzo della Fonderia Necchi di controvalore 10, per il resto identico a questo. Quindi anche i gettoni della “Fonderia Necchi” possono entrare a buon diritto in questa discussione per la certezza dell’esistenza della coppia di controvalori 5 e 10, ed eventualmente anche del controvalore 20 che potrebbe saltar fuori in futuro. Per i riferimenti v. https://www.lamoneta.it/topic/206276-gettone-fonderia-necchi-pavia/#comment-2281253 apollonia1 punto
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Gettoni in bronzo dorato come buoni sconto per acquisti nel supermercato di Varese dal logo raffigurato sul rovescio con il valore in punti. Il gettone da 25 punti è schedato da Paolo Pitotto che riporta gli altri due valori nella nota come varianti. apollonia1 punto
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Serie di gettoni “Albergo Aurora-Fiesole” La serie è composta da sei valori da 10 Cent. a 5 Lire in ottone (10 Cent.), rame (20 Cent.) e nichel (tutti i valori in Lire). I gettoni sono schedati da Paolo Pitotto che attribuisce la faccia con il valore al rovescio, mentre il dritto comune riporta su tre righe il nome dell’albergo e la località. La nota delle schede riporta che l’albergo costruito a fine ‘800 ha ospitato la regina Vittoria d’Inghilterra, la regina d’Olanda, Margherita di Savoia, re Leopoldo del Belgio e numerosi personaggi illustri. apollonia1 punto
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LEGNANO MAGAZZENO ALIMENTARI FRANCO TOSI (alluminio)1 punto
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Non ho gli esemplari da 10 (in rame come i precedenti) e da 100 cent. (in nichel), di cui posto le schede di Paolo Pitotto. Sul valore 100 compare anche la contromarca TF costituita dalla fusione delle iniziali del titolare dell'azienda Franco Tosi. Tale contromarca aggiuntiva si può trovate anche sui gettoni da 10 cent. apollonia1 punto
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Agli inizi del XX sec. gli Stabilimenti di Dalmine (BG) erano gli esclusivi produttori in Italia di tubi di ferro e di acciaio senza saldatura fabbricati col procedimento Mannesmann. Dalmine fu anche la sede della società cooperativa "Consumo addetti stabilimenti Dalmine” costituita per atto in data 18 novembre 1918, a nome della quale fu emessa una serie di gettoni di valore da 50 centesimi a 10 lire ad uso degli addetti allo stabilimento locale. Il gettone da 50 cent. è rarissimo. L’esemplare schedato da Paolo Pitotto è di ottone mentre il mio proveniente da un’asta della Repubblica Ceca è di rame. Anche i gettoni da 1 lira e 2 lire sono di rame, mentre quelli da 5 e da 10 lire sono di nichel. apollonia1 punto
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Vi riporto i lotti: Ci sono dei “mule” tipo Costantino /rovescio Fel temp, Costantino con rovesci di Licinio. E anche molti esemplari del “Smederova Hoard”… Esemplari moderni che una volta smezzati finiranno magari sul mercato pertanto risulta ancora più utile dargli visibilità ed… avere buona memoria visiva. Saluti Illyricum1 punto
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