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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/28/25 in tutte le aree

  1. Purtroppo, o per fortuna, nessun popolo è autoctono della propria terra. Discendiamo tutti da persone da individui originari dell'Africa subsahariana. Per ogni popolo che crede di vivere in un luogo da sempre ve ne è sempre un altro che vi abitava da prima. Anche da questa considerazione dovrebbe nascere il rispetto verso tutti, così come la richiesta di rispetto da parte di tutti.
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  2. Gianni Graziosi, Il misterioso sator – p. 3 Roberto Diegi, Gordiano III detto il Pio. La sua monetazione non è molto considerata: un tentativo di mettere un po’ d’ordine – p. 9 Paolo Cammisuli, Il denaro nell’arte pittorica italiana tra Rinascimento e Barocco – p. 15 Alberto Castellotti, Bottino... di piastre. L’argento dei Medici e le tecniche di estrazione del metallo – p. 24 Marco Benetello, L’iconografia di San Giovanni nei grandi moduli del Granducato di Toscana – p. 27 Andrea Keber, La peste a Venezia del 1575-1577: i progetti per la Chiesa del Redentore e le oselle – p. 33 Emissioni numismatiche – p. 40 Alain Borghini, Quando la Marsigliese era una canzone sconosciuta – p. 41 Marco Benetello, I monumenti di Santa Croce sulle medaglie ottocentesche. Santa Croce a Firenze, il Pantheon degli Italiani – p. 47 Notizie dal mondo numismatico – p. 54 Recensioni – p. 61 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63 odjob Cortesemente il titolo va corretto"Panorama Numismatico febbraio 2025" Grazie odjob
    3 punti
  3. Fonte 1: https://www.numisforums.com/topic/8406-exciting-hoard-from-the-netherlands-related-to-roman-conquest-of-britannia/ Fonte 2: https://www.utrechtaltijd.nl/verhalen/the-bunnik-hoard-2023/ Nell'ottobre 2023, un importante tesoro di monete romane è stato trovato a Bunnik, nei Paesi Bassi. Si ritiene che le monete siano collegate alla conquista romana della Gran Bretagna e abbiano un grande valore storico, sociale e scientifico. In questo articolo accademico viene presentata una prima descrizione e analisi del tesoro di monete. È stato scritto da Anton Cruysheer (Utrecht Landscape and Heritage Foundation) e Tessa de Groot (Cultural Heritage Agency dei Paesi Bassi). Cronologia della ricerca Nell'ottobre 2023, Reinier Koelink e Gert-Jan Messelaar, utilizzando dei metal detector, hanno scoperto un importante tesoro di monete romane nel comune di Bunnik (provincia di Utrecht, Paesi Bassi). Il tesoro è composto da 404 monete d'argento e d'oro di origine britannica e romana, con la moneta più giovane risalente al regno dell'imperatore Claudio (41-54 d.C.). Questo è il più grande tesoro di monete romane mai scoperto a Utrecht e il primo tesoro di composizione mista trovato nell'Europa continentale. Si ritiene che le monete siano collegate alla conquista romana della Gran Bretagna e hanno un grande valore storico, sociale e scientifico. I ritrovatori hanno segnalato il tesoro all'Archaeological Reporting Centre di Landschap Erfgoed Utrecht (Utrecht Landscape and Heritage Foundation), che collabora con il database nazionale e la piattaforma pubblica Portable Antiquities of the Netherlands (PAN). I ritrovatori hanno contattato prima l'archeologo Anton Cruysheer, che ha successivamente coordinato tutte le attività relative al tesoro di monete con tutte le parti coinvolte. Ha inoltre eseguito l'esame e l'identificazione delle monete, con il supporto di Paul Beliën del Numismatic Information System (NUMIS) della De Nederlandsche Bank e John Sills per gli stateri d'oro britannici. In quanto ritrovamento di un tesoro, la scoperta è stata segnalata anche al comune di Bunnik, che ha rilasciato un riconoscimento formale ai ritrovatori e al proprietario terriero. Le monete sono state documentate nel PAN dagli archeologi Wouter Hinrichs e Julius van Roemburg e poi pulite da Rasmus Thelen del Restoration Atelier Restaura. Dopo una valutazione indipendente da parte di due esperti, i proprietari hanno raggiunto un accordo con il Rijksmuseum van Oudheden (il Museo nazionale olandese delle antichità), dove le monete sono ora esposte al pubblico. La mostra è stata curata dall'archeologo e restauratore Jasper de Bruin. La National Cultural Heritage Agency ha condotto ricerche sul luogo del ritrovamento per mappare il contesto archeologico e paesaggistico delle monete. Il team di ricerca è composto da Tessa de Groot, Jan-Willem de Kort, Harm-Jan Pierik, Menno van der Heiden, Koen van Egmond e Willem Derickx. Emmy Lammertsma e Liesbeth van Beurden di BIAX Consult stanno lavorando all'analisi archeobotanica. La datazione al radiocarbonio dei campioni è stata effettuata da Safoora Kamjan del Centre for Isotope Research dell'Università di Groningen. Un rapporto dettagliato sarà pubblicato nel 2026. Posizione e contesto del ritrovamento Il tesoro è stato trovato nel comune di Bunnik in un campo lontano dai siti romani noti. Bunnik si trova lungo l'ex confine settentrionale dell'Impero romano, il Neder-Germaanse Limes (Limes della Bassa Germania). Le monete sono state scoperte a una profondità inferiore a 30 cm sotto la superficie. Il lavoro archeologico sul campo è stato svolto per capire perché le monete si trovassero in questa posizione. Innanzitutto, è stato condotto un sondaggio di carotaggio per mappare il contesto paesaggistico del ritrovamento. Sono stati prelevati campioni per analisi archeobotaniche, geochimiche e C14. In secondo luogo, è stato condotto uno scavo nel sito del ritrovamento per raccogliere ulteriori reperti e documentare possibili caratteristiche. Ciò è stato fatto in collaborazione con i ritrovatori, che ora si sono occupati anche del rilevamento dei metalli. L'analisi è ancora in corso, ma i primi risultati possono essere condivisi qui. Sono state raccolte altre monete, ventidue denari e un aureo, che si adattano perfettamente alle altre monete in termini di datazione. Provengono dalla zona arata e da uno strato arabile recente sottostante. Le monete sono state probabilmente rimosse dal loro contesto originale e disperse dalle attività agricole in tempi (sub-)recenti. Non sono stati recuperati altri reperti o caratteristiche archeologiche. Tuttavia, la composizione e la datazione delle monete indicano un deposito singolo e deliberato. Si sospetta che le monete siano state originariamente sepolte in una fossa poco profonda e conservate in materiale organico, come un tessuto o una borsa di pelle, che nel frattempo si è decomposto. Questa fossa sarebbe stata scavata in un'area abbastanza fradicia e vicina a un canale idrico. In epoca romana questa zona non era adatta all'abitazione e all'agricoltura. Datazione delle monete e contesto storico della conquista della Britannia Il tesoro di Bunnik è composto da 44 stateri d'oro attribuiti al re britannico Cunobelino, 72 aurei d'oro e 288 denari d'argento, datati approssimativamente dal 200 a.C. al 47 d.C. Le monete più recenti del tesoro, coniate nel 46-47 d.C., includono denari d'argento e due aurei d'oro con conio abbinato dell'imperatore Claudio. I loro coni identici suggeriscono che facessero parte di un singolo lotto, probabilmente distribuito come paga militare. Le condizioni incontaminate di queste monete implicano inoltre che siano state sepolte poco dopo l'emissione, non avendo visto alcuna circolazione a causa del loro utilizzo come pagamento militare. Gli stateri d'oro portano il nome del re Cunobelino (c. 5-40 d.C.) della tribù dei Catuvellauni, considerato il re celtico britannico più longevo. Quattro di questi stateri sono considerati emissioni postume, probabilmente coniate dai successori di Cunobelino, Togodumno e/o Carataco, intorno al 43 d.C. L'analisi di John Sills rivela un'ampia gamma cronologica per questi stateri celtici, suggerendo che il tesoro non fu assemblato selettivamente in base alla qualità, al contenuto d'oro o al peso. Ciò suggerisce che gli stateri furono rimossi dalla circolazione in un singolo evento, coerente con l'ipotesi che il tesoro rappresenti il bottino della prima conquista romana della Britannia sotto Aulo Plauzio (43-47 d.C.). Gli stateri potrebbero essere stati distribuiti all'esercito come un donativo, un dono in denaro spesso dato ai soldati dell'esercito romano come ricompensa dopo una campagna di successo. Nel 43 d.C., l'imperatore Claudio nominò Aulo Plauzio a capo dell'invasione romana della Britannia, ufficialmente intesa a reintegrare Verica, il re esiliato degli Atrebati e alleato romano. Verica era stata probabilmente rovesciata da Togodumno e Carataco, figli e successori del re Cunobelino. Plauzio comandava quattro legioni supportate da circa 20.000 truppe ausiliarie, tra cui Batavi provenienti da quella che oggi è l'Olanda. Plauzio sconfisse prima Carataco sul fiume Medway, poi Togodumno sul fiume Tamigi, in entrambi i casi con l'aiuto delle forze batave, che riuscirono ad attraversare a nuoto questi fiumi con l'armatura completa. Dopo aver consolidato la sua posizione, Plauzio inviò un messaggio a Claudio, informandolo che poteva attraversare. Claudio lo fece con stile, proprio come Giulio Cesare nel 55-54 a.C., con elefanti da guerra e artiglieria pesante. Quindi assicurò il territorio come provincia romana di Britannia e nominò Plauzio come suo primo governatore. In seguito, Plauzio celebrò un trionfo a Roma insieme all'imperatore Claudio. La composizione del tesoro suggerisce fortemente un collegamento con la conquista della Britannia. In base alla posizione del sito di ritrovamento all'interno della regione del Limes, è probabile anche un collegamento militare. Questa regione è nota come Limes della Bassa Germania, il confine settentrionale dell'Impero romano, che attraversa i Paesi Bassi da Zevenaar nella provincia di Gelderland, attraverso la provincia di Utrecht, fino a Katwijk nella provincia di Zuid-Holland. Il Limes della Bassa Germania ha svolto un ruolo cruciale nella comunicazione e ha servito come hub logistico chiave per la conquista della Britannia. Analisi e confronto L'unico altro statere di Cunobelino noto nei Paesi Bassi è stato trovato sulla spiaggia vicino a Katwijk. È trafitto e probabilmente è stato utilizzato come pendente. Il tesoro di Bunnik è il primo ritrovamento di monete nei Paesi Bassi (e nell'Europa continentale) a contenere sia monete britanniche che romane. Questo tipo di tesoro misto è raro anche in Gran Bretagna. L'unica scoperta paragonabile è il tesoro di Helmingham Hall del 2019 nel Suffolk, in Inghilterra, che includeva anche denari romani d'argento, aurei d'oro e stateri d'oro britannici del re Cunobelino. Questa scoperta è stata scoperta anche dai metal detectoristi, seguiti da ricerche archeologiche, che devono ancora essere pubblicate. Entrambi i tesori contengono monete datate da circa il 200 a.C. al 46-47 d.C., tra cui un denario del re Giuba I di Numidia. E sebbene il numero di monete repubblicane nel tesoro di Helmingham Hall sia significativamente più alto rispetto al tesoro di Bunnik, la percentuale relativa al totale è simile. La tabella seguente confronta i tesori di Helmingham Hall e Bunnik in termini sia di numeri che di percentuali. Table 1 Table 1: Overview of the number of coins and percentages from the Helmingham Hall (HH) and Bunnik (Bu) hoards. Ar = silver, Au = gold. Mentre il tesoro di Helmingham Hall contiene più monete d'argento della Repubblica, il tesoro di Bunnik ha una percentuale maggiore di oro, che rappresenta un maggiore potere d'acquisto. Nel primo secolo, un soldato dell'esercito romano guadagnava 225 denari all'anno (soldato di un ausiliario: 187,5), pagati in tre stipendi, a gennaio, maggio e settembre. Un aureo d'oro valeva 25 denari. Il valore esatto di uno statere d'oro è sconosciuto, ma possiamo fare una stima del valore in denari, quando mettiamo in relazione il peso e il contenuto in oro sia degli stateri che degli aurei nel tesoro di Bunnik. I 72 aurei, con un contenuto in oro di circa il 99%, hanno un peso medio di 7,71 g. Il contenuto in oro degli stateri è di circa il 41,5%. E il peso medio dei 42 stateri è di 5,41 g e di 1,33 g per i 2 quarti di statere. Il valore in denari per tipo di moneta nel tesoro di Bunnik è elencato di seguito: Tabella 2: Conversione del tipo di moneta nel tesoro di Bunnik in peso, percentuale di oro e valore in denari. Con questi valori in denari per tipo di moneta, possiamo ora calcolare il numero totale di denari in entrambi i tesori di monete e gli stipendi annuali equivalenti di un soldato: Interpretazione Non è possibile determinare il motivo esatto per cui il tesoro di Bunnik fu nascosto. Tuttavia, si possono trarre alcune conclusioni dalla composizione e dalle dimensioni del reperto, nonché dal luogo in cui fu sepolto. Il tesoro, come descritto in precedenza, è composto da tre parti: stateri d'oro britannici, aurei d'oro romani e denari d'argento. Gli stateri d'oro potrebbero rappresentare un bottino di guerra associato alla conquista iniziale della Britannia sotto Aulo Plauzio (43-47 d.C.), probabilmente distribuito come un donativo, un dono in denaro comunemente dato ai soldati romani come ricompensa dopo una campagna di successo. Gli aurei romani e i denari d'argento sono probabilmente collegati a pagamenti militari (stipendia). A differenza del tesoro di Helmingham Hall, le dimensioni relativamente grandi del tesoro di Bunnik, sia nel numero di monete d'oro che nell'equivalente di stipendi annuali, suggeriscono che si trattasse più probabilmente di un pagamento a un funzionario di alto rango (come un centurione) piuttosto che a un soldato. All'epoca, un centurione guadagnava uno stipendio annuo significativamente più alto: 3.375 denari (centurione di una coorte di auxilia: 937,5 denari). Non possiamo inoltre escludere la possibilità che il tesoro di Bunnik appartenesse a un gruppo di individui piuttosto che a una singola persona, ad esempio un gruppo di soldati e le loro famiglie. Un'altra possibile ragione per l'occultamento del tesoro potrebbe essere un'offerta (religiosa) fatta da un individuo o da un gruppo, forse come espressione di gratitudine per un ritorno sano e salvo dopo la prima fase della conquista romana della Britannia (43-47 d.C.). La composizione, la datazione e la distribuzione spaziale limitata delle monete indicano probabilmente una deposizione singola e deliberata. Il luogo del ritrovamento è sorprendente: lontano dall'abitazione e in una zona umida lungo un canale. Sulla base di ciò, l'interpretazione come una deposizione rituale o un ritrovamento nascosto per qualche altro motivo e non più recuperato è la più ovvia. Conclusione e future pubblicazioni Il tesoro di Bunnik del 2023, come quello di Helmingham Hall del 2019, è probabilmente legato alla fase iniziale della conquista della Gran Bretagna sotto Aulo Plauzio (43-47 d.C.). Anche le date delle monete più recenti nel tesoro, sia gli stateri britannici (circa 43 d.C.) sia le monete romane (46-47 d.C.), lo indicano. Infine, anche la presenza di aurei identici a quelli die e il luogo del ritrovamento nel contesto del confine settentrionale dell'Impero romano (il Limes germanico inferiore) supportano questa conclusione. Sebbene il motivo esatto della sepoltura rimanga incerto, le dimensioni del tesoro, equivalenti a quasi 11 anni di stipendio di un soldato, suggeriscono che fosse probabilmente associato a un funzionario di alto rango, come un centurione, o forse a un gruppo di soldati e alle loro famiglie, piuttosto che ai risparmi di un singolo soldato. Potrebbe essere stata una deposizione rituale, la ricchezza di un centurione o monete nascoste per qualche altro motivo e mai recuperate. Comunque sia, il tesoro di Bunnik lascia ancora spazio all'immaginazione. Il tesoro è registrato presso PAN (Antichità portatili dei Paesi Bassi, ID tesoro: PAN-S-280), NUMIS (Numismatic Information System della De Nederlandsche Bank, ID tesoro: NUMIS-1175412) e il progetto Coin Hoards of the Roman Empire (Ashmolean Museum e Oxford Roman Economy Project, ID tesoro: CHRE-21255). Fonte 3: https://www.theguardian.com/uk-news/2025/jan/27/hoard-of-coins-dating-from-roman-conquest-of-britain-found-near-utrecht Antiche monete britanniche trovate in un campo olandese, probabilmente bottino della conquista romana Gli archeologi salutano la scoperta di un tesoro molto raro contenente 44 monete d'oro recanti il nome del re celtico Cunobelino Un tesoro di monete britanniche con l'iscrizione del re Cunobelino e rinvenuto in un campo olandese è stato identificato come molto probabilmente bottino di guerra di un soldato romano della conquista della Britannia. Le 44 monete d'oro, note come stateri, sono state scoperte insieme a 360 monete romane da due archeologi amatoriali con metal detector in un campo a Bunnik, vicino a Utrecht. Si ritiene che le monete siano state date come paga militare. Gli stateri portano il nome del re celtico britannico noto anche come Cunobelino, immortalato da Shakespeare come Cimbelino nell'omonima opera teatrale, che regnò tra il 5 e il 40 d.C. nel sud-est della Britannia. L'analisi di quella che è la prima collezione di composizione mista rinvenuta nell'Europa continentale suggerisce che le monete furono deliberatamente sepolte in una fossa poco profonda e conservate in una borsa di stoffa o di pelle. Si dice che le monete, che sono state rinvenute a meno di 30 cm sotto la superficie del terreno, ammontino a ciò che sarebbero stati 11 anni di salario per un normale soldato romano. Quattro degli stateri britannici sono considerati emissioni postume, probabilmente coniate dai successori di Cunobelino come sovrano della tribù dei Catuvellauni, i fratelli Togodumnus e Caratacus, approssimativamente nel 43 d.C. L'ampia gamma cronologica delle monete suggerisce che non furono selezionate in base alla qualità, al contenuto d'oro o al peso, ma rimosse dalla circolazione in un singolo evento, coerente con il fatto che fossero bottini della prima conquista romana della Britannia sotto il generale Aulo Plauzio (43-47 d.C.). Le monete potrebbero essere state distribuite all'esercito come un donativo, un dono monetario spesso dato ai soldati dell'esercito romano come ricompensa dopo una campagna di successo, secondo il Museo nazionale olandese delle antichità di Leida, dove sono esposte. Delle monete romane, 72 sono aurei d'oro, una valuta di alto valore, e 288 sono denari d'argento. Risalgono approssimativamente al 200 a.C. al 47 d.C. Le monete più recenti del tesoro, coniate nel 46-47 d.C., recano il ritratto dell'imperatore Claudio. I segni identici di quelle monete suggeriscono che siano state coniate come parte di un unico lotto. Tra i pezzi d'argento ci sono monete romane dell'epoca di Giulio Cesare e una raffigura Giuba, il re di Numidia nell'Africa nord-occidentale, l'attuale Algeria. La scoperta è stata fatta da Gert-Jan Messelaar e Reinier Koelink nell'ottobre 2023. Hanno scoperto 381 monete e un secondo scavo da parte dell'Agenzia per il patrimonio culturale dei Paesi Bassi ne ha scoperte altre 23. "Abbiamo aperto una bottiglia di champagne", ha ricordato Messelaar della scoperta originale. "Non si trova mai una cosa del genere". L'area in cui sono state scoperte le monete era un sito da cui i Romani si erano preparati per il primo attraversamento verso la Gran Bretagna. Ora sembra che fosse anche un'area in cui le truppe conquistatrici tornavano una volta tornate sulla terraferma. La fossa in cui probabilmente sono state sepolte le monete sarebbe stata scavata in una zona fradicia e vicina a un canale idrico che non sarebbe stato adatto per l'abitazione e l'agricoltura. Anton Cruysheer, della Utrecht Landscape and Heritage Foundation, ha affermato: "Questa è la prima volta che vengono trovate prove fisiche del ritorno delle truppe. Apparentemente sono tornate con ogni genere di cose. Questa è una nuova informazione". La Gran Bretagna era composta da diversi regni separati prima che Claudio ordinasse ad Aulo Plauzio di invadere con una forza di quattro legioni rinforzate da altri 20.000 soldati ausiliari. Carataco e Togodumno avevano guidato gli attacchi contro la tribù degli Atrebati, che aveva legami politici e commerciali con i Romani, estendendo l'area di influenza dei Catuvellauni, antiromani, più a ovest rispetto alle loro terre natali a nord del fiume Tamigi.
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  4. E' un 5 qirsh egiziano del 1327-6 (nostro 1913), una moneta comunissima da 7 grammi d'argento .833, personalmente la lascerei così, fa la sua bella figura, le saldature l'hanno già danneggiata, inutile infierire con una dissaldatura.
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  5. Salve, segnalo : Medagli scatola - Nuove accessioni 2020-2023 Franca Maria Vanni In questo volume vengono descritte e commentate le medaglie scatola entrate a far parte del Museo Medagliere dell’Europa Napoleonica nel triennio 2020-2023. Gli esemplari sono stati divisi per produzioni delle quali la più rilevante è quella tedesca. 102 pagine a colori, formato foglio 17x24 € 20,00 https://www.edizionidandrea.com/
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  6. questa è una cosiddetta "palmetta" proto-vandala. interessante che questa moneta sia abitualmente assegnata al periodo proto-vandalo, diciamo a spanne tra la metà del V secolo e le prime monete di Trasamondo, quando in realtà apparve probabilmente non prima del 530/540... peraltro quasi certamente nemmeno è una moneta vandala.... faccio notare che monetine di questo tipo, e con la palma, circolavano e venivano coniate in medio oriente da secoli.... e per queste, se posso dirlo tra noi, ho sempre guardato alle zone di Cesarea, molto più che a Cartagine .... per un approfondimento ci sono alcuni interessanti articoli di Asolati, Bijovsky, e anche uno mio sulla distribuzione temporale e spaziale di questa moneta saluti Alain
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  7. @talpa Il problema con le memorie digitali è un altro. Secondo voi, tutti i documenti (immagini, testi, ...) salvati su Floppy Disk da qualche vecchio informatico ed ereditati dai nipoti, che fine faranno? E magari dentro c'erano le foto di una vita 😭 Il formato è quello che ci fregherà: è di ieri la notizia che la Sony ha dismesso i BluRay, che sembravano l'ultimo grido in fatto di memorizzazione qualche anno fa. Sì, un grido di dolore. Quanti di voi hanno stampato tutte le foto fatte con il cellulare? Ve lo dico io: nessuno. Un LIBRO, invece, per quanto banale sfiderà anche i secoli, portando la sua testimonianza con onore attraverso il tempo 😉
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  8. Ciao, da quanto comunicano le foto, il mio parere è che si tratti di una moneta non coniata ma prodotta per fusione. Resto come te in attesa di ulteriori interventi in proposito. ANTONIO
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  9. Ho sempre apprezzato il lavoro dei cartografi, prima dell'invenzione delle diavolerie volanti. Riuscivano a rappresentare territori e il mondo con grande precisione basandosi su strumenti di misurazione arcaici, la posizione del sole e delle stelle, ecc.. pensate ad Erastotene che ha misurato il diametro terrestre osservando l'ombra di un bastone..(si, lo so, lui non era un cartografo)
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  10. Stavo giusto riguardando le mie monete di San Marino ...ad un certo punto prendo in mano la 5 lire, ne ammiro il dritto, poi guardo il rovescio e vedo quel 5 particolare e quelle olive ...per un attimo mi sono detto ah ma queste le ho già viste di recente!😄 5 lire in argento San Marino, anni '30
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  11. I TESTONI del Camerlengo VITELLO VITELLOZZI Sede Vacante 1565-66 Macerata e Ancona Il primo è sempre lo stesso esemplare che passa da una collezione all'altra dalla Santamaria del '24 coll. Ruchat....conosco solo un altro esemplare che fu esitato alla Montenapoleone 4 (coll.Muntoni) Il secondo proviene da coll. Privata e mi risultano 2 altri esemplari conosciuti..... Tra i pochissimi testoni papali mancanti nella coll.De Falco NAC 81
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  12. Il valore nominale si trova qui: è un 5 qirsh
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  13. Sappiamo che per scambiare in Banca d'Italia una banconota danneggiata doveva essere più del 50% della sua intera misura (indifferentemente sia in orizzontale che in verticale), questo valeva però per le lire, sotto due biglietti che erano idonei per essere scambiati direttamente agli sportelli della BI. (la striscia rossa segna la metà del biglietto) Quasi la stessa cosa vale per gli euro, ma questa volta quella frazione di biglietto che supera il 50% per essere scambiato direttamente allo sportello deve essere la parte che presenta la striscia olografica o l'ologramma, anche se sono rimaste solo tracce visibili poichè danneggiate sono ammesse al cambio, tipo: Il biglietto potrebbe essere anche al 100% della sua interezza ma se è senza l'ologramma (o la striscia olografica) il cambio diretto allo sportello non avviene, sarà ritirata ed il presentatore avrà una regolare ricevuta, successivamente, se la commissione esaminatrice della BI la ritiene rimborsabile al presentatore sarà riconosciuto il cambio (presentando all'atto della consegna del biglietto l'iban l'importo sarà accreditato sul conto). Qualora la commissione esaminatrice riscontra un dolo/anomalia può trattenere il biglietto anche se autentico e non rimborsarlo. In una banca normale, possibilmente dove si è cliente, potrebbero cambiarla solo per pura cortesia, non potendola darla in un pagamento (potrebbe essere rifiutata da altro cliente), loro stessi dovranno presentarla alla Banca d'Italia come danneggiata per un eventuale successivo rimborso. Esistono degli errori di stampa genuini? che poi in questo caso si tratterebbe di errore di fissaggio mi viene molto difficile a crederci, ed anche se la vedessi potrebbe sempre essere una banconota a cui gli è stata staccata la striscia o l'ologramma. Non colleziono le banconote in euro, ma se le collezionassi non accetterei mai una banconota €uro senza ologramma come una rarità.
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  14. Ma prima ( degli arabi) vi erano comunque altre popolazioni Semite ( non ebraiche ) autoctone , giusto?
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  15. Un'altra opera che desidero presentare appartiene all'ambito della storica economica e commerciale, in effetti si può dire che sia sostanzialmente la prima nel suo genere, il primo tentativo di descrivere la storia dei rapporti commerciali tra Europa e Asia dai tempi più antichi conosciuti fino alle esplorazioni portoghesi... E' un'opera di fine settecento dello storico scozzese William Robertson di cui possiedo la prima edizione italiana stampata a Napoli nel 1793, "Ricerche istoriche su la conoscenza che gli antichi ebbero dell'India e su progressi del commercio con questa regione prima della scoperta del passaggio per il capo di Buona Speranza". La parte a mio avviso più interessante di quest'opera in due volumi è quella dedicata alla ricostruzione delle scoperte, esplorazioni ed attività commerciali in Asia orientale che hanno avuto protagonisti gli europei a partire soprattutto dall'età ellenistica, dopo le conquiste di Alessandro Magno, passando per l'età romana, bizantina, islamica e medievale fino alle esplorazioni portoghesi... Vi sono ampie e sistematiche citazioni da tutte le fonti antiche greche e latine allora conosciute e una descrizione molto interessante e approfondita per l'epoca delle vie, delle rotte, delle città portuali, dei traffici e prodotti scambiati in ciascun periodo.
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  16. Ottimo entrato ora. Anche Flora e Fauna esaurita Allora... NON VI COMPRO NULLA!!! Ahahah Presto rivendero allora un po delle vecchie italiane prima che si svalutino e mi concentrerò su altro. (Saremo rimbambiti si noi collezionisti, ma fino a un certo punto)
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  17. Fatto! grazie e saluti luciano
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  18. L'imperatore è Valente. Sul rovescio GLORIA ROMANORUM della seconda officina di Aquileia. Mi sembra di vedere un crescente con globetto in campo a destra. Se così fosse è il RIC IX, 7b IX e Paolucci-Zub 666. Arka # slow numismatics
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  19. Ho letto da poco la notizia di questo interessantissimo ritrovamento monetale in Israele, un cospicuo tesoro comprendente numerose monete veneziane, grossi e ducati, che conferma la grande rilevanza di queste tipologie monetali nei traffici commerciali di area levantina... Per ulteriori approfondimenti è disponibile anche un articolo di Robert Kool sull'American Journal of Numismatics: " A Fifteenth-Century Gold and Silver Hoard at Ḥuqoq/Yaquq" https://italy.news-pravda.com/italy/2025/01/25/117252.html https://stilearte.it/meraviglioso-scoperto-in-un-muro-un-tesoro-di-364-monete-doro-e-dargento-medievali-ci-sono-ducati-e-grossi-di-venezia-anelli-e-altri-valori-aurei-chi-li-nascose-perche-in-quel-punto-dove-er/#:~:text=Questo tesoro eccezionale di 364,splendide monete della nostra Penisola. https://www.timesofisrael.com/magnificent-hoard-of-gold-and-silver-coins-sheds-unprecedented-light-on-medieval-israel/
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  20. Chiedo perdono se apro un'apposita discussione, ben sapendo che ne esiste un'altra, ma, data l'importanza dell'argomento, non ho potuto fare altrimenti. Il 22 novembre del 1773 Bernardo Perger - avendo ricevuto l'ordine dal Re di "esporre tutto quello che bisogna per il miglioramento della Real Zecca" - scrive al presidente della Regia Camera della Sommaria, nonché delegato della Regia Zecca, informandolo sullo stato attuale dell'officina monetaria. La zecca, stando alla rapporto del Perger, versava in uno stato miserevole in particolare per i macchinari obsoleti e logorati dall'uso che non permettevano un'alta qualità della monetazione. In questo importante e inedito documento (ASNA, Ministero delle finanze, fascio 299) si epongono le ragioni dei graffi sulle monete napoletane, almeno per il periodo precende al 1774 e forse anche successivo, visto che non si hanno finora notizie se i nuovi macchinari vennero adottati in zecca. Le carte rivelano come i graffi siano attribuibili a una fase precisa del processo di coniazione, ovvero quello successivo alla trafilatura. I cilindri della trafile, essendo in ferro e non in acciaio, presentavano la superficie scabra impedendo così un corretto appiattimento delle lamine (piance) per raggiungere lo spessore (doppiezza) desiderato. Non essendo le trafile pefettamente funzionanti, le lamine prodotte non erano di giusto peso e si era costretti all'utilizzo della lima per riportarle al peso prescritto (documento n. 1). Nel documento successivo, datato 25 gennaio 1774, il regio ingegnere Giuseppe Astarita fa le medesime dichiarazioni del maestro dei coni (documento n. 2). documento n. 1 a firma di Bernardo Perger Documento n. 2 a firma di Giuseppe Astarita
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  21. Il Centro Culturale Numismatico Milanese ha il piacere di comunicare il programma delle attività per i mesi di gennaio a giugno 2025. Si ricorda che agli incontri e conferenze posso partecipare tutti e che tutte le conferenze potranno anche essere seguite da remoto per mezzo della piattaforma google meet.
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  22. Francobolli del tempo solo valore affettivo del contenuto? grazie
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  23. Non mi ricordo se nel processo di iscrizione ci sono controlli anti bot, tipo codice capcha o come si chiama
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  24. io numista lo cancello dai preferiti: io ho cercato olive e "olive branch"--> trovato nada! mica mi viene spontaneo cercare (fr) Charrue, rameau d’olivier et faisceau. https://it.numista.com/catalogue/pieces7573.html
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  25. Ciao, questa volta non ho usato Zeno-ru ma Numista, non sono le stesse? 5 Qirsh - Mehmed V - Egypt – Numista
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  26. Buonasera @nikita_ potrebbe essere 1 kurush di Misr? https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=288757
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  27. No, no, il Vaticano ha già avuto la "scomunica" dall'Europa l'altra volta per l'emissione vacante. Nuove monete permesse solo dopo l'elezione del nuovo pontefice. @TychoBrahe so cosa intendevi, è solo un post "saNtirico"😇
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  28. Gentil PostOffice Grazie Distinti saluti ggc
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  29. giusto vedere il bicchiere mezzo pieno 🤣
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  30. Bronzo di Commodo (Filippopoli, Tracia) che raffigura al rovescio un genio alato in piedi, poggiante su una fiaccola rovesciata posta sull'altare (Eid Mar Auctions GmbH Auction 4). Lot 225 Estimate: 40 EUR. Price realized: 140 EUR. Roman Provincial Thrace, Philipopolis, Commodus, 177-192 AD. Assarion (18 mm, 4,21 g.), 177-180 AD. ΑΥΤ ΚIC Λ ΑΥΡ ΚΟΜΟΔΟϹ Laurate, draped and cuirassed bust of Commodus to right, seen from behind. Rev. ΦΙΛΙΠΠΟΠΟΛΕΙTΩΝ Winged Genius, with crossed legs, standing right, resting on inverted torch set on altar. Varbanov, Philippopolis XI.52. Some pitting on the edges, otherwise, almost extremely fine with an attractive light green patina and intersting provincial style of the portrait. Rare. apollonia
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  31. Salve, segnalo : Operation Bernhard - The Counterfeits of block 19 History’s biggest counterfeiting swindle Stefano Poddi Il libro analizza l'operazione Bernhard, con la quale la Germania Nazista tentò di danneggiare l'economia inglese producendo sterline false. In appendice è presente anche l'intervista fatta ad Adolf Burger. Prefazione Joseph E. Boling. L’opera è la traduzione in inglese del precedente lavoro di Stefano Poddi I falsi della baracca 19, ampliata ed integrata da nuove immagini ed informazioni. 90 pagine a colori, formato foglio A4 € 45,00 https://www.edizionidandrea.com/
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  32. Qualcuno di buon cuore mi vuole vendere il ciambellone al prezzo di costo?
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  33. Sì, puoi richiedere la modifica di indirizzo inviando una email a info.shop@ipzs.it, purché l'ordine non sia già in fase di allestimento o spedizione. La ciambella (come tutte le alte monete) sarà disponible il giorno dell'emissione al negozio di P.za Verdi a Roma in numero limitato: alcune monete verranno messe a disposizione anche di nuovo sul sito il giorno dell'emissione, ma non so se varrà anche per la ciambella
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  34. Prezzo ACI da solo 70 euro Prezzo Divisionale 9 pezzi con ACI incluso 60 euro. I prezzi chi glieli fa, Scafroglia? Comunque superquark non c'è proprio. Moneta cassata?
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  35. Addormentata strategicamente ora la bambina per avere le mani libere! 😇
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  36. Ciao,non sono esperto ma ci provo lo stesso 😄... Follis (AE3) di Giuliano II l'Apostata zecca di Roma (RIC VIII Rome 329) https://www.acsearch.info/search.html?id=10105176
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  37. Coins.ee OY > Auction 66 Auction date: 5 October 2024 Lot number: 28 Price realized: Unsold Lot description: Byzantine Byzantine Empire (Constantinople) AV Solidus, c. AD 705 – Justinian II, second reign (AD 705-711) - NGC MS Strike 3/5, Surface 4/5. Stunning ancient gold coin in mint state, radiantly shining with nearly perfect details. Very rare.Obv.: Facing bust of Christ Pantokrator; "∂N IҺS CҺS RЄ-X RЄG(NANTIЧM)". Rev.: Crowned facing bust of Justinian II, wearing loros, and holding globus cruciger inscribed PAX and cross potent set upon three steps; "∂N IЧS-TINIA-NЧS MЧLTЧS AN". Sear 1413. Starting price: 3200 EUR
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  38. Un'aggiunta recente di cui sono molto contento: "Francobollo d'emergenza - Porto interno - Danimarca" Nel 1963 ne vennero prodotti in segreto circa 200.000.000 e vennero depositati sempre in segreto in otto uffici postali in tutta la Danimarca, uno dei quali alle isole Fær Øer, per essere conservati. Avrebbero dovuto essere utilizzati in caso di scoppio della terza guerra mondiale per le affrancature della posta interna, in previsione della grande confusione suscitata da quell'evento a cui più di una volta fummo realmente vicini. Nel 1991, a Guerra Fredda finita, furono svelati al pubblico e messi in vendita. Circa 150.000 trovarono acquirenti, gli altri furono distrutti. Certo che col senno di poi, conoscendo i piani d'invasione sovietici della Danimarca (che prevedevano se necessario anche l'uso di bombe atomiche), mi chiedo quante lettere o pacchi avrebbero fatto in tempo ad essere spediti e ad arrivare prima della fine. [cliccare tre volte]
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  39. Per il 30 cent. 18 € cad. a catalogo e per 1,25 £. 13 € cad. sempre a catalogo
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  40. Buongiorno, si tratta del primo grosso emesso dalla zecca di Piacenza a partire dal 1219; se ne conoscono due tipologie: con o senza cunei (sia al D/ che al R/). Per quanto riguarda la N capovolta, a mio avviso, non è un particolare in base al quale poter identificare una specifica tipologia nè tantomeno attribuire un grado di rarità diverso da quello del tipo "normale". Tale particolarità si riscontra infatti talvolta anche nei denari e nelle altre tipologie di grossi. Si tratta solamente di un diverso posizionamento dei punzoni nella preparazione dei conii. Lo stato di conservazione della moneta sembra buono, ma le foto sono sfocate (e poi ti consiglio di toglierla dalla plastica!) e non permettono buona visione. Per la stima puoi far riferimento a recenti cataloghi d'asta (è una moneta che ricorre abbastanza frequentemente) per esemplari da BB/SPL a SPL+.
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  41. Vediamo di tornare in tema Bellissima storia della famiglia su una Bibbia tedesca della metà del '700:
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  42. Ho "crudinato" il dritto. Per non farci venire male al collo...😆 Ciao. Stilicho
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  43. DE GREGE EPICURI Io credo TVRD, con V ed R in legame.
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  44. Numismatica Ars Classica, Auction 45, Lot 144, 2/04/2008 The Barry Feirstein Collection Part IV The Roman Empire Septimius Severus, 193 – 211 Denarius 207, AR 3.52 g. SEVERVS – PIVS AVG Laureate head r. Rev. PROVIDENTIA Facing head of Medusa, with serpent and wings in her hair. C 590. BMC 356. RIC 285. Extremely rare and a very attractive reverse type. Struck on sound metal, flan crack at three o’clock on obverse, otherwise extremely fine / good extremely fine Privately purchased from Harlan J. Berk. The Medusa and Medusa-on-Aegis types on the precious metal coins of Septimius Severus and Caracalla probably were all struck in 207 since one of them names the 15th renewal of Severus’ tribunician power and the obverses are all contemporary. Thus we have two problems in interpreting the meaning of this design: the non-specific nature of the type (and its inscription), and the fact that virtually no ancient evidence exists concerning what happened in 207. Indeed, other coin types are the only evidence by which scholars believe Severus may have briefly visited Africa this year before he and the family set off in 208 for their grand expedition to Britain. The basic principle of the type seems clear: it refers to the foresight (providentia), presumably in respect to the decision to invade Britain in the following year, 208. But the inscription falls short of naming the source of the foresight, the gods (deorvm) or the emperors (avgvsti)? The Medusa seems to offer a connection with Minerva, who, perhaps, is here cast in the role of having foresight for the care of the emperors or the Roman people. Perhaps the best explanation for why the foresight is non-specific is because it might have derived from other sources utilized by Severus: astrology and augury. Severus was the most superstitious of emperors, and Dio tells us that before he committed the family to the British expedition he knew that he did not have long to live (77.11); as his final act he would remove his sons from Rome in hopes of reforming them on one last campaign, by which he would add Britannicus to his list of victory titles. Estimate: 4000 CHF ILLUSTRAZIONE: Testa di Medusa (età di Caligola (37-41 d.C.) Bronzo a cera persa con ritocchi a mano a bulino e cesello - Palazzo Massimo alle Terme - Roma
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  45. Uh che bello! Un topic per bibliofili! Anch'io colleziono libri, ma non per epoca, bensì per tema, seguo due temi principali, il primo concerne opere di numismatica, storia monetaria ed economica (Numismatica della Magna Grecia e della Sicilia antica, numismatica bizantina, numismatica islamica e dell'India, zecche italiane dal medioevo al Regno d'Italia), di tutte le epoche, libri antichi e d'epoca come le ultime pubblicazioni in materia; il secondo tema invece riguarda i classici della letteratura e del pensiero occidentale, dall'antichità greco-romana al novecento, ma ovviamente, essendo questo un campo bibliografico sterminato, mi sono concentrato solo su alcune edizioni e collane italiane del novecento (Ricciardi, Sansoni, Mursia, Laterza, Einaudi, Città Nuova, Bompiani) con particolare preferenza per le opere omnie o multicomprensive... La maggior parte dei miei libri sono quindi moderni, ma quando ne ho la possibilità mi piace acquisire qualche chicca più arcaica come nel caso di queste opere di cui allego le immagini: si tratta dell'opera di un importante mercante e viaggiatore francese del seicento, Jean Baptiste Tavernier, che ebbe una vita assai avventurosa e ricca di viaggi e affari nelle contrade del Levante, dalla Turchia all'Indocina passando per la Persia e l'india, e di tutti questi viaggi e avventure ci ha lasciato dei resoconti molto corposi in un'opera in più volumi che ha avuto molteplici edizioni nelle lingue europee più importanti... Io possiedo il terzo tomo della seconda edizione italiana, stampata a Bologna nel 1690, e inerente i viaggi in India e in Indocina, un bel volumetto compatto, di più di 800 pagine e rilegato in piena pergamena... il testo è di estremo interesse in quanto si pone come una vera e propria trattazione della vita commerciale dell'India e dei Paesi limitrofi con dettagliate descrizioni delle vie percorse, delle città visitate e delle loro risorse e merci, dei mezzi di trasporto utilizzabili, degli animali, colture e prodotti più importanti...soprattutto vi è una saporitissima descrizione degli usi monetari, monete locali e straniere usate, loro circolazione, gli usi delle zecche, dogane e cambiavalute... il tutto infarcito con una ricca messe di aneddoti personali tratti dalle sue esperienze dirette o dai racconti di altre persone incontrate nei viaggi, un'opera davvero unica che è spesso utilizzata come fonte preziosa nelle trattazioni storico economiche e monetarie per quei Paesi nel corso del seicento... Dell'opera di Tavernier possiedo anche il tomo IV della terza edizione francese pubblicata a Parigi nel 1713, questo volumetto si caratterizza per la presenza nelle pagine finali di una saporitissima appendice numismatica corredata da 11 suggestive tavole illustrate in cui sono presentate le diverse monete circolanti nei paesi visitati dall'autore...
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  46. posto la serie singolarmente per migliore lettura
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  47. No no ancora nessuno, ma non penso si farà avanti qualcuno per quella 🤣
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  48. Pero’ in Inghilterra non e’ cosi e se il ‘cercatore’ trova qualcosa viene addirittura ricompensato dalle Autorita’. Paese che vai Legge che trovi 😁
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  49. Ho imparato un po’ a diffidare di queste attribuzioni ‘seducenti’ ma spesso ( non sempre) non altrettanto veridiche. Come i denari di Riccardo Cuor di Leone venduti in passato da Roma num. Il periodo del Regno Latino di Gerusalemme e’ senz’altro uno dei piu’ interessanti nella storia di quelle travagliate terre ( lo scontro allora non era tra ebrei e palestinesi ma tra arabi e cristiani - con al centro sempre la contesa sulla Terra Santa ). metcalf e’ il miglior riferimento prr questa monetazione. La Collezione del diplomatico americano Slocum una delle raccolte piu’ complete per la monetazione della Terra Santa e delle popolazioni limitrofe
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