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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/10/25 in tutte le aree
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Di imminente pubblicazione 50 paginette di un catalogo tematico in cui sono descritte oltre 60 tipologie (quelle a me note) di falsi d'epoca della monetazione veneziana : denari a nome degli imperatori, a nome dei dogi denaro, Bianco, grosso, quartarolo, piccolo copoluto, soldino, mezzanino, ducato/zecchino, mezzo zecchino, quattrino, bagattini, tornesello, lira tron, sesino, mocenigo, marcello, dodici e quindici soldi, mezza giustina, bezzo da 6, soldo e mezzo soldo, due gazzette, dieci gazzette, lirazza, scudo della croce.....5 punti
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ciao a tutti volevo avere delle informazioni su questi tre francobolli giapponesi.3 punti
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per questa sera ho anche questa, un 50 cent. Luogotenenza usata in emergenza come francobollo nel Periodo del Re di Maggio, in uso gemello con la cartolina da 50 cent. Turrita Luogotenenza3 punti
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Che ci possano essere delle imitazioni di iniziali "TM" (che è già qualcosa più di una suggestione 😄), ci può anche stare, considerando che la zecca fermana è tra le più attive del periodo, e non di rado ancora oggi capitano esemplari inediti o si scoprono particolarità che non sempre, per la conservazione "media" delle monete, è facile notare. Dopotutto il sampietrino "TM" è stato scoperto di recente, e ad oggi ne ho visti solo tre esemplari (1-Ranieri poi NAC, 2-Rinaldi, 3-Hatria), e provengono verosimilmente dall'unico conio "romano" utilizzato da questa zecca, che evidentemente ha presentato problematiche insormontabili, considerandone il ridottissimo utilizzo. Invece... qui credo proprio che siamo di fronte ad un conio di fattura locale, lo stile è imitativo dei conii romani, ma differente da quelli del Mercandetti, riconoscibili in uno stile più fine, specie nella veste di S. Pietro, nei capelli del santo e nei punzoni delle lettere delle legende. Parlavo di imitazioni di "TM" perchè è una cosa riscontrata in alcune madonnine a conio locale di San Severino, zecca che oltre che vicina a Fermo presenta anche alcune emissioni di sampietrini "stile Fermo", opera probabile della stessa mano, talvolta identificata in quella di Camillo Scarpetti per la firma "S" su alcuni diritti... oltre ai tanti conii "anonimi" anche la possibilità di un simil-TM non è da escludersi. Qui una comparazione delle diverse emissioni citate: Ciao, RCAMIL.2 punti
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E' comparso sulla baia un 5 lire 1849 Torino, ma è un falsone.... dichiarato come tale dal venditore Piemontese. Nulla di che visto il numero di falso che girano su ebay, però è la prima volta che mi capita di vedere il falso di un 1849 Torino E.... by the way... da qualche mese ho finalmente chiuso anche io la serie degli scudi di Carlo Alberto, con un 5 lire 1838 Torino preso benissimo (ma proprio benissimo 😁) proprio su ebay da un commerciante francese, certo non bellissimo ma chiude uno dei buchi veramente difficilissimi, secondo me è di gran lunga più raro del 1866 Napoli, basta vedere i passaggi in asta negli ultimi 10 anni. E con questa siamo a -7 per completare tutti gli scudi decimali (talleri inclusi) dei Savoia... il 5 Lire 1901 forse non lo raggiungerò mai... ma, mai dire mai!2 punti
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Ciao a tutti, come suggerito da PostOffice posto le foto di cosa ho trovato facendo un trasloco, in una busta era conservato queste marche da bollo, la nonna di mia moglie aveva una tabaccheria negli anni trenta. Era mal riposte e io le ho messe in buste trasparenti. Alcune sono ben conservate altre così così. attendo vostre valutazioni e consigli per la vendita grazie e buona serata claudio1 punto
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Sabato scorso al mercatino mi si e' attaccato alla mano dx questo.... ....e per 3€ non ho resistito e me lo sono portato a casa. Mi ha migliorato l' umore per tutta la giornata di sabato e anche di domenica, ..e quando lo guardo mi fa lo stesso effetto pure ora. Alcune immagini...... di questa meraviglia vintage, sfogliandolo e' un semi specializzato o meglio non e' proprio un semplificato. Consideriamo che c'è tutta l'area italiana piu' l'Europa.1 punto
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Interessante articolo dell'Unione Astrofili Italiani. Saluti Illyricum1 punto
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Buonasera Gianfranco, la classificazione è corretta nelle possibilità già descritte: Sono emissioni che si collocano nel 321 e anni seguenti per cui si tratta di follis e non di antoniniani, nonostante la corona radiata. Non ho trovato riferimenti specifici alla corona radiata. Segnalo: "The last sign is clearly an episemon, epigraphically employed for S(emis) also." (RIC VII p. 12) Semis literally means half, and the semis coin was valued at half an as; so the mark on the reverse translates as “12 and a half” The IOVI coins were issued as part of a coin reform by Licinius in his territories (mints of Heraclea, Nicomedia, Cyzicus, Antioch, and Alexandria) and were reduced in value from 25 to 12 and a half. The coins were worth less because they had little or no silver. He struck these in the names of all the rulers but these coins had no value outside his territory. https://www.vcoins.com/en/stores/victors_imperial_coins/208/product/constantine_i_iovi_conservatori_from_antiochexdattari/1810723/Default.aspx In effetti il simbolo XII Mu in campo dx del rovescio si associa di solito alla corona radiata e quindi non si tratta di una casualità bensì di una regola che nelle zecche orientali sotto il controllo di Licinio doveva avere un significato chiaro a tutti.. Saluti Illyricum1 punto
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Perfetto, @rcamil ti ha elencato bene le problematiche di queste Zecche e di questa monetazione, per me affascinante e ancora da scoprire bene.1 punto
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Sul punto 3 ci può stare che si comprino le divisionali perchè l'intero conio è destinato a queste!!!Poi uno può scegliere di estrarle o lasciarle confezionate...Grazie x l'intervento Sarà che sono di vecchio stampo ma fatico ad entrare nell'ottica del collezionismo numismatico 😊1 punto
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No no era solo per inquadrare i periodi ed imperatori che hanno visto questi pezzi, tutto qua😁1 punto
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@Alan Sinclair eccomi a te con un nuovo piccolo esperimento su AG, vedi il prima ed il dopo, per ottenere un risultato migliore avrei dovuto tenere più a lungo nello smack fino a farla diventare pulita, ma non mi interessava in questo caso, era solo per farti vedere.1 punto
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in attesa di ritornare a studio, da casa posso postare quello che ho in archivio nel PC, e posto questo modulo LV del 1940 , troverete la descrizione sotto la foto, fa parte della mia collezione di storia postale del "Umberto I Re di Maggio"1 punto
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AA.VV., La monetazione di Federico II nel Regno di Sicilia. Catalogo della mostra. 1994.1 punto
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"serenamente": evitate allora di chiamare illusi quanti comprano e collezionano le monete IPZS. Io rispetto la vostra opinione contestando la vostra affermazione con fatti e definizioni precise (rileggere i miei post precedenti) e con una richiesta che al momento non mi pare sia stata soddisfatta da alcuni di voi dotati di menti e sensibilita' superiori stando a quanto dite: quale legge dello Stato mi proibisce di utilizzare una 5euro Carra' per pagare un caffe'?! Lo chiedo con lo spirito di chi sa di non sapere, ma vuole colmare tali lacune torniamo all'esempio del bar: il barista probabilmente non accetterebbe la 5euro Carra' solo ed esclusivamente in quanto non la conosce e quindi non le riconosce il valore del facciale che in quel momento io sarei titolato invece ad attribuirgli (a meno che non esca fuori questa legge che mi vieti di considerare quella moneta come tale e del valore di 5euro). Una volta che il barista fosse stato "edotto" su tali aspetti non avrebbe problemi ad accettarla e scambiarla come qualsiasi altra moneta esistente. Fatemi fare un altro esempio: quando sono state stampate le 500mila lire secondo voi sarebbe andato tutto liscio se prima ogni telegiornale e giornale di Italia non ne avesse massivamente pubblicizzato l'uscita?!?! non e' che per caso qualcuno avrebbe avuto a ridire nel vedersi pagare con un biglietto di quel taglio inesistente secondo la sua personale esperienza fino a quel momento!?!? Il punto pero' e' che la legge non ammette ignoranza quindi se io pagassi con la 5euro Carra' sarebbe in difetto il barista che non ne conoscerebbe il relativo decreto di emissione... discussione conclusa! ad ogni modo, io aspetto i riferimenti normativi (=leggi) che mi impediscano di considerare questi tondelli (come li definite voi) delle monete; fino ad allora li considerero' monete, li chiamero' tali perche' cosi' sono pubblicati e venduti sul sito IPZS e prima ancora definiti in termini di legge dello Stato. DECRETO 9 dicembre 2024 Emissione e corso legale della moneta in argento da 0,25 euro appartenente alla serie «Flora - Margherita», in versione fior di conio, millesimo 2025. (24A06816) (GU Serie Generale n.301 del 24-12-2024) Fatemi il sacrosanto favore di smetterla di scrivere ogni due per tre che noi collezionisti di monete IPZS siamo solo dei poveracci ed illusi, perche' e' offensivo. grazie1 punto
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Ciao, quello che determina l'emissione di una singola serie per questa banconota è il numero e non la lettera. Nel tuo caso devi prendere in considerazione il numero 24 e non la lettera C, numero che rientra perfettamente nella prima emissione del 20 03 1947 (sotto segnata in rosso) che va da A1 a B112 Finalmente un biglietto di banca con il mio avatar!1 punto
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io non ho bisogno di chiarimenti, semmai ne sto dando a chi da mesi continua a lamentarsi che stiamo qui a parlare di tondelli piuttosto che di monete. come ho scritto poco fa ritengo che queste siano monete a tutti gli effetti che, per la tiratura ed altri aspetti realizzativi e di costo, siano piu' destinate al collezionismo. pongo di nuovo una domanda: cosa mi vieta di pagare un negoziante con una 5euro Carra' un oggetto del valore di 5euro o inferiore?!? se non e' vietato per legge, l'unica cosa che mi viene in mente e' l'opportunita' ed il mero calcolo matematico che la Carra' vale piu' di 5euro e quindi io che ne sono detentore non la scambio per qualcosa che vale di meno... non mi pare un concetto cosi' complicato da capire...1 punto
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aaaaaaaaalt! Le monete non si puliscono mai ,se sono monete importanti vanno date in mano ad un esperto che le sappia trattare per non rovinarle, per le altre monete direi che il trattamento va benissimo, io le ho provate su un argento della repubblica che era compromesso e devo dire che l'effetto è piacevole, l'importante è che la moneta non sia di valore, ma ricordo qualcuno che lo usava anche sui propri argenti, l'ho appreso proprio da lui qui nel blog l'uso dello smack ho delle monete del regno in argento con un po' di rogne, nulla che valga ,faccio esperimento anche li e ti metto le foto appena riesco1 punto
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Nooo, grandiosa pulitura. Bravissimo ! Ti mando le mie da pulire 😃 Anzi, "pulitura" è riduttivo.... oserei dire tecnica di restauro !1 punto
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al @Alan Sinclair guarda che lavoretto? appena emersa dalla vaselina ed asciugata.1 punto
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Buongiorno Raimondo10, visto la tipologia del francobollo, se i signori a cui ha fatto vedere il francobollo lo hanno considerato autentico, io personalmente non mi preoccuperei se fosse solo un francobollo da acquistate, se sono commercianti..., pensa se ad un commerciante offrissero un 3 lire di toscana annullato e perfettamente bordato come è il tuo, vorrei vedere se non lo comperano. io come ti dissi ti consiglierei di inviarlo a un perito esperto del settore, che sia Giacomo Bottacchi o Giorgio Colla Asinelli, li trovi a Milano e Torino, ma non cè bisogno che li porti personalmente, li contatti gli spieghi che cosa vuoi e ti diranno di spedirglielo, in cifre tra le due spedizioni e risposta negativa, 70 € , se positiva, potresti arrivare a 100 € ,ma ne varrebbe la pena sicuramente, terza ipotesi, lo puoi inviare al Postalista via email all'Attenzione Sig. Roberto Monticini e chiedi di farlo pubblicare per avere una risposta del perito Franco Moscatelli, che risponderà la sua risposta nel sito1 punto
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....e che non mi compravo questo libro e lo lasciavo sul bancone? Panvini Rosati parla degli zecchieri e delle produzioni monetarie. Ma è bello apprendere anche di altre tecniche artigianali. odjob mi raccomando leggete di Numismatica altrimenti vi stufate a raccogliere solo monete.1 punto
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Buon giorno. Riflettendo sul fatto della rigatura del contorno di questo centesimo pensavo che una piccola ricerca si potrebbe fare sulle monete in nostro possesso. Ribadisco di non avere mai sentito parlare di questa "variante", ma, è altrettanto vero che non mi sono mai preoccupata di osservare i contorni dei centesimi del regno. Essendoci la parola di un esperto e penso proprio degna di credito, credo che una piccola ricerca in tal senso si possa fare anche spronando tutti a farla. Personalmente ho già cominciato, sto procedendo però lentamente perché la vista lascia purtroppo un po' a desiderare. Buon lavoro a chi decidesse di fare altrettanto. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Mi spiace: mi era sfuggita la richiesta! Credo di non aver più molto di nuovo da dire sulla laminazione (trafilazione) e sui segni di aggiustamento. Ne ho parlato ampiamente anche nel mio volume "ZECCHE E MONETAZIONE NAPOLEONICA DEL REGNO D’ITALIA" da cui traggo quanto sotto riportato. Si tratta degli appunti nel 1808 del Direttore della zecca napoleonica di Bologna (Pellegrino Salvigni) che parla di lastre (le Piance della zecca di Napoli) e della limatura (talora sul contorno ma più spesso sulle facce, o sulla singola faccia della moneta, "in piano", perchè la limatura sul contorno, sebbene non deturpante, poteva ingenerare il sospetto di una tosatura). Trafilamento delle lastre d’argento. Le lastre d’argento tolte dalla forma nel cassone […] poi si portano alla trafila delle Lame, si passano due volte al cilindro per isgrossarle, ossia alle balze di sgrossamento, dopo di che hanno la superficie più liscia e compatta, e si cuociono in forno. […] Si lasciano raffreddare sopra una pietra larga in terra, e raffreddate si ripassano alla trafila in altre più liscie balze onde assottigliarle e si trafilano di bel nuovo. Allora divengono lisce bene e di uniforme larghezza. Indi si fa prova di levare un tondino colle tagliuole o tagliatoj, e si prova se tali tondini sieno pesanti in più o in meno. Se in meno sarebbero cattivi, e quindi inutili le lastre. Se assai in più si assottiglia un altro poco e lastre (o i tondini?). […] Riflessi: 1. incomoda la trafila ch’è lontana dalla zecca; 2. il forno di ricuocimento potrebbe essere fatto in modo che la fiamma non toccasse le lastre. […] ... Mettere a peso. Si fa in Bologna con lime che tagliano intorno rotondamente. In mezz’ora si mettono a peso 20 scudi circa. Riflessi: ci si lascia più peso per l’imbiancamento che ne toglie. Alcuni mettono a peso in piano, si fa più presto [1]. Una macchina tiene le monete orizzontali. Vi restano i segni [2] come ne’ Luigi. Proposta. Usare un raschiatoio? o lime arcifinissime? [1] Come indicato in una lettera dell’ASB (b. 112, tit. IV, f. D), anche nella zecca di Bologna i tondelli vennero “limati e ridotti a giusto peso sopra alcuni legni aventi un incavo capace di contenere il tondino”, dunque in piano, accolti in cavità circolari ricavate in un pannello di legno. [2] Si tratta dei cosiddetti “graffi di conio”, che la letteratura tedesca meglio definisce “justiert” e cioè “segni di aggiustamento (del peso)”.1 punto
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Per 200 euro più diritti, che è il prezzo più o meno corretto, vale la pena di montare un gomblotto del genere? Dai, cerchiamo di rimanere con i piedi per terra…su!1 punto
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Oggi è la volta di due marche dedicate al Sommergibile BARBARIGO rispettivamente da 5 e 15 lire, questa la sua storia: Il regio sommergibile Barbarigo (2°), classe “Marcello”, dislocava 1060/1313 tonnellate (emersione/immersione). Fu impostato il 6 febbraio 1937 nei Cantieri “C.R.D.A.” di Monfalcone e varato il 12 giugno 1938. Fu consegnato ed entrò in servizio nella Regia Marina il 19 settembre dello stesso anno con la sigla BO. Inizialmente, destinato al 2° Gruppo Sommergibili con base a Napoli, svolse attività addestrativa fino allo scoppio delle ostilità. Tra giugno e la fine di luglio 1940 svolse, senza risultati, due missioni nel Mediterraneo, quando se ne decise l’invio in Atlantico. Il 14 agosto passò, in immersione lo Stretto di Gibilterra. L’attraversamento venne effettuato con notevole difficoltà a causa delle forti correnti sottomarine che caratterizzano quel tratto di mare. Raggiunto l’Atlantico iniziò immediatamente la sua attività bellica attaccando, nella zona di Madera, alcuni mercantili nemici. Diresse quindi per il porto francese di Bordeaux, sede della base italiana di Betasom. La sua attività bellica in Atlantico riportò notevoli risultati con l’affondamento di ben sette mercantili per 33.827 tsl., il danneggiamento di altri tre piroscafi per circa altre 14.000 tsl. e di un cacciatorpediniere nemico di 1500 tonnellate. Tuttavia la notorietà del “Barbarigo” è legata al nome del Comandante Enzo Grossi (1), che ne assunse il comando nell’agosto 1941, e alla controversa vicenda del presunto affondamento di due corazzate statunitensi, evento creato e malamente gestito dalla propaganda di regime. Infatti, nel maggio e nell’ottobre 1942, il “Barbarigo” attaccò di notte rispettivamente al largo di Capo San Rocco in Brasile e nelle acque di Freetown, l’incrociatore americano “Milwaukee” scortato da un cacciatorpediniere e la corvetta britannica “Petunia”. Gli attacchi, benché condotti con audacia e decisione, non furono coronati da successo ma furono sfruttati dai comandi supremi italiani, bisognosi di dare notizie di grandi vittorie. Nel dopoguerra, il comandante Grossi divenne la “vittima sacrificale” di questa incresciosa e dolorosa vicenda e venne privato delle decorazioni ricevute e della promozione al grado superiore. Nella primavera del 1943 il “Barbarigo” venne trasformato in unità da trasporto ed il 16 giugno, al comando del T.V. Umberto De Julio, partì da Bordeaux per Singapore con un carico di materiali strategici. Dopo la partenza, non diede più sue notizie. Si ritiene che sia affondato tra il 16 ed in 24 giugno in un punto sconosciuto dell’Atlantico per cause ignote, ma verosimilmente per attacco aereo. Nell’affondamento scomparve l’intero equipaggio, composto da 59 uomini tra ufficiali, sottufficiali e marinai. Nella foto, il battello è stato ripreso nel giorno del varo. Il suo motto fu: “Par animo gloria” (Pari all’animo la gloria). ONORE AI CADUTI1 punto
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Buonasera a tutti, da sempre appassionato di monete con soggetto Navale, ho recentemente messo in collezione un Denario di Marco Antonio Legio XIII. Nave pretoriana su una faccia e Aquila tra due stemmi sull'altra. Vorrei a questo punto approfondire la storia di queste monete Legionarie ed ho trovato già delle vecchie interessanti discussioni in questa sezione. Riporto quanto dichiarato dalla Casa d'Aste. The Triumvirs. Mark Antony. Autumn 32-spring 31 BC. AR Denarius (18,8mm, 2.8g). Legionary type. Patrae(?) mint. Praetorian galley r. R/ Aquila between two signa; LEG XIII. Crawford 544/27. Saluti Alberto1 punto
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Buonasera Caravelle82, visto che mi dici che apprezzi due marche in particolare, le posto ambedue + un altra, almeno potrai vederli ingrandite in risoluzione migliore e quella rotta ne ho messa un altra sana, saluti1 punto
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DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro un bronzo di Alessandria piuttosto usurato. E' un diobolo emesso da Vespasiano nell'anno 9°, pesa 6,4 g. e misura 22 mm. Al D: AYTOK KAIΣ (APE OYEΣΠΑΣΙΑ) ΝΟC Al rovescio, il busto di Alessandria con copricapo in pelle di elefante, e la scritta: ΣΕΒΑΣΤΟΥ (L ENAT) = anno 9.1 punto
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Buonasera! Scorrendo varie immagini di ducati ho notato una possibile differenza tra le stelle con cerchietto (Classe A nel bel lavoro di @ak72). Ho trovato esempi di cerchietti che, sovrapposti a una delle stelle al R, costituiscono il centro della stella stessa, sono "vuoti" all'interno e sono di dimensioni relativamente ridotte (come quelli che si vedono nel post #15 di questa discussione). Ne ho trovati altri che invece portano un cerchietto di raggio piu' ampio, che, al suo interno, lascia intravedere il centro della stella e i raggi che ne originano. Riporto di seguito due esemplari con il cerchietto piu' ampio, del secondo tipo su menzionato; uno e' di Soranzo e l'altro di F. Dandolo. Riconoscendo che gli esempi a mia disposizione sono limitatissimi e rimettendomi alle opinioni dei savi di questo forum, vorrei capire se potrebbe trattarsi del simbolo di un massaro diverso da quello/i che riportano un cerchietto del primo tipo (un sottotipo della Classe A)? In tal caso, vista la continuita' temporale e simbolo identico (stesso cerchio, stessa stella) potrebbe essersi trattato di un massaro che ha assunto funzioni nell'ultimo periodo del dogado di G. Soranzo e poi continuato nel primo periodo di F. Dandolo? C'e' qualche nome noto che potrebbe corrispondere alla descrizione? (Per dovere, riporto anche che al D i due ducati hanno lo stesso caratteristico punto sotto il gomito del santo ma vessillo diverso e da notare il punto a sx dell'aureola del santo sul ducato di F. Dandolo, e che al R il ducato di F. Dandolo ha un puntino tra i piedi del Cristo) Grazie e saluti, Marco1 punto
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Dei Notgeld tedeschi se ne è già parlato molto, ma questi mi mancavano. Oggi vi presento quattro monete in porcellana prodotte dalla manifattura di Meissen in Sassonia durante la crisi degli anni '20 (del secolo scorso!) (20 pfennig / 1,5g / 19 mmØ / 2,8 mm spessore) A quel tempo scarseggiava la moneta metallica e la materia prima per produrla, così in Germania intorno al 1920 al Ministero delle Finanze del Reich tedesco venne l'idea di emettere moneta di emergenza in ceramica ed iniziò a valutarne la fattibilità. Furono anche realizzate alcune bozze e coniazioni di prova, che però vennero respinte e così non fu introdotta come moneta ufficiale. (50 pfennig / 22 mmØ / 3 mm spessore) Il governo della Sassonia fece tesoro dell'esperienza acquisita sul gres dalla fabbrica di Meissen e così all'inizio del 1921 lo Stato fu il primo a decidere di mettere in circolazione moneta di emergenza. Oltre all'indicazione obbligatoria del valore, dell'anno e dell'origine, il disegnatore mise pure il simbolo della manufattura, le due spade incrociate. (1 marco / 3g / 25 mm Ø / 3 mm spessore) L'artista era Emil Paul Börner e l'incisore un certo Friedrich Wilhelm Hörnlein (uhm... quest'ultimo nome mi sembra di averlo già letto, anche in relazione a medaglie di carestia e kronur islandesi degli anni '30). Börner si dimostrò un maestro dell'arte del rilievo, in grado di realizzare in modo decorativo una creazione artistica anche in spazi minimi. Si racconta che rifiutò la consueta macchina di riduzione, diffusa in zecca. Egli incideva i suoi disegni direttamente nello stampo in gesso, utilizzando l'impegnativa tecnica del taglio in negativo. Il gres Böttger fu scelto come materiale non solo perché era meno suscettibile allo sporco rispetto alla porcellana bianca di bisquit: è resistente all'acqua, ha eccellenti proprietà igieniche ed ha un'elevata resistenza alla rottura. (2 marchi / 3,4g / 28 mm Ø / 3 mm spessore) Ma qui arriva il bello: le monete sono "scodellate" su entrambi i lati, in modo che la parte principale della massa si trovi sul bordo e lo stabilizzi e questa particolarità ha permesso di ottenere un rilievo decisamente alto, che gioca a favore dei dettagli dei motivi. E poi c'era il lato pratico: monete di uguale valore potevano essere disposte senza problemi l'una sull'altra e confezionate in rotoli. C'era anche un vantaggio durante la fasi di produzone: la contrazione durante la cottura doveva essere presa in considerazione e quella del gres era solo dell'8%, contro il 16% della classica porcellana bianca. (e le impurità si vedevano di meno, ma questo lo dico io) L'unica nota triste per la manifattura di Meissen è che, anche se incaricata direttamente dallo Stato sassone, dal suo Ministro delle Finanze, di iniziare a produrre denaro non fu mai, e non è tuttora, considerata una "vera" zecca sassone. Per oggi è tutto, io come al solito mi sono fermato agli esemplari più economici (14€ per tutto quello che avete visto di sopra), se poi "capita" magari poi proseguo la discussione in futuro Servus, Njk ============ Fun fact: le monete di porcellana suscitarono persino un certo interesse internazionale. Anche il Guatemala prese in considerazione l'emissione di queste nuove monete e nel 1922 vennero commissionati dei campioni di pezzi da 2 pesos, che tuttavia non furono emesse. https://www.dhm.de/blog/2024/03/13/aus-naturmaterialien-geld-machen-porzellan-notgeld-aus-sachsen/ Per saperne di più: https://de.wikipedia.org/wiki/Porzellangeld1 punto
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Suvvia, Eros lo conoscono praticamente tutti nel settore, ha un carattere di m. ma non è certo il tipo da fare college di dritto e rovescio di monete diverse per millantare rarità che non ha. Molte grandi rarità che è riuscito a portarsi a casa non provengono certo da posti ignoti, ma la maggior parte dal noto sito di vendite dove è sempre stato particolarmente abile a scovare queste rarità negli anfratti più reconditi del sito. Ci sono foto a dimostrare l'esistenza di questa moneta, francamente stavolta è stato persin troppo moderato (visti i suoi precedenti mi sarei aspettato ben di peggio!!) nel commentare le sgradevolissime e del tutto immotivate accuse che gli sono state rivolte ("La tua ipotesi di una moneta 1845 Ge fotografata al D e un Rovescio di qualsiasi data fotografata al R, mi sembra la più attendibile" ? ). Spesso ho criticato Eros per la sua tendenza a creare flame e farsi bannare nella maggior parte delle community online frequentate ma qui davvero trasecolo nel vedere l'ingiusto trattamento che gli si sta riservando. Non ho mai visto la moneta in oggetto (che nemmeno fa parte dei miei interessi) ma non ho il benchè minimo dubbio che esista e stia riposando nella sua collezione.1 punto
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Oggi ne abbiamo parlato all' Associazione e mi sono stati confermati i dubbi che non avevo voluto esternare ad inizio discussione . Il denaro di Tommaso I fotografato nel Biaggi proveniente da collezione privata torinese e' un falso . Era stato acquistato come autentico da un commerciante numismatico torinese. Oggi in compenso un amico del tavolo dei savoiardi ha portato in visione un articolo del 2015 relativo a un ritrovamento francese dove e' presente anche un denaro di Tommaso I. Appena mi passa il pdf posto la foto dell'esemplare. In totale solo due esemplari autentici noti1 punto
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L'abilità degli incisori, fortunatamente, ci sarà di aiuto. :D Non credo affatto che possano essere Augusto e Livia...non corrisponde al profilo di Nerone la commemorazione degli antenati, di fatto, gli viene attribuito solo un Aureo/Denario con quadriga di elefanti al R/ con Divo Claudio e Divo Augusto...ma è una coniazione fatta da bambino, di quelle col ritratto accollato di Agrippina (ed è ovvio che fosse lei a decidere). Ritorno all'ipotesi principale (Nerone e Poppea): Nerone ha coniato un'altra moneta famosa, quella dove è rappresentato come doveva essere il famoso Colosso Stessa tipologia di corona radiata anche se cambiano gli strumenti La nostra moneta in conservazione altissima: Come si vede soprattutto nell'aureo il viso è quello di Nerone e al suo fianco, sempre nell'aureo, notiamo la faccia cicciotta di come ci viene proposta Poppea nelle monete provinciali. L'unico dubbio che si potrebbe ravvisare potrebbe essere a questo punto tra Poppea e Agrippina Minore...ma tra le due scelgo sempre la prima...non si conia una moneta in onore della madre uccisa 5-6 anni dopo...1 punto
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