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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/08/24 in tutte le aree

  1. Condivido volentieri il mio ultimo acquisto, Napoleone 5 Lire 1810 Bologna II tipo https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=8481&lot=1048 Presa nell'appena conclusa Asta Varesi 84, dalla collezione Napoleonica, conservazione indicata MB/BB, ma posso assicurarvi che le foto assolutamente non rendono. Ha dei fondi meravigliosi con ancora il lustro visibile. Appena possibile aggiungerò le mie foto Moneta veramente rara rara (R4 secondo il Gigante), e quando appare è in genere in conservazione molto peggiore. @favaldar , che ne pensi? Non sono un grande fan di Napoleone ma è veramente un rarità e la base (500€) molto molto allettante mi ha convinto, nonostante "Napoleone" sia in flessione da anni, soprattutto per le conservazioni non eccelse. Cercando riferimenti ho trovato che questa moneta passò in un asta Belga nel 2012 "The BRU Sale 10" (The Bru Sale & Wellico Ltd.), The BRU Sale 10 L 424 , realizzando la bellezza di 2400€ più diritti, riconoscibilissima per il colpetto al D/ are ore 9 e il bordo particolare al R/, e qui giudicata debolezze al D/ altrimenti SPL
    5 punti
  2. Buongiorno teriacanti, nel frattempo mi è toccato in sorte di recuperare un contenitore, presumibilmente di fine ottocento, con ancora del contenuto residuo all'interno. Credo sia un evento piuttosto raro.
    4 punti
  3. Buongiorno Alberto e buongiorno a tutti,il tondello della tua pubblica con diversi attacchi di colata sembra essere stato realizzato con una matrice tipo questa in foto,come puoi notare le monete negli angoli avranno 2 attacchi,quelle al centro dei 4 lati avranno 3 attacchi e le 2 monete in centro avranno 4 attacchi... Mentre per la maggioranza delle pubbliche credo si sia utilizzato il metodo "a grappolo" come questo esempio in foto riferito ad un fuso repubblicano ,dove ad ogni ramo c'era un' unica moneta o tondello...
    4 punti
  4. Pur condividendo l'affermazione che non si tratti di una reliquia, il millesimo 1956 è stato coniato in 99,8 milioni di pezzi, quindi "centinaia di milioni di pezzi" è un'affermazione un tantino esagerata, va bene come iperbole. Per rimanere collegati con la realtà, siamo su un forum di numismatica, quindi l'ultima cosa che mi aspetterei di leggere è "la puoi mettere nella raccolta differenziata per i metalli"! Tornando IT, condivido quanto detto da chi è intervenuto, purtroppo la moneta presentata non ha alcun valore numismatico...
    2 punti
  5. Leggendo attentamente la conclusione cui perviene l'estensore della Tesi, che prima di giungere alle proprie conclusioni precisa che per l' "opinione prevalente" si tratta proprio di debellatio, non è affatto vero che in essa si riporta che sarebbe "improprio" parlare di debellatio, ma al contrario di riporta, leggendo attentamente e testualmente (e non mistificando a proprio comodo le conclusioni riportate nella Tesi) che "si sarebbe pertanto verificata una debellatio parziale, nella quale parte delle istituzioni dello Stato Pontificio sono sopravvissute ed al Papa è stata riconosciuta una limitata forma di sovranità". Pertanto, se si vuole citare un documento, la citazione dello stesso dev'essere - se non testuale - almeno coerente con quanto l'Autore ha inteso esprimere. E, in questo caso l'Autore non ha affatto sostenuto che sarebbe improprio parlare di debellatio ma che, semmai e secondo lui, si dovrebbe parlare di debellatio parziale. E ciò in dissenso dalla opinione prevalente, che invece sostiene autorevolmente che si tratti di debellatio piena (e non parziale). M.
    2 punti
  6. Per un biglietto con l'angolo mancante in scala Sheldon la PMG si comporta così: grado 62, 63 ecc, a seconda del tipo di manipolazioni ma con nota "NET: angolo mancante", dove il NET butta giù il valore rispetto ad un biglietto di pari grado senza NET. L'anno scorso avevano eseguito un cambio di strategia, riducendo al massimo l'utilizzo del NET, e abbassando il grado di conservazione. Dunque un angolo mancante probabilmente avrebbe dato un grado di conservazione sensibilmente più basso, tipo un 45-50 ma senza note aggiuntive. Il cambio non è stato ben accolto dagli operatori e mi sa che adesso sono tornati a valutare le sole pieghe e aggiungere poi in nota gli eventuali difetti (questa la definizione di NET: La designazione NET indica una banconota che presenta problemi più gravi di quelli che possono essere riflessi dal voto numerico assegnato alla nota stessa. Se una nota riceve la designazione NET, il problema o i problemi più gravi vengono elencati). In Italia probabilmente i periti indicherebbero: "angolo mancante, altrimenti FDS". Per quanto riguarda una banconota con una piega - sia essa centrale o di un angolo come quella della discussione - il grado massimo che può ottenere è 58. Il grado 60 (ossia il primo della scala Uncirculated che va da 60 a 70) non prevede alcuna piega
    2 punti
  7. Allora rettifichiamo Per chi come me cerca l'equilibrio tra buona conservazione e prezzo è un buon momento per chiudere diversi 'buchi'
    2 punti
  8. Stamattina ho fatto visita al mio mentore e parlando dell' oggetto postato da @Ajax me ne ha voluto fare vedere uno di origine copta ,a riprova che i nostri standard di igiene e sicurezza sono molto distanti da quelli anche solo del secolo scorso . Dice che lui lo usa regolarmente con somma soddisfazione...😱😬
    2 punti
  9. littleEvil ha fatto la considerazione a mio parere rilevante che quell'apparato aveva funzioni giocoforza un po' limitate (oltre ad avere sede su zona extraterritoriale concessa dall'Italia), per cui se non ci fu un totale smantellamento dell’apparato organizzato dello Stato ci fu lo stesso un certo disfacimento anche di quello. A mio avviso ce n'è abbastanza da poter parlare di debellatio parziale in una certa percentuale che potremmo divertirci a stimare. Signori, qui stiamo scrivendo pagine che cambieranno la storia del diritto internazionale, concedetemi un po' di ironia per sdrammatizzare.
    2 punti
  10. Parere rispettabilissimo il suo, ma che non condivido, perché come ho già affermato al post n.61 in diritto internazionale per “debellatio ” si intende il totale smantellamento dell’apparato organizzato di uno Stato, che nei fatti non ci fu assolutamente, visto che il nuovo stato della Città del Vaticano aveva ancora tutto l’apparato organizzativo dello Stato Pontificio, per cui non ci fu nessuna debellazione. Per cui diciamo che da un punto di vista formale lo Stato Pontificio non esisteva più dopo il 1870, ma da un punto di vista sostanziale era ancora in essere tutto il suo apparato organizzativo statuale, che poi fu ereditato in toto nel 1929 dal nuovo Stato Città del Vaticano.
    2 punti
  11. Buonasera. Non è raro che la morte di un imperatore romano si accompagni a una certa dose di teatralità. Al riguardo, la pur piccola e breve dinastia formata da Caro (divenuto imperatore ai danni di Probo alla fine del 282) e dai due figli Carino e Numeriano, seppe farsi valere. Secondo una nota versione, Caro sarebbe infatti morto colpito da un fulmine nella sua tenda e quindi consumato dal fuoco. Mentre il figlio e successore Numeriano avrebbe addirittura regnato da cadavere, viaggiando in lettiga durante il rientro dalla campagna d’Oriente (vittoriosamente condotta dal padre Caro ma interrotta dalla sua “fulminea” morte). La macabra messinscena - far credere il già assassinato Numeriano ancora vivo, trasportandone il corpo in una lettiga tenuta sempre chiusa per proteggerne gli occhi affetti da una presunta malattia – concluse una spedizione che vide avvicendarsi ben tre imperatori: i già ricordati Caro e Numeriano e infine Diocleziano (fino ad allora Diocles, comes domesticorum) il quale (confermando la profezia secondo la quale sarebbe divenuto imperatore dopo l’uccisione di un “cinghiale”) non esitò a giustiziare pubblicamente, e di propria mano, il supposto mandante e regista del trucco della lettiga, ovvero il prefetto del pretorio Arrio Apro (appunto aper= cinghiale), peraltro suocero di Numeriano. Cosa accadde veramente in quei giorni e mesi non è però facile a dirsi, narrato com’è da fonti contradditorie e non sempre affidabili (Historia Augusta, Zonara, Giovanni Malala, Chronichon Paschale, Mosè di Cirene…). Dalle diverse versioni emerge comunque una vicenda alternativa e forse storicamente più credibile (di certo assai poco gradita ai Romani) che colloca la fine di Caro e Numeriano nella coda di un conflitto divenuto improvvisamente favorevole ai Persiani, passati al contrattacco dopo che la prima fase del confronto, favorevole invece ai Romani, si era conclusa vittoriosamente a Ctesifonte, anche perchè Bahrām II era stato inizialmente impegnato a fronteggiare ad Est una serie di ribellioni interne. Il nuovo andamento delle operazioni, peraltro esplicito in fonti tarde armene e bizantine, è forse celebrato da uno dei rilievi di Bahrām II a Naqsh-e Rostam. Tali eventi sarebbero stati mascherati dalla versione romana (la messinscena della lettiga) nella quale la morte di Numeriano viene attribuita a una lotta di successione tutta interna, evitando di gettare ombre sul successo delle armi romane (nota 1). La moneta che condivido ritrae il figlio minore di Caro, il Cesare Numeriano, Princeps Iuventutis, che accompagnò in Oriente il padre (il quale non mancò durante il viaggio si guadagnarsi meritatamente sul campo il titolo di Germanicus Maximus). Alla morte di Caro, tra il Luglio e l’Agosto del 283, Numeriano diviene co-Augusto (assieme al fratello rimasto in Occidente) e inizia una lenta ritirata lungo l’Eufrate che dura quasi sedici mesi. Raggiunta Emesa nel Novembre 283 vi sosta a lungo, fino al Marzo 284. Nel Novembre la spedizione raggiunge infine il Bosforo Tracio, dove però un sospetto fetore porta alla scoperta del cadavere celato nella lettiga, secondo il racconto tradizionale cui abbiamo accennato. Diritto: M AVR NVMERIANVS NOB C Busto di Numeriano panneggiato e corazzato verso dx con corona radiata. Rovescio: PRINCIPII-V-VENTVT//ςKA: il Cesare Numeriano panneggiato e corazzato, stante verso dx, tiene un globo nella dx e uno scettro nella sx. Peso gr. 3.84; diam. ; 22 mm; asse di conio: h6. RIC 363. La perdita della superficie originale della moneta sembra completa, più evidente all’ingrandimento che a occhio nudo. Vicino ai rilievi si notano residue tracce di argentatura (?). Il resto della superficie è brunita. Sul diritto, all’altezza della prima “M”, sul bordo del tondello , una piccola lacuna semicircolare dai margini patinati come i rilievi. In esergo indicazione della 6a officina di Roma (il segno “ς”, da quanto discusso in precedenti contributi e salvo miei fraintendimenti, deriva dal digamma, con funzione numerale in quanto sesta lettera dell’alfabeto greco, e viene detto “stigma” per successiva identificazione con un segno di legatura delle lettere sigma (σ) e tau (τ) in uso dal Medioevo al XIX sec.). Segue l’indicazione greca per “venti” (KA) per la quale, tra le mie poche fonti, resto incerto fra le diverse ipotesi: per i più indica il rapporto di lega di 20:1 (5% di argento). Secondo altri indicherebbe invece il rapporto con l’aureo (20 bronzi argentati per 1 aureo, replicando in forma altamente fiduciaria il precedente rapporto con l’aureo). Altre congetture hanno ipotizzato equivalenze con 20 assi o due denari, ricordando che il segno X sui denari repubblicani indicava l’equivalenza 1 denario / 10 assi. Un saluto e a presto, Lvcivs LX (nota 1): Se questo appare il quadro storico più realistico, diverse fonti contribuiscono a confonderlo: si narra così anche di un Caro rientrato trionfante a Roma e caduto in una successiva campagna contro gli Unni; di un Carino che combatte in Oriente; o si duplica, per lo sconfitto Numeriano, il destino di Valeriano, scuoiato e ridotto a un otre, dando a Numeriano la colpa della morte del vescovo di Antiochia Babila, da attribuirsi invece alle persecuzioni di Decio. PS: E’ sempre molto affascinante e istruttivo vedere le cose dalla parte degli “altri”, del nemico, facendo specchiare i due imperi eterni rivali e osservando un poco i Romani stando dalla parte dei Persiani. Oltre alla lettura dei passi delle Res gestae Divi Saporis (termine coniato da Rostovtzeff in analogia alla Res Gestae Divi Augusti) e in attesa di suggerimenti bibliografici dei quali sarò grato, intanto mi è arrivato il celebre volume di R. Ghirshman, Arte Persiana. Parti e Sassanidi, 1962, che risulta certo datato in alcuni suoi giudizi artistici, ma è tuttavia ancora utilissimo per una narrazione d’insieme e per l’ampio corredo iconografico, piacevolmente âgée.
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  12. Sono sconcertato, ho dovuto rileggere più volte. Siamo davvero arrivati ai livelli di profanazione del sacro che abbiamo visto? L'umanità è davvero avviata verso la catastrofe? Non si può salvare? Questo lo dici tu, caro Gallienus. Pentiti del tuo peccato mortale prima che sia troppo tardi.
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  13. ..Se invece il numero che vedi scritto è uno solo, vuol dire che ambedue i lati hanno la stessa dentellatura.
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  14. No, .. e' possibile che i lati verticali abbiano una dentellatura diversa dagli orizzontali. Per esempio quando vedi scritto 14 x 14 1/4 ; il primo valore si riferisce sempre al lato orizzontale, l'altro a quello verticale del francobollo.
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  15. grazie mille Grazie mille davvero
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  16. si teoricamente combacia (per quel poco che si vede). La ringrazio nuovamente e le auguro una buona serata
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  17. come datazione dovremmo essere in pieno XVII secolo
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  18. Non è una reliquia eh. E' un prodotto industriale realizzato in centinaia di milioni di pezzi, come un vaso portafiori o un tergicristalli. Vediamo di mantenere il collegamento con la realtà, anche se quando si parla di monete tendiamo sempre un po' a perderlo...
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  20. Ciao Valore numismatico e pecuniario prossimo allo zero ma ció sicuramente, non toglie la dignità a questo tondello, che tutto puó subire, tranne l' essere gettato con sufficienza. L' amico @ART , puó essermi testimone
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  21. Concordo con ambedue @rickkk e @lorluke le napoleonidi hanno il loro momento no ma è sempre stato un collezionismo di nicchia in Italia e più seguito dai francesi almeno cosi mi è sembrato. Come ho scritto in un'altra discussione sono andati invenduti due pezzi di scudi 1814 puntali aguzzi (mi sono rimasti in gola 😣)che fino ad una decina d'anni fa avrebbero fatto scintille anche in conservazioni più basse. La crisi c'è ed è più forte di prima oltre alla paura della stessa che è ancora peggio e fa andare solo sul "sicuro" ( neofiti ). Varesi è un pò stretto ma lo fa più per umiltà,credo, mezzo punto in meno è meglio di mezzo punto in più. Io nell'insieme un qBB o BB lo avrei messo ma quando le monete sono cosi rare si va un po cauti si lascia a l'acquirente capire il valore vero .😉 Bella e rara moneta, da invidia sincera e non credo sia cosa facile migliorarla.
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  22. Concordo su questa linea e condivido il pensiero qui espresso. Mi spingo anche un po' più in là. Non conosco la nuova utente che è apparsa sul forum per questa specifica discussione, non conosco la realtà dei fatti, non so di chi si stia parlando (perché non sono riuscito a leggere il nome del commerciante prima della cancellazione) e sono prevenuto verso le versioni "di parte" ed i nickname che nascondono l'identità di una persona (ovviamente anche di me stesso ...). Dunque non so se i fatti rappresentati siano veri, o denigratori, oppure un gioco, uno di quelli immersivi e di moda del tipo "Alternate Reality Games". Perciò, dopo aver trovato anch'io la vicenda molto strana, ipoteticamente giustificabile solo per una eccessiva ingenuità, sono d'accordo nel consigliare (se fosse reale e come descritta) di procedere per vie legali ...
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  23. Ecco il mio esemplare proveniente da crippa....ex asta Nascia.
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  24. "Nell’anno 1619 furono istallati la prima volta nella zecca “ cinque ingegni venuti da alemanna ,, (ossia cinque bilancieri venuti dalla Germania) per fare la moneta da due carlini con il sole raggiante nel rovescio, ed i conii furono intagliati da Nicola Galoti, e la moneta fu emessa nel 1620 in pochissime liberate di pruova." "Le continue frodi fatte dai tosatori delle monete in danno del popolo e della Regia Tesoreria, decisero il dottor Fabrizio Biblia ad inventare un nuovo tipo di moneta detta con il giro attorno, il quale impediva la tosatura della moneta, nel modo che tosato il primo giro ove era segnato G. 10 (grana 10, rimaneva una moneta che valeva G. 5 (grana 5). Questo progetto venne approvato ed eseguito il 22 ottobre 1624, per ordine del Presidente della R. Camera della Sommaria, Marchese di Santa Giuliana (4). Per la coniazione di questa moneta furono posti in uso gli antichi cinque bilancieri, che servirono al Nicola Galoti per la coniazione del carlino del sole del 1620. Tali bilancieri erano stati abbandonati, tanto che Nicola Galoti ne aveva pignorate tutte le viti di metallo, e così la R. Camera dovette sostenere ingenti spese, non solo per spegnorare tuiti i pezzi, ma per quanto rifare tutte le camere in nuovo per potervi fare funzionare i detti bilancieri, ed il lavoro fu diretto dal celebre architetto del Regno, Giulio Cesare Fontana (5)." Nota (5) (5) Documento riguardante la coniazione della moneta detta coi giri attorno. "Al Ill.mo Signor Marchese di Sa.ta Giuliana, Tomaso Aleppo soprastante di fabbrica della regia Zecca delle monete, dice a V.a S.ria lll.ma comi l'anni passati si ordine per V. E. che si dovesse fabricare la nova moneta con giri attorno con I'ingegni di Nicola Galoti Tedesco, è per la R. Camera si disse che dovesse supp.te tener conto di quello si spendeva per l'edificio di detti ingegni, et anco li vi fu consegnato cantara quattro di ferro della R. Dogana con tre cantara di piombo dal Reggio Castello dell’ Hovo, et similmente si ordinò dalla R, Camera che esso supp.te non spendesse nulla senza l'intervento del Signor Cavaliere Cesare Fontana Ingegniere Magg.re In questo Regno: il che ineffetto esso supp.te have eseguito con ogni puntualità, et del detto ferro, et piombo ne sono armati cinque ingegni da cogniare la detta moneta con li giri attorno, et fatti molti ailtri spese, quale spese si sono pattuite per il S. Cavaliere Fontana con li operai che hanno bisognato per armare deiti cinque ingegni et altri spese lo perchè il mag, Rationale Fran. Sanchez per maggior chiarezza di detti conti vole dal Cav: Fontana fede di questo fatto per poter liquidare detto conto, et spese fatto per l'ingegni. Pertanto la supplica vogli ordinare che il detto Cav: Fontana faccia detta fede e declaratione acciò possa liquidare detto conto I’hava gratia. Napoli 1629" Fonte: Carlo Prota, Maestri ed incisori della Zecca Napoletana. 1914
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  25. Ho ricontrollato, la composizione 1 e' solo per il verde grigiastro, anche questo serve a identificarlo. Filetti continui in senso verticale come nel nostro esemplare.
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  26. sarà mica alla guida di un Tram Treno Trattore Trolleybus Taxi Tir Transatlantico ?
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  27. La storia dei bantustan, i territori riservati alle popolazioni nere dal governo sudafricano ai tempi del celebre regime razziale dell'apartheid, presenta degli spunti filatelici interessanti. Negli anni '70 e '80 quattro di queste aree furono rese formalmente indipendenti dal Sudafrica, in un esperimento di segregazione per mezzo di stati-fantoccio che godevano di tutti i simboli e le libertà apparenti di un paese sovrano (tranne la moneta, che rimase per tutti il rand sudafricano) anche se erano di fatto mantenuti e controllati dal governo sudafricano. Tutti furono aboliti nel 1994 e reintegrati nella Repubblica Sudafricana. I bantustan non furono riconosciuti da nessun paese al mondo ma i loro francobolli erano ritenuti validi per la spedizione della posta anche fuori dal Sudafrica. Transkei Governo autonomo dal 1963, indipendente dal 26 ottobre 1976. Bophuthatswana Governo autonomo dal 1 giugno 1972, indipendente dal 6 dicembre 1977. Venḓa Governo autonomo dal 1 febbraio 1973, indipendente dal 13 settembre 1979. Ciskei Governo autonomo dal 1 agosto 1972, indipendente dal 4 dicembre 1981.
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  28. Ci provo io... Ho usato un filtro perché la data è intuibile ma poco chiara e comunque io vedo solo le ultime due cifre:..36...
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  29. No, nn lo nego, pensavo fosse un errore di battitura visto che il post parlava dell'80
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  30. Certo, per le comuni si può ambire a meglio ma per certe tipologie o rarità, o anche solo x curiosità, non disdegno le conservazioni inferiori, meglio se naturali ovviamente. Sarò un romantico ma i biglietti hanno un fascino su di me che va oltre il valore economico, mi rappresentano dei luoghi, dei periodi storici, una specie di macchina del tempo. In certi casi arrivo persino a concepire l'intervento di restauro che, se fatto con cura, migliora non solo l'aspetto ma anche lo stato di salute del biglietto. Ma mo' andiamo fuori tema... 😅
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  31. Genny grazie mille per la citazione 😊 Infatti, ricordo anche la vecchia discussione, poi con il tempo ne ho trovato una anche io. Dici giusto Genny, relativamente al buon bombetta per le piastre oltre alle da te citate 34, 56 e 48 abbiamo la 38 e la 57,perché queste date abbiano la legenda con i doppiopunti? Secondo me e sottolineo secondo me sono dei segni per distinguere la partita o il macchinario che l'ha battuta, anche perché si vedono solo in certe date a tiratura massiccia. Indubbiamente ci sono e un significato l'avranno! Varianti? Per me si!poi se per altri sono varietà, curiosità o semplici fuffe a me non importa più di tanto, a me piacciono le prendo e le inserisco nella mia umile raccolta senza badare al giudizio altrui, l'importante che le paghi poco o il giusto,quello che conta è godermi la moneta. Per quanto riguarda le piastre del 98, non sono certamente un esperto anzi tutt'altro, ma per me tutte quelle postate hanno il doppiopunto, varianti? Per me si! Un saluto a tutti. Raffaele.
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  32. Condivido volentieri:
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  33. Non mi risulta che i compro-oro esaminino il titolo degli oggetti che ritirano in un secondo momento e dopo aver sottoscritto un contratto e fatto il bonifico.
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  34. Beh, intanto la persona interessata non è sul Forum e quindi qualcuno dovrebbe informarla per farlo registrare per poi intervenire. In secondo luogo il Forum non è il luogo dove chiarire certe situazioni, decisamente spiacevoli, come quella di cui parliamo. E' abbastanza evidente che in un caso come questo c'è l'alta possibilità che le Parti finiscano in Tribunale. E dunque, "riferire in Parlamento" (rectius: al Forum) sarebbe ancor più fuori luogo.
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  35. Io non ritirerei la moneta e sporgerei querela alla Guardia di Finanza. Sicuramente al ritiro ti verrà fatta firmare una qualche "liberatoria". Il fatto che nel contratto c'è la previsione che la moneta possa essere controllata con acidi per verificarne l'autenticità ed il titolo (cosa peraltro ridicola ed assurda), non significa che tale operazione possa essere eseguita in assenza del cliente. Non esiste proprio. M.
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  36. Ecco, questo è il punto. Noi conosciamo solo una versione dei fatti, che è quella della signora. Non sappiamo cos'è successo davvero e nemmeno possiamo sentire la versione di [#], dato che non mi pare sia iscritto a questo forum. Per quel che mi riguarda, trovo la vicenda molto strana. Come detto, la questione andrebbe chiarita tra loro privatamente e, nel caso, procedendo per vie legali. Non so come questo forum possa influire sulla questione o risolvere il problema. Trovo solo che mi sembra inopportuno mettere pubblicamente sulla graticola un professionista in questo modo.
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  37. Buongiorno, ognuno ha il suo modo di approcciarsi alla numismatica e alle varianti che ne derivano, c'è chi è scettico a prescindere e chi invece prende per buono tutto ciò che vede o che gli viene detto (e questo è un problema)... Le varianti sono sempre stato un campo minato perché presentano una vasta modalità di interpretazione e spesso,se non sempre, è difficile mettere tutti d"accordo,nel caso specifico dei doppi punti è presente un'ulteriore criticità,quella di capire se effettivamente quei due punti sono effettivamente tali o magari uno dei due è un esubero di metallo che per puro caso si è insediato in una determinata posizione e che magari l'usura ne ha modificato l' aspetto rendendo più simile proprio ad un punto,e chi studia queste varianti ha sicuramente preso in considerazione anche questo aspetto,ed è per questo motivo che si possono avere dei sospetti su dei punti mentre in altri no, è siccome in numismatica il dubbio è poco contemplato allora si tende a non riconoscere come doppio punto se uno dei due ha caratteristiche diverse dagli altri,non mi riferisco alla grandezza ma all'aspetto generale,i doppi punti uno più grande e uno più piccolo l'ho visto la prima volta sulle piastre del 56,poi sulle 34 e poi sulle 48 con 8 ribattuto sul 7(qui può smentire o confermate @Raff82visto che piastre del Re Bomba sono il suo pane quotidiano) e in questi casi non ci sono dubbi che siano effettivamente dei doppi punti anche se qualcuno ha dei sospetti semplicemente perché non si è usato lo stesso punzone per replicare il punto ma la stessa cosa la possiamo notare sulle piastre del 1815 con doppio rombo tra D e G nella legenda al dritto, anche in questo caso uno più grande e uno più piccolo,il perché non ci è dato saperlo... ritornando al discorso principale dei doppi punti è quindi normale che quando si posta una moneta con variante si possano ricevere pareri discordanti,poi c"è anche il soggetto che ti boccia la moneta a prescindere per motivi che conosce solo lui ma sta a te capire in che ottica inserire questi personaggi e trarre le giuste conclusioni, quindi non credere che tutti ce l'abbiano con te,e solo che senza prove inconfutabili si tende sempre a stare nel dubbio, inoltre hai aperto diverse discussioni con la stessa tematica,con la stessa domanda,con le stesse considerazioni e con le stesse risposte che non hanno portato a nulla di fatto, semplicemente perché la motivazione che hanno indotto in zecca ad apporre questi benedetti doppi punti non c'è,e non è che aprendo discussioni ciclicamente sempre sullo stesso argomento cambi qualcosa ma è più facile che stufi proprio come hai detto tu... In definitiva il mio consiglio è: visto che sei interessato particolarmente a questa variante dovresti essere tu ad approfondire e fare delle ricerche in merito,come dicevo in un post precedente le ricerche non dovrebbero essere circoscritte al solo tondello di metallo ma ampliate anche ad altro come il contesto storico o finanziario dell' epoca,e magari avrai un giorno la soddisfazione di scoprire il perché si è apposto il doppio punto su determinate monete... Per concludere dico la mia:per me il doppio punto è un segno di lavorazione interne alla zecca,non credo che abbiano lo scopo di portare messaggi fuori dalla zecca,non credo proprio sia una cosa fattibile considerando che le monete battute cadevano in ceste tutte assieme e poi venivano immesse in circolazione con la stessa casualità, vorrei vedere che le monete con i doppi punti venivano battute poi recuperate per poi consegnarle direttamente all'interessato, altrimenti non vedo altri modi e sinceramente mi sembra molto improbabile se non impossibile, credo invece che questi servissero per differenziare in zecca monete che avevano seguito un processo produttivo non standard come succedeva regolarmente, magari perché realizzate con un nuovo macchinario da testare,o con qualche modifica nella lega,e che una volta avuto i dovuti riscontri in zecca si procedeva poi ad immetterle regolarmente in circolazione... Faccio questo ragionamento perché anche nel mio lavoro si tende a "segnare" i pezzi che produciamo quando usiamo macchinari diversi dal solito o quando testiamo materiali di nuovi fornitori,e parlando con un dirigente di una nostra filiale in Francia mi aveva detto che questa tecnica è usata da molte altre aziende da molti anni,se non secoli... A volte la soluzione è anche la più semplice...
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  38. Ciao, si tratta di un denario ( dall'aspetto generale direi suberato, un falso d'epoca) dell'imperatore Tiberio. Il famoso tribute penny che molti sostengono essere gli stessi, per tipologia, che furono dati in pagamento a Giuda ( i 30 denari) quando tradì Gesù. Posto foto di denario originale per confronto 🙂 ANTONIO
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  39. Riporto l’articolo a firma del dott. Francesco Sernia, già presidente emerito della Corte dei Conti, studioso di numismatica moderna e presidente del glorioso Circolo Numismatico Napoletano, apparso sull’ultimo Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano, Anno LXXII, Gennaio 1987 - Dicembre 1990, Napoli 1991, pag. 29-34.
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  40. Le prime monete commemorative nella storia degli Stati Uniti. Quella di emettere monete commemorative di particolari eventi o personaggi, è un'usanza che si perde nella notte dei tempi. La Zecca americana, però, nel suo primo secolo di vita non ne aveva mai coniate. E quando infine si decise a farlo, non si può dire che sia stato un successo. Tanti i motivi di quello che si può definire senza mezzi termini un fallimento, dai soggetti prescelti, peraltro in larga misura obbligati (dovendo commemorare il viaggio di Colombo c'era poco da scegliere), alla realizzazione pratica, a una politica di vendita probabilmente sbagliata. La prima moneta è un mezzo dollaro d'argento, che ritrae appunto Cristoforo Colombo e una delle caravelle, la Santa Maria, ammiraglia della sua piccola flotta. E qui cominciarono subito i problemi. Non esistendo ritratti certi del navigatore genovese, l'autore del disegno, Olin Levi Warner, dovette ispirarsi a immagini presunte: una medaglia coniata a Madrid per commemorare lo stesso anniversario, una statua sempre nella capitale spagnola, infine un ritratto d'uomo di Lorenzo Lotto, nel quale molti identificano il grande navigatore. Alla fine, pare sia stato questo a prevalere. La cosa, si attirò un sacco di critiche: "Non è Colombo... potreste prendere un ritratto su una qualsiasi moneta, e somiglierebbe a quello. L'unica soluzione sarebbe quella di smetterla di raffigurare personaggi reali sulle monete." Ma se avevano appena incominciato In realtà, questo ritratto rappresenta un passo da gigante verso la produzione di monete con qualcosa di diverso da Lady Liberty, che prenderà pienamente campo nel secolo successivo, ma all'epoca pochi furono in grado di capirlo. Il dritto della moneta, inciso da Charles Barber, mostra dunque il busto di Colombo, volto a destra, con nel giro le iscrizioni COLUMBIAN HALF DOLLAR e UNITED STATES OF AMERICA. Piacque assai di più il rovescio, inciso da George Morgan, con la Santa Maria che sembra scivolare sui due emisferi, ai cui lati compare la data 1492. Nel giro WORLD'S COLUMBIAN EXPOSITION CHICAGO e la data, 1892 o 1893. La moneta fu infatti coniata per due anni, 950.000 esemplari il primo, 1.550.405 il secondo. Venne messa in vendita all'interno dell'Esposizione per 1 dollaro. Può sembrare poco, ma si deve considerare che il biglietto di ingresso alla Fiera costava 50 centesimi. Il prezzo della moneta corrispondeva dunque a quello di due biglietti, e non furono in molti ad acquistarla. Al termine dell'Esposizione, constatato che le monete rimaste erano più di quelle vendute, si decise dopo un po' di immetterle nella circolazione, al valore facciale di mezzo dollaro, naturalmente. All'altra moneta andò peggio... petronius
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  41. Ciao, che dire 🙂. Bello, bello,bello. Denario ben coniato, con ottimo ritratto, che ha circolato e quindi svolto la sua funzione di moneta rimanendo pienamente leggibile sia nelle legende che nelle figure. Per me il massimo che una moneta di 2000 anni può esprimere. Complimenti ed alle prossime 😉 ANTONIO
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  42. Ecco il set di 6 monete. Ho scoperto, grazie ad alcuni gentili membri di questo forum (in particolare @Kojiki) che si tratta di shin kan hei tsu ho da 1 mon prodotti a Kameido (provincia di Musashi) tra il 1668 e il 1718. Ho fatto del mio meglio per scannerizzarle ma sono molto scure, davvero difficile. Le ho prese a caso dalla bancarella, come già detto, ma mai mi sarei aspettato delle monete di oltre 300 anni.
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  43. Se fossi stato a Venezia nel '600 avrei fatto valere la mia fama di "rompi 🤐" e preteso il resto all'ultimo soldo 🤪
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  44. Salve condivido immagino di cartolina viaggiata, un bel pasticcio e (per farle un complimento) brutta grafia ma mi è sembrata interessante. Ringrazio in anticipo
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  45. La moneta è un denario classificato RRC 281/1, attribuito a M. Furius L. F. Philus e datato al 119 a.C. Questa è la sua scheda sul nostro catalogo: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G232/1 Quello al retro non è un gambero, ma un carnyx (plurale carnices), tromba da guerra usata dai Celti, come puoi vedere bene nella scheda sugli esemplari che hanno migliore conservazione. Ce n'è un altro sul lato sinistro, posto in verticale. Il monetario M. Furius L. f. Philus è presumibilmente il figlio di L. Furius Philus, console nel 136. La dea che incorona il trofeo (la cui natura divina è confermata dalla stella) al R/ del denario è generalmente identificata come Roma Victrix (dal Babelon, dal Grueber e dal Crawford, che la ritiene identificata dalla legenda “ROMA”), volta ad enfatizzare la vittoria del popolo romano. La forte rassomiglianza colla Minerva che incorona Giove sul denario rrc 296/1, tuttavia, ha fatto ritenere alla Cesano (e condiviso anche da Alteri) che si tratti di Minerva. Il R/ alluderebbe, per il Gr., alla battaglia di Ariminium sui Galli cisalpini (223) vinta dai consoli C. Flaminius e P. Furius Philus. Così anche per l'Alteri per la forma delle armi che costituiscono il trofeo, che ricorderebbe l'aureum trophaeum eretto da C. Flaminio a Giove con i torques tolti al nemico. Il Crawford vi vede invece un riferimento alla sconfitta degli Allobrogi (ritenuti dai Romani grandi guerrieri, nel 123 diedero asilo a Tutomotulo re dei Salluvi, che erano stati conquistati da Roma, e si rifiutarono di consegnarlo; l'8 agosto del 121 le legioni comandate da Quinto Fabio Massimo Allobrogico li attaccarono e li sconfissero) e degli Arverni e ai trionfi del 120 e quindi data la moneta al 119. L’atsa Triton I, tuttavia, ha pubblicato un denario (lotto n. 1121) correntemente datato al 120 e ribattuto su questa moneta, suggerendo pertanto che debba essere più antica. Qui puoi vedere la ricostruzione di un carnyx:
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  46. L' 8 dicembre 1856, giorno dell'Immacolata Concezione, Ferdinando II assistette a Napoli alla Santa Messa con tutta la famiglia, gli alti funzionari governativi e moltissimi nobili del suo seguito. Dopo la celebrazione, il sovrano passò in rassegna a cavallo le truppe sul Campo di Marte. In quel momento, il soldato calabrese di idee mazziniane Agesilao Milano, che accusava Ferdinando II di essere un «tiranno da cui doveva liberarsi la nazione», si lanciò sul monarca e riuscì a ferirlo con un colpo di baionetta. Arrestato e condannato a morte, gli fu negata la grazia sovrana e il re rifiutò di ricevere personalmente il suo avvocato difensore. Milano fu impiccato in Piazza del Mercato il 13 dicembre dello stesso anno. (Fonte Wikipedia) Un saluto a tutti. Raffaele.
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