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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/01/24 in tutte le aree

  1. buona sera volevo condividere il mio ingresso nel club presentando questo esemplare che mi sono procurato di recente. è il tipo più comune, millesimo 1622, al dritto presenta una ribattitura, mentre il rovescio è regolare. non ne ho potuto misurare il diametro, che a detta del venditore è di 32,5 mm mentre il peso è di 14,21 grammi. tondello che mi ha sempre affascinato anche per la vaga aria da moneta romana, ha rappresentato per oltre un secolo e mezzo, fino alla produzione degli 8 tornesi del 1796, la moneta di rame con il più alto valore coniata a Napoli.
    4 punti
  2. Buongiorno, @Litra68, @gennydbmoney, @Releonoto con piacere che le nostre piastre con il doppiopunto sono state aggiunte al nuovo catalogo Nomisma. Complimenti e grazie ancora a Pietro Magliocca per il lavoro svolto. Un saluto a tutti. Raffaele.
    4 punti
  3. Buongiorno a tutti, Noto con piacere che questa variante è stata aggiunta sul nuovo Nomisma con grado di rarità R4. Con l'occasione ringrazio e mi complimento con Pietro Magliocca per il lavoro svolto. Un saluto Raffaele.
    4 punti
  4. Buongiorno e buona domenica di inizio dicembre ! Da qualche tempo sto portando avanti uno studio relativo alle mezze piastre di papa Innocenzo XI, che analogamente ai testoni della serie "MELIVS...", affidò al nominale superiore il motto "AVARVS NON IMPLEBITVR", traducibile nell'ammonimento contro l'avarizia "L'avaro non sarà saziato (dal denaro)". Mentre per i testoni ci furono anche altre emissioni "fuori serie", le mezze piastre sono tutte di questa tipologia, con coniazioni riportanti l'anno VII di pontificato (1682-1683), a meno di un tipo senza data. Il Muntoni ne classifica dieci tipi dal n°44 al n°53, e negli anni ho elaborato una "tabella di rarità", come segue: Muntoni 44 R Muntoni 45 R Muntoni 46 R4 (???) Muntoni 47 R2 Muntoni 48 C Muntoni 49 R Muntoni 50 R Muntoni 51 R Muntoni 52 R2 Muntoni 53 R Per la Muntoni 46 ho inserito i "???" perchè non ne ho mai viste, e il fatto che sia l'unica mancante al Serafini mi lascia il dubbio che possa anche essere una "errata interpretazione" dei compilatori del CNI (sarebbe la CNI 50, ma anche le foto delle tavole non corrispondono alla descrizione), poi ripresa dal Muntoni. Dopotutto si tratterebbe dell'accoppiamento di due conii di altre tipologie (D. M.51 / R. M.47), come da questo "fotomontaggio": Se qualcuno ne ha notizia, eventuali segnalazioni sono graditissime ! 😉 A queste dieci, c'è da aggiungere una undicesima mezza piastra che Muntoni e CNI non considerano, ma che era presente sul Serafini al n°62 (rarità R3), che differisce dalla Muntoni 45 per il bordo perlinato della cartella del rovescio: L'immagine di destra è il rovescio dell'esemplare passato in asta Ranieri 19, lo scorso 13/11. Allego una tabella riassuntiva con classificazioni e immagini, ogni contributo o integrazione è ben gradito. Ciao, RCAMIL. Tabella mezze piastre Innocenzo XI.pdf
    3 punti
  5. Ha sempre dato la stessa impressione anche a me, questo è il rovescio di un bronzo dell' imperatore Clodio Albino,la corona di alloro è praticamente uguale...
    3 punti
  6. Allego stesso francobollo con annulo d'epoca, come ben visibile l'annullo ha impresso molto bene il fronte del francobollo, passando anche al retro dello stesso. poi se si ha la fortuna di trovarli su grande frammento, come quello che posto, la cosa è più facile, purtroppo per chi fa storia postale è come un omicidio..
    3 punti
  7. buon giorno amici volevo condividere con voi le monete che ultimamente sono entrate nella mia collezione.
    3 punti
  8. @fapetri2001 Premetto che quello che scrivo non è il Vangelo in merito, ma una fallibile opinione che mi sono fatto nel tempo. Questo un' altro esempio simile al tuo. Questi alti valori per l' epoca oltre che fiscalmente vennero sicuramente usati anche per posta ma in quantità molto limitate, vennero invece usati per l' uso dei telegrammi. Soprattutto quando gli annulli sono così ben centrati credo che quasi sempre non siano di uso postale. Qui un esempio di One shilling con il timbro postale di Glasgow datato 17 agosto 1871, uno scellino era una grossa somma di denaro nel 1871 e questi francobolli venivano usati per telegrammi fino a 20 parole. Quando i francobolli non erano usati postalmente veniva apposto sugli stessi l' annullo con datario a cerchio, quando invece venivano usati per posta l' annullo circolare non era quasi mai sul francobollo dove invece troviamo gli annulli numerali con forme diverse. Esempio: Altri esempi di uso postale. Come sai in filatelia ci sono sempre delle eccezioni, ma diciamo che seguendo una statistica ci permette di stabilire alcune conclusioni partendo dall' esame di alcuni esempi/campioni.
    3 punti
  9. Buona Sera, Intervengo, per opportunità, dopo la chiusura dell’asta nella quale è stata offerta una delle monete oggetto di questo intervento. L’asta in questione è la Bolaffi numero 46 chiusa oggi, con riferimento a questo lotto e ad acuni Fiorini, unitamente a quello in questione ne presentava altri, oltre a due imitazioni anonime, quasi tutti in conservazione modesta. In aggiunta a quello esaminato, un altro dei Fiorini, per altro non classificato correttamente, meriterebbe un approfondimento. Da notare come il realizzo più alto tra i Fiorini della Repubblica d Firenze riguardi una imitazione, per altro sottopeso. C’è anche chi colleziona imitazioni. Evito di divagare. Per stabilire un punto di partenza, allego una coppia di immagini, nell’ordine i due esemplari, il primo dall’asta Ranieri 14 del 19-11-2019 lotto 326, l’altro dall’asta Bolaffi indicata lotto 585. Presentano il primo il segno “croce stilizzata” (Bernocchi 137/8) MIR 4-8, il secondo il segno “giglio piccolo” (?) (Bernocchi 254/6) MIR 4-52. Asta Ranieri Asta num. 14 Asta Bolaffi Asta num. 46 Non avendo ancora potuto analizzare un MIR 4-52 (al di sopra di ogni sospetto) e non conoscendo nel dettaglio l’aspetto del segno, non potendo ricavare ulteriori informazioni dalla sua classificazione (a un certo punto la classificazione della IV serie segue l’ordine alfabetico del nome del segno) che non risulta indicativa di un periodo specifico; non sono in grado di stabilire che aspetto dovrebbe/potrebbe avere questo specifico Fiorino. Tutti i riferimenti che ho potuto trovare sono per me irraggiungibili. Al contrario mi è invece noto come si dovrebbe presentare un MIR 4-8. Allego l’immagine di un Fiorino MIR 4-8 dall’ asta CNG Triton XX del 2017 lotto 1246 (a mio parere sicuramente buono) con tutte le caratteristiche stilistiche dei Fiorini più antichi della IV serie. Faccio notare in particolare le campiture delle ali del giglio. Asta CNG Triton XX Dimenticavo, le prime due monete sono al netto del segno di zecca figlie degli stessi coni di diritto e di rovescio. La cosa è quanto meno inusuale e certamente inattesa. Alcune considerazioni: premetto che il mio atteggiamento di fronte a situazioni simili è sempre particolarmente prudente (leggi negativo), ho criteri di valutazione e riferimenti precisi, scostamenti troppo marcati da quella che valuto personalmente come normalità impongono una precisa analisi; non ho visto le monete ma solo le immagini. Bisognerà capire e spiegare i motivi delle difformità rispetto al modello di MIR 5-8. Si potrebbero considerare come varianti o come artefatti a seconda delle prove a supporto. Nel caso fossi in errore verrebbe rivalutata la possibilità che alcuni coni possano essere stati “reimmatricolati”; oppure potrebbe trattarsi di un caso simile a quello del Fiorino MIR 3-7 esitato nell’asta NAC 44 del 2007 e successivamente nella recente Lugdunum 23 del 2023 dove un possibile danneggiamento (?) del conio aveva alterato il segno di zecca rendendolo di difficile lettura. Se ne era parlato qualche tempo fa in una discussione. In questo caso mi risulta difficile comprendere, anche chiamando in causa doppie battiture o altri possibili incidenti, come possa essersi alterato in questo modo il segno. Ma come insegna l’esperienza, le cose evolvono verso la complessità. Non sono gli unici Fiorini, tra quelli esitati nelle aste degli ultimi anni, appartenenti al primo periodo della IV serie, che “non mi piacciono”, presentano a volte particolari spiazzanti o conservazioni improbabili, è stato un periodo di evoluzione dello stile e di continui cambiamenti. Sono sempre pronto a ricredermi nel caso si riesca a comprendere l’arcano, non si finisce mai di scoprire cose nuove se si è curiosi, invito chi volesse a esprimere le sue considerazioni. Come puro esercizio della fantasia provo a prospettare alcuni possibili scenari, in ordine sparso, senza privilegiarne alcuno, anche se probabilmente alcune ipotesi sono più fragili di altre. Le monete sono entrambe buone, le discrepanze dipendono dalla evoluzione stilistica, il segno giglio piccolo è dovuto alla alterazione accidentale di un conio e in effetti non esiste (se questo fosse effettivamente il segno indicato dal Bernocchi come giglio piccolo, in considerazione della poca precisione nel delinearlo, potremmo avere la spiegazione). Ribadisco di non aver visto direttamente nessuno degli esemplari censiti segnalati in letteratura, l’ipotesi potrebbe essere fuori dalla realtà. È la tesi che preferisco, non che valga più delle altre, le monete con il segno “giglio piccolo” sarebbero da considerare un “artefatto”, contemporaneo al Fiorino originale prodotto in conseguenza a un danno del conio. Le monete continuano ad essere buone, persiste l’evoluzione stilistica, i due segni esistono e sono distinti, come conseguenza sono di periodi contigui (ci sarebbe una logica nella successione temporale), trova conferma l’ipotesi di Fiorini “reimmatricolati”. Questa ipotesi mi piace poco, la sua conferma cambierebbe alcune mie convinzioni, ma quello che conta è la realtà (il fatto che l’ipotesi mi piaccia poco e che ho convinzioni da adeguare è solo un mio problema). Le monete sono in qualche modo imitazioni, anche se sembrano fatte troppo bene, al netto di alcuni particolari e di alcune proporzioni. Le possibili varianti del caso, declinate per le imitazioni si possono ricavare dalle precedenti ipotesi. Le monete ci sono contemporanee, esistono CNC a cinque/sei assi che consentono di realizzare coni con risoluzione e finiture superficiali di pochi micron (realizzano ingranaggi per orologi e minuterie simili), copiando un modello, magari riadattato. Avrebbe poco senso cambiare solo il segno anche se l’incisione ex novo di tutto il conio richiederebbe parecchie ore di lavoro macchina. Coniare “male” le monete le rende più credibili. Forse il gioco, al di là di un esercizio di verifica delle potenzialità del sistema, non varrebbe la candela. Ricordiamo che l’oro con titolo molto elevato non pone problemi riguardo alle patine. Risparmio a tutti teorie aliene, cospirazioni e altre amenità, l’ultima di quelle proposte si colloca già ai limiti del ragionevole. Una ulteriore possibilità, potrebbe ridursi al fatto che la moneta di Bolaffi nulla avrebbe a che fare con il segno indicato, essendo il segno “giglio piccolo” altro e differente da quello in questione. Si sarebbe, fino a questo punto, ragionato attorno e di un abbaglio, mi consola sperare non sia, in ogni caso, solo tempo perso. Le possibili spiegazioni sarebbero più semplici, le ipotesi si ridurrebbero e si semplificherebbero, non riterrei comunque questo esercizio inutile se potesse servire a fare chiarezza. Spero di non aver tralasciato altre ipotesi plausibili e non avere eccessivamente tediato. Sono e restano pareri e valutazioni personali. Il fatto che un Fiorino, in immagine, non piaccia a me è irrilevante. Potrebbe dipendere solo da come è stato fotografato, non tutti i fotografi sono artisti. Cordialità
    2 punti
  10. E' una riproduzione moderna. Veniva regalata dalla MisterDay Parmalat : https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ParmalatMisterDay/MisterDay.html E' la n. 11 della serie
    2 punti
  11. A causa di una ribattitura in senso orario la data è 16222, simpatica varietà...
    2 punti
  12. Era la cassetta postale dell' albergo solitamente era in portineria, la posta poi veniva portata all' ufficio postale per l'invio e a volte gli alberghi avevano il proprio annullo. Esempi:
    2 punti
  13. Anche questa discussione sarebbe utile averla in primo piano così che sia facilmente accessibile a tutti
    2 punti
  14. Dovremmo averla in primo piano questa discussione per alimentarla con facilità.
    2 punti
  15. Trovata all’interno di un albergo nel centro storico di vicenza
    2 punti
  16. Senza polemica ma credo che prima di scrivere certe affermazioni occorra fermarsi un attimo, studiare (come Luca ben fa) e magari valutare anche CHI scrive e cosa (in questo caso un utente molto preparato sul periodo in questione). Scrivo questo perchè alcune osservazioni come quelle citate potrebbero suscitare in chi si prodiga nel condividere i suoi acquisti sentimenti di scoraggiamento, specie quando sono accompagnati da note informative che richiedono studio, impegno e tempo. Luca si distingue ripetutamente per approfondimento e studio, e per questo motivo dovrebbe godere della nostra fiducia. Ripeto: non significa essere dei creduloni, ma vista la sua preparazione, prima di mettere in dubbio un suo scritto, che almeno che ci si dedichi a capire meglio cosa è stato scritto in merito. E' quanto ho fatto io, ed ho potuto constatare che quanto da lui scritto viene confermato sia dagli scritti del Crippa (noto per i suoi approfonditi studi sulle monete di Milano) e nelle note dell'asta Nomisma 40 redatte da Nicolò Pirera, appassionato cultore e collezionista dell'epoca Napoleonica; infatti, al lotto 934 dove viene esitato un analogo esemplare (vedi foto in allegato) viene scritto quanto segue: "Moneta che appare sia nell'opera di A. Pagani sulle prove ed i progetti al n. 493 sia nell'altra sulla monetazione ordinaria dello stesso autore e censita al n. 75b. Crippa lo elenca al n. 50 tra i progetti (con rarità R4). Si differenzia dalla monetazione usuale del soldo per una definizione del conio molto più curata, il metallo solitamente lucido e di colore scuro, mentre l'impronta di Napoleone è maggiormente definita, oltre che per il bordo perfettamente circolare, liscio, e di maggior spessore. Siamo propensi a considerarla una moneta, giacchè se ne conoscono due esemplari che hanno circolato, anche se di tipo transitorio. Da li a poco infatti fu introdotto il nuovo tipo da un soldo (1811) con il bordo leggermente rialzato e liscio e la testa di Napoleone più piccola con la capigliatura a ciocche grandi. Di questo tipo, ad oggi, sono comparsi in asta pubblica, due soli esemplari negli ultimi 30 anni". Grazie Luca per aver condiviso un esemplare importante della monetazione Napoleonica
    2 punti
  17. E ti pareva! mi è scappata l'intera immagine dell'astronave! Dopo l'invio del post sono andato su un'altra home e non ho controllato! ne dovevo mettere solo una porzione per l'identificazione! Era già pronta
    2 punti
  18. Di Saint Vincent e Granadine, paese caraibico indipendente dal 1979 dove come valuta si usa il dollaro dei Caraibi orientali, fa parte anche l'arcipelago delle Grenadine. Negli anni '70 queste isole, pur essendo parte unitaria dello Stato e non dipendenze, hanno ricevuto autonomia postale e francobolli specifici (poco utilizzati ma validi) diversi da quelli ordinari di Saint Vincent, con indicazione di provenienza Grandine di Saint Vincent. I primi erano esemplari di Saint Vincent sovrastampati con l'aggiunta di "Grenadines of" sopra il nome dello Stato: Poi arrivarono le emissioni specifiche con la scritta per intero: Stessa idea ebbero i vicini di Grenada, indipendente dal 1974 e utilizzante il dollaro dei Caraibi orientali, che adottarono emissioni specifiche per le isole Grenadine nel loro territorio con la denominazione Grenadines of Grenada, o più spesso Grenada Grenadines. Inizialmente anche loro sovrastamparono francobolli ordinari di Grenada: E poi stamparono quelli specifici:
    2 punti
  19. Solo falsi moderni per ingannare i numismatici. Al 90% lo studio riguarda le monete con il castello.
    2 punti
  20. Aggiungo l'immagine presa dal catalogo dell'asta Varesi 79 del 10 maggio 2022.
    2 punti
  21. Ringrazio per gli apprezzamenti Apro un piccolissimo off-topic, scusandomi con @Alan Sinclair. Concordo con @torpedo sul fatto che, per il mercato internazionale, lo slab sia una realtà assolutamente consolidata. Se sia o meno un obbligo non saprei dirlo, ma i realizzi importanti che fanno le monete chiuse in queste scatoline sono sotto gli occhi di tutti. Per una serie di motivi, personalmente ho scelto di non far chiudere le mie monete in slab quando, recentemente, le ho esitate . Visto che ogni tanto spunta fuori questo argomento, che ne direste se apro una discussione ad hoc in questa sezione e la metto in evidenza? Se siete d'accordo potete votare questo mio intervento con le faccine sorridenti o piangenti (in questo modo i punteggi non verranno sommati al profilo utente). Se ci saranno ALMENO 15 reazioni su questo post procederò ad aprire il thread. Grazie Chiudo l'off topic sullo slab (nel caso ne parliamo nell'apposito topic) EDIT: Qui c'è un'interessantissima discussione sugli slab relativa alle monete preunitarie. L'ho messa in evidenza visto che l'argomento è sempre attuale
    2 punti
  22. Ho ricevuto le fotografie di questa moneta ma non sono stato di aiuto nella sua identificazione, anzi ho sollevato dubbi sulla sua autenticità a causa dei caratteri presenti al dritto, infatti nei tipi che ho trovato online (ad es. qua CoinArchives.com Lot Viewer), la scritta è M COMMODVS ANTONINVS AVG mentre al dritto qua si legge M ANTONINVS COMMODVS AVG. Tale scritta è presente in altri denari ma non in questo tipo per quanto ho potuto leggere dando una occhiata al RIC III. Peso 3,58 g Diametro: 19 mm Dritto M ANTONINVS COMMODVS AVG Rovescio TR P VI IMP IIII COS III P P, Providentia in piedi verso sinistra, tiene scettro e ramoscello sopra un globo Se la moneta fosse autentica avrebbe una conservazione splendida ma temo per il proprietario che sia un falso, che ne pensate?
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  23. Il riferimento é alla chiusura delle officine di torre annunziata e arsenale parliamo di 1622-23. Al 1790 ce ne passa di tempo: peste eruzioni guerre ereditarie rivoluzioni re austiaci... Filippo IV Enrico di Lorena Carlo II Carlo III di nuovo Carlo III come Carlo vi Filippo v Carlo di Borbone Ferdinando IV cioè passa un mondo, non credo che ci fosse mancanza di controlli in zecca come nel 1600
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  24. Vero ,ma bisogna considerare che la definizione" nettaorecchie" è una definizione di comodo usata dagli archeologi per definire appunto degli oggetti di cui non e perfettamente chiara la funzione, poi magari erano nettaunghie o per "scapperarsi" noi non possiamo saperlo con certezza. Bisogna anche sottolineare che anticamente la sicurezza e i tentativi di igiene non andavano di pari passo. La letteratura archeologica è zeppa di "funzioni" appioppate random a oggetti la cui funzione era di difficile interpretazione. Oltretutto se questa definizione viene applicata "in primis" essa si ripercuoterà ad "in saecula saeculorum" in tutte le pubblicazioni a seguire come "ipse dixit"
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  25. Grazie tante, la moneta segnalata corrisponde pienamente con la mia sia per lo scritto che per l'immagine. Anche il tipo di metallo (lega a base di rame). Grazie ancora, io non lo avrei mai trovato. Saluti, Sergio
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  26. Bella conservazione, qualche graffio... un bel SPL pieno e forse anche il + lo merita
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  27. Bellissima moneta complimenti ! A diritto superbo profilo del Re, baffi e capelli superbi. Secondo me SPL++
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  28. ecco qua... l'ho liberata... come dice il ns caro amico in comune @caravelle82 a quanto pare la perizia e la plastica non la faceva respirare bene 😉😉
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  29. https://www.veronafil.it/it/veronafil/la-voce-scaligera/ https://www.cronacanumismatica.com/veronafil-139-un-risultato-che-scaccia-le-cassandre/
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  30. Salve,non sono molto bravo con le valutazioni,preferirei venisse visionato da qualche esperto d'imperiali. 🙂
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  31. Carina....cmq diciamo che se ne sono inventata un'altra. Ormai tutte queste emissioni sono solo business
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  32. Buonasera, come prevededibile dal fronte, il retro ci dice chiaramente che il bollo è un postumo, cioè non applicato all'epoca, caratteristica principale degli annulli autentici dell'epoca, è la loro pressione e quindi il ripassare al retro del francobollo, in più rilasciano in svariati casi, una parte oleosa tipica dell'inchiostro dell'epoca, questo come altri francobolli di alto valore all'epoca, sono molto soggetti ad essere bollati di favore, in quanto molto spesso il valore di catalogo per l'usato è superiore al nuovo, se interessa il valore venale del francobollo, viene considerato di catalogo come linguellato, anche se in realtà è tutta altra cosa
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  33. Azz! Vedo che hai già spuntato tutte quelle che hai già,e sicuramente hai appuntato quelle che hai ma che non sono catalogate... Ottimo...
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  34. Questo il Francobollo: effigie di Umberto I in un ovale, emesso il 7.1.1896, progettisti e disegnatori furono Enrico Repettati e Lodovico Bigola (artisti che sapevano fare il loro lavoro). Visto che parliamo di storia postale il dietro e la filigrana del Francobollo ovviamente non si vedono mai, a scopo divulgativo metto anche l' immagine della filigrana. Annullli tondo riquadrati con barrette curve ai quattro angoli senza anno di Bologna ferrovia del 22 NOV alle 7 Serali. Busta con lieve quotazione, ma a mio avviso veramente bella, con tanto di scritto interessante storico archivistico. Curiosità, la cartolina non è di produzione italiana ma bensì francese, lo vediamo dalla scritta accanto al francobollo "rue Mazzini 84 o 94".
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  35. Io ci sono stato sabato e non mi ha fatto una brutta impressione, anche se forse è stato un pò sottotono rispetto a qualche anno fa. Comunque credo anch'io, che sia fondamentale cercare di mantenere sempre vivi questi convegni, sono momenti di aggregazione, di scambio interpersonale, di confronto, insomma sono fondamentali per una crescita equilibrata di un intero settore.
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  36. A questo punto perchè non un giuramento scritto registrato da un notaio sul legale ottenimento della moneta? Giuramento sulla Bibbia ovviamente. 😀
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  37. con qualche foto in più potrei essere più preciso.
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  38. Normalmente io facevo periziare o faccio periziare solo quando la moneta "deve" essere dichiarata sia per conservazione o genuinità da un Professionista, meglio se super apprezzato e conosciuto. Il perchè è semplice se vuoi venderla io sono uno dei tanti e non ho qualifiche, su carta, un professionista conosciuto e riconosciuto da fiducia e sicurezza soprattutto con certe cifre, tutto qui. Altrimenti le monete mi piace sentirle a contatto con la pelle e scrutarle nei minimi dettagli alla lente, cosa che in busta o scatola non puoi fare e ti perdi sensazioni uniche. Sicuramente capirete.........🙏🏼 🧐 Aggiungo: una moneta con una perizia Tevere Emilio con la sua firma originale per me a un valore a parte, in più.😔
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  39. Buongiorno, concordo al 100%. In un passato mio post ( 5 lire aquilotto del 1926 ) avevo manifestato esattamente questo concetto. Premessa/Riassunto : in merito al 20 lire elmetto, non ho acquistato quella periziata Tevere, soprattutto perché @ilnumismatico, che saluto e ringrazio ancora, mi aveva fatto notare la macchia verde sulla moneta ( 20 lire elmetto ) tipico delle monete lavate e messe in perizia. Ora, anche il sigillo/busta era piuttosto "molle" e temendo una manomissione ho optato per un "elmetto" periziato SPL da Raffaele Negrini nel 2019. Secondo me molte monete sono proposte con almeno mezzo grado di conservazione in più rispetto a quello che dovrebbero avere. Io prima di acquistare il 20 lire mi sono studiato tutti i "vecchi" posts sul Forum per imparare ed apprendere da Voi Esperti Numismatici, Periti ed Appassionati. Quindi credo che si dovrebbero considerare valutazioni e perizie facendoci un esame di coscienza : " il Perito e/o venditore la valuta tot, secondo me potrebbe essere conforme ? Se sì acquisto, altrimenti lascio perdere. Permettetemi "una nostalgia" : quando ho iniziato a collezionare, c'era in attività a Milano in Via Volta, un certo Perito numismatico del Tribunale di Milano - Ernesto Memoli e reputo le sue perizie tra le più veritiere che ho in collezione.
    1 punto
  40. Buongiorno, vorrei ringraziare tutti coloro che si son presi la briga di condividere nozioni storiche, punti di vista e buoni spunti di riflessione. É stata senz'altro una discussione accesa e istruttiva, che spaziando nel contesto storico e politico é andata a sviscerare sentimenti e motivazioni che possono aver ispirato le famose 1000 lire CONCORDIA del 1970. Interessante la divergenza interpretativa del termine *debellatio*. Molto costruttivo. Grazie.
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  41. Tetradramma potino di Massimiano (Alessandria d’Egitto) che lo raffigura al rovescio in piedi, mentre riceve il Palladio da Eracle che tiene clava e pelle di leone appoggiata sul braccio (https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5577&lot=691). Lot 691 Estimate: 500 USD. Price realized: 700 USD. EGYPT, Alexandria. Maximianus. First reign, AD 286-305. Potin Tetradrachm (21mm, 7.39 g, 12h). Dated RY 8 (AD 292/3). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Maximianus on left, standing right, receiving Palladium from Herakles on right, who holds club, lion's skin draped over arm; L H (date) to left. Köln –; Dattari (Savio) 5829; K&G 120.77 corr. (Nike); Emmett 4120.8. Red-brown patina with green highlights, slightly rough edges. Good VF. Extremely rare, only one in CoinArchives. apollonia
    1 punto
  42. Anche qui prova a fare qualche altra foto ,magari con altra angolazione, perchè io il volatile non lo vedo 😀
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  43. Ok, ma tutte queste particolarità dovrebbero portare ad una conclusione o sono solamente delle testimonianze che, peraltro, si notano in altri simili esemplari? Forse il simbolo sotto il busto è l’elemento più importante, salvo errori.
    1 punto
  44. Tra l'altro in molti documenti coevi si parla per l'appunto di rame puro...
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  45. Altdorf - Canton Uri - cuore della Svizzera
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  46. E per concludere una 58 aquile rovesciate. Un saluto a tutti. Raffaele.
    1 punto
  47. Ciao @Santo Gennaro Sarebbe opportuno che osservi le foto che allego, in modo che puoi capire, dove stà la differenza, con una Litra a fusione ( moderna ) e una Litra GENUINA. Alla luce dell'ultima tua foto, al rovescio noterai delle sferette ( che ti evidenzio in rosso ), in giallo, tracce del codolo di entrata del metallo.Pertanto sono la prova che di fusione trattasi. A prescindere delle anomalie dell'etnico.
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  48. Buonasera a tutti (o forse meglio dire buonanotte, vista l'ora). Spulciando nella prossima asta Rauch mi è capitato di trovare qualcosa che, a mio avviso, è veramente eccezionale sia dal punto di vista numismatico, sia da quello storico, sia per una questione che è prettamente legata ai luoghi in cui sono nato. La moneta è la seguente: Riporto la descrizione del venditore: HISPANIA. Tarraconensis. Bilbilis. Tiberius 14-37. As (12,53 g), Lucius Aelius Seianus, 31 n. Chr. Av.: TI CAESAR DIVI AVGVSTI F AVGVSTVS, Kopf mit Lorbeerkranz n.r. Rv.: MVN AVGVSTA BILBILIS / TI CAESARE V [L AELIO SEIANO] (teilweise in Ligatur), Lorbeerkranz, im Inneren des Kranzes COS. RPC I 398. Der Name von Seianus wurde als Teil seiner damnatio memoriae getilgt. Eine historisch interessante Münze.sch.(D) Per quanto concerne l'aspetto numismatico sono un po' carente, comunque la moneta dovrebbe essere un asse provinciale battuto sotto Tiberio a Bilbilis, in Spagna, intorno al 31 d.C. Al rovescio sono riportati i nomi dei due consoli tra cui figura quello di Lucio Elio Seiano. Seiano, in breve, è stato prefetto del pretorio sotto Tiberio e, durante gli ozi di questo a Capri, ha anche tenuto le redini della politica imperiale per diverso tempo. All'apice della sua carriera politica cadde in disgrazia presso le autorità romane, venne destituito e condannato a morte per volontà dello stesso Tiberio; fu anche condannato alla più terribile delle pene: la damnatio memoriae. Se si osserva il rovescio, infatti, si potrà notare come, da ore 2 a ore 5, manchino le iscrizioni proprio in corrispondenza del nome del console "maledetto". Tuttavia la cosa più significativa per me è il fatto che Seiano è stato un mio compaesano, anzi il più illustre dei miei compaesani nei secoli. E ciò che più mi rattrista è che al massimo 30 persone del mio paese sanno effettivamente, anche un minimo, chi è stato e cosa abbia fatto.
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