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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/29/24 in tutte le aree
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Credo sia venuto anche il momento per questa immagine che definirei simbolo di quanto fatto ad ora da parte di Quelli del Cordusio negli anni …14 prodotti editoriali di cui 11 Gazzettini di Quelli del Cordusio e 3 Speciali ( di cui 2 Cataloghi monete esposte in Ambrosiana e 1 sulla zecca di Milano). Quasi ormai una piccola casa editrice autoprodotta senza scopo di lucro e interamente dedicata come dono per la comunità culturale e numismatica. Più di cento sono stati i collaboratori nel tempo di un piccolo miracolo culturale sul quale io stesso dopo il primo Gazzettino non avrei scommesso un euro…eppure siamo qui dopo tanti sacrifici, tanto lavoro, tanta passione, anche tanti traguardi a parlare di una magia che continua nel tempo e che parla ormai di un futuro numero 12… e quindi a noi allora !6 punti
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Martedì 10 dicembre alle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 33 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà una riunione informale aperta a Soci ed Amici, condotta dal Socio Marco Sassi, su i falsi nella monetazione genovese. Questo sarà l'ultimo appuntamento per il 2024, anno veramente positivo per le attività fornite dal Centro culturale Numismatico Milanese. Stiamo preparando il calendario di incontri e conferenze per il primo semestre del 2025. Al termine dell'incontro ci sarà il consueto brindisi con panettone e gli auguri per le festività, vi aspettiamo numerosi.3 punti
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Ciao Max,in effetti la pieghetta si vede ma non è cosi deturpante,il suo valore dipende da chi la vuole acquistare,ha quel valore perchè di quel codice corto,rispetto ad altri codici,ne sono state stampate di meno.2 punti
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Le piance sono le lastre di metallo dalle quali si ricavava il tondello. I documenti dicono che i tondelli ("fatte di dette lamine le particole", particola = tondello) non venivano trafilati correttamente per via degli strumenti e, quindi, non uscivano del peso corretto ma leggermente in eccesso, motivo per cui veniva limato il tondello per portarlo a giusto peso PRIMA della coniazione. Infatti il secondo documento messo da @demonetis dice che siccome la superficie del tondello non era più regolare in seguito ai graffi, le impronte del conio non venivano "ricevute con esattezza".2 punti
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Buona Sera, Intervengo, per opportunità, dopo la chiusura dell’asta nella quale è stata offerta una delle monete oggetto di questo intervento. L’asta in questione è la Bolaffi numero 46 chiusa oggi, con riferimento a questo lotto e ad acuni Fiorini, unitamente a quello in questione ne presentava altri, oltre a due imitazioni anonime, quasi tutti in conservazione modesta. In aggiunta a quello esaminato, un altro dei Fiorini, per altro non classificato correttamente, meriterebbe un approfondimento. Da notare come il realizzo più alto tra i Fiorini della Repubblica d Firenze riguardi una imitazione, per altro sottopeso. C’è anche chi colleziona imitazioni. Evito di divagare. Per stabilire un punto di partenza, allego una coppia di immagini, nell’ordine i due esemplari, il primo dall’asta Ranieri 14 del 19-11-2019 lotto 326, l’altro dall’asta Bolaffi indicata lotto 585. Presentano il primo il segno “croce stilizzata” (Bernocchi 137/8) MIR 4-8, il secondo il segno “giglio piccolo” (?) (Bernocchi 254/6) MIR 4-52. Asta Ranieri Asta num. 14 Asta Bolaffi Asta num. 46 Non avendo ancora potuto analizzare un MIR 4-52 (al di sopra di ogni sospetto) e non conoscendo nel dettaglio l’aspetto del segno, non potendo ricavare ulteriori informazioni dalla sua classificazione (a un certo punto la classificazione della IV serie segue l’ordine alfabetico del nome del segno) che non risulta indicativa di un periodo specifico; non sono in grado di stabilire che aspetto dovrebbe/potrebbe avere questo specifico Fiorino. Tutti i riferimenti che ho potuto trovare sono per me irraggiungibili. Al contrario mi è invece noto come si dovrebbe presentare un MIR 4-8. Allego l’immagine di un Fiorino MIR 4-8 dall’ asta CNG Triton XX del 2017 lotto 1246 (a mio parere sicuramente buono) con tutte le caratteristiche stilistiche dei Fiorini più antichi della IV serie. Faccio notare in particolare le campiture delle ali del giglio. Asta CNG Triton XX Dimenticavo, le prime due monete sono al netto del segno di zecca figlie degli stessi coni di diritto e di rovescio. La cosa è quanto meno inusuale e certamente inattesa. Alcune considerazioni: premetto che il mio atteggiamento di fronte a situazioni simili è sempre particolarmente prudente (leggi negativo), ho criteri di valutazione e riferimenti precisi, scostamenti troppo marcati da quella che valuto personalmente come normalità impongono una precisa analisi; non ho visto le monete ma solo le immagini. Bisognerà capire e spiegare i motivi delle difformità rispetto al modello di MIR 5-8. Si potrebbero considerare come varianti o come artefatti a seconda delle prove a supporto. Nel caso fossi in errore verrebbe rivalutata la possibilità che alcuni coni possano essere stati “reimmatricolati”; oppure potrebbe trattarsi di un caso simile a quello del Fiorino MIR 3-7 esitato nell’asta NAC 44 del 2007 e successivamente nella recente Lugdunum 23 del 2023 dove un possibile danneggiamento (?) del conio aveva alterato il segno di zecca rendendolo di difficile lettura. Se ne era parlato qualche tempo fa in una discussione. In questo caso mi risulta difficile comprendere, anche chiamando in causa doppie battiture o altri possibili incidenti, come possa essersi alterato in questo modo il segno. Ma come insegna l’esperienza, le cose evolvono verso la complessità. Non sono gli unici Fiorini, tra quelli esitati nelle aste degli ultimi anni, appartenenti al primo periodo della IV serie, che “non mi piacciono”, presentano a volte particolari spiazzanti o conservazioni improbabili, è stato un periodo di evoluzione dello stile e di continui cambiamenti. Sono sempre pronto a ricredermi nel caso si riesca a comprendere l’arcano, non si finisce mai di scoprire cose nuove se si è curiosi, invito chi volesse a esprimere le sue considerazioni. Come puro esercizio della fantasia provo a prospettare alcuni possibili scenari, in ordine sparso, senza privilegiarne alcuno, anche se probabilmente alcune ipotesi sono più fragili di altre. Le monete sono entrambe buone, le discrepanze dipendono dalla evoluzione stilistica, il segno giglio piccolo è dovuto alla alterazione accidentale di un conio e in effetti non esiste (se questo fosse effettivamente il segno indicato dal Bernocchi come giglio piccolo, in considerazione della poca precisione nel delinearlo, potremmo avere la spiegazione). Ribadisco di non aver visto direttamente nessuno degli esemplari censiti segnalati in letteratura, l’ipotesi potrebbe essere fuori dalla realtà. È la tesi che preferisco, non che valga più delle altre, le monete con il segno “giglio piccolo” sarebbero da considerare un “artefatto”, contemporaneo al Fiorino originale prodotto in conseguenza a un danno del conio. Le monete continuano ad essere buone, persiste l’evoluzione stilistica, i due segni esistono e sono distinti, come conseguenza sono di periodi contigui (ci sarebbe una logica nella successione temporale), trova conferma l’ipotesi di Fiorini “reimmatricolati”. Questa ipotesi mi piace poco, la sua conferma cambierebbe alcune mie convinzioni, ma quello che conta è la realtà (il fatto che l’ipotesi mi piaccia poco e che ho convinzioni da adeguare è solo un mio problema). Le monete sono in qualche modo imitazioni, anche se sembrano fatte troppo bene, al netto di alcuni particolari e di alcune proporzioni. Le possibili varianti del caso, declinate per le imitazioni si possono ricavare dalle precedenti ipotesi. Le monete ci sono contemporanee, esistono CNC a cinque/sei assi che consentono di realizzare coni con risoluzione e finiture superficiali di pochi micron (realizzano ingranaggi per orologi e minuterie simili), copiando un modello, magari riadattato. Avrebbe poco senso cambiare solo il segno anche se l’incisione ex novo di tutto il conio richiederebbe parecchie ore di lavoro macchina. Coniare “male” le monete le rende più credibili. Forse il gioco, al di là di un esercizio di verifica delle potenzialità del sistema, non varrebbe la candela. Ricordiamo che l’oro con titolo molto elevato non pone problemi riguardo alle patine. Risparmio a tutti teorie aliene, cospirazioni e altre amenità, l’ultima di quelle proposte si colloca già ai limiti del ragionevole. Una ulteriore possibilità, potrebbe ridursi al fatto che la moneta di Bolaffi nulla avrebbe a che fare con il segno indicato, essendo il segno “giglio piccolo” altro e differente da quello in questione. Si sarebbe, fino a questo punto, ragionato attorno e di un abbaglio, mi consola sperare non sia, in ogni caso, solo tempo perso. Le possibili spiegazioni sarebbero più semplici, le ipotesi si ridurrebbero e si semplificherebbero, non riterrei comunque questo esercizio inutile se potesse servire a fare chiarezza. Spero di non aver tralasciato altre ipotesi plausibili e non avere eccessivamente tediato. Sono e restano pareri e valutazioni personali. Il fatto che un Fiorino, in immagine, non piaccia a me è irrilevante. Potrebbe dipendere solo da come è stato fotografato, non tutti i fotografi sono artisti. Cordialità1 punto
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DE GREGE EPICURI Stasera vi mostro un bronzo di Adrianopoli, peso 5,8 g e 22 mm, direi in discrete condizioni. Al D un ritratto di Geta a destra, con la scritta: Λ CΕΠΤ ΓΕΤAC K Al rovescio, una Tyche con timone e cornucopia, e la scritta ΑΔΡΙΑ-Α-ΡΧ ΠΟΛΕΙΤΟ Per ora non l'ho classificata, non avendo cataloghi specifici. Qualcuno mi può aiutare?1 punto
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Buonasera , per il proseguo dei classici di G.B. oggi posto un altro francobollo della Regina Vittoria , questo fu il primo francobollo al Mondo con un facciale estremamente alto per l'epoca, 5 POUND rosso arancio su carta bianca , considerando che si viaggiava a francobolli in Pence, questo era un botto di denaro, per il tipo di annullo confido sull'amico PostOffice saluti F.P.1 punto
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Chiedo perdono se apro un'apposita discussione, ben sapendo che ne esiste un'altra, ma, data l'importanza dell'argomento, non ho potuto fare altrimenti. Il 22 novembre del 1773 Bernardo Perger - avendo ricevuto l'ordine dal Re di "esporre tutto quello che bisogna per il miglioramento della Real Zecca" - scrive al presidente della Regia Camera della Sommaria, nonché delegato della Regia Zecca, informandolo sullo stato attuale dell'officina monetaria. La zecca, stando alla rapporto del Perger, versava in uno stato miserevole in particolare per i macchinari obsoleti e logorati dall'uso che non permettevano un'alta qualità della monetazione. In questo importante e inedito documento (ASNA, Ministero delle finanze, fascio 299) si epongono le ragioni dei graffi sulle monete napoletane, almeno per il periodo precende al 1774 e forse anche successivo, visto che non si hanno finora notizie se i nuovi macchinari vennero adottati in zecca. Le carte rivelano come i graffi siano attribuibili a una fase precisa del processo di coniazione, ovvero quello successivo alla trafilatura. I cilindri della trafile, essendo in ferro e non in acciaio, presentavano la superficie scabra impedendo così un corretto appiattimento delle lamine (piance) per raggiungere lo spessore (doppiezza) desiderato. Non essendo le trafile pefettamente funzionanti, le lamine prodotte non erano di giusto peso e si era costretti all'utilizzo della lima per riportarle al peso prescritto (documento n. 1). Nel documento successivo, datato 25 gennaio 1774, il regio ingegnere Giuseppe Astarita fa le medesime dichiarazioni del maestro dei coni (documento n. 2). documento n. 1 a firma di Bernardo Perger Documento n. 2 a firma di Giuseppe Astarita1 punto
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La busta in questione è una Busta Postale da ONE PENNY rosa , in italia come in Gran Bretagna vengono comunemente chiamati interi postali, in quanto il francobollo è già impresso nella busta stessa, pertanto non aveva bisogno di essere affrancata, la stampa lato sx è privata e rende personalizzata la missiva, da quello che vedo dovrebbe essere solo il fronte della busta, in quanto al retro non si vede il lembo di chiusura nel quale al centro vi era uno stemma a cerchio , ( tipo un sigillo)1 punto
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No, la dentellatura e' passo 11 come giustamente detto da @fapetri2001. Non esiste un passo 12 per questo esemplare, o 11 o 13 e 1/2. Questo è l' odontometro che consiglio a tutti, a linee diagonali, preciso e semplice come uno elettronico.1 punto
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Il finale potrebbe essere: devotissimo servo M. Pederrali .. ?! Cartolina da urlo con cotanto scritto da urlo (almeno per i miei gusti), questo e' materiale storico archivistico. Ottimo occhio 🧐 Postalmente qualcuno farà seguito.. Ma che lungaggine, ci hai deliziato.1 punto
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Non raro ma neanche comunissimo, infatti ho messo (bello), ..appena rientro controllo altro.. se dimentico fammi la cortesia di ricordarmelo. La busta comunque non è per niente ordinaria, considerata la provenienza e l' insieme.1 punto
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Bellina, l'unica cosa è che non mi piace il bordo al rovescio in alto a destra. Per il prezzo che hai pagato io le terrei entrambi.1 punto
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Salve,potrebbe essere un sesterzio di Caracalla da Cesare? https://www.acsearch.info/search.html?id=61928581 punto
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Un'immagine eloquente che racconta tutto, lo sforzo, la passione, l'impegno per la divulgazione della numismatica con la N maiuscola.1 punto
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Buon pomeriggio, un aes rude non lo è di certo e dubito pure possa essere un premonetale; secondo me è un pezzo di qualche manufatto in bronzo.1 punto
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Credo sia venuto anche il momento per questa immagine che definirei simbolo di quanto fatto ad ora da parte di Quelli del Cordusio negli anni …14 prodotti editoriali di cui 11 Gazzettini di Quelli del Cordusio e 3 Speciali ( di cui 2 Cataloghi monete esposte in Ambrosiana e 1 sulla zecca di Milano). Quasi ormai una piccola casa editrice autoprodotta senza scopo di lucro e interamente dedicata come dono per la comunità culturale e numismatica. Più di cento sono stati i collaboratori nel tempo di un piccolo miracolo culturale sul quale io stesso dopo il primo Gazzettino non avrei scommesso un euro…eppure siamo qui dopo tanti sacrifici, tanto lavoro, tanta passione, anche tanti traguardi a parlare di una magia che continua nel tempo e che parla ormai di un futuro numero 12… e quindi a noi allora !1 punto
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Come cinghiale è brutto forte…. L’altro è più naturale e aggraziato, se così si può dire di un cinghiale….1 punto
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Da appassionato le darei un 65/70 come tante simili viste. Ma il mio ovviamente è solo un parere.1 punto
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Sembrerebbe originale. Stranissimo che abbia circolato tanto, vista l'usura, e nessuno l'abbia messa da parte prima1 punto
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Un paio di giorni fa e passato su eBay un tornese del 36 con sigla O/C ma con testa a destra con lo stesso fiore a chiudere la corona di alloro al rovescio...1 punto
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Suppongo, perché sarebbe impossibile vedere il 100% degli esemplari, che la corona varia con il conio usato e non a seconda dell'anno1 punto
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Entrambi non sono annulli postali. Questo è un annullo di contabilità, forse apposto da un ente o ufficio statale in un documento, dove il Francobollo fu utilizzato come tassa (marca da bollo). Molto bello con data nitida cosa non da poco su esemplari classici di questo tipo. Anche questo non è un annullo postale, ma privato di ente o ufficio, il francobollo poteva essere usato per pagare una tassa .. le iniziali in alto L L non so perché ma mi fanno pensare istintivamente ad un notaio o avvocato (forse sbaglio..? ).. ?? Comunque Throgmorton Street è una strada nella City di Londra che corre tra Lothbury a ovest e Old Broad Street a est. Throgmorton Avenue corre dal lato nord di Throgmorton Street a London Wall. Throgmorton area e' comunque una strada di banche ed anche di uffici professionali come notai e avvocati. Vedrai che non mi sono sbagliato. Anche questo un bel francobollo con un bel annullo.1 punto
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Una moneta per quanto possa essere usurata rimane sempre una moneta,o almeno fino a quando è riconosciuta tale...1 punto
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London inland section. Il 102 appartiene all' ufficio postale del quartiere londinese di Leyton N.E.10.1 punto
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Io ho una passione per la Sacra Famiglia e per gli Angeli, siamo a qualche settimana dal Natale.. le userei per fare un presepe, magari incorniciate per averle in vista tutto l' anno. Sembra banale ma oggi non esistono più i disegnatori e stampatori in grado di fare queste cose, ..oggi non si possiede più neanche il buon gusto. Abbine cura.1 punto
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Vado coi piedi di piombo perchè me ne sono accorto che stava in ciotola in sostanza,se passo lo stuzzicadenti in quella zona,è come fosse tutto liscio. non sento nè rialzi,nè affondare lo stecchino. Non so se ho reso l' idea. A sto punto,non è che si tratta solo di un piccolo e bastardo graffietto messo proprio lí??? Non mi sento infatti, ora che l' ho rivista alla lente con luce,di affermare se fosse in incuso o rilievo1 punto
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Buongiorno. Ho uno scatolone di vecchi listini a prezzi fissi (Crippa, Marchesi, Nascia, Toderi, ecc.). Se qualcuno dalle parti di Piacenza e’ interessato (non è pensabile la spedizione) ad un ritiro diretto me lo faccia sapere.1 punto
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Molto appropriato Torpedo da segnalare a Vigano’ la cui pochezza dialettica si limita ormai al solo insulto, in effetti - se guardiamo analiticamente i suoi contributi - ci si accorge come non ci sia molto altro..1 punto
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Si, purtroppo è in pessime condizioni, però credo che potrebbe essere corretto. Grazie per l'aiuto! Saluti1 punto
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ciao, ho due tornesi del 36, entrambi con il fiore suppongo non ci sia una regola in merito1 punto
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Con l'impegno di tutti siamo riusciti ad organizzare un'altra interessante conferenza.1 punto
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Per altre volte comunque, è consigliabile l' acquisto di un bilancino digitale che misuri,per dirla terra terra, a due cifre dopo la virgola (a due cifre decimali). Avrai una buona precisione. 8 euro dai cinesi pure.1 punto
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Buongiorno, Lorenzo. Dopo un'attenta analisi della moneta che hai condiviso, posso confermare che presenta caratteristiche tipiche di una 天保通宝 (Tenpō Tsūhō) emessa nel Dominio di Fukuoka (福岡藩), più precisamente nella variante Kurume (久留米版). Questo è supportato dalla lettura dei caratteri "天保通宝" presenti sulla faccia principale e dal sigillo 花押 (Kao) a forma di farfalla visibile sul retro. Un elemento distintivo da sottolineare è la presenza di un 印 (Shirushi) laterale, che appare poco visibile ma comunque riconoscibile attraverso un'analisi dei tratti. Come noto, si tratta di una coniazione cosiddetta "illegale" (非公式鋳造, Hikōshiki Chūzō), in quanto prodotta al di fuori della zecca ufficiale dello shogunato di Edo (江戸幕府) e autorizzata invece da uno dei domini secondari. Le dimensioni di queste monete possono variare leggermente, essendo realizzate con tecniche non standardizzate. Per procedere con una classificazione definitiva, avrei bisogno di ulteriori dati. Ti chiedo quindi di fornirmi gentilmente: Il peso esatto della moneta, possibilmente espresso in grammi (g). Il diametro del foro interno (穿孔, Senkō), dato cruciale per la conferma della variante specifica. Questi dettagli ci permetteranno di identificare con maggiore precisione la tua moneta e di confrontarla con altre emissioni simili dello stesso periodo. Premetto che differenze minime posso cambiare la valutazione. P.S anche io ero al VeronaFil e ne ho presi 4 di 100 mon a saperlo ti mandavo da un collezionista Russo che ne aveva una cinquantina in buone condizioni. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti o per discutere eventuali dettagli aggiuntivi.1 punto
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Condivido immagine di una cartolina di guerra. Purtroppo non nitidissimi gli annulli. Ringrazio in anticipo1 punto
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Buongiorno, la Treccani è una banalità? Raffaele De Cesare è una banalità? I documenti anche di carattere giuridico menzionati da @Oppiano sono inutili? Solo wikipedia è una fonte attendibile? Solo le sue citazioni sono pertinenti? Attendo ancora di vedere le monete coniate dal Vaticano dopo il 1870 e prima del 1929. Buona giornata, casciaball1 punto
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Io sarò presente domani ma vedo che ogni anno l’interesse per il Veronafil cala drammaticamente e, con esso, la partecipazione dei commercianti all’evento. Si viene così a creare un circolo vizioso (meno clienti, meno banchi, meno monete, ecc.) che, tempo qualche anno, se non cambiano le cose porterà all’inevitabile cancellazione di questa manifestazione. In questi giorni ho avuto modo di chiedere a due importanti commercianti se sarebbero stati presenti ed entrambi mi hanno risposto di no perché è un luogo pericoloso al quale è meglio stare alla larga. Non ho capito, però, se il problema sia legato solo ad una mancanza di sicurezza o anche al fatto che ormai le monete importanti viaggiano soprattutto nel circuito delle aste ed i convegni sono sempre meno economicamente convenienti. Io temo che da parte di taluni ci sia l’intenzione di tagliare definitivamente le gambe ai convegni, sempre di più visti come un’inutile perdita di tempo e denaro. Ecco, vorrei dire a queste persone che la numismatica non può essere portata avanti solo attraverso aste da centinaia di lotti con foto in alta definizione. La numismatica necessita anche di una visione fisica delle monete e, soprattutto, di potersi confrontare con altri collezionisti e professionisti allo scopo di ampliare le proprie conoscenze. Purtroppo, vedo che questo aspetto interattivo si sta mano a mano riducendo. Questo forum certamente aiuta a mantenere vivo un contatto tra molti appassionati sparsi per l’Italia ma non basta. Manca sempre più l’esperienza pratica di poter guardare e apprezzare una moneta tra le proprie mani…1 punto
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Recentemente, grazie a un amico commerciante, ho inserito in collezione anch’io un carrarino da 2 soldi, che secondo Vidale dovrebbe rientrare nella tipologia C. Il D/, dal conio di martello*, è sofferente, mostra i segni di deterioramento, mentre il R/ ancora presenta ancora buoni rilievi, con il volto del Santo ben visibile (che poi è il motivo che mi ha spinto all’acquisto). Con un po’ di tempo riacquisterà il giusto peso degli anni, per ora lasciamolo riposare nei vassoi. * soggetto a maggior deterioramento, sicuramente più facile da realizzare rispetto al complesso R/ con la figura del Santo (o meglio Vescovo imberbe e poi Santo barbuto), e data anche la maggior molteplicità delle tipologie di D/, direi che questo potrebbe essere il conio di martello. Fuori strada? Ps. Foto dell’amico, non mie... N.1 punto
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Qualche giorno fa ho concluso uno scambio di monete mondiali con un collezionista di Tiraspol. Ne ho approfittato per chiedergli quali fossero realmente le valute realmente circolanti in città e nel territorio della Transnistria, ed in particolare se il rublo della Transnistria ed i suoi sottomultipli fossero effettivamente utilizzati, se fossero circolanti ed accettate anche altre valute (leu moldavo? rublo russo? euro?) e se le nuove monete in materiale composito fossero state realizzate per la circolazione. Questa è stata la sua risposta: Coins of composite materials are found in circulation. Other Transnistria commemorative coins in circulation not found. Paper Money: euro, dollar, Russian ruble, the MDL can be exchanged at banks on Transnistrian money Russian coins, Moldavian coins, euro coins, US coins in circulation are not found, and they are not taking in banks. Only paper money1 punto
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ciao a tutti, :) vi chiedo di datare questo particolare crocifisso, credo sia in piombo o in qualche lega di stagno. misura mm 31 x mm 18 ma come potete vedere a tre distinte rotture. mi chiedevo inoltre che santo potrebbe essere raffigurato sul retro ? grazie per l'attenzione mistura1 punto
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