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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/26/24 in tutte le aree
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Chiedo perdono se apro un'apposita discussione, ben sapendo che ne esiste un'altra, ma, data l'importanza dell'argomento, non ho potuto fare altrimenti. Il 22 novembre del 1773 Bernardo Perger - avendo ricevuto l'ordine dal Re di "esporre tutto quello che bisogna per il miglioramento della Real Zecca" - scrive al presidente della Regia Camera della Sommaria, nonché delegato della Regia Zecca, informandolo sullo stato attuale dell'officina monetaria. La zecca, stando alla rapporto del Perger, versava in uno stato miserevole in particolare per i macchinari obsoleti e logorati dall'uso che non permettevano un'alta qualità della monetazione. In questo importante e inedito documento (ASNA, Ministero delle finanze, fascio 299) si epongono le ragioni dei graffi sulle monete napoletane, almeno per il periodo precende al 1774 e forse anche successivo, visto che non si hanno finora notizie se i nuovi macchinari vennero adottati in zecca. Le carte rivelano come i graffi siano attribuibili a una fase precisa del processo di coniazione, ovvero quello successivo alla trafilatura. I cilindri della trafile, essendo in ferro e non in acciaio, presentavano la superficie scabra impedendo così un corretto appiattimento delle lamine (piance) per raggiungere lo spessore (doppiezza) desiderato. Non essendo le trafile pefettamente funzionanti, le lamine prodotte non erano di giusto peso e si era costretti all'utilizzo della lima per riportarle al peso prescritto (documento n. 1). Nel documento successivo, datato 25 gennaio 1774, il regio ingegnere Giuseppe Astarita fa le medesime dichiarazioni del maestro dei coni (documento n. 2). documento n. 1 a firma di Bernardo Perger Documento n. 2 a firma di Giuseppe Astarita8 punti
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Buongiorno, oggi posto i francobolli di Gran Bretagna del 1847-54 con Effigie della Regina Vittoria in cornici diverse con stampa in rilievo, per il n.5 valore da 6 pence la carta era filigranata con lettere R V mentre per glia altri due valiri n.6-7 (1p pence e 1 sterlina) fu usata per la prima volta carta con 2 fili di seta . nel caso dei francobolli presentati, si trovano allo stato di usato, in alcuni casi si trovano usari con la cornice ritagliata, creando pertanto un francobollo ottagonale3 punti
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Buongiorno, Lorenzo. Dopo un'attenta analisi della moneta che hai condiviso, posso confermare che presenta caratteristiche tipiche di una 天保通宝 (Tenpō Tsūhō) emessa nel Dominio di Fukuoka (福岡藩), più precisamente nella variante Kurume (久留米版). Questo è supportato dalla lettura dei caratteri "天保通宝" presenti sulla faccia principale e dal sigillo 花押 (Kao) a forma di farfalla visibile sul retro. Un elemento distintivo da sottolineare è la presenza di un 印 (Shirushi) laterale, che appare poco visibile ma comunque riconoscibile attraverso un'analisi dei tratti. Come noto, si tratta di una coniazione cosiddetta "illegale" (非公式鋳造, Hikōshiki Chūzō), in quanto prodotta al di fuori della zecca ufficiale dello shogunato di Edo (江戸幕府) e autorizzata invece da uno dei domini secondari. Le dimensioni di queste monete possono variare leggermente, essendo realizzate con tecniche non standardizzate. Per procedere con una classificazione definitiva, avrei bisogno di ulteriori dati. Ti chiedo quindi di fornirmi gentilmente: Il peso esatto della moneta, possibilmente espresso in grammi (g). Il diametro del foro interno (穿孔, Senkō), dato cruciale per la conferma della variante specifica. Questi dettagli ci permetteranno di identificare con maggiore precisione la tua moneta e di confrontarla con altre emissioni simili dello stesso periodo. Premetto che differenze minime posso cambiare la valutazione. P.S anche io ero al VeronaFil e ne ho presi 4 di 100 mon a saperlo ti mandavo da un collezionista Russo che ne aveva una cinquantina in buone condizioni. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti o per discutere eventuali dettagli aggiuntivi.3 punti
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Buongiorno a tutti, a grande richiesta torna per la seconda edizione il convegno Filatelico-Numismatico ANTIQUA: si terrà dal 20 al 21 dicembre dalle 9 alle 18 A Garlate (Lecco) presso il Museo della Seta Abegg.2 punti
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Le AI un giorno potranno usare in autonomia una stampante 3D e realizzarla veramente, a quel punto tutto sarà credibile, come questa moneta da 20 franchi 1932 TORINO quella giusta2 punti
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A naso sembra un articolo fatto con AI. Da li tutte le problematiche successive...2 punti
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Mi ricordavo di averli ma non dove li avevo messi, ne ho due tosati a forma di cornice, fanno un altro effetto..2 punti
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In Cassazione ci è già passato e gli hanno dato torto per la terza volta. Finchè non si leggono i documenti ufficiali sequestrati insieme al titolo, mi sembra molto difficile proseguire nella discussione. M.2 punti
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La zecca è Siracusa. Si riconosce per lo stile. In particolare per la perlinatura lineare ( in quelle di costantinopoli la perlinatura è costituita da vari punti) e per le A allungate verso destra. A questo si uniscono alcuni dettagli, come ad esempio nel rovescio in cui legge victoria augukv (o qualcosa del genere) dove le ultime lettere dovrebbero essere di controllo dell'emissione e sono caratteristiche di Siracusa. Bel pezzo.2 punti
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Conferenza estremamente stimolante complimenti a @Andrea Costa, esaustivo e precisissimo nonostante l'argomento difficile e direi scivoloso. Un sacco di spunti storici, artistici, economici e quanto altro. Sono rimasto davvero soddisfatto per una serata che, anche se a distanza, ho davvero apprezzato. In attesa di ulteriori scoperte. Quanto è bella la Numismatica!1 punto
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Ciao, da questa foto sembra di si! / La luce è a destra e l'ombra a sinistra come sui numeri, quindi sembra in rilievo. ottima presa...1 punto
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Chiamiamo @Meleto così lo mettiamo al corrente della cosa (mai successo sino ad ora) sperando che sia d'accordo E magari con quel 'particolare' attiriamo qualche altro partecipante Non ci crederai ma sulle banconote della stessa nazione quella figura risulta vestita, chissà perchè1 punto
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No, ma mi sa che hai sbagliato la sezione! Di quei... "dettagli" è piena una discussione di cartamoneta 🤣1 punto
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Ciao @nikita_ ogni tanto sono connesso. Quasi nulla, raramente ma si trovano in ciotola a pochi centesimi. Nella maggioranza dei casi è solo una curiosità, anche se abbastanza ricercata.1 punto
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è meglio che attendi il parere di chi ne capisce più di me per questa specifica variante, @miza per esempio. Ingresso a sorpresa!1 punto
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Salve, lo credo anche io. ΙΕΡΩΝΟΣ, bronzo di Gerone II per Siracusa con tridente (non candelabro 🙂) https://www.acsearch.info/search.html?id=5626511 punto
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Bisogna studiare tanti libri e vedere tante monete... in ogni caso non sarà possibile per un solo studioso verificare con certezza l'autenticità di tutte le monete possibili, perciò spesso si formano o ci si rivolge a team o gruppi di più studiosi ed esperti di diverse monetazioni, greche, romane, bizantine, medievali, islamiche...e ogni ambito ha ulteriori sottospecializzazioni, ad esempio un esperto di medievali assai difficilmente sarà ugualmente competente in tutte le monetazioni medievali, già solo l'ambito italiano è enorme e molto complicato da padroneggiare nella sua interezza dall'alto medioevo al rinascimento, generalmente ci si specializza per aree, quindi avremo esperti di zecche toscane, pontificie, siciliane, napoletane e meridionali, così come del nord est e del nord ovest della penisola...1 punto
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Sì, ha qualche moneta romana e greca, più delle monete arabe antiche ... Poca roba, perché non si fida a comprare granché, dato che non abbiamo competenze per capirne il valore.1 punto
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Sono scellini di Riga, il primo di Sigismondo III di Polonia coniato negli anni 1588-1621, gli altri due sotto la dominazione svedese. Arka # slow numismatics1 punto
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È un 5 centesimi 1856 della zecca di Marsiglia, moneta coniata in circa 17 milioni di esemplari. https://numismatica-francese.collectorsonline.org/moneta/FR-13/111 punto
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Ti ringrazio per la citazione ma su questa monetazione del periodo Edo o precedente sono digiuno, conosco qualcosa dall'era Meiji in poi, in buona sostanza dall'utilizzo dello yen (1871/1872).1 punto
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Matteo, penso che la chiave interpretativa stia nei documenti ufficiali, che non conosciamo. Il titolo non è stato trattato come merce, bensì come un titolo finanziario al portatore, astrattamente idoneo, e suscettibile di essere negoziato per l'importo indicato nei documenti. Ripeto, se non conosciamo i documenti ufficiali che attribuisconoo al titolo un controvalore di 70 milioni di dollari, non capiamo appieno la vicenda. M. Si parla del processo civile di opposizione alla sanzione amministrativa. Il penale è altra cosa. M.1 punto
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Buongiorno, entro l'ultima settimana di novembre verrà confermato se ci sarà o meno l'evento, per quanto riguarda l'orario, avete ragione, ho provato personalmente qualche volta con l'organizzatore a far cambiare orari o addirittura giorni, tipo fare il venerdì e sabato con orari prolungati, come fanno ormai quasi tutti, ed eliminare la domenica; a Roma a quanto pare non si può fare ed il motivo non si sa.1 punto
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A scanso di equivoci, preciso che la sanzione multimilionaria applicata al nostra Amico e confermata dalla Cassazione è unicamente per non aver presentato la dichiarazione valutaria, in relazione ad un titolo ritenuto avere un valore ("nominale"? Avranno voluto intendere....."effettivo"?) sopra soglia e, per usare le parole della Cassazione, "astrattamente idoneo alla successiva costituzione di rapporti obbligatori".1 punto
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Cartolina illustrata affrancata con un francobollo serie Democratica £.6 a coprire la perfetta tariffa cartolina illustrata il bollo piuttosto confuso, in foto non permette di stabilire il luogo di partenza, mentre la data è 28.12.19481 punto
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Questa è una cartolina prestampata e già compilata di indirizzo e comunicazioni, inoltre non doveva essere affrancata, in quanto godeva della franchigia, Art.2 della convenzione postale, come riportato in altro a dx nello spazio destinato al francobollo, in nquanto spedita a Sua Santità Pio XII come augurio per i 50 anni di sacerdozio1 punto
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Buongiono, io ti posso aiutare postalmente, il documento postato è un piego tra enti, in questo caso tra il Comune di Ugento (Lecce) e la Pretura di Gallipoli, gli enti godevano in alcuni casi della totale franchigia in altri della riduzione del 50% della tariffa, in questo specifico caso adottata perfettamente, affrancado il piego con 25 cent. anzichè 50 cent. e usando un francobollo della serie Imperiale, il bollo in viola ovale con R.R.Poste ecc. rappresenta a tutti gli effetti, il diritto alla riduzione1 punto
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Il passaggio della sentenza è il seguente: "....l'infrazione valutaria in esame, come giustamente evidenziato dal pubblico ministero, richiede, sotto il profilo oggettivo, soltanto che i titoli, sempre che abbiano un valore nominale superiore alla soglia indicata dall'art. 3 cit. abbiano l'astratta idoneità alla successiva costituzione di rapporti obbligatori...." La soglia indicata dall'art. 3 è appunto quella dai 10.000,00 euro in su. Ora, secondo il tenore dei famosi documenti (che purtroppo non conosciamo), "l'astratta idoneità alla successiva costituzione di rapporti obbligatori" di quel titolo era per un valore di 100 euro o per un valore che superava la soglia indicata dall'art. 3? Ci siamo recentemente occupati di un'altra discussione in cui un Utente chiedeva se, al passaggio in Dogana con una moneta d'oro del valore facciale di 100 euro, ma del valore effettivo attuale di 2.500,00 (per effetto del prezzo dell'oro al grammo), si dovesse tenere conto del valore facciale della moneta o del valore effettivo. La risposta è chiaramente che si dovrà tenere conto del valore dell'oro e non del valore facciale della moneta, cosicchè se porto con me 5 monete d'oro del valore facciale di 100 euro ciascuna, la dichiarazione in dogana la dovrò comunque fare, giacchè non sono sotto soglia perchè sto trasportando 500 euro (5 monete x 100 euro = 500 euro) bensì sono sopra soglia perchè sto introducendo in Italia l'equivalente in oro di 12.500,00 euro (2.500 euro x 5 = 12.500,00 euro). Questo stesso ragionamento credo sia stato applicato nella motivazione delle sentenze, naturalmente alla stregua dei documenti ufficiali che accompagnavano il titolo, perchè se non ci fossero stati quei documenti sono quasi certo che le cose sarebbero andate diversamente. Ma, se c'erano anche quei documenti....un motivo ci sarà stato. M.1 punto
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Famoso repellente Giovanni Battista Zampironi è il celebre farmacista veneziano che nel 1862 mise a punto il “piroconofono”, detto poi “fidibus insettifugo”: la spirale nota appunto come “zampirone” che, sprigionando fumo, scaccia gli insetti. apollonia1 punto
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Non ne ho mai tenuta una così a lungo 🙂. La assaggerò ... se è buona la ritappo altrimenti ne preparerò un'altra.1 punto
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Anche se la disposizione della legenda sembra essere diversa guardando su Ocre dovresti aver ragione, per me dovrebbe essere questa : https://numismatics.org/ocre/id/ric.4.ss.14_denarius con la stessa legenda al rovescio c'è anche questa https://numismatics.org/ocre/id/ric.4.ss.397_denarius ma quella che hai mostrato non riporta al dritto la dicitura COS II dopo AVG1 punto
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Siamo pronti per la conferenza di domani sera, chi sarà presente potrà anche ammirare una ventina di monete veneziane, periodo e tipologia a sorpresa, ed al termine della conferenza il consueto brindisi. Quindi a domani sera.1 punto
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Non fatevi ingannare dal fumo negli occhi gettato da Pedroni, che si dimostra maestro nell'arte di scegliere cosa dire e come dirlo. Innanzitutto, non è vero che non ci sia accordo sulla data di istituzione dei IIIviri monetales e sulla durata della carriera: da Crawford a Belloni, Mommsen e persino Pedroni stesso (1993) concordano su tali aspetti. In secondo luogo, non è vero che ci sia pervenuto un solo nome di monetale dalle fonti, Marco Fonteio è un esempio, ma Cicerone ne cita altri, uno fra tutti, Vettieno (Cic. ad att. XV, 13, 1). Proseguendo, l'argomento delle leges repetundarum e tabulae bantinae non può portare a concludere altro se non che, semplicemente, i monetalis non fossero incardinati nel cursus honorum (Hamilton 1969) come invece sarà da Augusto in poi (12 a.C., lex Iulia de magistratibus, Rotondi 1912, p. 452). Neppure l'argomento per cui appare assurdo che il senato permettesse la propaganda monetaria, dato che i monetales erano rampolli di 27 anni delle famiglie senatorie (Belloni 2002), dunque le stesse che sedevano nella curia ed anzi, non si vede perchè avrebbero dovuto impedire che i propri ragazzi pubblicizzassero le famiglie, facendo ottenere loro più onore. Ancira, le opposizioni di Belloni all'importanza di tale propaganda, sono altre, non quelle citate da Pedroni. Nel suo libro più importante (Belloni 2002) argomenta in modo totalmente diverso, sostenendo che solo poche famiglie avevano effettivamente antenati da vantare, ma ammette anche che fosse uso comune delle gentes romane, inventarsi una discendenza (basti per tutte, la gens Iulia). Sul percorso che ha portato le monete dall'essere anonime e fisse nell'iconografia, a mutare costantemente in un crogiolo di forme e slogan, si rimanda all'excursus fatto da Bernareggi che, personalmente, ho trovato quasi poetico (Bernareggi 1963). Per quanto concerne le emissioni speciali, curate da magistrati non monetari, queste avvenivano per senatoconsulto e sono la prova più consistente che frantuma l'argomentazione della casta monetale. Tutti, se autorizzati dal senato, potevano battere moneta, i monetales erano semplicemente la magistratura preposta specificamente a curare il conio, ma batterono moneta consoli, questori, pretori e pure privati cittadini meritevoli ed autorizzati per S.C. (Crawford 1974, Mattingly 1928). Insomma, si potrebbe andare avanti un'ora, io ho riempito un capitolo della tesi di laurea, smontando questo articolo. L'argomentazione più importante resta comunque quella per cui è assolutamente insostenibile ritenere che le famiglie di Roma provvedessero all'approvvigionamento del metallo da coniare; semplicemente non è possibile. La gens Iulia ha monetato decine e decine di serie, per migliaia di pezzi, e tutti possono contatare che fosse una gens decaduta e costretta a vivere nella suburra. I Fontei hanno monetato almeno 4 serie, se non 5, ed erano nobiltà plebea, non certo tanto ricca da permettersi questo lusso. La verità è che questa teoria fa acqua da tutte le parti e gioca sull'impossibilità di essere confutata da prove materiali, semplicemente perchè non esiste un trattato antico sulla monetazione. Grazie e scusate la lunghezza del commento.1 punto
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Dimenticavo altre due risorse importanti: Coin Stuff Secondo me molto utile perchè descrive dettagliatamente le monete (non e' però completo) NOT IN RIC: addenda e corrigenda RIC VI e RIC VII Bibliothèque de monnaies romaines: forse il database più completo per IV-V secolo E poi magari me ne verranno in mente altri....1 punto
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Guarda i contenuti di questa discussione. Penso possano esserti utili. Ciao. Stilicho1 punto
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Ciao, si tratta di evidente "oro commestibile", prodotto secondo norme fabbricazione alimentare GMP, biologicamente inerte, insapore e impercettibile al palato e che non contiene allergeni, prodotti coadiuvanti e/o materiali di origine animale. Del resto, in "cucina" è già presente l'uso dell'oro. Celebre il risotto oro e zafferano del Maestro Marchesi: https://reportergourmet.com/it/ricette-degli-chef/41-risotto-oro-e-zafferano-gualtiero-marchesi A questo punto, perché non abbinarci il Luxor Pure Gold 24K ?1 punto
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È un difetto sicuramente interessante e ricercato dai collezionisti di questa branca della numismatica...1 punto
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Me la ricordavo la busta Pulcini passata in asta David Feldman nel 2016.... Questa sotto la tua Pulcini.. Le buste sono sicuramente state create dallo stesso mittente, simili nell' affrancatura e nella calligrafia, ma sono due buste differenti. Ovviamente il mittente ne creo' e ne fece viaggiare piu' di una, solitamente erano indirizzate a se stessi o a persone fidate che non avessero distrutto le buste. Chi ebbe la lungimiranza di creare queste meraviglie filateliche fu a mio parere un artista.1 punto
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