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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/24/24 in tutte le aree
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condivido qualche ultimo acquisto borbonico, tutto rame, in attesa delle vicereali. sono una bella Pubblica 1756 di Carlo di Borbone, moneta rara. le comuni 10 tornesi 1819 di Ferdinando I e il 5 tornesi 1851 e il tornese e mezzo 1854 di Ferdinando II. e per finire il 10 tornesi 1859 di Francesco II, coniato a Roma.6 punti
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Sperosi possariorganizzare il pranzo conviviale. Era l'occasione per parlare con "consimili",6 punti
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Riporto il post scritto su un gruppo Facebook da un noto (e molto attivo online) commerciante fiorentino. Riporto poi il commento di un commerciante/visitatore straniero. Ho trovato entrambi gli interventi molto interessanti. Aggiungiamoci poi la questione biglietto di ingresso con relativa gestione dell'entrata/uscita decisamente poco elastica e la brutta abitudine di lasciare i banchi prima dell'orario di chiusura e il Veronafil non so quanto si potrà ancora permettere di andare avanti in queste condizioni organizzative decisamente poco professionali...3 punti
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Bello leggere già dei programmi futuri. Anche se arrivo solo adesso vorrei ringraziare tutte le persone che organizzano, che si muovono, che mettono il loro tempo a disposizione della cultura e del collezionismo. @dabbene e @El Chupacabra sono già stati ampiamente ringraziati e lo rifacciamo ancora. Saluto @Meleto e la sua compagna, conosciuti con piacere , saluto tutti i e tutte le commensali. Speriamo che la collaborazione con la @FICN possa concretizzarsi in tante forme di divulgazione e pubblicità per i Circoli in presenza. Ci rivedremo senz'altro. Ciao!3 punti
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Buonasera, Volevo condividere con voi questo bronzo dell'imperatore Claudio, quasi certamente un asse del peso di 9,45 grammi, coniato tra il 41 e il 52 dC. Ma secondo voi, cosa gli potrebbe essere accaduto per ridursi così, praticamente "accartocciato"?2 punti
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Ciao @latino, direi Muntoni 109 d (CNI 299). Questo un esemplare simile che passò in asta Sonntag nel 2021: Ciao, RCAMIL.2 punti
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Vero. Ha perfettamente ragione Rocco. Se la base prevede solo un punto , la variazione è costituita dal doppio punto. Nelle stesso identico modo, se la base prevede il doppio punto, la variazione è costituita dalla presenza di un solo punto. Bisogna, però, essere certi di ciò che la regola prevede per la moneta in considerazione. Bisogna considerare e riconsiderare attentamente la situazione. Ciao.2 punti
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Grazie infinite davvero ( per le prossime volte cercherò di essere più preciso!) Buonaserata a voi2 punti
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Appunto, la Storia racconta che fu per una gentile concessione del Regno d'Italia, con il mezzo della legge delle Guarentigie, che il Papa rimase al suo posto e mantenne una parte infinitesimale dei territori già facenti parti dello Stato Pontificio. Altrimenti, sul piano militare non ci sarebbe stata storia, pur schierando la sparuta ed imbelle Guardia Palatina (non capisco poi perchè le Guardie svizzere non avrebbero dovuto essere coinvolte in un eventuale attacco del Regio Esercito). Spero almeno che non vorrai sostenere che il Papa rimase al suo posto per la supremazia militare del suo "esercito"? Perchè questa sarebbe la barzelletta del giorno.2 punti
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Così e' difficile .. parti dall'angolo superiore sx e fai qualche bella nitida foto a tre a tre o quattro a quattro esemplari per volta.. con calma senza fretta.. un po' un giorno un po' un altro giorno, questo è un hobby che bisogna approcciare con calma, e piano piano approfondiamo tutti gli esemplari delle due pagine. Io mi permetto di suggerirti così come se l'album fosse mio.. non tralascerei nessun esemplare. Così ce li vediamo tutti da vicino e vediamo un po' dove ci portano. Per me sono tutti interessanti. Possiamo anche fare in modo anche se poco importante, di dare un valore all'insieme delle pagine. Abbiamo ore di divertimento.. yuu uuh!!2 punti
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Buongiorno e buona domenica. In linea con l'argomento della presente discussione, ritengo utile per il Forum segnalare l'esemplare che è stato battuto all'Asta n. 8 di Nomisma Aste Srl di Verona con il Lotto n. 1756 di cui riporto la descrizione fatta in Catalogo nonché le relative foto. ========== NAPOLI Filippo IV d'Asburgo (1621-1665) Cavallo - Magliocca 146 CU (g 0,80) RR Con cartellino di Numismatica De Falco. Grading/Stato: BB ==========2 punti
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La spesa di oggi al mercatino, due monete 3 euro + 1 in omaggio Ceylon Giorgio VI° 25 cent di rupia (primo tipo - Imperatore d'India) del 1943 Impero austriaco Francesco Giuseppe I° 20 kreuzer in argento .500 del 1869 Ed una volta che aveva una scatola di scarpe mezza piena di penny inglesi di fine '800, potevo prendermene una senza conteggiarla. Ho scelto questa di seguito, per me è un doppione ma gli omaggi non si rifiutano.2 punti
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Scusa se rispondo solo adesso e se ti do del tu, non conformemente a questa discussione... ma darsi del lei fra lamonetiani mi sa troppo di antiquariato, da tempi della legge delle guarentigie. A mio avviso le cose stanno nei seguenti termini. E' vero che capo di Stato e governo pontificio hanno continuato ad esistere e operare, svolgendo quasi tutte le principali funzioni dello Stato, ma questo elemento da solo non basta: ciò che a mio avviso non torna nel tuo ragionamento è il territorio. Se è vero che lo Stato Pontificio continuò ad esistere non può dirsi la stessa cosa per il territorio, che non è l'unico elemento di uno Stato ma ad ogni modo uno di quelli indispensabili per definire una vera nazione: qui non ci fu una continuità reale, in quanto il governo pontificio si trovò ad operare su territorio italiano annesso l'8 ottobre 1870 con regio decreto, cosa che non si poteva più cercare d'impedire con la forza militare. Questa era la situazione reale, qualunque fosse la posizione degli altri paesi continuando a riconoscere o meno il governo pontificio o tutto lo Stato. Se il pontefice e il suo seguito non furono toccati e vennero lasciati dove si trovavano ad operare fu una scelta del governo italiano, ormai proprietario di fatto (e nella sua dimensione anche di diritto) del territorio ex-pontificio. Del resto la legge delle guarentigie non era un trattato internazionale ma una disposizione italiana che stabiliva unilateralmente alcuni concetti e fatti, non accettata dal pontefice stesso, arroccato "in esilio" in una zona annessa dove considerava sé stesso prigioniero politico e non poteva esercitare quelle prerogative di Stato sovrano se non dietro tolleranza italiana prima e concessione italiana poi. Fra l'altro l'articolo 3 della legge recita che: "Il Governo italiano rende al Sommo Pontefice, nel territorio del Regno, gli onori Sovrani, e gli mantiene le preminenze d’onore riconosciutegli dai Sovrani cattolici." In sostanza era la stessa condizione dello SMOM di oggi, che nessuno considera un paese: è un'entità sovrana con un governo che ha sede in una zona extraterritoriale italiana e tutte le prerogative di uno Stato, comprese emissioni di monete ufficiali e di francobolli utilizzabili, nonché le ambasciate. La legge delle guarentigie, emanata nello Stato di fatto sovrano sul territorio in questione, non parla né di esistenza né di continuità del vecchio Stato Pontificio, che naturalmente si considerava estinto. Del resto l'articolo 3 dei Patti lateranensi dice che: "L’Italia riconosce alla Santa Sede la piena proprietà e la esclusiva ed assoluta potestà e giurisdizione sovrana sul Vaticano, com’è attualmente costituito, con tutte le sue pertinenze e dotazioni, creandosi per tal modo la Città del Vaticano per gli speciali fini e con le modalità di cui al presente Trattato." I Patti (stavolta accettati da entrambe le parti) non riconoscono nessuna continuità ma vanno a creare ex-novo lo Stato della Città del Vaticano. Nel caso dello Stato Pontificio al 1870 si potrebbe anche contestare il criterio della popolazione, dato che un paese vero non può essere popolato solo da capo di Stato, funzionari governativi e soldati, ma questo è un discorso un po' troppo soggettivo. In conclusione, secondo me siamo davanti a un caso particolare con una via di mezzo in cui non si può parlare di debellatio dello Stato Pontificio ma neanche di continuità dello stesso, perchè quella continuità nella sostanza dei fatti di una nazione reale non c'era. Se volessimo venirci incontro potremmo definirla una "debellatio parziale" o una "continuità parziale" o magari ideare un termine ad hoc...2 punti
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Totale ignoranza delle nostre forze dell'ordine... ti pregherei di modificare questa frase...2 punti
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La Zona internazionale di Tangeri è stata una zona internazionale centrata sulla città marocchina di Tangeri dal 1924 al 1956. Carta militare ingrandibile del 1953 https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/48/Map_of_Tangier_Zone_(Morocco).jpg Fu stabilita col Protocollo di Tangeri del 1923, firmato inizialmente da Francia, Regno Unito e Spagna, a cui si aggiunsero fra il 1928 e il 1929 anche Italia, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Svezia e Stati Uniti. Il trattato garantiva la completa neutralità politica e militare della città col territorio annesso e la libertà d'impresa. Era amministrata da una commissione internazionale. Fu occupata dalla Spagna franchista fra il 1940 e il 1945 per poi tornare allo status precedente fino al ritorno al Marocco nell'anno della sua indipendenza. Come valuta si usava il franco marocchino del protettorato francese sul Marocco. Negli uffici postali francesi le affrancature erano eseguite con francobolli del protettorato francese del Marocco sovrastampati: I segnatasse erano valori francesi metropolitani sovrastampati: Per l'uso dagli uffici postali del Regno Unito c'erano francobolli britannici sovrastampati: Mentre la Spagna fece emissioni dedicate: La posta aerea aveva valori spagnoli sovrastampati: Nel 1926 furono anche realizzati saggi italiani mai emessi, in unico foglio da 400 non gommato. La metà furono distrutti all'epoca, i rimanenti messi sul mercato collezionistico negli anni '80:2 punti
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ANCORA NON L'AVETE CAPITO?? SATANA CI TENTA, VUOLE PRESENTARCI L'UTILIZZO DEL SOLO DENARO ELETTRONICO COME UNA GRAN FURBATA... MA NON AVETE IDEA DI QUANTI ASPETTANO IL MOMENTO CHE TRADIREMO IL DENARO FISICO PER AVERCI IN PUGNO: PAESI NEMICI, HACKER CRIMINALI E DITTATORI SANGUINARI VI RINGRAZIERANNO! PENTITEVI E TORNATE SULLA RETTA VIA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI! Aumentano i furti di dati delle carte di credito https://www.pandasecurity.com/it/mediacenter/furti-carte-credito/ Migliaia di carte di credito rubate in vendita, così le svuotano i cyber-criminali https://www.cybersecurity360.it/nuove-minacce/nuova-ricerca-rivela-unallarmante-aumento-del-furto-di-carte-di-pagamento-sui-mercati-del-dark-web/ Cyber risk: attacco a sistemi di pagamento causerebbe perdite fino a 3500 miliardi https://www.intermediachannel.it/2023/10/19/cyber-risk-attacco-a-sistemi-di-pagamento-causerebbe-perdite-fino-a-3500-mld/2 punti
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Infatti io la didascalia manco la guardo, preferisco guardare la moneta...2 punti
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Queste parole di @PostOffice rappresentano un vero e proprio manifesto non solo di questa sezione ma di tutto il forum. Grazie a te e a tutti gli amici che ogni giorno condividono francobolli, cartoline e documenti postali un vero viaggio culturale, artistico, sociale, storico, politico e postale che continua a stimolare il nostro desiderio di approfondire le nostre conoscenze nella condivisione ma soprattutto continuando ad emozionare ed emozionarci con la nostra passione.2 punti
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Ringrazio Mario @dabbeneper il Gazzettino. Ho avuto modo di dare uno scorcio veloce ed è molto interessante. Ovviamente un ringraziamento anche a tutti coloro che hanno contribuito.2 punti
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Finché ci sono amici con cui condividere una bella giornata sarà sempre un piacere. Però mi sembra che l'organizzazione della fiera non sia tanto propensa a farla prosperare. Noi visitatori prima si poteva entrare e uscire, per pausa pranzo, senza problemi. Adesso con il biglietto hai solo un accesso al giorno e se esci per il pranzo non puoi più rientrare, cosa assurda.2 punti
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Buongiorno a tutti. Il nostro Amico stava entrando in Italia su di un treno, portando con sé un Titolo di Stato e un corredo documentale (autentico all'esito della Rogatoria) che ne attesta un determinato valore e non lo ha dichiarato alle Autorità. La Corte d'Appello di Milano e poi la Corte di Cassazione (non il Tribunale di Borgo di Sotto...) hanno stabilito come legittima la sanzione irrogata, rigettando le richieste del nostro Amico. A parte le solite becere volgarità su Monti, che m'infastidiscono parecchio, la questione è che abbiamo delle Leggi e qualcuno le ha infrante. Di conseguenza, personalmente mi preoccuperei molto di più se a fronte di tale infrazione l'ordinamento non prevedesse e non erogasse le opportune sanzioni. Il tutto senza considerare che non possiamo sapere quale avrebbe potuto essere l'impiego del titolo di Stato rumeno una volta circolante nel territorio nazionale. Ora il nostro Amico, pagata (forse) la sanzione in Italia, potrà tornare in Romania (recando con sé il Titolo di Stato e tutto il corredo) e far valere tutti i diritti che ritiene di avere. Un saluto cordiale e a presto. PS: tutti coloro i quali detestano l'Italia facciano uso della più grande libertà che hanno, cioè quella di poter andare dove vogliono. Nessuno li trattiene...2 punti
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Chiedi per te o per un tuo amico? Le mie le tengo come animali di supporto emotivo in giardino, sono Pino, Nino, Gina, Rina: e qualcuna sembra stia evolvendosi a tortora leggendaria, qui una foto di Epic-Pino all'alba: In effetti fanno un po' di casino, ma anche gli altri "chirp-chirp" non scherzano. Non saprei, ma prova a dargli così tanto mangime che non possono più volare, poi le prendi con un retino e me le spedisci. nk2 punti
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Buonasera a tutti, è da tanto che non scrivo in piazzetta, lo spunto mi viene da un grazioso quadretto di monete napoletane in rame che ho composto così per gioco con le mie monete ed una placchetta di Ferdinando II di Borbone. È Straordinario scoprire quante cose vengono fuori solo partendo da una moneta o gruppo di monete e dalla loro osservazione e dai quesiti che uno può porsi. Ecco pensavo al Rame di Napoli e cosa trovo? Che c'è un dolce Siciliano che ha delle origini che si intreccerebbero con le monete. Riporto quanto trovato sul web. Fonte Wikipedia. Le Rame di Napoli sono dei dolci tipici di Catania consumati normalmente durante le festività dei defunti; in provincia di Caltanissetta sono chiamate marmurate. Si tratta di biscotti dal cuore morbido al gusto di cacao, ricoperti per intero da una glassa di cioccolato fondente. Non si conosce con esattezza l'origine del nome tuttavia esistono varie ipotesi: la prima cita un pasticciere di Napoli come inventore di questa ricetta; un'altra ipotesi parla di un atto di vassallaggio della Sicilia nei confronti di Napoli durante l'epoca del Regno delle due Sicilie. L'ultima ipotesi, risalente sempre al Regno delle due Sicilie, sembra anche la più verosimile. Si afferma, infatti, che durante il regno borbonico, successivamente all'unificazione del Regno di Napoli con il Regno di Sicilia, fu coniata una moneta contenente una lega di rame, in modo da sostituire la più ricca lega di oro e argento. Il popolo, con l'introduzione di tale moneta, pensò bene di creare un dolce che riproducesse tale moneta, inventando così la Rama di Napoli. La ricetta originale conteneva farina, zucchero, cacao amaro e marmellata di arance ma negli anni vennero apportate diverse modifiche, sia nella dimensione che negli ingredienti utilizzati, introducendo l'uso di Nutella, crema di pistacchio, marmellate e altre composte di frutta o vegetali (zucca o brassica). Ad Acireale, dove prendono il nome di "nucatuli", ne esiste una tipica versione alla zuccata, una confettura realizzata con la zucca e condita con scorze di agrumi. Tradizionalmente preparato durante le festività di Ognissanti viene regalato ai bimbi, come dono dai parenti defunti per essere stati buoni durante l'anno. Saluti Alberto1 punto
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Ciao. Propongo un'ulteriore inquadramento della vicenda, premettendo un concetto e cioè che la Santa Sede, sotto il profilo del Diritto internazionale, è un'entità diversa sia rispetto alla Stato Pontificio che rispetto allo Stato della Città del Vaticano. Concordo su tutto e in ciò ravviso una vera e propria "debellatio". A quel punto, solo grazie alla "Legge delle Guarentigie", al Pontefice veniva permesso di continuare "a godere dei palazzi apostolici Vaticano e Lateranense, con tutti gli edifizi, giardini e terreni annessi e dipendenti, non che della villa di Castel Gandolfo con tutte le sue attinenze e dipendenze". E' evidente che se si è sentita la necessità di precisare - con Legge - quanto sopra, il Regno d'Italia riteneva legittimamente di esercitare la propria sovranità anche sul territorio che oggi coincide con lo Stato della Città del Vaticano. Altrimenti, perchè precisare tale concessione, se si ritiene che quel territorio non venne mai annesso al Regno d'Italia? E ricordiamoci che la Legge delle "Guarentigie" non fu un trattato bilaterale ma un atto legislativo unilaterale. Concordo. Da quel momento è la Santa Sede (e non lo Stato Pontificio) a divenire soggetto di diritto internazionale ma con una evidente discontinuità con lo Stato Pontificio e, quindi, con l'esercizio del potere temporale. Lo abbiamo già ravvisato nella cessazione delle coniazioni, che cessarono nel 1871 e ripresero solo nel 1929 con la creazione dello Stato della Città del Vaticano conseguente ai Patti Lateranensi, ma, ad esempio, anche le Poste dello Stato Pontificio cessarono il loro esercizio nel dicembre del 1870 per riprenderlo solo nel 1929. Già l'interruzione di queste due manifestazioni di sovranità (coniazioni numismatiche ed emissioni filateliche) che ripresero solo nel 1929, denota come non si possa ravvisare il mantenimento delle prerogative dello Stato Pontificio fino all'istituzione dello Stato della Città del Vaticano ma che vi sia stata medio tempore una netta cesura. Il fatto che il Papa scomunicò V.E. II o chiuse i cancelli della Città Leonina, come a volere impedire l'accesso agli "invasori", lascia il tempo che trova, poiché è abbastanza evidente che se il Regno d'Italia avesse voluto occuparla militarmente e perchè no, anche arrestare il Pontefice, avrebbe avuto la forza militare più che sufficiente per farlo. Ovviamente, le stesse ragioni di opportunità che portarono all'approvazione della legge delle Guarentigie, consigliarono V.E. II e il suo entourage ad agire con moderazione, a non arrestare il Papa e a lasciargli quei palazzi e quel lembo di territorio. Ma non sarebbero state di certo le Guardie svizzere ad impedire al Regio Esercito, se solo lo avesse voluto, di occupare quelli che erano territori conquistati dal Regno d'Italia nel 1870, Città Leonina inclusa. Dopodiché non si nega che la Santa Sede operò anche come soggetto di diritto internazionale ma non certamente in prosecuzione al potere temporale dello Stato Pontificio quanto piuttosto nell'ambito della sua alta missione pastorale. M1 punto
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Concordo... Il peso per questa tipologia di testone dovrebbe essere intorno ai 7.90 grammi... Sembra per aspetto generale e caratteristiche un falso d'epoca...1 punto
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Qualche info sull'oro commestibile. "...Quella che sembra avere tutti i crismi di una moda recente ed effimera, per la verità, ha radici storiche, risalenti perlomeno all’antica Cina e all’Egitto, dove per i faraoni si preparavano pani con polvere d’oro nell’impasto. Per gli imperatori romani, invece, si servivano torte decorate con foglie sottili del metallo raro per eccellenza, e usi analoghi si praticavano in Giappone, dove si impreziosivano allo stesso modo liquori e piatti speciali. Nel corso del Medioevo e del Rinascimento, nei banchetti delle corti reali europee la polvere e la foglia d’oro e d’argento si utilizzano per guarnire le portate più scenografiche, per impressionare gli ospiti. Mangiare il più prezioso dei metalli, in quel periodo, era anche ritenuto utile per la prevenzione delle malattie cardiache. Inoltre, pare che il detto “indorare la pillola” derivi dall’abitudine dei medici di aggiungere piccole quantità d’oro alla preparazioni farmaceutiche. L’alta cucina riscopre il metallo prezioso negli anni Ottanta del secolo scorso, e soprattutto a partire dal 1981, quando Gualtiero Marchesi propone il suo risotto oro e zafferano, una variante di lusso del celebre risotto alla milanese. L’interesse internazionale per il piatto e il suo successo nel mondo della gastronomia più esclusiva spingono la diffusione di questo particolare ingrediente, e con esso il mercato per le aziende specializzate nel trattarlo e commercializzarlo. Inizialmente, è soprattutto la liquoristica la principale destinazione d’uso dell’oro commestibile, che in seguito conosce nuove applicazioni, favorite dalla resilienza e dalla crescita del mercato del lusso, che come noto non conosce crisi. Negli ultimi vent’anni l’alta pasticceria si è avvalsa sempre di questo nobile ingrediente, in cerca di soluzioni estetiche originali e d’impatto. Al pari di altri ingredienti, come ad esempio gli aromi, anche l’impiego gastronomico dell’oro e dell’argento è normato. Secondo la direttiva europea 94/36/CE, infatti, questi due metalli sono identificati come coloranti alimentari, rispettivamente con le sigle E175 ed E174. Nella sua forma edibile, l’oro è utilizzato puro (23-24 carati), e lo stesso vale per l‘argento (999-1000 millesimi). Al netto delle antiche credenze, che attribuivano all’oro poteri curativi, è lecito chiedersi se mangiare questi metalli preziosi abbia ripercussioni sulla salute, come può averne l’alluminio in senso negativo. Tranquillizzerà chi può permettersi di portarli in tavola come ingredienti sapere che entrambi non presentano controindicazioni per l’organismo, e sono considerati innocui, inerti, nonché privi di significative proprietà benefiche. Tuttavia, l’oro trova anche una particolare applicazione medica: l’aurotiomaleato di disodio, infatti, è un farmaco per combattere l’artrite reumatoide. Come abbiamo visto, l’oro alimentare non fa male e il suo uso è riconosciuto e regolamentato. A questo punto è naturale domandarsi che sapore ha, se ne ha uno. La risposta è semplice, perché questo metallo – così come l’argento – risulta del tutto neutro al palato, pertanto non provoca alterazioni sensoriali ai piatti nei quali è inserito come ingrediente. Sul piano della consistenza materica il discorso è simile, in quanto le foglie e le pagliuzze utilizzate in gastronomia hanno spessori estremamente fini, tali da rivelarsi appena percettibili. Parlando dei formati impiegati per fini alimentari, per l’appunto, oro e argento vengono commercializzati in: fogli e lamine, in genere di forma quadrata, modificabili e adatti per risotti, dolci e parti esterne delle portate, specialmente quando le superfici sono piatte e regolari; polvere, estremamente fine, indicata per liquori, cocktail e bevande in genere, all’interno delle quali può restare in sospensione, risultando più visibile; briciole, di diametro leggermente superiore, versatili per guarnizioni di vario tipo; fiocchi, più grandi e luminosi, per gli usi di superficie di grande effetto; spirali e bastoncini, forme elaborate che si prestano bene per abbellire anche i piatti dalle linee irregolari. Come si accennava, gli utilizzi oggi sono molto vari, anche se è la pasticceria di lusso la destinazione prevalente per la versione alimentare dei metalli preziosi, in particolare quando si tratta di coperture e decorazioni esterne di dessert e cioccolatini. Ad ogni modo, è chiaro che i materiali in questione – specialmente sotto forma di fogli – richiedono una certa pratica prima di poter essere utilizzati e dosati nei piatti, per evitare sprechi che potrebbero rivelarsi molto dispendiosi. Come abbiamo visto, oro e argento edibili si caratterizzano anche per l’assenza di gusto, un aspetto che però sembra essere superato dalle più recenti innovazioni di settore. Questi ingredienti esclusivi, infatti, possono essere arricchiti con particolari aromatizzazioni, che quindi possono cambiarne l’impatto sui piatti, non più limitato al solo valore estetico, ma da intendere come un vero e proprio condimento. Dopo un anteprima all’Expo 2015 di Milano, infatti, l’azienda Giusto Manetti Battiloro, in collaborazione con Giotti, ha brevettato una linea di oro e argento con aromi naturali di tartufo, lime e vaniglia, offrendo ai clienti anche la possibilità di ottenere gusti su richiesta. Ora che il quadro sull’uso alimentare dei metalli preziosi è più chiaro, non resta che la nota dolente sulla quale fare luce, ovvero i costi di questi esclusivi ingredienti. Si potrebbe pensare di trovare l’oro alimentare in vendita solo nelle boutique di lusso, ma è possibile acquistarlo nelle principali piattaforme di commercio online. I prezzi variano a seconda del livello di purezza – espresso in carati per l’oro e in millesimi per l’argento, come avviene per i gioielli – fondamentale anche per garantire la sicurezza alimentare, che non contempla contaminazioni significative di altri metalli. Indicativamente, le cifre al grammo si attestano intorno ai 150 euro per l’oro, mentre per l’argento ne “bastano” 90. In pratica, per una confezione da 20 fogli d’oro quadrati a 24 carati, da 44 millimetri di lato e dello spessore di 2 micron, si spendono circa 15 euro. A dispetto delle premesse iniziali, quindi, un piatto decorato o condito con questi metalli preziosi non è del tutto inavvicinabile, e si stima che una guarnizione d’oro per una torta da matrimonio ne incrementi il prezzo di circa il 25%. Se i costi non sono proibitivi, allora, ai consumatori il giudizio finale. " fonte: https://www.ilgiornaledelcibo.it/oro-alimentare/1 punto
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Non esiste oggetto di cultura materiale, di studio e di collezionismo che non abbia il suo perché.1 punto
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E pensare che c'è gente che guarda solo la didascalia. Poi chi compila un catalogo d'asta non può essere esperto in tutto e cogliere ogni minima variante. Ci sta l'errore ogni tanto, ma non lo definirei nemmeno errore1 punto
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Negli apparati statali c'è gente preparatissima che si spacca la schiena per due spiccioli di salario, e si entra per regolare concorso come previsto dalla Costituzione, altro che prosciutti. Passiamo oltre, va. Loris, qualche domanda: 1) perché non hai fatto fare una controperizia per attestare il valore nominale di 100 euro? 2) ma l'attestazione di valore da 70 milioni di dollari a cosa ti serviva? Volevi liquidare il titolo in Romania? Ritieni che lo Stato rumeno, a questo punto, debba liquidare? O lo debba fare lo Stato italiano perché piazzò il titolo suddetto come accennavi qualche post sopra?1 punto
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Con Ruggiero Lupo che ha tra l’altro tantissimi libri importanti da acquistare1 punto
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Ciao a tutti, fare la serie di Ferdinando II, una moneta per taglio, è sicuramente appagante, ma da considerare che ci sono varie effigi, quindi io proverei a cercarne una per tipo / effige, ad es. 10 tornesi testa giovane, adulta e così via... (ma tornerebbe ad essere onerosa, considerato che ve ne sono alcune poco reperibili...). Io ho abbandonato la logica di dovere completare necessariamente le serie, raccolgo quelle che trovo, se un periodo mi stanca lo sospendo momentaneamente e passo ad un altro, per poi riprenderlo quando mi capiterà una moneta che reputo interessante. Poi ho una lista di monete per me "mitiche" che vorrei cercare di prendere e faccio la spunta ad ogni fine anno, ma difficilmente riesco ad aggiungerne qualcuna....1 punto
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Dovendo ,l'Associazione, ricordare di rinnovare le quote agli associati,secondo me, il 3/2024 potrebbe essere distribuito a giorni.1 punto
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1. no - non si puo’ generalizzare ma si puo’ affermare che in prevalenza i i ripostigli di monete medioevali vengono trovato negli edifici, celati nei muri o nei solai. Un esempio e‘ il ripostiglio di Ilanz ( il piu’ importante finora per le monete longobarde ) rinvenuto in un muro di contenimento di una fortificazione. con l‘uso drl metal detector - permesso d addirittura incentivato in UK - si sono pero‘ trovati diversi ripostigli di monete medioevali anche nel terreno. 2. esistono ripostigli creati ad arte dai falsari che hanno mescolato a monete autentiche monete artefatte. Le monete false hanno particolari di coniazione che sovente le portano ad essere riconosciute grazie all‘analisi di un esperto. Altre volte e‘ la composizione del metallo ad essere indice della loro falsità. Infind un occhio esperto riconosce patine artefatte o altre incongruenze che permettono di distinguere la moneta buona da quella fasulla. Non sempre e‘ facile quando vi sono falsi molto ben realizzati quali ad esempio quelli drl noto falsario ottocentesco Luigi Cigoi. 3. le analisi che oggi e‘ possibile effettuare su monete sono molte tra queste quelle che permettono di conoscere la composizione della lega sono molto diffuse. Comparando la composizione conosciuta per un numero di esemplari sicuramente autentici a quella dell‘es. che si sta analizzando si ottiene gia‘ un prezioso indicatore di congruenza 4. esistono documenti dati e notizie circa le tirature di monete e medaglie emesse, ad es. per lo Stato Pontificio o le emissioni dri Savoia e per molti altri casi ma tali informazioni sono rarissime per il periodo medioevale, disponibili per alcune emissioni per il periodo rinascimentale, piu‘ abbondanti invece per i periodi successivi e normalmente disponibili per le Emissioni dal Regno in avanti. la materia che vuoi approfondire e‘ molto vasta . Come consigliato da Luciano e da Chievolan spulciando le varie discussioni specialistiche presenti sul forum potrai trovare molti utili riferimenti per apprendere piu‘ nozioni e rispondere in dettaglio ai tuoi quesiti e soprattutto approfondire i temi che ti interessano di piu‘.1 punto
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Ciao @gennydbmoneyper le monete coniate al martello il discorso si fa arduo, tu ne sei l'esempio con le pubbliche ma anche con i grani. Difficile circoscrivere e come diceva il Leopardi “e il naufragar m’è dolce in questo mare”. Saluti Alberto1 punto
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Visto che secondo loro il titolo è negoziabile e vale 69.756.565,00 euro, chiederei di poter pagare la sanzione con quello e mi farei dare il resto....🤑1 punto
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Un’altra coppia del Gazzettino …1 punto
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Continuiamo con i relatori del Gazzettino 11 presenti in sala1 punto
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