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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/23/24 in tutte le aree
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Io sarò presente domani ma vedo che ogni anno l’interesse per il Veronafil cala drammaticamente e, con esso, la partecipazione dei commercianti all’evento. Si viene così a creare un circolo vizioso (meno clienti, meno banchi, meno monete, ecc.) che, tempo qualche anno, se non cambiano le cose porterà all’inevitabile cancellazione di questa manifestazione. In questi giorni ho avuto modo di chiedere a due importanti commercianti se sarebbero stati presenti ed entrambi mi hanno risposto di no perché è un luogo pericoloso al quale è meglio stare alla larga. Non ho capito, però, se il problema sia legato solo ad una mancanza di sicurezza o anche al fatto che ormai le monete importanti viaggiano soprattutto nel circuito delle aste ed i convegni sono sempre meno economicamente convenienti. Io temo che da parte di taluni ci sia l’intenzione di tagliare definitivamente le gambe ai convegni, sempre di più visti come un’inutile perdita di tempo e denaro. Ecco, vorrei dire a queste persone che la numismatica non può essere portata avanti solo attraverso aste da centinaia di lotti con foto in alta definizione. La numismatica necessita anche di una visione fisica delle monete e, soprattutto, di potersi confrontare con altri collezionisti e professionisti allo scopo di ampliare le proprie conoscenze. Purtroppo, vedo che questo aspetto interattivo si sta mano a mano riducendo. Questo forum certamente aiuta a mantenere vivo un contatto tra molti appassionati sparsi per l’Italia ma non basta. Manca sempre più l’esperienza pratica di poter guardare e apprezzare una moneta tra le proprie mani…13 punti
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Su la Moneta.it iniziai a scrivere e mostrare qualcosa sperando di non annoiare, anche perché parlare di filatelia in un forum di numismatica non è semplice, po' si sono uniti @Ptr79 e @caravelle82 poi @dareios it poi @Baylon @numys @ART e altri .. diciamo che oramai la sezione è partita, ringrazio gli amministratori che ci hanno dedicato questo spazio, che dobbiamo trattare come un tempio che ci tiene lontani dalle miserie umane di tutti i giorni e che deve essere luogo di amicizia per del tempo di qualità.4 punti
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La filatelia e la storia postale ai tempi di internet e' incredibile visivamente e veloce, apre scenari impensabili. Anche postalmente non mi ripeto piu', ormai chi segue questa sezione da tempo ha appreso almeno i rudimenti di questo hobby, ho sempre cercato di essere divulgativo affinché chi colleziona possa capire e gioire del materiale che possiede. Sono contento inoltre che si siano aggiunti vecchi collezionisti come @fapetri2001, che con la sua collezione di pezzi diciamo non comuni, ampia i nostri orizzonti in materia, inoltre bisogna dire che la filatelia è talmente ampia che nessuno conosce tutto di tutto, bisogna unire i saperi per giungere a soluzioni e risultati. Detesto fortemente la filatelia e il collezionismo in generale motivato per il puro guadagno, in quanto e' sempre un collezionismo ignorante. Detesto anche chi vuole tenere i segreti di questo hobby per sé, utilizzandoli per un proprio tornaconto che poi non c'è mai, in quanto non si creano altri collezionisti, l' hobby va divulgato affinché venga gioito da tutti.4 punti
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Buongiorno a tutti. Il nostro Amico stava entrando in Italia su di un treno, portando con sé un Titolo di Stato e un corredo documentale (autentico all'esito della Rogatoria) che ne attesta un determinato valore e non lo ha dichiarato alle Autorità. La Corte d'Appello di Milano e poi la Corte di Cassazione (non il Tribunale di Borgo di Sotto...) hanno stabilito come legittima la sanzione irrogata, rigettando le richieste del nostro Amico. A parte le solite becere volgarità su Monti, che m'infastidiscono parecchio, la questione è che abbiamo delle Leggi e qualcuno le ha infrante. Di conseguenza, personalmente mi preoccuperei molto di più se a fronte di tale infrazione l'ordinamento non prevedesse e non erogasse le opportune sanzioni. Il tutto senza considerare che non possiamo sapere quale avrebbe potuto essere l'impiego del titolo di Stato rumeno una volta circolante nel territorio nazionale. Ora il nostro Amico, pagata (forse) la sanzione in Italia, potrà tornare in Romania (recando con sé il Titolo di Stato e tutto il corredo) e far valere tutti i diritti che ritiene di avere. Un saluto cordiale e a presto. PS: tutti coloro i quali detestano l'Italia facciano uso della più grande libertà che hanno, cioè quella di poter andare dove vogliono. Nessuno li trattiene...4 punti
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Piano piano il lavoro procede i Dogi fino a Carlo Contarini completati, bisogna fare ancora gli altri e sono da controllare gli eventuali "orrori"! La "creatura" prende forma...3 punti
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Verona oggi col Gazzettino di Quelli del Cordusio n.11 …direi che con oggi ormai non ce sono più …3 punti
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Complimenti all'autore e all'editore! Mi auguro che questo sia solo l'inizio di una riedizione dei volumi più datati della collana MIR, ormai divenuti introvabili e molto costosi. I MIR sono un punto di riferimento per numerose zecche italiane, e sono certo che eventuali nuove edizioni saranno accolte con grande entusiasmo dai collezionisti. Oltre al loro valore culturale, trovo estremamente sensata l'idea di una riedizione periodica, almeno ogni 10 anni, considerando che si tratta di opere destinate a trovare sempre un mercato.3 punti
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Buongiorno a tutti, all' asta N°8 della Nomisma Verona è passata una moneta che reputo molto interessante, precisamente il lotto 1742,un grano NEAPOLIS REX del 1622,il grano in oggetto presenta più di una particolarità o forse è più giusto chiamarle varianti... In primis mi aveva colpito la punteggiatura doppia nelle legende sia al dritto che al rovescio che recitano rispettivamente:PHILIPP: IIII:D:G e NEAPOLIS:REX:1622.... dovrei verificare sui miei esemplari (circa 50 pezzi)ma a memoria non ricordo questo tipo di punteggiatura, quindi per me è la prima volta che mi capita di osservarla... Osservando ancora più attentamente questo grano noto un' altro particolare che in prima impressione avevo pensato fosse un'errore,alla fine della legenda al dritto è presente la cifra 6, pensavo fosse ciò che rimane della data,ma quel numero da solo è senza difetti rilevanti da provocare dei dubbi mi ha fatto ricredere,quel 6 non può essere li per caso o perché frutto di qualche errore o difetto di coniazione... I grani con simboli sono molto rari ma esistono, anche se si trovano generalmente sotto al busto del Re,ma sappiamo anche che in altre tipologie monetali il simbolo dei coniatori è stato spostato in diversi punti del tondello probabilmente a causa delle varie problematiche causate dal processo di coniazione, come ad esempio la decentratura che spesso portava il simbolo "fuori tondello" e di conseguenza era impossibile riconoscerne la paternità,a titolo di esempio ricordo i 9 cavalli che in principio recavano il simbolo a fine legenda del dritto ma poi probabilmente per i motivi su citati furono spostati davanti al busto del Re, ecco,in questo caso credo che questo grano sia del tipo con simbolo del coniatore a fine legenda del dritto proprio come i 9 cavalli... Infine una curiosità, questo grano di Filippo IV è ribattuto su un tornese di suo nonno Filippo II, ruotando il dritto di circa 90 gradi in senso antiorario è chiaramente visibile la cornucopia che divide la data, chiaramente anch'essa visibile e che ho interpretato come 1585... https://nomisma-aste.bidinside.com/it/lot/19302/napoli-filippo-iv-dasburgo-1621-1665-/3 punti
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Buon giorno Gabriele. Permettimi di risponde al Tuo post, che condivo solo in parte. Partiamo dal principio. Il caso di cui discutiamo, volenti o nolenti, non può più considerarsi una questione privata fra il Sig. Loris e lo Stato italiano. Sono decine e decine i link del web che danno la notizia di questa curiosa vicenda e persino una pubblicazione come il Sole 24 Ore (non certo di gossip), propone ai lettori online il testo integrale della Ordinanza della Cassazione (vedi link allegato). Il caso è stato definitivamente regolato (almeno per la Giustizia italiana) dopo tre gradi di giudizio e dunque la sentenza di secondo grado (che aveva rigettato l'appello e quindi aveva pure confermato la sentenza del Tribunale di Como di primo grado) è oggi definitivamente passata in giudicato. Quindi, non stiamo parlando di un caso che deve ancora essere esaminato ma di una vicenda processualmente definita con provvedimento della Cassazione definitivo (ripeto, almeno per il nostro diritto interno) dopo tre gradi di giudizio. Premesso che non si è ancora ben capito (perchè il Sig. Loris non lo ha ancora fatto intendere chiaramente), se egli intendesse recarsi in Romania con l'intenzione di farsi liquidare quel titolo al valore nominale (100 euro), come egli ha sostenuto in giudizio nelle sue difese, oppure al valore delle perizie redatte da Pubblici Ufficiali romeni, che egli aveva con sé e che valutavano il controvalore attuale del titolo in 70 milioni di dollari. Ove il suo intento fosse stato quello di cambiare il titolo in Romania a 100 euro, sarebbe anche legittimo chiedersi cosa se ne facesse di quella documentazione ufficiale che indicava un diverso controvalore e che lo ha indubbiamente inguaiato in Dogana. Ove il suo intento e la sua convinzione (fondata sulle Perizie) fossero invece stati quelli di incassare in Romania 70 milioni di dollari, allora ci sarebbe da chiedersi perchè non abbia dichiarato in dogana il possesso del titolo e il suo controvalore. A quanto pare nei 3 gradi di giudizio non è riuscito a dimostrare ai giudici che il titolo vale solo 100 euro e non 70 milioni di dollari; non conoscendo il tenore e il contenuto dei due documenti ufficiali che accompagnavano il titolo, non possiamo esprimerci sul punto. Ma tant'è. Sul piano dell'empatia, a me il Sig. Loris sta addirittura simpatico, perchè la sua vicenda mi ricorda un film di Totò e Peppino più che un caso giudiziario, caso che peraltro si concluderà con un nulla di fatto, dal momento che la sanzione non sarà mai pagata. Il tutto senza che si sia mai messa a repentaglio la privacy della persona in questione, ci mancherebbe. Il processo civile ha le sue regole, come, ad esempio, le ha il gioco degli scacchi. Se Tu sentissi uno spettatore di una partita di scacchi lamentarsi del fatto che la torre non può muovere in diagonale come l'alfiere e l'alfiere non può muovere in verticale o in orizzontale come la torre, e sentissi dire da quello spettatore che la partita così è falsata, perchè se la torre si potesse muovere in diagonale avrebbe mangiato la Regina, come reagiresTi? Nel processo civile italiano (ma suppongo nella maggior parte se non nella totalità dei processi civili) esiste un principio che si chiama "onere della prova", che pone a carico di chi voglia dimostrare un fatto di doverlo dimostralo (LUI) e non può essere dimostrato da nessuno fuorché da chi ha interesse a dimostrarlo. Se per giunta, il fatto che Tu sei chiamato a dimostrare (e cioè che il titolo vale solo 100 euro) è smentito da documenti ufficiali provenienti da Pubblici Ufficiali del Paese di emissione del titolo, che attestano che quel documento vale 70 milioni di dollari (e non 100 euro) e che ti sono stati sequestrati insieme al titolo, la difficoltà per chi deve fornire la dimostrazione del valore del titolo aumenta esponenzialmente, giacché si tratta innanzitutto di smentire attestazioni provenienti da pubblici ufficiali. Non dico che non si possa fare ma non è sicuramente agevole. E l'esito dei 3 gradi di giudizio e lì a dimostrarlo. Se queste regole non si capiscono o addirittura si vogliono anteporre a queste regole considerazioni "umanistiche", del "buon padre di famiglia" e altre menate simili, si fa un discorso forse buono per la Parrocchia e per il Bar dello Sport ma che non funziona nella Aule di Giustizia. Come reagirebbero i giocatori di scacchi se sentissero qualcuno lamentarsi che è un'ingiustizia che la Torre non si possa muovere in diagonale? Ripeto: se conoscessimo il contenuto di quelle Perizie probabilmente ragioneremmo molto diversamente. Un abbraccio. Michele3 punti
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Giuste riflessioni, in fondo Milano Numismatica nasce anche per questo, per dare l’opportunità di incontro fisico tra esperti, studiosi, collezionisti, giovani di incontrarsi con eventi, attività tipo workshop, una rivista fatta da tanti, e perché no per condividere una convivialita’ e il pranzo insieme, credo che manchi questo, anche se devo dire Verona a ora mantiene ancora una funzione di meeting point non indifferente e anche di ritiro monete, libri e altro…3 punti
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Dietro ogni nome c'è una storia... e che storia! La ricerca è stata facile (sto cercando di imparare da PostOffice), ho scritto il nome e si è aperto un mondo. Faccio un breve riassunto per chi non ha tempo di leggere tutto ciò che esce sul web. Questa cartolina di inizio 900 fu spedita da Acqui in provincia di Alessandria a Catania. La destinataria era la Baronessa Anna Asmundo di Gisira. Anna nasce a Catania l'8 gennaio 1870, era figlia del Barone Enrico Grimaldi Paterno' Castello e donna Eutalia Francica Nava Guttadauro. Sposò il Barone Giuseppe Zappala' Asmundo ma non ebbero figli. Occupò tutta la sua vita ad aiutare i bambini poveri ed orfani. Coinvolse nella carità tutte le sue nobili amiche e aiutò il Santo Cardinale di Catania Giuseppe Benedetto Dusmet. Alla morte di quest'ultimo successe l'arcivescovo Giuseppe Francica Nava Barone di Bontife' e zio della Baronessa. Segue2 punti
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A mio parere la sigillatura in bustina è a dir poco anacronistica all’alba del 2025. Inoltre, malgrado il miglioramento pubblicizzato della plastica, sempre a mio parere conserva i suoi lati negativi. Al di là della possibile manipolazione nella sostituzione della moneta (non facile, ma non impossibile), a mio parere non rimane la scelta migliore per la conservazione (e la tutela) a lungo termine della moneta (specialmente se questa è stata lavata nell’apposito liquido). Ultimamente ho ripreso i miei lavori sul mio sistema di grading, e al contempo sto lavorando su un sistema economico di sigillatura in bustina senza sigilli metallici (non mi sono mai piaciuti, specie quando sono vicini alla moneta) e con la possibilità immediata di verificare l’integrità della sigillatura. Spero a breve di mostrarvi qualcosa2 punti
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Buonasera agli amici del Forum, ringrazio PostOffice per avermi annoverato tra i vecchi collezionisti e ringraziandomi per le cose che posto, sarà un piacere per me e spero per voi, postare altro materiale , al momento filatelico puro, poi avrei piacere di passare alla storia postale, mi più caro hobby. ha pienamente ragione PostOffice quando dice che tanta giente colleziona e nasconde gelosamente il propio materiale, come se le persone solo con lo sguardo gli consumassero il loro materiale, io personalmente ero molto contrario con alcuni esponenti della Federazione che mi incitavono a esporre le mie collezioni di Storia Postale, finchè un giorno il Presidente Macrelli mi "minacciò" dicendomi che se i collezionisti non fanno vedere il propio materiale e non ci sia quindi un reciproco scambio di pensieri tra collezionisti, tutto tende a terminare e devo dire che aveva pienamente ragione, io dal 1998 espongo le mie collezioni, assolutamente non per lo spirito competitivo, che è una cazz......, ma per ritrovarmi con altri collezionisti con cui parliamo la stessa "lingua" e in tanti anni ho avuto modi di vedere e far vedere tanto materiale , che dopo una ampia lettura di testi, è certamente il migliore modo di aumentare la propia cultura in materia, spero che oltre ai classici francobolli potrete deliziare anche della storia postale, Vi ringrazio F.P.2 punti
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Buonasera, Come molto spesso mi è stato suggerito, poiché sono sicuro della autenticità e della autorità emittente, pubblico questa moneta nella sezione "Imperiali". Al rovescio Massenzio riceve un globo da Roma mentre calpesta un prigioniero che indossa un berretto frigio. Tutta la scena ha un'aria solenne e si svolge all'interno di un tempio tetrastilo che ha nel frontone l'emblematico simbolo di Roma, la lupa coi gemelli. Due vittorie porgono delle ghirlande e intorno campeggia la legenda "Conserv Urb Svae". In esergo Aq P che indica la zecca di Aquileia officina prima. Al dritto testa laureata dell'imperatore. Peso 4.82 g e diametro 26 mm. Da come ho potuto capire dovrebbe essere il RIC 113 ma gradirei una conferma. Grazie mille. Atexano2 punti
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Mi spiace constatare che l'andamento generale sembra deporre a sfavore delle fiere, ammetto di non essere un gran girellone però quest'anno, secondo del mio rinnovato amore per la numismatica, per la prima volta sono andato ad una fiera ed era appunto a maggio a Veronafil. Mi sono emozionato a vedere dal vivo tutti quegli stand e quelle persone che giravano qua e là, ho avuto il piacere di conoscere finalmente di persona i miei venditori/mentori di fiducia che (come ho raccontato in altra occasione) mi hanno fatto l'onore di farmi tenere in mano un bellissimo aureo romano, tremavo quasi dalla paura di rovinarlo, ho anche provato il piacere di comprare finalmente qualche moneta dal vivo invece che sempre in foto. Capisco tutte le problematiche legate alle fiere ma spero davvero che in qualche modo ci saranno sempre, purtroppo non ho potuto partecipare a questa edizione invernale, è il periodo più complicato per me a lavoro la fine dell'anno, ho già chiesto però le ferie per partecipare almeno un giorno all'edizione di maggio 2025 😃2 punti
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Avevo fatto le tue stesse considerazioni ma infine non mi tornano,la prima perché la legenda al rovescio del tornese di Filippo II non contiene caratteri che potrebbero assomigliare ad un 6,la seconda perché quel 6 è lì da solo, perfettamente allineato ed equidistante in legenda, troppo per essere un caso o frutto di una ribattitura... Questo non possiamo darlo per scontato, almeno non con il vicereale...2 punti
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Buongiorno, esco un attimo dalla Gran Bretagna per portarmi in Sudamerica ed esattamente in Brasile, posto due dei tre della serie Impero del 1843, ( mi pare che siano o i secondi o i terzi francobolli emessi al Mondo) ed esattamente il valore da 30 e 90 Reis, manca il 60, soprannominati OCCHI DI BUE derivato dalle grosse cifre del disegno, francobolli piuttosto delicati data la carta molto sottile con cui vennero prodotti, sono decisamente rari allo stato difficili allo stato di usato2 punti
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È una tradizione ormai che non può essere elusa2 punti
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ho fatto foto migliori: questi sono proprio errori di fabbricazione!!! uno è una pressa stanca e l'altro credo si chiami "pupilla di vacca" il dieci centesimi era normale, così me lo sono mangiato. che ne dite? vedi post #334 dico che mi servono più pareti!2 punti
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Ciao Certamente buoni, ma ...... messi male. Il giudizio "very fine" è molto generoso, soprattutto le monete scontano il fatto di essere tosate, piegate, consunte oltremodo. Monete per le quali non pagherei più di 30/40 euro. Ti allego la scala delle conservazioni saluti luciano https://numismaticinip.it/media/attachments/INTRODUZIONE-ALLE-CONSERVAZIONI-AI-DIFETTI-E-ALLE-MANOMISSIONI.pdf2 punti
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Ifni fu un territorio spagnolo sulla costa del Marocco dal 1860 (de jure) / 1934 (de facto) al 1969. Carta militare ingrandibile: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/05/Ifni_txu-oclc-6949452-nh29-10.jpg La storia di questa piccola colonia è molto particolare e comincia nel 1860, con la concessione alla Spagna di una zona in riconoscimento dell'antica presenza ispanica in quella regione, risalente alla seconda metà del XV secolo. Venne individuata l'area adatta dopo diverse ricerche degli antichi resti degli insediamenti (la cui posizione esatta era stata dimenticata), ma solo nel 1934 la Spagna prese di fatto possesso del territorio, a cui assegnò lo status di protettorato. Dal 1952 entrò invece a far parte dell'Africa Occidentale Spagnola. Nel 1956 il Marocco ebbe l'indipendenza e reclamò invano la restituzione di Ifni, finchè nel 1958 truppe irregolari marocchine di un partito nazionalista tacitamente appoggiato da re attaccarono le guarnigioni spagnole. Visto che il territorio da tenere era troppo vasto si stabilì un perimetro difensivo ristretto attorno al capoluogo e si lasciò tutto il resto sotto controllo marocchino. Nel 1958 Ifni venne trasformato in provincia spagnola, nel tentativo di difendere il territorio dai tentativi di decolonizzazione, finchè il suo ritorno al Marocco sotto pressione dell'ONU avvenne 30 giugno del 1969 . Come valuta si usava la peseta spagnola. Francobolli appositi per il territorio si usarono dal 1941, inizialmente sovrastampando le emissioni spagnole e poi con emissioni specifiche dal 1943.2 punti
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Buonasera, ho letto con molta attenzione e curiosità la discussione. E ho letto anche la sentenza che @bizerba62ha allegato. I dubbi e gli aspetti poco chiari della vicenda (per ovvie ragioni) sono tanti. Credo però che per riuscire a capirci di più sia di fondamentale importanza leggere il più volte menzionato “rapporto di valutazione “.2 punti
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Invece di far pagare il biglietto ai visitatori, farei pagare le multe ai commercianti che abbandonano la postazione durante gli orari di visita2 punti
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Da dati oggettivi derivati da uno scavo archeologico in provincia di Reggio Emilia (in corso di pubblicazione) le monete del XIV sec. rappresentative del circolante in loco sono: Milano 28% Ferrara 17% Parma 9% Mantova 9 % Padova 7% Bologna 5% Firenze 4% Venezia 1 esemplare Mario2 punti
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Avendo avuto l’asta ieri e oggi ed essendo arrivati i volumi dalla legatoria solo venerdì pomeriggio ancora non abbiamo avuto modo di pubblicizzare il volume che, posso dirvi, è una spanna sopra la prima edizione ed ora si pone come IL testo di riferimento delle monete milanesi complimenti ad Alessndro2 punti
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Personalmente non ne capisco di monete pontificie, ma per aiutare gli altri utenti che ne sanno di più dovresti postare una foto anche del taglio della moneta, peso esatto e diametro. Successivamente i pareri arriveranno sicuramente. Al momento mi limito ad ingrandirle un poco e mettere dritto il busto di Pio IX per evitare durante la visione il torcicollo1 punto
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Buonasera a tutti, infatti che gusto ci sarebbe poi se tutto fosse servito su un piatto bello e fatto. Invece così uno affina l'occhio e cerca di andare oltre quello che viene scritto e ciò che si vede a prima vista. Complimenti a chi l'ha portata a casa. Saluti Alberto1 punto
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Buonasera a tutti, @Oppianosi la G è piuttosto particolare, sembra una girella, somiglia ad Un 6. Ma anche entrambi le lettere E le trovo piuttosto particolari e di dimensioni piccole rispetto al resto della leggenda. Saluti Alberto1 punto
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A furia di adorare lo dimonio il mondo brucerà nelle fredde fiamme degl'inferi.1 punto
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Grazie Mario, è stato un piacere girare con te per il Veronafil a distribuire le copie del Gazzettino 11. Posso dire che la foto che vedete l'ha scattata niente meno che Umberto Moruzzi!1 punto
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Un sacco di diamanti con al seguito una Perizia che li valuta 1 euro, se alla Dogana se ne accorgono, ti becchi una denuncia per truffa (oltre alla sanzione per non avere dichiarato l'importazione di diamanti) . Se non se ne accorgono, il sacco passerà indenne.1 punto
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Sono perfettamente d'accordo. Il rischio è proprio che venga limitata (se non preclusa) a chi non è strutturato in ambito accademico la possibilità di divulgazione di contenuti numismatici. E sappiamo tutti molto bene (ed è recentemente stato sottolineato anche in Milano Numismatica) quanto siano importanti le pubblicazioni.1 punto
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esistono anche i Filatelia e sono anche abbastanza maggiorenni, 180 anni, anche portati bene1 punto
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La mia risposta è 1,2 g. Ho usato un modo meno faticoso e altrettanto efficiente, il "metodo di attesa": aspettare che qualcuno risolva il problema per te 😀1 punto
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DE GREGE EPICURI Le monete di Massimiano Erculeo sono complesse da classificare, perchè si suddividono in 3 gruppi. I primi due gruppi sono quelli del suo primo regno (286-305 d.C.), diciamo del regno "autorizzato" secondo le norme della tetrarchia; il 1° gruppo va fino alla riforma di Diocleziano (294 d.C.), il secondo gruppo dalla riforma al 305. Ma Massimiano volle a tutti i costi ritornare al potere, e regno' anche (contro il parere di Diocleziano e degli altri) dal 306 al 308, e questo è il 3° gruppo. La tua moneta fa parte del 1° gruppo, perchè è del 1° regno, periodo pre-riforma, e precisamente del 290 d.C. E' classificata come RIC 359 (nel volume V,B) e giudicata "scarce".1 punto
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DE GREGE EPICURI Il Sear (e mi pare anche il RIC) lo classificano come mezzo follis: RIC 790, in esergo PTR (prima officina, Treviri).1 punto
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DE GREGE EPICURI Coniata da Costantino, la scritta al D è: DIVO CLAUDIO OPTIMO IMP. Al R compare lo stesso Claudio, seduto sulla sedia curule, con scritta: REQUIES OPTIMOR MERIT, oppure una scritta più lunga come sulla tua moneta. Classificata come AE3, ma successivamente di dimensioni minori; volendo un termine tradizionale, direi un follis ridotto.1 punto
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Non ti capisco...cosa vuoi dire?1 punto
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Se la convention repubblicana si era svolta in maniera tutto sommato tranquilla, non si può dire altrettanto di quella democratica, che ebbe luogo un mese dopo a Chicago. I sostenitori dell'argento del Sud e del West, avevano lavorato sistematicamente per strappare il potere a Cleveland e ai conservatori dell'Est. Ed erano diventati abbastanza forti da poter imporre una piattaforma che ripudiava la politica di Cleveland e si dichiarava a favore del conio libero e illimitato dell'argento sulla base del vecchio rapporto di 16 a 1. Il loro paladino era William Jennings Bryan, che il 9 luglio 1896 pronunciò l'appassionato discorso passato alla storia come La croce d'oro Bryan, all'epoca trentaseienne, sembrava un ragazzo accanto ai veterani del partito. Egli riconobbe la sua (finta) ingenuità nelle sue parole iniziali: "Sarei davvero presuntuoso a presentarmi contro gli illustri gentiluomini che avete ascoltato se questa non fosse altro che una misurazione delle capacità; ma questa non è una lotta tra persone. Il più umile cittadino di tutto il paese, quando rivestito dell'armatura di una giusta causa, è più forte di tutte le schiere di errori che può portare. Vengo a parlarvi in difesa di una causa tanto sacra quanto la causa della libertà, la causa dell'umanità." I delegati applaudirono. Bryan, da consumato oratore qual era, nonostante la giovane età, lasciò che gli applausi aumentassero, e poi si placassero, prima di continuare: "I difensori dell'oro contestano che l'argento disturberebbe gli interessi degli uomini d'affari del paese. Ma voi avete dato una definizione di uomini d'affari troppo limitata nella sua applicazione. L' impiegato che lavora per un salario è un uomo d'affari tanto quanto il suo datore di lavoro; l'avvocato in una città di campagna, è un uomo d'affari tanto quanto un grande studio legale di una metropoli; chi ha una bancarella all'angolo della strada, è un uomo d'affari tanto quanto un negoziante di New York. Gli agricoltori che coltivano il grano della nazione sono uomini d'affari al pari dei mediatori che lo vendono. I minatori che scavano i metalli preziosi dalla terra, sono in affari accanto ai finanzieri che scommettono sull'ascesa e la caduta di quei metalli. È per loro che parliamo. Non veniamo come aggressori. La nostra guerra non è una guerra di conquista. Stiamo combattendo per la difesa delle nostre case, delle nostre famiglie e della posterità. Abbiamo fatto petizioni e le nostre petizioni sono state disprezzate. Abbiamo supplicato e le nostre suppliche sono state ignorate. Abbiamo implorato e loro ci hanno deriso. Non preghiamo più; non imploriamo più; non supplichiamo più. Li sfidiamo!" Continua... (la convention democratica del 1896)1 punto
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Io, con altri collezionisti del Circolo Astengo di Genova, abbiamo portato i nostri genovini e i nostri grossi, tra cui questo, alla dott.ssa Monica Baldassarri che, con un professore di Pisa che aveva messo a disposizione uno strumento specifico, hanno analizzato con metodo non distruttivo le nostre monete per uno studio che sarà pubblicato prossimamente.1 punto
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