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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/19/24 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, è da tanto che non scrivo in piazzetta, lo spunto mi viene da un grazioso quadretto di monete napoletane in rame che ho composto così per gioco con le mie monete ed una placchetta di Ferdinando II di Borbone. È Straordinario scoprire quante cose vengono fuori solo partendo da una moneta o gruppo di monete e dalla loro osservazione e dai quesiti che uno può porsi. Ecco pensavo al Rame di Napoli e cosa trovo? Che c'è un dolce Siciliano che ha delle origini che si intreccerebbero con le monete. Riporto quanto trovato sul web. Fonte Wikipedia. Le Rame di Napoli sono dei dolci tipici di Catania consumati normalmente durante le festività dei defunti; in provincia di Caltanissetta sono chiamate marmurate. Si tratta di biscotti dal cuore morbido al gusto di cacao, ricoperti per intero da una glassa di cioccolato fondente. Non si conosce con esattezza l'origine del nome tuttavia esistono varie ipotesi: la prima cita un pasticciere di Napoli come inventore di questa ricetta; un'altra ipotesi parla di un atto di vassallaggio della Sicilia nei confronti di Napoli durante l'epoca del Regno delle due Sicilie. L'ultima ipotesi, risalente sempre al Regno delle due Sicilie, sembra anche la più verosimile. Si afferma, infatti, che durante il regno borbonico, successivamente all'unificazione del Regno di Napoli con il Regno di Sicilia, fu coniata una moneta contenente una lega di rame, in modo da sostituire la più ricca lega di oro e argento. Il popolo, con l'introduzione di tale moneta, pensò bene di creare un dolce che riproducesse tale moneta, inventando così la Rama di Napoli. La ricetta originale conteneva farina, zucchero, cacao amaro e marmellata di arance ma negli anni vennero apportate diverse modifiche, sia nella dimensione che negli ingredienti utilizzati, introducendo l'uso di Nutella, crema di pistacchio, marmellate e altre composte di frutta o vegetali (zucca o brassica). Ad Acireale, dove prendono il nome di "nucatuli", ne esiste una tipica versione alla zuccata, una confettura realizzata con la zucca e condita con scorze di agrumi. Tradizionalmente preparato durante le festività di Ognissanti viene regalato ai bimbi, come dono dai parenti defunti per essere stati buoni durante l'anno. Saluti Alberto9 punti
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Buona sera. In occasione del mio settantesimo compleanno mi è stata regalata questa moneta che però non mi sembra originale. Pesa 57 grammi ed ha un diametro di 97 millimetri. L'interno sembra cioccolato al latte che mi sto apprestando ad assaggiare. Cosa ne pensate? Buona serata e cordiali saluti. Gabriella3 punti
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Visto che secondo loro il titolo è negoziabile e vale 69.756.565,00 euro, chiederei di poter pagare la sanzione con quello e mi farei dare il resto....🤑3 punti
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Che aiuta a portare sotto i riflettori fatti o persone storiograficamente poco o per nulla trattati. L'emissione che segue commemora una persona sino a poco fa a me sconosciuta, come di quello di cui si è reso protagonista... Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 19 novembre 2024 un francobollo commemorativo di Sante Zennaro. Caratteristiche del francobollo La vignetta raffigura un ritratto di Sante Zennaro, giovane eroe che il 10 ottobre 1956 si distinse per un intervento di grande coraggio, salvando novantaquattro alunni e tre maestre sequestrati e tenuti per un’intera giornata in ostaggio in una scuola elementare di Terrazzano da due malviventi, azione in cui perse la vita a soli ventitré anni; il 19 ottobre 1956 gli fu conferita una medaglia d’oro al valor civile. Completano il francobollo le legende “SANTE ZENNARO”, “MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE”, le date “1933 - 1956”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Tiratura: duecentocinquantamila venti esemplari Bozzettista: Fabio Abbati Indicazione tariffaria: B I francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quattro; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: 40 x 30 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio Quarantacinque esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico. https://it.wikipedia.org/wiki/Sante_Zennaro3 punti
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Buongiorno e grazie per le informazioni. Certo quando arriverò ai 50 centesimi farò quanto da te suggerito, anche se di 50 centesimi, essendo monete di maggior valore, ne ho molti meno. Per ora mi pare di aver visto che c'è sopra un aquila. Questo è ad oggi il bottino tirato fuori dai 20 centesimi libertà librata, sono piuttosto usurate, l'unica messa un po' meglio mi pare l'ultima in basso. Comunque fa soddisfazione trovarle. Saluti3 punti
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Ciao, segnalo che è stata aperta da @numa numa una precedente discussione sull'argomento:2 punti
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Avendo avuto l’asta ieri e oggi ed essendo arrivati i volumi dalla legatoria solo venerdì pomeriggio ancora non abbiamo avuto modo di pubblicizzare il volume che, posso dirvi, è una spanna sopra la prima edizione ed ora si pone come IL testo di riferimento delle monete milanesi complimenti ad Alessndro2 punti
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Buonasera, questa sera posta qualche cosa di Storia Postale: Cartolina Postale Commemorativa ESPERIMENTO POSTA AEREA Torino - Roma - Roma Torino 19 maggio 1917, affrancata con il francobollo di Posta Aerea - Espresso cent. 25 soprastampato e annullato con il bollo speciale del volo, diretta a Roma e bollo di arrivo del 20.maggio 1917, di tale cartolina vennero stampate vari tipi, con diverse scritte in legenda, alcune molto rare2 punti
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👍 Caro diario, oggi grazie a @nikita_ ho imparato ad usare la maschera di ricerca di Numista...😁2 punti
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Per arrivare alla Cassazione vuol dire ci sia stato un qualche grado di giudizio anche prima no? E presumo comunque avverso al signore. Per come è riportata sul giornale sembra un'assurdità. Però non mi fiderei di quanto riportato visto il livello della stampa in Italia. Molto curioso il dettaglio della perizia di autenticità che avvalla decisamente la sentenza.2 punti
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Sempre nel proseguo di un pò di storia postale, posto questa cartolina doppia con stampa della carta geografica Mare Nostrum e Africa Politica, con la scritta VINCERE in verdino, lo specifico non comune della cartolina è l'apposizione del timbro in gomma viola di fattura locale per rendere la cartolina in franchigia spedita da Posta Militare n.582 punti
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Nel lotto 141 c'e' un errore: Biglietti di Banca - 10.000 Lire Titolo Provvisorio (Testina), forse che con 'testina' intendono la testina del leone? Bel falso del 5.000 lire Colombo al lotto 1692 punti
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Oggi ero in centro a Milano e sono entrata in Banca d'Italia per chiedere notizie sui 2 euro cc. Sono in distribuzione da venerdì.2 punti
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Va chiaramente distinta la Santa Sede (cioè la sede episcopale di Roma nonché ente preposto al governo universale della Chiesa Cattolica) dallo Stato Pontificio o Stato della Città del Vaticano. Sono due cose ben diverse. Dal 1870 ciò che continuó fu la sola Santa Sede, la quale perse la sovranità su uno stato. La riacquistó nel 1929 con la creazione dello Stato della Città del Vaticano. Quindi il termine debellatio è applicabile al discorso dello Stato Pontificio, come indicato anche nell'articolo citato sopra. Ovviamente non si applica alla Santa Sede, ma questo perché la Santa Sede non è uno stato ma un ente giuridico, il quale ha continuato le sue funzioni anche dopo il 1870.2 punti
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Buonasera a tutti, ripropongo il mio grano del 16 38. Magliocca 78 Saluti Alberto2 punti
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È disponibile la seconda edizione del MIR Milano. Complimenti all'autore Alessandro Toffanin e all'editore Alberto Varesi.2 punti
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Prima pesata: si lasciano fuori 3 monete e si pesano le rimanenti 6, 3 per piatto. Se la moneta falsa è tra queste 6 si trova nella terna di peso minore, altrimenti, se le due terne di monete hanno lo stesso peso, è tra le 3 non pesate. Seconda pesata: dalla terna di monete contenente quella falsa se ne esclude una e si pesano le rimanenti 2. Dal risultato della pesata si individua se la moneta falsa è quella esclusa o se è una delle due sui piatti della bilancia.1 punto
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avevo letto anche io e sinceramente anche io ho pensato alla solita bufala attira click. Poi ho visto riferimenti anche ad articoli del corriere della sera e la cosa mi ha spiazzato1 punto
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Ciao. Chi avesse voglia di leggere l'ordinanza della Cassazione sul caso in questione, la trova in allegato. M. E comunque la sanzione non è di 21 milioni di euro ma di 20.923.989,00 (le solite esagerazioni giornalistiche..😀). Cass. civ. sez. II Ordinanza n. 29409_2024 .pdf1 punto
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Posto questa cartolina postale della Croce Rossa Americana in Italia con una notevole variante di stampa molto decentrata dei colori, spedita da Roma per Acquapendente, allego anche la cartolina con stampa perfetta per evidenziare meglio il notevole spostamento1 punto
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Beh, se però con la sentenza della Cassazione italiana alla mano che dice che sono titoli rimborsabili, il signore riesce a farsi dare i soldi dalla Romania, è stato un affare1 punto
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Minted in Phiastos, Crete c. 300-250 BC, this bronze coin shows the giant Talos hurling a stone in his right hand and holding another in his left. On the other side is the inscription ΦΑΙC−ΤΙΩΝ with Laelaps, the Golden Hound of Crete, catching the scent of its quarry.1 punto
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Vi giro questa notizia: da https://portale.units.it/it/notizie/numismatica-bizantina-units-insieme-princeton-oxford-e-dumbarton-oaks-la-digitalizzazione Il Dipartimento DiSU di UniTS è stato invitato dall'Università di Princeton a partecipare a un prestigioso progetto di ricerca internazionale finalizzato alla creazione di repository di tutte le banche dati numismatiche. Il progetto, denominato NOMISMA, vede la collaborazione di istituzioni di altissimo livello, tra cui la Dumbarton Oaks di Washington e l'Università di Oxford. Alla piattaforma Nomismata di UniTs è stato riconosciuto un valore esemplare, in grado contribuire allo sviluppo di uno strumento innovativo per la definizione e l’analisi della tipologia monetaria bizantina. L'obiettivo finale è quindi la creazione di una piattaforma digitale, accessibile e interattiva, che permetta a studiosi e appassionati di ottenere in maniera immediata informazioni aggiornate e dettagliate relative soprattutto ai luoghi di rinvenimento e di circolazione delle plurisecolari emissioni bizantine. Tali fonti promuoveranno la comprensione della storia economica, delle relazioni tra territori anche esterni ai confini dell’impero, lo studio del funzionamento delle zecche e soprattutto il calcolo statistico del volume dello stock monetario coniato in un ben definito periodo storico. Il coinvolgimento di UniTS evidenzia il valore scientifico e l'importanza del lavoro svolto dal nostro Ateneo nell'ambito della ricerca numismatica, riconosciute a livello internazionale. In particolare, il contributo dell’Ateneo-DiSU sarà fondamentale per aggiornare e definire i dataset relativi alla tipologia delle monete bizantine per il periodo da Anastasio I all’imperatore bizantino Foca. I dati saranno digitalizzati e integrati seguendo gli standard definiti dalla piattaforma Nomismata di UniTs, dedicata alla crono e geo referenziazione dei ritrovamenti monetali di epoca bizantina, sviluppata dal DiSU anche nell’ambito di un finanziamento PRIN che vede il prof. Bruno Callegher già docente di Numismatica come capofila, il prof. Andrea Gariboldi come referente di sede, il dr. Giorgio Donato con il supporto del dr. Jordan Piščanc come progettisti e sviluppatori informatici, con la collaborazione dei ricercatori Kateryna Sorochan, Giulio Carraro e Cristiano Rossetti per la ricerca e l’implementazione dei dati. odjob1 punto
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7000 lo scrive la central bank di Cipro. Sono 7000. C’è scritto nel pdf da cui è nato questo dubbio.1 punto
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Credo che al di là della terminologia usata, "debellatio" o meno, quello che anch'io volevo sottolineare è che nei fatti non ci fu assolutamente un totale smantellamento dell'apparato organizzativo e di governo dello Stato Pontificio, che ovviamente formalmente cessò di esistere dopo il 1870, ma nei fatti continuò con tutto il precedente apparato organizzativo e di governo. Ecco perchè, senza alcun intento polemico, ma soltanto per una precisazione storica, ritenevo e ritengo comunque non corretto l'uso del termine"debellatio" che, come già detto in precedenza, implica un totale disfacimento.1 punto
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DE GREGE EPICURI Oggi posso mostrarvi, finalmente, una moneta in buono (non ottimo) stato di conservazione. E' di Tiberio, raffigurato al D con un buon ritratto e la scritta TI CAESAR- AVG F : AVGVSTVS. Al R, i nomi dei duoviri, per esteso e poco abbreviati: C BAEBIUS P.F. / L RUSTICELIUS / BASTERNA / II VIR QUINQ / D D La moneta pesa 9,24 g e misura 24 mm. Pare sia stata coniata nel 22/23 d.C. , ma finora non è stato possibile identificare la zecca di produzione; anche RPC parla di Pella o Dium (entrambe in Macedonia) come zecche possibili. RPC I, 1537.1 punto
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No, non è censita questa variante senza cerchietto tra MATER e STVDI. Dei cinque tipi viene sempre riportato o il globetto (Chimienti 79,80,81) o il cerchietto (Chimienti 82 e 83) Rispetto al catalogo Lamoneta, il Chimienti 83 indica come riferimento CNI 411 punto
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Buonasera, affascinato dalla corte dei Severi, condivido un denario di Giulia Domna appena arrivato. Diritto: IVLIA - AVGVSTA. Busto drappeggiato di Giulia Domna verso dx. Rovescio: CERERI - FRVGIF. Cerere seduta verso sx, due spighe nella mano dx; nella sx una lunga torcia accesa verticale. Roma; 200 (venditore); 196-211 (Ocre); gr 3,15, diam. 18,5 mm; asse conio 7h; tipo RIC IV Septimius Severus 546. Giulia Domna mostra varianti ritrattistiche comprese tra gli estremi di un delicato profilo giovanile e uno maturo, talora inasprito. Nelle monete come nella scultura, si incontrano due tipi di acconciatura (L. Buccino, nota 1). Nel ritratto tipo Gabi (datato proprio in base ai confronti monetali al 193-210 d.C. ca., quindi relativo a una Giulia da poco più che ventenne fino ai quarant’anni circa) si presenta come un’ampia calotta che gira ai due lati del volto in onde orizzontali e parallele mentre sul retro si raccoglie in una amplissima e piatta crocchia a larghe fasce che occupa completamente tutto il retro della testa. Nel tipo Leptis (ca. 204- 217, quindi superati i trent’anni fino ai quasi cinquanta) due trecce incorniciano il volto a partire dalle tempie uscendo da sotto l’ampia parrucca, mentre lo chignon ovale, composto da trecce ad andamento concentrico, tende a ridursi alla zona della nuca. Se leggo bene, i due tipi verrebbero dunque a sovrapporsi durante gli anni tra il 204 e il 210, ovvero quando Giulia ha tra i trentaquattro e i quarant’anni circa (facendo fede una data di nascita fissata intorno al 170). Le trecce e le ciocche che fuoriescono all’altezza degli zigomi appartengono alla capigliatura naturale. Alcuni ritratti in marmo mostrano una realizzazione a parte della parrucca, talora in marmo colorato. Il ritrovamento di una bambola in avorio con la tipica acconciatura testimonia la fortuna e la diffusione della moda, che fu severamente, ma a quanto pare inutilmente, messa all’indice dall’autorevole autore cristiano Tertulliano (L’eleganza delle donne VII, 1-2). Cerere, al rovescio, è una delle sei divinità che appaiono nella monetazione di Giulia Domna, con Cibele, Diana, Giunone, Venere e Vesta (F. Gnecchi, nota 2). L’avvicinamento dell’Augusta a Cerere, quindi garante di un impero fecondo e produttivo, è di antica data. Sono infatti numerosi i ritratti di Livia come Cerere, con spighe nella mano o con diadema di spighe. Nella monetazione (a un mio sguardo superficiale e inesperto) vedo Cerere ricorrere nelle emissioni delle due Faustine. Con Giulia Domna in particolare la divinità può aggettivarsi, come nel caso di questa moneta, quale “frugifera”, fruttifera (che porta (fero) frutti (frux, frugis)). La dinastia severiana, cui Giulia Domna dà (letteralmente e politicamente) vita, non è solo un affascinante tempo di mezzo tra l’età antonina e l’anarchia militare o, più estesamente, tra alto e basso impero. E’ anche un quarantennio modellato da una potente e originale idea di governo e di società (nota 3). Per quanto effimere e contingenti, le conquiste militari di Settimio Severo portano a un’estensione dell’impero né prima né dopo raggiunta, mentre L’Africa di Settimio Severo e la Siria delle quattro Giulie fanno di Roma la capitale di una nuova idea di governo imperiale. Una vivacità culturale di primo livello agisce in campo filosofico (Diogene Laerzio, Apollonio di Tiana…), medico (Galeno), storiografico (Cassio Dione, Erodiano…), giurisprudenziale (Papiniano, Ulpiano…). Profonde trasformazioni religiose derivano dal trionfo dei culti orientali (gli dèi di Palmira, di Heliopolis-Baalbek, di Afrodisia, e Cibele, Mitra, Iside, Serapide…) che alimentano un crescente sincretismo religioso. Il cittadino romano cambia volto (letteralmente e metaforicamente) in virtù della rivoluzione (culturale, sociale, politica, giuridica, fiscale…) operata dalla Constitutio Antoniniana. Si modifica il sistema monetario, tra l’altro con l’introduzione dell’antoniano. Un’attiva politica urbanistica e edilizia conta tra l’altro, nella sola Roma, la Domus Severiana e il Septizodium, l’Arco del trionfo partico di Settimio Severo, la Forma Urbis, l’Heliogabalum, le Thermae Antoninianae (o di Caracalla); cui si può aggiungere, sul territorio, la novità politico-militare dei Castra Albana. Tra tanti elementi nuovi e originali spicca anche il protagonismo femminile nel governo dello Stato, ad iniziare da Giulia Domna. Figlia del sommo sacerdote di Emesa, moglie dell’imperatore Settimo Severo, madre dell’imperatore Caracalla e sorella di Giulia Mesa, quest’ultima madre di due madri di imperatori (Giulia Soemia con Elagabalo, Giulia Mamaea con Severo Alessandro). Potentissima Augusta, influente consigliera del marito Settimio Severo (in concorrenza letteralmente mortale con il prefetto Plauziano), Giulia Domna è Mater Castrorum come già Faustina Minore, ma solo lei è anche Mater Senatus et Patriae e Mater Populi Romani, in una sorta di “maternità istituzionale” (nota 4). Donna di potere ma anche di cultura: il sofista Filostrato cita un circolo (κύκλος) guidato da una “Giulia Domna filosofa” (ἡ φιλόσοφος). L’Augusta terrà tra le braccia un figlio assassinato (Geta), vivendo poi una seconda stagione di potere imperiale accanto all’altro figlio, il fratricida Caracalla. Infine, dopo l’eliminazione di quest’ultimo, si suiciderà forse su ordine di Macrino (a sentire Erodiano) o piuttosto lasciandosi morire d’inedia e di malattia in Antiochia (narra Dione Cassio), dopo essersi prima ferita per la disperazione e aver poi cullato un’ultima, inutile speranza di ritrovare un ruolo all’altezza della sua dignità. Un saluto e a presto, Lvcivs LX (nota 1): Seguo Laura Buccino, Morbidi capelli e acconciature sempre diverse. Linee evolutive delle pettinature femminili nei ritratti scultorei dal secondo triumvirato all’età costantiniana, in Ritratti. Le tante facce del potere, catalogo della mostra (Roma, 10 marzo - 25 settembre 2011), Roma 2011, pp. 377-378. (nota 2): Francesco Gnecchi, I tipi monetali di Roma imperiale, ed. Hoepli (ristampa), 1978, (nota 3): Vedi ad esempio Alessandro Galimberti, L’età dei Severi, ed. Carocci, Roma 2023, pp. 9-23. (nota 4): Traggo il termine da un articolo di Annabella de Robertis, Giulia Domna: tra storia e romanzo, 2014.1 punto
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Filippo IV ha coniato dal 1621 al 1648 a livello industriale, 27 pezzi sono pure pochi. Il re più raro è Filippo III poi Carlo V, Carlo II, Filippo IV e infine Filippo II. È una statistica empirica la mia, che deriva dall'esperienza, ma se ci fai caso è così. Inoltre Carlo v è seguito assiduamente in Spagna e Germania e fa prezzi in linea di massima sempre superiori agli altri, mentre Carlo II è quello meno interessante dal punto di vista della domanda1 punto
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Grazie a tutti per i commenti, diciamo che la ciotola è abbastanza nutrita, di cinque centesimi spiga per ora ne ho trovati anche due 1919 però messi maluccio. Ce ne sono anche di messi molto meglio, di diversi colori, dal rosso al nero, ma tutti di annate comuni. Comunque questo, anche se non bellissimo, lo terrò per la collezione. Per ora il mucchio che mi sta dando più soddisfazione è quello dei cinque centesimi libertà librata, con 7 pezzi del 1919. anche se questo mucchio in realtà lo devo riguardare da capo in quanto l’ho guardato, in buona parte, ad occhio nudo…. 🧐 Inoltre non ho cercato quelle dal 1926 in poi che dovrebbero essere annate buone. É piuttosto impegnativo, anche se decisamente divertente. Grazie di nuovo e saluti1 punto
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Si direi che è certamente esagerato... Comunque è poco comune.. probabilmente un R2 se lo merita1 punto
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La banconota ha circolato e ne porta chiaramente i segni, è comunque un bel biglietto. condizioni quasi ottimali1 punto
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Ciao, E' un effetto causato dalla miscelazione non uniforme della lega che compone il tondello. Puoi saperne di più a questo indirizzo: Ta – Errori nella lega metallica – Tecniche ed errori di coniazione1 punto
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Da Metaponto di Lucania, un esemplare di statere con al diritto testa forse di Demetra e NIKA ed al rovescio spiga con melagrana sulla foglia ed etnico . Sarà a giorni, il 20 Novembre, in vendita Cayon 422 al n. 5497 . Unisco, di questa tipologia, l' esemplare passato a suo tempo in NAC 13 al n. 143 .1 punto
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Il peso calante, grammi 6,7, può essere la spia di un esemplare suberato? Grazie dell'attenzione.1 punto
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Dopo due mesi e mezzo dall'inizio della discussione, dopo aver parlato di cose che a volte c'entravano come i cavoli a merenda con quello che avrebbe dovuto essere l'argomento principale della stessa, dopo che tanti probabilmente avevano perso ogni speranza che sarebbe mai arrivata, finalmente incomincia La battaglia dell'oro e dell'argento Con l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 1896 la questione monetaria divenne sempre più centrale, con la richiesta di libero conio dell'argento da parte dei populisti appoggiata anche da consistenti fazioni all'interno dei due partiti principali. I proprietari delle miniere d'argento del West, che non si preoccupavano dell'inflazione ma solo di alzare il prezzo del loro metallo, contribuirono a finanziare una campagna condotta dalla National Bimetallic League. La propaganda più efficace a favore di questa Lega fu quella di un libro, Coin's Financial School, un semplicistico trattato politico/economico pubblicato nel 1894 ad opera di William H. Harvey. Il libro, che ebbe un enorme successo di vendita, presentava il conio libero dell'argento come una panacea, riducendo una complessa questione in termini facilmente comprensibili agli agricoltori, presentando inoltre la demonetizzazione dell'argento come un complotto (e ti pareva ) dei banchieri britannici e degli usurai ebrei. Un'illustrazione del libro Ma la convention repubblicana di St. Louis del giugno 1896, fu dominata dai sostenitori dell'oro, e la piattaforma elettorale del partito richiese inequivocabilmente il mantenimento della base aurea. Per questo, un certo numero di repubblicani del West, sostenitori degli interessi minerari dell'argento, lasciò il partito, che nominò candidato William McKinley, politico di lungo corso già eletto in entrambe le camere, e per tre volte governatore dell'Ohio. petronius1 punto
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Mi scuso se mi allontano forse troppo dall’argomento, ma sollecitato dalle immagini di Cerere postate nei preziosi contributi alla discussione, sono andato a ricercare se mai la dea fosse, come dire?, sopravvissuta alla caduta dell’impero romano... Mi ha colpito in particolare una moderna epifania della dea, dove essa appare ancora del pieno delle sue funzioni. Essa protegge infatti la floridezza di un nuovo “impero” (quello statunitense), coronando l’edificio del Chicago Board of Trade Building , nel quale in origine si svolgevano gli scambi del grano. La statua, in stile Déco, è del 1928, opera dello scultore John H. Storrs. Un caro saluto e a presto, Lvcivs LX1 punto
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Da Cesarea nella Cappadocia,un attraente esemplare di didrammo al nome di Domiziano, con al diritto testa laureata dell' imperatore ed al rovescio figura della Vittoria andante con ramo di palma e corona . Sarà a giorni, il 30 Novembre, in vendita Cayon 422 al n. 5431 .1 punto
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Per non parlare di quanto si potrebbe fare con un po' di considerazione in più per la dimensione europea.1 punto
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Grazie del prezioso e sollecito suggerimento, libro ordinato 👍🏻1 punto
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Mio bronzo di Antigono II Gonata dalla Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung, Auction 181, lot 1332, 13.10.2009. GRIECHEN MAKEDONISCHE KÖNIGE Antigonos II. Gonatas, 283 - 239 v. Chr. AE (5,14g) Vs.: Kopf der Athena mit korinthischen Helm n. r. Rs.: B-A, Pan errichtet ein Tropaion, l. makedonischer Helm, darunter Monogramm. SNG Cop. 1205ff. Dunkelgrüne Patina, ss apollonia1 punto
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Buonasera,giusto così per parlare,c’è un pezzo integro di aes signatum,con pedigree risalente agli anni 60,accompagnato da un analisi xrf,che non ho ben capito,ne studiano la composizione,ma in quanto a certezza sull’autenticità,mi pare più tanto messa lì per gonfiare un po’ il tutto,comunque a voi come sembra il lotto in questione? https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=8258&lot=330341 punto
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Non è che gli americani con i fusi romani....ricordo un'asta di pochi mesi addietro... A volte nelle descrizioni, non solo in quest'asta, davanti a esemplari "rarucci" alzano come una nebbia dubbiosa che magari porta a qualche offerta. Nel nostro caso hanno pure un'analisi del metallo cosa vuoi più Certo che a vedere i falsi ritirati , in aste diverse ,vien veramente da pensare che non si controlla una cippa quando si "prendono" le monete , troppa fretta...1 punto
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Riporto qui la risposta di @Tinia Numismatica dell’altra discussione, perché ogni tanto ciò che viene detto « ad libitum » non basta: L’esemplare del ripostiglio di Ariccia, ex Kircheriano, è quello spezzato sulla tavola del Garucci postata da @Cremuzio, #4 , ed è esposto oggi nella vetrina del museo Nazionale Romano: Esistono almeno 3 quadrilateri interi RRC 8/1, e non due come riportato da Heritage Auction. L’esemplare 1 a-b della tavola del Garucci postata da @Cremuzio è quello custodito al B.M: L’esemplare di Vienna, non menzionato nel Haeberlin: Foto Andrew McCabe: In Haeberlin, tavola 32, l’esemplare di Napoli trovato a Velletri. Faceva parte della collezione Borgia venduta a Joachim Murat: E il lotto di H.A:1 punto
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https://www.lamoneta.it/topic/224994-heritage-world-coins-15-17-agosto/ E' questa l'altra discussione.1 punto
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Ciao, In merito alla tua domanda sul prezzo di monete slabbate (cioè inscatolate nelle perizie col grading americano), queste tendono ad avere un prezzo più alto. In genere, per il '27, il prezzo per un FdC si attesta mediamente intorno ai 500€. Poi però dipende da diversi fattori, come ad esempio "quanto è" bello il FdC (e qui entrano in gioco aspetti secondari, come forza del lustro e segni di contatto limitati), ma soprattutto la "questione patina", che in alcuni casi abbellisce di molto l'appeal generale. Ti allego due esempi della mia collezione. Se necessiti di consigli o hai altre domande puoi chiedere qui oppure contattarmi privatamente tramite la messaggistica del Forum (clicchi sul mio nick e poi selezioni l'icona della letterina)1 punto
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Avevo inserito nel post 198 di questa discussione una presentazione di PowerPoint smembrata in tante vignette, era qualcosa dedicato ai ragazzini degli anni '70 e comunque a chi era bambino prima degli anni ’80. Per essere ragazzi maggiorenni e vaccinati nel corso degli indimenticabili anni ‘80, vuol dire che si era bambini negli anni ’60, un’altro periodo storico che chi l’ha vissuto non dimenticherà mai, ed è a questi bambini degli anni ’60 (me compreso) che dedico questo bellissimo scritto trovato nel web. Una nota prima di cominciare, una cosa che sconoscevo sino a qualche giorno fa: vendono in certi siti online (ebay compresa) un vestito anni ’70 completo sin qui tutto normale, solo che vengono venduti per essere utilizzati come “costume” a carnevale o nelle feste, come se fosse un normalissimo costume di zorro, una cavaliere cosacco, un pierrot, superman o qualche altro personaggio, siamo stati partecipi di un’epoca..... noi. - Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l'ecografia. - Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo. - Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia. - Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio. - Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava due. - Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa erano dolori. - Noi, che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici. - Noi, che la gita annuale era un evento speciale e nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti. - Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca o sull'enciclopedia, mica su internet. - Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena. - Noi, che andare al mare nei sedili posteriori della 850 di papà o nella 1100 di nonno era una passeggiata speciale e serbiamo ancora il ricordo di un bagno pulito. - Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer, ma avevamo tanti amici lo stesso. - Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci, i canali erano solo due. - Noi, che andavamo a letto dopo Carosello. - Noi, che sapevamo che era pronta la cena perché c'era Happy Days e Fonzie. - Noi, che guardavamo allucinati il futuro con “Spazio 1999”. - Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni. - Noi, che ci sentivamo ricchi se a Monopoli avevamo il 'Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini'. - Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva. - Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso. - Noi, che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella. - Noi, che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'. - Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città. - Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l'album Panini (celò, celò, celò, celò, celò, celò, mi manca!). - Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo. - Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella per 100 £ire e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso perché stavamo sempre in giro a giocare. - Noi, che bevevamo acqua dalle fontanelle dei giardini, non dalla bottiglia PET della minerale ed un gelato costava 50 £ire. - Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic. - Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile (non nell’Ipod) e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos'è. - Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney. - Noi, che non avevamo cellulari (c’erano le cabine SIP per telefonare) e nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche ai giardinetti. - Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto. - Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli. - Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più eri fico. - Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte. - Noi, che le barzellette erano Pierino o c’è un francese-un tedesco-un italiano. - Noi, che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto. - Noi, che l'unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa. - Noi, che il 1° Novembre era 'Ognissanti', mica Halloween. - Noi, che il Raider faceva concorrenza al Mars. - Noi, che a scuola le caramelle costavano 5 £ire. - Noi, che si suonava la pianola Bontempi. - Noi, che la Ferrari era Lauda e Alboreto, la McLaren Prost , la Williams Mansell , la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote! - Noi, che la penitenza era 'dire-fare-baciare-lettera-testamento'. - Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia. - Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando. - Noi, che nei mercatini dell'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola... - Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo. - Noi, che vivevamo negli anni di piombo, in mezzo ad inaudite violenze per lotte sociali e di classe. - Noi, che votavamo per i partiti della 1° Repubblica: MSI, DC, PRI, PLI, PSI, PCI. - Noi, che trovammo lavoro....... noi, che siamo stati tutte queste cose e tanto altro ancora... questa è la nostra storia. _____________________________________________ La foto della prima classe delle elementari (1966) è la mia, le altre prese dal web.1 punto
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