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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/18/24 in tutte le aree
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Nummi attribuiti erratamente ad Avito suddivisi per "tipologia"4 punti
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Ciao, è una moneta comunissima. Se fosse stata la prova riporterebbe tale dicitura al rovescio lungo il bordo, come quella che ti allego3 punti
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Mi scuso se mi allontano forse troppo dall’argomento, ma sollecitato dalle immagini di Cerere postate nei preziosi contributi alla discussione, sono andato a ricercare se mai la dea fosse, come dire?, sopravvissuta alla caduta dell’impero romano... Mi ha colpito in particolare una moderna epifania della dea, dove essa appare ancora del pieno delle sue funzioni. Essa protegge infatti la floridezza di un nuovo “impero” (quello statunitense), coronando l’edificio del Chicago Board of Trade Building , nel quale in origine si svolgevano gli scambi del grano. La statua, in stile Déco, è del 1928, opera dello scultore John H. Storrs. Un caro saluto e a presto, Lvcivs LX3 punti
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Il riferimento al 1870 non è da riferirsi alla breccia di Porta Pia, quanto piuttosto al plebiscito che si svolse domenica 2 ottobre 1870 per sancire l'annessione al Regno d'Italia del territorio di Roma e del Lazio dopo la presa di Roma. L'annessione fu formalizzata con regio decreto 9 ottobre 1870, n. 5903, che all'art. 1 stabiliva «Roma e le provincie romane fanno parte del Regno d'Italia». Successivamente, l’art. 1 della Legge 3/2/1871, n. 33, recante “Pel trasferimento della Capitale del Regno da Firenze a Roma”, ed entrata in vigore il 19/2/1871, recitava “La città di Roma è la Capitale del Regno.”. Con questa Legge, quindi, fu deciso il trasferimento della sede del governo da Firenze - dal 1865 era la Capitale d'Italia, succeduta a Torino - alla Città Eterna. Il trasferimento ufficiale si realizzò il 1° luglio successivo. Il giorno dopo, 2 Luglio 1871, il re Vittorio Emanuele II fece ufficialmente il suo ingresso solenne nell'Urbe per insediarsi al Quirinale. Sempre il 3 febbraio 1871 fu approvato il relativo regolamento per il trasferimento del governo a Roma e nominata la commissione governativa con il compito di attuare, coordinare e sovrintendere a tutte le operazioni per l'insediamento degli organi di governo nella nuova Capitale. Da subito furono scelte le sedi delle massime istituzioni: il Palazzo del Quirinale, già residenza estiva del Papa, fu destinato a Palazzo reale; a Palazzo Madama, già sede del Ministero delle Finanze pontificio, fu insediato il Senato; a Palazzo Montecitorio, già sede dei tribunali, fu insediata la Camera dei Deputati, convertendo in aula il cortile centrale.3 punti
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@AldoFerraro prima di tutto la moneta che stai cercando di vendere è comunissima e priva di valore. Secondo, se avessi letto il regolamento (come consigliato nella procedura di iscrizione) avresti appreso che non è consentita la vendita se non nelle apposite sezioni. Per questo motivo chiudiamo qui la discussione, e ti invitiamo a leggere e rispettare il regolamento se vuoi continuare ad essere parte di questa comunità. Grazie per la collaborazione3 punti
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Era da tempo che aspettavo l'occasione per prendere una frazione achemenide, ma ultimamente anche il prezzo di questa tipologia ha subito un rialzo. La moneta in questione mi è sembrata ancora pienamente godibile e il prezzo pagato è stato davvero irrisorio. Questa la descrizione del venditore. Non ho ancora avuto modo di controllare i riferimenti citati. ACHAEMENID EMPIRE. Time of Darios II to Artaxerxes III (circa 420-350 BC). Tetartemorion. Sardes. 6mm // 0,21g Obv: Persian king kneeling-running r., holding dagger and bow, quiver over shoulder. Rev: Incuse punch. SNG Kayhan 1041 (1/4 Siglos); Klein 764 (same); Rosen 679 (same).3 punti
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Buonasera a tutti, è da tanto che non scrivo in piazzetta, lo spunto mi viene da un grazioso quadretto di monete napoletane in rame che ho composto così per gioco con le mie monete ed una placchetta di Ferdinando II di Borbone. È Straordinario scoprire quante cose vengono fuori solo partendo da una moneta o gruppo di monete e dalla loro osservazione e dai quesiti che uno può porsi. Ecco pensavo al Rame di Napoli e cosa trovo? Che c'è un dolce Siciliano che ha delle origini che si intreccerebbero con le monete. Riporto quanto trovato sul web. Fonte Wikipedia. Le Rame di Napoli sono dei dolci tipici di Catania consumati normalmente durante le festività dei defunti; in provincia di Caltanissetta sono chiamate marmurate. Si tratta di biscotti dal cuore morbido al gusto di cacao, ricoperti per intero da una glassa di cioccolato fondente. Non si conosce con esattezza l'origine del nome tuttavia esistono varie ipotesi: la prima cita un pasticciere di Napoli come inventore di questa ricetta; un'altra ipotesi parla di un atto di vassallaggio della Sicilia nei confronti di Napoli durante l'epoca del Regno delle due Sicilie. L'ultima ipotesi, risalente sempre al Regno delle due Sicilie, sembra anche la più verosimile. Si afferma, infatti, che durante il regno borbonico, successivamente all'unificazione del Regno di Napoli con il Regno di Sicilia, fu coniata una moneta contenente una lega di rame, in modo da sostituire la più ricca lega di oro e argento. Il popolo, con l'introduzione di tale moneta, pensò bene di creare un dolce che riproducesse tale moneta, inventando così la Rama di Napoli. La ricetta originale conteneva farina, zucchero, cacao amaro e marmellata di arance ma negli anni vennero apportate diverse modifiche, sia nella dimensione che negli ingredienti utilizzati, introducendo l'uso di Nutella, crema di pistacchio, marmellate e altre composte di frutta o vegetali (zucca o brassica). Ad Acireale, dove prendono il nome di "nucatuli", ne esiste una tipica versione alla zuccata, una confettura realizzata con la zucca e condita con scorze di agrumi. Tradizionalmente preparato durante le festività di Ognissanti viene regalato ai bimbi, come dono dai parenti defunti per essere stati buoni durante l'anno. Saluti Alberto2 punti
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È autentica...direi di sì È a nome di Anastasio. Si È barbarica . Si Per qualcuno è dei Gepidi. Per altri Ostrogota coniata a Sirmium. Le trovi spesso citate come Sirmium Group. Demo ne parla da sempre... Ultimamente anche Asolati Saluti No... Questa è coniata in italia2 punti
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Stamattina c'era un velo di sole e ho provato a scattare diverse fotografie del rovescio. Tra una decina di tentativi ho selezionato quello che ritengo essere il risultato più soddisfacente. Lascio a voi giudicare, in particolare @Stilicho ed @ilnumismatico che è esperto dell'arte fotografica.2 punti
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Ciao @Atexano. Avendo un pò di tempo a disposizione e cercando nel mio archivio ho trovato un denario che ha gli stessi "conii" di dritto e rovescio del tuo ed è censito come falso ottenuto per fusione ( vedi foto). Cosa aggiungere a beneficio tuo e di quanti hanno seguito questa discussione. A mio parere i tanti dubbi sull'autenticità della tua moneta diventano certezza ed ovviamente di questo mi dispiace. Resta a tutti noi di positivo l'aver reso ancora più noto un falso che sicuramente si presenterà con altri esemplari sul mercato che dal mio punto di vista è cosa non da poco. Quindi sono io che ringrazio te per aver condiviso la moneta. Ritornando nel dettaglio si nota che i due esemplari hanno praticamente lo stesso grado di quella che può sembrare usura da circolazione, stessi difetti su lettere e perlinatura e quello che più risalta di anomalo praticamente la stessa forma del tondello che nella Numismatica classica , per monete coniate a martello, è sempre sinonimo di dubbia autenticità ( vedi foto comparate). Tre indizi sono più di una prova. Mi sento anche di escludere, per il suo aspetto generale, che il tuo denario possa aver fatto da matrice per gli altri falsi. ANTONIO2 punti
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Questa cartolina del 1899 FANCIULLEZZA ABBANDONATA - Festa di Beneficenza per l'Ospedale dei Bambini - Milano , tiratura 100 esemplari numerati2 punti
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Buongiorno, proseguo con il postare alcune cartoline di commissione privata, oggi è la volta della cartolina del 1899 Mostra di Bambole- Primo Congresso per L'Igiene dell'Allattamento, Milano Tiratura 250 esemplari nimerati , valore facciale 10 cent. la seconda è la versione piuttosto rara di Saggio senza effige del valore , questa tirata in 100 esemplari2 punti
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Debellatio è un termine della lingua latinache designa la fine di una guerra causata dalla completa distruzione di uno stato ostile. l’uso del termine - applicato al caso in questione - non e’ quindi corretto in quanto non vi fu nessuna distruzione dello Stato pontificio ma l’occupazione di una parte del suo territorio. Le perdite furono contenutissime - non vi fu alcun eccidio, distruzione o annientamento. Il papa stesso ordino’ di cedere alle forze avverse per evitare inutili sacrifici di vite umane. Il capo dello Stato Pontificio non solo non fu perseguito bensi addirittura protetto e messo in sicurezza grazie alle Guarentigie. L’esercito ( delle guardie svizzere a protezione del Pontefice) pote’ essere mantenuto, le strutture amministrative anche e non vi fu alcuna transizione di potere. Vi fu invece in seguito un’evoluzione dei rapporti che regolarono i due stati formalizzati alfine con i Patti Lateranensi. La similitudine con la dissoluzione del Regno delle due Sicilie non e’ corretta in quanto nessuna forma di governo o di stato sopravvisse a questa mentre lo stato pontificio, territorio a parte, conservo’ intatto le sue prerogative di stato sovrano mutando solo in parte la forma. tale capacità di adattamento ha tra l’altro permesso al piccolo stato di avere una storia ben piu’ lunga di qualsiasi altro stato, Giappone forse a parte. Questa e’ la storia de facto ( et de iure) di quanto successo dopo il 1870. Puo’ piacere o meno ma e’ quanto successo. ringrazio DB;8 per il bel denario di Lepido😊2 punti
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il Magliocca, nel suo manuale, nella pagina dove è descritta la moneta, a piè della stessa, in una nota specifica che ci sono esemplari con lo stemma di questa forma, curvilineo anzichè dritto.2 punti
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Discussione "frizzantina", con tendenza alla rissa. Per riportare un po' di pace tornerei alla monete che ha ispirato la discussione, la famosa 1000 lire CONCORDIA del 1970. Forse proprio per esorcizzare i forti contrasti che ci furono tra lo Stato Italiano e la Chiesa dopo la presa di Porta Pia e la caduta del Papa Re, la moneta coniata nel 1970 riprende l'immagine della Concordia da un denario di L. Aemilius Lepidus Paullus (62 a.C.). Mostro le 2 monete qui sotto, augurando Pace e Concordia a tutti!2 punti
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Buonasera a tutti. Come promesso ho fatto una verifica sul concetto della c.d. "debellatio" e trascrivo qui di seguito quanto riportato nella relativa voce sull'Enciclopedia Treccani: "Debellazione. In diritto internazionale (per lo più nella forma latina, debellatio), annientamento dell'organizzazione di uno stato, quale si produce per effetto dell'occupazione del suo territorio da parte di un altro stato in seguito a una guerra. La debellazione costituisce uno dei modi con i quali si estingue la personalità internazionale di uno stato. Ad esempio: il Regno delle Due Sicilie nel 1861; lo Stato Pontificio nel 1870, eccetera." (cfr. Lessico Universale Italiano, Treccani, volume VI, pag. 77) Come potrete leggere, lo Stato Pontificio è addirittura menzionato quale esempio dell'istituto in esame. Ne parlano anche diversi storici ma penso che la Treccani possa mettere tutti d'accordo. Un saluto cordiale e a presto.2 punti
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Finito di leggere il Gazzettino 11, un punto importante della Milano Numismatica appena conclusa, e posso dire di essere rimasto veramente stupito dalla qualità degli articoli scritti e dalla mole di informazioni che ho potuto acquisire. Alcuni articoli potrebbero essere sviluppati e diventare vere e proprie monografie dedicate a specifiche zecche. Questo dimostra quanta passione ognuno di noi metta nelle monete del proprio territorio, facendo sviluppare degli articoli meritevoli tutti di estrema attenzione, che dovrebbero essere utilizzati come punto di riferimento anche dagli studiosi e dai compilatori di eventuali cataloghi specializzati, se non dalle stesse case d’asta. Complimenti a tutti per l’impegno.2 punti
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https://www.ebay.it/itm/176369154695?mkcid=16&mkevt=1&mkrid=711-127632-2357-0&ssspo=-kZAknnlRKe&sssrc=4429486&ssuid=INDC0ziVQiq&var=&widget_ver=artemis&media=COPY Un po' cara. Qui la si può trovare a soli 25.000€2 punti
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Solo 0,6 grammi per 13 mm. Ho fatto fatica perfino a metterla a fuoco.... Chiedo anzitutto se è autentica, e se si, se è riconducibile ad Anastasio o a qualche re barbaro. Grazie1 punto
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Salve Non è una moneta ma un gettone, si legge ancora la scritta IETTON in esergo Difficile dire qualcosa in più a causa dello stato di conservazione molto precario1 punto
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L' opuscolo di un piccolo, piuttosto interessante museo locale, forse un poco ai margini dei percorsi turistici1 punto
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Bellissima moneta, il prezzo è davvero allettante, mi auguro che se la sia aggiudicata. I dettagli sono tanti, molto nitidi e la patina un po’ “aggressiva”(nel senso che sembra l’abbiano conservata in luogo umido), ovviamente parlo da neofita e non da professionista 😅. Buona serata1 punto
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@lorluke La cattedrale e' un vero capolavoro del mastro incisore che ha reso proprio in modo incredibile il senso di tridimensionalità di un monumento già di per sé complesso, come ho potuto notare visitandolo. Poi.....il dritto! In generale, devo dire che anche sulle monete romane, pur colpito dalla varietà e dalla bellezza dei rovesci, ammiro sempre di più i dritti proprio per la potenza espressiva di alcune effigi. Beh, e' chiaro che qui siamo in medaglistica, e' un pò diverso. Quanto alla foto....bravo direi! Poi hai avuto il beneplacito del nostro @ilnumismatico! Io ho un Huawei P 30 lite con cui non riesco proprio a fare le foto in macro. Magari c'e' un modo, ma io non riesco. Scatto le mie foto "monetarie" con una vecchia digitale compatta Sony. Ciao e ancora complimenti. Stilicho1 punto
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Siamo al tramonto dell’impero romano d’Occidente, un periodo storico convulso, drammatico nel vero senso della parola in quanto i personaggi che lo animano si muovono come sulla scena di un dramma ricco di colpi scena. “Dramatis personae” (come lessi su un libro che ora non ricordo, in riferimento a quei fatti) rende davvero bene l’idea. La monetazione del V secolo d.C. e’ estremamente interessante, ma anche estremamente complessa. Devo dire che mi affascina molto, anche se mi rendo conto che tutte le volte che mi avvicino ad una di queste monetine lo faccio con un timore quasi reverenziale, nella consapevolezza di quanto poco ne so. Ma poi mi dico: Ho cercato quindi di leggere un po’ e di studiare (parola grossa per me) o per lo meno di mettere in movimento le rotelle del cervello arrugginite e consumate dall’età e dal logorio della vita moderna (ahhh, bastasse un Cynar…): Quindi, mi scuserete se in questa discussione dirò qualche (o più di qualche) inesattezza che vi pregherei di correggere. Per me, questo periodo, e’ come un campo minato. Qualche tempo fa e’ stata venduta all’asta sulla baia questa moneta: L’inserzione originale del venditore recitava: Avitus AD 455-456. ** THE USURPER ** AE Nummus ,RRR 10mm 1.2gr L’ asta ha avuto 12 offerte e la moneta e’ stata aggiudicata per 29,00 $ (26,94 euro) + spese di spedizione di 8,54 $ (7,93 euro). Tranquilli, non l’ho vinta io. Però, questo “Avito” qualcuno lo ha avuto, scusate il gioco di parole. E tutto sommato ad un prezzo accettabile, direi. Tutti vorrebbero un bronzo di Avito…..Tutti vorrebbero la “rarità” in collezione… Poi, quanti di noi vorrebbero cercare di completare la serie “imperatori romani” riempiendo la casella vuota con un bronzo di Avito? Ma esistono veramente bronzi di Avito? Torniamo alla moneta oggetto della discussione e consideriamo sempre che parliamo di una fotografia, con tutti i limiti che ciò comporta, in particolare in riferimento alla sua autenticità. In effetti, il primo scoglio e’ cercare di capire se e’ autentica. Già giudicare dalle fotografie e’ molto difficile, a maggior ragione nel caso di queste monetuzze. A me, così di primo acchito, parrebbe autentica, ma sono consapevole dei miei limiti di esperienza e di conoscenza. Comunque, proviamo ad analizzare la moneta come esercizio e partiamo dal rovescio. Il rovescio mi fa pensare ad una VICTORIA AVGG: si vede bene una figura femminile alata andante a sinistra con un ramo di palma nella mano sinistra ed una corona nella mano destra. Forse una stella/croce (staurogramma?) nel campo sinistro del rovescio? O e' tutta pareidolia come amo dire io? Passiamo al dritto. Guardandola mi domandavo cosa potesse indirizzare verso Avito: Ho pensato che questa lettera cerchiata sia stata interpretata come una V coricata, la V di AVITVS. Ma e’ davvero così? Che cosa e’, in realtà? Quindi, andiamo con le ipotesi: 1. Si tratta di un vero Avito 2. Si tratta di una altra moneta scambiata volutamente o meno per Avito o creata ad arte per Avito Ipotesi 1: Il problema e’ che “ tra i nummi apparsi sino ad oggi nei musei, nelle collezioni private e nel mercato, nessuno offre una lettura certa della leggenda” . A. Trivero-Rivera e A. Gennari: Ex nummis historia: agonia e morte di un impero” Oppure siamo così fortunati che si tratti del primo bronzo di Avito apparso? Ipotesi 2: Ho pensato che possa trattarsi di una moneta di Valentiniano III. Quella lettera nel cerchietto, anziché una V (qui comunque preceduta da più lettere, mi sembra) potrebbe essere la L aperta di VALENTINIANVS, Valentiniano III. In effetti, se guardo la legenda alla destra del capo del sovrano, mi pare di leggere qualcosa tipo …NVS e non VS come mi aspetterei con un ipotetico AVITVS (AVIT-VS). Poi, magari, e’ tutta pareidolia eh (aridaje!) C’e’ da considerare però che la maggior parte dei bronzi attribuiti ad Avito sono in realtà monete di Onorio (o imitative di Onorio) si cui si legge solo ..VS perché magari il tondello e’ molto decentrato verso sinistra e la legenda quindi non si vede nella sua interezza. Ma qui mi sembra di vedere almeno una altra lettera prima di VS. Da non dimenticare poi che esistono anche “Avito” che in realtà sono imitative di Valentiniano III con una nota inversione D N AVL….anzichè D N VAL….E la L combinata con la E successiva può portare alla T di AVIT… Senza poi contare tutti quelli creati ad arte con ritocchi vari per generare la rarità e , ovviamente, i falsi di cui siamo stati inondati di recente. Ora qualche esempio: Ecco un esemplare dalla collezione del British Museum dove vi e’ quella inversione di cui parlavo (il Curatore dice di questa moneta “probably tooled from Valentian II” mostrando di non crederci troppo lui stesso (e gli perdoniamo se scrive Valentian II anziché Valentinian III) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_B-2627 Così come manipolata e’ questa che , ahimè, e’ presente anche su Wildwinds e che fa parte di uno dei tre nummi pubblicati sul RIC X e dimostrati inattendibili (già lo stesso Kent aveva sollevato dubbi sulla loro autenticità). Richiamo Trivero Rivera e Gennari: “Ciò non di meno, è ragionevole pensare che esistano realmente dei nummi coniati in nome di Avito e forse qualcuno di quelli già conosciuti, ma di lettura incerta, potrebbe essere correttamente attribuito a questo imperatore”. Forse ho parlato troppo, proprio come Ciuchino: Siamo arrivati? No, siamo solo partiti! A voi la parola. Fonti: Trivero Rivera-Gennari: Ex nummis historia: agonia e morte di un impero. Pag. 51. Editrice Diana. Una lettura, secondo me, imprescindibile per chi vuole avvicinarsi a queste monete. E poi scritto da due nostri forumisti, ovvero @antvwaIa e @Poemenius. Per chi volesse avere notizie biografiche su Avito: Un articolo di Rasiel Suarez del 2014 che giunge alle stesse conclusioni: https://dirtyoldcoins.com/Roman-Coins-Blog/1239 Una bellissima discussione da non perdere assolutamente sui bronzi del RIC X: Infine, per chi volesse rilassarsi , con un richiamo al titolo: Ciao a tutti. Stilicho1 punto
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Salve Direi che potrebbe trattarsi di un 2 soldi di Genova https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE31/411 punto
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Numismatica Ars Classica > Auction 150 Auction date: 2 December 2024 Lot number: 636 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Phaestus Stater circa 300-270, AR 26 mm, 11.06 g. TA – Λ – ΩΝ retrograde Naked Talos, with spread wings, standing facing and holding stone in each hand. Rev. ΦΑΙΣ – ΤΙΩ – Ν retrograde Bull advancing r. Svoronos, Créte, –. Le Rider, Monnaies Crétoises, –. Kraay-Hirmer pl. 167, 551 (this coin). Apparently unique. An issue of tremendous importance and fascination struck on exceptionally fresh metal and with a wonderful iridescent tone. Minor areas of weakness, otherwise good extremely fine Ex Hess-Leu 11, 1959, 230 and Glendining's & Baldwin 10 December 1986, Knoepke, 227 sales. From the Michel Eddé (1928-2019) collection. In the early history of the Greeks the island of Crete was of great importance: not only did tradition identify it as the birthplace of Zeus, but the island's Minoan culture was one of the earliest literate civilizations of Greece. Unfortunately, the early Minoan culture had suffered nearly complete destruction by 1200 B.C. and the island never recovered its former Bronze Age glory. Even after Greece emerged from its Dark Age, Crete was underdeveloped. Indeed, the Cretans did not strike their first coins until at least a century after their trading partners in Central Greece. With a distinctive culture and relative isolation, however, it was certain that when the Cretans began to produce coinage, something intriguing would result. Probably the main reason the Cretans had not issued coins earlier in their history was because they had no indigenous sources of gold and silver so they had to rely entirely on external sources. Before the time of Alexander III the main supply of coin silver was the 'turtles' of Aegina, the powerful maritime state which had established a colony on Crete at Cydonia. Most early Cretan coins are overstruck on Aegina 'turtles' and then later Cretan coins often are overstruck on the earlier Cretan coins, thus producing a third generation of coinage from one planchet. In this respect Crete was truly an island economy, as there was intensive recycling of coinage and little evidence for the export of its own coin types. With the decline of Aegina, and the rise of the Macedonian Kingdom under Philip II and Alexander III, many new coin types were imported to Crete. Fuelled by a need to replace the dwindling supply of 'turtles', and inspired by the return of Cretan mercenaries from abroad with pay in hand, Crete was poised for a quantum leap in its coinage. The most prolific Cretan issues were struck at 28 mints in the period 330-280/70 B.C., made possible by the campaigns of Alexander and the wars of his successors, all of which provided wealth and opportunity for Cretan mercenaries. Many Cretan issues are either remarkably original or blatantly imitative of other Greek coins. The level of artistry employed varied so greatly as to contain true masterpieces and barbaric atrocities with inscriptions that often are retrograde. This is equalled in no other area of Greek numismatics and is one of the most engaging aspects of the island's coinage. The most remarkable engraving on Crete was done for the city of Phaestus, which produced a series of tetradrachms of great artistry and typology during the first 50 years of the Hellenistic period. The reverses – as here – usually show a bull, but the obverses depict a variety of subjects, including Heracles seated or attacking the Lernean Hydra, the local hero Velchanus seated, and a naked, winged male figure (Talus) holding two round stones, one of which he prepares to hurl. Talus was a fearsome, winged creature made of bronze who circled the island three times a day in performing his duty to Zeus, who had sent him there to protect Europa. When Talus encountered anyone attempting to land on the island he would capture them and subject them to a fire, into which he would willingly leap, deriving great pleasure in the pain he caused. Though usually successful in his efforts, when he tried to prevent the Argonauts from landing Talus perished, either from the use of witchcraft or a well-aimed arrow from the bow of Heracles. Estimate: 150000 CHF ILLUSTRAZIONE: scena su un cratere attico a volute raffigurante Medea che assiste alla morte del gigante Talos, l'ultimo degli uomini di bronzo, soggiogato da Castore e Polluce1 punto
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bellissimo errore di conio ti consiglio di farla periziare, è una battitura con interposizione di altro tondello, Rara, siamo circa 120€ in FDc come la tua1 punto
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vero che c'è poco lustro, vero che il dritto ha una usura sui capelli, vero che sull'ala c'è un segno ben visibile, vero usura leggera delle piume sul collo e sul petto, ma per me siamo sullo SPL, non sarei così cattivo, sicuro non in zona fdc1 punto
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Buongiorno a tutti, bel grano @Rocco68il simbolo del coniatore 8 sembra diverso dalla stessa cifra finale della data, mi chiedo, avranno usato due punzoni diversi o è solo poco impresso? Saluti Alberto1 punto
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la monetazione imitativa che ha avuto grande diffusione è sempre difficile da attribuire. in parte, nel IV secolo in africa, fu forse anche incoraggiata dalle autorità locali... si trattava prevalentemente di copie fuse. nel V secolo, in italia, diciamo tra 435 e 490, datazione corretta per questi esemplari, è impossibile dire da chi fossero prodotte.... gli scopi erano quasi certamente locali.1 punto
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Difficile dire se sia un artefatto post-conio oppure no, comunque le ottime condizioni farebbero pensare ad una scarsa o non avvenuta circolazione, quindi difetto avvenuto potenzialmente in sede di conio.1 punto
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Oggi non sono andato, ho tradito per Autoclassica, ma questa sera mi faccio aggiornare su cosa è stato detto.1 punto
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Come detto, si tratta di una riproduzione. Il primo indizio è il bordo assente, la perlinatura incompleta, l'occhio "a pesce lesso" del sovrano, la "O" di Umberto aperta in basso e le lettere delle legende imperfette ecc. Posto per confronto un esemplare in buona conservazione:1 punto
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Qui https://www.cronacanumismatica.com/veronafil-139-scalda-i-motori-in-vista-del-21-23-novembre/ si informa che tre le autorità emittenti presenti, ci saranno anche: Commercializzazione filatelica e numismatica del Vaticano; Sovrano militare Ordine di Malta con le sue monete e i suoi francobolli.1 punto
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Grazie a tutti per i vostri pareri. In effetti, anch'io ho delle perplessità sulla valutazione della condizione effettuata dalla casa d'aste. Ritengo però il prezzo di aggiudicazione congruo (60 euro comprensivi dei diritti), in considerazione delle quotazioni del catalogo Gigante che riporta il valore di € 150 per uno SPL.1 punto
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Stranissimo font per il L 50.ooo A titolo di curiosità il fierino in bronzo della stessa edizione della fiera.1 punto
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Buongiorno, posto queste due cartoline di propaganda anti Inghilterra , decisamente molto significative, qualche anno dopo saranno gli Inglesi a liberarci dei nostri alleati, il mondo non cambierà mai...1 punto
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Buongiorno, Roma fu proclamata Capitale del Regno d'Italia nei primi mesi del 1871 e, pertanto, qualora s'intenda celebrare questo evento, non è possibile indicare altra data. Diverso è il discorso se l'intento celebrativo è relativo alla presa di Roma da parte dell'Esercito Italiano e alla debellatio dello Stato Pontificio, che risalgono al 20 settembre 1870. Per rispondere alla Sua domanda, dunque, credo la moneta del 1970, pur riportando le parole "Roma Capitale", commemori in verità Porta Pia... Un saluto cordiale e a presto.1 punto
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Buonasera a tutti Non condivido una monetina da parecchio tempo 😅 Questo giorgino si va ad aggiungere in collezione a fianco del 26 che già avevo....son monete di piccolo taglio in mistura e complicate da trovare con bei rilievi, figuriamoci con l'argentatura. Questa appena vista mi ha fulminato. Una freschezza così l'ho trovata poche volte. Sono molto soddisfatto. Cosa ne pensate? Un saluto a tutti.1 punto
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Atexano, non manca praticamente nessuno. Il RIC VI è il volume dedicato alle diverse fasi della tetrarchia e lo terrei sempre sotto braccio. Tieni conto che Massimiano da Cesare corrisponde a Galerio. Costantino da Cesare è Costantino agli albori. Gli altri sono personaggi inconfondibili e relativamente facili da classificare. Le fattezze e i ritratti ufficiali sono volutamente stilizzati. Le differenze non si notano quindi da caratteristiche del ritratto in senso figurato, ma da busto e iscrizione. Ci sono tipologie molto diffuse con varianti (GENIO POPVLI ROMANI) e qualche tipologia meno rara. Ci sono almeno tre riduzioni di peso, le noterai dalle legende accorciate (GENIO POP ROM), ed emissioni introdotte e interrotte (argentei). Se sugli argentei ti accontenti sulla conservazione, trovi a buon prezzo. Facci sapere. G.1 punto
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che io sappia i negozi di numismatica che non comprano monete c.d. da investimento non lo fanno perché non ‘organizzati’ per tale attività, che richiede una serie di requisiti economico patrimoniali e organizzativi, e sono anche soggetti all’autorizzazione della banca d’Italia.1 punto
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Volevo intervenire nella discussione, innanzi tutto per fare i complimenti per tutte le pubblicazioni fatte dalla Numismatica Varesi che sta creando un vero e proprio Corpus alternativo ed integrativo a quello del Re numismatico. Poi volevo domandare perchè non si pensa anche a delle ristampe di volumi che non sono o non saranno aggiornati se non fra parecchi anni? Infatti se magari è previsto un aggiornamento del MIR Milano, Emilia, Napoli, Firenze ecc. ecc. sarà necessario un intenso lavoro e quindi il loro aggiornamento porterà alla nuova edizione dopo parecchi anni e studi e magari quando si pubblicherà l'aggiornamento ne sarà già necessario un altro ancora e così via, visto che la numismatica è una scenza in continua evoluzione. Pensavo allora perchè nel frattempo non rieditare i volumi che comunque sono molto ricercati com quello su Milano, Firenze, Savoia, Emilia, Siciala e Piemonte Sardegna Liguria? Il mio dilemma nasce dal fatto che molto spesso se uno vede una moneta in un’asta la catalogazione è spesso riferita alle pubblicazioni MIR, ma se i vari cataloghi non si riesce ad acquistarli perchè introvabili, come può un collezionista fare riferimento ad essi? Invece con una riedizione dei volumi più ricercati tutti potrebbero consultare immediatamente sul catalogo ciò che un asta propone. Oltre al fatto questo non pregiudicherebbe il valore dei cataloghi che gia circolano perchè essi sono prime edizioni, mentre la ristampa ha sempre un minor valero commerciale. Quindi contemporaneamente si avrebbe una maggiore diffusione dei volumi che sarebbero più fruibili da tutti ed allo stesso tempo non si svilirebbe il prezzo che è stato raggiundo dalla prima edizione. Ovviamente queste considerazioni sono personali, poi è sempre l'editore che valuta costi e benefici di un eventuale ripubblicazione, però se un catalogo o un libro non risultano fruibili da chi poi alla fine li deve consultare, mi domando che scopo hanno queste pubblicazioni? Sono solo per gli addetti ai lavori o anche per il collezionista che dovrebbe essere il primo a poterli consultare? Giro queste domande a voi ed al Sig @Alberto Varesi, assieme ai miei più vivi complimenti per la sua professionalità ed il suo impegno nella numismatica.1 punto
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Ho un unico denaro repubblicano della gens Maria che presenta sul retro una S.C come da senatus consulto. La scena sul R rappresenta un contadino che spinge due buoi (oppure che ara la terra o che scava un folco come se fondasse una città). Vorrei sapere da voi perchè solo raramente appare sui denari repubblicani la scritta S.C.? Potrebbe dipendere da coniazioni effettuate in particolari momenti al di fuori della normale programmazione?. Inoltre la moneta venne prodotta all'incirca verso l'81 a.C cioè durante la dittatura Silliana. E' inoltre nell'81 a.C che termina la seconda guerra Mitridatica. Potrebbe tale moneta essere stata nuovamente prodotta (fuori della normale programmazione) in un periodo critico della storia di Roma come quello della dittatura silliana (periodo delle proscrizioni anti mariane) e della seconda guerra Mitridatica ove i romani furono sconfitti e successivamente respinti nel Ponto. Tali fatti avrebbero potuto creare una crisi tale da dover battere più monete?1 punto
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Quintus Fufius Kalenus fu tribuno della plebe nel 61, pretore di parte cesariana nel 69, legato in Gallia nel 51, membro dell’esercito in Grecia nel 49, console nel 47. Dopo la morte di Cesare seguì Antonio e gli fu affidato il comando delle legioni del Nord Italia. Più complessa l’identificazione del collega monetario (di cui si ignora il praenomen): secondo Belloni doveva essere un membro della gens Mucia; Crawford propone Publius Mucius Scaevola, pontifex dal 69, che si attribuiva l’ulteriore cognomen Cordius; Amisano ipotizza, in alternativa al pontifex, un discendente di Gaio Mucio, architetto che aveva lavorato per Mario. Craword collega questa emissione con il censimento del 70, il primo dall’epoca di Silla, che registrò 900.000 persone (Tito Livio) La raffigurazione al D/ potrebbe commemorare Mucius Cordus Scaevola, che aveva attentato alla vita di Porsenna; oppure Gaius Mucius, architetto del tempio a Honos e Virtus fatto costruire da Mario con le spoglie sottratte a Cimbri e Teutoni (da non confondere con un tempio a Honos, votato nel 234 da Quinto Fabio Massimo Verrucoso e dedicato anche a Virtus nel 222 da Marco Claudio Marcello); i due volti potrebbero essere proprio quelli delle statue presenti nel tempio. Poiché sappiamo che Caleno era un homo novus avrebbe ben potuto preferire alludere a Mario, ma probabilmente la tipologia scelta ha deliberatamente un significato duplice (Belloni). Il R/ deve essere interpretato nel senso di una propaganda della generosità romana: grazie alla pace con Roma, l’Italia ha ritrovato la sua usuale abbondanza agricola (la cornucopia). È comunque notevole che il nome dell’Italia compaia, non molti anni dopo il bellum Sociale, su una moneta romana. Questo denario quindi, così come 388/1 e 391/1, farebbe riferimento alla pacificazione fra Romani e Italici1 punto
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MANUALE per la classificazione dei denari anonimi: http://www.lamoneta.it/topic/67477-identificazione-del-denario-anonimo/?hl=+denario++anonimo1 punto
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Cito: (dal Portale di Archeologia Medioevale dell'Università degli Studi di Siena) Quindi, se per prima coppellazione si intende un processo che interessava solo il I stadio del processo sopra descritto, oppure la prima fase del II stadio ("Il metallo prodotto era un associazione di vari elementi") ci troveremmo con tondelli di argento a bassa purezza e con proprietà meccaniche scadenti (se ho interpretato bene). Proverò a chiedere chiarimenti direttamente alla professoressa Calabria ;)1 punto
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Nella storia del denario repubblicano furono emesse 24 tipologie serrate; di queste 7 furono coniate tra l’82 e l’80 e 3 nel 79, anno in cui Silla si ritirò a vita privata… direi che in questo periodo la concentrazione è piuttosto alta. Non è ancora chiara la motivazione che portò alla produzione di monete dentellate… c’è chi dice che tale caratteristica preservava maggiormente l’emissione dal rischio di falsificazione, chi dice invece che tale accorgimento servisse a limitare il fenomeno della tosatura, chi dice che tali emissioni risultassero maggiormente appetibili alle popolazioni barbariche e chi dice ancora che si trattava semplicemente di un fattore estetico… Il Casolari ha un’idea ben precisa in merito: le emissioni serrate non furono coniate a Roma e furono emesse per territori extra-urbani e/o per le province… aggiungerei però che non tutti i denari emessi al di fuori di Roma sono serrati. Personalmente tenderei ad escludere che i dentellati venissero prodotti al solo fine di scongiurare il rischio suberazione… di serrati con anima vile se ne vedono davvero molti. Il monetario di turno, a mio personalissimo avviso, puntava a fare “lo splendido” della situazione, emettendo una moneta che visivamente appariva quantomeno particolare e piacevole e che al tempo stesso forniva apparentemente maggiori garanzie di bontà del metallo e giustezza ponderale (sempre che la tosatura venisse effettivamente praticata in quel periodo)… insomma, un vero e proprio insieme di fattori. Diciamocela poi tutta, i denari serrati sono molto apprezzati ancora oggi a più di 2.000 anni di distanza… hanno un qualche cosa in più ora e credo proprio che l’avessero anche nella Roma repubblicana.1 punto
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