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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/16/24 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, stamattina mi sono svegliato ed ho pensato di fare una cosa insolita...beh ieri un amico mi ha definito strano pertanto ho agito secondo la mia natura. Tutto contento estraggo dal mio album una cartolina commemorativa per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia: di uno strano personaggio anzi un vero rivoluzionario, un certo Vincenzo Russo (1770-1799) che lottó e morì per affermare l'uguaglianza e la libertà degli individui: Ho pensato 🤔 al francobollo che si potesse meglio sposare con la cartolina: Alla fine il risultato non mi è sembrato tanto strano: E' venuto il momento di lasciarci e che inizi il suo viaggio come è giusto che sia. Contento mi reco all'ufficio postale con gli occhi lucidi e con la testa fra le nuvole perché il collezionista è un soggetto strano, studioso e curioso lo noti da come gesticola, da come si muove e da come si guarda intorno nella ricerca continua di emozioni e questo lo rendo raro e allo stesso tempo strano agli occhi degli altri. Entro nell'ufficio postale e attendo il mio turno mentre un energumeno al mio fianco sbraita per la lunga attesa perché l'operatore allo sportello cerca di spiegare in napoletano ad un bengalese, che non capisce una mazza di italiano, che il suo permesso di soggiorno è sbagliato...e poi sarei io quello strano. Comunque alla fine tra schiamazzi e urla esce P24, arriva il mio turno🥳 e con cautela porgo la mia cartolina all'operatore con richiesta di annullo. Questo la guarda, poi mi osserva, la mostra al collega che chiama il direttore...si forma un gruppo di otto persone, si fermano gli sportelli dell'ufficio postale. Un altro sguardo allo strano oggetto ed uno a me🤔...un silenzio assordante e irreale si percepisce nell'aria che viene interrotto dall'energumeno:"Hai preso una bella multa, me lo puoi dire ... sei evasore?" L'ho guardato e con calma serafica:" No, sono un collezionista filatelico!" Non l'avessi mai detto...tutti mi guardano indignati e il direttore batte i pugni sul tavolo urlando:"Ma lei che ci fa qui, cosa vuole da noi?" Sempre con la famosa calma del collezionista ribatto che desidero fare annullare la mia cartolina in partenza dall'ufficio postale della mia città perché colleziono la storia postale per tramandarla ai posteri. Vengo ammonito più volte e mi si fa presente che le cartoline le devo imbucare in quella cassetta rossa e non rompere le scatole agli uffici ed inoltre è vietato annullare i francobolli perché lo dice una circolare. Il collezionista però è curioso, meticoloso, rom...ni e quindi con tanta gentilezza e cortesia evidenzio al loquace direttore:"Mi scusi ma il regolamento del servizio postale non recita che .... Il servizio postale è prestato con l'applicazione, sulla corrispondenza, di un timbro datario recante la data di spedizione e la sigla dell'ufficio postale di partenza? ... potrebbe cortesemente mostrarmi la circolare?" Ammetto che non è stata una bella mossa strategica dato che è aumentata la tensione nell'ufficio al punto tale che una pensionata molto arzilla stava per annullarmi il suo bastone in testa per le perdite di tempo causate. Da collezionista navigato con molta calma e serenità ritiro la mia cartolina senza annullo e mestamente decido di andare via e di scrivere la parola fine alla storia postale piuttosto che alla mia fine. Il collezionista filatelico torna a casa con tanta delusione ma anche con qualche soddisfazione. La delusione è vedere la continua emissione di molti valori filatelici senza filigrana, senza alcun valore artistico e adesso senza la possibilità di poterli annullare. Beh qualcuno potrebbe obiettare e dirmi che sono stati delegati i centri di smistamento o i postini ma tale operazione non ha fatto altro che deturpare quello piccolo rettangolo che nasce come un veicolo pubblicitario e artistico. L'annullo del francobollo è una cosa seria che valorizza l'emissione e la storia del suo viaggio nel tempo, oltre ad evitare scomparse strane di lettere e cartoline ordinarie nei cmp. Se la timbratura da parte degli uffici ha dei costi eccessivi, cosa strana, allora possono risparmiare lasciando il compito di stampare questi francobolli adesivi direttamente alla Panini che potrà mettere a disposizione di tutti i collezionisti un bel album annuale con le bustine da poter acquistare in edicola e ci possiamo mettere anche il pezzo raro quello che non trovi mai😄...mi è sembrato anche fuori luogo, pur se ben fatto, lo spot delle poste italiane: o forse ci hanno voluto dire che dobbiamo dimenticare quel bambino curioso che è in noi e quel timbro perché in futuro ci ritroveremo solo un pezzo adesivo arido e senza annullo😢 Comunque in tutto questo il collezionista trova sempre un lato positivo...poter godere delle bellissime emissioni del passato e continuare a studiare e apprezzare la bellezza delle lettere viaggiate che sono arrivate fino a noi analizzandone tutti gli elementi che le contraddistinguono (affrancatura, tariffa, franchigia, porto, annullo, percorso, mittente, destinatario, servizio accessori) e il ruolo sociale e di costume svolto dalle poste. Torno alla mia lettura di Diena e Chiavarello dove posso approfondire lo studio delle bollature postali e senza accorgermene vi avrò annoiato e probabilmente nessuno arriverà alla fine di questo post...beh potrete sempre "annullarlo" N.B.: tratto da una storia vera Il collezionismo una sana passione numys7 punti
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Buonasera, affascinato dalla corte dei Severi, condivido un denario di Giulia Domna appena arrivato. Diritto: IVLIA - AVGVSTA. Busto drappeggiato di Giulia Domna verso dx. Rovescio: CERERI - FRVGIF. Cerere seduta verso sx, due spighe nella mano dx; nella sx una lunga torcia accesa verticale. Roma; 200 (venditore); 196-211 (Ocre); gr 3,15, diam. 18,5 mm; asse conio 7h; tipo RIC IV Septimius Severus 546. Giulia Domna mostra varianti ritrattistiche comprese tra gli estremi di un delicato profilo giovanile e uno maturo, talora inasprito. Nelle monete come nella scultura, si incontrano due tipi di acconciatura (L. Buccino, nota 1). Nel ritratto tipo Gabi (datato proprio in base ai confronti monetali al 193-210 d.C. ca., quindi relativo a una Giulia da poco più che ventenne fino ai quarant’anni circa) si presenta come un’ampia calotta che gira ai due lati del volto in onde orizzontali e parallele mentre sul retro si raccoglie in una amplissima e piatta crocchia a larghe fasce che occupa completamente tutto il retro della testa. Nel tipo Leptis (ca. 204- 217, quindi superati i trent’anni fino ai quasi cinquanta) due trecce incorniciano il volto a partire dalle tempie uscendo da sotto l’ampia parrucca, mentre lo chignon ovale, composto da trecce ad andamento concentrico, tende a ridursi alla zona della nuca. Se leggo bene, i due tipi verrebbero dunque a sovrapporsi durante gli anni tra il 204 e il 210, ovvero quando Giulia ha tra i trentaquattro e i quarant’anni circa (facendo fede una data di nascita fissata intorno al 170). Le trecce e le ciocche che fuoriescono all’altezza degli zigomi appartengono alla capigliatura naturale. Alcuni ritratti in marmo mostrano una realizzazione a parte della parrucca, talora in marmo colorato. Il ritrovamento di una bambola in avorio con la tipica acconciatura testimonia la fortuna e la diffusione della moda, che fu severamente, ma a quanto pare inutilmente, messa all’indice dall’autorevole autore cristiano Tertulliano (L’eleganza delle donne VII, 1-2). Cerere, al rovescio, è una delle sei divinità che appaiono nella monetazione di Giulia Domna, con Cibele, Diana, Giunone, Venere e Vesta (F. Gnecchi, nota 2). L’avvicinamento dell’Augusta a Cerere, quindi garante di un impero fecondo e produttivo, è di antica data. Sono infatti numerosi i ritratti di Livia come Cerere, con spighe nella mano o con diadema di spighe. Nella monetazione (a un mio sguardo superficiale e inesperto) vedo Cerere ricorrere nelle emissioni delle due Faustine. Con Giulia Domna in particolare la divinità può aggettivarsi, come nel caso di questa moneta, quale “frugifera”, fruttifera (che porta (fero) frutti (frux, frugis)). La dinastia severiana, cui Giulia Domna dà (letteralmente e politicamente) vita, non è solo un affascinante tempo di mezzo tra l’età antonina e l’anarchia militare o, più estesamente, tra alto e basso impero. E’ anche un quarantennio modellato da una potente e originale idea di governo e di società (nota 3). Per quanto effimere e contingenti, le conquiste militari di Settimio Severo portano a un’estensione dell’impero né prima né dopo raggiunta, mentre L’Africa di Settimio Severo e la Siria delle quattro Giulie fanno di Roma la capitale di una nuova idea di governo imperiale. Una vivacità culturale di primo livello agisce in campo filosofico (Diogene Laerzio, Apollonio di Tiana…), medico (Galeno), storiografico (Cassio Dione, Erodiano…), giurisprudenziale (Papiniano, Ulpiano…). Profonde trasformazioni religiose derivano dal trionfo dei culti orientali (gli dèi di Palmira, di Heliopolis-Baalbek, di Afrodisia, e Cibele, Mitra, Iside, Serapide…) che alimentano un crescente sincretismo religioso. Il cittadino romano cambia volto (letteralmente e metaforicamente) in virtù della rivoluzione (culturale, sociale, politica, giuridica, fiscale…) operata dalla Constitutio Antoniniana. Si modifica il sistema monetario, tra l’altro con l’introduzione dell’antoniano. Un’attiva politica urbanistica e edilizia conta tra l’altro, nella sola Roma, la Domus Severiana e il Septizodium, l’Arco del trionfo partico di Settimio Severo, la Forma Urbis, l’Heliogabalum, le Thermae Antoninianae (o di Caracalla); cui si può aggiungere, sul territorio, la novità politico-militare dei Castra Albana. Tra tanti elementi nuovi e originali spicca anche il protagonismo femminile nel governo dello Stato, ad iniziare da Giulia Domna. Figlia del sommo sacerdote di Emesa, moglie dell’imperatore Settimo Severo, madre dell’imperatore Caracalla e sorella di Giulia Mesa, quest’ultima madre di due madri di imperatori (Giulia Soemia con Elagabalo, Giulia Mamaea con Severo Alessandro). Potentissima Augusta, influente consigliera del marito Settimio Severo (in concorrenza letteralmente mortale con il prefetto Plauziano), Giulia Domna è Mater Castrorum come già Faustina Minore, ma solo lei è anche Mater Senatus et Patriae e Mater Populi Romani, in una sorta di “maternità istituzionale” (nota 4). Donna di potere ma anche di cultura: il sofista Filostrato cita un circolo (κύκλος) guidato da una “Giulia Domna filosofa” (ἡ φιλόσοφος). L’Augusta terrà tra le braccia un figlio assassinato (Geta), vivendo poi una seconda stagione di potere imperiale accanto all’altro figlio, il fratricida Caracalla. Infine, dopo l’eliminazione di quest’ultimo, si suiciderà forse su ordine di Macrino (a sentire Erodiano) o piuttosto lasciandosi morire d’inedia e di malattia in Antiochia (narra Dione Cassio), dopo essersi prima ferita per la disperazione e aver poi cullato un’ultima, inutile speranza di ritrovare un ruolo all’altezza della sua dignità. Un saluto e a presto, Lvcivs LX (nota 1): Seguo Laura Buccino, Morbidi capelli e acconciature sempre diverse. Linee evolutive delle pettinature femminili nei ritratti scultorei dal secondo triumvirato all’età costantiniana, in Ritratti. Le tante facce del potere, catalogo della mostra (Roma, 10 marzo - 25 settembre 2011), Roma 2011, pp. 377-378. (nota 2): Francesco Gnecchi, I tipi monetali di Roma imperiale, ed. Hoepli (ristampa), 1978, (nota 3): Vedi ad esempio Alessandro Galimberti, L’età dei Severi, ed. Carocci, Roma 2023, pp. 9-23. (nota 4): Traggo il termine da un articolo di Annabella de Robertis, Giulia Domna: tra storia e romanzo, 2014.4 punti
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Ciao @lucius LXconcordo pienamente con il fatto che le auguste durante la dinastia dei Severi furono molto influenti sotto tutti i punti di vista per la Storia dell'impero. Percui devono, a mio parere, essere inserite come gli imperatori nelle nostre collezioni. Condivido, sperando di fare cosa gradita, alcuni miei esemplari di Giulia Domna dove si evidenziano le diverse acconciature e la differenza del viso dall'aspetto più giovanile e sorridente a quello più maturo ed accigliato. Nell'ordine un denario coniato a Lodicea a Mare dallo stile inconfondibile, due denarii coniati a Roma con ritratti giovanili , un antoniniano ed altri due denari sempre coniati a Roma con acconciature voluminose e tratti del viso maturi. Grazie ed alle prossime ANTONIO4 punti
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È una imitativa italica esattamente come quelle di brescello e proprio come quelle da datare intorno al 480 e plausibilmemte al nord italia ... La valutazione di arslan è veramente fantasiosa e criticata da Asolati e Manganaro con argomentazioni ineccepibili3 punti
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Una interessante discussione su una figura davvero notevole che e' anche oggetto di monete con rovesci significativi. A proposito di Laodicea a Mare, con lo stesso rovescio esiste anche un altro denario lì coniato, il RIC IV 636: Sulle emissioni della zecca di Laodicea a Mare ho trovato questo interessante articolo di Dough Smith sul FAC che indica anche un elemento del busto che, se visibile, può aiutare nell'identificare le emissioni di questa zecca orientale: Doug Smiths Ancient Coins - NumisWiki, The Collaborative Numismatics Project Infine, un articolo che parla delle emissioni romane di Iulia Domna; si accenna anche a questa moneta: LE EMISSIONI DI IVLIA DOMNA.pdf Sulle "Siriane" in generale: LE-DONNE-DELLA-DINASTIA-DEI-SEVERI Panorama Numismatico 02 2015.pdf Ciao. Stilicho3 punti
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Antonio premetto che non sono un esperto, ma le monete cartaginesi (non sono a conoscenza delle altre monete coniate da altre colonie fenice quali ad esempio Gadir, Malaca o Motya o altre) risultano per lo più coniate, ma ne esistono esemplari fusi; ne sono state prodotte sicuramente in Sardegna, probabilmente per processi produttivi specifici territoriali, e a Cartagine probabilmente per necessità di circolante verso la fine della seconda guerra punica. Risulta dubbio se tali monete siano state prodotte dallo Stato o da privati con l'autorizzazione statale. Di seguito parte di uno stampo in pietra utilizzato per la fusione di monete trovato a Bir Messaouda (Cartagine) a seguito di scavi da parte di una spedizione dell'Università di Amsterdam nel 2000.3 punti
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SAAR ( Protettorato francese in territorio tedesco) https://it.wikipedia.org/wiki/Protettorato_della_Saar Ho qualche esemplare di questa entità territoriale esistita per un solo decennio dopo la seconda guerra mondiale. Reputo le sue emissioni belle, ne allego un paio di esemplari.3 punti
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In questo thread mi piacerebbe parlare di paesi, territori e amministrazioni di vario genere che per le loro caratteristiche (piccole dimensioni, breve durata, cambi di mano, indipendenza reale ma non riconosciuta ecc. ecc.) sono poco noti e con tracce residue solo nella filatelia all'infuori degli accenni nei libri di storia. Inizio con la Repubblica dell'Ingria Settentrionale, una delle tante effimere entità statali generate dalla confusione della rivoluzione russa negli anni '10 e '20 del secolo scorso. https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_dell'Ingria_Settentrionale https://en.wikipedia.org/wiki/North_Ingria Nel corso della sua breve esistenza questo stato emise due serie di francobolli con valore in marchi finlandesi. Non sono granchè esteticamente ma di gran fascino in quanto realmente utilizzati. Qui c'è un'ottima guida per riconoscere le riproduzioni: http://bigblue1840-1940.blogspot.com/2014/08/StampsofNorthIngermanland.html Qui una breve storia postale: https://www.wikiwand.com/en/articles/Postage_stamps_and_postal_history_of_North_Ingria2 punti
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Dal Secondo Tragico Fantozzi. "Ecco!" "Vuole che gli CAMBIA?" "Li giochi alla ROULOTTE"2 punti
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Allora: PRO - vedendo il bordo direi buona - poco o niente "raspata", rispetto alle corretture di peso tipiche dell'epoca - ha duecento anni ed è un bel modulo che fa una bella presenza in mano CONTRA - moneta non rara, si trova in discreta conservazione per un centinaio di euro (cioè in questo caso un collezionista non usa una spilla come tappabuchi) - non c'è una montatura elaborata, è solo stato saldato uno spillo =========== Riassunto... questa è roba di nicchia, non c'è proprio un mercato, solo in Baviera o in Austria sarebbe più ricercata, che lì le portano ancora nei giorni di festa sui costumi tradizionali. Valore? Io personalmente la stimerei sui 30-40€ (oggi l'argento 925 lo comprano a 70cent/g), a questo punto tanto vale tenersela. Njk -2 punti
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Belle monete come sempre di un periodo molto affascinante e particolare della storia imperiale romana come già avete sottolineato, al momento sono ancora sotto di 2 Giulie nella collezione ma rimedierò 😃2 punti
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Io ne ho qualcuno anche del periodo del mandato della Società delle Nazioni. Non sono particolarmente belli ma hanno un loro fascino.2 punti
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a me, anche con queste foto, quello che preoccupa davvero è la valutazione in qfdc della casa d'aste, siamo veramente lontani, il petto presenta delle criticità molto forti, molto impastato e nessuna idea dei rilievi, anche i fianchi ed il festone sopra il fert. la dico grossa e confesso che questa patina non aiuta il mio occhio a valutare, ma messa al confronto con quella di El Chupacabra, fatico a dargli SPL+ con queste foto, magari con altre...2 punti
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Salve Sembrerebbe un centesimo di Carlo Felice del Regno di Sardegna 1826 https://en.numista.com/catalogue/pieces5953.html Lo stemma al dritto, visibile nell' ultima foto, ha una forma inconfondibile2 punti
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per la seri, continuo con due cartoline decisamente non belle graficamente, ma di significato storico, l'ultima cartolina del XIX secolo edita il 31.12.1900 tiratura 50 esemplari e la seconda la prima del XX secolo edita 1.1.1901 tiratura 50 esemplari numerate ,ambedue facciale 10 cent.2 punti
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scusate, mi è partita, continuo, anche questa con facciale da 10 cent. ed effigerettangolare di Umberto I° venne prodotta anche una cartolina che al posto dell'effige di Umberto I ° da 10 cent., aveva un effige di Ximenses,(autore) senza cifra allego foto del catalogo Filigrano2 punti
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Poiché spesso lo stesso simbolo compare anche sui nominali in bronzo, lo scopo principale sarà stato quello di associare le emissioni al magistrato o alle officine.2 punti
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Bushire 1915 10ch Brown and Deep green. Nel 1736 il governatore persiano Karim Khan concesse alla Compagnia Olandese delle Indie Orientali il diritto di istituirvi una base commerciale; alla fine del XVIII secolo fu usata come base dalla Royal Navy britannica. Nel XIX secolo, Bushehr divenne un importante porto commerciale. Attaccata dalle forze britanniche nel 1856, durante la Guerra anglo-persiana (1856-1857). Bushehr si arrese agli occupanti britannici il 9 dicembre 1856. Fu occupata nuovamente dai britannici nel 1915, periodo della soprastampa sul francobollo.2 punti
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Ed eccola la seconda cartolina inviata al Conte Adriano di Revel, la prima del 28 aprile 1910 inviata a Voghera, questa invece recapitata a Vicenza in data 1° marzo 1913. A distanza di 3 anni la differenza dei gradi, da colonnello a Maggior Generale. Il Conte Adriano nella sua carriera militare fu aiutante di campo del Conte di Torino e Generale di Divisione. Ricevette anche una medaglia d'oro al merito. La cartolina fu spedita dal suo subordinato Caracci Guglielmo di stanza a Brescia, sede del 27° Reggimento Cavalleggeri dell'Aquila, Reggimento sorto solo 4 anni prima e che sarà sciolto subito dopo la fine della prima guerra mondiale nel 1919. La missiva recita cosi: "la prego accettare i rispettosi ossequi dal (?) subordinato Caracci Guglielmo che spesso rammenta i bei tempi delle Guide e il suo ottimo ex colonnello". Brescia 28 febbraio 1913 Si capisce che il Caracci ha prestato servizio anche nelle Guide nel tempo in cui al comando di queste, c'era proprio il colonnello Conte Adriano di Tahon. Buona serata a tutti. Particolare1 punto
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La continuità non e’ mai stata rimessa in discussione. Il capo dello Stato e la sua struttura governativa , legislativa ed esecutiva ( Governatorato, guardia svizzera etc) sono rimaste identiche. solo il territorio e’ cambiato essendosi ristretto ma non e’ certo il solo territorio a definire uno stato. Stato peraltro che ha continuato ad essere riconosciuto dagli altri Stati. stato de facto ma anche de iure ( il fatto che il regno d’Italia non lo riconoscesse era un problema del Regno piu’ che della Santa Sede).1 punto
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Aggiungiamo anche le clamorose dimenticanze nei confronti di chi veramente una commemorazione se la merita. Quest'anno la "vittima illustre" è Vittorio De Sica, che scomparve il 13 Novembre 1974 e come si ben comprende siamo al 50° anniversario della sua dipartita.1 punto
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Non c'è bisogno dei dati è un falso moderno. Bordo assente è la prima cosa più evidente poi c'è il resto che con gli anni ci si fa l'occhio. 🤢1 punto
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Anche a mio modesto parere il termine debellatio non è corretto per indicare l’entrata del Regio esercito in Roma. Trovo molto più corretto e appropriato il termine invasione, che non implica un disfacimento totale.1 punto
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Beh, la Santa Sede non mi risulta essere uno stato temporale, bensì la sede episcopale di Roma (come leggo su Wikipedia), lo Stato del Vaticano nasce nel 1929 (come leggo su wikipedia), lo Stato Pontificio finisce nel 1870 (come leggo su wikipedia), non conosco monete tra il 1870 ed il 1929, medaglie quanto se ne vogliono, non rilevano, la legge sulle guarentigie non riguarda i rapporti tra Regno e Stato Pontificio; la stessa è una legge unilaterale, non un trattato internazionale tra 2 soggetti del diritto internazionale posti sullo stesso piano; i Papi stessi si autoproclamavano "prigionieri"1 punto
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Non e’ assolutamente corretto. Lo Stato - sovrano in ogni sua espressione - continuo’ ad esistere. Tanto e’ vero che non solo conio’ monete ( e bellissime medaglie) riconosciute e scambiate con gli altri Stati, ma continuo’ ad intrattenere relazioni diplomatiche con il mondo intero. conviene qui ricordare il contenuto delle leggi sulle Guarentigie: da Wikipedia (a scansi di equivoci - il grassetto e’ il mio) : All'indomani della presa di Roma (1870) e dell'insediamento del governo italiano nell'Urbe, il ministro di Grazia, Giustizia e Culti del governo Lanza, Matteo Raeli, ebbe l'incarico di redigere una legge per disciplinare i rapporti tra il Regno d'Italia e la Santa Sede, che venne per brevità definita «legge delle guarentigie» (garanzie) e che fu licenziata dal parlamento il 13 maggio 1871, con il n.214 e con il titolo Legge sulle prerogative del Sommo Pontefice e della Santa Sede, e sulle relazioni dello Stato con la Chiesa. Respingo l’insulto gratuito al mittente che lo qualifica da solo provi ad essere piu’ sveglio culturalmente e piu’ creativo dialetticamente1 punto
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Purtroppo il bordo risulta molto rovinato e si legge solo . IDE .. LE.. Invio foto ma sono poco chiare. Grazie di tutto comunque1 punto
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Certamente - appena lei avra’ rilasciato la recensione sul Calandra ci possiamo mettere comodi …1 punto
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Prima sciocchezza giacché nel maggio 1861 l'Armata Sarda assunse il nome di Regio Esercito italiano. Appare del tutto evidente, peraltro, che i famosi Bersaglieri di Porta Pia al comando del Generale Cadorna erano parte integrante del Regio Esercito. Seconda sciocchezza giacché con l'ingresso in Roma dell'Esercito italiano cessò il c.d. "potere temporale" dei Pontefici romani e con esso lo Stato Pontificio. Come già detto da altri, infatti, occorrerà aspettare il 1929 per i Patti Lateranensi e la creazione dello Stato della Città del Vaticano. Per inciso, quanto sopra rappresentò uno dei fatti più importanti e mirabili del nostro Risorgimento Nazionale, fondamentale per l'Italia e per la Chiesa, come ebbe poi modo di riconoscere cento anni dopo Paolo VI. Terza sciocchezza giacché il territorio attuale è stato per l'appunto definito coi Patti Lateranensi del 1929. La citazione di Seborga e delle piattaforme dismesse mi sembra del tutto inutile o buona solo per confondere le acque (cosa hanno a che fare le utopie e il folclore a fini di lucro con la "grande Storia" non lo so...) Confermo la ricezione ma, anche per rispetto agli autori, io non leggo le opere altrui in due ore sul treno. Quando avrò modo di dedicare al libro sul Calandra il giusto tempo per la lettura e per le eventuali conseguenti osservazioni, provvederò a scrivere.1 punto
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Per completezza e come mi avevi giustamente chiesto, ti riporto pesi e diametri. Il peso è rispettivamente di 2 grammi per la moneta 1 e di 3 grammi per la moneta 2. Entrambe 17 mm di diametro. Grazie per la risposta, estremamente esaustiva1 punto
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Buongiorno, è 1 centesimo di Carlo Felice per il regno di Sardegna... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CFE/01 punto
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È disponibile la seconda edizione del MIR Milano. Complimenti all'autore Alessandro Toffanin e all'editore Alberto Varesi.1 punto
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L’esercito italiano ai quei tempi non esisteva e questa espressione non ha significato in quel contesto storico. Parimenti per la ‘debellatio termine che indica la “distruzione di uno stato ostile” mentre la breccia di Porta Pia significo’ l’invasione delle forze del Regno nello Stato Pontificio, stato sovrano che e’ rimasto tale, plenipotenziario e con storia millenaria ben piu’ lunga di quella del Regno ( di origine e a dominazione Savoiarda grazie al genio di Cavour) . in seguito alla breccia Lo stato Pontificio fu ridotto nel territorio e nel dominio temporale ritraendosi in quello che e’ il suo perimetro attuale delimitato all’interno della città Leonina. E’ attualmente lo stato piu’ piccolo del mondo ( escludendo i territori autoproclamatisi stati come e’ avvenuto in diverse occasioni da citta’ trasformate in principati - tipo Seborga - proprietari di tenute private, avventurieri e utopisti su piattaforme petrolifere dismesse, etc.). mi permetto di riportare quanto cita Wikipedia per una piu’ precisa esposizione d cronologia dei fatti. mentre da Vigano’ attendiamo sempre la sua recensione al libro sul Calandra che - ormai - dovrebbe essere ampiamente arrivato. da Wikipedia La presa di Roma fu l'atto di guerra che, nel contesto del Risorgimento e della questione romana, sancì la conquista di Roma da parte del Regno d'Italia. Il 20 settembre 1870, i bersaglieri e la fanteria del Regno penetrarono in città attraverso una breccia apertasi nei pressi Porta Pia in seguito al cannoneggiamento delle mura. I territori pontifici (costituiti dal solo Lazio dopo i plebisciti del 1860) furono annessi all'Italia con il plebiscito dell'ottobre seguente, sancendo così la fine del potere temporale dei papi; il 3 febbraio 1871 la capitale d'Italia fu trasferita ufficialmente da Firenze a Roma. Il 20 settembre fu festa nazionale sino al 1930, quando venne soppressa in seguito alla firma dei Patti Lateranensi.1 punto
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50° anniversario di Raumpatrouille Orion. Celebrativo di Star Trek del 1999.1 punto
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Caro Giancarlone , mi permetto di farti notare che il santo al R/ è San Filippo Neri che indossa la casula, iconografia tipica del Santo, inoltre le lettere S.- F. N. , non lasciano dubbi! Un abbraccio , Borgho1 punto
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Allora... bella spilla, compatibile con le mie. - le saldature non mi sembrano recenti, sono le classiche artigianali - la moneta è danneggiata, sì, ma solo il giusto (cioè non è completamente rovinata) - dalle foto mi sembra originale Valore? Più dell'argento di sicuro, c'è un mercato per queste cose - ma anni luce in meno dal prezzo di una moneta senza montatura Domani cerco di recuperare più informazioni Njk1 punto
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Orgogliosi di averti con noi nel Gazzettino 12 @lorluke Luca !1 punto
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A volte distinguevano le zecche sussidiarie di altre città italiche dove si batteva moneta in nome di Roma1 punto
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Servivano a distinguere le varie emissioni prima che i magistrati monetari apponessero i loro nomi sulle emissioni effettuate sotto la loro Autorità. era un modo per controllare la quantità di nominali emessi da un magistrato o da una officina, la bontà dell'argento.1 punto
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New auction from Demos today with too many Tornesellos. https://www.biddr.com/auctions/demos/browse?a=5198&c=1225381 punto
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Sabato a Nepi sono venuti fuori 2 quesiti numismatici,uno sui ritrovamenti in Corsica di denari di Lucca che nell'apposita sezione è stato trattato e che potete leggere,l'altro è ma con questi denari di Lucca o Pisa dei quali parlate tanto ,avendone un tot all'epoca cosa si poteva comprare;interessante argomento per capire il valore di queste monete e il valore delle merci in quell'epoca. I denari di Lucca e Pisa erano monete spicciole,di poco conto per transazioni veramente minori,ma vediamo di capire meglio cosa valevano. Ho trovato un interessante documento tratto da dal Liber Censuum Communis Pistorii di Guido Santoli di Pistoia riferito al periodo storico dal 1220 al 1270 e riferito al comprensorio di Pistoia e Pisa;qui si utilizzavano i denari di Pisa,siamo dopo la convenzione monetaria tra Lucca e Pisa e Pisa coniava i suoi denari anche se simili a quelli di Lucca con la F di Federico. Abbiamo e qui ne riporto alcuni di valori di merci dell'epoca,alcune singolari e divertenti,con il corrispondente valore in denari pisani: 1 cotta e 1 camicia = 240 denari pisani 1 camicia e 1 serrabulis con laccetti =96 denari filato di lana e lana=1200 denari tovaglia da altare=672 denari suole e calzari=360 denari 1 cappa=1200 denari 1 pelle volpina coperta di bavetta=960 denari 1 coltre(asciugamano)=480 denari 1 cavallo completo di 2 selle e 2 freni=13200 denari 1 branco di porci=9600 denari due anni di raccolto di vino=960 denari 1 asino e 1 asina=1920 denari due anni di raccolto di castagne=2400 denari due anni di raccolto di ortaggi=4800 denari 1 campana per la chiesa=12000 denari 1 azarium(tavolo)=48 denari 1 coltello=84 denari 1 libro=120 denari 1 vanga=24 denari 1 casa con oggetti=19200 denari falce,pietre,martello e incudine=660 denari A questo punto si aprono interessanti riflessioni su cosa valevano le merci nel 1200 nel Centro Italia rispetto per esempio a oggi e sul valore del denaro pisano all'epoca. Per esempio mi balza subito all'occhio il forte valore di un cavallo rispetto a quello di una casa e così via ......1 punto
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Come Mario e Marco sanno bene, ho già inviato un mio contributo per il Gazzettino 12. È un articolo che, in realtà, avevo iniziato diversi mesi fa ma poi, purtroppo, è rimasto in sospeso, un po' per cause di forza maggiore ed un po' per mancanza di idee su come proseguire. Mi sarebbe piaciuto riuscire a portarlo a termine per il Gazzettino 11 ma non mi è stato possibile. Ad ogni modo, l'importante è che sia venuto fuori un buon lavoro. Ovviamente, chi mi conosce avrà già intuito che l'articolo ruoterà intorno a Napoleone. In particolar modo, posso dirvi che si focalizzerà sulla zecca di Milano. Non voglio, però, aggiungere altro per non rovinarvi la sorpresa1 punto
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Riguardo al film basato su di una storia vera di cui al post 189 per chi ne vuole sapere di più c'è un'apposita discussione. Questo è il mio libro del 1956, purtroppo leggermente disarcionato, lo consiglio.1 punto
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Buongiorno, in questi ultimi anni le ricerche archeologiche nel territorio triestino sono continuate. Dopo le campagne che hanno portato all’identificazione di un forte romano collegato alle vicende delle Guerre Istriane descritte da Tito Livio https://www.lamoneta.it/topic/200166-nuovi-scavi-archeologici-nellarea-triestina/#comment-2209348 ce ne sono state altre: Trmun (Caresana, Trieste): Nei pressi di Caresana, in località Trmun, si trovano i resti di un insediamento protostorico che, nel 2022, è stato sottoposto ad una campagna di scavi archeologici diretta da Federico Bernardini. Preceduti da una scansione laser aerea (ALS) e da saggi archeologici preliminari, gli scavi hanno portato alla scoperta di una fortificazione dell’Età del Bronzo, parzialmente riutilizzata e modificata in epoca medievale con la costruzione di 2 o 3 torri quadrate. Le nuove tecnologie, in particolare l’analisi combinata del rilevamento remoto e terrestre multiscala, si sono rivelate fondamentali per pianificare l’esplorazione archeologica sul campo. https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/san-dorligo-della-valle-ts-fraz-caresana-loc-monte-trmun-scoperta-torre-medioevale-ed-un-castelliere-protostorico/ https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352409X23002833 Oggi mi soffermerò sulle ultime che sono giunte alla seconda annata di scavi. Si tratta degli scavi effettuati nella Tina Jama (Comune di Sgonico/Zgonik). La cavità è situata su un rilievo collinare (Piscanec) sulla dorsale che porta alla vetta del Monte Lanaro (544 m slm), identificata già nel 1922 dal Generale Gariboldi che era stato incaricato di recensire le cavità ipogee utilizzabili in caso di guerra dalle truppe italiane, analogamente a quanto fatto dagli Austriaci nella I Guerra Mondiale. Compare infatti nel famoso testo “2000 Grotte”: i riferimenti riportati era errati pertanto se ne perse le tracce fino ai primi anni ’70 quando un naturalista (Polli) la scoprì nuovamente. La cavità è sita lontana dal sentiero che porta sulla vetta e non di facile identificazione; tra l’altro rientra nella Riserva Naturale del Monte Lanaro per cui in area soggetta a tutela speciale. Va detto che il territorio di Sgonico è ricco di presenze archeologiche pre e protostoriche: il terreno carsico ha offerto molti ripari ipogei alle popolazioni antiche e molte delle grotte preistoriche considerate “storiche” per lo studio della preistoria locale ricadono in questa area (Grotta Azzurra, Grotta degli Zingari, Grotta della Tartaruga, Grotta dell’Orso e molte altre). Nella protostoria la zona fu sede di vari abitati su altura (i c.d. “castellieri”): Nivice, Rupinpiccolo, San Leonardo solo per citarne alcuni. Perché? Perché ad esempio le prime stazioni controllano (assieme ad altri siti satellite minori) un ampio territorio e anche il transito in una vallata che dall’altipiano permette di accedere all’interno (nell’attuale Slovenia). La Tina Jama è uno dei pochi luoghi utili a dare riparo a chi procedeva verso l’interno; attualmente per il visitatore moderno è marginale e fuori dalle vie principali, così probabilmente non era nell’antichità. Si consideri che dopo il boom di scavi degli anni ’60 e ’70 effettuati con metodi “pioneristici” gli ultimi scavi in grotta sull’altipiano triestino risalgono ai primi anni ’90 (Grotta dell’Edera di Aurisina) e nel frattempo la tecnologia ha compiuto dei passi enormi permettendo di recuperare dati inimmaginabili in precedenza. Proprio per cercare nuovi dati e al fine di chiarire alcuni punti d’ombra nel 2022 si iniziò la ricerca di quanti più siti ipogei inediti da scavare. Perché “quanti più siti ipogei inediti”? Perché se l’impegno aumenta a dismisura il fine ultimo era quello di avere 2-3 siti che potessero dare dati comparabili tra loro e quindi non avere l’evidenza da un sito singolo (che identifica un momento, una situazione in un determinato momento in una grotta) ma una media di dati utili a identificare una tendenza storica di un area più ampia. E perché una “ricerca di quanti più siti ipogei”? Perché non tutti i proprietari sono favorevoli a rilasciare il permesso di scavo nella loro proprietà … Fu così che vennero identificati cinque/sei siti promettenti e di questi il primo di cui ricevemmo il consenso di scavo dal proprietario è appunto la Tina Jama. Sita in una posizione un po’ strana, defilata rispetto alle altre, molto prossima all’ex confine con la Slovenia e su un’altura anziché in valle. Circondata da due ograda (ovvero muri a secco elevati dai pastori per alloggiarvi le greggi durante le soste) il che indicava un promettente utilizzo anche in tempi più recenti a dispetto del fatto che attualmente di presentava pressochè obliterata. La descrizione e l’orientamento sembravano interessanti anche se non vi erano notizie del rinvenimento di reperti archeologici in loco. Ed il primo sopralluogo confermò le sensazioni positive: all’esterno della cavità, colma di sedimenti quasi fino alla volta rinvenimmo cocci preistorici e ossa di animali vuotati fuori probabilmente da tassi che avevano scavato nel riparo la tana. (foto da Catasto Storico Grotte FVG) Si iniziò pertanto, nell’autunno 2023, lo scavo sul settore destro del fronte della grotta. La situazione presentò un primo strato superficiale contenente reperti archeologici (il getto dei tassi), alcuni frammenti di vasi del periodo dei castellieri sopra un crollo di volta che ha sigillato i livelli sottostanti. La parte ipogea invece era sconvolta da tane di tasso che avevano rimestato un deposito interessante che presentava manufatti di vari periodi storici pre e protostorici. Per permettere di comprendere meglio la stratigrafia si decise pertanto di allargare nel 2024 lo scavo sul settore sinistro. Ciò ha permesso di identificare una sorta di struttura con pietre di buone dimensioni che chiudeva la parte interna (risistemata con riporto di sedimenti) e un piccolo fossato esterno che poteva accogliere una sorta di chiusura lignea. All’interno sono stati vuotati i riempimenti delle gallerie dei tassi, costituiti da materiali caotici e si sono preservate le “isole” di terreno non sconvolto per permettere di interfacciarsi con le evidenze che vengono dall’esterno. Perché all’esterno, sotto il crollo, è emerso un livello (US 4) databile al Bronzo Antico che contiene materiali della Cultura di Cetina, identificata sporadicamente in grotte del Carso Triestino ma mai in strato e senza datazioni C 14. Per cui già un primo obiettivo interessante è stato raggiunto.1 punto
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Cavallo UNICUM di Brindisi, allego articolo 41-42 Santone Unicum Brindisi_corretto.pdf1 punto
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Buonasera a tutti, Maravedis (8?)Filippo IV Moneta con i soli simboli di Castiglia e Leon. ? Saluti Alberto1 punto
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Nella classifica delle monete che vengono ritrovate in casa e di cui spesso vengono richiesti autenticità e valore un posto di assoluto rilievo è occupato dalle monete con l'effigie e il nome del Duce Benito Mussolini. Nel 99% dei casi si tratta di "monete" da 20 Lire ma non mancano, in minor misura, anche esemplari da 100 lire e altri valori. Prima di tutto chiariamo una volta per tutte che MUSSOLINI NON POTE' MAI CONIARE MONETE A SUO NOME E CON LA SUA EFFIGIE IN NESSUN FRANGENTE DEL REGNO D' ITALIA (neanche nel periodo della RSI). Questo diritto infatti è rimasto SEMPRE una PREROGATIVA ESCLUSIVA e UNICA riservata al RE VITTORIO EMANUELE III. Pertanto TUTTE queste "PSEUDO-MONETE" o "MONETE DI FANTASIA" che dir si voglia, prodotte probabilmente a partire dagli anni '70 come gadget da destinare ai nostalgici del Regime Fascista, NON FANNO PARTE IN ALCUN MODO DELLA MONETAZIONE DEL REGNO D' ITALIA o di qualsiasi altra monetazione e sono quindi prive di qualsiasi valore storico o numismatico. Nel caso delle 20 Lire l'unica attinenza riscontrabile con la monetazione del Regno d' Italia è semplicemente quella di riprendere le dimensioni e il rovescio di una importante e famosa moneta in ARGENTO chiamata 20 LIRE "ELMETTO" (O "CAPPELLONE") realizzata nel 1928 per il decennale della vittoria nella Grande Guerra e che al dritto reca però, come già sottolineato, il ritratto di profilo del Re Vittorio Emanuele III. C'è poi da aggiungere che nel 99% dei casi si tratta di prodotti realizzati in METALLO NON PREZIOSO e quindi l'unico valore economico attribuibile è quello stabilito dai venditori che commercializzano questo tipo di oggettistica al pari di portachiavi, cartoline, magliette, etc etc. Nelle foto allegate sono visibili due diversi esempi di "monete di fantasia" da 20 lire e un vero esemplare da 20 lire "Elmetto" a cui queste "pseudo-monete" sono ispirate. Moneta autentica Alcune riproduzioni Riproduzione che presenta un ritratto diverso di Mussolini e l'assenza del valore al rovescio1 punto
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