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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/13/24 in tutte le aree

  1. cambiasndo genere, posto questa doppia cartolina del nostro Regio Esercito Coloniale, cartolina della Federazione Italiana Nazionale Fascista per la lotta contro la Tubercolosi, rappresenta le divise dei vari componenti Italiani e Africani che facevano parte del nostro esercito, erano veramente dei figurini
    6 punti
  2. Permettetemi di essere di parte, in quante scorre nel mio sangue quello di un Bersagliere, posto queste due cartoline di franchigia emesse dalla Repubblica Sociale italiana, periodo durissimo della nostra Italia, lo faccio sperando che, oltre agli amici filatelici e amanti delle cartoline, vi sia anche qualche Bersagliere il quale si senta orgoglioso di essere fiero erede di quei soldati che oggi non ci sono più, grazie F.P.
    4 punti
  3. Sfotto' di Roberto nei confronti del suo amico Beppino che dice: "sono questi i bei tiri che dici di saper fare? Bravo!" Molto carina! Particolare
    3 punti
  4. Trovate! Peccato che sono tutte non viaggiate. Ultima
    3 punti
  5. Mi riesce difficile poter esprimere, a parole e per iscritto, l'entusiasmo e la felicità di aver partecipato a questo evento, che ha espresso i più alti e meritevoli lati positivi che la numismatica può offrire. Molti sono i momenti positivi, per primo il riconoscimento della moneta e del premio NIP per i giovani, poi gli interventi degli autori del Gazzettino, con la possibilità di poter sfogliare il cartaceo, e gli autorevoli interventi dei professionisti NIP, con l'applauditissimo e condivisissimo intervento di Paolo Crippa sul poco piacevole fenomeno attuale di utilizzo degli slabs, e la relazione interessantissima di Alberto D'Andrea su come vine pubblicato un libro, oltre all'intervento di Fabio Luraschi che ha acceso una lampadina rossa sulle patine artificiali create con il laser, e per chiudere il pranzo conviviale che fa crescere il confronto e fa condividere le esperienze personali tra i vari partecipanti, ed ancora i tavoli del Workshop che fanno arricchire il proprio bagaglio personale sotto la supervisione dei vari professionisti, divisi per settore, monete antiche, medievali, moderne e quest'anno anche la cartamoneta. Pensavo che lo scorso anno si fosse raggiunto un ottimo traguardo, ma questa volta Mario si è superato nell'organizzazione, e credo che questo evento sia solo un punto di partenza per il futuro. Infatti il Gazzettino 12 è già avviato e per il 2025 ci si aspetta un'altra fenomenale Milano Numismatica. Posso ritenermi fortunato per aver avuto il piacere di aver vissuto tante di queste giornate, ma ognuna mi ha lasciato qualcosa di speciale, per questo ringrazio tutti i partecipanti di sabato scorso, le vecchie e le nuove conoscenze, ma soprattutto Marco per il suo prezioso lavoro di editing del Gazzettino, e Mario per la sua enorme passione che si riflette ogni volta nell'organizzazione di questi eventi. Grazie a tutti. 👏👏👏👏
    3 punti
  6. DE GREGE EPICURI Oggi posso mostrarvi, finalmente, una moneta in buono (non ottimo) stato di conservazione. E' di Tiberio, raffigurato al D con un buon ritratto e la scritta TI CAESAR- AVG F : AVGVSTVS. Al R, i nomi dei duoviri, per esteso e poco abbreviati: C BAEBIUS P.F. / L RUSTICELIUS / BASTERNA / II VIR QUINQ / D D La moneta pesa 9,24 g e misura 24 mm. Pare sia stata coniata nel 22/23 d.C. , ma finora non è stato possibile identificare la zecca di produzione; anche RPC parla di Pella o Dium (entrambe in Macedonia) come zecche possibili. RPC I, 1537.
    2 punti
  7. Ciao a tutti, fino ad ora ho solo letto di questi casi ma - avendo proprio poche monete in folder - non ero stato ancora colpito da questo fenomeno in particolare. Lo so, questo non è un mondo perfetto, per cui alla zecca di Roma non lavoravano così: avrei però almeno atteso qualcuno che lavorasse così: putroppo la realtà negli anni '80 sembra essere mooolto discostante dalle mie aspettative, l'addetto me lo immagino così: e questo è il risultato: sarà un caso, ma su nove pezzi solo i tre in bronzital (2+1 bimetallico) sono conciati così, forse quelli in italma/acmonital sono meno sensibili o qualcuno nel frattempo si era lavato le mani. Alla prossima, Njk
    2 punti
  8. Buonasera, recente acquisizione, posto a beneficio dei meno esperti (questi ultimi identificheranno l'emittente al primo sguardo) questo esemplare che, a dispetto del rating "scarce" non passa tanto di frequente sul mercato: Acquistata da venditore professionale d'oltralpe, peso 18,4 g per 28 mm di diametro. Circolata con qualche distacco di patina periferico (soprattutto a rovescio a ore 7) ma nell'insieme in discrete condizioni senza evidenza di corrosioni, condita da un prezzo non eccessivo. A voi per l'identikit e il RIC di riferimento. Saluti Illyricum PS: nel titolo si cela un bell'aiuto...
    2 punti
  9. Milano 31 maggio 1952, il geniere Toscano Quinzio scrive alle sue amiche di liceo e malgrado la guerra sia finita già da 7 anni, suo malgrado, è costretto per legge al servizio militare. Buona serata ragazzi. Un cordiale saluto a tutti. Particolare
    2 punti
  10. Concludo la vetrina di Milano Numismatica con le due immagini che sceglierei per ricordare le emozioni vissute quel giorno…sorrisi, giovani, passioni, futuro…in fondo Milano Numismatica e’ stata fatta anche per questo.
    2 punti
  11. Complimenti a tutti! Dispiace non esserci stato, però mi farò "scusare" con un articolo per il prossimo Gazzettino! 😁
    2 punti
  12. Si, però fate attenzione, perchè con l'ultimo decreto, quello che porta il capital gain del 26% sull'intero importo dell'oro da investimento se non si ha il documento di acquisto dal 1mo Gennaio di quest'anno, hanno spostato la mira dal semplice oro da investimento, al più generico "Metalli Preziosi". L'ag in verghe, lingotti, granuli e monetato paga imposta sostitutiva del 26% sull'eventuale plusvalenza.
    2 punti
  13. E' da almeno una decina di anni che non ne conservo più le fonti, comunque posto alcune perle di Avito vendute (!!!) da un ebayer USA a carissimo prezzo e che sono cianfrusaglie illeggibili e incollezionabili che con Avito centrano come Musk in un convento di clausura
    2 punti
  14. A me piace molto a prescindere dalla conservazione. È questo? RIC 401? https://numismatics.org/ocre/id/ric.4.crl.401
    2 punti
  15. Ti ringrazio @Ale75 ma non ti fidare troppo, sopratutto per le monete greche. Diobolo da Soli (Cipro) sotto il re Pasikrates, contemporaneo di Alessandro Magno: https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb41795477k L’identificazione del busto alla Gorgona nella scheda della BNF mi sembra strana per questo busto laureato e drapeggiato, e si tratta di Apollo nel BMC di Cipro. Sicuramente raro.
    2 punti
  16. Quest'anno siamo veramente all'esagerazione. Già i collezionisti di novità calano di loro. Così stanno cercando di far scappare anche i fedelissimi.
    2 punti
  17. Milano Numismatica e’ stato tanto, veramente tanto quest’anno…e’ stato enorme partecipazione con ben 105 persone, tanti tanti giovani, grandi relatori, due premi Giovani con incredibili presenze degli stessi, e’ stato il Gazzettino con ben 11 autori che hanno parlato, e’ stato collaborazioni importanti vedi con la Nip, e’ stato un pranzo conviviale con 80 persone che non ricordo in numismatica, e’ stato presenze autorevoli, Alberto Varesi, Paolo Crippa, Cavicchi per CNI, D’Andrea per l’Accademia Italiana di Studi Numismatici, Umberto Moruzzi con la sua conduzione per la Nip con gli straordinari e straffollati tavoli del workshop, ma in fondo e’ stata una grande kermesse per la numismatica, per i giovani, per la divulgazione, per i valori dove emozioni e passioni sono state le vere protagoniste di questa giornata da ricordare nel tempo !
    2 punti
  18. trovata in un mucchio, è la prima volta che mi capita di trovarla così messa bene, io direi BB+. datemi i vostri pareri,grazie.
    1 punto
  19. Buongiorno a tutti. Vi chiedo un piccolo aiuto bibliografico riguardo ad una frazione di siliqua bizantina. La piccola moneta con monogramma di Eraclio è attribuita alla zecca di Ravenna dal DOC (II, 280) e, pur non essendo forse un testo di carattere strettamente scientifico, anche il libro di Ranieri sulla zecca di Ravenna include questa moneta tra le emissioni della capitale esarcale (n. 586). Recentemente mi è capitato di sfogliare l'estratto relativo alla monetazione di Eraclio del Byzantine coinage in Italy II di D'Andrea e Torno Ginnasi, dove questa moneta è attribuita alla zecca di Roma su base stilistica (p. 70) e, tra le note della scheda (317) vedo che anche il MIB (III, 152.1-152.2) attribuisce questa emissione a Roma, seppure in modo apparentemente ipotetico. Al momento non mi è però possibile verificare su quel volume le ragioni di questo cambio di rotta: qualcuno che ne ha una copia sarebbe così gentile da condividere i riferimenti del caso? Grazie a chi vorrà aiutarmi. Un'immagine a caso da acsearch, giusto per dare un tocco di colore al post
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  20. Fantastico come sempre @PostOffice in effetti ho tantissime cartoline con quelle linee di cancellazione!
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  21. Nonostante la sconfitta, il partito Populista era tutt'altro che morto. Anzi, alcune loro istanze, in particolare quelle sul sistema monetario, trovarono un'insperata sponda in alcuni importanti esponenti del partito Democratico del presidente Cleveland. Per il quale, bisogna dire, la questione monetaria non era preminente, ritenendo egli soprattutto fondamentale quella dei dazi doganali, come del resto era stato per il suo antagonista, il repubblicano Harrison. Ma fu costretto ad occuparsene quando, nel giugno 1893, tre mesi appena dopo il suo insediamento (allora i Presidenti si insediavano alla Casa Bianca a inizio marzo dell'anno successivo alle elezioni, che si tenevano sempre in novembre), scoppiò la più grave crisi economia e finanziaria che gli Stati Uniti avessero conosciuto fino a quel momento, passata alla storia come "il Panico del '93". Può sembrare una frase fatta, ed è una scusante spesso usata da troppi governanti ma in questo caso non avrebbe sbagliato chi avesse addossato almeno in parte la responsabilità della crisi a... quelli che c'erano prima Un "prima" di appena tre anni, il 1890, quando il Congresso aveva approvato lo Sherman Silver Purchase Act, che in ossequio ancora una volta ai produttori di argento, impegnava il Tesoro ad acquistarne ogni mese una quantità molto superiore a quella del Bland-Allison Act del 1878: ben 4,5 milioni di once. E per pagare questa enorme massa di metallo, lo stesso Atto disponeva l'emissione di una nuova tipologia di banconote, le Treasury Notes, convertibili in monete, e per questo conosciute anche come Coin Notes. La legge non specificava espressamente che fossero redimibili in argento o oro: si diceva solo che erano emesse per pagare l’argento acquistato dal Tesoro e che erano pagabili “in coin”. Con questa legge, e la collaborazione dei funzionari del Tesoro, i produttori di argento erano in pratica autorizzati a vendere a un prezzo ufficiale artificiosamente gonfiato, e ad essere pagati in Coin Notes, che venivano poi immediatamente cambiate in monete d’oro, consentendo così un facile ed elevato profitto. Nella foto, la più rara e famosa delle Treasury Notes, il biglietto da 1000 dollari conosciuto come Grand Watermelon, il Grande Cocomero Cleveland, convinto, come la maggior parte dei sostenitori della moneta metallica, che la causa principale della depressione fosse proprio lo Sherman Act, che a suo giudizio aveva minato la fiducia del grande capitale permettendo a chiunque detenesse le citate coin notes di trasformarle in oro sonante, prosciugando così le riserve auree del Tesoro, ne chiese l'abolizione. Riuscendo ad ottenerla nell'ottobre del 1893, ma solo con l'appoggio dei repubblicani, e facendo ricorso in modo spregiudicato al clientelismo per far approvare le sue direttive ai democratici recalcitranti. La grande maggioranza dei democratici del Sud e del West, tuttavia, votò contro di lui. Tra questi, un giovane deputato del Nebraska, William Jennings Bryan, il cui duro attacco al sistema monetario con base aurea segnò l'emergere di un personaggio destinato a giocare un ruolo fondamentale nel partito Democratico per i successivi vent'anni. E, anche, nel romanzo di Frank Baum dal quale ha preso avvio questa discussione petronius
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  22. Info : Regards, Ajax
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  23. Ipotesi sicuramente verosimile, ma considerando che le emissioni 1918 e 1919 furono coniate sulle precedenti monete da 20 cent di Umberto I, a me sorge spontanea la domanda: anche il 20 cent di Umberto aveva lo stesso difetto?
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  24. Oggi ho chiamato in Banca d'Italia e mi hanno detto che non sanno ancora nulla. Probabilmente verrà distribuita a dicembre.
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  25. Potrebbe essere questo : https://www.erroridiconiazione.com/t-5-danneggiamento-del-tondello/
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  26. Questa cartolina mi da lo spunto per parlare delle linee a penna fatte di proposito per cancellare la scritta 'Cartolina Postale'. Le poste nel 1890 riconoscono che le cartoline illustrate private potevano essere affrancate con 2 centesimi (a tariffa stampe), quando recavano solo firma e al massimo auguri o convenevoli, purche' NON recassero a stampa la scritta Cartolina Postale. Ed ecco infatti che la nostra eroina è affrancata con 2c rosso bruno aquilino o Aquila Sabauda della serie cosiddetta floreale.. annullato da un tondo riquadrato di Castellaneta (Lecce) del ??.??.1904. .. oggi in provincia di Taranto, pertanto l' annullo puo' essere annoverato tra i non più esistenti. Dovrebbe essere il paese natale di Rodolfo Valentino. ?! In merito alle linee di cancellazione sulla scritta cartolina postale altri esempi..
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  27. Piacevole serata con molte monete da vedere e un buon numero di monete a cui si è data una catalogazione certa avvalendosi dei testi presenti nella fornitissima biblioteca e dalle conoscenze dei soci presenti, in particolare un bissolo coniato dalla zecca di Bellinzona ad imitazione di quello milanese, piccola moneta interessante e rara. Vedremo per il prossimo anno di mettere a calendario altre serate di questo tipo.
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  28. Prima che si strappi inumidire l' angolino del francobollo è riattaccare. La cartolina è in tariffa per l'interno, l' annullo Donnafugata in provincia di Siracusa e' interessante in quanto oggigiorno e' in provincia di Ragusa. Annulli non piu' esistenti. La cartolina russa chissà come è finita a Catania in mano ai Sapuppo.. Mah..? Che storia ragazzi. !!
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  29. Il tipo Head of Apollo facing/Tripod è caratteristico dei bronzi del re seleucide Antioco II Teo coniati a Sardi nel 261-246 a. C. Successivamente Seleuco IV Filopatore ha emesso bronzi di tipo Head of Apollo facing/Tripod e anche di tipo Radiate head of Helios facing/Tripod, coniati nella zecca di Seleucia sul Tigri nel 187-175 a. C. apollonia
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  30. Salve,secondo me è un denario di Settimio Severo https://www.acsearch.info/search.html?id=1083209
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  31. segue umoristiche, questa alla "Romana"
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  32. Salve, penso sia questo bronzo iberico-punico con testa di Tanit e testa di cavallo. https://www.acsearch.info/search.html?id=3318800
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  33. Alberto, ti ringrazio per la risposta. Una nuova discussione senza neanche un intervento preoccupa molto. A meno che non si voglia tener conto del proverbio: " Chi tace acconsente ". Nel senso che, essendo d'accordo con quanto si viene affermando, un soggetto non senta la necessità di interloquire. Per quanto riguarda le tue perplessità, ho pensato di pubblicare un'altra foto con tre monete accostate l'una all'altra (prese dal forum): una piastra e due tarì 20 grana di Ferdinando IV. Si può notare come i due punti in verticale (presenti sempre dopo le solite lettere) siano sistemati in posizioni e distanze diverse, a volte con il punto in alto più piccolo, a volte più grande. A volte (raramente) i due punti sono simili. Probabilmente, l'incisore o chi per lui annotava anche questi particolari per poter poi procedere all'eventuale riconoscimento della propria moneta. Noi andiamo in cerca di documenti. Secondo me, le due piastre 1798 precedentemente pubblicate, riportando la stessa identica variante su due coni certamente differenti, al dritto ed al rovescio, costituiscono un documento: ci certificano che i due punti in verticale venivano sicuramente utilizzati per segnare le monete. La storia delle coincidenze e delle casualità non regge più. A ulteriore conferma, pubblico anche una seconda foto con due esemplari di grano 1790 accostati. Si nota come, anche in questo caso, lo stesso doppio punto in verticale dopo 12 (=12:) venga riportato su due monete evidentemente di diverso conio. Ancora ce la sentiamo di parlare di coincidenze e casualità? Per me, lo ripeto ancora una volta, siamo di fronte a dei "documenti". Tante altre varianti in legenda, anche considerate molto di più del doppio punto, quasi sempre non sono presenti su più coni. Ringrazio per l'attenzione.
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  34. Grazie a quanti sono intervenuti. Ho dimenticato di dire che l'ho presa per 25,00 € al mercatino.
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  36. È stato un evento superlativo a cui ormai siamo abituati quando si tratta di “Milano Numismatica” ma che nonostante tutto riesce sempre a sorprenderci! Quest’anno ho avuto l’onore di ricevere il premio da Moruzzi e da Mario, due personalità numismatiche che stimo moltissimo e due grandi uomini anche dal lato umano. Che dire? Con la testa già al prossimo gazzettino!
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  37. Grande pubblico che ha unito una trasversalità della nostra numismatica
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  38. Parlando di Gazzettino 11 ma in fondo anche di Gazzettino 12…con Marco @El Chupacabra
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  39. I momenti dei due premi numismatici ai giovani sono ricordi che rimarranno sicuramente dentro me e in tanti, vedere così tanti giovani così appassionati e entusiasti e’ stato emozionante e straordinario e che dovrebbe far riflettere.
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  40. Buon pomeriggio aggiungo questa moneta da 2 euro 2024 Lituania, dedicata all'arte di intrecciare la paglia, attività detta "sodai". Questa pratica prevede la coltivazione del grano (tipicamente segale), il trattamento della paglia e la creazione di strutture geometriche di varie dimensioni. Le strutture sono poi decorate con dettagli che simboleggiano la fertilità e la prosperità. La tradizione del Sodai è stata riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’Unesco,
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  41. Numismatica Ars Classica > Auction 150 Auction date: 2 December 2024 Lot number: 548 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Selinus Tetradrachm circa 440, AR 29 mm, 17.34 g. ΣΕΛ – ΙΝ – ΟΝΤ – ΙΟΣ Slow quadriga l. in which stand Apollo and Artemis, respectively shooting arrow and holding reins. Rev. ΣΕΛ – Ι – NΟ – Σ The river-god Selinos, naked, standing l. holding branch and pouring libation over garlanded altar, in front of which stands cockerel; in r. field, statue of bull standing l. on platform set upon stepped block; above, Selinon leaf. Rizzo pl. 31, 13. C. Boehringer, Konkordanz, 8. Schwabacher 4. SNG Lloyd 1222 (these dies). Rare and in superb condition for this difficult issue. Struck on a very large flan and exceptionally complete. Superb iridescent tone and extremely fine Ex Giessener Münzhandlung 33, 1986, 37 and Nomos 25, 2022, 43 sales. The close relationship between the Classical period coinage of Selinus and Himera has not escaped notice, as it seems to provide evidence of ties between these two cities, despite their locations on opposite shores of Sicily. We can recognise a general similarity between the tetradrachms of these cities: both have a chariot scene on the obverse and a sacrifice scene on the reverse. We can also see that a cock, the badge of Himera, has been incorporated into the design of this magnificent Selinus tetradrachm; indeed, it enjoys as prominent a position as the Selinon leaf, which was the canting type for Selinus. The solidarity of these Greek cities dates back to at least 480 B.C., when Himera and Selinus alone supported the Carthaginians against Acragas, who was a troublesome rival to both. It is a curious, yet typically Greek Sicilian twist of fate that Himera and Selinus were both destroyed by Carthage in 409 B.C. The chariot scene is atypical in that it includes two deities – in this case the sibling gods Apollo and Artemis. Artemis drives the quadriga as her twin brother Apollo draws his bow; the choice of this type is hardly surprising since Apollo was the deity of choice at Selinus, which had a massive temple dedicated to the god on its eastern hill. The reverse shows the river-god Selinus holding a lustral branch of purification as he strides toward a garlanded altar to sacrifice from a patera (for four interesting varieties, see Kraay- Hirmer nos. 186, 188-190). We are fortunate that the inscription names Selinus, who otherwise might be mistaken for Apollo. In addition to the aforementioned cock and Selinon leaf, there is also a bull upon a monumental base. Were it not for the fact that the base differs so greatly from one die to the next, we might presume that it was a local monument; but the inconsistent presentation virtually rules out that possibility. A. H. Lloyd, in his study of the coin types of Selinus in the 1935 Numismatic Chronicle, identifies the statue as the brazen bull of Phalaris in which Phalaris of Acragas (tyrant c. 570- 549 B.C.) is said to have roasted his enemies alive. Since Himera was one of the important acquisitions of Phalaris in his quest to become tyrant of Sicily, Lloyd considered this type to represent the longstanding friendship between Himera and Selinus. Estimate: 35000 CHF ILLUSTRAZIONE: SCENA DI LIBAGIONE CON UN GIOVANE UOMO (APOLLO?) CHE VERSA IL CONTENUTO DI UNA PHIALE SU DI UN ALTARE
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  42. buongiorno @Stilicho. Ironia, erudizione e intuizioni, suggerimenti storici e bibliografici, paesaggi e passeggiate tra ricerche e pensieri... domenica mi metto comodo, un po' di musica e leggerò con grandissimo piacere e interesse. Grazie, buona giornata.
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  43. Ciao! Ti consiglio due libri; il primo è Manuale di epigrafia latina di Alfredo Buonopane, (so che è epigrafia, ma ci sono interessanti spunti riguardo le cariche propedeutiche al cursus honorum e dunque alla carica dei IIIviri) e poi L'amministrazione dell'Italia romana di Davide Ambrogio Faoro (l'unica pecca è che parta dal I sec. a.C. e quindi si concentra maggiormente sul periodo alto imperiale).
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  44. Frank Lyman Baum pubblicò l'opera alla quale deve fama imperitura nel 1900: in basso la copertina della prima edizione. Il libro, primo di una serie di 14 (qualcuno li ha mai letti gli altri? ) divenne ben presto un classico della letteratura per l'infanzia, ottenendo un grande successo anche oltre i confini della letteratura, come dimostra il famoso film del 1939 di cui viene mostrata sopra una scena... anch'esso il primo di molti. Ma, come altri capolavori per l'infanzia, anche Il Mago di Oz (questo il titolo generalmente usato in Italia) presenta diverse chiavi di lettura... una di queste ci riguarda da vicino Nell'ultimo decennio dell'Ottocento, si scatenò negli Stati Uniti un acceso dibattito tra i sostenitori di un sistema monetario basato sull'oro (il gold standard) e coloro che, invece, pensavano che l'economia del paese avrebbe tratto maggiore giovamento dall'utilizzo dell'argento come base monetaria. Costoro furono chiamati Silverites, e alla loro fazione apparteneva Baum, che scrisse il Mago di Oz con l'intento di illustrare i pericoli del gold standard. E pericoloso è il sentiero dorato (allegoria del gold standard) che la protagonista è invitata a percorrere, perché porta alla città del terribile Mago. Che si chiama, non a caso, OZ, abbreviazione di ounce, oncia, l'unità di misura delle monete (e di qualunque altra cosa in realtà, ma a noi interessa questa ). Torneremo più avanti sulle (presunte) corrispondenze tra i personaggi del libro e la battaglia dell'oro contro l'argento, battaglia che in verità nel 1900, quando il libro fu pubblicato, si era virtualmente conclusa con la netta vittoria del metallo biondo. Ma che, come detto, nel decennio precedente aveva infiammato il dibattito politico/sociale in tutti gli strati della popolazione americana, toccando l'apice nella campagna elettorale per le presidenziali del 1896. Vinte nettamente da William McKinley, convinto sostenitore del gold standard. Ma le origini di questa battaglia risalivano in realtà a quasi trent'anni prima, a quando il presidente Ulysses Grant firmò il Coinage Act of 1873 (conosciuto anche come Mint Act of 1873 o Fourth Coinage Act). L'obiettivo principale dell'Atto era quello di rivedere diverse leggi relative alla struttura e alle procedure della Zecca, ma esso raccomandava anche di spostare gli Stati Uniti dal bimetallismo verso il gold standard. Una cosa che inizialmente passò quasi inosservata, ma che qualche anno dopo, quando fu pienamente compresa, portò a definire il Coinage Act of 1873 con il nome con cui è passato alla storia, ed è ancora oggi abitualmente nominato... the Crime of 1873, il crimine del 1873 petronius
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  45. Ecco l'interessante studio di Pedroni: Luigi Pedroni - Interrogativi sulla magistratura monetaria.pdf
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  46. Un riferimento all' "argentum publicum" compare solo sui denarî 322/1b (EX. A. PV), 324/1 (PV), 325/1 (ARG. PVB), 328/1 (P), 344/1c e 344/2c (A. PV), 351/1 (P.A., che però il Mattingly scioglie in pecunia assignata o attibuta), 352/1b (EX. A. P) e 353/2 (EX. A. P.); infine, un monogramma di dubbia interpretazione (sciolto anche in Apollo o Roma) è presente sui denarî 298/1 e 353/1. Sui bronzi della serie 338 compare invece LPDAP, sigla usualmente sciolta in Lege Papiria de assis pondere (ma anche in Lege Papiria de aere publico, da Babelon, o de argento publico, da Pink) Ora, perché alcune monete avevano la menzione della loro provenienza dal metallo pubblico, e altre no? Qui si inserisce un'interessante teoria, di tuo interesse, Infatti, secondo Pedroni (Interrogativi sulla magistratura monetaria in età post-annibalica, 2000), il riferimento all'argento pubblico sarebbe una delle prove del fatto che (ordinariamente) l'argento non veniva prelevato dal tesoro dell'erario, bensì era fornito da privati che avevano preso il relativo servizio in appalto e, per questo, potevano apporre il proprio nome sui conî. Questa pratica sarebbe nata dopo la Seconda Guerra Punica dall'abitudine, maturata già in epoca molto risalente, di apporre sulla monetazione itinerante simboli (e tipi) che testimoniassero la provenienza del metallo da un determinato bottino bellico, poi anche (a partire dalla guerra annibalica) sigle (CROT, L/T, KOP, etc.) che indicassero la piazza militare dove era avvenuta la coniazione (forse per indicare che si era attinto alle risorse locali) e, infine, il nome del condottiero che aveva distribuito il bottino Questa teoria implica che i nomi impressi sulle monete, quindi, NON siano quelle dei tresviri monetales. A sostegno della tesi Pedroni osserva anche che l'unico politico di cui si sappia che è stato monetario, M. Fonteio (pretore, forse nel 75, e questore nell’84), la cui magistratura è stata tramandata da Cicerone (che lo ha difeso nel 69), non compare su alcuna moneta giunta fino a noi (Crawford, per questo motivo, lascia vuota la serie n. 347, datata a prima dell’87, nel caso che venga mai rinvenuta una sua moneta). Ti preciso comunque che la tesi del Pedroni è isolata. Secondo Crawford, la sigla sulle prime quattro emissioni argentee attesta che la moneta fu prodotta con metallo pubblico in un momento di grave scontro socio-politico (gli ultimi anni del II sec.), mentre sulle ultime tre indica la monetazione dell'eredità tolemaica. Tolomeo Alessandro, sovrano d'Egitto che - come riferito da Cicerone - lasciò il suo regno al popolo romano. Secondo Badian tale eredità fu lasciata dal primo Tolomeo Alessandro, morto nel settembre od ottobre dell'anno 88. A seguito del suo lascito un cospicuo quantitativo di metallo prezioso giunse nelle mani dei Romani e fu in parte utilizzato per coniare monete, dando modo al console dell'86, Valerius Flaccus, di ridurre i debiti di tre quarti. Secondo Crawford, che accoglie la proposta cronologica del Badian, la pecunia deposita sarebbe stata monetata tra gli anni 86 ed 85 ed i relativi denarî emessi, con legenda AP (Argentum Publicum), sarebbero appunto i denarî 352/1 e 353/1. La presenza della sigla sulle serie 344, databile alla Guerra Sociale, non trova però motivazioni. Secondo Barlow, la sigla sugli argenti indica la provenienza del metallo dall'Aerarium Sanctius, in momenti di grave difficoltà finanziaria. Secondo altri studiosi, la sigla sugli argenti va sciolta in aeris pondere e fa coppia appunto con LPDAP; entrambe andrebbero riferite alle Leges Papiriae de aere publico e de argento publico (promulgate nel 91 o nell’89 dal tribuno C. Papirius Corbo, proveniente da una nobile gens consolare divisa in ramo patrizio e ramo plebeo) e rinvierebbero a un prelievo dal tesoro pubblico, connesso con la difficile situazione finanziaria conseguente alla Guerra Sociale (attestata anche dai bronzi anonimi rrc 339, ritenuti una serie d'emergenza).
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