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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/11/24 in tutte le aree

  1. Un grande grazie a tutti per questa fantastica edizione di Milano Numismatica e grazie specialmente a @dabbene e @El Chupacabra che hanno dato vita a questa iniziativa senza eguali nel segno della Numismatica e della sua divulgazione. Vi ringrazio anche a nome di Chiara per l'opportunità di presentare il nostro articolo e per il bel premio della Moneta ai Giovani oltre che per il pranzo conviviale, sempre occasione di poter discutere della passione che ci accomuna e conoscere nuovi amici, tanti dei quali conosciuti sul Forum (dei quali saluto in particolare gli amici @jaconico, @albatroz e @sdy82) Interessantissimi i ricchi interventi che si sono succeduti nella giornata che mi hanno permesso, insieme all' opportunità del workshop ai tavoli, di imparare anche molto. Grazie anche a Simone per il tempestivo collegamento in diretta YouTube che ha permesso a questo Milano Numismatica di restare davvero immortale!
    5 punti
  2. Ciao, per la parte Gazzettini di fatto e’ arrivata prima la pubblicazione e poi le relazioni in sala, per gli interventi della Nip e di altri esimi intervenuti, bisognerebbe chiedere a Moruzzi, la prima volta che lo sento posso chiedere, in effetti gli interventi erano di peso e soprattutto con un taglio divulgativo per tutti.
    3 punti
  3. È stato un evento superlativo a cui ormai siamo abituati quando si tratta di “Milano Numismatica” ma che nonostante tutto riesce sempre a sorprenderci! Quest’anno ho avuto l’onore di ricevere il premio da Moruzzi e da Mario, due personalità numismatiche che stimo moltissimo e due grandi uomini anche dal lato umano. Che dire? Con la testa già al prossimo gazzettino!
    3 punti
  4. C’è stato nella parte dibattito tra l’altro un interessante intervento di Paolo Crippa sugli slab
    2 punti
  5. Ultimi due del Gazzettino, due giovani ma con tante ormai conoscenze Passeremo poi agli importanti relatori intervenuti a Milano Numismatica
    2 punti
  6. Complimenti a tutti, organizzatori, relatori, ecc. per questo bellissimo evento che rappresenta una importante occasione di dibattito e confronto. Congratulazioni ai giovani premiati per l'impegno profuso nella divulgazione della cultura numismatica.
    2 punti
  7. RPC 6906 per la titolatura di Massimo al rovescio: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/6/6906 I bronzi di Ninica C. hanno numerose contromarche, ogni tanto 3 o quattro sul dritto. Non si vede bene sulla tua moneta, ma le possibilità sono le seguenti: Mi sembra che tu ce l’abbia già, ma lo sapete che il libro di Howgego «Greek imperial countermarks », difficilmente riperibile, è leggibile e scaricabile sul sito Academia.edu? https://www.academia.edu/4228725/Greek_Imperial_Countermarks_Studies_in_the_Provincial_Coinage_of_the_Roman_Empire
    2 punti
  8. Cavallo di Ferdinando I zecca di Aquila
    2 punti
  9. Buongiorno e benvenuto nel Forum. Ogni moneta ha un profondo significato storico. Anzi, diciamo che il 20 centesimi con l’esagono sprizza storia da ogni molecola! È stato coniato in un contesto assai difficile in qualità di “moneta di emergenza” per risparmiare il prezioso nichelio (metallo presente per la maggior parte della lega nel tipo “libertà librata”, cioè quello da te postato), che era fortemente richiesto dall’industria bellica. Per le annate 1918 e 1919 si utilizzarono addirittura i tondelli da 20 centesimi coniati sotto Umberto I. Ti allego un link che contiene un piccolo articolo al riguardo https://numismaticaducale.it/monetazione-di-emergenza-la-genesi-del-20-centesimi-esagono/ Per il tuo esemplare, come puoi vedere anche tu, la conservazione è modesta, e con essa anche il valore. Puoi però leggere le molte discussioni sul forum su di esso usando la funzione ricerca e inserendo il termine “libertà librata” per estrarre le discussioni pertinenti. I 20 centesimi degli anni 40 son tutti molto comuni, e per questo hanno un bassissimo valore
    2 punti
  10. Cartolina reggimentale in perfetta tariffa cinque parole con un bel 5c verde Leoni decentrato in basso e a sx, tipico per questa emissione, annullo tondo riquadrato di Siena del 25.6.1907. Si la cartolina è la 137° di 2000 come evidenziato, sicuramente erano cartoline acquistabili forse ad uno spaccio vendita all'interno della caserma del 9° Reggimento Fanteria a Siena, .. .. timbro reggimentale ovale originariamente di colore blu SALA CONVEGNO UFFICIALI (credo) 9° Reggimento Fanteria SIENA. Un bel pezzo di storia postale militare. In basso a dx si vede una cifra 8'000 giustamente scritta a matita, e' il costo della cartolina in periodo lire.
    2 punti
  11. Ma poi abbiamo avuto il secondo Premio per i giovani per la divulgazione della numismatica da parte della Nip. Moruzzi Umberto, Presidente Nip, ha premiato 4 giovani che hanno fatto gesti e azioni a favore della divulgazione della numismatica.
    2 punti
  12. Un riferimento all' "argentum publicum" compare solo sui denarî 322/1b (EX. A. PV), 324/1 (PV), 325/1 (ARG. PVB), 328/1 (P), 344/1c e 344/2c (A. PV), 351/1 (P.A., che però il Mattingly scioglie in pecunia assignata o attibuta), 352/1b (EX. A. P) e 353/2 (EX. A. P.); infine, un monogramma di dubbia interpretazione (sciolto anche in Apollo o Roma) è presente sui denarî 298/1 e 353/1. Sui bronzi della serie 338 compare invece LPDAP, sigla usualmente sciolta in Lege Papiria de assis pondere (ma anche in Lege Papiria de aere publico, da Babelon, o de argento publico, da Pink) Ora, perché alcune monete avevano la menzione della loro provenienza dal metallo pubblico, e altre no? Qui si inserisce un'interessante teoria, di tuo interesse, Infatti, secondo Pedroni (Interrogativi sulla magistratura monetaria in età post-annibalica, 2000), il riferimento all'argento pubblico sarebbe una delle prove del fatto che (ordinariamente) l'argento non veniva prelevato dal tesoro dell'erario, bensì era fornito da privati che avevano preso il relativo servizio in appalto e, per questo, potevano apporre il proprio nome sui conî. Questa pratica sarebbe nata dopo la Seconda Guerra Punica dall'abitudine, maturata già in epoca molto risalente, di apporre sulla monetazione itinerante simboli (e tipi) che testimoniassero la provenienza del metallo da un determinato bottino bellico, poi anche (a partire dalla guerra annibalica) sigle (CROT, L/T, KOP, etc.) che indicassero la piazza militare dove era avvenuta la coniazione (forse per indicare che si era attinto alle risorse locali) e, infine, il nome del condottiero che aveva distribuito il bottino Questa teoria implica che i nomi impressi sulle monete, quindi, NON siano quelle dei tresviri monetales. A sostegno della tesi Pedroni osserva anche che l'unico politico di cui si sappia che è stato monetario, M. Fonteio (pretore, forse nel 75, e questore nell’84), la cui magistratura è stata tramandata da Cicerone (che lo ha difeso nel 69), non compare su alcuna moneta giunta fino a noi (Crawford, per questo motivo, lascia vuota la serie n. 347, datata a prima dell’87, nel caso che venga mai rinvenuta una sua moneta). Ti preciso comunque che la tesi del Pedroni è isolata. Secondo Crawford, la sigla sulle prime quattro emissioni argentee attesta che la moneta fu prodotta con metallo pubblico in un momento di grave scontro socio-politico (gli ultimi anni del II sec.), mentre sulle ultime tre indica la monetazione dell'eredità tolemaica. Tolomeo Alessandro, sovrano d'Egitto che - come riferito da Cicerone - lasciò il suo regno al popolo romano. Secondo Badian tale eredità fu lasciata dal primo Tolomeo Alessandro, morto nel settembre od ottobre dell'anno 88. A seguito del suo lascito un cospicuo quantitativo di metallo prezioso giunse nelle mani dei Romani e fu in parte utilizzato per coniare monete, dando modo al console dell'86, Valerius Flaccus, di ridurre i debiti di tre quarti. Secondo Crawford, che accoglie la proposta cronologica del Badian, la pecunia deposita sarebbe stata monetata tra gli anni 86 ed 85 ed i relativi denarî emessi, con legenda AP (Argentum Publicum), sarebbero appunto i denarî 352/1 e 353/1. La presenza della sigla sulle serie 344, databile alla Guerra Sociale, non trova però motivazioni. Secondo Barlow, la sigla sugli argenti indica la provenienza del metallo dall'Aerarium Sanctius, in momenti di grave difficoltà finanziaria. Secondo altri studiosi, la sigla sugli argenti va sciolta in aeris pondere e fa coppia appunto con LPDAP; entrambe andrebbero riferite alle Leges Papiriae de aere publico e de argento publico (promulgate nel 91 o nell’89 dal tribuno C. Papirius Corbo, proveniente da una nobile gens consolare divisa in ramo patrizio e ramo plebeo) e rinvierebbero a un prelievo dal tesoro pubblico, connesso con la difficile situazione finanziaria conseguente alla Guerra Sociale (attestata anche dai bronzi anonimi rrc 339, ritenuti una serie d'emergenza).
    2 punti
  13. Buon pomeriggio a tutti Ho aperto questa discussione come invito agli appassionati della monetazione del Grande a inserire gli esemplari più interessanti dal punto di vista estetico e anche per rarità, sia posseduti sia visti in giro. E questo indipendentemente dal metallo, quindi dai distateri ai bronzi. Questo mio tetra proveniente dalla Tkalec di Zurigo dell'ottobre 2007 penso sia adeguato ad aprire la galleria, anche perché Martin Joseph Price ha scelto questa immagine come illustrazione del suo libro più famoso ‘The Coinage in the Name of Alexander the Great and Philip Arrhidaeus’. La zecca è di Tarso, in Cilicia, e il periodo c. 323-317 a. C. Leggiadra la Nike in volo a destra nel campo a sinistra. La catalogazione è Price 3042a in quanto, oltre al monogramma sotto il trono, è presente una sigma maiuscola in esergo. apollonia
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  14. Buongiorno a tutti, Ieri ho iniziato a dividere le monete ritrovate alcuni giorni fa. Ho iniziato dai venti centesimi, per ora ne ho trovati di tre tipi diversi, quello in foto, quello con l'esagono ed un altro degli anni 40. Mi sembra di capire che quelli del 1919 potrebbero avere un significato storico in quanto meno comuni, correggetemi se sbaglio. Per ora ne ho trovate sette, quattro in buono stato, come in quella in foto, e altre tre messe un po' peggio, nei prossimi giorni continuerò la selezione sempre di questa tipologia. La qualità fotografica è sicuramente bassa perché ci sono limiti nel caricamento di foto. Comunque mi piacerebbe avere un giudizio sullo stato di conservazione di questa moneta, giusto per iniziare a fare esperienza. Ringrazio tutti coloro che vorranno intervenire. Saluti Simone Aggiungo ulteriore foto.
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  15. Un pò come fece Vittorio Emanuele III dunque, in base a questa ipotesi, re collezionista numismatico.. difatti le sue monete furono le più belle del regno..
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  16. Il primo ad aprire la parte conferenze e’ stato Luca Alagna, vicepresidente della Nip
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  17. Non vedo motivi per dubitare della moneta. Per il R/ sono stati usati diversi conii con stili differenti (cioè con diversi incisori) e quindi anche la legenda ROMANO si può presentare in forme diverse. Nella tua moneta sembrerrebbe la scritta ROMAANO (o forse sono le luci della foto). https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/7
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  18. Foto a dir poco perfette ed eccellente rappresentazione storico/numismatica, bravi! Ora passiamo a questa spina nel fianco
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  19. 1 Riyal emesso dal regno dell'Arabia Saudita, anno 1955 = 1374 Mario
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  20. Grazie, hai ragione, RIC 996, come scritta corrisponde e nel retro probabilmente sono mancanti le 2 altre aste del COS III. Grazie ancora. Saluti, Sergio
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  21. Ovviamente uno si arma di google traduttore, dopo averla peró riscritta tutta in francese come è,correttamente. Poi c' è anche il mitico vocabolario e qualche ricordo delle medie ahahaha
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  22. Eccomi. Spero io non mi sia di molto allontanato da quello che voleva essere il senso tradotto dalla stessa. Testo 17 luglio 1919 Prima di lasciare Parigi (per Bayaux), ti mando questa cartolina per farti battere un pó il cuore. Il mio cuore non è felice in questo momento! Ho gli amici con cui ho parlato di tutti voi. Speriamo che l' anno prossimo saremo tutti riuniti qui. Ricordi affettuosi alla famiglia de M. L R. de M. ...continua sopra il testo,scritto piccolo Il mio indirizzo a Bayeux è ancora : via Saint Loup n° 48. Parigi resta molto vivace, tra le preferite per ricevere nel piú breve tempo possibile, le notizie che danno i genitori dal fronte. Il dritto della cartolina,la raffigurazione: Le prime nove bandiere prese ai tedeschi: da sinistra a destra (citazioni). Ecco, il bello di tradurre, è che arrivi piano piano ad una storia,la storia nel tempo di qualcuno,sfidando calligrafia e lingua . Se in francese per me meglio,forse complice il piacevole ricordo di averlo studiato alle scuole medie (l' inglese ahimè...lasciamo perdere ). Storie tristi,storie di speranza, di affetti,di amori. Storie d' epoca, di un' epoca che non torna piú. Come dice l' amico @PostOffice, unica e irripetibile, solo solo per il testo, aggiungo io
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  23. Ora la foto la puoi inserire e Complimenti! Anche perchè abbiamo solo questo!
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  24. Salve, segnalo : The Coins of the Republic of Siena Vincenzo Castelli L'opera è la versione in inglese del precedente volume "Le monete di Siena". Anche qui viene affrontata tutta la produzione della celebre città dalle sue origini fino alla definitiva chiusura della zecca da parte di Firenze, a cui vengono aggiunti due nuovi paragrafi: quello sulle emissioni della zecca di Montalcino e quello sulle coniazioni senesi di Cosimo I. Sono riportate altre 240 tipologie principali, molte delle quali accompagnate da numerose varianti. Vengono censiti anche numerosi segni inediti di zecchiere. La maggior parte delle emissioni, grazie ad un attento lavoro di archivio, riporta la delibera che ne autorizzava l'emissione. In appendice sono riportati anche diversi falsi d'epoca. Accluso con l’opera, è presenta anche il prezzario con i valori di mercato nelle conservazioni MB e BB. https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.edizionidandrea.com/&ved=2ahUKEwiQtNL2y9SJAxXpgf0HHcUqPYMQFnoECBsQAQ&usg=AOvVaw1rZx26Hvtxi2vmuYN3LTiz
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  25. Ciao, sono d'accordo con quanto da te affermato ( sono più di quattro anni che colleziono e studio solo monete dei primi II secoli e mezzo d.C.) . Penso che Traiano sia tra gli imperatori se non l'imperatore sotto il quale siano state coniate più monete di tipologia diversa ( alcune molto belle) per quanto riguarda le personificazioni e le rappresentazioni dei rovesci. A tal proposito c'è qualche studioso che non esclude l'ipotesi ( molto suggestiva ma perché no verosimile 🙂) che alcune monete venissero coniate per volere dello stesso Traiano ( anche lui appassionato?🙂) proprio per soddisfare collezionisti dell'epoca...chissà... ANTONIO
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  26. probabilmente Giustino e Sofia mezzo Follis
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  27. Grazie @Ale75 Molto interessante, ho cercato qualche riferimento anche io... Potrebbe appartenere al periodo di Ilderico...
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  28. Salve. A mio parere un ae3 di Costantino I o comunque della sua dinastia (non leggo bene tutta la legenda al dritto). Al rovescio Gloria Exercitvs, due soldati con lancia e scudo tra loro due stendardi. Anche la sigla di zecca pare illeggibile, almeno per me.
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  29. Bushire 1915 10ch Brown and Deep green. Nel 1736 il governatore persiano Karim Khan concesse alla Compagnia Olandese delle Indie Orientali il diritto di istituirvi una base commerciale; alla fine del XVIII secolo fu usata come base dalla Royal Navy britannica. Nel XIX secolo, Bushehr divenne un importante porto commerciale. Attaccata dalle forze britanniche nel 1856, durante la Guerra anglo-persiana (1856-1857). Bushehr si arrese agli occupanti britannici il 9 dicembre 1856. Fu occupata nuovamente dai britannici nel 1915, periodo della soprastampa sul francobollo.
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  30. Cartolina reggimentale in tariffa per l'interno con il classico 5c verde Leoni, anche questo di una tonalità di verde tutta differente, attenzione macchie di ossidazione lato sx e intorno. Annullato con tondo riquadrato immagino di Pinerolo il 5.4.1908. Merita assolutamente di essere messa in collezione.
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  31. Non si tratta di una moneta ma di un gettone. In base a quello che si riesce a capire della legenda si tratta di un esemplare prodotto a Norimberga da Hans Krauwinckel (1586 - 1635) Leggo infatti: rosetta HANNS KRAVW.....L IN NVR // nel campo rosetta centrale con 3 corone e 3 gigli disposti alternati a contorno. Nell'altro verso dovrebbe esserci: nel campo il globo crucigero in cornice trilobata; nel giro la legenda. Scorrendo la pagina in collegamento potrai trovare i riferimenti alla famiglia Krauwickel; il primo gettone in immagine dovrebbe corrispondere al tuo esemplare. https://sri.lamoneta.it/Numismatica/rechenpfennig.php Mario
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  32. Ad amo P, ecco: e' P ago = Adamo pecco' e pago' Buona giornata!
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  33. Da Kelenderis nella Cilicia, un particolare esemplare di statere con al diritto cavaliere forse in atto di smontare da cavallo in corsa ed al rovescio caprone con testa voltata verso serpente che lo aggredisce . sarà a giorni, il 20 Novembre, in vendita Cayon 422 al n- 5442 .
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  34. La O può essere confondibile con la Q , per un numero di targa presa di fretta facilmente non si può fare caso alla gambetta della Q. Entrambe non vengono utilizzate perchè confondibili con lo 0.
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  35. Buonasera, Filippo IV, Grano 1638/1638 simbolo del coniatore 8 e . M . dopo la data sotto il busto.
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  36. Senza entrare nei dettagli - che sono difficili da estrapolare, visto le dimensioni dell'oggetto , direi che njk
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  37. Treno delle 6:40 da Sondrio per Milano in perfetto orario di partenza. Non succedeva dall'ultimo passaggio della cometa di Halley. Merito di Milano Numismatica e del Cordusio? 😦 Chissà quali poteri forti ci sono dietro 😶😶‍🌫️🫥👽😈
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  38. 10 hryven 2024, dedicata alle Forze Mediche delle Forze Armate ucraine Leggenda al rovescio : ПРОФЕСІОНАЛІЗМ ТА МИЛОСЕРДЯ / МЕДИЧНІ СИЛИ ЗБРОЙНИХ СИЛ УКРАЇНИ (Professionalità e misericordia / Forze mediche delle Forze Armate del'Ucraina)
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  39. Ciao a tutti, visto che, contrariamente a quanto dichiarato qualche tempo fa, sono ancora impantanato nella meravigliosa palude della monetazione del periodo repubblicano, ho il piacere di condividere con voi un paio di regali anticipati che mi sono fatto come di consueto per compleanno + Natale. Si tratta di due denari che ho decido di inserire in un unico post visto i soggetti che rappresentano, li presenterò in ordine cronologico. Il primo è un denario della Gens Tituria raffigurante Tito Tazio, il re dei Sabini poi divenuto Re "dimenticato" di Roma visto che non viene mai considerato nella lista dei "7" (con lui 8 ) Re e convenzionalmente a quanto ho capito (anche se il calcio non è una mia passione…) l'ottavo Re di Roma è considerato Totti…🤨 Come molti personaggi di quel periodo è avvolto nella leggenda, sarebbe vissuto durante alcuni episodi molto famosi della storia della Fondazione di Roma, il ratto delle sabine e la vicenda della povera (o no?) Tarpeia e, a seguito delle stesse, avrebbe governato per 5 anni dal 750 al 745 a.C. insieme a Romolo. I due episodi di cui sopra sono raffigurati entrambi nei denari della Gens Tituria i cui membri si ritenevano discendenti dei Sabini (da qui anche il ritratto di Tito Tazio al dritto chiaramente), in questo post vedrete quello di Tarpeia perché non possiedo ancora quello del ratto delle Sabine (lo trovate ovunque in rete se siete curiosi). Come dicevo al rovescio è raffigurata Tarpeia nei momenti finali della sua vita mentre i soldati Sabini la seppelliscono con i loro scudi, del mito in questione vi sono almeno due interpretazioni. La prima è a favore della buona fede della fanciulla che tentò di ingannare i Sabini chiedendo loro, in cambio dell'apertura delle porte di Roma, "quello che avevano al braccio sinistro", così i soldati le avrebbero dato i loro scudi (che portavano appunto al braccio sinistro) e sarebbero stati indifesi di fronte ai romani. La seconda è a favore dell'avidità della fanciulla perché sembra che essa in realtà volesse i bracciali d'oro dei Sabini e non gli scudi. L'epilogo finale in ogni caso non è mai favorevole alla fanciulla (😞)perché in entrambe le versioni i soldati le danno comunque i loro scudi e lei finisce sepolta dagli stessi, considerando che la Gens Tituria la celebra in una moneta sarei più propenso a credere alla prima versione, nel forum comunque ci sono delle discussioni molto interessanti sulla questione se volete approfondire. Di seguito il denario in questione, inutile dire che lo adoro: L. Titurius Sabinus, Denario, Roma, 89 a.C., Crawford 344/2b 4.00g X 18mm, Argento D/ SABIN; testa di Tito Tazio; davanti, un ramo di palma. R/ L TITVRI; Tarpeia con due soldati; in alto, un crescente con una stella. Il secondo denario è della Gens Memmia, raffigura al dritto il Dio Quirino e al rovescio Cerere, il dritto della moneta è il motivo per cui ho deciso di mettere insieme i due personaggi in un unico post, la divinità in questione, nella leggenda della Fondazione di Roma sarà identificata con Romolo. Il Dio Quirino sembra fosse in origine una divinità Sabina infatti pare che lo stesso Tito Tazio avesse edificato un piccolo tempio in onore del Dio sul Campidoglio. Mi piaceva l'idea di mettere i primi due Re di Roma uno accanto all'altro, è anche il motivo per cui ho aggiunto insieme le due monete alla collezione 😊 Non scrivo altro visto che comunque sul forum ci sono discussioni più autorevoli delle mie su questi argomenti, vi presento quindi anche il secondo denario, adoro anche questo ovviamente, il ritratto in particolare mi fa veramente impazzire: C. Memmius C.f., Denario, Roma, 56 a.C., Crawford 427/2 4.00g X 20mm, Argento D/ QVIRINVS/C MEMMMI C F; testa di Quirino. R/ MEMMIVS AED CERIALIA PREIMUS FECIT; Cerere con torcia e spighe di grano; davanti, un serpente. Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
    1 punto
  40. DE GREGE EPICURI Ho verificato, non abbiamo mai discusso la biografia di Magnenzio (303-353 d.C.); e poco le sue monete. Mi pare una lacuna da colmare, perchè il personaggio è singolare, e la sua storia per niente comune. Attingo a piene mani da Wikipedia France, che sembra la più informata, suppongo a causa dello "jus soli". Flavio Magnenzio nacque ad Ambianum (allora Samarobriva, oggi Amiens) da stirpe gallica non romanizzata. Fatto prigioniero assai giovane dall'esercito romano, venne subito arruolato, com'era frequente destino dei barbari catturati; fece carriera divenendo comandante delle guardie dell'imperatore Costanzo Cloro. Militare di grandi capacità, nel regno di Costante divenne uno dei generali più importanti; ma nel 349 (o forse nel 350) si ribellò e si fece proclamare imperatore dalle truppe ad Augustodunum (Autun). Costante si trovava in Gallia per una battuta di caccia; fuggì verso la Spagna avendo appreso che gran parte delle legioni sostenevano Magnenzio, ma fu inseguito, catturato ed ucciso presso i Pirenei. Dopo la morte di Costante, la maggior parte delle Province Occidentali riconobbero Magnenzio, che decise di estendere ulteriormente i confini del suo potere. Marciò su Roma, sconfisse e fece uccidere Nepoziano, e chiese a Costanzo 2° di essere riconosciuto come Imperatore di Occidente. A questo punto controllava, oltre alle 4 zecche galliche (Ambianum, Treviri, Lugdunum e Arelate) anche quelle di Aquileia, Roma e Siscia. Ma sentite questa: a dispetto dei Chi-Rho giganti delle sue monete (emesse per tener buoni i cristiani e soprattutto i vescovi) era un fervente seguace della "religione antica", e fece celebrare in gran pompa dei sacrifici notturni, proibiti da Costante già nel 341. Molto pragmaticamente rispettò sempre i cristiani e si guardò bene dal perseguitarli. A Roma comunque favorì palesemente i culti pagani e nominò solo dei pagani alle cariche maggiori (prefettura urbana, annona, ecc.) : testimonianze di Zosimo e Filostorgio. Sacrifici in onore di Cibele riapparvero nel 350 sul colle Vaticano, e vi si rinvenne una iscrizione di un flamine che ringraziava Magnenzio di aver messo fine alla "lunga notte cristiana". Ma Costanzo 2° mosse contro di lui con un forte esercito, lo sconfisse prima a Mursa in Illiria (lungo la Drava) costringendolo a fuggire verso la Gallia. Sconfitto nuovamente a Mons Seleucus, Magnenzio si suicidò a Lugdunum il 11.8.353. Quasi subito si suicidò anche il fratello Decenzio, che dal 351 era stato elevato a Cesare. Dopo le loro morti Costanzo 2°, ariano e persecutore dei cristiani niceni, degli ebrei e dei pagani, emise un editto che ne revocava tutta la politica religiosa (23.11.353): "Siano aboliti i sacrifici notturni celebrati per ordine di Magnenzio, sia ormai respinta questa licenza empia e sacrilega". Fine della storia (che può essere integrata o criticata) e via con le monete.
    1 punto
  41. Ce ne sarà ancora almeno una di queste collezioni "all'antica" che prima o poi verrà messa in vendita: la mia.
    1 punto
  42. Vedo che nessuno ha altre considerazioni da aggiungere. Ne aggiungo io un'altra. Su Sixbid da qualche tempo vedo offrire in asta collezioni complete. Alcune formate suppongo nei primi decenni del secolo scorso perchè composte da monete anche assai rare ma di conservazioni scarse. Il collezionismo è cambiato. Un tempo si cercava la moneta che mancava e non importava che fosse BB o meno. Oggi la differenza di valutazione tra un qFDC e un BB è abissale. (Se poi la moneta è imprigionata in una scatoletta si rasenta la follia).
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  43. Camerun 2025 - 1.000 franchi in ag.999 (gr. 31,10) Al buio si illumina una farfalla
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  44. Un esemplare dei didrammi battuti per Roma in Campania probabilmente a Napoli con al diritto testa elmata di Marte ed al rovescio tetsta do cavallo . Sarà il 7 Gennaio in vendita Artemide 61 al n. 244 .
    1 punto
  45. Aggiungo, di questa rara tipologia di didrammi di non ancora identificata zecca, un vistoso esemplare che sarà il prossimo 22 Novembre in vendita Num. Fine Art 1 al n. 32 .
    1 punto
  46. provo con le anonime... vediamo se viene un buon lavoro (altrimenti sono pur sempre buoni appunti)
    1 punto
  47. Bellissima e interessantissima moneta. Al retro, non visibile su questo esemplare, reca la legenda "ROMANO". Sono noti 15 conî al D/ e 20 al R/; fu quindi, probabilmente, un'emissione abbondante. Babelon e Grueber datano la moneta al 335, Coarelli al 326-312, la Breglia al 320, Crawford (in Coinage & Money under the Roman Republic) al 310 (ma nel Roman Republican Coins, aveva seguito Thomsen), Thomsen al 280 e Pedroni al 275. Crawford la ritiene parte di una serie comprendente anche RRC 13/2. Nel Roman Republican Coins l'aveva attribuita a Metaponto per la spiga di grano, ma in Coinage & Money under the Roman Republic ne ha collegato l'emissione ai lavori per la via Appia (312-308) e, per conseguenza, l'ha attribuita a un'ignota zecca campana. Altri autori la ritengono la prima effettiva emissione monetaria romana (dopo quella, puramente commemorativa, rrc 1/1) avvenuta a Neapolis dopo il foedus aequum del 326 e potrebbe appartenere a una serie comprendente il bronzo RRC 2/1. Pedroni ritiene che la tipologia sia romana, alludendo alla cerimonia dell’October equus, ma nondimeno richiami il tipo del leucippo già presente sulle monete di Metaponto, proprio per rendere questa moneta più appetibile su quel mercato (così come l’adozione del piede campano di circa 7,30 g, benché forse fosse già in vigore quello magno-greco ribassato di 6,6 g). Viene quindi datata al 275 e attribuita alla zecca di Metaponto, contemporaneamente alla litra rrc 13/2 e al bronzo rrc 17/1. Secondo Coarelli (che richiama Torelli), il D/ richiama l’immagine dell’ara Martis e rinvia, quindi, al lustrum che chiudeva la censura. Il R/ alluderebbe invece alla cavalleria e alla Campania (territorio celebre per le sue messi); l’iconografia quindi alluderebbe a un censimento di cavalieri (recognitio equitum) campani. Sappiamo che i Capuani dovettero pagare 450 “denarî nummi” all’anno, per il sostentamento dei 1.600 equites campani, e a ciò potrebbe essere servita la coniazione di queste didracme. Quanto alla data, la recognitio è necessariamente susseguente alla concessione della cittadinanza optimo iure, che Livio fissa al 340 ma (come ha osservato Michel Humm nel 2005) non può non essere successiva al 338-334, quando fu concessa la sola cittadinanza sine suffragio ai Capuani. All’epoca era disponibile, per Roma, la sola zecca di Napoli: potrebbe allora essere un successivo foedus del 326. Al più tardi, potrebbe essere risalire alla censura di Appio Claudio (312 - Diodoro 20, 36, 5), valida occasione per iscrivere i nuovi civites nelle liste del censo. L’iconografia sarà poi copiata dal bronzo di Cosa (del 273 o successivo) HN Italy 210.
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