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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/09/24 in tutte le aree
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Senza entrare nei dettagli - che sono difficili da estrapolare, visto le dimensioni dell'oggetto , direi che njk8 punti
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I have been lucky to add two new ex-Rauceby hoard coins to my collection. Galerius Follis As Augustus Obv:– IMP C MAXIMIANVS P F AVG, Laureate, cuirassed bust right Rev:– GENIO POPV-LI ROMANI, Genius standing left, modius on head, naked but for chlamys over left shoulder, left hand holding cornucopiae and right hand holding patera Minted in London (_). Group II - i. May A.D. 305 - Late A.D. 306 or into Early A.D. 307 Reference(s) – Cohen ?. RIC VI London 42. LMCC (page 126) 4.03.004 Rated S but many examples cited One of 11 examples from the Rauceby hoard 4.92 gms. 28.93 mm diameter. 180 degree die orientation. Maximianus Herculius as Senior Augustus Follis Obv:– D N MAXIMIANO FELICISSIMO SEN AVG, laureate and mantled bust to right, holding branch and mappa Rev:– PROVIDENTIA DEORVM QVIES AVGG, Providentia standing to right, extending hand to Quies standing to left, holding branch and sceptre Minted in London (-). A.D. 305-307 Reference:- RIC VI London 77b; C&T 4.01.004 Ex - Rauceby hoard. 6.25 gms, 27.34 mm. 180 degrees Lots of golden toned silvering remaining3 punti
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Tutti belli e bravi! Ho visto in parte il live su FB facendo colazione, quando ho visto il link di @principesax, poi ho recuperato con il resto dal video in archivio. Njk3 punti
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https://www.facebook.com/share/v/1AiHGEnpnt/ per la diretta https://www.facebook.com/share/v/1AiHGEnpnt/ per la diretta3 punti
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Treno delle 6:40 da Sondrio per Milano in perfetto orario di partenza. Non succedeva dall'ultimo passaggio della cometa di Halley. Merito di Milano Numismatica e del Cordusio? 😦 Chissà quali poteri forti ci sono dietro 😶😶🌫️🫥👽😈3 punti
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È il giorno! Si dia fiato alle buccine, rullino i tamburi, sorga l'alba d'un nuovo Gazzettino!3 punti
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Buonasera chiedo agli esperti se la seguente moneta per peso e dimensioni è coerente peso gr.8,31 dia. mm 28,022 punti
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Possiamo dire già da ora numeri da record per questa terza edizione di Milano Numismatica che supera le due precedenti edizioni con 105 presenze in sala e 80 al pranzo, domani cercheremo di raccontarla meglio con qualche immagine.2 punti
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DE GREGE EPICURI Infatti, anche perchè l'ovale "con l'asta" è una Fi = Φ dell'alfabeto greco.2 punti
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Salve,dovrebbe essere questo bronzo greco di Philus nel Peloponneso. https://www.acsearch.info/search.html?id=35202892 punti
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Salve, somiglia a questa moneta armena del re Artaxias I con grappolo d uva un po diverso. https://www.acsearch.info/search.html?id=97353122 punti
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Dal 1 marzo 1998 fu attivato in regione Emilia Romagna il nuovo corriere prioritario, nel dicembre 1997 a a a Bologna furono eseguiti dei test per verificare la funzionalità nei tempi di consegna previsti (24 ore successive) e l’organizzazione del servizio che sarebbe poi stato esteso a tutto il territorio nazionale. In allegato una delle buste test che utilizzava un francobollo a tariffa ordinaria di 800 lire (non c’erano ancora i francobolli dedicati) anziché i 1200 lire della prevista tariffa con applicato un adesivo con indicazione di Posta Prioritaria. Si noti anche la leggibilità del timbro in partenza con indicazione di orario 22.12.97 ore 17 e il timbro di arrivo nell’ufficio di recapito di Bologna il giorno successivo 23.12.97. In allegato anche il modello previsto che doveva essere compilato con l’esito della sperimentazione ed inviato senza affrancatura alla divisione servizi postali.2 punti
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Ciao, purtroppo è stato il tempo e soprattutto il luogo dove ha stazionato prima di essere ritrovata a ridurla cosi. Da quando riesco a vedere si tratta di un asse dell'imperatore Domiziano recante sul rovescio la personificazione della dea Moneta stante ( la figura con ben visibile la cornucopia e le prime due lettere della legenda MO chiare, vedi foto, lo confermano). Posto foto di esemplare stessa tipologia. ANTONIO2 punti
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Ciao, si tratta di un asse dell'imperatore Tiberio coniato a Roma recante sul rovescio il caduceo alato. Posto esemplare della stessa tipologia 🙂. ANTONIO2 punti
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Aggiornamento del 4 novembre 2024: è stato reso noto che a partire dal 2025 le monete finlandesi verranno coniate dalla zecca dei Paesi Bassi, che già produce le monete olandesi, belghe e parte delle lussemburghesi. Link all'articolo: https://numistoria.altervista.org/blog/?p=334852 punti
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Buona Sera, nel pieno rispetto del Suo punto di vista, per altro conosce sicuramente i documenti meglio di me, continuo a restare dubbioso riguardo alle sue interpretazioni. Cercherò di evidenziare le mie perplessità punto per punto. La risposta ai suoi dubbi è piuttosto semplice. La modifica di conii già usati per produrre monete diverse dalle precedenti è prassi invalsa. Naturalmente la cosa non era limitata ai soli fiorini o al solo oro, ma riguardava anche le altre monete e le altre leghe. Pertanto non c’è da meravigliarsi. Stiamo parlando di Fiorini, (monete a nome di Firenze) consideriamo almeno tre casi, quelli buoni, quelli imitativi e i falsi per frodare. Escludiamo questi ultimi, che per altro conosco poco, sia per gli originali che per le imitazioni non ho evidenza di coni modificati/alterati. Un conto è il riuso del metallo di cui è fatto il conio, altra cosa la modifica delle impronte. Ricordiamo che si parla della prima metà del 1300. Ripeto, sono pronto a ricredermi, devo vedere esempi credibili di questo processo, diversamente è solo una delle tante possibilità. Il mio limite principale è che per me i documenti più importanti sono le monete. Ci sono pochi esempi di fiorini con tracce di monete precedenti, perché all’oro, come da regolamento di tutte le zecche medievali, era riservata stringente attenzione sia nella fattura dei conii, sia nella lavorazione del metallo. In alcuni casi furono adibite stanze separate per i vari metalli. Si poteva sbagliare poco, insomma… Riguardo a questo, posso concordare, la cura posta nel coniare un Fiorino, era diversa da quella per le monete di infimo valore, a volte coniate in perdita, puntualizzo che faccio riferimento alla Zecca di Firenze, non posso intervenire su altro. Inoltre non stiamo parlando di falsari, ma di produttori di fiorini autorizzati dalla Repubblica cum licentia, giusta statuti del Capitano e del Popolo, in latino o in volgare. I fiorini mal riusciti rientrano tra quelli indesiderati da parte di Firenze, che può perseguirne i fautori. Qui sono interdetto, ripeto può essere un mio limite, non mi risultano autorizzazioni o incarichi da parte del Comune di Firenze ad altri se non alla sua propria zecca. Sono state emanate leggi per imporre ai mercanti e ai banchieri Fiorentini di coniare nella Zecca di Firenze. Riguardo alla definizione di “falsari”, chi coniava una imitazione era a tutti gli effetti un falsario, per fare un parallelo alla situazione attuale non è che se faccio dei falsi ben fatti non sono un falsario, il problema non è la qualità del prodotto (o nel caso dei Fiorini, oltre a questo, il controvalore in metallo) ma il fatto che qualcuno senza averne titolo si mettesse a coniare Fiorini. Unico caso a me noto, che non configura la falsificazione, quello di Opizzino Spinola e del Marchese del Monferrato, autorizzati dall’imperatore per fare un dispetto a Firenze, che coniava in proprio. Autorizzati dall’imperatore non da Firenze. Per questi motivi, ribadisco, che i fiorini ben fatti difficilmente saranno assegnati a una zecca diversa da quella di Firenze, come la letteratura di settore ha ampiamente dimostrato. Buona giornata Anche la chiusura mi trova in disaccordo, i Fiorini vanno assegnati in base allo stile, alle caratteristiche, ai punzoni impiegati per realizzare i coni e a tutte quelle particolarità che li caratterizzano. Ho esempi di Fiorini sicuramente di Firenze coniati in modo indegno con coni di qualità infima e al contempo imitazioni decisamente migliori degli originali coevi. In assoluto se confronto due oggetti simili destinati al medesimo impiego realizzati da costruttori diversi, se considero solo il loro utilizzo, posso ritenerli identici per il mio scopo, se entro in analisi sono fondamentalmente diversi (due attrezzi, due autovetture, due monete euro di zecche diverse). Poi, per carità, è possibile concordare qualsiasi semplificazione, per prassi, per convenienza o altro, non credo di potermi adeguare, anche se la mia posizione è irrilevante. I miei documenti di riferimento sono le monete, forse li sopravvaluto, rispetto alle registrazioni cartacee, lasciano poco spazio alle interpretazioni. Cordialità2 punti
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Che regalò a sua figlia Hallie, allora soltanto una bambina, raccomandandole di preservarli con grande cura fin quando non fosse stata grande, perché a quel punto il loro valore sarebbe stato altissimo (quindi era ben consapevole di cosa aveva fatto ). Uno di questi tre dimes ha una storia particolare, ed è oggi conosciuto come Ice cream dime Il nome è dovuto al fatto che la piccola Hallie, incurante delle raccomandazioni del padre, avrebbe subito speso uno dei dimes per comprarsi un gelato Questa moneta, o presunta tale, sarebbe stata ritrovata nel 1957 in una scatola di cianfrusaglie del Gimbel's Department Store di New York, e acquistata per 2 dollari e 40. Che nel 1989, in asta Bowers & Merena, diventarono 33.000 Questo fotomontaggio, che ritrae Hallie Daggett all'incirca nel 1900, è assai suggestivo, ma il dime non è quello del gelato, bensì lo stesso mostrato nel post precedente, uno degli altri due in suo possesso, per i quali la donna seguì il consiglio del padre, vendendoli poi nel 1954 a un importante commerciante numismatico, per una cifra sicuramente importante per l'epoca. Questo, invece, è l'Ice cream dime, stimato in conservazione G-4... meno di un MB. Hallie Daggett raggiunse poi una certa fama anche per un altro motivo, che non ha nulla a che fare con la numismatica. E' stata infatti la prima donna a ricoprire la mansione di vedetta antincendi per il Servizio Forestale Nazionale. Qui in una foto emblematica del 1913 Per chi volesse saperne di più https://www.adventure-journal.com/2023/05/hallie-daggett-first-woman-fire-lookout-for-usfs-blew-minds-i-hope-your-heart-is-strong-enough-to-stand-the-shock/ E se qualcuno fosse davvero interessato ad approfondire la sua storia... beh, le hanno perfino dedicato un libro https://www.amazon.it/Headstrong-Hallie-Story-Daggett-Female petronius2 punti
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Questo è un erinnofilo o chiudilettera esattamente del 71° Reggimento Fanteria Brigata Puglia concernente la cartolina regimentale. Il motto viene dall' ode scritta in occasione delle rivoluzioni di Modena e Bologna da Giovanni Berchet nel 1830. Dall’Alpi allo Stretto fratelli siam tutti! Su i limiti schiusi, su i troni distrutti Piantiamo i comuni tre nostri color! Il verde, la speme tant’anni pasciuta; Il rosso, la gioia d’averla compiuta: Il bianco, la fede fraterna d’amor. SEGUE.....2 punti
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Gli anni in cui furono emesse le monete d'argento di Barber, dal 1892 al 1916 (1915 per il mezzo dollaro), si possono considerare un periodo molto stabile per la monetazione, in termini di numero di pezzi coniati e della loro circolazione senza alcuna restrizione. Infatti, a parte le solite polemiche sui dollari d'argento (allora come oggi la maggior parte degli americani preferiva il biglietto di pari valore), non ci furono problemi di sorta con le monete, e tutti poterono godere di una disponibilità adeguata e affidabile. Tradotta in una produzione di oltre 500 milioni di dimes, 264 milioni di quarters, e quasi 136 milioni di half dollars. Va da sé che la gran parte di questa enorme massa monetaria debba considerarsi ancora oggi comune dal punto di vista del collezionismo, specie se circolata. Non mancano tuttavia le rarità, come i quarti di dollaro 1901S, o i mezzi dollari del 1904, sempre coniati a San Francisco. Ma è con un'altra moneta che la zecca della California raggiunge la vetta: l'unica, tra quelle disegnate da Barber, che possa rivaleggiare con il V-nickel del 1913. 1894S Dime Non si può dire che il 1894 sia stato un anno di grande produzione per il dime, appena 1.330.000 a Philadelphia e soli 720.000 a New Orleans. Nessuno a San Francisco. O almeno, queste erano le disposizioni del Dipartimento del Tesoro. Eppure, nella zecca californiana furono coniate 24 monete, presumibilmente nel mese di giugno. Perchè? Ah, saperlo Una prima spiegazione apparve già nel 1895, in un articolo del San Francisco Bulletin. L'articolo citava un rapporto di un dipendente della Zecca, nel quale si sosteneva che un numero molto piccolo di dimes era stato coniato per pareggiare un disavanzo nei libri contabili. La teoria fu portata all'attenzione dei numismatici nel 1928 all'interno di un articolo di Farran Zerbe apparso su The Numismatist. Se fosse vero, si tratterebbe di una situazione unica, in quanto non è mai successo nulla di simile in nessuna delle altre filiali della Zecca. Resterebbero però due cose da spiegare: perché, a fronte di uno sbilanciamento dichiarato di 40 centesimi, siano stati coniati 24 dimes, ovvero 2 dollari e 40, e perché questi dimes sono stati coniati in una finitura definita da sempre prooflike, se non addirittura proof. Insomma, si sarebbe prestata la massima cura possibile per produrre una manciata di monetine che dovevano servire solo a coprire un modestissimo sbilanciamento. Un'altra teoria, forse più vicina al vero tira in ballo John Daggett, l'allora Sovrintendente della Zecca di San Francisco. Daggett avrebbe fatto coniare i 24 dimes su esplicita richiesta di alcuni suoi amici, probabilmente banchieri, e ne avrebbe distribuiti tre ciascuno a sette di loro, tenendo per se gli altri tre. Questa teoria non tiene però conto del fatto che sicuramente due dei 24 esemplari sono stati inviati alla Assay Commission, che li ha rifusi per effettuare i suoi test. I conti non tornano, ma di più sulla loro origine non si sa, l'unico altro dato certo è che dei 24 esemplari di 1894S dime, solo 9 sono quelli oggi conosciuti (si discute sulla possibile esistenza di un decimo). Di questi, due portano i segni di una lunga circolazione, gli altri sette, al contrario, sono in altissima conservazione, certificati tra Proof-60 e Proof-66. Quest'ultimo è l'esemplare in foto, valore stimato circa 2 milioni di dollari petronius2 punti
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Ho il piacere di annunciare l’uscita del libro “Davide Calandra - I segreti della Quadriga”. È la prima pubblicazione che porta la firma del nostro @Andrea imperatore, a cui vanno i miei più sentiti complimenti e ringraziamenti per avermi concesso l’onore di riceverne una copia fresca di stampa direttamente dalle sue mani. Come da titolo, il libro si concentra sulla genesi di quella che da molti è ritenuta essere (a ragione, a mio parere!) la moneta più bella mai coniata sotto il Regno d’Italia: la tipologia “dell’Italia su quadriga”. Dopo un’introduzione sullo scultore e le altre figure di spicco che hanno avuto un ruolo chiave nella realizzazione di questa opera d’arte monetale, il libro illustra fotografie mai pubblicate prima (e davvero impressionanti, anche grazie al formato del libro) dei bozzetti in gesso realizzati direttamente dalle mani del Calandra. Vengono poi illustrate e descritte minuziosamente le matrici in bronzo (fotografie che per la prima volta evidenziano sia l’imponenza che la bellezza di queste realizzazioni) nonché tutte quelle molteplici prove che culmineranno con quel capolavoro che tutti conosciamo: il conio della serie Quadriga Briosa. Molto istruttiva è la parte intitolata “l’arte del bronzo”, che attraverso la spiegazione di nozioni nell’ambito della realizzazione di modelli per la fusione di monete e medaglie, ci permette di farci un’idea delle problematiche tecniche con cui dovettero confrontarsi i modellisti e gli incisori di quel tempo. La conclusione invece cerca di fare il punto della situazione sulla coniazione dello Scudo Quadriga e sull’effettivo ruolo di moneta; dati alla mano infatti, emergono informazioni discordanti che lasciano ancora molti interrogativi. Formato: 30x30cm, 90 pagine a colori1 punto
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Martedì 12 novembre alle ore 20:45 al CCNM (Via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà un incontro dove Soci del Centro saranno a disposizione per catalogare le monete a cui non siete riusciti a dare un'attribuzione certa, inoltre si potranno effettuare scambi di monete e banconote. All'incontro, per la tipologia della serata, possono partecipare tutti.1 punto
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Come già correttamente indicato da @nikita_ la moneta di riferimento è il sesino di Modena per Francesco I d'Este. A mio parere si tratta però di un falso (falso, non imitativa) probabilmente collegabile alle produzioni documentate nel basso appennino reggiano. E' di recente pubblicazione uno studio sulla tana della Mussina di Borzano contenente un capitolo a cura di L. Bellesia e V. Ferretti in cui si analizzano i falsi rinvenuti all'interno della grotta (Tana della Mussina) e gli unici leggibili sono proprio falsi sesini modenesi simili a quello qui presentato. Uno studio in corso di pubblicazione riprende questi e altri ritrovamenti e, a conferma, alcuni documenti d'archivio prodotti da ufficiali del ducato estense incaricati delle indagini. In allegato la scansione dell'articolo sopra citato... la tana della mussina di borzano.pdf Mario1 punto
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Il mio pensiero. Non so se in queste monetuzze la ritrattistica aiuti. La zecca e' Cyzicus, cosa che rende possibile che si possa trattare di Valentiniano III. Si vede una croce nel medaglione della ghirlanda, però prima di P F AVG mi pare di vedere un abbozzo di lettera che non mi pare una O quanto piuttosto la parte alta di una S. Se non ricordo male Valentiniano III dovrebbe uscire in VALENTINIANO (non ...ANVS). Quindi io ipotizzerei Teodosio II. Ma .....keep calm e passa la palla a Pirlo, ovvero a @Poemenius Ciao. Stilicho1 punto
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Ciao, non è la monetazione che seguo, ma un qualcosa di similare l'ho trovato in questo link 1 Sesino - Duchy of Modena and Reggio – Numista1 punto
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Continua l'inevitabile processo di contrazione dei produttori di moneta fisica, che non è certo finito qui. Credo che a lungo andare in UE rimarranno al massimo due o tre zecche e altrettante stamperie di banconote, se non una sola per entrambe. Sento sempre più spesso dire che "pagare con la tessera è comodo". Sarà anche comodo ma è (molto) meno sicuro nonostante le varie garanzie formali. Non solo ogni tanto succede questo https://www.repubblica.it/economia/2022/04/15/news/blocco_bancomat_e_pos_disagi_in_tutta_italia-345600063/ ma può succedere anche questo https://www.cybersecurity360.it/news/malware-prilex-tre-versioni-bloccano-le-transazioni-contactless/ e mettere le cose a posto quando si è rimasti fregati non è nè rapido nè (in realtà) gratuito. Per non parlare poi delle questioni di sicurezza a livello internazionale.1 punto
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Quest'oggi vi presento il mio primo importante acquisto del 2022. Un bel Follis di Costantino I Cesare coniato a Londinium. Ciò che mi rende orgoglioso di questa acquisizione è la sua provenienza. La moneta proviene, infatti, da quello che è stato chiamato "Rauceby hoard", che è stato trovato da due metal detectorist appena fuori dalla città romana di Ancaster, nel Regno Unito, nel luglio 2017. Il tesoro è stato segnalato nell'ambito del Portable Antiquities Scheme (PAS) e inviato al British Museum. Nel 2019 il tesoretto è stato dichiarato Treasure Trove e solo successivamente riportato dalla stampa quando è stato dichiarato il più grande tesoretto di tipo trovato nel Regno Unito. Il tesoretto consisteva di 3.099 nummi tetrarchici datati dal 294 al 307 d.C., molti in condizioni prossime al fior di conio. In ordine cronologico, le ultime monete nel tesoretto erano di Costantino come Cesare (nessuna come Augusto) risalenti al 307 d.C., tra cui un Costantino PRINCIPI IVVENTVTIS e una rara moneta ROMAE AETER di Massimiano. La maggior parte delle monete proveniva dalla Gallia (875 Londra, 1459 Treviri, 468 Lione), Italia (226), Cartagine (24) e un piccolo numero da zecche orientali. Sono presenti anche 19 imitazioni barbariche Poiché il tesoretto è stato dichiarato Treasure Trove, il British Museum ha ottenuto il diritto di prelazione e ha scelto di trattenere 375 monete, per le quali gli scopritori sono stati pagati. Le monete rimanenti sono state restituite ai detectorist all'inizio del 2021 per essere divise tra loro (700 ciascuno) e il proprietario terriero (1400). Uno dei cercatori, Rob Jones, ha pulito la sua parte di monete e ha iniziato a venderle su eBay. Rob aveva cercato il tesoretto per tre anni prima di trovarlo nel 2017. In precedenza aveva trovato un paio di monete tetrarchiche in ottime condizioni e sospettava che ce ne sarebbero state altre, quindi dal 2014 al 2017 ha trovato altre 8 monete simili, prima della scoperta definitiva nel luglio 2017. Le monete sono state ritrovate in condizioni notevoli, non fuse in unico blocco e con minimi depositi superficiali. Le monete sono state rimosse dal contenitore, che è stato lasciato in situ, e segnalate al PAS, che ha chiesto che il vaso/buco fosse riempito per un successivo scavo che è avvenuto circa due settimane dopo. Il tesoretto è stato evidentemente interrato con grande cura E' stata scavata una fossa ovale, rivestita di pietra, quindi è stato collocato il contenitore che è stato poi ulteriormente coperto di pietre.1 punto
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Perfetto, come foto le ultimissime due vanno bene,cosí si apprezza meglio (taglia magari la prossima volta la foto alla sola moneta). Comunque confermo quello sopra scritto. Saluti1 punto
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Buon Giorno, non sono sicuramente l’interlocutore adatto a mettere in discussione i risultati di studi storici e/o archeologici, non ne sarei in grado ed è al di fuori delle mie intenzioni. Esiste però un passo successivo, ogni dato va valutato, interpretato e contestualizzato. Diversamente ci si troverebbe come in certi studi statistici, o in qualche proiezione, dove i dati vengono stirati e interpretati per sostenere una tesi precostituita. Mi scuso per l’iperbole, non è riferita al caso specifico. Tornando ai fatti, Le chiedo esiste qualche esempio o riferimento preciso a una “Licenza” a coniare Fiorini fuori Firenze rilasciata a qualche mercante o banchiere dal Comune di Firenze? Riguardo al processo Bernardo Aliotti abbiamo copia dei verbali o della sentenza o solo qualche notizia? Mi spiego: se in quel di Firenze trovavano il buon (si fa per dire) ghezzi60 in possesso di Fiorini imitativi, nel migliore dei casi lo avrebbero fatto pentire di non essere partito quel giorno a nuoto per le americhe (per altro non ancora scoperte) invece di recarsi a Firenze a fare spese e bagordi, altrimenti poteva finire abbrustolito per le sue cattive opere ad esempio di altri. Trattandosi di un noto e potente banchiere, hanno potuto contestargli solo il possesso delle monete, diverse da quelle di Firenze. Anche in questo caso ho semplificato ed esagerato. Nel mio caso l’unico vezzo riguarda la pretesa di voler sindacare sulla origine presso la zecca di Firenze o altrove di Fiorini o presunti Fiorini. Specificando che si tratta di un parere personale. La maggior parte dei riferimenti legislativi che conosco fa riferimento al CNF del Bernocchi, poco altro a pubblicazioni trovate in rete, non sono certo uno storico. Esprimo un mio pensiero che potrà spiegarLe il mio atteggiamento estremamente prudente nei confronti delle novità, nei rapporti tra persone se si tratta di argomenti noti e conosciuti per tutti gli interlocutori, è possibile trovare un punto di incontro equilibrato frutto degli interventi di tutti i partecipanti. Se le competenze sono squilibrate sarà a carico di chi ha maggiori conoscenze, se ritenga ne valga la pena e lo riterrà utile, trovare il modo di mettere in condizione gli altri partecipanti di capire. È difficile a volte spiegare le cose difficili in modo semplice. Diversamente ogni argomento sarà trattato e trattabile solo all’interno di gruppi chiusi di specialisti. Per alcuni settori è già così. Sono interessato a molte cose, nello specifico, fondamentalmente, guardo e studio le monete. Cordialità1 punto
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Purtroppo. Conosco la valutazione e anche la rarità della moneta e non offrirò nemmeno alla base, ma sono legato per vari motivi, anche sentimentali all'Asia e a Siddharta, per cui rimarrà solo un desiderio Kushanas, Kanishka I, ca. 127-152, quarto di dinaro AV, 1,88 g. (14mm). Dritto: ritratto a corpo intero del re coronato e diademato a sinistra che tiene la lancia con la mano sinistra, fiamma sulla spalla, leggenda battriana ÞAONANOÞAO KA NhÞKI KOÞANO (Re dei re, Kanishka Kushan) intorno. Rovescio: Buddha in piedi di fronte, mano alzata in gesto, tamgha a destra, BOΔΔO battriano nel campo sinistro. Estremamente raro. VF, leggere tracce di montaggio precedente.EX CNG, Triton XX, 2017, lotto 434 EX CNG, Triton XXVI, 2023, lotto 507 (notazione "Estremamente raro, uno dei cinque conosciuti") (martello 110.000 usd)1 punto
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Ma no, solo i poteri di super @dabbene, super @El Chupacabra e super Team CORDUSIO!1 punto
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Direi che è una identificazione validissima. Anche la nuca e la base dell'acconciatura sono coincidenti. Grazie!1 punto
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Ciao, probabilmente è un falso ottenuto per fusione,sul taglio di nota la bava di giunzione delle due valve, inoltre il campo, soprattutto dell' anello esterno è coperto da bollicine tipiche delle fusioni... Comunque potresti postare l'altro lato e comunicare peso e diametro...1 punto
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@arnoldPuoi cercarle tu direttamente in Wildwinds, settore monete greche e greche-imperiali, digitando Alexandria Troas. Ne esistono per Commodo, Septimio, Alessandro Severo e forse altri, sempre col cavallo brucante al rovescio; ci sono tutti i dati. Se hai difficolta', stasera ne posto qualcuna. La moneta di Commodo che ho postato pesa 8,0 g. e misura 22 mm. Ne mostro una di Alessandro Severo, che pesa 7,34 g. e misura 25 mm:1 punto
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penso che il valore derivi dal fatto che si trovi in un documento effettivamente viaggiato. non so se i fogli mai usati possano avere tale valore o lo stesso interesse. chiedo a @PostOffice di confermare o correggermi1 punto
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acc.... quando lavoravo in ufficio postale ne avevamo centinaia di fogli ....come detto da @PostOffice si usavano occasionalmente per gli usi descritti e in via quotidiana se ne utilizzava 1 al giorno quando si chiudeva il dispaccio della posta ordinaria (lo speciale aveva il piombo) per "appiccicare (avevano la colla-gomma come i francobolli)" gli spaghi della chiusura al retro dell'etichetta di cartoncino per evitare delle improprie aperture.1 punto
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A me sembra il "culo" di una cartuccia da caccia,si vede al centro la tacca lasciata dal cane per innescare lo scoppio della stessa.1 punto
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Per quanto riguarda la scrittura incrociata o cross writing e' una vecchia pratica nata quando la carta e la posta avevano un costo elevato in periodo pre-filatelico..si tratta di scrivere una lettera e poi girarla di 90 gradi e scrivere nel senso opposto. L'obiettivo era di risparmiare denaro sulle spese postali riducendo il numero di fogli, infatti anticamente prima dell' entrata in vigore dell' UPU (Unione Postale Universale), le amministrazioni postali tassavano la posta a secondo il numero dei fogli, ecco quindi il motivo di ridurne la quantità, senza contare poi che la carta non era alla portata di tutti ed anch'essa aveva un costo elevato. Questa pratica poi è continuata nel tempo non solo per il risparmio, ma probabilmente anche per criptare un po' gli scritti, infatti di fronte ad una scrittura incrociata si tende a desistere di leggerla e ci si sente anche un po' infastiditi. Postalmente non commento la cartolina simile a molte altre di cui abbiamo approfondito, ma non per questo la reputo minore, anzi rientra appieno secondo il mio umile parere in quel materiale irripetibile ed ingiustamente poco considerato ma che merita appieno di entrare nelle nostre collezioni. Intanto la coppia dei 5c Leoni ha una tonalità di verde tutta sua, questo a volte puo' dipendere dalla conservazione o da tirature con tonalità di colore diverso, ed inoltre la centratura e' superiore alla media di questa serie. Dietro questi due francobolli esiste uno studio specializzato che non immaginiamo, dal plattaggio del francobollo ad innumerevoli meravigliose varianti che potrebbero dare soddisfazioni e molto divertimento. Bel materiale sotto tutti gli aspetti, trovarne con la scrittura incrociata non è poi proprio facile.1 punto
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Riguardo al film basato su di una storia vera di cui al post 189 per chi ne vuole sapere di più c'è un'apposita discussione. Questo è il mio libro del 1956, purtroppo leggermente disarcionato, lo consiglio.1 punto
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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 3 novembre 2024 un francobollo commemorativo di Alberto Manzi, nel centenario della nascita. Caratteristiche del francobollo La vignetta riproduce un ritratto di Alberto Manzi inserito tra un traliccio ricetrasmittente e un televisore in stile anni Sessanta rappresentativi dell’importante ruolo di insegnante ed educatore che Alberto Manzi svolse con la trasmissione Rai “Non è mai troppo tardi”: primo esempio di didattica a distanza per adulti che contribuì notevolmente all’alfabetizzazione della popolazione italiana. Completano il francobollo le legende “IL MAESTRO”, “ALBERTO MANZI” e le date “1924 - 1997”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Tiratura: duecentocinquantamila venti esemplari Bozzetto: a cura del Centro Alberto Manzi, Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna, ed ottimizzato dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.. Indicazione tariffaria: B. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: tre; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 30 x 40 mm.; formato stampa: 26 x 36 mm.; formato tracciatura: 37 x 46 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Quarantacinque esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico. Nota: La fotografia che ritrae Alberto manzi è riprodotta per gentile concessione dell’autore Paolo Mazzoli. Consiglio la visione del filmato di cui allego il link, per comprendere appieno quanto il celebre maestro fosse molto di più di quello per cui è notoriamente conosciuto... https://www.raiplay.it/video/2024/10/Passato-e-Presente---Alberto-Manzi-il-Maestro-degli-Italiani---04112024-a5b45136-512d-4102-b97e-173b5755b18e.html1 punto
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Ho ricevuto da pochissimo la bozza di un articolo che verrà pubblicato nel fasc. 3/2024. Essendo la rivista quadrimestrale l'uscita del prossimo numero avverrà sicuramente entro l'anno in corso, presumibilmente a dicembre.1 punto
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Come ulteriore contributo. ”Rame e sue leghe (Bronzi, Potin, Oricalco) Monete in puro rame sono rare nell'antichità per la difficoltà di ottenere il metallo puro e lavorabile. Sconosciuto l'uso nel mondo greco, si conoscono a Roma alcuni assi semiunciali, e gli assi e i quadranti della riforma augustea che peraltro rimasero di puro rame solo per pochi decenni. Il rame ritornò in uso solo a partire dal Rinascimento per le monete divisionali, restando in circolazione fino al secolo scorso (Italia: 10 e 5 centesimi di Vittorio Emanuele III). Le necessità di guerra lo tolsero poi di circolazione in tutti gli stati del mondo. Anche il vero bronzo (lega binaria rame/stagno) nelle emissioni monetarie è molto raro. Leghe rame/stagno sono malleabili a contenuto in stagno non oltre il 12%, dopo di che possono solo essere utilizzate per fusione. Si conoscono poche emissioni in bronzo con contenuto di stagno intorno al 10%, prodotte in Asia Minore nel II° sec. a.C. La gran massa del circolante antico comunemente considerata in bronzo consiste in realtà in una lega ternaria rame/stagno/piombo con contenuto (stagno + piombo) circa al 20% in proporzioni variabili. Questo permetteva una economia nei costi di produzione (il piombo è molto meno costoso), e dal punto di vista tecnico un punto di fusione più basso e una più agevole malleabilità, sia rispetto al rame che al bronzo vero. Leghe di solo rame/piombo (circa 70/30) furono usate durante l'impero romano per emissioni non ufficiali dove vi era scarsità di monete, soprattutto lungo il limes. Una curiosa lega di rame, stagno, piombo, zinco in rapporti molto variabili, e caratterizzata un basso punto di fusione ed elevata colabilità è il cosiddetto potin con cui si realizzarono in Gallia nel I sec.a.C. elevati quantitativi di rozze monete fuse. Analogamente in Mesia, rimasta isolata dall'Impero romano dopo la morte dell'Imperatore Decio in battaglia contro i Goti (251 d.C.), per le necessità di ogni giorno si ricorse al potin per riprodurre mediante accurata fusione ogni tipo di moneta esistente allora sul territorio. Questo almeno a sentire gli storici locali, a meno che, come alcuni dubitano, non si tratti di una colossale falsificazione bulgara attuale... L'oricalco rappresenta il singolare caso di una lega prodotta industrialmente nell'antichità senza conoscere un suo componente. Per aggiunta di minerale di zinco al rame fuso si riesce ad ottenere infatti una lega ricca in zinco fino al 27% . Noto fin dal III sec.a.C, l'oricalco fu umpiegato in monetazione per alcune emissioni di città dell'Asia Minore( Efeso, Sardi, Amiso...) di epoca mitridatica (ante 60 a.C). Utilizzato sporadicamente poi da Giulio Cesare per i rari sesterzi(?) di Clovius ed Oppius, e nelle misteriose emissioni provinciali di Bruto(?) con la sella curule, l'oricalco entrò a pieno titolo nella monetazione ufficiale romana con la riforma augustea. Riservato in origine ai grandi esemplari di sesterzi e dupondi, poi con Nerone anche ai semissi, l'oricalco dal bel colore dorato per l'alto tenore di zinco (oltre il 20 %) riuscì a creare per la prima volta monete di alto valore artistico ed estetico in metallo non prezioso. Ben presto però il continuo riciclo per rifusione degli esemplari più antichi (forse per difficoltà di reperire nuovo minerale adatto) portò a una diffusa dezincifica-zione della lega, in quanto lo zinco bolle a temperatura vicina a quella di fusione dell'oricalco, ed evapora con i fumi. L'oricalco povero andò così a confondersi con l'anonimo bronzo al piombo sopra citato e fini nel tardo impero con lo scomparire. Nonostante la scoperta dello zinco nel Rinascimento, l'oricalco non trovò più uso nella monetazione, ma solo per gettoni e medaglie. Leghe complesse simili a oricalco sono state impiegate di recente in Italia (20 lire, 200 lire con ulteriore riciclo a 500 e 1000 lire) e oggi (50, 20, 10 centesimi di Euro).“ da: https://www.socnumit.org/wp-content/uploads/2024/01/Vicenza2002.pdf1 punto
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Ecco un immagine dal vivo. Purtroppo sembra essere stata "lavata"; non so se sia un'abitudine americana... Nel complesso, considerata la tipologia, la moneta è gradevole. Qui una vista d'insieme del periodo Janapada e Maurya: Il prossimo obiettivo é una moneta del regno Magadha...1 punto
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Ne abbiamo già parlato tanto e la mia opinione rimane la stessa: nero o non nero affidarsi unicamente alla moneta elettronica è una cazzata bestiale che sottopone a gravi pericoli.1 punto
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