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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/02/24 in tutte le aree

  1. Siamo al tramonto dell’impero romano d’Occidente, un periodo storico convulso, drammatico nel vero senso della parola in quanto i personaggi che lo animano si muovono come sulla scena di un dramma ricco di colpi scena. “Dramatis personae” (come lessi su un libro che ora non ricordo, in riferimento a quei fatti) rende davvero bene l’idea. La monetazione del V secolo d.C. e’ estremamente interessante, ma anche estremamente complessa. Devo dire che mi affascina molto, anche se mi rendo conto che tutte le volte che mi avvicino ad una di queste monetine lo faccio con un timore quasi reverenziale, nella consapevolezza di quanto poco ne so. Ma poi mi dico: Ho cercato quindi di leggere un po’ e di studiare (parola grossa per me) o per lo meno di mettere in movimento le rotelle del cervello arrugginite e consumate dall’età e dal logorio della vita moderna (ahhh, bastasse un Cynar…): Quindi, mi scuserete se in questa discussione dirò qualche (o più di qualche) inesattezza che vi pregherei di correggere. Per me, questo periodo, e’ come un campo minato. Qualche tempo fa e’ stata venduta all’asta sulla baia questa moneta: L’inserzione originale del venditore recitava: Avitus AD 455-456. ** THE USURPER ** AE Nummus ,RRR 10mm 1.2gr L’ asta ha avuto 12 offerte e la moneta e’ stata aggiudicata per 29,00 $ (26,94 euro) + spese di spedizione di 8,54 $ (7,93 euro). Tranquilli, non l’ho vinta io. Però, questo “Avito” qualcuno lo ha avuto, scusate il gioco di parole. E tutto sommato ad un prezzo accettabile, direi. Tutti vorrebbero un bronzo di Avito…..Tutti vorrebbero la “rarità” in collezione… Poi, quanti di noi vorrebbero cercare di completare la serie “imperatori romani” riempiendo la casella vuota con un bronzo di Avito? Ma esistono veramente bronzi di Avito? Torniamo alla moneta oggetto della discussione e consideriamo sempre che parliamo di una fotografia, con tutti i limiti che ciò comporta, in particolare in riferimento alla sua autenticità. In effetti, il primo scoglio e’ cercare di capire se e’ autentica. Già giudicare dalle fotografie e’ molto difficile, a maggior ragione nel caso di queste monetuzze. A me, così di primo acchito, parrebbe autentica, ma sono consapevole dei miei limiti di esperienza e di conoscenza. Comunque, proviamo ad analizzare la moneta come esercizio e partiamo dal rovescio. Il rovescio mi fa pensare ad una VICTORIA AVGG: si vede bene una figura femminile alata andante a sinistra con un ramo di palma nella mano sinistra ed una corona nella mano destra. Forse una stella/croce (staurogramma?) nel campo sinistro del rovescio? O e' tutta pareidolia come amo dire io? Passiamo al dritto. Guardandola mi domandavo cosa potesse indirizzare verso Avito: Ho pensato che questa lettera cerchiata sia stata interpretata come una V coricata, la V di AVITVS. Ma e’ davvero così? Che cosa e’, in realtà? Quindi, andiamo con le ipotesi: 1. Si tratta di un vero Avito 2. Si tratta di una altra moneta scambiata volutamente o meno per Avito o creata ad arte per Avito Ipotesi 1: Il problema e’ che “ tra i nummi apparsi sino ad oggi nei musei, nelle collezioni private e nel mercato, nessuno offre una lettura certa della leggenda” . A. Trivero-Rivera e A. Gennari: Ex nummis historia: agonia e morte di un impero” Oppure siamo così fortunati che si tratti del primo bronzo di Avito apparso? Ipotesi 2: Ho pensato che possa trattarsi di una moneta di Valentiniano III. Quella lettera nel cerchietto, anziché una V (qui comunque preceduta da più lettere, mi sembra) potrebbe essere la L aperta di VALENTINIANVS, Valentiniano III. In effetti, se guardo la legenda alla destra del capo del sovrano, mi pare di leggere qualcosa tipo …NVS e non VS come mi aspetterei con un ipotetico AVITVS (AVIT-VS). Poi, magari, e’ tutta pareidolia eh (aridaje!) C’e’ da considerare però che la maggior parte dei bronzi attribuiti ad Avito sono in realtà monete di Onorio (o imitative di Onorio) si cui si legge solo ..VS perché magari il tondello e’ molto decentrato verso sinistra e la legenda quindi non si vede nella sua interezza. Ma qui mi sembra di vedere almeno una altra lettera prima di VS. Da non dimenticare poi che esistono anche “Avito” che in realtà sono imitative di Valentiniano III con una nota inversione D N AVL….anzichè D N VAL….E la L combinata con la E successiva può portare alla T di AVIT… Senza poi contare tutti quelli creati ad arte con ritocchi vari per generare la rarità e , ovviamente, i falsi di cui siamo stati inondati di recente. Ora qualche esempio: Ecco un esemplare dalla collezione del British Museum dove vi e’ quella inversione di cui parlavo (il Curatore dice di questa moneta “probably tooled from Valentian II” mostrando di non crederci troppo lui stesso (e gli perdoniamo se scrive Valentian II anziché Valentinian III) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_B-2627 Così come manipolata e’ questa che , ahimè, e’ presente anche su Wildwinds e che fa parte di uno dei tre nummi pubblicati sul RIC X e dimostrati inattendibili (già lo stesso Kent aveva sollevato dubbi sulla loro autenticità). Richiamo Trivero Rivera e Gennari: “Ciò non di meno, è ragionevole pensare che esistano realmente dei nummi coniati in nome di Avito e forse qualcuno di quelli già conosciuti, ma di lettura incerta, potrebbe essere correttamente attribuito a questo imperatore”. Forse ho parlato troppo, proprio come Ciuchino: Siamo arrivati? No, siamo solo partiti! A voi la parola. Fonti: Trivero Rivera-Gennari: Ex nummis historia: agonia e morte di un impero. Pag. 51. Editrice Diana. Una lettura, secondo me, imprescindibile per chi vuole avvicinarsi a queste monete. E poi scritto da due nostri forumisti, ovvero @antvwaIa e @Poemenius. Per chi volesse avere notizie biografiche su Avito: Un articolo di Rasiel Suarez del 2014 che giunge alle stesse conclusioni: https://dirtyoldcoins.com/Roman-Coins-Blog/1239 Una bellissima discussione da non perdere assolutamente sui bronzi del RIC X: Infine, per chi volesse rilassarsi , con un richiamo al titolo: Ciao a tutti. Stilicho
    6 punti
  2. Posso confermare che: 1 non è Avito 2 che a oggi non esiste alcun bronzo di avuto 3 che l'esistenza non è impossibile... Anzi plausibile... Ma tuttavia non ne esiste a oggi nemmeno uno Ho recentemente pubblicato in Francia un articolo con tutti i presunti Avito in bronzo noti... Spiegando uno per uno perché sono altro 😂 Ho inoltre citato più volte una nota serie di Valentiniano III che riporta una inversione di lettere DN VAL al posto di DN VAL. Ne ho censite diverse... Non è un caso isolato
    4 punti
  3. Per completezza inserisco scheda tecnica dell'emissione tratta dal catalogo on-line della Federazione delle Società Filateliche Spagnole, a mio avviso molto semplice e ben fatto per la rapida consultazione di base: Anno di emissione: 1855 Data di emissione: 1 gennaio 1855 Numero Fesofi: 0036 Numero EDIFIL: 36 Serie di titoli: Stemma della Spagna Motivo del francobollo: Stemma della Spagna Facciale: 1 oncia Formato: 20x24 mm Colore: nero senza rosa Frastagliato: Senza denti Incisore: Josè Perez Varela Impressione: Tipografia Stampa: Fabbrica nazionale di francobolli Gettare: 30.767.500 Validità postale: 31/07/1866 Valori della serie: 4 Tipo di posta elettronica: Servizio ufficiale Una volta restaurata la dinastia borbonica nel 1813, Ferdinando VII recuperò lo stemma completo di Carlo III, pur mantenendo la stessa forma esterna che gli era stata data ai tempi di Giuseppe Bonaparte. Sua figlia, Isabella II, mantiene lo stesso modello, alternato a quello ovale. La versione semplificata è spesso usata con gli stemmi di Castiglia, León e Granada e lo stemma dinastico. P.S: Le parole "non consone" sono frutto dell'errore del traduttore automatico e di seguito allego il link al catalogo on-line per gli aficionados dei sellos de espana https://catalogodesellos.fesofi.es/ A Presto
    3 punti
  4. Questi simboli si ritrovano anche nei campi della moneta, anche se meno frequentemente. Constans - AE3 Obv:- DN CONSTA-NS PF AVG, pearl-diademed, draped and cuirassed bust right, Rev:- FEL TEMP-REPARATIO, Nimbate Phoenix standing right on ile of rocks Minted in Siscia; (_ | Sym2 //BSIS), A.D. 348-350 Reference:– RIC VIII Siscia 247 (C) 0 degrees. 2.59 gms. 19.28 mm Questi simboli compaiono anche nei campi del tipo di galley. Constans Obv:- DN CONSTA-NS PF AVG, rosette-diademed, draped and cuirassed bust right, Rev:- FEL TEMP-REPARATIO, emperor in military dress standing left on galley, holding Phoenix on globe and labarum, Victory sitting at the stern, steering the ship Minted in Siscia; (Sym4 | _ //DSIS), A.D. 348-350 Reference:– RIC VIII Siscia 248 corr. (err. in RIC right field instead of left field) (C2) 0 degrees. 2.65 gms. 18.67 mm Altre monete di fenice casuali.... Antioch Lugdunum Trier
    3 punti
  5. Condivido i giudizi sopra espressi, specialmente le osservazioni sulla patina. Ci sono tante alternative, valuta con calma. Giusto “pour parler” ti allego un’alternativa dal costo contenuto (una base di 500€) dalla veniente Nomisma Aste 8 lotto 1429 https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=8503&lot=1429
    3 punti
  6. Non si può rimanere indifferenti a un disastro di tali proporzioni, con la conta di vittime, sfollati e distruzione estesa che aumenta di ora in ora. La mia solidarietà alle popolazioni colpite, al cui sostegno possiamo tutti contribuire con una donazione alla Caritas di Valencia: https://www.caritasvalencia.org/ L'UE ha già offerto il suo aiuto, sia a livello di stati che di governo... ma le cose non torneranno a posto molto in fretta in quello che è uno dei più bei stati della Patria europea. Vamos España, Europa está contigo!
    2 punti
  7. Come ulteriore contributo. ”Rame e sue leghe (Bronzi, Potin, Oricalco) Monete in puro rame sono rare nell'antichità per la difficoltà di ottenere il metallo puro e lavorabile. Sconosciuto l'uso nel mondo greco, si conoscono a Roma alcuni assi semiunciali, e gli assi e i quadranti della riforma augustea che peraltro rimasero di puro rame solo per pochi decenni. Il rame ritornò in uso solo a partire dal Rinascimento per le monete divisionali, restando in circolazione fino al secolo scorso (Italia: 10 e 5 centesimi di Vittorio Emanuele III). Le necessità di guerra lo tolsero poi di circolazione in tutti gli stati del mondo. Anche il vero bronzo (lega binaria rame/stagno) nelle emissioni monetarie è molto raro. Leghe rame/stagno sono malleabili a contenuto in stagno non oltre il 12%, dopo di che possono solo essere utilizzate per fusione. Si conoscono poche emissioni in bronzo con contenuto di stagno intorno al 10%, prodotte in Asia Minore nel II° sec. a.C. La gran massa del circolante antico comunemente considerata in bronzo consiste in realtà in una lega ternaria rame/stagno/piombo con contenuto (stagno + piombo) circa al 20% in proporzioni variabili. Questo permetteva una economia nei costi di produzione (il piombo è molto meno costoso), e dal punto di vista tecnico un punto di fusione più basso e una più agevole malleabilità, sia rispetto al rame che al bronzo vero. Leghe di solo rame/piombo (circa 70/30) furono usate durante l'impero romano per emissioni non ufficiali dove vi era scarsità di monete, soprattutto lungo il limes. Una curiosa lega di rame, stagno, piombo, zinco in rapporti molto variabili, e caratterizzata un basso punto di fusione ed elevata colabilità è il cosiddetto potin con cui si realizzarono in Gallia nel I sec.a.C. elevati quantitativi di rozze monete fuse. Analogamente in Mesia, rimasta isolata dall'Impero romano dopo la morte dell'Imperatore Decio in battaglia contro i Goti (251 d.C.), per le necessità di ogni giorno si ricorse al potin per riprodurre mediante accurata fusione ogni tipo di moneta esistente allora sul territorio. Questo almeno a sentire gli storici locali, a meno che, come alcuni dubitano, non si tratti di una colossale falsificazione bulgara attuale... L'oricalco rappresenta il singolare caso di una lega prodotta industrialmente nell'antichità senza conoscere un suo componente. Per aggiunta di minerale di zinco al rame fuso si riesce ad ottenere infatti una lega ricca in zinco fino al 27% . Noto fin dal III sec.a.C, l'oricalco fu umpiegato in monetazione per alcune emissioni di città dell'Asia Minore( Efeso, Sardi, Amiso...) di epoca mitridatica (ante 60 a.C). Utilizzato sporadicamente poi da Giulio Cesare per i rari sesterzi(?) di Clovius ed Oppius, e nelle misteriose emissioni provinciali di Bruto(?) con la sella curule, l'oricalco entrò a pieno titolo nella monetazione ufficiale romana con la riforma augustea. Riservato in origine ai grandi esemplari di sesterzi e dupondi, poi con Nerone anche ai semissi, l'oricalco dal bel colore dorato per l'alto tenore di zinco (oltre il 20 %) riuscì a creare per la prima volta monete di alto valore artistico ed estetico in metallo non prezioso. Ben presto però il continuo riciclo per rifusione degli esemplari più antichi (forse per difficoltà di reperire nuovo minerale adatto) portò a una diffusa dezincifica-zione della lega, in quanto lo zinco bolle a temperatura vicina a quella di fusione dell'oricalco, ed evapora con i fumi. L'oricalco povero andò così a confondersi con l'anonimo bronzo al piombo sopra citato e fini nel tardo impero con lo scomparire. Nonostante la scoperta dello zinco nel Rinascimento, l'oricalco non trovò più uso nella monetazione, ma solo per gettoni e medaglie. Leghe complesse simili a oricalco sono state impiegate di recente in Italia (20 lire, 200 lire con ulteriore riciclo a 500 e 1000 lire) e oggi (50, 20, 10 centesimi di Euro).“ da: https://www.socnumit.org/wp-content/uploads/2024/01/Vicenza2002.pdf
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  8. Ho chiesto ai compilatori... é un refuso
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  9. Salve,10 nummi di Giustino II e Sofia zecca di Cartagine https://www.acsearch.info/search.html?id=10346170
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  10. Ciao,è una rupia moghul del sovrano Aurangzeb Alamgir (1658-1707) . Purtroppo non riesco a leggere l ultima cifra della data di coniazione (ah109-) Bravo @Shinobi84 mi hai anticipato 😉
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  11. Buongiorno, dovrebbe essere indiana
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  12. Trovata in ciotola per 1€ questa monetina (ha il diametro di più o meno 2 centesimi) che credo sia Etiope. Purtroppo non riconosco ne l’anno e nemmeno di che moneta si tratta ma per 1€ mi è piaciuta e l’ho presa.
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  13. Brutta? Dalla a me.ahahahah
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  14. Il punto è che dipende in che percentuale è presente il rame nella lega, credo sia oltre il 90% per essere denominato rame,al di sotto di questa percentuale viene chiamato bronzo se nella lega c'è lo stagno,con altri nomi se ci sono altri elementi... Ad ogni modo i decreti di emissione e i documenti dell' epoca hanno sempre descritto le monete di taglio inferiori come realizzate in rame,se fossero in bronzo lo avrebbero specificato,anche perché non è una lega moderna,anzi, quindi se effettivamente fossero in bronzo perché all' epoca le descrivevano in rame?... Anche a me non cambia nulla se chiamarle in rame o in bronzo ma se sono sempre state descritte in rame almeno io così continuerò a defininirle...
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  15. Salve,così le foto sono perfette 🙂 Dovrebbe essere Magna Grecia,Bruttium,Rhegion. Testa di Artemide su un verso e Asclepio sull' altro. https://www.acsearch.info/search.html?id=11526260
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  16. Buongiorno, ma rame + stagno è bronzo, oggi c'è il silicio al posto dello stagno, rame + zinco è ottone e rame + zinco + nichel è alpacca. Dubito che in metallurgia siano chiamate tutte "bronzo". Quindi suppongo che i compilatori del gigante abbiano portato avanti uno studio a riguardo Sarà 950 rame e 50 stagno
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  17. Buona festa di Ogni Santi a tutto il Forum. due minuti e poi ci dedichiamo alla famiglia. Posto questa cartolina che in realtà è una pubblicitaria della grande ditta di pneumatici Pirelli che lo sottolinea anche come migliore anche nella corsa del "Giro d'Ialia" creata a ricodro del Giro d'Italia maggio 1909 di 2485 km. Spedita da Perugia per città , inviata alla Marchesa Antinori, famosa famiglia nobile di Perugia. ho piacere di postarla perchè la trovo graficamente molto bella, nel periodo non scherzavono come disegnatori, e poi per ricordare quanto a didderenza di oggi, i ciclisti faticassero molto di più sena l'attuale tecnologia. un cordiale saluto. F.P.
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  18. Mi sembra un denaro di Brindisi di Carlo D ' Angiò
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  19. quest'anno quindi è aperto ai visitatori già dal giovedì. sapete se anche quest'anno ci sono tutte le procedure per accreditarsi e biglietto d'ingresso? mi rispondo da solo.. ho visto che c'è un link subito nella homepage del sito. Comunque il link porta ad messaggio di errore, quindi al momento non è ancora possibile acquistare..
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  20. I documenti d'archivio, le leggi, i decreti e gli studiosi di numismatica meridionale hanno sempre dichiarato che le monete napoletane borboniche e napoleonidiche fossero di rame e non di bronzo. L'errore dei nummografi è possibile, ma dei documenti no. Che le monete siano di puro rame anche se quasi mai specificato? Stralcio di un documento archivistico Legge 19 maggio 1811, art. 18 Legge 18 agosto 1814, art. 5
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  21. ALE in esergo? Evvai con la pareidolia!🤣
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  22. DE GREGE EPICURI Si può aggiungere che, leggendosi COS III e TRP (Potestà Tribunizia) XV, la moneta è del 161 d.C. Inoltre, mancando la formula PII F (Figlio del Pio), possiamo concludere che Antonino Pio è già morto (muore nel 161, appunto) e M.Aurelio è divenuto Augusto.
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  23. A quanto riporta il Catalogo Unificato in mio possesso, che non è un catalogo specializzato, questa unità di misura non corrispondeva ad un controvalore in Real, ma il peso della lettera che si poteva affrancare ed avendo poca dimestichezza con le tariffe postali, non ho idea per quale tipo di servizio potesse essere utilizzata. La serie che comprende quest'emissione è composta da 4 valori e più precisamente da: 1/2 Libra, 1 Onza, 4 Onzas, 1 Libra. 1 Libra = 12 Onzas = 460 Grammi.
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  24. Non puoi farlo tu, ma è stato provveduto
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  25. Un'ultima lezione da ricordare: ognuna delle varie manifestazioni di N.S. DIO DENARO onnipotente non è mai brutta perchè testimonianza della Sua essenza che dobbiamo sempre rispettare, anche se non si presenta nella migliore delle forme estetiche.
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  26. Salve,qui la scheda https://www.acsearch.info/search.html?id=122754
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  27. È un sesterzio dell' imperatore Alessandro Severo... Con al rovescio la personificazione dell' equità...
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  28. È un sesterzio,forse Marco Aurelio... Con al rovescio la concordia...
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  29. Dovrebbe essere un' asse dell' imperatore Claudio...
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  30. Evento di notevole spessore culturale/numismatico, da non perdere !!!
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  31. Grazie! L'ho presa per 5 euro.....mi piaceva anche se dimezzata nelle dimensioni
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  32. Bella monetina etiope con Raffigurato Menelik II°, si tratta di 1 ghersh in argento. In base a quello che si intravede sotto il busto è del E.E. 1895 (nostro 1903) (esempio con i rilievi della data più evidenti) Comune ma è pur sempre un bell'acchiappo! Per le date ci vuole una tabella, nel caso specifico: Abbiamo in fila un 10 poi 8 un 100 seguito da 90 e 5 La formula: ( 10 + 8 ) x 100 = 1800 + 90 + 5 = 1895 In Etiopia si segue ancora oggi il calendario Giuliano che ha 7 anni e 8 mesi in meno del nostro calendario Gregoriano, per facilità di calcolo per le date la differenza si arrotonda a 8 anni (1895+8 = 1903).
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  33. Grazie Ale sempre preciso.
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  34. si fidi di quanto le è stato detto, buona giornata e la porti a periziare da Andrea Del Pup.
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  35. ma quale sgorbio e falso di conio, questa è una battitura del dritto fortissimamente decentrata, una rarità che è ricercatissima tra gli errori di conio e vale pure qualche bel centinaio di euro, se fdc naturalmente, ma pure così ha il suo bel valore, se non sai che fartene dammi tutto il tuo cassetto che poi facciamo a metà...
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  36. SO netto dispenser = sonetto di Spenser Buona giornata!
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  37. Il buio? Ciao. Buona notte (è il caso di dire). Stilicho
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  38. Ciao, è un tarì di Filippo III di Spagna per il Regno di Napoli,1598-1621... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/29
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  39. Mircosan, è una moneta molto circolata, non vedo errori. Ma su una cosa hai ragione: non vale due euro, ma uno.
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  40. Poi esistono per Claudio II diverse Fides.. Comunque, io senso del discorso è quello.
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  41. La monete e' molto deteriorata, si vede male un po' tutto. Considera poi che i conii che facevano da matrice delle facce della moneta erano tutti approntati a mano da veri mastri incisori (che erano diversi) e che i conii dopo un po' si usuravano ed andavano sostituiti, Quindi, differenze stilistiche sono assolutamente possibili. Sempre ammesso e non concesso che l'esempio che ho messo sia quello calzante (moneta, ripeto, molto usurata).
    1 punto
  42. Salve,potrebbe essere questo denaro di Corrado I per il regno di Sicilia? https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CR1/8
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  43. Ciao @Panda, confermo la catalogazione RIC IX 17(a). Il 17(b) è la stessa tipologia per Valente: Per il periodo 313-476, ribadisco che il database più completo è quello di nummusbible II. Nonostante il grado di rarità S del RIC IX, è una moneta comune: 28 esemplari del RIC 17(a) solo per la seconda officina in questo database. (leggo anch’io TESB) https://www.nummus-bible-database.com/rechercher-une-monnaie.htm?page=1&personnages=41&ateliers=21&collections=&vendeurs=&motscles=TESB&numric=18&numnbd=&legendes=&nombreResultats=10&btRechercher=Rechercher
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  44. Tempo fa mi capitò di arrivare a casa e trovato tutto in soqquadro, sparite tante cose non di valore. Miracolosamente i due disgraziati non han toccato i due vani dove avevo tutte le monete. Da allora non ho più nulla in casa! Mi sento un miracolato! non oso immaginare come ti possa sentire, hai tutta la mia solidarietà! un forte abbraccio
    1 punto
  45. Grazie per l'articolo bello e interessante. Qui vorrei chiarire un punto che è già stato discusso in passato, ma che ogni tanto rispunta. Mi riferisco in particolare alla questione dei marenghi (e delle altre monete auree) definiti come "oro rosso". Qui si sostiene che la differenza sia dovuta ad una differenza - sia pure piccola - del tenore d'oro della lega. Guardando il diagramma di stato della lega oro-rame, non ci vuole molto per capire che per far virare al rosso il colore di una lega Au/Cu di valore nominale 900/1000 d'oro bisognerebbe aggiungere una grande quantità di rame, tale da far uscire il titolo della lega fuori dai rigidi limiti imposti dalla Zecca (non a caso - come si ricorda nella discussione - milioni di pezzi furono rifusi perché il loro titolo era al di fuori di tali limiti). La spiegazione del diverso colore dei marenghi ce la fornisce la zecca svizzera che - a proposito dei marenghi svizzeri - scrive testualmente: In altre parole, non cambia il titolo della moneta perché la parte interna del metallo (quello che tecnicamente si chiama bulk) non viene assolutamente modificata (lasciando inalterato il titolo d'oro della moneta), ma abbiamo a che fare con un mero effetto superficiale legato alla preparazione del tondello che viene fatta prima della coniazione. Come ho scritto prima, questa questione dell'oro "rosso" era già stata discussa anni fa (mi scuso con chi ne parlò per primo per la mancata citazione), ma ogni tanto rispunta carsica, talvolta anche nei cataloghi. Per non parlare delle aste dove le monete d'oro "rosso" hanno basi d'asta che spesso sono - a mio avviso - del tutto sproporzionate.
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  46. 1 punto
  47. aes formatum: oggetti premonetali con forme proprie definite dal produttore : teste di asce,panelle regolari fuse in forme artificiali, conchiglie, barre, etc Aes rude : blocchi informi in bronzo di pesi variabili ottenuti per semplice colatura in terra o argilla,senza intenzionalità formale o dimensionale o quasi ( ad esclusione delle panelle pseudorotonde fuse in semplici forme lenticolari scavate nel terreno) e senza un piede ponderale ben definito. Aes formatum: sistema fiduciario in embrione , ovvero a forma uguale, corrispondeva, probabilmente, uguale valore di scambio, a prescindere dalle oscillazioni fisiologiche nei pesi delle varie fusioni. Aes rude,valore di scambio legato alla pesatura e al titolo,per cui circolazione a valore intrinseco. Data questa premessa, l'aes rude si presume precedente all'aes formatum e usato , in un periodo di transizione in contemporanea,. In seguito il sistema si evolverà verso l'aes signatum propriamente detto e poi verso l'aes grave.
    1 punto
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