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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/22/24 in tutte le aree
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Discussione apocalittica, ..ho toccato legno tutto il tempo .. mi sono risollevato il morale con ... ... ricambio per la numismatica altrettanto bella e interessante. Mi auguro che sopravviva il collezionismo in generale, segno di vitalità culturale alla pari della letteratura e del teatro. Poi quale destino avranno le mie pipe non mi interessa, mi auguro che vadano a qualcuno che le sappia fumare.5 punti
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V-nickel o V-dollar? Il nome ufficiale di questa moneta è Liberty Head nickel, ma a causa di quel grande numero romano al rovescio è conosciuta soprattutto come V-nickel. Ci sta, di teste di Liberty ce n'erano già tante, e più o meno si somigliavano tutte Ma qualcuno pensò bene di sfruttare questa somiglianza. Perché che quella V stesse a indicare il numero 5 lo sapevano tutti, ma 5 cosa? Se guardate bene, da nessuna parte è scritto che sono centesimi. Ma è ovvio, si dirà. Sì, ma solo fino a quando non vi fanno credere un'altra cosa Approfittando della dimensione simile a quella dei 5 dollari d'oro (half eagle), vari truffatori hanno rapidamente placcato in oro i nuovi pezzi e li hanno fatti passare per quelli da 5 dollari. E per rendere il tutto ancora più convincente, hanno anche modificato il bordo liscio dei nichelini in rigato, come quello delle mezze aquile, prima della placcatura. E c'era, come detto, una certa somiglianza tra le due teste di Liberty al dritto. Ecco quella dei 5 dollari, l'altra è nel post precedente: Somiglianza che non poteva certo essere fatta valere per il rovescio, sulla moneta d'oro, come da nome, c'era un'aquila. E' probabile che i truffatori la spacciassero per un nuovo modello, e poiché erano pochi quelli che avevano la possibilità di controllare la veridicità di questa affermazione, la truffa funzionava, con grande imbarazzo della Zecca. Queste monete furono poi chiamate racketeer nickels, "nichelini da racket" e si possono trovare ancora oggi, anche se poi ne sono stati prodotti in quantità per i collezionisti: non garantisco che l'esemplare in foto sia stato fatto davvero nel 1883 Se un giorno qualcuno volesse provare a scrivere una storia numismatica della Gilded Age questa moneta-nonmoneta, meriterebbe l'onore della copertina, rappresentando, meglio forse di tante parole, l'essenza di quegli anni. Anch'essa, infatti, al pari dell'epoca narrata da Twain e Warner, ha solo una sottile patina dorata, che può far credere che tutta la moneta lo sia, ma grattandola appare la cruda realtà sottostante. Che tanti, però, non riescono a vedere... o forse preferiscono non farlo petronius3 punti
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A cortese richiesta pubblico l'indice delle "briciole" presenti sul Gazzettino #11 di Quelli del Cordusio che verrà distribuito gratuitamente il giorno 9 novembre 2024: Segnalo inoltre che al di là di ogni più rosea aspettativa abbiamo raggiunto il "tutto esaurito" per i posti disponibili per l'evento di MILANO NUMISMATICA e ancor di più per l'evento conviviale. È partita anche la raccolta degli articoli per il Gazzettino #12: chi volesse partecipare può già inviare i propri lavori.3 punti
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Credo che sia proprio Stresa, le lettere sembrano coincidere, e se è così sono molto contento. A Stresa ci sono stato 40 anni fa in viaggio di nozze... sarà un segno? 🙂2 punti
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Mai visto una moneta da 5 centesimi (nominale rilevato in base alla grandezza delle dita ) di Vittorio Emanuele II così conciata.2 punti
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Juan Jokero Carlos ============= Comunque secondo me gli amministratori dovrebbero mettere una check-box per i nuovi iscritti: sono a conoscenza che, al 99,99% dei casi, tutti gli euro circolati valgono il facciale (a parte la Grace Kelly, quella no) njk2 punti
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Buongiorno a tutti, scusate l'intromissione. Innanzitutto complimenti @dareios itper i pezzi postati qua e nelle altre discussioni che ho letto, e @PostOfficeper la puntualità e precisione nelle spiegazioni! Dico la mia: se fosse Stresa il luogo di partenza?2 punti
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Al pomeriggio arriverà il workshop coi Professionisti Nip, un momento che è’ una consuetudine di Milano NUMISMATICA ormai ma che evolverà quest’anno in una parte parlata e in una parte ai tavoli con le monete. Saranno 4 i protagonisti Nip, Umberto Moruzzi, Presidente Nip, Gerardo Vendemia per la carta moneta che sbarca sui tavoli del workshop per la prima volta, Fabio Grimoldi e Francesco Cavaliere. Oltre ai nomi in locandina che parleranno, avremo un parterre di grande importanza con tre Presidenti di Associazioni, ulteriori nomi molto conosciuti del mondo numismatico che ringrazio già ora, ma soprattutto tanti giovani e Milano Numismatica e’ anche per loro. Oggi abbiamo già raggiunto i numeri consentiti dalle strutture, sia per evento che conviviale, e di questo siamo indubbiamente molto molto contenti, in via eccezionale se ci sono ancora tre/quattro amici interessati mi contattino o personalmente o alla mail del Cordusio e vedremo cosa si può fare, comunque entro fine mese. Grazie a tutti e buona numismatica ! [email protected]2 punti
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Cartolina illustrata in tariffa per l'interno cinque parole, affrancata con 2c rosso bruno, Umberto I, Stemma lineato cifre grandi emessi a seguito della nuova normativa dell' UPU che richiedeva una immediata leggibilità del valore il 1.7.1896. Francobollo con lieve quotazione da sommare agli annulli non nitidi ma leggibili. Non aggiungo nulla sugli annulli in quanto gia' correttamente esposto dall' amico fapetri2001. Due link sulla signorina Maria Saccardo presso il Regio Orto Botanico di Padova https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pier_Andrea_Saccardo https://phaidra.cab.unipd.it/detail/o:930 https://phaidra.cab.unipd.it/view/o:363636 Credo che la signorina Maria Saccardo fosse la figlia del Prof. Pier Andrea Saccardo.2 punti
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Bellissima Raffigura Akihito, all' epoca principe e figlio dell' imperatore Hirohito, nel '59 ancora in carica. A sinistra la sua consorte. Ovviamente Akihito prenderà il posto del padre, alla sua morte, nell' 89, per 30 anni, fino il 2019. Sul francobollo rosso, si notano le fenici, ben spesso presenti anche sulle medaglie imperiali. Sopra, nel francobollo marrone chiaro, sono raffigurati Akihito e consorte. L' evento del '59 protagonista della cartolina, è il matrimonio del principe ereditario appunto.2 punti
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Ciao, concordo sulla conservazione da te assegnata. Questo testone venne coniato in grande quantità ed è facile trovarlo sul mercato. Presenta diverse varianti di conio che si differenziano per le legende e per la figura rappresentata sopra al timpano al rovescio (colomba o statua della Beata Vergine). Spesso si presenta mal coniato, come nel tuo caso, ove, soprattutto al R/ è ben evidente la multipla ribattitura. Ben impressa e definita invece la Veronica. Ti allego il mio esemplare, in conservazione particolare. Michele2 punti
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Buonasera a tutto il Forum . Ammiro il lavoro di un falsario, lo ammiro per la capacità di migliorarsi nel copiare la moneta autentica. Prendiamo questo ad esempio, alle prese con una Piastra del 1856...falso piuttosto Comune a reperirsi, di solito lo si trova nella versione in ottone senza argentatura... evidentemente non ha indovinato i dosaggi corretti. Un po' meno Comune è il falso in metalli bianchi e molto insidioso il falso con argentatura integra e ben diffusa su tutta la superficie...solo l'usura lungo il rialzo del bordo ne tradisce la sua anima in lega di ottone. Il motto nel taglio è uguale in tutti e tre gli esemplari: stessi caratteri e uguale spaziatura, non sembra essere stato assemblato e battuto lettera per lettera, ma impresso con una virola creata appositamente ...un genio! Di seguito i tre pezzi a confronto, appena mi sarà possibile inserirò il peso. Il diametro è uguale per tutti.2 punti
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Buonasera a tutti, vi propongo questa medaglia al valore, non è mia e posto le uniche due foto he ho. E' in argento, nastrino credo sia originale. Riuscite a dirmi di che periodo è e che valore di mercato può avere in queste condizioni. grazie a chi risponderà buona serata Enrico1 punto
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Da Poseidonia di Lucania, un esemplare valutato "selten" di diobolo con al diritto Poseidone con tridente, tra etnico e simbolo ed al rovescio toro con etnico . Sarà a giorni, il 4 Novembre, in vendita Busso Peus 439 al n. 90 . .1 punto
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Oggi con estremo piacere posso confermare la mia presenza all’evento di Milano. Sarà sicuramente un’altra memorabile giornata, ricca di contributi eccellenti ed eventi rivolti ai giovani ed a tutti i partecipanti.1 punto
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Si si. Giacchè ci sei, oramai prendi un bu e uno shu e una mameita cosí hai fatto un bel corredino1 punto
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Tra monete e medaglie, ma anche cartoline, questa è una fettina di mondo che mi sta dando molte soddisfazioni1 punto
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Può darsi, nel corso del tempo le monete, in special modo quelle di infimo valore, sono state deturpate in qualsiasi modo, ma magari è stata usata per uno scopo specifico, per ridurla in quella forma potrebbe essere stata utilizzata per raschiare.1 punto
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La 1862B è rara, se non la trovi nell'elenco delle vendite passate di Numista potresti prendere come termine di paragone una 1863B (in quell'elenco ne trovi due) su per giù condividono il quantitativo coniato, poi naturalmente è quella spazzolatura che abbasserà notevolmente l'appetibilità ed il valore.1 punto
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guarda qui https://en.numista.com/catalogue/past_sales.php?id=70041 punto
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Non viaggiata, queste cartoline venivano vendute ai turisti come souvenir negli alberghi, aereoporti ecc.. , sono oggetti ricercati con i loro francobolli emessi per l'occasione. I francobolli da 10 e 5 yen furono emessi per le nozze del principe ereditario il 10.4.1959. Non aggiungo altro dopo l' esposizione dell'amico caravelle82 vero estimatore del Giappone.1 punto
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Immaginavo servisse a poco. in buona sostanza sono da prendere in considerazione solo ed esclusivamente queste date: 1906 1916 1926 1936 1946 1956 1966 1976 1986 1996 circa 10.000 monete.1 punto
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Cartolina illustrata in tariffa cinque parole per l' interno, affrancata con un bell'aquilino (Aquila Sabauda) da 5c verde azzurro, (decentrato in alto a dx come tipico di queste emissioni), della serie detta floreale emesso nel 1901. Annullo di partenza tondo riquadrato non nitido, presuppongo di Savona del 28.12.1905. Bella cartolina bel francobollo, faccio notare che se fosse stato ben centrato sarebbe stato una rarita'. Alcuni link circa la famiglia Breschi Barrile.. https://www.treccani.it/enciclopedia/pier-giulio-breschi_(Dizionario-Biografico)/ https://www.bertolamifineart.com/it/asta-0300/barrili-anton-giulio---breschi-laura-112998 https://it.m.wikipedia.org/wiki/Anton_Giulio_Barrili1 punto
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Normalmente sono monete "da ciotola" (dai 20 ai 50 cent), se perè, presentano vistoso errore di conio, il prezzo lo fa il mercato e se - per assurdo - trovi l'acquirente che non dorme se non lo posside, tutto dipende da quanto è disposto a pagare....1 punto
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Non si possono paragonare le due categorie. i francobolli sono insostituibili testimonianze storiche e geografiche. Hanno schiere di appassionati d sono anche molto piu’ accessibili e quindi popolari rispetto alle monete. tuttavia una bibliografia per i francobolli pari a quella delle monete non potrebbe esistere neanche dopo duemila anni di storia di filatelia. La moneta ha delle caratteristiche uniche sotto il profilo storico, archeologico, artistico e non ultimo ( l’ho lasciato in fondo apposta) numismatico che i francobolli non potrebbero mai avere. detto questo trovo i rettangolini con i dentelli magnifici e di enorme fascino. lunga vita alla Filatelia😊1 punto
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Se ti sente @PostOffice ti spara 😀 E' vero che le monete sono molto più antiche dei francobolli, e per questo hanno anche più bibliografia, ma va detto che i francobolli sono più prestanti nel campo della geografia. Sono producibili a minor costo e con più possibilità di variazioni grafiche (sia in quanto tali che con le sovrastampe), quindi con le loro emissioni coprono un numero molto maggiore di territori e amministrazioni varie che per diversi motivi non hanno o non hanno potuto avere una monetazione propria. In tal senso anche i francobolli sono importanti testimonianze storiche e geopolitiche -certo di una storia più recente, ma sempre storia- e molti hanno una grafica che pur nel piccolo spazio a disposizione li rende oggetti d'arte a pieno titolo. Sei quasi più catastrofista di me 😁 Scherzi a parte, i francobolli esistono ancora e vengono utilizzati, inoltre i musei ci sono (spesso associati a quelli numismatici) e i collezionisti pure. La filatelia ha sofferto prima della numismatica la "smaterializzazione" moderna delle cose, ma esiste e continuerà ad esistere uno zoccolo duro di appassionati, come esiste per molti altri interessi. Ci aiuterà in qualche modo anche la consapevolezza che... https://www.greenme.it/lifestyle/arte-e-cultura/scrittura-a-mano-crusca/ https://sapere.virgilio.it/scuola/mondo-scuola/scrittura-a-mano-a-rischio-l-allarme-dell-accademia-della-crusca Per cui, illustri colleghi tutti, lancio un accorato appello: MENO MESSAGGINI E GORGHEGGI AUDIO, PIU' CARTOLINE E LETTERE che i vostri amici e i vostri cari saranno piacevolmente sorpresi di ricevere. Se non avete amici e parenti ricorrete a: https://www.postcrossing.com/1 punto
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Signori, stiamo scadendo troppo nel filosofico e nel prolisso. A prescindere dal destino delle nostre collezioni ricordate che prima o poi moriremo tutti e che pure il mondo intero finirà, quindi godiamoci le nostre monete. 😁 Sono un appassionato di fantascienza post-apocalittica 😁1 punto
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La tua è una variante socialmente utile. Buona notte. apollonia1 punto
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Grazie per aver ripostato le foto, non capisco come mai non mi ha permesso di postarle come hai fattu tu. Comunque si il retro coincide ma il fronte con la stampa dell’isola é una variante che seppur cercando online non ho trovato da nessuna parte. Sará una variante rara? su wikipedia ho visto che combacia con la prima versione del cagliarese datato circa 1500dc perche il peso di 0,80gr é l’unico coniato cosi leggero, tutte le monete successive hanno un peso maggiore. Posto il link https://it.m.wikipedia.org/wiki/Cagliarese Mi correggo signori! Ho notato ora che la forma che vedevo io dell’isola é in realta il profilo di un uomo presumo il re, quindi coincide con il link postato da ale! grazie 🙏1 punto
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https://nomisma.bidinside.com/it/lot/625175/vittorio-emanuele-iii-1900-1946-5-lire-/ Questa è quella a cui mi riferisco…asta Nomisma 69, lotto 1744 , del 23 marzo 20241 punto
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Giusto... Se al dritto vedi LEO, allora al rovescio c'è Leone II in questa specifica moneta. Ps occhio che invece il Leone citato al dritto dei solidi di Zenone è un altro....1 punto
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Come ti hanno scritto le sigle ED sono di Emanuele Diano. Il Diano lavorò nella zecca di Chambery dal 1573 al 1576, poi si trasferì nella zecca di Bourg e venne sostituito da Giovannino Miretto che utilizzo le sigle GM o IM. Prima del Diano la zecca era appaltata a Stefano Bourges (Etienne) con le sigle E, EB o EBC. Bisogna dire che prima del Diano per essere precisi ebbe appaltata la zecca la vedova del Bourges per sei mesi che utilizzò le sigle BB....1 punto
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Vuoi un idea ? Potresti regalarli a quelli che sono iscritti a la moneta ,un po' di monetine a testa così noi ci ricorderemo di te. Pensaci non è una brutta idea. Ciao jagher1 punto
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Quarta Repubblica Francese (1946 -1958) - Moneta da 5 Franchi "Bazor" coniata a Parigi (segno di zecca artiglio) nell'anno 1947. Il 9 della data è quello con la versione "chiusa". DIRITTO: Al centro il valore 5 FRANCS e intorno corona d'alloro. In basso il millesimo 1947, tra il segno di zecca a sinistra e quello dell'incisore a destra. ROVESCIO: Testa laureata della Marianna (rappresentazione allegorica della Francia, volta a sinistra. Intorno la scritta REPUBLIQUE FRANCAISE e, sotto il collo, la firma dell'incisore DEL ROVESCIO, A. LAVRILLIER. Bordo liscio, assi alla francese, diametro 31 mm, peso 3,5 grammi. Materiale alluminio. Acquistata a mercatino dell'antiquariato ad € 0,50.1 punto
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Da Velia di Lucania, un non comune, notevole esemplare di dracma di alta epoca, con al diritto protome di leone con preda ed al rovescio quadrato incuso quadripartito . Sarà a giorni, il 3 Novembre, in vendita Num.Naumann 146 al n. 19 .1 punto
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Nichelini La guerra civile aveva provocato la scomparsa dalla circolazione delle monete metalliche, sostituite da gettoni mercantili, francobolli incapsulati e "fractional currency", cartamoneta di tagli inferiori al dollaro. Nel 1864 il Congresso diede inizio al processo di ripristino di una normale circolazione monetaria, decidendo tra l'altro la coniazione di una moneta da 5 centesimi al 75% di rame e 25% di nickel, che avrebbe dovuto sostituire i biglietti frazionari di pari valore. Moneta che vide la luce nel 1866, disegnata da James B. Longacre, nota come Shield nickel per il disegno dello scudo al dritto. Da subito indicata semplicemente come nickel (it. nichelino), sebbene quel metallo costituisse appena un quarto della sua composizione, questa tipologia fu coniata ininterrottamente dal 1866 al 1883 nella sola zecca di Philadelphia, in due diverse varianti, con o senza raggi al rovescio (quella in foto). A metà del 1883 fu affiancata, e poi totalmente sostituita, da un nuovo modello disegnato da Charles Barber. Il dritto di questo mostra un classico busto di Lady Liberty volto a sinistra. I suoi capelli sono legati all'indietro, indossa una corona con inciso il suo nome, e una ghirlanda di grano, fiocchi di cotone e foglie di tabacco. Il busto è circondato da 13 stelle, con al disotto la data. Il rovescio mostra un grande numero romano V (a indicare 5), in una corona di mais, grano, cotone e tabacco. Lungo il bordo le iscrizioni UNITED STATES OF AMERICA e E PLURIBUS UNUM. E qui incominciano i guai... petronius1 punto
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Buon pomeriggio, ho figli piccoli,.che al momento non manifestano alcun interesse numismatico. Nei miei limiti proseguo la collezione che ho cominciato seriamente qualche anno fa, dopo anni di semplice accumulo. A volte mi chiedo se non sbaglio a spendere per questa passione, sottraendo denaro ad altre cose a loro, quindi intanto vorrei fare qualcosa perché possano gestirla bene se dovesse succedermi qualcosa: venderla tramite una casa d'aste e non come argento al peso (sarebbe già qualcosa!). Se vorranno tenerla andrà comunque divisa, difficilmente la terrà soltanto uno, corrispondendo un valore in denaro agli altri. Però se fosse pubblicata, il collezionista che possiederà, potrà risalire alla collezioni originaria, che sarà "per sempre" per intero in quel catalogo. Al collezionista che ha aperto questa discussione, suggerisco di renderla eterna così, condividendola attraverso un'asta, con i collezionisti che mi auguro ci saranno sempre. Con il ricavato potrebbe godersi qualche coccola (es. un viaggio, un buon sigaro, un periodo di tranquillità nelle spese, etc...) e fare un po' di bene. Buone cose👋1 punto
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Ti rendi conto che dalla tua foto (oltretutto sfuocata) si evince solamente che è un 50 Lire del 1996 della Repubblica Italiana e che le cose di cui chiedi conto sono sull'altra parte (non mostrata) della moneta!?1 punto
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condivido appieno quanto hai scritto.. posso avere la massima oculatezza nelle mie scelte.. ma quanto in là potrò spingermi? Pensiamo al 2500. Qualcuno pensa seriamente che potremo determinare quel che sarà fra 500 anni? Ci sarà un momento in cui gli accadimenti avranno la meglio su tutto e le cose prenderanno la piega che dovranno prendere e noi nulla potremo.. ma a quel punto, che ci importa? Una volta che io in vita ho fatto quel che ritenevo giusto, chi viene dopo di me avrà di che arrangiarsi..1 punto
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argomento già dibattuto in lungo e in largo in molteplici confronti e discussioni. Certamente vero che l'uso sempre minore dei francobolli abbia probabilmente contribuito a far doinuire l'interesse dei collezionisti e del mercato per i valori filatelici. Non me ne vogliano i collezionisti pero' la moneta riveste un interesse che va al di là del semplice oggetto (filatelico pe ri francobolli e numismatico per le monete). Le monete possono essere anche testimonianze archeologiche, testimonianze storiche e infine veri e propri oggetti d'arte. Dove c'è l'arte difficilmente l'interesse scema o finisce. Non a caso - a differenza del comparto filatelico - le monete possono vantare biblioteche di decine di migliaia di volumi e pubblicazioni, insegnamenti universitari/corsi di laurea, conferenze/convegni/simposi di studi che per i francobolli sono solo una minima frazione rispetto a quelli - molto importanti - numismatici. Senza contare infine che il mercato numismatico non solo è molto piu' vasto e importante - correntemente - rispetto al filatelico ma soprattutto è in crescita da parecchi anni e non in discesa come quello filatelico. Vendere si ci puo' anche stare , ma direi che un po' di tempo ce lo abbiamo ...1 punto
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la migliore soluzione è, secondo me, trovare un affine, un figlioccio numismatico a cui farne dono, la apprezzerebbe e ne farebbe tesoro e di sicuro non la svenderebbe, a meno che non si trovi in condizioni disperate. p.s. qui nel blog ce ne sarebbero di sicuro, meglio che darle ai nipoti1 punto
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Una soluzione percorribile, ma un pò costosa, potrebbe essere quella di costituire una Fondazione, con l'obiettivo Statutario di mantenere e promuovere la collezione. Ci penso spesso e, se da una parte la ritengo a volte improponibile....(per i costi), dall'altra la vedrei proprio come soluzione ottimale; a maggior ragione se la Fondazione diventasse il naturale raccoglitore anche di altre "collezioni" potenzialmente orfane. A quel punto, infatti, la massa critica di collezioni potrebbe contemperare e raggiungere un equilibrio funzionale di costi e scopo.1 punto
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Nella numismatica antica ci sono svariati esempi nei quali compare il cane di Ade: 1- statere di Cizico 500-450 a.C.1 punto
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Vi riporto quanto affermato da Sambon: " Ludovico di Camponesco, Conte di Montorio, aveva grande possanza negli Abruzzi, e contribuì molto a che la città di Aquila fosse ridotta all’ubbidienza dell’Aragonese. Alfonso, tra i capitoli che concesse alla città, annoverò il privilegio della zecca, ed il Conte di Montorio si affrettò a chiedere al sovrano che gliene cedesse la prerogativa. Alfonso, che molto doveva al Montorio, accondiscese; e, nell’ottobre del 1442 furono redatte le condizioni, cui il Conte doveva attenersi, nell’esercizio di quel dritto. Gli si dava, cioè, facoltà di coniare carlini, mezzi carlini, trentini e bajocchi della stessa lega di quelli coniati nella zecca di Napoli; ed il Camponesco, con questa concessione, coniò di fatti i carlini (pubblicati dal Fusco e dal Lazari) ed i trentini ossia celle che descriveremo più giù. Però, nell’aprile del 1443, Alfonso modificò le condizioni del primo privilegio, e diè al Camponesco ordine formale di fondere le celle, e di smettere il conio di qualsiasi moneta straniera al reame ( [p.pecunia externa). Nello stesso tempo dava facoltà al Camponesco di coniare, ad Aquila, qualsiasi specie monetale della zecca di Napoli, e segnatamente i carlini o gigliati ed i nuovi aragonesi. Più giù descrivo due diversi esemplari di questo reale o aragonese, della zecca Aquilana. Finalmente, come già abbiamo detto, nel 1451, Alfonso, pensando fosse assai meglio rivendicasse a se ogni diritto sulla zecca Aquilana, se ne fece fare rinuncia dal Conte di Montorio, facendogli assegno vitale d’annui ducati 400. Premesse queste notizie, esaminiamo ora le nuove monete aquilane da noi rinvenute. E prima diremo della cella, o trentino, così detta perchè pari a 30 denari, che fu coniata come già abbiamo dimostrato, tra il 6 ottobre 1442 ed il 6 aprile 1443. Il breve periodo in cui furono coniate queste celle, e l’ordine emanato da Alfonso per la loro fusi(me, ne spiegano sufficientemente la rarità. Ciò nonostante ve ne sono due nella collezione di mio padre, e due nel Medagliere del Museo Nazionale di Napoli. Esaminando attentamente; i diversi esemplari di questa moneta, ho trovato che l’epigrafe del diritto era divisa a mezzo da un piccolo emblema, in forma di montagna, con cinque rialzi; e questo emblema è appunto l’arme de’ Camponeschi, che hanno in campo d’argento cinque monti azzurri Per maggior chiarezza do qui il disegno di questo stemma. Il Camponesco, adunque, non si contentò dei vantaggi pecuniarii del dritto concessogli da Alfonso, ma volle altresì, con ambizioso pensiero, che la moneta aquilana recasse manifesto segno della sua possanza, fosse fregiata del suo stemma. Fu questo il primo esempio di uno stemma di feudatario, sulla moneta napoletana; e conosciamo soltanto altri due esempi simili durante il dominio aragonese; amendue su moneta di Atri; il primo, pur troppo naturale, è fornito dai bolognini del ribelle Giosia d’Acquaviva, il secondo ha invece maggior simiglianza col caso nostro, essendo quello dei doppi bolognini di Matteo di Capua, coniati tra il 1462 ed il 1464."1 punto
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