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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/20/24 in tutte le aree
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Farò una riflessione forse un po' prosaica e un po' filosofica al contempo, io credo che all'approssimarsi di una certa età sia necessario distaccarsi un po' dalle risultanze materiali della vita, certo, una vita da collezionista implica anche tutta una serie di compulsioni possessive e acquisitive che non è poi facile superare mai del tutto, ma aiuta tenere sempre presente, nonostante la compresenza di quegli impulsi, che tutte le risultanze materiali, beni e collezioni comprese, sono temporanee, come è stato già detto noi in realtà non possediamo nulla se non in modo temporaneo, da custodi per un tempo limitato, siamo di passaggio qui e dopo alcune decadi ce ne andiamo e ciò che di materiale abbiamo accumulato resta qui (malgrado le tentazioni di emulazioni faraoniche ed egiziache con tanto di piramidi, mummificazioni e sacrifici di numismatici 😁)... Ciò detto è ovviamente lecito ed anche naturale pensare a cosa ne sarà di ciò che, spesso con tanta passione, energie, tempo e denaro è stato messo assieme, soprattutto quando le vicende personali non hanno portato nella propria vita eredi diretti o dotati dello stesso interesse e passione... io credo che tenuto nella giusta priorità il benessere dei propri familiari ed eredi, l'idea della dispersione della propria collezione non debba rattristare troppo, del resto se tutte le collezioni rimanessero intatte il collezionismo stesso morirebbe in quanto non più alimentato da nuovo materiale, è un processo del tutto naturale che la maggior parte delle nostre collezioni, che tanto hanno allietato i nostri momenti e stimolato i nostri neuroni (nei casi migliori), possa trovare nuova linfa mediante la messa in circolo dei singoli pezzi che andranno a formare altre e nuove collezioni, anche perchè sono poche le collezioni davvero importanti storicamente, quelle che finiscono per andare oltre l'interesse personale del collezionista per assumerne un altro di rilevanza pubblica, di bene culturale... Quelle poche che arrivano ad assumere una tale importanza giustamente sono conservate nei musei o in istituti similari e vanno valorizzate mediante catalogazione sistematica e possibilità di fruizione pubblica, dal vivo o almeno in modalità virtuale... Forse alcune collezioni però, anche se prive di tale rilevanza storica e scientifica, possono acquisirne una diversa, ma comunque molto utile potenzialmente, cioè un valore didattico, che permetta ad un pubblico di insegnanti, studenti e giovani di accedere all'oggetto monetale con più facilità e poterne approfondire tutti i potenziali di studio e illustrazione dei fatti storici di cui si spesso si tratta senza mai tenere in conto di questa particolare fonte, in quest'ottica lasciti a scuole, università, istituti di insegnamento di vario tipo, anche associazioni con finalità eminentemente didattiche, potrebbero rappresentare a mio avviso una valida alternativa agli istituti museali per valorizzare in continuità collezioni prive di particolare valore economico o scientifico e favorire la diffusione e divulgazione numismatica e/o storica mediante la numismatica... Si tratta di un'idea che sto accarezzando anche dal punto di vista personale, quando sarà il momento, visto il potenziale didattico insito sia nelle mie collezioni che nella mia biblioteca...4 punti
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Per chi ancora non lo conoscesse, allego il link del sito "Banknotes Finder" un database finalizzato a raccogliere tutti i dati delle banconote oggetto di furto. https://banknotesfinder.com/ La ricerca può essere fatta con qualsiasi numero di serie, anche parziale, oppure inserendo nomi di persone, città e via dicendo. Il sito, in costante aggiornamento, è semplice e di facile consultazione. Utile a tutti, collezionisti, commercianti, forze di Polizia etc, è un ulteriore passo per combattere il mercato illegale di banconote rubate. Buona giornata.3 punti
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Un FERRANDVS : D : G : R ° SI corona trifogliata e gemmata con SICIL — IE diviso dalle zampe dei cavalli. Le condizioni di conservazione non consentono una normale lettura. L'illegibilità viene superata con fotografia multi-light con esposizioni multiple sovrapposte ed elaborazioni multispettrali, Peccato... Molto peccato!3 punti
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Non essendoci una discussione "Ciotole, cosa vi hanno regalato?" la inserisco qui dentro. Questa monetina da 20/50 cent mi è stata donata, è del 1990 e quindi rientra nei parametri della mia raccolta, su quello che è raffigurato al verso, o del suo significato, non trovo nulla. ps: trovata la descrizione di tutti i valori del 1990. Serie divisionale 1990 Due figure congiunte con le mani aperte vogliono esprimere quei sentimenti di umanità cui i sammarinesi si ispirarono per ospitare nei secoli tutti i perseguitati.3 punti
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Ciao a tutti, mi aiutate ad identificare questa moneta medievale? Misura circa 17,4mm. Potrebbe essere di Giovanni II Paleologo? Purtroppo non ne trovo con questa croce . Grazie mille a tutti per l'aiuto2 punti
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Ciao Massimo, in realtà no....in quanto, al momento, per mia conoscenza, i pochissimi esemplari apparsi sono comunque tutti satinati (o sabbiati se li si vuol definire cosi. Non mi risulta alcun esemplare prova apparso , per così dire "normale", come il 5 lire 1911 da circolazione.2 punti
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Considerata la tipologia di moneta, coniata in un periodo particolare, direi che si possa considerare un qBB. Sul mercato si può trovare attorno a 40-50 euro circa, considerato il grandissimo numero di esemplari in circolazione provenienti da officine locali non autorizzate.2 punti
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Se mai sono esistite monete rappresentative della Gilded Age, queste sono senz'altro quelle create da Charles Barber. Le monete precedentemente in uso, sebbene in circolazione per buona parte dell' "età dorata", risalivano tutte, pur nelle diverse, successive varianti, a un'epoca precedente la guerra civile, "un altro mondo", e non solo in America. C'era stato, è vero, nel pieno dell'età dorata, il dollaro di Morgan, ma la sua reale circolazione era assai limitata, confinata ai territori semi-spopolati del West e agli stati ex-schiavisti del sud, dove veniva usato principalmente dalla gente di colore, che non si fidava troppo delle banconote, delle quali spesso non era in grado di decifrare le iscrizioni o interpretare i misteriosi simboli. Ma nelle grandi città dell'est, dove c'erano le industrie e viveva la maggioranza della popolazione, si può dire che il dollaro Morgan fosse conosciuto solo dai collezionisti. Le monete di Barber, invece, le conoscevano tutti, e tutti le usavano, da una costa all'altra: bianchi e neri, americani da generazioni e immigrati appena sbarcati, analfabeti e uomini di cultura, tutti avevano in tasca i suoi spiccioli: nichelini e dimes, quarti e mezzi dollari. Abbiamo già incontrato Charles Barber a proposito delle monete hawaiane, conosciamolo meglio prima di passare a conoscere le sue creature Charles E. Barber Charles Edward Barber, nato a Londra il 16 novembre 1840, arriva negli Stati Uniti con la famiglia nel 1852. Suo padre William, stimato incisore, si conquista una posizione di primo piano alla Zecca di Philadelphia, fino a divenirne il Chief Engraver nel 1869, succedendo a James B. Longacre. Anche Charles, secondo una prassi nepotistica tipica della Zecca di quegli anni, viene assunto come assistente del padre, di cui prende il posto nel 1879, dopo la sua morte. Non senza polemiche, poiché in molti avrebbero visto volentieri come nuovo Chief Engraver, George Morgan, considerato artista di ben altro talento rispetto a Barber. La cosa non manca di generare numerosi attriti tra i due, che già non si vedevano di buon occhio, ma questo non impedisce loro di collaborare nella realizzazione di diverse medaglie, del primo mezzo dollaro commemorativo, nonché della bella moneta d'oro da 4 dollari nota come Stella. Charles Barber è stato, tra i Chief Engravers della Zecca statunitense, quello rimasto più a lungo in carica, dal 1879 al 1917, e tra le sue monete vanno ricordate, oltre alle circolanti negli Stati Uniti, quelle incise per Cuba, il Venezuela e le Hawaii (che ben conosciamo). Muore a Philadelphia, il 18 febbraio 1917. petronius2 punti
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Così i NIP sul loro sito descrivono Milano Numismatica2 punti
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Una volta che non colleziono più monete oltre il 1999 e nemmeno monete in euro, sarà impossibile per me partecipare alla discussione in corso, l'unica possibilità che ho è trovare qualcosina in euro tra quello che mi viene dato in resto, fare una foto e successivamente spenderle. Al momento del 2024 non mi è capitato nulla, il mio ultimo inserimento risale al dic. 2023, magari entro il 31 dicembre prossimo guarderò meglio le monete che man mano entreranno nelle mie tasche2 punti
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Non voglio far andare in depressione nessuno, però ho i miei anni e magari avrò ancora tanti anni davanti, però...non ho figli e non ne avrò. Non conosco nessuno al quale un domani potrò mai lasciare la mia collezione. Una collezione nella media, certo non parliamo di tesori antichi, ma nemmeno una collezione insignificante. Insomma, l'ho eredita in parte dai miei nonni e custodita con cura negli anni aggiungendo quando possibile altri pezzi, più o meno pregiati, sia banconote che monete. Provo tanto fastidio nel vedere su ebay o mercatini collezioni smembrate e rivendute da gente che magari era vicino a questi collezionisti e poteva almeno conservarle, invece no. Ma questo è soggettivo. La mia vera domanda è; esiste un modo per far continuare a vivere una collezione anche dopo la scomparsa del suo proprietario? Io pensavo a qualche museo, secondo voi potrebbero accettare oppure anche loro la smembrerebbero prendendo solo i pezzi più pregiati? Certo non pretendo che venga esposta in toto o in larga parte, mi darebbe tanta serenità sapere che sarà un domani custodita in mani sicure senza scopo di lucro1 punto
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Personalmente sono piu’ deterministico. Credo che - per una buona parte - siamo noi a determinare come vogliamo far andare le cose su cui abbiamo giurisdizione. Il libero arbitrio e’ nostro - la responsabilità e’ nostra. Naturalmente c’è sempre poi l’alea dell’imprevisto - ma questo non puo’ rappresentare una scusa per non provarci 😁1 punto
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Stamattina al mercatino c'era poco, ho scelto 6 cartoline viaggiate, 5 italiane e una straniera forse Svizzera. Inizio da questa. Lo so non credo ha valore venale, ma mi piacevano i francobolli di colore verde che facevano pendant con il verde delle scritte stampate e anche l'immagine così colorata della donnina, e chedire della calligrafia? La cartolina è indirizzata a Messina ma non sono riuscito a capire in che anno. Buona domenica a tutto il forum. Particolare Particolare1 punto
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@Panda13 Guarda che quello che hai indicato e' un altro Costante II, del VII secolo d.C. Ciao. Stilicho1 punto
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Sarò forse troppo sintetico ma il mio pensiero concreto in materia è questo: dobbiamo semplicemente fare ciò che vogliamo, finchè siamo liberi. Forse un giorno prima di morire deciderò di portarmi tutta la collezione nella tomba, e fra 3000 anni o 4000 sarà trovata da qualcuno e finirà in un museo su Marte, oppure i tombaroli la disperderanno vendendola sul mercato illegale delle reliquie terrestri di qualche città orbitale. Alla fine, qualunque decisione prendiamo le cose andranno come vogliono andare loro. Un problema vero secondo me neanche si pone.1 punto
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A me piace Poi per la conservazione secondo me è un MB però potrei totalmente sbagliarmi, non vorrei dire una cavolata, sto ancora imparando e provo a riconoscere gli stati di conservazione. Io aspetterei qualcuno di moolto più ferrato di me. ;):) Buona serata.1 punto
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Perdonatemi gente, credo che non esistano idee buone e idee cattive. Va tutto misurato. Se la collezione è importante, non mi sembra una cattiva idea quella di lasciarla ai posteri tramite l'affidamento a una Fondazione già esistente. Meglio farlo prima che la nostra mente si obnubili. In tal modo si potranno fare scelte oculate. Dico Fondazione in senso lato. Ha ragione @talpa e la penso come lui. Esistono anche Società di Storia Patria, Enti Universitari e simili, Circoli. E comunque dobbiamo entrare nell'ordine di idee che quasi nulla ci garantisce al 100% che le nostre collezioni saranno adeguatamente conservate e pubblicizzate. Vedi collezione Bovi di Napoli. Sui musei ci torno dopo. Se la collezione non è importante, anche in quel caso si prenderanno le dovute misure. Probabilmente non interesserà la Fondazione CARIGE (tanto per dirne una). Però ci sono soluzioni. Un filatelico del mio circolo, passato a miglior vita tanti anni fa, ha lasciato la sua piccola collezione di francobolli CEPT/EUROPA al nostro circolo di provincia. Ogni due/quattro anni noi del circolo, durante le nostre mostre di respiro provinciale, esponiamo la sua collezione (coll. Vedovelli), ed essa diventa occasione di discorsi con i visitatori della mostra. Bisogna poi considerare lo stato conservativo delle nostre collezioni. Ha senso esporre materiale FDC? Senz'altro sì. Ha senso esporre materiale in MB? Sì, se non lo si fa come si farebbe con dei FDC. E qui vengo al discorso museo. Già da qualche tempo sto pensando alla trasformazione museografica della delle mie raccolte. Vivo in provincia, sono collezionista con limitate possibilità di spesa, compro le basse conservazioni. Non ha senso che io bussi a Firenze, a Roma, all'Archeologico di Napoli o al Castello Sforzesco di Milano per chiedere se vogliono la mia collezione. Cosa se ne farebbero? Avrebbe senso invece parlare con una biblioteca di provincia oppure con un museo civico per concordare un lascito. Da parte mia ovviamente deve esserci tanto zelo nella predisposizione dei documenti necessari per i relativi passaggi di proprietà. Un esempio: Il museo civico di Frosinone ha messo in esposizione una collezione di imperiali romane donate da un privato. Venendo a me, io raccolgo, tra le altre cose, denari romano-repubblicani che hanno attinenza con un certo territorio, una collezione quasi georeferenziata. Il museo civico ( da 1000 visitatori l'anno ) di quel dato territorio avrà tutto l'interesse a impossessarsi del mio materiale. E se il mio materiale fosse di scarsa qualità? Allora in quel caso si cercherebbero soluzioni museografiche adatte. In una vetrinetta si potrebbero ammucchiare una serie di ramini romani, accanto a un borsellino di lino fatto ad hoc. In un altra vetrinetta si potrebbe mettere un comune scudo papale che presenta lo stemma di quel dato papa nato in quel preciso territorio. certo, bisogna così rinunciare al carattere scientifico della numismatica e dedicarsi a una ricostruzione pedagogica, ma la museografia oggi fa miracoli. Tutto ciò per dire che possono essere tante le soluzioni, basta che siano commisurate. Ha senso donare uno scudo del 1901 (cioè una moneta importante) a un museo civico incentrato sulle tradizioni contadine? Evidentemente no. E regalare a quello stesso museo un mucchietto di 10 centesimi di V.E.III? Evidentemente sì, visto che spesso venivano impiegati per il verderame. Prima ho nominato i Circoli. Non sarebbe bello avere una piccola collezione di Circolo da mostrare per attrarre magari nuovi membri? Sono sempre nella stessa linea di ragionamento di @talpa. E d'altronde non vedo nulla di disprezzabile nel disperdere le collezioni. Solo questione di scelta. Le mie - piccole, variegate ed economicamente poco attraenti - non vorrei si disperdessero interamente. E comunque, l'ho già scritto altrove, qualcosa verrà nella tomba con me (nulla di significativo), come si faceva 2000 anni fa. 😁1 punto
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Mi preoccupano un po' questi segni di ossidazione chiamati ruggine, dovuti sicuramente ad una incorretta conservazione, questi segni sono creati da microbi fungini ed andrebbero fermati. Tieni lontana la cartolina dalle altre nella conservazione si potrebbero trasmettere.1 punto
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C'è un problema di fondo. La Filatelia ad esempio è scomparsa nel momento stesso in cui i francobolli hanno cessato di essere utili: email, timbri, whatsapp e altro hanno seppellito la comunicazione cartacea con l'effetto che ora album completi si trovano nei mercatini, invenduti, a pochi spiccioli. Niente musei, niente collezionisti, solo un lontano ricordo che svanirà come lacrime nella pioggia (cit.)... Quando, non se ma quando, la moneta diverrà integralmente digitale, la numismatica subirà la stessa sorte, magari in un lasso di tempo più lungo. So di attirarmi l'antipatia di molti di voi, ma personalmente, io un pensierino a monetizzare il tutto e a godermi quanto ottenuto lo farei. My two cents. Nella foto: album di 8 pagine con francobolli del Regno d'Italia in vendita su EBay a 10€... circa 5 centesimi a francobollo, album (che da solo costerebbe il doppio) in omaggio. Fate vobis...1 punto
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Anche perché non ce la vedo tutta sta importanza scientifica in una collezione privata nata dalle scelte arbitrarie di un collezionista in base ai suoi gusti e alle contingenze . Collezioni che sono composte al 90 per cento da monete fuori contesto primario e quindi senza , quasi,il suo bagaglio scientifico. Vendete gente ,vendete o se nel caso di pezzi unici pubblicate e poi vendete comunque. Poiché ciò che voi intendete come il vostro "Tessoro" ,per il resto del genere umano è solo un' opportunità di guadagno o investimento.1 punto
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Grazie mille Priamo. Per diffondere l’uso di questo strumento chiederei agli Admin di valutare se non sia il caso di aggiungere anche questo post a quelli fissati in evidenza in questa sezione.1 punto
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Vi siete arresi? quel 19 che si evidenzia non indica che la moneta è del 1919, ma bensì del 1900 e rotti.... non si dica che non sono stato di aiuto!1 punto
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Se la spesa postale non è stata uno sproposito in quelle condizioni e con quei bei rilievi per 3 euro è stata regalata.1 punto
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Ti sei divertito a comporla, la tua collezione… adesso lascia che si smembri e faccia felici altri che con parte della tua completeranno le loro di collezioni…1 punto
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Germania, annullo di partenza di Kempten Schwaben nel distretto governativo bavarese di Svevia.. il 6 Mai (maggio) ??.. .. annullo tondo riquadrato di arrivo a Messina del 9.5.?? alle 11 del mattino.. SEGUE......1 punto
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Attenzione @Bruzio, io non ho detto che è un falso, il mio consiglio è di spenderci qualcosa per verificarne l'autenticità, se la perizia ti viene a costare un 30 € varrebbe la pena togliersi la soddisfazione. Purtroppo le emissioni degli antichi stati non sono state mai omogenee, poteva cambiare colore e carta facilmente, per un confronto bisogna avere sia del materiale autentico che del materiale falso, oltre ad avere avuto la possibilità di averne avuti tra le mani centinaia di esemplari, questo crea L' ESPERIENZA, cosa che un bravo perito acquisisce con il tempo. Credo sia così anche per la numismatica. In tanti anni di collezionismo mi è capitato molte volte di avere pagato un perito per farmi dire che era un falso, nessuna vergogna, ..in altre occasioni erano autentici, ed allegare un certificato peritale al francobollo ne aumenta il valore e ne velocizza la vendita.1 punto
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Ciao più che sbavatura è consunzione; questa si origina principalmente nel centro della moneta, dove è più toccata dalle mani delle persone e nei punti più in rilievo. I 4 pallini a forma di croce sono anche ripetuti sul braccio sinistro di San Marco, ma questi sono praticamente spariti, si intravedono appena quelli orizzontali. saluti luciano1 punto
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È un bel Tallero di Maria Teresa mi sembra in buona conservazione, si tratta però come saprai di una moneta comune coniata in milioni di esemplari, detto ciò questo è un bel pezzo personalmente però non lo pagherei più di 30 euro.1 punto
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provo con le anonime... vediamo se viene un buon lavoro (altrimenti sono pur sempre buoni appunti)1 punto
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L’ho portata ad un numismatico lui esclude categoricamente foro otturato. Secondo lui metallo fresco, non meno di BB+1 punto
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Ciao il gambo largo del 7 si presenta simile a un triangolo con base orizzontale, vedi foto mentre quello stretto no, vedi foto sotto. La differenza è molto evidente.1 punto
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Ti ringrazio di cuore per la tua ottima recensione, così come ringrazio tutti per i complimenti. Spero che il mio lavoro e quello di Alessio Sena con il quale ho collaborato in questo lavoro durato 2 anni possa ripagare l' interesse dei lettori. Per me è già un premio aver realizzato un libro che racchiude tutto il mio amore e la mia passione per la numismatica. Chi fosse interessato può tranquillamente contattare Alessio al 3284886316 su Messenger o whatsapp. Vi dico soltanto che in quest' opera troverete tra l' altro foto di modelli inediti conservati nella Gipsoteca Calandra di Savigliano (CN) e nel museo GAM di Torino sconosciuti ai più. Naturalmente sarà gradito un vostro parere per chi avrà il piacere di prenderlo. Grazie di cuore a tutti.1 punto
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Condivido la mia esperienza personale. Mio padre e mio nonno avevano delle piccole collezioni di francobolli. Io non condivido questa loro passione, ma li custodisco come avrebbero fatto loro. Mi piace immaginare mentre li sfogliano e comprendo la loro passione e le sensazioni che avranno provato nei loro momenti filatelici. Ci ho pensato, spero anzitempo, a cosa farò della mia collezione. Se non dovessi avere eredi interessati, naturalmente, io non escludo di donare qualche esemplare ad un mio amico collezionista di cui conosco la passione dietro ogni moneta e la dedizione con cui le custodisce. Per questo mi sembra un'esagerazione, mi si permetta, parlare di "ingiustizia" nel caso di figliocci a cui lasciare parte della propria collezione. Le monete non conoscono il nostro nome, è vero, ma se noi conoscessimo chi le custodirà e soprattutto come, bisognerebbe rifletterci bene. Immaginate che la vostra monetina, che vi ha regalato tanti bei momenti, finisca acciondolata da qualche danaroso annoiato dalla vita. Certo, non sarebbe più affar nostro, ma che grande gesto sarebbe se potessimo garantir loro che siano ben custodite e apprezzate anche dopo di noi?1 punto
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Ho da qualche anno avviato la professione di "erede numismatico" con serietà ed autorevolezza, pertanto chi volesse togliersi dalle ambasce su a chi lasciare la propria collezione di monete e - perché no? - di banconote, suggerisco di contattarmi in M.P. per il ritiro a domicilio. Garantisco mantenimento ai massimi livelli degli esemplari e custodia perenne.1 punto
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fare una fondazione costa poche migliaia di euro. poi più esigenze o richieste uno ha più lievita il costo.. se uno pensa di fare una fondazione e che troverà un amministratore che si impegni a titolo gratuito fa prima a cercarsi un'altra soluzione..1 punto
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Io credo che non dovremmo essere egoisti. E lasciare le nostre monete ai collezionisti del futuro. Si può fare un catalogo della collezione in modo che ne resti traccia. Nella speranza che un futuro collezionista possa dire con orgoglio: ''questo esemplare proviene dalla raccolta di X...'', così come io sono stato fiero di aver avuto monete di Zoppola, De Lazara, Voirol, Bement, Cahn e altri... Arka # slow numismatics1 punto
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Che non si possa costituire una fondazione solo con le monete mi pare ovvio dato che non sono beni produttivi di reddito. Dovrebbe essere una parte di un patrimonio complessivo. vi sono fondazioni che mantengono ville, giardini e fenicotteri che hanno costi di gestione ben maggiori delle monete.. Quello di metterle in una fondazione o in un trust non è un’idea malvagia, anzi molti gia lo fanno sia per monete sia per arte e orologi.1 punto
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Io penso di lasciarla ai miei figli e ne faranno quel che vorranno. Se uno dei due da grande mostrasse maggiore interesse, la lascerei tutta a uno solo per intero. Altrimenti mi divertirò a dividere i pezzi secondo un mio criterio. compro poche cose e mi piace pensare che il gruzzolo di monete che lascerò sarà un pezzo di me che rimane sulla terra. Tutto quel che vorranno fare i miei figli di quelle monete, sarà la scelta giusta.1 punto
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Non credo costi molto fare una fondazione, sicuramente meno di una società1 punto
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Nella monetazione di Vittorio Emanuele III sono presenti molte varietà in materia di sabbiatura o lucentezza dei tondelli, alcune segnalate su cataloghi e listini, ed altre no. Alcuni hanno visto in questo coniazioni Fondo a Specchio, altri monete di presentazione o Prove. Personalmente ritengo che la realtà è molto più semplice, e meno fantastica; si tratta in un caso di prime coniazioni con i fondi particolarmente brillanti e nel secondo di esperimenti di sabbiatura, finiti poi in circolazione, in quanto coerenti con le caratteristiche di legge (diametro, peso, titolo, metallo). Le monete Prova (salvo poche eccezioni) portano l'indicazione sulla moneta stessa. Per il valore commerciale, è poi la richiesta di mercato che ne determina il prezzo.1 punto
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Fermo restando che siamo sempre nel campo delle ipotesi: si può ragionevolmente azzardare un' attribuzione al periodo longobardo. Basandoci su una serie di puntuali confronti di tipo stilistico,numismatico , scultoreo e iconografico la teorica appartenenza quantomeno all' alto medioevo è piuttosto plausibile. Partendo anche dal presupposto che ,come ventilato dalla Silvia Lusuardi Siena nel suo "I Signori degli anelli" molta della ritrattistica longobarda derivi da un modello imperiale bizantino ,nella fattispecie quello dell' imperatore Phocas e della sua barba appuntita che aveva lo scopo di coprire una brutta cicatrice sulla guancia ma che è diventato nei fatti il prototipo iconografico per i "Vir Illustrissimi" longobardi ,cominciando dai re , giù fino ai più sconosciuti arimanni di qualche farà dispersa nella pianura padana. Anche la pettinatura ricorda quella del Miles di Ticinum già citato in questa discussione e che risulta oltretutto assimilabile a quelle della guardia germanica raffigurata sul Missorium di Teodosio. Durante la conferenza sono stati proposti molti confronti ma credo che sia particolarmente significativo quello del puntale di cintura da Castel Trosino.1 punto
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Guarda qui: CESSAZIONE CORSO LEGALE MONETE REGNO.pdf1 punto
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