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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/26/24 in tutte le aree
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Contribuisco anche io Ne ho un pezzo anche io, e confermo di averlo trovato in un gioco di prestigio anni '90 per bambini, nello specifico si trattava di un cassetto con doppio fondo (o un doppio cassettino, il più piccolo dentro il più grande con uno spazio tra i due fondi), in cui si metteva la moneta e alla riapertura questa era sparita! Se non ricordo male si trattava di una sorpresa trovata in un uovo di pasqua... Farò ulteriori ricerche e in caso di novità aggiornerò questo 3d Ciao!5 punti
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Buongiorno, oggi ho fatto una "ricognizione" della mia raccolta del regno. Ho notato che i miei "aquilotti" hanno preso una bella patina di "vecchiaia", ecco qui una breve carrellata: due esemplari di 5 Lire 1927, 1 stella (patine diverse) 5 lire 1929 , 2 stelle 5 Lire 1930 Conservati da oltre dieci anni dentro una delle "famose" valigette LIDL.4 punti
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grazie per il contributo: così abbiamo già due ritrovamenti "magici" N° QUANDO DOVE Tipo COME / CHI 1 1990 Italia Gioco di magia / fatantony 2 „Da bambino avevo“ (2022) Canada Gioco di magia /Zaijal https://www.coincommunity.com/FORUM/topic.asp?TOPIC_ID=315630 3 2 Novembre, 2008 Italia B sotto le rovine una casa in montagna / lou 3 cm, 3mm, peso 11,5 https://www.lamoneta.it/topic/36816-5-lire-italiane-doro-1848 4 19 Febbraio, 2009 Italia A(?) Eredità del nonno https://www.lamoneta.it/topic/40127-mi-aiutate-a-capire-se-è-un-falso/ 5 09.08.09 - B (?) Adrienne https://web.archive.org/web/20090816220949/https://coinquest.com/cgi-bin/cq/coins?main_coin=916 6 04/04/2018 Canada B 30 mm 10.6 grams. https://www.coincommunity.com/FORUM/topic.asp?TOPIC_ID=315630 7 12/10/2020 Italia B 29 mm / 11 g https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MI48/0 8 2/2/2021 Brazil B Asta https://www.diegoferreiraleiloes.com.br/peca.asp?ID=8679829#simple1 9 2024 Germania A Ebay / Njk 3 cm, 3mm, peso 11,3 10 2024 Germania B Ebay / Eredità https://www.kleinanzeigen.de/s-anzeige/muenze-italiane-5-lire-1848-sammlungsaufloesung-aus-nachlass/2710771549-234-1004 11 2024 Italia A ebay / https://www.ebay.it/itm/166715730351 Conio A=Manoritta Conio B=Manorotta per adesso undici esemplari catalogati. Italia e Germania sono in cima alla classifica dei ritrovamenti, sarà che siamo più accorti alla moneta e che uno straniero semplicemente la percepisce come gettone. Adesso bisogna però trovare il "magic kit" 😁 ========= PS: spero di non aver fatto troppo casino con la tabella sopra, viene da un foglio excel.4 punti
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Buongiorno a tutti, Dopo un lungo silenzio mi fa piacere potervi mostrare il mio nuovo ingresso in collezione. Si tratta di una tessera (o medaglia) per la Scuola della Passione emessa dalla zecca di Venezia nel 1766. Argento, diametro mm 39, peso g 6,21: Pur essendo forata, tosata e verosimilmente indossata per lungo tempo (da qui la ahimè scarsa conservazione), questa medaglia è importante sia perché inedita (manca sul Voltolina), sia perché è una delle poche pervenuteci in argento, ma soprattutto per l'alta qualità delle rappresentazioni. Il lato con la scena della crocifissione (e legenda ECCE M(ater) TVA - ECCE F(ilius) TVVS) riprende il soggetto di diverse altre tessere della Schola fin dal '500, ma è il lato con la deposizione (e legenda MORTEM NOSTRAM MORIENDO DESTRUXIT) che, pur essendo di bassa conservazione, stupisce per la notevole capacità incisoria, in grado di rappresentare con arte e precisione ogni minimo particolare. Questo mi suggerisce che l'incisore possa aver avuto un modello (verosimilmente una "Deposizione" pittorica, soggetto molto frequente dal '400 in poi e presente in numerose chiese veneziane). Difficile da provare, in effetti, perché anche una semplice ricerca per immagini restituisce decine e decine di opere simili ma non identiche a questa. Peraltro, sempre che all'origine ci sia stata una tela, non possiamo essere sicuri che questa esista ancora. Mi affascina l'idea che all'interno della Scuola della Passione, in campo dei Frari (chiusa agli inizi dell'ottocento in seguito agli editti napoleonici e i cui arredi e opere d'arte vennero subito dispersi), ci potesse essere proprio questa Deposizione. In effetti le antiche guide del Boschini e dello Zanetti, ci indicano tra gli arredi una Deposizione di un tale pittore Antonio Zecchini sul quale però non ho trovato informazioni nemmeno riguardo al periodo di attività. Esiste tuttavia un pittore Antonio Cecchini definito "paesista e copista" attivo nel Seicento e sicuramente conoscente del Boschini. Un precedente di questa medaglia lo troviamo a fine '600, sempre per la stessa Scuola: Rappresentazioni e legende molto simili ma non identiche. Chi ha approntato i conii nel 1766 si deve essere ovviamente ispirato a questa (Volt. 1106). Anche in questo caso presenta una estrema rarità: oltre al pezzo della collezione Voltolina ho rintracciato solo due passaggi in asta, per un totale di tre pezzi conosciuti. Il confronto con le emissioni in rame, rare ma non introvabili anche se s volte appaiono esemplari non censiti per abbinamento di conii, suggerisce che le versioni in argento dovessero essere destinate a qualche personalità di spicco della Scuola. E le date 1696 e 1766, assenti su tutte le emissioni in rame, potrebbero in questo senso poter essere associate all'avvicendamento del Guardian Grande, ovvero al vertice della Scuola, e magari a lui destinate.3 punti
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Che ne pensate di questa moneta? Ancora?? Leggiti questa discussione!3 punti
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Certamente essere presenti a Milano Numismatica il 9 novembre offre tante opportunità, non ultima quella di ritirare la vostra copia cartacea del nuovo Gazzettino 11.3 punti
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Nella ia ignoranza del periodo e area geografica azzardo quattrino Gregorio XIII Ancona (@miroita? https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GXIIIA/39)3 punti
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Ciao Andrea, azzardi in maniera corretta. La moneta è malconcia, ma vista la disposizione delle lettere in legenda azzarderei CNI 347.2 punti
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Pubblico anche il relativo cartellino De Falco.2 punti
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.. ... ripeto, grazie Antonio per l'interessantissima serata apprezzata da tutti.2 punti
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Tra le innumerevoli discussioni riguardo la "cosa" ho trovato le immagini di quella più messa male. Potrebbe essere più vecchia di quanto si pensi? o magari è colpa del terreno dove è stata rinvenuta? Leggendo più discussioni questi ritrovamenti (campagna, cassetti, mercatini ecc.) vanno dalla Lombardia alla Sicilia. Le vendite online sono spalmate in numerosi Paesi sparsi in tutto il mondo, nessuna spiegazione sul perchè sono state prodotte, solo supposizioni.... di certo è stra-comunissima, perchè farne così tante? La ricerca di 'sta "cosa" continua ma è dura!2 punti
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A 700-800€ era arrivata, forse anche di più (sicuramente qualcuno se lo ricorderà meglio di me). Nelle TV locali mi ricordo che c'erano le televendite con oggetto tale divisionale. Ora, 20 anni dopo, con 250€ te la prendi2 punti
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@demonetis @ilnumismatico Chiedo scusa,ho il catalogo dell' asta del 1925 e non del 1922...2 punti
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Direi che dovrebbe guardarle meglio. In un’epoca dove siamo subissati dai ‘top pop’ inscatolate come sardine e vilipese nella loro dignità e bellezza che non lasciano libere di esprimersi le monete di antica collezione, averle invece riposate e libere nel soffice velluto di antichi medaglieri sprigionano un fascino ( ed una patina!) difficile o impossibile da riportare nelle descrizioni e che le sardine inscatolate non hanno mai avuto o peggio hanno perso. un elemento, questo, in piu’ e giustamente apprezzato da chi conosce le monete ( soprattutto classiche) che aggiunge bellezza e fascino per chi acquista. Detto comunque questo vi erano anche diversi esemplari ‘top pop’ 😆che il Mercato ha pienamente premiato. Proviamo a trovare uno statere di Lampsakos piu’ fresco e bello di quello Phillips, onestamente non lo ricordo.2 punti
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Pienamente d'accordo, Marco lavora con entusiasmo e professionalità per far nascere ogni volta un numero speciale del Gazzettino. Allora questa volta i complimenti vanno dedicati espressamente a Marco @El Chupacabra per il suo impagabile lavoro. 👏👏👏👏2 punti
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Ho acquistato queste due monete da 5 franchi di Leopoldo II, una del 1867 e una del 1873. Imbustandole, quando le ho girate, mi sono accorto che una ha un'inclinazione di 10°. Può essere un errore di conio? Ne potrebbe sminuire il valore o lo aumenterebbe? Grazie a tutti anticipatamente.1 punto
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Ma che è successo a queste monete? Vederle ridotte così è un colpo al cuore. Credo sia un DIVO CLAVDIO, CONSECRATIO con aquila al rovescio1 punto
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Ne possiedo una identica , anni 90 , uovo pasquale non kit di mago. Magari è una copia😄1 punto
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buonasera, chiedo aiuto per identificare questa moneta, al momento non ho dati ponderali, grazie a chiunque interverrà1 punto
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Napoli, cavallo di Federico III d'Aragona, ribattuto su Carlo VIII, in esergo sigla L1 punto
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Condivido anche io questo timbro (K) del uomo misterioso che marchia ste monete🤔 pensavo valessero qualcosa invece valgono solo 2 euro1 punto
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Ma c'era chi si era mosso anche prima. Già da alcuni anni, infatti, l'American Bank Note Company riforniva il regno hawaiano di francobolli e banconote. Come questa da 100 dollari del 1879. Era un altro indicatore del crescente interesse e presenza americana, così non stupisce che nel 1887 gli Stati Uniti affittassero un porto per costruirvi una base per la loro nascente marina militare. In un luogo il cui nome diventerà tristemente famoso... Pearl Harbor E stupisce ancora meno la decisione, qualche anno dopo, di un gruppo di uomini d'affari americani, guidati da Sanford B. Dole, the Pineapple King, americano nato a Honolulu, di rovesciare la dinastia regnante e provare a chiedere di essere annessi agli Stati Uniti. Cercateli dal fruttivendolo sotto casa, li trovate ancora Poi sarà la volta della United Fruit e le sue repubbliche delle banane petronius1 punto
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,Medaglia devozionale Benedettina, bronzo/ottone, fine XVII inizio XVIII sec.- D/ Madonna dei sette dolori aureolata da nove stelle, anepigrafe.- D/ San Domenico di Sora, abate, protettore di Sora e di Cocullo ( dove è conservato un suo dente), questo santo protegge dai morsi dei serpenti e cani rabbiosi, il primo Maggio in suo onore a Cocullo si celebra la processione famosa dei serpentari . Ciao Borgho1 punto
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Anni '90 è troppo giovane, magari sono state fatte nel tempo varie repliche (anche in metalli diversi) e si è arrivati anche negli anni '90. Prima che mi diplomassi (1977) sui banchetti l'avevo già vista in ciotola (non l'ho mai presa) e di questo ne sono sicuro al 100%.1 punto
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Salve. Condivido un 2 cavalli di Filippo IV. Proviene dall'asta 71 di Nomisma. Corrisponde al n.139, pag. 247, del Magliocca (R3). Dovrebbe riportare la sigla B, ma non riesco ad individuarla. E' corredata di cartellino De Falco. Saluti1 punto
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Genny, ho letto poco fa. Ti invio foto della mia 1789. Il globetto è meno evidente di quello della 1795. Ciao.1 punto
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Come hanno già scritto Giovanni e Fabrizio, la moneta é certamente buona. @Giov60 Tipica spazzolatura da gioielliere.1 punto
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Ovviamente parliamo di gusti personali e quindi non avertene a male se ti dico che a me queste patine "rugginose" non picciono per nulla.Quando mi trovo davanti una moneta in alta conservazione prediligo l'effetto "appena sfornata dalla zecca". Non è facile ottenerla perché in genere si tratta di monete lavate o addirittura pulite male. Trovo piacevole anche una leggera patina uniforme che non confonde la vista e sottolinea la bellezza dei rilievi. Altro discorso su monete dall'usura pronunciata dove una patina un po' più pesante (ma sempre uniforme) aiuta a nascondere qualche difetto e a far risaltare il rilievo rimasto. Insomma, siamo agli antipodi, ma - ripeto - si tratta di gusti personali e se a te piacciono così, fai bene a goderne la vista. P.S.: il deumidificatore può aiutare, ma l'inquinamento può essere nell'aria e togliere l'umidità può non bastare a eliminare il biossido di zolfo ed altre sostanze deleterie (soprattutto se abiti in città e ci apprestiamo ad affrontare l'inverno) quando i caloriferi seccano l'ambiente e favoriscono l'insorgere di polveri deleterie dove conservi le monete). Lo so, è un dilemma: lasciare i tondelli all'aria e trovarsi degli effetti indesiderati dovuti agli inquinanti o "sigillarli", ma perdere il piacere di vederli assumere colori affascinanti? Qui sotto non posso esimermi dal postare un esemplare in buona conservazione e che rispetta i miei gusti (sempre personali, naturalmente):1 punto
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Dalla prossima Leu Numismatik AG Auction 16 19 Oct 2024. Lot 108. Estimate: 2500 CHF. Minimum bid: 2000 CHF. KYRENAICA. Euhesperides. Circa 480-435 BC. Drachm (Silver, 15 mm, 3.20 g, 6 h), Asiatic standard. Silphion plant with leaves and fruits; pellet to lower left and right. Rev. EY Dolphin jumping downward to left; to right, foreleg of a hoofed animal to left; all within incuse square. BMC -, cf. p. CLXXXIX, 1a (dolphin right) = Boston MFA 1347. SNG Copenhagen -. Apparently unpublished. A beautiful example of this exceedingly rare earliest coinage from Euhesperides. Minor marks and very light deposits, otherwise, very fine. From a Swiss collection, formed before 2005. Euhesperides was the westernmost settlement of the Kyrenaikan Pentapolis. Little is known about its history before its reestablishment as Berenike by the Ptolemies in the 3rd century BC, and numismatic evidence is notably rarer compared to the more influential neighbors such as Barke and Kyrene. Our coin with its lovely depiction of a dolphin on the reverse highlights the significance of the sea for the city. Even today, the port of Benghazi, the modern metropolis situated on the site of the ancient city, remains the most important port in Kyrenaika. apollonia1 punto
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Sui segni devi guardare i nostri post. Ovviamente l'articolo di Andrea Keber è partito da una discussione qui presente.1 punto
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L'emissione sarebbe consistita in dala (dollaro, di valore parificato a quello statunitense), hapalua (mezzo dollaro), e hapaha (quarto di dollaro). Era prevista una quarta moneta, hapawalu, di valore pari a 1/8 di dollaro. Avrebbe dovuto sostituire il real ispano-americano, di uso comune nelle isole per le piccole transazioni. Ma questa moneta fu abbandonata dopo che erano stati prodotti appena 20 patterns in argento (e qualcuno in altri metalli, tra cui oro e platino), poiché avrebbe richiesto la produzione di speciali tondelli e sarebbe stata l'unica denominazione non correlata ad unità di valuta utilizzate negli Stati Uniti. Al suo posto si decise di adottare la moneta da 10 centesimi, o dime (umi keneta in lingua hawaiana). L'esemplare da 1/8 di dollaro in foto (uno dei 20 in argento), disegnato, come tutte le altre monete, da Charles Barber, è stato valutato da PCGS in conservazione PR63 Cameo, e aggiudicato in asta Heritage per 48.000 dollari. Le monete proof come questa, e come quelle presenti, in minimo numero, per tutte le altre denominazioni (ne vennero prodotte 26 per ciascuna), furono coniate a Philadelphia, quelle destinate alla circolazione a San Francisco. La coniazione avvenne da settembre 1883 a giugno 1884, ma tutte le monete portano la data 1883. petronius1 punto
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Naturalmente sono banconote collezionabili, il valore dei 20 dollari date le condizioni si attesta al semplice cambio (circa 12 euro), è fuori corso ma non ancora prescritta, significa che è ancora convertibile con una nuova banconota da 20 dollari nel paese di origine. Il 10 dollari con la scritta *Commonwealth of Australia* è più apprezzata nonostante abbia perso il controvalore al cambio, le condizioni sono migliori della precedente e quindi una ventina di euro. Nelle stesse condizioni di circolata ma integra il pound degli anni '50 qualche anno fa mi è costato una diecina di euro + spedizione.1 punto
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Ri-ciao a tutti, so benissimo che parliamo di nulla, però anche studiare i falsi ha la sua ragione di essere e - come già anche scritto sopra - questo proprio un classico falso non è, sembra più un gettone creato ad hoc per uno scopo che non conosciamo, ma sarebbe azzardato dire che fu fatto per imbrogliare. Ho ricercato un po' e posso dire di aver trovato due conii che ho battezzato "manoritta" e "manorotta": guardate questa immagine e capirete perchè 😁 ed anche la corona dell'Italia è differente: meno pronunciata nelle "manoritta", con le punte più pronunciate sulle "manorotta" --- Il diametro e peso non vengono sempre riportati nelle descrizioni, ma 30mm e 10g vengono citati (il mio esemplare è 30mm/11,3g con calibro e bilancino di precisione) un po' di tolleranza ci può stare. ===================== La caccia continua, se era veramente per un mago, al massimo finisce con un coniglio al sivè Njk1 punto
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fabry61 Riguardo alla … “ battuta infelice “ non volevo che Lei si risentisse. E’ risaputo che a Venezia il vino era considerato una panacea quasi al pari della Teriaca. In questa parte del forum non facciamo altro che magnificare le monete della Serenissima sotto tutti gli aspetti, e poi se qualcuno sbagliava una martellata diciamo che aveva bevuto un’ombra di troppo ? Ma come Lei saprà, a Venezia e nei territori Veneti, e non solo, ci sono ancora i discendenti dei Dogi, dei Nobil Homini delle Nobil Donne, dei cittadini originari, e anche di tutti i massari e lavoratori che operavano in zecca, se fossi un loro discendente forse un poco me la prenderei, tenendo conto della vita che si faceva a Venezia nei secoli andati. Comunque sia, ognuno ha il diritto di esprimere la sua opinione. Detto questo per me la questione è chiusa. Cordialmente Giovanni Melior est sapientia quam vires1 punto
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Vorrei precisare che è possibile intravedere nel dritto sia il valore sia parte dello stemma di una piastra del Re nasone. Inoltre, in questo caso non si è rispettato il criterio dritto-dritto e rovescio-rovescio.1 punto
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Posso dirti che tutto ha un valore e un interesse collezionistico; dipende quanto interesse suscita, Nel caso specifico, dovresti trovare un collezionista di banconote interessato ai tuoi pezzi. Il loro valore dipende da questo saluti1 punto
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Con tutto il rispetto per il lavoratori, ti posto una piccola info tratta da internet: Persino in Piazza San Marco fino al 1100 c’era una vigna. Il vino a Venezia nell’antichità è materiale di scambio, è disinfettante, conservante. E ne vengono consumate quantità pro capite così importanti, che nel Trecento, come racconta Carlo Favero in “Il vino nella storia di Venezia”, ne viene vietato il consumo all’osteria. «All’epoca l’uso pro capite era di 8 litri – spiega Roberto Cipresso, winemaker veneto-toscano di fama internazionale, ospite a Wine in Venice – E prima che i dogi dragassero i canali, era usato per tenere lontani virus e batteri». Nel tempo, l’amore dei veneziani per il vino cresce, non solo per la Dorona, uva bianca autoctona dall’anima gentile, sopravvissuta persino all’acqua alta del 1966, ma anche per Malvasia, Trebbiano, rossi istriani (è per commerciare la Malvasia dell’isola di Candia – all’epoca colonia greca della Repubblica di Venezia – che il nobile Pietro Querini nel 1431 naufraga sulle isole Lofoten, importando baccalà, diventato cardine della cucina veneta). E diventa un must bere un’“ombra”, cioè un bicchiere così detto perché sorseggiato sotto il campanile di San Marco, con gli osti che spostavano i chioschi per sfruttarne l’ombra.1 punto
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Una scoperta interessantissima che getta luce sull'antico popolo nuragico. Da leggere assolutamente: http://notizie.tiscali.it/interviste/articoli/ugas-nuragici-shardana-popoli-mare-libro/1 punto
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Ciao, monetina sicuramente rara ed affascinante. Classificato al Munt 126a e MIR 2181/2, questo dodicesimo di scudo coniato ad Avignone porta al D/ il ritratto del pontefice Innocenzo XII (al secolo Antonio Pignatelli) mentre al R/ il nome del legato apostolico, il cardinale Pietro Ottoboni. L'iconografia del rovescio in particolare riporta lo stemma del legato apostolico sormontato dal cappello prelatizio detto galero con le tipiche nappe che scendono lateralmente e che variano di numero in base al grado ecclesiastico. Michele1 punto
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Giuliano II è una figura storicamente affascinante. Questo primo, modesto acquisto di una sua moneta giunge anche grazie alla suggestione offerta dalla lettura di alcuni suoi scritti raccolti in “Alla madre degli dei e altri discorsi”, Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori) e di una sua biografia, breve ma densa ed esplicativa, a firma di Ignazio Tantillo, L’imperatore Giuliano, Economica Laterza . Le legende complete su diritto e rovescio le desumo dal tipo indicato dal venditore, che suggerisce Ric VIII, 399: quindi, se giusto, al diritto dovrebbe apparire D N IVLIAN-VS NOB C (con busto di Giuliano, a testa nuda, drappeggiato, corazzato, verso dx). E al rovescio SPES REI - PVBLICE - /*// ASIS, con Costanzo II elmato, drappeggiato, corazzato, in piedi vs sx, globo nella dx, lancia nella sx. Al mio (inesperto) esame diretto, le legende risultano però solo parzialmente decifrabili. Sulla foto ho indicato alcune lettere che dal vero soprattutto con luce radente appaiono più o meno accertabili. Leggibili risultano anche la stella in campo a dx e ASIS in esergo. Da cui azzarderei la zecca di Siscia, prima officina. Per il nominale potrebbe forse essere corretto un AE3; bronzo, 1,7 gr., diam. 1,8. In questa moneta Giuliano appare in qualità di Cesare, ancora privo della barba da filosofo e del diadema imperiale. Riguardo l’immagine di Giuliano sulla monetazione, trovo interessante la lettura di “Evoluzione stilistica e proposta di seriazione cronologica della monetazione di Giuliano II”, a firma Andrea Fragiacomo e E. Vagliviello (l’articolo credo nasca da una discussione su analogo topic postato sul nostro sito). Ne riporto un breve estratto, a corredo esplicativo della moneta in discussione. “Il R.I.C. non ci conforta molto nella seriazione cronologica delle emissioni, raggruppandole generalmente, salvo rare eccezioni, al periodo 355-360/1 d.C. per quelle con il titolo di Cesare e al successivo triennio 361-363 per quelle recante titolatura da Augusto. Le prime emissioni numismatiche di Giuliano II sono successive alla sua nomina a Cesare del 355 e furono emesse sia dalle zecche occidentali, poste sotto il suo controllo (Lugdunum, Arelate, Roma, Aquileia) che da quelle orientali sotto il controllo di Costanzo II (Alessandria, Antiochia, Costantinopoli, Cyzico, Heraclea, Nicomedia, Sirmium, Siscia, Thessalonica) con l’ esclusione di quella di Treveri. Generalmente il ritratto è rivolto a destra, rappresentato a capo scoperto e volto glabro, busto corazzato drappeggiato ed è presente su monete in bronzo, argento e oro. La legenda del dritto richiama la sua titolatura a Cesare, Nobilissimus Caesar, nelle forme CAES, NOB CAES, NOB CS, NOB C, NC. La monetazione bronzea presenta due tipi di rovescio, il classico FEL TEMP REPARATIO con soldato che trafigge il barbaro a terra e la SPES REIPVBLICE con rovescio rappresentante Giuliano reggente il globo e la lancia, rispettivamente su modulo AE3 e AE4 che riprendono la monetazione di Costanzo II”. Come noto Giuliano, ad appena sei anni, sopravvisse (assieme al fratellastro Costanzo Gallo) al massacro della propria famiglia, nel quale perirono il padre, un fratellastro maggiore, uno zio e sei cugini. Alla morte di Costantino venne infatti decisa l’eliminazione dei maschi appartenenti al ramo dinastico generato da Costanzo Cloro con Teodora (cui Giuliano apparteneva attraverso il padre Giulio Costanzo), ramo potenzialemente rivale di quello procreato dallo stesso Costanzo Cloro con Elena (dal quale discendeva invece Costanzo II attraverso Costantino, fratellastro del padre di Giuliano). Il massacro fu voluto dall’esercito, favorevole a una diretta discendenza costantiniana, e quantomeno permesso dal cugino di Giuliano, Costanzo II, l’unico figlio di Costantino presente in quel momento a Costantinopoli. Nello scritto Contro il cinico Eraclio Giuliano affermerà di avere avuto salva la vita grazie al divino Helios che lo condusse lontano “dal sangue, dal tumulto, dalle grida e i morti”. Dopo tale poco promettenti inizi il 6 novembre 355 Giuliano ottenne il titolo di Cesare, nelle cui vesti appare in questa moneta, sebbene in precedenza fosse stato persino accusato e poi assolto di aver tramato contro Costanzo II assieme al fratello Costanzo Gallo, il quale venne giustiziato. Nonostante la nomina a Cesare, comunque, sospetti e controlli non cessarono, come narra lo stesso Giuliano: «Chiavistelli e guardiani alle porte, esaminate le mani dei servi perché nessuno mi consegnasse biglietti di amici, servitori stranieri!». Il matrimonio con Elena, sorella di Costanzo II, quindi cugina di Giuliano, legherà ulteriormente il nuovo Cesare al ramo del ramo dinastico complice dell’eliminazione della sua famiglia (Giuliano, forse anche per tutelarsi, assolverà poi Costanzo II dichiarandolo impossibilitato a evitare il massacro). La narrazione della nomina a Cesare e del discorso tenuto nell’occasione da Costanzo II è in Ammiano Marcellino (XV, 8). L’elevazione a Cesare fu favorita anche dalla seconda moglie di Costanzo II, l’influente Flavia Eusebia, ma sostanzialmente fu dovuta al bisogno di Costanzo II di associare un rappresentante della famiglia imperiale. Dopo la nomina Giuliano venne inviato in Gallia - già scossa dalle varie vicende collegate all’usurpazione di Magnenzio e ora preda dalle invasioni degli Alemanni - dove il Cesare coglierà una brillante vittoria contro re Chonodomario ad Argentoratum (Strasburgo, 357), riuscendo poi, con una serie di spedizioni, a riorganizzare e rinsaldare i confini. In verità il meccanismo di cooptazione al potere scelto da Costanzo per Giuliano ricalcava quello già adottato, prima dell’esecuzione per tradimento, con Costanzo Gallo, anch’esso nominato Cesare (per l’Oriente) e fatto sposare a un’altra sorella di Costanzo II, Costantina. Un caro saluto e a presto, Lucius LX1 punto
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Per chi volesse: https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.764881 punto
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Mi sa che hai guardato lettere classiche perché la conoscenza del greco è richiesta solo lì. Il latino è necessario a lettere, non a storia, anche se ovviamente è fortemente consigliato se si studia in ambito antichistico. La frequenza è consigliata perché ovviamente è cosa diversa seguire un corso in presenza o limitarsi a studiare a casa, ma, soprattutto nel caso di adulti che si iscrivono per interesse personale, c'è massima tolleranza da parte dei docenti e se ne può fare tranquillamente a meno. Anche i laboratori in presenza sono sostituibili con attività alternative per gli studenti lavoratori. Fonte: ho fatto il tutor universitario per 3 anni e l'assistente alla cattedra per 21 punto
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La politica di Nomisma della basi d'asta alte la conosciamo bene. Diciamo che in questa asta 70 in particolare, con 500 (anzi 499 ) lotti selezionati per rarità e/o conservazione, forse non ha pagato nel modo migliore, visto che gli invenduti sono stati davvero tanti (144 su 499 lotti, quasi il 29%)...1 punto
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Sul fatto che l'identificazione degli Shardana con il popolo nuragico sia una supercazzola tenuta in piedi per vendere libri, posso anche concordare (da quel che ho letto la tesi Shardana=Sardi sembra derivare da letture unidirezionali di alcuni documenti). Che la Sardegna e i sardi come popolo non abbiano mai contato nulla mi sembra invece un'offesa gratuita a una regione e una popolazione con migliaia di anni di storia. Probabilmente ha espresso male il concetto. Magari voleva esprimere il concetto che il popolo nuragico non ha avuto una grossa influenza militare e politica al di fuori della Sardegna stessa (cosa oggettivamente vera), sebbene abbia influenzato indirettamente per secoli la storia e la politica di altre potenze mediterranee . Consiglio comunque di esprimere meglio il concetto, che come espresso ora potrebbe apparire offensivo.1 punto
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direte che sono perverso, che faccio violenza alle monete (mi raccomando: mai pulirle!), che la filologia non so cosa sia (la rima non è voluta, ma già che c'è), che di numismatica non ne capisco... E' una moneta che non esiste, ma non è un peccato che non esista?1 punto
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Aggiornamento. Acquedotto romano, emerso un nuovo tratto in Val Rosandra Questo tratto di canalizzazione, in ottimo stato di conservazione, fa parte dell’infrastruttura che in epoca romana convogliava le acque del torrente Rosandra-Glinščica dalla fonte Oppia-Zvirk all’antica città di Tergeste. Nel mese di aprile sono proseguite nella frazione di Bagnoli Superiore le indagini archeologiche preventive che hanno interessato un settore dell’acquedotto romano della Val Rosandra-Dolina Glinščice, in vista di lavori di messa in sicurezza del versante roccioso che sovrasta la strada diretta a Bagnoli centro, a cui esso corre parallelo. L’intervento è stato effettuato da ArcheoTest S.r.l. sotto la direzione del Funzionario archeologo Paola Ventura per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Fvg, su commissione del Comune di San Dorligo della Valle-Občina Dolina. Questo tratto di canalizzazione, emerso in ottimo stato di conservazione al di sotto di un esiguo strato di terreno, fa parte dell’infrastruttura che in epoca romana convogliava le acque del torrente Rosandra-Glinščica dalla fonte Oppia-Zvirk all’antica città di Tergeste, lungo un percorso di circa 17 km. Questa è la prima volta che un tratto così lungo dell’acquedotto -quasi 100 metri - viene indagato scientificamente, anche se le precedenti ricerche, condotte a più riprese, ne hanno riportato in luce diversi segmenti, alcuni dei quali lasciati a vista: il tratto all’interno della Riserva della Val Rosandra-Dolina Glinščice, quello in una struttura ricettiva nel centro di Bagnoli, e quello presso l’Antiquarium di Borgo San Sergio a Trieste. I recenti scavi del tratto di Bagnoli Superiore hanno permesso di acquisire nuovi dati utili alla conoscenza tecnica dell’antico manufatto idraulico, realizzato a metà del I sec. d.C., e della sua storia sino all’epoca medievale quando, ormai privo della sua funzione originaria e della volta di copertura, fu qui riutilizzato come fondazione per la costruzione di un edificio soprastante. Le prime indagini e ipotesi interpretative Sono state analizzate e comprese tutte le fasi di messa in opera della struttura, dalla preparazione del substrato roccioso alla realizzazione della volta di copertura, rilevando i vari espedienti tecnologici impiegati dai costruttori antichi. Di particolare interesse risulta un deposito di calcare di 40 cm di spessore, interno alla struttura, contemporaneo all’epoca in cui l’acquedotto era ancora in uso, che sarà sottoposto a ulteriori indagini valutative. Ad esso si sovrapponevano gli accumuli terrosi che hanno completamente ostruito l’acquedotto dopo la sua definitiva defunzionalizzazione, prima del crollo e spoglio della volta di copertura. Un’importante novità riguarda i fenomeni di riutilizzo della struttura antica: non si sono qui infatti trovati altri casi di inumazioni di epoca tardoantica o medievale, già rilevati in altri punti, ma si è scoperto un vero e proprio edificio, che si è inserito trasversalmente rispetto alla canalizzazione, demolendo parzialmente le spallette e sfruttandone il fondo. È riconoscibile un unico vano (dimensioni conservate 5 per 4,50 m, ma che si estendeva ulteriormente sia a valle che a monte), con muratura in grossi ciottoli arrotondati privi di legante e una pavimentazione pure realizzata in pietrame arrotondato, a cui si accedeva con una sorta di scalino, in quanto collocata a un livello più basso rispetto all’esterno. Si è riconosciuto inoltre un probabile percorso di accesso da sud-ovest e una base di focolare. La datazione dell’edificio è fornita dai frammenti di ceramica da fuoco, maiolica e graffita arcaica, databili all’ultimo quarto del Trecento. Più incerta rimane la sua destinazione d’uso. La sequenza stratigrafica individuata ha permesso di escludere un suo utilizzo residenziale, supportando piuttosto l’idea di una sua funzione come posto di controllo della viabilità di fondovalle, in contatto acustico e visivo col soprastante castello di Moccò. Una seconda ipotesi vede la struttura medievale utilizzata come fabbrica in relazione all’attività dei numerosi mulini distribuiti nel Medioevo lungo il corso del torrente Rosandra-Glinščica. Proseguono i restauri nel tratto in Val Rosandra-Dolina Glinščice Riprenderanno inoltre il prossimo 11 maggio i lavori di restauro e valorizzazione condotti dalla Soprintendenza sui resti emergenti dell’acquedotto romano della Val Rosandra-Dolina Glinščice, iniziati l’anno scorso, che hanno già visto la realizzazione di un trattamento consolidante delle parti della costruzione, piedritti e volte, e dei resti del rivestimento interno in cocciopesto cementizio. Ciao Illyricum1 punto
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